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Autore: Giorgiaaisha    04/08/2022    4 recensioni
Poggio le mani sulla porta a vetri e mi avvicino con la testa per guardare meglio dentro.
Strano, le luci sono accese e vedo delle persone che girano per il negozio.
Qualcuno si accorge di me e chiedo:
" È chiuso?"
Non ricevo risposta ma uno sguardo interrogativo.
Mia sorella intanto si è appoggiata di schiena al riparo dalla pioggia e sta tentando di strizzare i suoi capelli.
Riprovo.
"È chiuso?"
Ora mi guardano tutti perplessi.
Mi giro verso mia sorella e le dico:
"Ma sono scemi?"
Lei alza le spalle e continua a sistemarsi i capelli.
Busso e ripeto alzando un po' di più il tono della voce.
Finalmente vedo una ragazza nascosta dietro a un abito che timidamente mi fa cenno con il dito verso destra.
Giro lo sguardo e i miei occhi si incrociano con quelli di un bel ragazzo orientale.
Voleva indicarmi lui?
Lo guardo con aria perplessa e lui mi sorride.
"Credo che la ragazza ti stesse indicando l'entrata. Quella porta è chiusa, ma qui è aperta, vedi?"
Mi giro e vedo che il tipo ha perfettamente ragione. La porta è del tutto spalancata.
Che gran figura di merda!
Non lo voglio più il cappellino.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Tsubasa Ozora/Holly
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Mi allontano un pò dal gruppo per togliere la sabbia dall'asciugamano. Tsubasa a malapena mi ha rivolto la parola, per tutto il tempo ha avuto lo sguardo perso nel vuoto.
Non capisco cosa ci sia di così difficile nel dire che non può ospitarla perché è fidanzato!
Mentre scuoto violentemente il telo mi giro per guardare Sanae che è con Yukari.
Guarda come se la ride lei. Si diverte,ma ora gliela faccio passare io la voglia di fare la cretina. 
Torno vicino all'ombrellone e mi sistemo, proprio accanto a loro. Yukari mi  guarda dolcemente e le sorrido. 
Tsubasa è seduto sulla riva che fissa il mare. Mia sorella, Hickaru, Maki, Kojiro, Aline e Castro giocano a Uno e Taro, Ryo e Genzo fanno una partitella a pallone, tanto per cambiare.
Quest'ultimo si gira e mi guarda, borbotta qualcosa agli altri due e viene verso di noi, seguito da Ishizaki. Taro invece si siede accanto al capitano.

"Culona, sei pensierosa?"
"Nient'affatto! Sai che mi andrebbe? Un bel giro in moto!"
"Fa lo stesso se è una moto d'acqua?"
"Sarebbe anche meglio!"

Mi da un bacio in fronte e si dirige oltre gli scogli.

"Tu e Genzo stareste proprio bene insieme."

Sanae cerca rogna, ma non le darò soddisfazione.

"Sanae, smettila." Yukari interviene in mia difesa. Le poggia la mano sulla spalla ma lei la scosta violentemente.
"E' impossibile non affezionarsi al portiere, come d'altronde a ognuno di loro. Sono fantastici e hanno un cuore d'oro."
"Sembra che tu piaccia a Genzo."
"Scambi amicizia per amore, sembra che tu lo faccia spesso. Sei convinta che Tsubasa ti ami, quando in realtà per lui sei solo un'amica."
"Staremo a vedere!"

Stringo i pugni e mi sforzo di sorridere, quando in realtà ciò che vorrei fare è mollarle una bella cinquina in pieno viso.

"Sanae finiscila! Tsubasa è fidanzato con lei, io non voglio vederti di nuovo star male e logorarti per lui. Sai che non è bene per te!"

Yukari con il viso leggermente arrossato e lo sguardo deciso, costringe la sua amica a voltarsi e guardarla negli occhi mentre pronuncia queste parole.
Sanae sposta lo sguardo su Ishizaki e dice:

"anche tu Ryo la pensi così? Non eravate voi che mi dicevate che non esiste Tsubasa senza Sanae?"
"Lo pensavo davvero Anego, ma le cose sono cambiate. Lui è davvero innamorato."
"Se lo fosse davvero, vista la situazione che si è creata, non dovrebbe ospitarmi."
"Non lo farà." Esclamo decisa, o almeno ci provo.
"E se lo facesse? Avrei ragione io. Un ragazzo innamorato non comprometterebbe mai il suo rapporto per ospitare un'ex, quando potrebbe, con tutti i soldi che ha, pagarle un hotel in qualsiasi parte della Spagna."
"Se lo dovesse fare avrai ragione te. Ma non lo farà, mi fido di lui."

Mi alzo. Ho voglia di andarmene via. Un forte rombo mi costringe a voltarmi.
Genzo.
Menomale.

"Ehi ragazzina. Dai. Vieni." Urla felice.
 
Corro in sua direzione, passo vicino a Taro e Tsubasa e mi volto verso di loro.
Misaki mi guarda tristemente e sorride arreso, poi si alza e se ne va.
Mi avvicino al capitano e mi inginocchio per mettermi alla sua altezza.

"Ehi Tsubasa, tutto bene?"
"Jo. Si. Io ospiterò Sanae. Non ho trovato una soluzione che non mi facesse sentire in colpa. Siamo amici da tanto e così... ti prego non ti arrabbiare. Ci sarà anche Hickaru per tre giorni e poi ho pensato che potresti trasferirti da me, così staresti più tranquilla."

Allungo la mia mano fino a sfiorargli la guancia. Poi fisso lo sguardo su di lui.

"Tsubasa, va bene così. Ho capito. Io sarò sempre al secondo posto nel tuo cuore. Non potevo pensare di competere con lei, il tuo grande amore. Grazie di tutto. Sono stata davvero bene con te, ma è finita."

Una lacrima rovente e solitaria mi scende lungo la guancia. Mi sento così vuota. Aveva ragione lei, non avrei mai potuto batterla. Si amano ed è giusto che stiano insieme. 

"Jo. Non è così credimi..."

Mi alzo e mi volto verso Genzo. Un passo dopo l'altro mi allontano dall'unico ragazzo che io abbia mai amato. Il cuore è pesante. Lo sento sprofondare nel mare, probabilmente perché è qui che rimarrà. In questo bellissimo posto che doveva vederci uniti. Starà qui, a vivere quel sogno che io non potrò più neanche sfiorare.
Tsubasa mi prende la mano, ma io senza neanche voltarmi mi libero dalla sua presa e me ne vado via da lui.

Ogni passo una lacrima. Ogni respiro un pezzo di cuore che se ne va.

"Ehi perché piangi. Che è successo?"
"Genzo metti in moto e andiamo via. Ti prego non ho voglia di parlare ora."

Annuisce. Porta le sue mani sul mio viso e avvolgendolo mi asciuga le stille salate.
Salgo e partiamo.

"Puoi andare più veloce Genzo?"
"Ragazzina più di così si vola."
"E allora fammi volare!"

Il portiere aumenta la velocità e io sono costretta a stringermi di più a lui. 
Il vento forte e il rumore dell'acqua sotto di noi mi provocano brividi di piacere. 
E' questo che devo fare per non sentire il dolore? Devo cercare l'adrenalina?

"Più veloce Genzo!"
"Ci vuoi ammazzare?"

Invece di aumentare si ferma in mezzo al nulla, circondati solo dal mare.

"Ora basta. Che hai?"
"Mi sono lasciata con Tsubasa."
"Che cosa? E perché?"
"Prima che tu arrivassi ho avuto un'amabile scambio di opinioni con Sanae."

Gli racconto tutto e con la voce rotta dal pianto, che non riesco più a trattenere, gli parlo anche di ciò che mi ha detto il capitano e di quella che è stata la mia risposta.

"Jo. Mi dispiace. E' davvero un cretino! Credimi se ti dico che lui ti ama e che avrebbe fatto la stessa cosa per ognuno di noi."
"Ma lei non è voi. E' la sua ex, che non ha fatto altro che cercare di separarci."
"Hai ragione. Ma vedrai lo capirà."
"Tutti voi avete cercato di farglielo capire, ormai è troppo tardi."

Senza dirmi nulla si gira e riparte. Arriviamo vicino a una scogliera e spegne di nuovo i motori.
Mi prende la mano e mi dice:

"Vieni con me."

Ci tuffiamo in acqua. E' altissima, mi sento un pò irrequieta.  
Genzo inizia a nuotare senza mai lasciare la presa su di me. Ci avviciniamo a una scogliera con un grosso sasso su cui ci sediamo.

"Guarda ragazzina" e indica verso il basso. L'acqua è talmente cristallina che si vede il fondale.
E' profondo ma si riescono a vedere i pesci nuotare. Sono coloratissimi e velocissimi. Uno più grande si avvicina ai nostri piedi incuriosito. Genzo muove un dito e il pesce scappa via imapurito.
Scoppio a ridere.

"Gli hai messo paura con il tuo piedone!"

Avvolgendomi il braccio intorno alle spalle mi dice:

"Sorridi, anche quando hai il cuore che ti pesa. Io per te ci sarò sempre, ok? Anche se domani partiremo tutti, io sarò qui per te, potrai chiamarmi a ogni ora e se tu dovessi aver bisogno della mia presenza, salterò sul primo aereo e sarò da te in un batter d'occhio."

"Ma che dici! Tu hai gli allenamenti e le partite. Io me la caverò, avrò il mio cavallo con me! Ma ti ringrazio e ti chiamerò senz'altro, ma senza che tu debba mollare tutto, mi basterà saperti vicino con il cuore per stare meglio."

Mi appoggio alla sua spalla e chiudo gli occhi. 
E Lo vedo. Il viso di Tsubasa. 
Sospiro pesantemente. Non sarà facile.

"Ehi. Genzo. Io non so se ce la faccio a rivederlo. Abbiamo ancora questa serata e domani mattina da passare tutti insieme."
"Io ti starò vicino. Comportati normalmente."
"E se lui volesse parlare? Io non ho voglia di farlo di nuovo. Mi fa male. Tanto."
"Ci penseremo noi a spiegarglielo. Ok?"
"Ok."

Rimaniamo ad osservare la vita sottomarina per un altro pò e poi torniamo indietro. Arriviamo allo stabilimento e riconsegnamo la moto.
Il cuore inizia a correre veloce. Ad ogni passo che mi avvicina a lui il ritmo aumenta.
Riesco a vedere il nostro ombrellone.
Lui è seduto lì dove lo avevo lasciato a fissare il mare. Non mi ha ancora vista e spero non si accorga di me.
Non riesco a distogliere lo sguardo da lui, è come se una forza elettromagnetica mi costringesse a guardarlo.
Ed ecco che si volta e mi vede. Si alza e si dirige verso di noi.
Cerco la mano di Genzo e la stringo.

"Genzo sta venendo qui. I-io non ci riesco. Mi fa male. Mi viene da piangere."
"Piangi se vuoi. Ti farà bene. Vai da tua sorella e gli altri, parlo io con lui."

E' qui davanti a me e mi fissa. Il suo sguardo è pieno di dolore. Il viso e gli occhi sono arrossati. Che abbia pianto? 

"Scusami Tsubasa. C-ciao."

Mi giro e corro in direzione di mia sorella. Riesco solo a sentire Genzo che gli ordina di fermarsi e di parlare con lui.
Supero tutti senza neanche salutarli. Lancio uno sguardo veloce a Faby che intuendo il mio stato d'animo mi urla:

"veniamo con te Jo!"

Continuo la mia corsa verso casa e quando finalmente arrivo, mi butto sul letto a piangere.
Neanche cinque minuti dopo, sono tutti qui, di nuovo. Tutti tranne Genzo, Tsubasa, Yukari, Ryo e ovviamente Sanae.
Maki si avvicina a me e mi sfiora la spalla.

"Ehi che ti è successo?" Mi dice.
"Jo, mi dispiace. Io ho provato a dirgli che non era il caso che la ospitasse ma..."
"Taro, grazie. So che tu hai fatto il possibile ma non si può cambiare il destino. Loro sono fatti per stare insieme e io mi sono fatta da parte!"
"Coooosa? Che vuol dire, che l'hai lasciato?" Urla mia sorella.
"Non urlare ti prego! Si, l'ho lasciato. Sanae ha ragione, se fosse stato davvero innamorato come dice non avrebbe messo a rischio il nostro rapporto per lei. Non credo gli manchino i soldi per pagargli un albergo!"
"Ma lui non lo capisce, credimi! Non manderebbe mai in albergo un amico, neanche lei." 
"Jun, lo so. Ma io non posso sentirmi eternamente seconda. Lei ha palesemente giocato sporco, solo un orbo non lo vedrebbe. Non credo sia così ingenuo da non accrorgersi di ciò che stava accadendo intorno a lui!"
"Non se ne è accorto fidati." Kojiro portandosi una mano sulla fronte si avvicina a me.
"Senti, tu mi sei simpatica e io non posso permettere che il mio amico faccia un errore così grande. A costo di dargli un calcio con la potenza del tiro della tigre, io lo farò rinsavire."
"Il tiro di che?" Chiedo perplessa e tutti scoppiano a ridere.

Castro mi abbraccia seguito a ruota da Aline e Yayoi che mi sussurra:

"Il filo rosso del destino è legato ai vostri mignoli. Tutto si sistemerà!"
"Lo credevo anch'io", e l'abbraccio forte.

Un rumore di passi arriva dal piano inferiore. Sono tornati.

"Ah bene! Eccoli. Ora il capitano se la vedrà con me!" Hyuga corre di sotto prima che qualsiasi persona riesca a bloccarlo.
In fretta ci precipitiamo giù per le scale urlandogli di fermarsi, ma lui se ne frega e prendendo Tsubasa per la maglia lo trascina fuori.

"Taro. Hickaru. Andiamo anche noi!"

Jun prende Taro e Matsuyama e raggiungono gli altri due compagni di squadra.

"Ehi ragazzina, che succede? Perché Kojiro è così nero?"
"Non so, ha detto che voleva far rinsavire Tsubasa e così Taro, Hickaru e Jun sono andati a controllare!"
"Ahia! Povero capitano."
"Genzo, tutto bene?"
"Si. Tranquilla. Gli ho detto di lasciarti perdere, per ora."
"Grazie."


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"Ma che cavolo hai in quella testa? Le troppe pallonate ti hanno completamente rimbambito?"
"Kojiro, dai non c'è bisogno di alterarsi."

Taro cerca di placare l'animo di Hyuga, ma la verità è che ha ragione. Lo so l'ho persa.
Non riesco a voltare le spalle a un amico, neanche se è la mia ex. Soprattutto se è lei.

"Lo capisci che ha fatto di tutto per farvi lasciare?" 

Alzo lo sguardo e vedo Jun a due passi da me che mi guarda con uno sguardo di ghiaccio.

"Lo so", rispondo lapidario.
"E allora perché cavolo non l'hai mandata in hotel?"
"Perché non ci riesco. E perché avevo paura commettesse qualche stupidaggine!"
"Che vuol dire stupidaggine?"

Non ne ho mai parlato con nessuno. Neanche con Taro. Ma ora è giunto il momento di spiegarglielo.

"Dopo qualche mese dalla nostra separazione venne da me chiedendomi di tornare insieme. Io le dissi che non era il caso e che per me era solo un'amica. Lei insistette per rimanere almeno a dormire, ma io la rimandai in hotel. Mi chiamò di notte in uno stato pietoso, aveva preso non so quante pasticche. Voleva suicidarsi. Io corsi subito da lei e la scena che mi si presentò davanti agli occhi fu terribile. L'aiutai a riprendersi e mi promise di non farlo più. Poi conobbe Yu e di questa storia rimase solo un brutto ricordo. Ma quando qualche giorno fa mi ha chiamato in lacrime, quando in spiaggia mi ha chiesto di prenderle la mano e infine di rimanere a dormire da me io ho avuto paura che potesse ricommettere qualche sciocchezza a un mio rifiuto e così, semplicemente, l'ho accontentata. Ma io amo Jo e questa per me è una certezza."

Taro mi guarda ma è perso nei suoi pensieri. Kojiro scuote la testa. Jun abbassa lo sguardo. Hickaru si avvicina e poggiandomi una  mano sulla spalla mi dice:

"Tsubasa perché non le spieghi tutto."
"Non posso. Non avrei dovuto dirlo neanche a voi, Sanae mi fece promettere di mantenere il segreto."
"Ma lei ha diritto di sapere che peso porti nel cuore. Capirà sicuramente e potrete tornare insieme."
"Ho parlato con Genzo prima, e gli ho spiegato tutta la situazione. Lei sta male, se io mi ci rimettessi  la farei soffrire di nuovo perché non negherò mai un aiuto a Sanae, non me lo perdonerei sei lei dovesse..."
"Ozora. Basta. Non puoi negarti la felicità per sempre. Lei dovrà imparare a camminare con le sue gambe prima o poi."
"Kojiro, non me la sento. Questo è quanto."

Mi allontano dai miei amici, con il cuore spezzato e l'anima persa sulla riva di quel mare che ci ha visto separarci.


Eccomi di nuovo qui! Scusate il ritardo di qualche giorno ma sono stata un pochino indaffarata! 
La storia si sta intrigando! Tsubasa porta un bel peso sul cuore e questo spiega molti dei suoi incomprensibili atteggiamenti.
Hanno ancora una serata da passare insieme, che succederà? 
Ringrazio ognuno di voi per il tempo che dedicate alla lettura della mia storia e ai commenti.
Alla prossima. ;*
   
 
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