Fumetti/Cartoni americani > Teen Titans
Segui la storia  |       
Autore: SilkyeAnders    03/08/2022    2 recensioni
"Sparizioni nel mondo atletico: ricercato il colpevole".
Sta accadendo qualcosa di strano a Jump City, e non solo lì, i Titans si trovano di fronte ad una nuova sfida.
Riusciranno a sventare questa minaccia o sarà la fine per loro?
(Questa fanfiction contiene personaggi da me creati abbinati ai personaggi della serie animata, si incentrerà sulle coppie RobStar e BBRae).
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
ULTIMO CAP TEAMMATES Capitolo 22: Teen Titans, go!


Starfire osservava Red X con apprensione, il messaggio che il ragazzo aveva riferito alla giovane aliena e ai suoi amici riecheggiava nelle loro menti come il tintinnio di una campanella.
-Un altro modo? Ti ha detto quale?- chiese Cyborg.
BeastBoy sgranò gli occhi :-E' questa la cosa che più ti è rimasta impressa? Non il fatto che questo tipo stia cercando di entrare nella testa di Raven a forza?- esclamò.
Cyborg tirò un sospiro.
La situazione sembrava continuare ad intricarsi sempre più ma l'ottimismo di Starfire sembrava non scalfirsi nemmeno di fronte alla realtà dei fatti, l'aliena aveva deciso di tenere duro e, stranamente, ci stava riuscendo piuttosto bene anche vista l'assenza di Robin.
Trovarsi in un simile impiccio senza un leader era forse la prova più pressante di quella faccenda, ormai gli animi si erano risollevati ma la situazione rimaneva critica e apparentemente senza uscita. Certo, ora che sapevano che Raven stava bene si sentivano ulteriormente tranquilli.
La cosa più preoccupante era capire per quanto ancora sarebbe rimasta illesa.
-Concentriamoci su ciò su cui abbiamo potere- suggerì Starfire :-Raven ha un sacco di risorse per proteggersi da questo genere di attacchi, anzi... La cosa potrebbe rivelarsi un vantaggio ai fini della nostra battaglia, probabilmente condividendo la coscienza con il nemico Raven saprà dirci qualcosa in più su di lui-.
Bumblebee annuì :-Star ha ragione, la situazione potrebbe essere favorevole se ci coordiniamo bene-.
-X... Hai almeno un'idea di dove sia Robin?- chiese titubante l'aliena.
Red X scosse il capo :-So solo che Raven può stabilire un contatto con lui-.
-Devono essere vicini allora- mormorò BeastBoy.
La cosa sembrava rassicurare tutta la squadra, avrebbero odiato saperli da soli in una simile situazione senza alcun sostegno da parte di un altro compagno.
-Speriamo si riuniscano presto- disse Starfire unendo le mani con fare speranzoso.
-Che cosa facciamo adesso?- chiese X.
Starfire sorrise appena :-Sei arrivato da là giusto? Forse proseguendo in quel percorso riusciremo a trovare qualcuno, Raven o magari Robin... Se siamo fortunati potremmo trovare questo pazzo che ce li ha portati via- asserì.
-Questi tunnel sono interminabili, è impossibile distinguerli- sibilò Red X.
-Fortunatamente ho un sensore per questo genere di cose- rispose Cyborg con fare orgoglioso.
Dopo aver discusso un po' su come muoversi, la squadra decise di incamminarsi verso il percorso da cui era venuto X. In quel momento puntavano più che altro sulla fortuna e sul fattore sorpresa.
__________________________________________________________________________
Le ondate di calore si susseguivano una dietro l'altra riscaldando l'ambiente circostante, ora che non era più appeso come una carcassa poteva guardarsi attorno e rendersi conto della stanza in cui era stato intrappolato.
Non sembravano esserci vie d'uscita secondarie che potesse raggiungere facilmente e comunque, se proprio doveva dirla tutta, la cosa era sembrata sin troppo semplice. Man mano che ci ragionava se ne rendeva sempre più conto, riusciva a percepire che qualcosa non era come sarebbe dovuto essere. Solitamente, i criminali non abbassavano mai la guardia facilmente e gli sembrava piuttosto strano che il pazzo in questione non si fosse reso conto che era riuscito a liberarsi, ogni criminale che sia degno di questo nome non lascerebbe mai incustodito un ostaggio.
-Devo trovare un modo per filare e anche piuttosto in fretta- borbottò il leader dei Titans.
Il calore nel suo corpo gli mandava un messaggio positivo di speranza e tenacia, riusciva a dimenticare anche il freddo che faceva in quel luogo buio e spaventoso... Sperava solo che i suoi amici stessero bene e che lei fosse al sicuro, sperava che non stesse patendo una sorte simile alla sua ma riusciva a sentire dentro al suo cuore che lei stava bene.
Fu allora che una voce fin troppo conosciuta gli serpeggiò nella mente, confortante come l'abbraccio di una madre ma apprensiva come il grido di un bambino nei guai.
Robin... Robin...
-Raven...- la sua voce appariva come un rantolo anche se più forte e vigorosa di prima.
Non c'è tempo, ascoltami attentamente... Sta per scattare un allarme, quando la porta si aprirà tu non varcarla per nessun motivo, intesi? Quando la porta si richiuderà ti dirò come scassinarla per uscire...
-Sì...- mormorò lui.
Allora aveva ragione, il tipo aveva veramente un piano... Sembrava quasi che volesse indebolirlo, giocare con lui... Non gli erano mai piaciuti i giochi a cui non poteva vincere.
L'allarme lo distolse dai suoi pensieri, proprio come lei gli aveva detto poco prima. La porta si spalancò subito dopo lasciando entrare un'ondata di gelo che lo fece tremare, tra l'altro non aveva ancora trovato nulla con cui coprirsi.
Da dentro la stanza Robin non poté fare a meno di notare un'ombra che si aggirava lungo il corridoio, aveva due gelidi occhi color ghiaccio e sembrava quasi che lo stesse fissando. Robin non si fece intimidire e ricambiò lo sguardo torvo di qualsiasi cosa si celasse là fuori.
Non guardare i suoi occhi...
Il ragazzo distolse lo sguardo quasi istintivamente, un formicolio sconosciuto iniziò a percorrergli gli arti e non sapeva se fosse l'adrenalina che aveva in corpo, le ferite sui polsi o l'incantesimo che quella creatura stava cercando di proiettare su di lui.
La porta si richiuse.
-Che faccio ora?- chiese a nessuno in particolare.
La voce di Raven non arrivava, forse non era abbastanza rilassato per accoglierla o forse le forze della maga non erano al massimo.
Riusciva a percepire una certa urgenza nel suo tono, sapeva che qualcosa non andava e che, probabilmente, la sua amica era in pericolo.
Ora che non l'aveva più nella sua mente, per quanto odiasse quando lei gli leggeva dentro, doveva ammettere che gli mancava sentire la sua voce. Almeno era un suono familiare e amichevole in un ambiente ostile e decisamente assente di ogni comfort.
-Credo che dovrò sbrigarmela da solo per ora- si disse cercando di aggrapparsi a quelle ondate di calore che sapeva provenire dalla sua aliena.
__________________________________________________________________
-Giriamo a vuoto- borbottò BeastBoy.
-Mi spiace, il mio sensore non...-.
Cyborg venne interrotto da Aqualad :-Forse dovremmo tornare indietro-.
-Sì ma... Indietro dove? Non riconosco più il corridoio da cui siamo passati- asserì Bumblebee con tono autoritario.
-Calmatevi, sono sicura che troveremo il modo di uscire e farci strada fra questi tunnel...- mororò Starfire, non che ci credesse ma doveva rimanere ottimista almeno lei.
Speedy scosse il capo, non capiva da dove provenisse questo improvviso ottimismo... Non che gli dispiacesse, affatto. Solo, non lo capiva.
La situazione appariva confusa persino ai Teen Titans che di eventi simili avrebbero dovuto viverne a iosa, se loro sembravano non avere un piano come potevano pretendere che lui stesse sereno?
Red X annuì con vigore :-Sai che ti dico dolcezza? Hai ragione. Niente musi lunghi, personalmente ho un appuntamento a cui non posso mancare e non vorrei morire qui-.
Starfire non poté evitare di guardarlo di sottecchi accennando un sorriso, per quanto i suoi modi lasciassero a desiderare doveva ammettere che le stava simpatico questo tipo.
L'aliena si bloccò all'improvviso, il suo cuore prese a battere a una velocità allarmante... Avrebbe riconosciuto questa sensazione fra mille.
-Robin è vicino- mormorò sgranando gli occhi smeraldini.
-Mh? E come fai a dirlo scusa?- chiese Bumblebee, la voce incredula.
-Lo sento, posso percepire la sua energia- rispose lei con convinzione.
Starfire era un po' svampita ma non era affatto una sciocca, la sua forte empatia le permetteva di avvertire cose basandosi semplicemente sul suo istinto. Molto spesso questa risorsa era fondamentale nelle missioni che i Titans affrontavano, altre volte era più che altro un impiccio.
-Lo so, è qui da qualche parte...- mormorò nuovamente la bella aliena.
BeastBoy si mise ad annusare l'aria attorno a sé sotto forma di cane, se Starfire era così sicura allora doveva per forza avere ragione. Robin era lì nei paraggi e loro lo avrebbero aiutato qualsiasi fosse stata la sua condizione.
Cyborg non ci pensò su molto più del suo amico verde e, in un battibaleno, anche lui si mise a cercare nei pressi del corridoio per trovare il loro leader.
Red X fu il seguente a mettersi a cercare e, dietro di lui, man mano, uno ad uno iniziarono a seguire la pista degli altri in precedenza.
Starfire era concentrata sulle proprie emozioni, sapeva che erano la risorsa fondamentale per trovare Robin in mezzo a quel bazar.
Star... Star...
Le gambe della giovane aliena iniziarono a muoversi come se avessero una loro volontà, la sua voce la stava guidando, poteva avvertirla nella sua testa come se lui fosse lì affianco a lei.
Gli altri si voltarono per osservare la scena, riuscivano solo a vedere come Starfire si muovesse con sicurezza verso una porta.
La ragazza esaminò attentamente la serratura, era certa che il leader si trovasse lì. Poteva sentire il cuore battere all'impazzata alla prospettiva di averlo trovato.
-E' lì?- chiese Red X piombando al suo fianco.
Starfire annuì con decisione.
-Spostati dolcezza, è ora di farsi riconoscere- rispose il ragazzo piazzando una delle sue X esplosive sulla serratura.
-Così ci sentirà!- esclamò Cyborg allarmato.
-Pensi che questo posto non abbia telecamere ragazzone? Ti credevo quello intelligente del team- sibilò l'antieroe.
-Credi che ci stesse tenendo d'occhio?- chiese Speedy.
-Ne sono quasi certo, ora allontanatevi-.
Tutti si spostarono verso i lati delle pareti coprendosi testa e orecchie nel processo, la porta saltò in aria poco dopo facendo un gran baccano.
Starfire piombò dentro alla stanza senza nemmeno attendere che il fumo scemasse.
-Robin!- esclamò a gran voce.
Non fu sorpresa quando vide il leader correrle incontro ma sicuramente il suo cuore non poté trattenersi dal palpitare di gioia per averlo ritrovato.
-Star! Ragazzi! E... X?-.
-Ti spieghiamo poi, ora usciamo di qui- asserì Cyborg trascinandolo dietro sé.
-Dobbiamo trovare un nascondiglio, sicuramente ci siamo fatti sentire- commentò BeastBoy mentre serpeggiavano tra i corridoi poco illuminati.
-A questo punto affrontiamolo e basta- disse Starfire bloccandosi sui suoi passi :-Non possiamo permettere che questo essere ci intimidisca al punto da volerci nascondere, non ci siamo mai tirati indietro di fronte a un confronto e non vedo come questo debba essere diverso. Possiamo batterlo, ne sono sicura-.
-Star, apprezzo l'ottimismo, lo apprezzo davvero ma...-.
Cyborg venne bloccato da Robin :-Io concordo con lei-.
Starfire gli rivolse un ampio sorriso ma, voltandosi verso di lui, non poté evitare di notare le sue pessime condizioni.
-Robin ma...-.
Stavolta fu lei ad essere interrotta :-Sto bene-.
-No, non è vero...- mormorò lei.
Il leader le prese la mano con dolcezza e determinazione :-Star, sto bene- ribadì con fermezza.
Nessuno ebbe il tempo di pensare, un rumore di passi pesanti che avanzavano alle loro spalle li fece voltare ad una velocità piuttosto pressante.
_________________________________________________________________
Era riuscita ad avvisare Robin, era anche riuscita a trasmettere il messaggio ai suoi amici tramite X, poteva smettere di lottare contro quella pressione lancinante che sentiva nella sua testa.
Poteva finalmente abbandonarsi a quel dolore penetrante e a quella forza bruta che le invadeva ogni angolo della mente ormai oscurata parzialmente.
-Non vincerai- disse con fermezza.
L'uomo scosse il capo per quanto riusciva a farlo e si avvicinò appena alla cella in cui la maga era chiusa, sembrava sfidarla con quella specie di ghigno inquietante che indossava fieramente come fosse una bandiera portavoce del suo piano malefico.
Un rumore sordo e piuttosto forte fece tremare le pareti della stanza gettando il criminale in allarme, come aveva potuto lasciarsi sfuggire un simile avvenimento? Proprio lui che era il migliore!
L'uomo corse fuori dalla stanza interrompendo il contatto con la giovane maga che, in quel momento, non poté che ringraziare il cielo per quel meraviglioso imprevisto.
Sapeva, in cuor suo, che Robin era assieme agli altri ed era ormai al sicuro.
Si concentrò un'ultima volta sperando che le sue forze reggessero ancora qualche istante.
_________________________________________________________________
Vuole dei trofei, tutti i numeri uno devono essere suoi affinché lui rimanga l'unico campione...
Robin sgranò gli occhi ripetendo parola per parola ciò che aveva sentito poco prima nella sua testa, così era sempre stato quello il piano. Certo, lo avevano intuito ormai da molto tempo.
L'uomo piombò davanti a loro, la furia evidente nel suo viso contorto dal ghiaccio ormai incavato nella pelle lacerata.
L'essere lanciò una specie di grido che appariva più un rantolo acuto e penetrante come unghia che strisciavano sulla lavagna.
Starfire non riuscì a trattenersi dal coprire le proprie orecchie con le mani, nemmeno i mostri del suo pianeta producevano suoni così fastidiosi e inquietanti.
-Ti fai attendere eh?- disse provocatorio Robin.
Nonostante non si trovasse nelle condizioni di provocarlo il leader non si smentiva mai, era famoso per il suo atteggiamento un po' irriverente ma era anche il motivo per cui Starfire lo apprezzava così tanto: nulla poteva spaventarlo o metterlo in soggezione. Bè, nulla per modo di dire, a meno che non ci fosse lei in ballo nulla poteva.
Siete un branco di ridicoli falliti se pensate che mi lasci intimidire da un gruppetto di adolescenti senza infamia e senza lode
Robin ringhiò verso l'uomo, la rabbia percepibile sul suo volto emaciato dalla cattura e dalla prigionia.
-Titans, addosso!-.
Agli altri non serviva nessun'altra parola, erano pronti a lottare fino allo stremo delle forze pur di uscire vittoriosi da quella battaglia.
Dovete essere più forti di lui, non lasciatevi abbattere...
La voce di Raven risuonava nelle menti dei suoi compagni rischiarando i loro animi come un faro nella notte, la loro unione era la loro più grande forza e insieme potevano sventare qualsiasi minaccia si parasse sul loro cammino, anche una rischiosa e fastidiosa come quella.
Starfire concentrò il suo potere in una raffica di potentissimi dardi smeraldini che si mescolavano al laser di Cyborg e alle frecce di Speedy.
Ogni colpo andava a segno, uno dietro l'altro senza mai sbagliare ma, senza troppa sorpresa, l'uomo era ancora in piedi.
Patetici ragazzini, quando lo capirete? Io sono il numero uno, NESSUNO può battermi!
Un raggio di gelo violaceo si fece largo lungo il corridoio e, senza che nessuno potesse reagire, Robin venne colpito in pieno petto.
__________________________________________________________________
Nel silenzio di quel corridoio scarsamente illuminato dagli scatti dei neon scassati, le urla di Robin laceravano l'aria. Il ghiaccio cresceva su di lui lacerandogli la pelle candida e bruciando ogni centimetro della sua carne.
Starfire girava freneticamente attorno a lui nel disperato tentativo di salvarlo in qualche modo ma era tutto inutile, per quanto provasse a sciogliere quel maledetto ghiaccio non riusciva nemmeno a scalfirlo.
Ogni grido era come una lama nel cuore della giovane aliena, la ragazza non poteva frenare le lacrime che si facevano strada prepotentemente sul suo bel viso angelico.
-Robin!- gridava anche lei con lui, il suo sguardo fisso sul povero leader.
Gli altri non risparmiavano colpi carichi d'odio al nemico ma nessuno di loro riusciva a sconfiggerlo, anzi, sembrava quasi che lui si prendesse gioco di loro e nemmeno le X esplosive sembravano fargli alcun danno.
Ben presto, il corpo di Robin altro non era che una statua di ghiaccio dall'espressione contrita e dolorante.
Starfire crollò sulle ginocchia, mani alla bocca in segno di disgusto e orrore, avrebbe voluto scappare ma sapeva di non poterlo fare. Robin avrebbe voluto vederla lottare con tutta l'anima in una simile situazione.
Il brutto presentimento che la ragazza custodiva nel cuore sin da quando erano giunti in quel posto si era dissipato, ormai la cosa peggiore che potesse accadere era avvenuta e questo non se lo sarebbe mai e poi mai perdonato.
Robin contava su di lei e sul piano che tutti insieme avevano progettato con tanta cura e invece era andato tutto tremendamente storto.
Non perdere le speranze Star, Robin ha bisogno di te...
La voce di Raven era lontana, fiacca, troppo stanca per combattere contro quella forza che l'aveva annichilita poco tempo prima.
Starfire si erse sulle proprie gambe tremanti, il corpo sconvolto dalle convulsioni del pianto frenetico in cui si era lanciata, le lacrime secche sul suo viso rendevano la sua pelle aranciata appiccicosa e salata ma non si sarebbe arresa.
Robin aveva bisogno di lei.
-Cosa devo fare?- chiese con voce roca dal pianto.
Lasciami entrare...
Starfire chiuse gli occhi concentrandosi sulla voce rilassante della sua migliore amica, il battito del suo cuore decelerò con una calma disarmante e il suo respiro si regolò subito alla nuova presenza nel suo corpo.
Quando l'aliena riaprì gli occhi, essi si erano tinti di un color ametista profondo.
Lascia che io prenda il controllo...
Starfire si abbandonò completamente all'abbraccio mentale della maga, si fidava ciecamente della sua compagna di squadra e, onestamente, avrebbe fatto di tutto pur di vincere contro quel criminale e liberare tutte le statue di ghiaccio.
-Azarath Metrion Zinthos!-
La voce di Starfire risuonò nel piccolo corridoio facendo tremare ancor di più le luci penzolanti; dalle sue mani un fascio di luce nera con venature bianche serpeggiò verso il nemico spingendolo contro una parete, il potere di Raven si intensificava man mano che Starfire pensava di voler sconfiggere quel mostro.
Il fascio di luce avvolse completamente il nemico fino a trascinarlo ai piedi della giovane aliena che, senza pensarci su due volte, lo attaccò pronunciando le parole di un incantesimo che Raven non aveva mai usato in battaglia :-Usque ad finem-.
Un' ombra dalle fattezze di un corvo si scagliò contro il nemico con una violenza tale da farlo rimbalzare sul pavimento gelido, il ghiaccio che ricopriva il corpo dell'uomo si stava lentamente sciogliendo lasciando la sua pelle nuda in balia del vento freddo che abitava quella dimora inquietante e logora.
Il criminale sgranò gli occhi osservando come l'aliena lo stesse liberando dalla sua stessa maledizione.
Gli altri osservavano la scena in un silenzio religioso e ammirato, non avevano mai assistito a nulla del genere prima di quel momento.
___________________________________________________________________
L'uomo si alzò da terra di scatto, il suo corpo... Erano anni che non vedeva la sua pelle, il suo viso... Erano anni che non riusciva ad avvertire sensazioni come il gelo sul viso e sul corpo o il dolore sulla pelle.
Starfire era stesa a terra, senza sensi.
Cyborg e gli altri le facevano da scudo per evitare che lui la ferisse ma, inaspettatamente, l'uomo sembrava inorridito.
Il criminale si toccava il viso, le mani, la pancia... Ogni centimetro di pelle viva che sentiva sotto le dita era come scoprire una nuova terra, essere il precursore di una nuova scoperta che avveniva per caso.
-S-Sono tornato- balbettò timidamente.
Cyborg si voltò verso gli altri con fare bonario, un sorriso sul volto :-Ce l'abbiamo fatta-.
L'uomo cadde a terra svenuto poco dopo, le lacrime agli occhi e un sorriso colmo di significato sul volto ferito.
-BeastBoy, vai a cercare Raven- intimò Bumblebee.
Il mutaforma non se lo fece ripetere due volte, tentennò appena passando vicino al criminale come se si aspettasse una finta ma non accadde nulla: l'uomo rimase in terra svenuto senza muovere un muscolo.
__________________________________________________________________
BeastBoy avrebbe riconosciuto il profumo di Raven fra mille altri odori, non c'era stato nemmeno il bisogno di impegnarsi particolarmente, non era lontana dal punto in cui avevano sconfitto il cattivo.
-Ti confesso che mi aspettavo di più da uno così pericoloso, alla fine potevamo farcela anche senza X- commentava Beastboy mentre la liberava dalla cella.
-X è stato piuttosto fondamentale se ci pensi bene, senza di lui chi vi avrebbe riferito il mio messaggio?- chiese lei divertita.
-Mi meraviglio piuttosto che tu sia ancora in piedi- osservò il mutaforma.
-Non meravigliarti troppo e tieniti pronto a prendermi...- mormorò la maga.
Fu solo questione di pochi istanti e anche lei crollò sotto il peso di quella giornata estenuante, fortunatamente il suo compagno era lì pronto a sorreggerla anche nei momenti peggiori.
Beastboy tornò dagli altri con Raven svenuta tra le braccia e un sorriso a trentadue denti.
Un rapido sguardo ai suoi amici lo fece drizzare sul posto :-Che succede?- chiese.
-Raven ha ancora l'incanalatore? Abbiamo delle statue da sciogliere- asserì Cyborg con un sorriso compiaciuto.
__________________________________________________________________
Tre mesi dopo...
Robin si stava finalmente riprendendo, gli strascichi dell'ultima battaglia erano ancora presenti su di lui e gli altri gli avevano proibito qualsiasi missione finché non si fosse ripreso del tutto, odiava ascoltarli quando era proprio lui il leader della squadra ma, se quell'esperienza gli aveva insegnato qualcosa, era proprio che non poteva fare tutto da solo. Per questa volta aveva deciso di dar loro retta, in fondo un po' di riposo non poteva che fargli bene.
Inoltre, ora che si sentiva meglio e che il criminale era finalmente dietro le sbarre e sotto cura psichiatrica, poteva finalmente pensare a una questione più urgente che richiedeva la sua immediata attenzione.
Aveva promesso a Starfire che avrebbero parlato ma da quando erano tornati a casa non ce n'era stato modo, non era nemmeno convinto che servisse dire qualcosa a quel punto dato che lei sembrava aver compreso le sue intenzioni meglio di lui.
Sapeva di doverle una dichiarazione in piena regola, la principessa aliena se la meritava specialmente dopo il duro lavoro che lei e Raven avevano svolto sul campo di battaglia.
Robin raccolse il coraggio a due mani e andò a bussare alla porta della stanza della ragazza, il giorno prima era uscita ed era rincasata piuttosto tardi ma non aveva voluto dire a nessuno dove fosse andata per cui era certo di trovarla ancora nel letto a dormire.
La porta si spalancò poco dopo rivelando una Starfire dai capelli scompigliati e dagli occhi stanchi e senza energia.
-Ti disturbo?- chiese lui divertito.
-Mai- rispose la ragazza ravvivando un po' i fiammeggianti capelli rossi.
-Posso entrare?- chiese Robin.
Starfire si limitò a fargli strada dentro la propria stanza in chiaro segno di assenso.
Solo una volta che la porta si richiuse alle loro spalle Robin iniziò il suo discorso. Si schiarì la gola che, guarda il caso, era improvvisamente secca.
-Ti senti bene?- chiese lei allarmata.
-Sto bene, non preoccuparti... Ormai ho ripreso le mie forze- rispose lui pazientemente :-Sono qui per un altro motivo-.
Gli occhi dell'aliena si illuminarono quasi d'istinto, aveva notato che erano mesi che Robin girava attorno all'argomento senza mai affrontarlo di petto ma non aveva voluto mettergli pressione addosso.
-Star, ricordi che ti avevo detto che avremmo parlato una volta sventata la minaccia? Bè, ormai io sto bene e anche tu e Raven, il pazzo è in galera e gli atleti imprigionati sono tornati sani e salvi alle loro vite e alle loro abitudini quindi...-.
-Robin, io non ho bisogno che tu dica nulla. So tutto ciò che devo sapere- mormorò lei con un sorriso tenero in viso.
-Io... Star, voglio proteggerti per sempre. Voglio che continuiamo a guardarci le spalle e che il nostro legame si fortifichi sempre di più. Non sono bravo con le parole e probabilmente dovrei agire in questo momento ma farti capire ciò che sento è altrettanto importante per me. E' come quando trovi il giusto alleato durante un combattimento, colui che riesce a starti dietro e a seguire ogni tua mossa prevedendola e facendoti da scudo, riesce a leggerti dentro e in quel breve momento è come se lo conoscessi da sempre. Ecco, tu mi fai sentire come se ti conoscessi da una vita intera-.
Starfire aveva gli occhi colmi di gioia, non riusciva a muovere un muscolo, finalmente stava succedendo ciò che attendeva da tutto quel tempo...
Robin accennò qualche passo in avanti e con delicatezza le prese il viso tra le mani tirandola leggermente verso il proprio corpo, la sua pelle emanava calore e il suo odore era inebriante.
Starfire sorrise quando lo vide trafficare con la maschera per consentirle di vedere la sincerità e l'amore nei suoi occhi, era tutto perfetto.
Finalmente, quel bacio che fin troppo si era fatto attendere era ora il patto silenzioso che sottoscriveva il loro sentimento l'uno nei confronti dell'altra.
Finalmente tutto poteva tornare alla normalità.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > Teen Titans / Vai alla pagina dell'autore: SilkyeAnders