Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: cosmoladyy    24/07/2022    0 recensioni
Un omicidio. Due detective in competizione fra loro. Una promozione in vista.
Un'anima cruda come quella di Brian Morgan non ha scampo di fuggire dall'abisso oscuro in cui è crollato. Freddo, egoista, ambizioso e terribilmente attraente, è privo di scrupoli pur di ottenere ciò che vuole, ma cosa accadrà quando si imbatterà negli occhi ghiacciati e in quel profumo di mandorle e cocco della detective Collins?
Spontanea, con la testa sulle spalle, ma incredibilmente testarda, Lilian Collins non è la tipa che si fa mettere i piedi in testa facilmente, soprattutto quando si scontrerà nell'uragano Morgan che le farà perdere il lume della ragione e innescherà in lei sentimenti ed emozioni mai provati prima.
Due anime così diverse, eppure così affini, riusciranno a conciliare l'odio con l'amore?
Genere: Romantico, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Penso che se non ho avuto prima un infarto, lo avrò sicuramente ora. È il caso di chiamare un ambulanza così che possa portarmi via da questo inferno. Ma come ci sono finita in questa situazione, io? "Dimmi che non è vero" dico a bassa voce più che altro rivolgendomi a me stessa e non a quel accumulo di muscoli e presunzione e tante altre bellissime qualità che ora non è il caso di esporre e soprattutto di ricordare. "Sapevo che saresti stata felice di vedermi" continua lui sarcastico andando a sedersi sulla poltroncina dietro la mia scrivania. Ma con quale presunzione e arroganza si permette di entrare nel mio ufficio e di andare anche a sedersi nel mio posto? È per caso impazzito del tutto? "Devo dire che è da tanto che non ti vedo, quasi quasi sentivo la tua mancanza. O meglio, la mancanza delle tue tette" mi squadra da capo a piedi fino a soffermarsi sul mio petto scoperto. "Sei un depravato schifoso!" gli urlo contro avvicinandomi a lui. Se prima ero furiosa, adesso ho perso il senno della ragione perché inizio a vedere tutto nero e rosso. Quasi Quasi mi spavento della mia reazione, ma vederlo qui, nel mio ufficio, così sfacciato, mi fa vomitare. Non è cambiato di una virgola. "Vedo che sei rimasta la stessa...solo più bionda" mi risponde lui con sorriso sfacciato come se non lo avessi appena insultato urlando. "Cosa ci fai qui, Brian? Sei venuto a rovinarmi la vita un'altra volta?" gli domando sorridendo come una psicopatica in procinto di uccidere qualcuno. "In verità sono qui per migliorare la mia di vita e risolvere un caso importante" mi rispone con tutta la calma e la tranquillità di questo mondo, mentre io sto per scoppiare e saltargli addosso per soffocarlo. "Certo, vuoi farmi credere che la tua vita è andata a pezzi e che hai bisogno di una promozione per rimetterti in sesto?" gli domando ironica conoscendo benissimo la sua vita a 5 stelle che conduce da quando è nato. Famiglia ricca, lui molto probabilmente più ricco della sua famiglia, a chi vuole darla a bere? "Oh no principessa, quella con una vita da sistemare sei tu. Ho saputo che dopo la morte di Sissi sei caduta in depressione e che-" mi avvicino a lui e in uno scatto gli sono davanti e la sua guancia con il segno di una mano. La mia mano. Sa benissimo che quuello è il mio tasto dolente e che nessuno deve toccarlo per alcuna ragione. "Non. Devi. Nominarla" gli raccomando a bassa voce. Di scatto si alza dalla poltrona, mi afferra il polso con cui gli ho dato uno schiaffo e mi fa indietreggiare fino a far scontrare la mia schiena contro il muro. Sussulto dallo spavento e dal dolore per lo scontro che sicuramente mi procurerà dei lividi enormi sulla schiena. Violento: primo difetto. Potrei benissimo difendermi e togliere i miei polsi incatenati fra le sue mani che ora stanno diventando violacei, ma data la sua stazza e tutti i suoi muscoli non riesco a fare nemmeno un passo. Lui sa le mie mosse. Mi conosce troppo bene. "Se ti permetterai di nuovo a mettermi le mani addosso, su quei fascicoli di omicidio ci sarà il tuo nome, Collins" si avvicina al mio orecchio solleticando il mio lobo con le sue labbra e la sua voce così timorosa mi fa venire la pelle d'oca. Brividi. E non dalla paura. "Sei sempre stato bravo con le minacce, Morgan" gli rispindo invece io senza alcuna paura, perché so che nonostante sia un figlio di puttana, non mi farebbe mai del male fisico. Non abbiamo condiviso solo erotismo insieme. Molti al mio posto si sarebbero stati zitti per paura, dopotutto Brian Morgan ha sempre fatto paura a chiunque incrociasse il suo cammino, ma non io. Io non ho più paura di nessuno da moltissimo tempo ormai e di sicuro lui con le sue minacce può andarsi a fottere. "Continui a provocare la persona sbagliata, principessa" mi risponde lui guardandomi dritto negli occhi per poi abbassare lo sguardo sulle mie labbra screpolate. Si avvicina fino a quasi sfiorarle, ma data la sua momentanea distrazione gli assesto un calcio nella zona intima facendolo piegare in due dal dolore. Sorrido compiaciuta. "Bastarda" dice sottovoce nel mezzo di un dolore atroce. "Cosa ci fai qui, Morgan? E non venirmi a dire che stai cercando di sistemare la tua vita mi allontano da lui per sedermi sulla mia poltrona e aspiro fortemente quando noto che la sua colonia ha invaso tutto il mio ufficio. Un profumo che potrei riconoscere ovunque. Una volta ripreso dal momento di dolore dato il colpo di grazia che lo ha steso, si rimette in piedi e il sorriso sfacciato che lo accompagna in ogni suo momento sparisce del tutto facendomi deglutire. "Ti ho detto la verità prima, ho bisogno di questa promozione" risponde con voce bassa e scura mentre si aggiusta i capelli scuri finiti davanti gli occhi. Non credo nemmeno ad una parola di quello che dice Mr. Milionario Arrogante, perciò cercando di essere il più gentile e serena possibile lo avverto. "Hai distrutto la mia vita già una volta Brian, non succederà di nuovo. Quel posto di lavoro sarà mio, non importa cosa dovrò fare per ottenerlo. Sono pronta a schiacciarti e a metterti K.O.se è necessario" mi alzo posando le mani sulla scrivania per poi avvicnarmi in avanti con il busto. "Io non fallirò" gli dico infine prima di risedermi continuando a fissarlo negli occhi. Quegli occhi che tutti temono, che nessuno riesce a mantenere il contatto visivo. Quegli occhi sfacciati, che spruzzano egoismo e presunzione da tutti i pori. "Vedremo, principessa" e detto questo va via dal mio ufficio facendomi tirare un sospiro di sollievo e lasciandomi con il suo odore impresso nell'aria. Vuole una sfida. Competizione. Vuole provocarmi, privarmi di qualsiasi cosa, lasciarmi a bocca asciutta e senza parole. Infondo per lui sarebbe la seconda volta. Non ci riuscirà. Non più. Il tempo in cui ho sofferto per quell'ammasso di arroganza ed egoismo è terminato molto tempo fa, sono riuscita ad andare avanti con estrema difficoltà, ma l'ho fatto con tutto l'impegno possibile. Non mi farò abbattere da uno che pensa solamente a se stesso e che non ha alcun tipo di educazione. È un emerito cafone. "Chi è un cafone, cara?" i miei pensieri vengono interrotti dalla voce pacata di Sam che si trova davanti la mia scrivania con i documenti che le avevo richiesto prima. Mi accorgo di aver parlato a voce alta e faccio una risatina imbarazzata. "Oh solo uno, così, sai come sono gli uomini" le dico continuando a ridere nervosamente. Mi prenderà per pazza me lo sento, eppure ormai dovrebbe conoscermi benee sapere che questa è la mia indole. Può una detective essere pazza e studiare i pazzi? Penso di essere un esempio. "Gli uomini. Tutti uguali. Ce ne fosse uno diverso" mi risponde lei rivolgendomi un grosso sorriso smagliante e mi ritrovo a pensare che forse non è poi così tanto vero. "Non tutti lo sono" e quando dico questo i miei pensieri si rivolgono ad una sola persona che posso affermare essersi distinta da ogni uomo che ho conosciuto nella mia vita. Gabriel. Il mio primo amore. "Vorrà dire che io ancora non l'ho conosciuta l'eccezione alla regola anche se ormai sono vecchia per queste cose£" dice prima di chiedermi se avessi bisogno di qualcos'altro. "Sam, tu per caso sai quando è arrivato il detective Morgan in dipartimento?" le chiedo curiosa di sapere da quando quello stronzo bugiardo sta indagando sul caso. "So che si è trasferito qui a Washington due settimane fa, non so però il motivo, lavora su questo caso dal giorno in cui è scomparsa Katherine Reed" mi risponde lei felice di aprire un momento di gossip improvvisato. Adoro Sam e tutte le sue sfaccettature, tranne quando è in vena di gossip e chiacchiere. "Sai dove ha vissuto prima?" le domando curiosa di sapere dove ha alloggiato finora. Non dovrebbe minimamente importarmi di lui, eppure la mia curiosità è troppo forte. "So che è stato per diverso tempo a Boston, ma ha viaggiato parecchio il signorino. È interessata a lui? Posso capire il motivo, è veramente un bel fustacchione. Se avessi la sua età non sa quante cose gli fa-" Oh cara Sam, so benissimo di cosa parli. "Okay Sam, penso che possa bastare" adesso la interrompo prima che possa dire cose di cui farei incubi la notte. Si dilegua immediatamente e io sbuffo pensando a quanto sarà dura tutta questa storia. Nonostante i miei pensieri cerchino un po' di pace, anche mentre lavoro al caso, si rivolgono sempre a quell'uomo dallo sguardo penetrante. Occhi che ho sognato per notti intere. È rimasto lui, solo più muscoloso, possente, ma con tantissima presunzione e tantissime altre qualità dispregiative.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: cosmoladyy