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Autore: NadiReal    01/08/2022    0 recensioni
In alcune di queste righe sono persa, in esse ci sono frammenti del mio io, superata la paura del giudizio altrui ho deciso di iniziare a pubblicare la storia de “Il Diamante nero”
Ringrazio Lover of Word per i consigli e la collaborazione.
#Dal testo
Corre senza freni, alla cieca, con solo la voglia di sparire!
"Non posso credere che sia successo, non può essere vero!" Pensa, mentre con le dita si asciuga le lacrime. Rallenta e si ferma, con il fiato corto e lo sguardo perso nel vuoto oltre la terrazza.
"Ditemi che è solo un brutto incubo! Ditemi che non c’è nulla di vero!" Urla nella sua testa.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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In una lussuosa stanza di una garçonnière, tra le lenzuola di seta azzurre spunta una mano che cerca di prendere un telefono che squilla.

"Buongiorno signor Lucente, ben svegliato, la chiamo per informarla che suo nonno questa sera la invita a cena."

"Scusi” risponde Germano con voce roca che si schiarisce con un colpo di tosse “sto ancora dormendo e non credo di…"

"Signor Lucente, sa benissimo che non può declinare l'invito di suo nonno, e io non posso riportare un tale diniego, vuole forse farmi licenziare? Il signore ha bisogno di parlare con lei, ma credo sia più un ordine che un semplice invito!"

Lucente Germano senior è un uomo intransigente, patriarca ed imprenditore rigoroso, ed è una persona che non accetta un “no” come risposta. Il nipote, Lucente Germano junior, è la sua copia speculare, tranne per il fatto che è poco avvezzo al lavoro e alla puntualità: lui vive senza impegni, ama la sua libertà e le belle donne, le uscite notturne e il divertimento, quindi, “quell’ordine” gli calza come un cappio al collo.

"D'accordo” risponde svogliato “allora dica a mio nonno che ci sarò, grazie."

"Bene, buon pomeriggio signore." Il ragazzo grugnisce in risposta, anche se nella sua testa, le parole di saluto per la segretaria di suo nonno, sono molto chiare e dalle tinte vivaci.

Abbandona il telefono sulle lenzuola e sbadiglia assonnato, sbuffa ma si costringe ad alzarsi, lascia svogliatamente il letto e cammina nudo per la stanza, è un uomo dannatamente affascinante, selvaggio ed elegante allo stesso tempo, davanti al grande specchio si sofferma per rimirare il suo riflesso: con una mano accarezza i pettorali, inarca la schiena e tende il collo, avrebbe preferito dormire ancora qualche ora. Le dita solcano il filo di barba del mento, poi salgono a sistemare il ciuffo ribelle sulla fronte, ma poi i suoi occhi neri attraggono la sua attenzione e sorride a sé stesso, ricordando, compiaciuto, la notte appena trascorsa.

Indossa la giacca, un ultimo sguardo allo specchio, vuole essere perfetto ma secondo il suo rolex è in rotardo, con un movimento fugace prende le chiavi e sospira, consapevole che quella cena non sarà del tutto piacevole. Le cene con nonno Germano non lo sono quasi mai.

Germano senior abita nella sua tenuta in una delle zone più belle della costiera toscana, la Costa degli Etruschi: la proprietà si estende per quasi un chilometro, con l’imponente magione e con giardini fioriti ed alberi da frutta. Agli occhi di tutti appare come una persona molto dura e rigida, ma è solo una corazza che ha dovuto indossare per sfondare nel mondo come disegnatore e produttore di esclusivi diamanti e gioielli; solo con suo nipote smorza quell’inflessibilità che lo distingue e mostra la sua sensibilità.

Il nipote raggiunge la tenuta con la sua jeep coupé blu e, avendo sia le chiavi di casa che i codici di accesso, entra senza né bussare né farsi annunciare.

"Nonno!” incalza vedendo l’uomo nella grande sala e gli va incontro a braccia aperte “Come stai? Fatti abbracciare, sei uno splendore" dice sorridente.

"Benvenuto figliolo, sai che sono quasi dieci giorni che non ti fai vivo? Scommetto che sei stato in giro, ogni giorno, con una donna diversa: quando metterai la testa a posto?"

"Ma cosa dici? Ti telefono tutti i giorni" cerca di difendersi il nipote.

"Figliolo, facciamo due passi prima di cena, ho alcune cose da dirti."

Passeggiano per il grande parco come fanno sempre, parlando come due vecchi amici.

"È successo qualcosa nonno? Stai bene?" chiede incuriosito Germano.

"Tranquillo, sto bene. Ma non interrompermi come fai sempre! Ascolta, è arrivato il tempo che tu prenda il tuo posto, ho bisogno del tuo aiuto! Ho investito tutta la mia vita nell'azienda e non voglio vederla in mani sbagliate o venduta a pezzettini! Tu sai che sei, oltre che il mio prediletto, il mio erede!"

"Nonno, per favore, non farmi questo discorso. Non cominciare con la solita storia! E poi c'è papà, è lui il tuo erede, io ho ancora tempo per…"

Il nonno si acciglia e interrompe i suoi sproloqui "Ti ho detto di non interrompermi!” sospira spazientito ma poi torna calmo “per favore, faremo dei piccoli passi, io non mi fido di nessuno, tuo padre non c'è mai, è impegnato nella ricerca delle materie prime, non può accollarsi anche la parte burocratica! Non verrà mai​ per restare e tu sai il perché, io sono diventato vecchio e voglio lasciare questa vita sapendo che ciò che ho creato è in mani sicure. La tua matrigna non aspetta altro di vedersi servire l'azienda su un vassoio d'oro, per non parlare di sua figlia!” Germano senior si porta una mano al petto e fa un respiro profondo “Ascolta, non voglio dover fare questi discorsi, mi fanno stare male. Vorrei davvero tu ci provassi, con il mio aiuto, certo, almeno finchè potrò! Ti chiedo almeno un periodo di prova, fallo per me, puoi tentare?"

"Nonno, se la metti così non posso dirti di no, posso provarci ma sai che non amo stare per più di una settimana nello stesso posto e poi, con tutte le responsabilità che comporta, stiamo parlando di un impero da gestire! Perché non fai un tentativo con papà?"

"Credi non ci abbia già provato? Anni fa… ma è stato un disastro!”

“E come puoi pensare che con me…”

Germano alza la mano, zittendo il nipote e lo fissa con occhi severi, come solo poche altre volte è successo “Ascoltami bene signorino: se non vuoi nemmeno tentare di dirigere l’azienda puoi scordarti tutti gli agi a cui sei abituato. Ti ho invitato qui stasera, per parlare da uomo a uomo, sperando nella tua maturità, ma se insisti con la tua vita deplorevole, mi costringi a toglierti tutti i tuoi averi, a bloccare le carte di credito! È questo che vuoi?”

“No, nonno, io…”

“Se vuoi continuare a fare sonni tranquilli devi guadagnarti la vita agiata che fai! Domani cominci, c'è zia Marta che inizialmente ti darà una mano, potrai fidarti solo di lei, ripeto: solo di lei!” Con un colpo di tosse il nonno si schiarisce la voce, poggia una mano sulla spalla del nipote e gli sorride “Fidati di me: io ho cominciato da zero, se non avessi la vista lunga non sarei arrivato fin qui. Se dico che sei la persona giusta, so di non sbagliarmi e poi so che se prendi un impegno mantieni la tua parola, siamo d'accordo?”

“Non mi lasci molta scelta. Ma… d’accordo, posso provarci! Ora andiamo a mangiare che mi è venuta fame.”

Il nonno dà qualche pacca sulla spalla del nipote, con un largo sorriso soddisfatto e s’incammina con lui verso la magione, poi per un attimo torna serio “Ovviamente dovrai dire addio alle tue notti brave, l’azienda apre la mattina presto e tu devi essere il primo ad arrivare!”

Campiglia Marittima (Livorno) è il nome che Adele legge sul cartello, appena il treno si arresta. Finalmente è arrivata! Ma scesa dal treno si rende conto dell’assenza della sua amica, eppure… era certa che…

Un ragazzo le si para davanti e le sorride, per un attimo è colta dal panico ma per fortuna è svelto a svelare il mistero.

"Ciao tu sei Adele, vero? Ti ho riconosciuta dalle foto che mi ha mostrato Ile, cioè Ilenia. Sono il suo vicino di casa, abito nell’appartamento accanto e mi ha chiesto di venirti a prendere, lei non poteva, è stata trattenuta al lavoro per una riunione urgente, avrebbe dovuto mandarti un messaggio, non lo hai ricevuto?"

"Scusa, ti chiami?" Chiede Adele titubante.

"Scusa tu, io sono Giamundo ma per gli amici Gimmy con la y, chiamami solo Gimmy, dimentica Giamundo, troppo impegnativo."

"Ok, Gimmy il mio telefono è scarico non ho potuto leggere il messaggio, ma mi fido, questa è una cosa tipica di Ilenia!” Adele sospira ma poi gli sorride “Dai, andiamo."​

D'altronde cosa mi può fare, sembra gentile e simpatico, il tipo di persona che frequenterebbe quella pazza della mia amica, pensa Adele.

Durante il tragitto Gimmy tenta di rompere il ghiaccio con domande di routine "Come è andato il viaggio? Stai bene? Hai bisogno di qualcosa?"

"Bene, ma sono un po' stanca."

"Posso immaginare ma non devi preoccuparti: mi penderò cura io di te finchè non torna Ilenia. Oltre ad essere vicini di casa sono un suo carissimo amico, anche suo confidente: passiamo molte serate insieme e tutti dicono che do ottimi consigli."

Adele sorride, Gimmy continua a parlare, le racconta aneddoti dell’amicizia con Ilenia, il loro primo incontro, la prima notte passata a parlare fino all’alba e poi ancora e ancora, sembra una fonte inesauribile di parole e, nonostante lei sia stanca dal viaggio e ancora confusa per la storia di Alessandro, apprezza la presenza e il chiacchiericcio ininterrotto di Gimmy che riesce a farla sorridere per tutto il tragitto, allontanando i brutti pensieri.

"Come al solito Ile mi ha chiesto di preparare la cena, stasera mangeremo insieme, avrai l'onore di assaggiare le mie cotolette."

"Ti ringrazio, sei gentile ma non penso sia difficile riuscire a fare delle cotolette, mi aspettavo qualcosa di più impegnativo.” ​ Ironizza Adele per tastare il terreno, sperando di poter instaurare anche lei un bel rapporto con il vicino di Ilenia.

 

Gimmy sbuffa ma poi sorride.

 

L'appartamento si trova al primo piano di una piccola palazzina ed effettivamente Gimmy abita in quello a fianco a quello della sua amica.​ Le dà le chiavi di casa mentre lui varca la soglia di quello accanto.

 

"È carino ed accogliente, brava Ile." Commenta compiaciuta Adele mentre posa la valigia sul pavimento. È un piccolo ma confortevole open space: la zona giorno è subito dopo l’ingresso, con un comodo divano e, di fronte a quello, una parete attrezzata e la grande tv. Una porta balcone introduce al terrazzino che affaccia sul giardino condominiale. Sul fondo un piccolo angolo cottura con tavolo e, accanto, la porta della camera da letto con il piccolo bagno con doccia.

Nel bagno si spoglia lentamente, rifuggendo lo specchio. Vorrebbe essere felice per quel viaggio, per poter riabbracciare Ilenia dopo tanto tempo, poter passare del tempo con lei, come facevano anni prima, prima della partenza dell’amica, invece… si sente uno straccio. Alessandro le ha chiesto una pausa, dopo tutti quegli anni insieme, dopo aver parlato e fantasticato sul loro futuro un miliardo di volte, dopo averle chiesto di sposarlo e organizzato il matrimonio, lui le ha chiesto del tempo per pensarci…

Entra in doccia con i primi singhiozzi e apre l’acqua cercando di fingere con sé stessa che quelle che le scorrono sul viso non sono lacrime ma gocce d’acqua.

Svogliata si siede sul divano, cerca il telecomando, chiedendosi a che ora tornerà l’amica quando sente bussare alla porta d’ingresso.

"Adele, sei pronta? Dai, vieni da me, mentre aspettiamo Ile, beviamo qualcosa." Chiede Gimmy.

Beviamo qualcosa? Quella domanda le pare così fuori posto, essendo astemia! Ma probabilmente lui non lo sa e accetta l’invito anche solo per non restare da sola coi suoi pensieri.

"Arrivo!" risponde a gran voce, esce nel corridoio e vede la porta accanto socchiusa "Gimmy? È permesso?”

Il ragazzo l’accoglie a passo di danza facendo ondeggiare un grembiule rosa, indossa pantaloncini che arrivano al ginocchio, la t shirt lascia intravedere sul braccio sinistro un tatuaggio sbiadito: un cuore spezzato, distoglie furtivamente lo sguardo accortasi che lui cambia posizione ma continua a scrutarlo ed osservando il suo viso ovale e le labbra carnose con gli occhi a mandorla con sopracciglia tatuate la portano a pensare che abbia fatto dei ritocchi i estetici anche se senza sarebbe carino.

"Siediti, cosa posso offrirti?” dice lui interrompendo i suoi pensieri.

“Ehm… io non bevo.”

Il giovane si volta a guardarla stupito, come avesse detto qualcosa di immondo.

“Non bevi mai? E come fai?”

I due si fissano per un lungo momento poi Gimmy sorride “Aspetta: intendi che non bevi alcolici, non che non bevi nulla in genere!”

Adele ride e ascolta la lista di bibite analcoliche che lui le propone.

"Scusa, avevo dato per scontato che… comunque, va benissimo del tè."

Gimmy ridendo le dice “ Sai che Ile i primi tempi era come te? Chiusa in se stessa, un pulcino indifeso.”

“ Ti sembro un pulcino? Io so essere anche feroce.”

“Lo so, voi donne siete tutte fragili all'apparenza, soprattutto voi del sud.” Dice provocandola divertito.

“Cosa significa voi del sud?” dice Adele posando il bicchiere sul tavolino guardandolo corrucciando la fronte.

“Dai scherzo, ma ammettilo siete diffidenti, astute ma quando decidete di aprire quella porta lo fate senza secondi fini.” Dice Gimmy mentre Adele sposta lo sguardo verso il liquido nel bicchiere.

Si accorge di aver detto qualcosa che l'ha resa pensierosa e triste, cerca di rimediare “ Sai che per rompere il ghiaccio con Ile quasi ogni giorno le chiedevo se avesse il sale o lo zucchero e lei arrivò al punto di comprarmeli ma poi quando la feci entrare in casa e le dissi di riporli nel mobile cappa, si accorse che ne avevo una scorta.” Adele cominciò a ridere conoscendo bene la sua amica ed immaginando la scena.

“Per non parlare del fatto che ha la fissa per il kefir, ha l'abilità di sostituire tutto con quel liquido acidulo che a me non piace, dice sempre che è salutare ma a me fa venire la nausea.”

Adele lo strattona ridendo “ Hai ragione, è colpa di nonna…”

Due tocchi sulla porta attraggono la loro attenzione e Gimmy si alza recuperando un bicchiere colmo di vino dal tavolo. Apre la porta e porge il calice alla nuova arrivata.

“Sei da sposare!” dice Ilenia con un largo sorriso, stringendo lo stelo tra le dita, poi il suo sguardo si posa sulla ragazza sul divano. Adele, emozionata, si precipita tra le braccia della sua amica ed irrompe in un pianto liberatorio che sorprende il padrone di casa.

"Non sono stato io! Ti giuro che non l'ho maltrattata, stava benissimo fino a venti secondi fa!” tenta di scusarsi con Ilenia, poi sposta la sua attenzione su Adele e la guarda stizzito “Sei proprio strana, ragazza mia."

Ilenia guarda la sua amica e le dice: "Ora sei con me, asciuga quelle lacrime e per i prossimi giorni non voglio sentire il nome di quello stronzo, non voglio nemmeno che racconti qualcosa, dobbiamo cancellarlo dalla tua vita, almeno finchè stai qui con me."

Gimmy, guarda le due incuriosito e si sente escluso “Un momento, chi è lo stronzo? Perché non so nulla? Ile, sai benissimo che devo essere partecipe della vita delle mie amiche, perché nessuna di voi mi ha raccontato di quest’essere immondo? Sai che sono curioso, vuoi farmi morire forse?"

Ilenia lo interrompe: "Lo stronzo si chiama Alessandro ma questa è la prima e unica volta che il suo nome verrà pronunciato in mia presenza, al massimo potremo riferirci a lui come l'Innominato” dice facendo l'occhiolino a Gimmy che prontamente comprende ed asserisce beffeggiando, andando ai fornelli sculettando e facendo finta di essere offeso dice: "Su, ora si magia! Non pensiamo all'innominato!"

Durante la cena parlano un po' di tutto, fino a quando Adele incuriosita vuole conoscere un po' Gimmy e comincia a fare delle domande: "Gimmy, con la y, tu di cosa ti occupi?"

Lui sgrana gli occhi ma sorridendo e pizzicando un po' di pane risponde: "Potrei dirti che sono un accompagnatore."

Accigliata Adele chiede ancora: "Accompagnatore… turistico? Quindi viaggi molto?"

Ilenia divertita invita il suo amico a rispondere e ad essere più esplicito, di parlare liberamente. L’amico, con occhi languidi spiega: "Accompagnatore nel senso che… accompagno uomini e donne o chiunque non voglia presentarsi da solo, a cene, eventi, spettacoli. E sì, spesso viaggio e mi assento anche per alcuni giorni."​

"Ah!” risponde stordita Adele ma subito recupera e chiede: “lavori per un'agenzia?”

Ilenia, sorridendo, interviene con più franchezza "Lui lavora in proprio ed è un accompagnatore per donne o uomini soli. Fa loro compagnia sia tra la gente che nel privato, dipende da cosa richiedono. Insomma, può essere solo un amico o qualcosa di più, ma tutto senza impegno.”

Gimmy interviene vedendo la faccia sbalordita di Adele, le prende la mano e le dice

"Come posso spiegarti, forse dalle tue parti si dice gigolò. Devo precisare però che sono amorevole solo con gli uomini, con le donne mi limito ad essere gentile, un buon amico, un consigliere. Solo fra queste mura e con gli amici più fidati, sono me stesso, mostro il mio vero Io. Inoltre, sono anche un bravo stilista, se così mi posso definire: riesco a vedere la bellezza delle persone anche quando è ben nascosta, soprattutto con le donne. Molte mi chiedono consigli di stile, sia per la loro persona che per la casa; sai, per apparire al meglio. Ad esempio, tu hai del potenziale che nascondi ed anche molto ostinatamente!”

Scoppiano a ridere tutti e tre, poi Ilenia lo invita “Dovresti dare un assaggio delle tue capacità ad Adele, sono proprio curiosa di vedere la sua trasformazione! Perché anche io vedo il suo potenziale e conosco le tue capacità!”

"Certo cara, sarà un piacere!" dice Gimmy prendendo Adele sottobraccio e portandola davanti allo specchio dell'ingresso: "Ecco tesoro, se non ti offendi io sciolgo queste treccine ripiegate da prima elementare" e resta meravigliato mentre scioglie i lunghi capelli neri di Adele "Oh, cara, se io avessi i tuoi capelli farei strage di cuori! Non sai che una giovane donna come te dovrebbe boicottare certe acconciature adolescenziali? I capelli si tengono sciolti o al massimo legati in un’alta coda di cavallo!” così dicendo le raccoglie i capelli sulla nuca, con le mani e ispeziona il viso con sguardo indagatore “Con il trucco adeguato metteresti in risalto quei bellissimi occhi verdi che ti ritrovi! Cavolo, sei stupenda! Un bocconcino niente male! E non ho ancora parlato di come risalterei le tue curve mediterranee" Dice Gimmy facendo l'occhiolino ad Ilenia.

"Odio avere i capelli sciolti, non riesco a gestirli, per non parlare del trucco" replica sconsolata Adele.

Scocciato Gimmy la canzona "Per questo esistono i parrucchieri ed i centri estetici! E dato che sono stato sfidato e domani sono libero, tu e io andremo a tentare di liberare la tua naturale bellezza, anche se so già che mi costerà fatica, vista la tua ritrosia!”

Adele cerca con lo sguardo Ilenia, sperando vada in suo soccorso, ma Gimmy riporta la sua attenzione su di sé “Lei domani lavora, non ha tempo da dedicarti, mentre io sono libero e tu domani sarai la mia missione!”

Ilenia li affianca allo specchio, con un largo sorriso "Sono d'accordo, ci vuole proprio un cambiamento e io ti autorizzo a dare il meglio di te! Questo era il look per l’innominato, ora ci vuole qualcosa di diverso!”



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