Anime & Manga > Tokyo Revengers
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Autore: lainil    27/07/2022    0 recensioni
"Under the moonlight" è una raccolta di fanfiction su varie ship, collegate unicamente dal tema dell'angst, che raramente arrivano alle mille parole, scritte senza pretese, in poco tempo, per puro allenamento e passatempo.
Sono tutte tentativi di storie che potrei approfondire, ma che, per ora, tengo in questa raccolta per non perderle, condividendole con voi perché amo l'angst, amo le ship e, purtroppo, pochi sono i rapporti con un bel finale in Tokyo Revengers.
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#1: Ran x Mitsuya: [I ciliegi non fioriscono su Marte]
#2: Draken x Mikey: [Eravamo tanto felici]
#3: Kazutora x Chifuyu: [Le notti ti sognavo]
#4: Koko x Inui [Sotto lune pallide]
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Leggete gli avvertimenti all'inizio dei capitoli
Genere: Angst, Malinconico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Haitani Ran, Haruchiyo Sanzu, Ken Ryuguji (Draken), Manjirou Sano
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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Ciao :)
Tralasciando l'aver ignorato totalmente il fatto che dovessi aggiornare questa raccolta, vorrei precisare che questa fanfiction è nata logicamente prima della fine dello scontro avvenuto nella Kanto e di ciò che è successo tra Koko e Inui.
Diciamo che, ad ora, da una "what if?" è diventata una "canon divergence", ma a livello di lettura non cambia nulla, lo scrivo solo per precisarlo.
Buona lettura!
 


 

 

Titolo: Sotto lune pallide;
Genere: angst, drammatico, triste;
Rating: giallo;
Personaggi: Hajime Kokonoi, Seishu Inui,
Haruchiyo Sanzu, Senju Kawaragi,
Wakasa Imaushi
Parole: 658.
Avvisi: Spoiler manga dal capitolo 237,
possibile leggero OOC
Prompt:“I’m always wrong, aren’t I?”


 

 

 

Sotto lune pallide [Koko x Inui]

 

Quando i tre proiettili lo avevano colpito, lo orecchie di Kokonoi avevano iniziato a fischiare e gli occhi ad appannarsi, non capendo più chi o cosa avesse attorno.

Era caduto sulle ginocchia per poi raggiungere rovinosamente terra, faticando a respirare e sputando sangue.

Il dolore al petto era lancinante ed era sicuro che Sanzu, con quegli spari, aveva colpito dei punti focali e la sua vita gli sarebbe scivolata tra le mani:

“Haruchiyo, cosa hai fatto?”

Erano anni che Kokonoi non sentiva la voce di una donna e suonava così piacevole alle sue orecchie, anche se poi altri spari, non diretti a lui, ma forse a nessuno, lo avevano nuovamente distratto:

“Zitto maledetto insetto o la prossima a morire sei t-”

“Koko!”

Il suo corpo era stato girato, lasciando che si appoggiasse a delle ginocchia che conosceva bene e sulle quale poteva concedersi di riposarsi.

Con fatica aveva aperto gli occhi, incrociando lo sguardo preoccupato e lucido di Inui che gli spostava i capelli insanguinati dal viso per permettergli di guardarlo, sorridendogli:

“Lo sai Inui… Lo sai che sei bellissimo?”

“Koko, stai buono, non parlare. Adesso facciamo qualcosa. Chiamiamo qualcuno. Rimani sveglio.”

Lo implorava, facendo pausa ad ogni frase, guardandosi attorno, probabilmente cercando il supporto di avversari e alleati che, escluso Sanzu, forse lo avrebbero aiutato:

“Non fargli perdere conoscenza.”

Aveva sentito una voce maschile e poi quella femminile di prima aveva parlato ancora:

“Come hai potuto Haruchiyo? Era un tuo alleato.”

“Uno sporco traditore, proprio come te, ipocrita!”

“Koko. Non devi morire.”

Inui gli aveva accarezzato il viso e Koko, pur rimanendo sveglio, aveva cercato la sua mano, per sentirne il calore:

“Le tue mani sono così calde, non mi dispiace l’idea di morire così, sai?”

“Non dire queste cose, resisti ancora un attimo, resisti per me.”

Era disperato il biondo, mentre l’altro sorrideva con fatica, ma faceva di tutto per farlo, voleva lasciargli un ricordo di lui felice mentre scompariva tra le sue mani:

“Takemichi non ti ha protetto come pensavo. Sennò ora non saresti qua a combattere sporco di sangue.” Faticava a mettere insieme le parole e la sua voce stava diventando sempre più bassa mentre si sforzava: “Pensavo fosse una brava persona, che potesse proteggerti come facevo io. Mi sbaglio sempre, vero?”

Chiedeva conferma, sorridendo, e Inui era scoppiato a piangere, appoggiando la testa sul suo petto e sentendo quanto il suo cuore battesse sempre più debolmente:

“Non mi devi lasciare Koko, io ho bisogno di te, ho bisogno di proteggerti, voglio riportarti a casa, voglio tornare a vivere la nostra vita insieme, dove tu mi prometti di rimanere al mio fianco e lo fai sul serio, non io che ti lascio andare per la tua strada senza neanche cercare di fermarti.

Se solo avessi saputo tenerti quella sera, ora non saremmo qua così.”

“Mi dispiace Inui, di averti fatto venire qua per riportare indietro il casino che sono e dover pure assistere ad una scena pietosa come la mia morte. Se non ti avessi fatto affezionare così tanto a me, tu non avresti dovuto combattere contro Wakasa, Sanzu non ti avrebbe ferito e io non mi sarei preoccupato facendomi sparare.

Ora saresti al sicuro.”

Qualche lacrime stava abbandonando gli occhi di Koko, che diventavano sempre più vuoti:

“Mi dispiace così tanto Inui. Mi dispiace di non aver fatto altro che ferirti. Avrei voluto amarti di più, se solo avessi avuto più tempo e non solo soldi.”

“Koko adesso ti porto via, torniamo a casa e vivremo insieme, va bene? Non ti lascerò mai più andare, mai più, nulla ci separerà, capito?”

Inui aveva alzato la testa a fatica, guardandolo negli occhi:

“Capito? Koko rispondimi, Koko, ti prego, Koko! Koko!”

Continuava a chiamarlo ininterrottamente, con la voce che si alzava sempre di più nella speranza potesse sentirlo, ma a separarli ci aveva già pensato la morte che non accettava opinioni, prendeva senza lasciare nulla in cambio e non c’era possibilità di trattative o fughe.

   
 
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