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Autore: Effye90    22/07/2022    0 recensioni
Dopo quello che sembra un incontro fortuito, uno strano virus (in apparenza influenzale), inizia a dilagare a Rodorio e al Santuario. I protagonisti, scopriranno ben presto che tale virus, è di origine divina. Questa storia avviene molto tempo dopo le avventure di Soul Of Gold. I cavalieri d'oro, sono riportati in vita un'ultima volta, forse.
Genere: Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Aries Shion, Nuovo Personaggio, Pegasus Seiya, Saori Kido, Sasha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Athena guardò lo scranno vuoto del grande sacerdote e sospirò.
Nessuno vi sedeva più da troppo tempo ormai benché tutti i suoi cavalieri d’oro, fossero stati precedentemente riportati in vita da Zeus per aiutare Seiya, Ikki, Shiryu, Hyoga e Shun nello scontro contro Chaos, il dio primordiale del vuoto.
Fu una guerra piuttosto lunga soprannominata poi da Milo come “la battaglia degli 8 giorni”.
Otto, proprio come il numero della casa che presiedeva.
Ne uscirono tutti logori ma Zeus, dopo un lungo colloquio con Athena, permise loro di rimanere in vita seppur per un periodo limitato.
Alcuni di essi, si congedarono dal ruolo di cavalieri.
Hyoga sostituì Camus come custode dell’undicesima casa mentre Shiryu, divenne custode della decima anche se solo temporaneamente; fintanto che Dohko avrebbe presieduto la settima.
Quella guerra era ormai terminata da circa due settimane ma qualcosa tormentava in continuo Saori.
Un cupo pensiero turbava la sua mente ed i suoi sogni da ormai tre giorni.
Decise così di schiarirsi le idee passeggiando per le strade e i vicoli di Rodorio.
Si preparò e adagiò lo scettro di Athena accanto allo scranno.
Chiamò a sé due guardie e ordinò loro di scortarla.
Arrivati in paese si avviarono subito verso il centro quando lo sguardo di Saori si posò su una mendicante che sedeva su di una coperta grigia e logora.
Accanto a sé, aveva un rastrello ed una scopa.
L’anziana alzò lo sguardo e una luce, per un attimo, sembrò illuminare i suoi occhi quasi vitrei.
Allungò un braccio destro e disse:
 
“Per favore graziosa signorina, non avrebbe qualche moneta da dare ad una povera vecchia? Non posseggo altro che questa coperta e questi due attrezzi!”
 
Saori rimase immobile e fissò a lungo quella donna dai lunghi capelli scuri e dal volto coperto da un cappuccio quando una delle guardie si chinò e con un colpo di mano, fece indietreggiare il braccio della donna.
Quest’ultima si alzò e si limitò a dire:
 
“Ingrati!”
 
Appallottolò la coperta e se la mise sotto ad un braccio poi, lasciando il rastrello abbandonato a terra, prese la scopa ed iniziò a spazzare la via principale allontanandosi da loro e attirando a sé gli sguardi dei passanti.
Le guardie continuarono ad inveire contro la povera donna ma Saori diede loro l’ordine di tacere.
 
“Mia signora ma quella vecchia megera si comporta in modo strano, non trova? Un’anziana che se ne va in giro con nient’altro che un rastrello ed una scopa!”
 
“Ciò nonostante, non conoscendola, trovo irrispettoso denigrarla e appellarla con parole che poco si prestano ad una guardia dedita alla protezione della Dea Athena!” –fece una piccola pausa e con lo sguardo, seguì l’anziana che scomparve in un vicolo non troppo lontano da loro e sempre con la scopa tra le mani- “Tuttavia hai ragione su una cosa; il suo comportamento è davvero strano.”
 
Fece un cenno con la mano ai due uomini e ripresero a passeggiare per le vie di Rodorio come se nulla fosse.
Saori si fermò d’innanzi ad un negozio di stoffe e tessuti ma per un attimo, ebbe la sensazione di essere seguita.
Si voltò indietro con molta calma e a parte le guardie che le davano le spalle, scrutando a destra e sinistra per avvistare qualsiasi movimento o persona sospetti, non vide nessuno.
Dell’anziana non vi era traccia e i cittadini, passeggiavano e chiacchierando allegramente.
Tutto era tranquillo o almeno, così le parve.
Dopo un paio d’ore, una delle guardie disse che forse era giunto il momento di tornare al santuario.
Saori fece cenno di si con la testa.
Alzò lo sguardo verso il sole coprendosi gli occhi con una mano.
Era una giornata stupenda.
Il cielo era terso e le temperature gradevoli.
Una leggera brezza si levò.
Fece un respiro profondo e sorrise.
I turbamenti sembrarono in quel momento solo un lontano ricordo.
Si incamminò verso il tempio dimenticandosi dello strano incontro avvenuto qualche ora prima con quella strana donna dai lunghi capelli.
Nei giorni seguenti però, Rodorio fu colpita da quella che sembrava un’improvvisa epidemia.
Influenza, si vociferava in paese.
Ma alcuni sostenevano che potesse trattarsi di allergia, essendo Marzo inoltrato.
Al santuario non se ne preoccuparono più di tanto fino a quando, Kiki che ormai era divenuto un uomo adulto, Deathmask e Aphrodite furono colpiti da un’improvvisa febbre seguita da delle terribili emicranie.
Vennero curati sin da subito e dopo qualche giorno, sembrarono in via di guarigione.
Al cavaliere del cancro tuttavia le emicranie rimasero e persistettero.
Riusciva a placarle solo durante il sonno, in quelle poche notti in cui riusciva ad addormentarsi.
Saori mandò Mur, Aldebaran e Shaka a Rodorio per accettarsi delle condizioni degli abitanti.
Indossarono elmo ed armatura e si avviarono.
Trovarono una Rodorio deserta.
Per le strade non vi era anima viva; sembrava una città fantasma.
 
“Che cosa sta succedendo?” chiese il cavaliere del toro.
Shaka rimase in silenzio a riflettere. Percepiva i cittadini chiusi nelle proprie case.
“Stanziano tutti nelle rispettive dimore!” disse poi.
 
Mur lo guardò ma non disse nulla.
Sentirono di tanto in tanto qualche colpo di tosse e dei lamenti provenire da alcune case con le finestre aperte.
Un brivido percorse la schiena del cavaliere della prima casa.
 
“ Ma si può sapere…”
 
La sua frase venne interrotta da una delle guardie.
 
“Sommo Shaka, Grande Mur, nobile Aldebaran, dovete tornare subito al santuario a presiedere le vostre case, ordini di Athena!”
 
“Ma lei ci ha mandato qui per…”
 
“Ordini della Dea! Osate forse trasgredirli? Rientrate immediatamente!”
 
La guardia corse via e loro rimasero a guardarsi l’un l’altro per qualche istante.
“Gli ordini di Athena non si discutono, rientriamo!” disse Aldebaran con voce autoritaria.
Tornarono così a presiedere le rispettive case.
Quella sera stessa, Mur venne colto da un’improvvisa emicrania così come Aldebaran.
Kiki, preoccupato per il suo maestro, corse ad avvisare ad Athena ma quando arrivò alla prima, trovò il padrone di casa accovacciato a terra con le mani che premevano sulle orecchie.
 
“BASTA! FATELO SMETTERE…. QUESTO MAL DI TESTA!”
 
Kiki ed una guardia lo immobilizzarono ma solo per pochi istanti.
Li allontanò, liberandosi dalla loro presa e poi corse dritto verso la Dea.
Era isterico.
Quando fu a pochi passi da lei, una voce echeggiò nella prima casa.
Athena la riconobbe subito, era la voce di Zeus.
Mur rimase immobile a fissare il soffitto così come fecero gli altri presenti.
Saori uscì su preciso consiglio di Zeus che ora stava comunicando solo con lei.
Il tono di voce la fece rabbrividire.
Stava per succedere qualcosa di terribile o forse, qualcosa era già in atto…
   
 
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