Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: cosmoladyy    24/07/2022    0 recensioni
Un omicidio. Due detective in competizione fra loro. Una promozione in vista.
Un'anima cruda come quella di Brian Morgan non ha scampo di fuggire dall'abisso oscuro in cui è crollato. Freddo, egoista, ambizioso e terribilmente attraente, è privo di scrupoli pur di ottenere ciò che vuole, ma cosa accadrà quando si imbatterà negli occhi ghiacciati e in quel profumo di mandorle e cocco della detective Collins?
Spontanea, con la testa sulle spalle, ma incredibilmente testarda, Lilian Collins non è la tipa che si fa mettere i piedi in testa facilmente, soprattutto quando si scontrerà nell'uragano Morgan che le farà perdere il lume della ragione e innescherà in lei sentimenti ed emozioni mai provati prima.
Due anime così diverse, eppure così affini, riusciranno a conciliare l'odio con l'amore?
Genere: Romantico, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
LILIAN'S POV "Non dovresti raccontarmi del tuo appuntamento romantico con quel biondino?" è da ormai più di dieci minuti che Ashley mi fa la stessa domanda senza alcuna risposta. Vuole a tutti i costi sapere i dettagli più intimi della notte trascorsa con quel pompiere, ma di sicuro non otterrà ciò che vuole. "Ashley, ti prego" la imploro di smetterla mentre mi gusto la mia insalata di pollo nel mio ufficio. Sono impegnata nel caso Reed da più di tre giorni, non mi sono fermata nemmeno per un istante e Ashley, vedendomi a pezzi, ha deciso di portarmi il pranzo. E fra risate e battutine di poco gusto da parte sua, cerco di rilassarmi. "Sei così stanca" mi dice improvvisamente la mia migliore amica facendomi smettere di ridere. "Ashley, ne abbiamo già parlato" le rispondo io ricordandomi la nostra conversazione del giorno prima. Ashley è convinta che la mia voglia di ottenere la promozione mi stia dando troppo alla testa e che alla fine mi giocherò la salute mentale e fisica. Tuttavia le ho spiegato tante altre volte che per me il passo decisivo per la mia carriera è proprio questo e che non ho bisogno di altro se non trovare Katherine e portarla sana e salva a casa. "Dico solo che potresti prenderti una pausa ogni tanto invece che stare fra queste scartoffie h24"continua lei mangiando le sue patatine fritte con il bacon. "Stare h24 sulle mie scartoffie, come dici tu, mi porterà ad un salto strategico per il mio lavoro" le rispondo ironicamente lanciandole un pezzo di carta. Sì alle volte mi sento di essere una vera e propria bambina. "Avete trovato qualcosa di utile?" domanda Ashley riferendosi al caso. "Sai che non mi è consentito parlare di questo con persone al di fuori del campo" le rispondo facendola rabbuiare. So che per lei conta moltissimo che la ricerca vada a buon fine, dopotutto parliamo di una delle sue più grandi amiche, tuttavia ancora non le ho detto che potrebbe non trattarsi di una semplice sparizione improvvisa, ma di altro. Non ho potuto riferirle quanto mi è stato detto dal direttore Brown: "Perché potrebbe trattarsi di omicidio, detective Collins" o del fatto che dopo 3 giorni di una scomparsa le probabilità che la vittima sia ancora viva sono scarse. Le avrei sicuramente spezzato il cuore e sinceramente vedere Ashley stare male per qualcosa che poi non è nemmeno certo mi ucciderebbe. "è solo che sono passati tre giorni dalla sua scomparsa e sono così preoccupata" mi confessa lei abbassando gli occhi sulle sue mani sporche d'olio. "Ashley, vedrai che la ritroveremo al più presto" provo a confortarla, ma con scarsi risultati. Passate le 72 ore dalla scomparsa a preoccuparsi non è solo lei, ma addirittura anche il presidente degli USA che ha promesso al padre di Katherine, suo grande amico, che l'avrebbe aiutato in tutti i modi possibili. Per questo motivo è stata coinvolta l'FBI, è stata messa in mezzo una promozione e soprattutto si è tanto determinati nel ritrovare la donna scomparsa. "Se posso fare qualcosa" interrompe il silenzio Ashley anche lei determinata ad aiutarci. "Hai già fatto tanto, hai parlato e confessato ciò che sapevi, ora tocca a me risolvere questo caso. Tu devi solo pensare a te stessa e ai tuoi alunni che sicuramente non vogliono vederti preoccupata e pensierosa mentre leggi loro poesie di Emily Dickinson" le dico facendola ridere sguaiatamente. "Sei proprio una scema" continua lei ridendo fino a farsi uscire le lacrime agli occhi. "Penso proprio che ora debba andar via e lasciarti ai tuoi doveri, detective Collins" dice Ashley una volta finito di mangiare e io annuisco. "Arrivederci professoressa Cooper" Nonostante siano stati dei bellissimi minuti di pausa, devo continuare ad indagare e lavorare sul caso. La promozione dovrà essere mia. Prima di andare via Ashley mi chiocca due baci sulla guancia e poi mi sussurra: "Trovala, Lilian" e va via lasciandomi immersa fra documenti di ogni genere. *** Un improvviso bussare alla porta mi fa alzare di scatto dalla sedia. Sono quasi le 3 p.m. e io mi sono appisolata degli istanti sulla mia scrivania. Non dormo da più di 30 ore e sono esausta, penso che a breve il mio cervello andrà in tilt. "Avanti" urlo con voce impastata dal sonno e dinanzi ai miei occhi mi appare la figura robusta di Sam con una scatola rosa e un bicchiere di Starbucks fra le mani. "Ho pensato di portarti qualcosa, ti ho preso il tuo solito caffè macchiato al caramello e dei muffin ripieni di crema" mi dice lei poggiando tutto sul piccolo tavolino all'ingresso dato che la mia scrivania è colma di tutto ciò che ci si può immaginare. "Sei così premurosa Sam, ti ringrazio molto" le rispondo sorridendo. La dolcezza di questa donna mi stupisce giorno dopo giorno, è bello sapere che qualcuno ti pensa e ti porta qualcosa che possa renderti felice, come ad esempio il mio amato caffè. Sam è qui con noi da circa un anno, è stata assunta subito dopo che la mia ex segretaria ha deciso di dare le dimissioni. La sua scusa? Era troppo pigra per fare ciò che andava fatto e io di sicuro non sarei stata al suo passo. Cosa si aspettava in un dipartimento di polizia chiamato FBI? Si aspettava sicuramente di portare caffè e dolcetti a chiunque, ma non è questo il lavoro che doveva compiere. "Oh Sam, prima che tu vada, potresti portarmi i fascicoli sul tassista che abbiamo interrogato ieri sera? Devo averli cancellati per sbaglio nel mio drive" le chiedo cortesemnte. "Arrivo subito" risponde lei e io le mimo con le labbra un semplice grazie. Prima che io possa fare qualunque altra cosa la porta si apre di scatto facendomi sobbalzare. Le figure di due uomini irrompono nella stanza seguiti dal direttore Brown con in mano una valigetta argentata. Mi alzo di scatto facendo cadere a terra tutti i fascicoli che erano sulle mie gambe. "Oh Cielo, scusatemi" dico io abbassandomi per raccogliere tutto. Non poteva andarmi peggio, entrano uomini sconosciuti affiancati dal mio capo e io parto subito con il piede sbagliato facendo cadere a terra diversi fogli importanti. Bella prima impressione. "Signori, lei è la detective Collins che in questo momento si sta occupoando del caso Reed" dice il direttore rivolgendosi ai due uomini in giacca e cravetta. Mi avvicino a loro e porgendo la mano mi presento. "Salve" i due uomini mi squadrano da testa a piedi e inizio a pensare che forse c'è qualcosa che non va. Saranno i miei pantaloni sgualciti? O forse la camicia bianca leggermente sbottonata sul davanti? Probabilmente sarà la mia coda bionda arruffata. Ma cosa vogliono che si aspettino? Una donna in tailleur con uno chignon sempre perfetto invece di una cosa sciatta? "Collins, loro due sono gli agenti Smith e Thorne e sono qui per parlarle" mi informa Brown distogliendomi dai miei milli pensieri insensati. Vogliono parlare con me? E per quale motivo? "Prego accomodatevi" dico loro andando a sedermi sulla mia poltroncina dietro la scrivania. "Lei si sta occupando del caso Reed, detective Collins?" domanda uno dei due, quello con le spalle più esili e con le orecchie a punta. Fa quasi ridere il suo aspetto un po' goffo, ma mi riprendo immediatamente quando punta i suoi occhi color ghiaccio nei miei. È alquanto pauroso ammetto. "Sì, mi occupo della scomparsa di Katherine Reed, proprio come le ha già accennato il direttore Brown " prima rispondo guardandolo dritto negli occhi non temendo alcuna reazione. "Sono passate 72 ore dalla scomparsa della signora Reed e non è ancora stata ritrovata. Tuttavia un nostro professionista ha deciso di sua spontanea volontà di occuparsi del caso e insieme al direttore Brown abbiamo fatto un accordo" mi informa l'uomo esile tirando fuori dalla valigetta del direttore Brown diversi fascicoli dalla copertina verde. "Queste sono le informazioni che sono state raccolte dal nostro detective" mi informa l'altro uomo, più robusto e più scuro di pelle, porgendomi i vari documenti. Non capisco il motivo per il quale sia stato messo in mezzo un altro detective, me la sto cavadno piuttosto bene e sto facendo di tutto per ritorvare Katherine. Ma così mi stanno solo mettendo pressione e poi perché io non ne sapevo nulla?. "Scusatemi, io non ero al corrente che ci sarebbe stato qualcun altro al mio fianco" rispondo dubbiosa guardando il mio capo grattarsi la nuca in segno di disagio. Prima che possa aprire bocca, però, viene preceduto dall'uomo robusto che credo sia l'agente Smith. "Detective Collins, il nostro investigatore ha trovato informazioni completamnete diverse dalle sue e potremmo quasi definirlo un grande passo in avanti per la risoluzione del caso. Con questo non stiamo dicendo altro che-" lo interrompo con tutta la calma di questo mondo. "Mi sta dicendo che sono dimessa dal caso, agente?" lo guardo sicura di me, ma con la paura fra le gambe. Non ho intenzione di perdere questa grande opportunità, non posso perdere la promozione che mi attende, cercherò di fare il possibile, ma questo caso deve restare a me a qualunque costo. "Collins, non è questo quello che abbiamo concordato. Essendo lei uno dei migliori detective di questo dipartimento abbiamo deciso, di comune accordo anche con il presidente, che in due potrebbe essere molto più veloce ed efficiente" risponde il direttore al posto dell'agente facendomi ancora mettere dubbi in testa. "Questo cosa vorrebbe dire qundi? Che dovrò collaborare con qualcuno? Andiamo, sono sempre stata sola in ogni caso affidatomi e ho lavorato benissimo. Cosa c'è di diverso questa volta?" "Io continuo a non capire. Mi sto occupando perfettamente del caso e sono sulle tracce di un uomo chiamato Taylor Scott che,a quanto pare, è stato l'ultima persona a parlare con Katherine Reed. Devo solo riuscire a rintracciarlo. Posso benissimo continuare da sola e non penso che collaborare sia-" vengo interrotta bruscamente dall'uomo esile che inizia a farmi saltare i nervi. Pazienza? E cos'è? Calma Lilian o vieni licenziata prima di alzarti da questa sedia. "Lei non deve pensare, deve semplicemente agire. I frutti che sono dati dalle sue ricerche sono stati essenziali per il nostro detective che è riuscito a contattare il signor Scott e ad avere informazioni essenziali per il caso. Come le abbiamo detto prima, siamo ad un passo avanti a lei" dice presuntuoso e fiero di quanto detto. Le vene sul mio collo iniziano a pulsare violentemente segno della rabbia che sto provando in questo momento nei confronti di quanto ho ascoltato. Le mie ricerche sono state condivise con qualche demente ignorante che ha deciso di occupare il mio posto, io non posso starmente qui in silenzio e non dire una parola. "Signori, avete divulgato delle mie ricerche?" domando con denti stretti cercando di controllare il mio istinto che alle volte diventa fin troppo animalesco. "Detective, ci è stato assegnato un compito ben preciso. Ritrovare Katherine Reed. Di comune accordo con il direttore Brown abbiamo pensato che fosse meglio dare maggior spazio al nostro detective, un professionista notevole devo ammettere, il quale è riuscito a trovare informazioni che potrà leggere nei fascicoli che vi abbiamo dato" mi spiega l'agente. Appena vedo questo detective che tanto elogiano lo farò a pezzi quanto è vero che mi chiamo Lilian Collins. Ma come si sono potuti permettere di assegnare il mio caso a qualcun altro senza nemmeno il mio consenso. Sono quasi 3 anni che lotto per ottenere quel posto e la promozione può aiutarmi, ma se devo contenderla con qualche bastardo che per di più ha usato le mie ricerche per favorire le sue non ci sto. "Collins, ciò che le stiamo dicendo è che da oggi in poi ciò che troverà o scoprirà dovrà passare dal nostro detective, deve essere fatto tutto sotto il nostro controllo" dice infine l'altro uomo facendomi sussurrare le peggio cose. "Che cazzata" dico a bassa voce facendo leva sui miei peggio pensieri. "Come prego?" domanda uno degli agenti speranzoso che possa ripetere quanto detto, ma prima che io possa definitivamente scoppiare, il mio capo interrompe tutto dicendo agli agenti che sarà fatto. "Direttore Brown" lo chiamo prima che possa uscire dal mio ufficio. "Non ora, Collins" mi risponde, ma prima che possa chiudere definitivamente la porta della stanza lo blocco. "Voglio conoscere il mio avvers...cioè volevo dire, il mio collaboratore" "Sarà qui a moment"i mi risponde lui per poi uscire definitivamente dal mio ufficio lasciandomi stracolma di rabbia repressa che sfogo lanciando a terra tutti i fogli sulla mia scrivania. "Non ci posso credere!" quasi mi metto ad urlare camminando sotto e sopra per la stanza. "Mi vogliono fottere, cazzo!" urlo sbattendo i piedi a terra come una bambina che non è stata viziata abbastanza dai suoi genitori. "Che modi scurrili" ad interrompere la mia sfuriata è la voce di un uomo a me familiare. Mi volto verso l'ingresso per capire chi sia e per un pelo non svengo a terra. Non poteva andare peggio di così. "Ditemi che è un incubo" "Ci rivediamo, principessa"
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: cosmoladyy