Anime & Manga > Lady Oscar
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Autore: Shahrazad    08/09/2009    10 recensioni
Questa storia era già stata precedentemente pubblicata con un mio vecchio account. Mi sembrava giusto inserirla nella mia collezione di storie, insieme a quelle nuove. Una Oscar leggermente "ubriaca", e un André pieno di fiducia per un nuovo domani.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Verrà il giorno  
-Hai da fare stasera?- chiede indifferente.
Non fare la sfinge so che vuoi stare un pò sola con me.
-Dipende da cosa hai da promormi- risponde ermetico.
-Perchè hai qualcosa di meglio?-
No Oscar,cosa dovrei fare..io non ho mica una vita..
-Diciamo..- così la teneva sulle spine,lo vedeva dall'espressione delusa.
-Io volevo andare a bere qualcosa come i vecchi tempi..vuoi Andrè?- pronunciò il suo nome reclinando la testa in maniera così tenera che non poteva certo dire di no.
E così annuì sagace.
-Bene- ora sembrava più speranzosa -quando finisci la ronda ci vediamo al cancello- tono perentorio.
Ma da dove le era uscito adesso?


L'aveva raggiunta a passo svelto,era già in ritardo e al comandante non piace aspettare.
-Alla buon'ora..-cinica.
Niente,per questa sera avrebbe collezionato milioni di figuraccie..ma so che mi perdoni solo perchè sei tu amore..
-Scusami ho perso tempo in armeria-
-Non importa andiamo..- disse ammorbidita facendo strada.
Ok,già così va meglio.
Camminarono per i campi prendendo scorciatoie,volevano raggiungere Parigi al più presto di questi tempi non si sta mai troppo attenti nei posti isolati..per di più con un'uniforme addosso.
-Hai già scelto l'ostello?-
-Uno vale l'altro..-
-Allora andiamo dove mi porta di solito Alain-
-Vai spesso a bere con lui?-
E con me mai..
-Quando abbiamo licenza si-
Non rispose.
Arrivarono che era già calata la sera,fuori faceva un freddo cane per essere aprile,entrando sentirono la puzza di alcol e vomito che puntalmente non tardava ad accompagnare le serate di incauti bevitori.
Sedendo Andrè si levò la giacca,arrotolando poi le maniche della camicia sugli avanbracci.
Oscar degludì.
Da quando le sue spalle erano così larghe?Fare il soldato aveva i suoi lati positivi..
Una ragazza con lucidi capelli neri e il seno in bella mostra messo in risalto dal modesto vestito, si avvicinò tempo dopo per servirli.
-Grazie Lucille- disse Andrè gentile dispensando uno dei suoi soliti sorrisi.
La conosceva?
-Figurati Andrè..- e tornando al bancone lasciò una carezza alla spalla che prima lei stessa aveva ammirato.
Va bene..non scherziamo troppo adesso..giù le mani.
La stava ovviamente ancora guardando con un'occhiata infuocata dato che Andrè si sentì quasi obbligato a puntualizzare chi fosse.
-Lucille lavora qui da molto per questo ha fatto amicizia con me e altri soldati della guardia..- lei non rispondeva,stava letteralmente tracannando il suo boccale quindi continuò -..pensa è così carina e giovane ed è costretta a lavorare in un postaccio simile,non ha di che sfamarsi..-
-Beh perchè non te la sposi visto che è così carina, e finalmente non sarebbe più costretta a lavorare qua..-
La Senna è vicina appena finisco di bere  giuro che mi ci butto..
Ma Andrè non aveva reagito,la stava solo fissando.
-Cos'hai ora da guardare?- aveva le guance in fiamme non sapeva se per il vino o per la trasparenza dei suoi occhi smeraldini.
Oscar,Oscar..come devo fare con te.
-Si è un'ottima idea..ci penserò-
Guerra vuoi..e guerra sia..
Il vino le andò di traverso e fu costretta a tossire inondando il tavolaccio intarsiato dalle coltellate delle precedenti rissa.
Come siamo romantici stasera..
Ordinarono un altro paio di boccali che bastarono a rendere Oscar alticcia,mentre per Andrè erano poco più che un bicchiere di acqua.
-Chiama la tua amica..dille che ci porta qualcos'altro di fortee..chee...questoo che c'ha portato non serve nemmeno a un pivelloo..- ma aveva il viso riverso nel tavolo e nell'altra mano ancora il boccale semivuoto.
-Oscar credo che per questa sera possa bastare..-disse togliendogli il prezioso bottino tra le mani che Oscar portò immediatamente sotto al braccio.
-Tuu non mi puoi dare ordini..-
-No,lo so che non posso..ma hai bevuto veramente tanto per te Oscar..andiamocene a casa..-
-Va bene vado io a chiamare la tua Lucillee..- ma alzandosi ricadde nuovamente nella sedia accorgendosi di non riuscire a tenere le ginocchia dritte.
Magnifico nemmeno in piedi riesci a stare..ma perchè sei così testona?
Le mise le braccia intorno alle spalle a sorreggerla e la guidò in una colonna vicino al bancone dove l'appoggiò con levità.
-Aspettami qui-
Lei obbedì,rendendosi conto che non era proprio in grado di fare obiezioni in quel momento.
Lo seguì con lo sguardo e lo vide avvicinarsi ancora a quella ragazza che non faceva che sorridergli come una cagna in calore.
Puttana.
Lui è mio.
Aveva il colletto della camicia troppo sbottonato lasciando intravedere il suo torso segnato da anni di lavoro nelle scuderie,Lucille pareva averlo notato.
Ma Andrè dopo il breve colloquio la raggiunse di nuovo.
-Allora noi rimaniamo qui per stasera,fuori c'è il diluvio..e tu sei ubriaca..metto i cavalli al riparo e andiamo a dormire-
-Va bene..-almeno sarebbe stata sola con lui,stava cercando di salire le scale quando si riscosse -E allaccia bene le asole della camicia..- grugnì.
Quella sera era veramente impazzita.


Era distesa a metà sul letto,le veniva da vomitare e Andrè ancora non era tornato.
Ma quanto aveva bevuto? tre..forse quattro o cinque boccali..aveva tutte le immagini confuse..ricordava solo quella donna dai capelli corvini che faceva la gatta con Andrè.
Lei era abituata a riconoscere le vezzosità delle giovani dame,non certo perchè le appartenevano..ma perchè aveva visto quel rituale un milione di volte a Versailles.
E quella ragazza era attratta da Andrè ne era certa.
I suoi pensieri furono interrotti dal rumore di scarponi che calpestavano le assi di legno.
-Bene signor-io-reggo-il-vino ci siamo tolti gli stivali?-
Non fare il sarcastico con me..non mi sembra il caso.
Ma dalle sue labbra uscì solo un -Mhh..-
-Direi di no..mi tocca farti anche da lacchè togli scarpe..- disse sospirando e iniziò così a slacciarle,accarezzando furtivamente nel gesto le gambe vellutate.
Dio cosa darei per morderle.
La posizionò poi dritta alla destra del letto.
-Questo letto è così scomodo..-biascicò.
-Già,credo che devi farte una ragione perchè devi dividerlo con me..- annunciò candidamente dopo aver attizzato il fuoco e mentre stava cominciando a sbottonare la camicia.
Quella frase ebbe l'effetto di una scarica di adrenalina in Oscar che per un attimo sollevò la testa.
-C..cosa?-
Era a petto nudo ormai -Non vorrai farmi dormire per terra?non ci sono abbastanza coperte qui..suvvia Oscar qual'è il problema?siamo due amici che dormono assieme..non c'è niente di male..- lo stava dicendo forse per ripeterlo anche a lui stesso.
Il fuoco metteva in risalto il fisico longilineo che sembrava donargli un'aurea quasi divina..avrebbe volentieri accarezzato quella schiena maestosa.
La saliva in bocca si era prosciugata.
Andrè non ricevendo risposa credette al detto chi tace acconsente, e dopo essersi assicurato di aver chiuso bene la porta si mise sotto le coperte.
Oscar rimaneva accanto immobile tesa come una corda del suo amato violino.
-Non hai freddo così?Mettiti sotto le coperte..-
Freddo?Andrè ti giuro non ho mai sentito tutto questo caldo in vita mia.
Ma obbedì ancora una volta per quella strana serata all'incitazione di Andrè e così si tolse la giacca e rimase con la semplice camicia di batista bianca,quindi lo raggiunse.
-Be..buona notte Oscar..- degludì prima di voltarsi dal lato opposto.
Silenzio.
Si sentiva solo lo scoppiettìo delle fiamme che volteggiavano come falene.
-Andrè..?-
-Mhh..-
-Stai dormendo?-
-Ora comunque non più..-
-Ah-
Sospirò,va bene era pronto -Cosa c'è?ti viene da vomitare?-
-Un pò..ma non è quello..-
-E allora cos'è?-
Di nuovo silenzio,lungo..interminabile.
-La trovi attraente?-
Aggrottò la fronte -Chi?-
-Lucille..-disse stanca.
Stava raccogliendo le idee..che fosse ancora gelosa per la storia di prima?
-Si è molto carina..-
-Non intendo solo questo..-
-E cosa intendi Oscar?proprio non ti capisco stasera - stava perdendo la pazienza.
-Tu..ecco..vorresti scopartela?-
Andrè si alzò a sedere sconvolto.
-C..Cosa??-
Ma che razza di domande erano quelle?
-Dai che hai sentito bene..- anche lei adesso era a mezzo busto.
-Oscar sei proprio sbronza-
-Non mi stai rispondendo..- gli aveva piazzato il celeste del cielo di primavera nei suoi occhi.
Va bene mi arrendo.
-E' una bella donna..è normale che un uomo qualunque possa provare desiderio per lei..-
-Capisco..-si stese di nuovo.
Sembrava essersi assopita così si sdraiò anche lui a pancia sopra,ma dopo alcuni minuti notò il suo viso che gli scrutava il profilo.
-Mi inquieta essere fissato mentre dormo..-
-Ma non stavi dormendo..-
-Come fai a dirlo?-
-Perchè caro il signor Grandier quando dormi sei un trombone..- stava ridendo.
-Ma come ti permetti..-rideva anche lui ora e le stava tirando il suo cuscino in faccia,che non tardò a guadagnare risposta.
Nella lotta frenetica che da ragazzi sarebbe stata consueta,Oscar finì stesa con Andrè sopra di lei.
Non ridevano più.
Andrè si sollevò appena sui gomiti per guardarla.
Le guancia rosse dal calore e i capelli scarmigliati e gli occhi incredibilmente languidi e azzurri,era meravigliosa.
Dischiuse appena le labbra rosee e umide -E io..Andrè?-
-E io cosa?-aveva un tono rauco di un uomo eccitato, a lei ovviamente sconosciuto.
-Un uomo può provare desiderio per me?-
Ad Andrè mancò un battito.
Se solo avessi il coraggio te lo farei vedere io se un uomo non può provare desiderio per te..Oscar..
Prese tempo e fiato poi tornò a guardarla -Si..-
Ma lei lo intimava a continuare con viso tenerissimo.
-Tu..tu sei stupenda..-
Si fissarono ancora mentre lui tornava alla sua sinistra.
Non ricevando risposta,pensò che sicuramente la doveva aver messo in imbarazzo e così decise di far finta di dormire.
Dopo un tempo che non riusciva a definire sentì qualcosa di umido e fresco premergli sulle labbra.
Oscar lo stava baciando.
Il cuore prese a battergli sciagurato,ma cercava di calmarlo non doveva tradirsi.
-Grazie Andrè..buona notte..-bisbigliò accoccolandosì sotto le coperte.
Buona notte amore mio..Verrà il giorno che potrai dirmelo senza paura del domani..

  
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