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Autore: Aurora Barone    08/09/2009    1 recensioni
Naoki:Un'assassina su commissione, uccide solo per delle "buone ragioni", come gli strupratori, di donne che non sanno come altro fare, per non venire più perseguitate, dato che le denunce si rivelano spesso inutili.
Ma un giorno riceve una particolare commissione, uccidere un commercialista, che non ha l'aria di essere affatto un uomo tanto cattivo, anzi ha l'aria di un uomo tonto e indifeso, sembra quasi una femminuccia.
Lo ucciderà? Oppure lo terrà sottosequestro o sfocerà in lui una profonda sindrome di stoccolma?
Si innamoreranno? Oppure no? E perchè le è stato commissionato di ucciderlo, cosa ha fatto quest'uomo di tanto crudele? E come mai Naoki ha deciso di fare l'assassina? Non è un lavoro comune e semplice no?
Se volete scoprirlo leggete!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo molto drammatico con tematiche molto pesanti, ma lo scopo è quello di portarvi a riflettere e a sensibilizzare riguardo la violenza...Spero di non venir fraintesa e di riuscire nell' intento perché lo scopo è quello...ah, ho preferito dividere questa giornata in 2 parti, pubblicherò la seconda quando la finirò perché è abbastanza impegnativo, non è facile trovare le parole giuste...

25 marzo 2009 (1 parte)

Naoki mi diede una pacca sulla spalla, mi svegliai con la schiena dolorante e le gambe atrofizzate, sentì la proprietaria russare beata.

Naoki uscì dal letto cercando di fare meno rumore possibile, mentre io con i capelli incastrati alla rete tentavo di liberarmi, alla fine riuscì a venir fuori da quel letto.

Naoki prese l' edizione limitata dell' album dei plastic tree., ma l' articolo lo lasciò posato sulla scrivania.

“Naoki!” bisbigliai rimproverandola.

“D'accordo ok, lo poso” mormorò rassegnata.

Uscimmo dalla finestra in gran fretta temendo che potesse svegliarsi.

Io mi chiesi perché non aveva preso l' articolo, così per soddisfare la mia curiosità glie lo domandai.

“Non posso di certo prendermela con una ragazza che è stata ingannata da un uomo..io vendico questo genere di donne...non posso vendicarmi di una di loro”

“Si, ma l' incarico era questo no?”

“Si,ma penso che sia molto pentita di quel che ha fatto, sicuramente domani dirà a tutti che l' idea non era sua e si scuserà con la mia cliente...”

“Ma come fai ad esserne così sicura?”

“Non ne sono sicura è soltanto una vana speranza”

“Ma se non fosse così?”

“ Pazienza, ma penso che abbia già ricevuto quel che si merita”

Naoki si riferiva al modo in cui l' avesse trattata quel ragazzo, l' aveva usata per diventare famoso e dopo esserci andato a letto per un'ultima volta, aveva persino, avuto il coraggio di dire pure che fosse brutta.

Ritornati a casa, mi buttai nel letto avevo ancora la schiena che mi doleva, mai più dormire sotto un letto pensai.

Dopo un po' entrò Naoki nella stanza porgendomi il suo telefonino che squillava, era Hisubashi risposi con poca convinzione, non volevo aiutare Naoki con il suo piano.

Naoki mi scrisse su un foglietto che cosa avrei dovuto dire, io come al solito finsi di non sentire bene, ripetendo le parole che lui diceva, aveva detto che per girare quel film porno potevamo fare anche oggi e mi chiedeva se potevo.

Naoki mi scrisse un “si” sul foglietto, io rimasi in silenzio, mentre lei agitava il foglio vicino ai miei occhi per farmi dire quel si, ma io ero confuso, significava che avrei dovuto girare quel film per davvero?

Naoki continuò ad agitare quel foglio, mentre al telefono Hitsubashi attendeva una risposta, chiedendomi se fossi ancora in linea, così incerto risposi con un si.

Conclusa la chiamata chiesi una qualche spiegazione, ma Naoki non aveva intenzione di spiegarsi, continuava a non volermi dire cosa avesse in mente

“No, adesso tu mi dici che cosa cazzo hai in mente?”chiesi alterato.

Incominciavo ad arrabbiarmi sul serio, perché mi teneva all' oscuro di tutto, ma ciò nonostante pretendeva che le reggessi il gioco.

Naoki aprì bocca rassegnata, ma con un espressione turbata, perché era sicura che non avrei approvato quel piano.

“Tu andrai con Hitsubashi, io camminerò vicino a voi, lasciandomi adescare da lui, tu farai il video con la censura al viso di Miamoto Osae, ma quando abbassa la guardia metti un'altra telecamera piccola ben nascosta che lo riprende con il viso incensurato”

“Aspetta il piano è ...che ti fai violentare da Miamoto Osae... per poterlo incastrare?”affermai in preda al panico, sperando che fosse tutto uno scherzo.

Ma la sua espressione era così seria da farmi rabbrividire, indietreggiai spaventato, la voce mi tremava “Non puoi chiedermi...di fare...una cosa simile”

“Me lo hai promesso, posso chiederti qualunque cosa tranne di uccidere qualcuno” rispose decisa.

Osservai scombussolato quegli occhi color nocciola imperturbabili, erano privi di emozione, come se non si stesse parlando del suo corpo, ma di quello di una persona che neppure conosceva e di cui non le importava.

Mi ero già reso conto una volta, di quanto Naoki avesse così poca considerazione di se stessa e del suo corpo, il giorno in cui Noichi le propose di barattarlo con quel gioiello falso, ma adesso la situazione era ben diversa, era ancora più grave.

Ricordavo quel video, quella ragazza che piangeva disperata e urlava, tentando di liberarsi dalla stretta dell'uomo che continuava a toccarla e a farle male facendole sbattere la testa contro il muro e prendendola a pugni e a schiaffi, tenendole le gambe divaricate,mentre lei continuava a piangere con la testa sanguinante.

Lui rideva tra lividi e sangue, mentre continuava a sentirsi l' urlo soffocato della ragazza che diventava sempre più flebile, persino le lacrime erano ormai finite, non aveva più lacrime per piangere.

Ormai la speranza di essere liberata era svanita e subiva rimanendo inerme,come se il suo corpo fosse ormai privo di vita.

Guardavo Naoki con un espressione cupa sul volto, la vista si annebbiava e non sentivo più le gambe, persino la voce era soffocata, non riuscivo a parlare, avrei voluto lanciare un urlo affranto, ma al contempo burrascoso, che si accanisse contro l' incoscienza di Naoki, ma per quanto mi sforzassi non ero in grado di parlare.

Ripensavo a quel video, egoisticamente adesso comprendevo di più il dolore di quella ragazza, perché adesso quel viso nella mia mente diventava quello di Naoki, di una persona che conoscevo e quindi assumeva più importanza, un importanza che mi disgustava, perché se non fosse stato così, la mia preoccupazione non sarebbe cresciuta.


Tutti gli esseri umani si abituano irrimediabilmente alla violenza finendo per accettarla, come se fosse qualcosa che fa parte della vita e di cui non si può fare a meno.

Anche la violenza più devastante viene osservata con apatia, rimanendo immobili, senza far nulla per abbatterla, ma limitandosi a spegnere la tv o a cambiare canale.

Io stesso in passato avevo cambiato canale di fronte a una notizia che non mi piaceva, quanto volte lo si fa, senza pensare che non stiamo semplicemente cambiando un canale, ma che stiamo scappando dalla crudezza della vita, fregandocene di quelle persone che hanno subito e che sono state meno fortunate di noi, ma un giorno potrebbe capitare anche a noi...Ma no, a noi non capiterà mai, perché noi siamo “i più fortunati”, perciò viviamo la nostra vita superficialmente, curandoci solo dei fatti esterni, che ci riguardano in prima persona.Il resto del mondo non conta, gli altri possono farsi guerra, uccidersi scannarsi, l' importante è che noi rimaniamo vivi e vegeti con il nostro stipendio.

Persino i telegiornali per aumentare gli ascolti, decidono di rendere la vita meno cruda, alternando una notizia cattiva con una buona.

Certo è vero nella vita succedono anche tante belle cose, tipo l' attrice del momento riceve il grammy awards, subito dopo una cattiva notizia: ragazza sconosciuta viene molestata, ma che cos'è che un telespettatore ricorderà ben volentieri il grammy awards o la ragazza sconosciuta?

Sentivo la voce di Naoki che urlava il mio nome spaventata, mi risvegliai ritrovandomi disteso per terra.

Ero svenuto insieme alle mie riflessioni di cui nessuno si sarebbe curato, speravo che Naoki rinunciasse a quella follia, ma i suoi occhi erano decisi più che mai.

Nessuno poteva fermarla, perché lei era una di quelle meno fortunate, finita sui giornali, che aveva perso se stessa da tempo, era per questo che vendicava gli altri, voleva uccidere tutti coloro che erano come suo padre, perché era come se lui non fosse mai morto, ma che vivesse dentro di lei in forma di dolore.

Voleva alleviare quel dolore e l unico modo che aveva trovato per farlo era uccidere tutti coloro che fossero come lui.

Sperava così di riuscire ad “ucciderlo”, ma era tutto inutile, avrebbe potuto uccidere tutti i molestatori del mondo, ma non avrebbe mai potuto cancellare quella ferita, essa sarebbe morta con lei.

“Ti prego Naoki” la supplicai flebilmente.

Naoki mi accarezzò la testa con dolcezza, ma il suo sguardo era risoluto, non avrebbe mai rinunciato ad incastrare Miamoto Osae, nonostante significasse subire di nuovo una violenza.

Mi tornò la voce, non sarei più stato a guardare mentre si autodistruggeva, non potevo farlo, così le gridai contro “Non puoi! Non te lo permetterò mai!”

Naoki mi guardò con freddezza dicendo “Credi di potermi fermare? Agirò anche senza il tuo aiuto”

Mi alzai da terra osservando i suoi occhi e la sua espressione distaccata, come se non le importasse nulla della mia approvazione.

Avrei tanto voluto leggere nel suo volto un briciolo di ostentazione e di paura, ma non c'era niente, il suo sguardo era vuoto, privo di umanità.

“D'accordo, ti aiuterò” dissi con incertezza.

In realtà non volevo davvero aiutarla, ma sapevo che se non lo avessi fatto, avrebbe agito da sola e sarebbe stato molto peggio, così pensai di accettare cercando un modo per sabotare il suo piano.

Naoki prese il telefonino componendo un numero, pronunciò il nome di Iketsu dicendo: “Ascolta prima di questo pomeriggio,mi servono quelle telecamere una grande e una piccola che si possa tenere nascosta”

Avevo l' appuntamento con Hitsubashi alle 16:00 e Naoki stava curando tutto nei minimi dettagli, mentre io cercavo un modo per fermarla.

Ci pensai su, chiedendomi se Iketsu fosse al corrente del suo piano, no lui di certo come me non avrebbe approvato.

Dovevo raccontargli tutto, forse lui era l' unico che potesse davvero fermarla, tra loro due c'era più intesa, si conoscevano da molto più tempo, sicuramente a lui avrebbe dato ascolto pensai.

Aspettai speranzoso l' arrivo di Iketsu, aveva il suo consueto sorriso stampato sulle labbra, diede le telecamere a Naoki con inconsapevolezza, non aveva idea di cosa dovesse farci, ma presto lo avrei messo al corrente di tutto.

Naoki era andata un attimo in bagno, pensai che quello fosse il momento buono per parlare, ma Iketsu disse ad alta voce, per far in modo che anche Naoki la sentisse dal bagno “Io devo andare ho un impegno urgente di lavoro”

Naoki lo salutò urlando dal bagno,mentre io cercai di fermarlo dicendo “Iketsu devo dirti una cosa”

Iketsu purtroppo non sembrò capire l' importanza di quello che dovevo dirgli, credeva ci fosse stato un semplice battibecco con Naoki e si limitò a rispondermi “Non ti preoccupare si sistemerà tutto, dalle tempo!”

“No, ecco non è così semplice” affermai sperando che mi desse ascolto, ma era già uscito fuori dalla porta di casa.

Alle 16:00 mi incontrai con Hitsubashi, aveva preparato tutto, si era messo d'accordo con Miamoto Osae, avremmo girato tutto in una villa che aveva vicino al mare, io annuivo con scarso interesse.

Hitsubashi non sembrò far caso al mio scarso entusiasmo, lui rideva soddisfatto dicendo che anche questo nuovo video avrebbe fruttato un sacco di soldi.

Io nel frattempo pensavo a quanto la gente fosse meschina e a quanto fosse disposta a tutto per dei semplici pezzi di carta, poi pensai a Miamoto Osae lui era già ricco, non gli bastavano i suoi soldi, ne voleva altri ancora? E poi perché voleva ottenerli in quel modo, perché doveva molestare le ragazze, lui poteva avere tutte le donne che voleva, era ricco perché doveva per forza usare la violenza?

Pensavo al suo eccitamento in quel video, era sempre così soddisfatto di quello che stesse facendo, come se quella ragazza fosse soltanto un semplice oggetto: poteva farle tutto quel che voleva, senza curarsene, tanto lui era il famoso Miamoto Osae, poteva permetterselo, poteva usufruire delle vite degli altri come voleva.

Ero furioso, tratteni a stento le lacrime di rabbia che volevano venir fuori.

Non dovevo piangere, non potevo.

Dovevo riflettere sul da farsi, su cosa poter fare per fermare Naoki e Miamoto Osae, ma non mi veniva in mente niente.

Volevo che il tempo si fermasse in quell' istante,anzi avrei voluto tornare indietro, alla giornata di ieri così divertente e oziosa.

Volevo vedere Naoki sorridente e spensierata, quel suo innocente sorriso, che sembrava non essersi lasciato assopire dalle violenze ricevute.

Ma mi ero sbagliato Naoki soffriva più di quanto io credessi, più di quanto avessi potuto immaginare e mi sentivo così impotente.

“Adesso manca solo una cosa da fare...scegliere la ragazza” affermò Hitsubashi con una risata piena di cattiveria.

Quell'uomo mi disgustava, il suo alito puzzava di alcool e di fumo.

E poi sentivo quel tanfo indecifrabile, non riuscivo davvero a capire cosa fosse, forse era talmente sudicio e sporco dentro da puzzare anche fuori.

Hitsubashi si guardò intorno, anch'io lo feci, scontrandomi con lo sguardo di Naoki. Si era seduta su una panchina davanti la nostra per farsi scegliere da Hitsubashi.

Egoisticamente sperai che Hitsubashi soffermasse l' interesse verso qualcun'altra, sapevo che era meschino e abominevole quel mio irrefrenabile desiderio.

Infatti quello che realmente avrei voluto, era che Miamoto Osae non molestasse nessuno, ma sapevo che non sarebbe stato così e che dovendo scegliere, andava bene chiunque tranne Naoki, lei aveva già sofferto abbastanza.

Mi accorsi con sollievo che Hitsubashi non affondava il suo sguardo su Naoki, così seguì il suo sguardo per sapere chi sarebbe stata la vittima.

Era soltanto una bambina di all' incirca 5 anni che giocava con una bambola su un' altra panchina più distante, era talmente piccola e dolce con quel sorriso graziosamente fanciullesco.

Come si poteva fare del male ad una creaturina così piccola e graziosa? Non riuscivo davvero a spiegarmelo, certi pensieri così impuri non potevano essere fatti su quella creaturina così innocente.

Mi diedi la colpa di ciò che era successo, avevo tanto desiderato che Hitsubashi scegliesse un'altra ragazza, lo avevo desiderato con tutto me stesso ed era quello che era successo.Ma non potevo lasciare che una bambina ne pagasse le conseguenze, la vedevo giocare con la sua bambola così ingenua,innocente e indifesa, non potevo davvero lasciare che subisse tanta violenza.

Ma non potevo lasciare, che soffermasse la sua attenzione su Naoki, però non potevo abbandonare quella bambina ad un destino così crudele, così sarebbe diventata quello che adesso era Naoki.

Per salvare la bambina ero ancora in tempo, ma per Naoki era troppo tardi.

Non potevo salvarla anche se avessi tanto voluto farlo, era già stata ferita e non da Miamoto Osae, ma dal suo stesso padre.

Aveva già perso se stessa, mentre quella bambina dentro di sé era ancora intatta: piena di fiducia, di innocenza e di ingenuità. Lei poteva avere la felicità, quella che era stata strappata via a Naoki.

Così mi decisi, la mia non fu una decisione facile, ma fu l' unica scelta ragionevole che potessi fare in quel momento.

La mia scelta era sacrificare Naoki per un'altra vita, per una che sicuramente, inconsapevole del mio gesto avrei reso felice.

“C'è una molto più interessante!” affermai rozzamente indicando Naoki che si era voltata da un'altra parte, fingendo di non sentire i nostri discorsi.

Hitsubashi così spostò il suo interesse verso Naoki, aveva deciso anche lui, ma senza troppe difficoltà,mentre io avrei voluto piangere per aver fatto una scelta simile, ma

guardai la bambina per un'ultima volta con una flebile speranza.

Le parlai mentalmente “Piccolina sii felice, perché tu avresti potuto essere un' altra vittima e invece sei stata fortunata”

Naoki si alzò dalla panchina, camminò a passi lenti verso una strada desolata, aspettava che Hitsubashi la prendesse alle spalle.

Io e Hitsubashi la seguimmo, io rallentai il passo, sperando che lo facesse anche lui per far in modo che perdesse ogni traccia di Naoki, ma non lo fece così mi arresi e lo seguì accelerando il passo.

Stringeva Naoki da dietro, lei fingeva di volersi liberare, si dimenava, ma dopo un po' Hitsubashi tirò fuori una polverina bianca che le strofinò sul naso per addormentarla.

Aiutai Hitsubashi ad infilare Naoki nella sua macchina, feci come mi ordinò la legai e le misi una benda nera agli occhi.

   
 
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