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Autore: Effye90    28/07/2022    0 recensioni
Dopo quello che sembra un incontro fortuito, uno strano virus (in apparenza influenzale), inizia a dilagare a Rodorio e al Santuario. I protagonisti, scopriranno ben presto che tale virus, è di origine divina. Questa storia avviene molto tempo dopo le avventure di Soul Of Gold. I cavalieri d'oro, sono riportati in vita un'ultima volta, forse.
Genere: Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Aries Shion, Nuovo Personaggio, Pegasus Seiya, Saori Kido, Sasha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quel che stava accadendo a Rodorio e al santuario non passò inosservato e così Zeus, convocò con massima urgenza suo padre Crono, il Dio del tempo e la sua primogenita Estia, Dea vergine del focolare e della castità nonché protettrice delle case.
Assieme a loro, prese parte alla riunione anche Era, moglie di Zeus e Dea degli imperi nonché figlia di Crono.
Entrambe le dee avevano il capo ricoperto con un velo.
Estia a differenza degli altri presenti, era una donna umile che indossava una veste bianca, candida come lei stessa.
Il velo che le ricopriva la testa, era blu scuro e le cadeva di lato arrivando al bordo esterno degli occhi.
Zeus li guardò ad uno ad uno e quando comparve suo padre, non si inchinò.
Non aveva dimenticato i loro trascorsi e mai lo avrebbe fatto.
Lo aveva distrutto in passato ma Crono è pur sempre uno degli dei primordiali, immortale come il figlio.
Era notò subito lo sguardo cupo del marito e benché lui le fosse spesso infedele e lei più volte gliel’avesse fatta pagare, in cuor suo continuava ad amarlo.
Nessuno parlò per molto tempo.

“Sta accadendo qualcosa di strano a Rodorio. Una malattia ha invaso l’intero paese e nelle case, regnano grande dolore e tanta tristezza. Un virus!” disse Estia interrompendo quel lungo silenzio.

Zeus alzò lo sguardo ed incrociò quello di lei.

“Un virus si! Ma ti spiacerà sapere che quello stesso virus ha colpito anche alcuni cavalieri d’oro al servizio di Athena!”

Lo sgomento a quel punto prese il sopravvento sui visi ora pallidi dei presenti.
“Non ho idea da dove provenga, ma giorni fa ho avuto una brutta sensazione e come me, anche Athena. Non ho ritenuto opportuno contattarla poiché da poco, lei e i suoi cavalieri sono usciti vincitori da una lunga e feroce lotta con Chaos!”

“Chaos!” disse Crono quasi compiaciuto.

“Si, lui! Minacciava da giorni il santuario ma si trovava in un posto a me sconosciuto. Ho ritenuto opportuno riportare nuovamente in vita Aiolos e gli alti per aiutare un’ultima volta Seiya e compagni ma mi sbagliavo. A quanto pare, un nuovo scontro attende i cavalieri seguaci di Athena.”

Concluse la frase e abbassò lo sguardo.

“Chi è il nemico stavolta?” chiese Estia con un filo di voce. “Chi sia non mi è dato saperlo. Ho solo avuto una sensazione, l’ennesima poco prima che l’epidemia infestasse Rodorio ed il santuario!”

Calò nuovamente il silenzio.

“Per gli uomini, un virus così forte può essere letale ma per un cavaliere….”

Era non finì la frase.
Le parole le si fermarono in gola.

“Questo virus, purtroppo intacca non solo il corpo ma anche la mente! Il cavaliere d’oro dell’ariete, il grande Mur è quasi sull’orlo della pazzia così come il cavaliere del cancro. Mentre il cavaliere del toro inizia a mostrarne i primi segni…” -rispose prontamente Zeus poi proseguì- “Temo che entrando in contatto con uno di loro, anche gli altri possano infettarsi ed è ciò che accadrà se non facciamo qualcosa. Se non verremo a capo di questo dilemma, Athena potrebbe essere in grave pericolo e come lei, il mondo intero!”

“BASTA!” –urlò Estia- “Basta te ne prego! Perché continuare a parlarne? Il popolo di Rodorio già sta soffrendo. Athena non può alleviare il loro dolore? Noi… TU! TU POTRESTI ALLEVIARLO!”

A quelle parole, Zeus alzò la sua folgore con la mano destra mentre lo sguardo si indurì.

“SE ATHENA POTESSE ALLEVIARLO, PENSI CHE NON L’AVVERTIREI? SE IO POTESSI FARLO, NON PENSI CHE GIA’ L’AVREI FATTO?”

I suoi occhi incontrarono quello di Estia che gli tenne testa fino a quando non abbassò la folgore e placò la sua ira.

“Questo virus non ho idea da dove provenga. Ho osservato per un paio di giorni il suo diffondersi e svilupparsi. Sembra quasi di origine divina ma di più non saprei dirvi. Nemmeno noi siamo in grado di curarlo!”

“Ci hai convocato solo per dirci questo?” ribattè Estia.

“Tanto a cuore ti stanno gli abitanti di Rodorio?” chiese Crono curioso ma con voce quasi spietata.

“Sono la protettrice delle case e per estensione di chi vi dimora. Non mi stanno a cuore solo i cittadini di Rodorio ma tutti gli abitanti della Terra. Dal bambino appena nato all’anziano in punto di morte.”

Crono tornò a guardare Zeus pensando che le parole dette dalla sua primogenita, fossero solo un’accozzaglia di sdolcinerie rivolte ad un popolo non più così devoto agli dei.

“Vi ho convocati qui, perchè dobbiamo prendere una decisione; drastica, forse. Non abbiamo tempo da perdere in litigi discussioni e tu Crono, sei il Dio del tempo, dovresti saperlo!”

Quest'ultimo gli rifilò un’occhiataccia ma Zeus lo ignorò e poi continuò:

“Dovremo arrivare a capo di questo mistero ma prima di tutto, bisogna salvare Athena ed il santuario ed ora io vi chiedo di scegliere. Lasciare che i cavalieri impazziscano e combattano tra loro o provare a fermarli mandando altri cavalieri di pari grado e potenza. Se il virus è di natura divina come penso, allora ci servirà tutto l’aiuto possibile!”

“Cavalieri di parigrado?”

La curiosità si impadronì di Era che sollecitata da Zeus si fermò a riflettere.

“Non vorrai riporta in vita…” continuò.

“Proprio loro! Sono gli unici che possano fermare Mur e gli altri se venissero colti dalla pazzia.”

Crono ed Estia seguirono il botta e risposta in silenzio.

“Non sarà pericoloso? Potrebbe pensarci Athena…” riprese Era.

“Athena, se ciò che penso è giusto, è in grave pericolo. Forse tutto questo è un piano ben congeniato per arrivare proprio a lei. Benchè sia immune alla malattia non possiamo rischiare che subisca attacchi improvvisi dai suoi anche se saprebbe benissimo difendersi. Non possiamo permettere che il virus dilaghi per tutto il santuario ma potrebbe essere già troppo tardi! A voi la scelta dunque: aspettiamo e lasciamo che si combattano l’uno contro l’altro o facciamo intervenire Asmita, Dègel e gli altri predecessori, sperando che possano fermarli e che scoprano la provenienza del virus!”

Iniziarono così le consultazioni, i dibattiti ed i pareri.
Passò un’ora da quando Zeus fece loro la proposta ma alla fine giunsero ad un accordo.
“Riporremo la fiducia in Sisifo e negli altri cavalieri. Siano loro a porre fine a questa cosa!”

Detto questo, Crono fece un cenno ai presenti e svanì.
Estia fece altrettanto ma nei suoi occhi le si leggeva tutta la preoccupazione che albergava anche nel suo cuore.
Era si attardò un altro po’ col marito.
Gli si avvicino e gli mise una mano sulla guancia.

“Non potevo fare altro!” disse lui.

“Lo so!”

Svanì anch’ella lasciandolo solo coi suoi pensieri.

Dopo quelli che sembrarono lunghissimi minuti, il cimitero dei cavalieri venne avvolto da una luce più intensa di quella solare.

Stralunati, Cardia e gli altri si guardarono attorno.
Con sommo stupore, accanto a loro, regali ed imponenti vi erano anche Sage, Hakurei e Sasha.

Zeus prese subito parola spiegando loro la situazione.

Si trovarono poi catapultati sulle scale che portano alla prima casa.
Il Dio si mise poi in contatto con Athena che ora guardava i cavalieri andarle incontro.
Saori rimase per un solo istante a bocca aperta; mai si sarebbe aspettata di assistere ad una cosa simile.
Giunti d’innanzi a lei tutti s’inchinarono; tutti tranne Sasha.
Le due si guardarono e si studiarono.
Erano abbastanza simili fisicamente.

“ATHENA!” dissero in coro.

Zeus diede loro le ultime raccomandazioni e poi tacque.
Avrebbe comunque monitorato la situazione che avrebbe potuto esigere un suo intervento.
“Alzatevi nobili cavalieri, non inchinatevi innanzi a me!” –disse Saori prendendo parola- “il tempo ci è nemico e non ho idea di come sia la situazione nelle altre case. Dobbiamo sbrigarci!”

Sasha annuì.

“Athena!” –una voce famigliare alle spalle di Saori- “Shaka mi ha contattato. I suoi pensieri erano disgiunti e confusionari ma ho capito che dovevo tornare immediatamente e così eccomi qui! Dov’è Mur?”

Chiese Shion.
Dopo la guerra contro Chaos, l'ex cavaliere dell'ariete si era trasferito in Jamir.

“Sommo Sage, nobile Hakurei, Sasha!”

Fece un profondo inchino.

“Ahimè giungi in un momento assai triste Shion!” gli disse Sasha rabbuiandosi.

“Le parole ora sarebbero vane, meglio sbrigarsi!” disse Sage con tono autoritario.

In quell’istante, dalla prima casa si levò un terribile urlo. Era Mur!
   
 
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