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Autore: Icenotforgive    06/08/2022    0 recensioni
Ciao a tutt*! Mi chiamo Martina e sono una grande appassionata di mitologia. Questo è il prologo di una storia breve che ho scritto. Unisce mitologia greca e modernità (alla Percy Jackson). Come vedrete, è una storia romantica e sensuale con argomenti lgbt, ma non c’è niente di sconcio, giuro!
Inoltre alla fine del prologo c’è un mistero che verrà svelato più avanti, ma vorrei che lasciaste un commento dove mi scriviate cosa succede alla fine del prologo secondo voi. Grazie mille e buona lettura!
Genere: Erotico, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico, Storico
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Anastasia, principessa greca di Tebe, la più bella della Grecia e del mondo intero, o così sostenevano i suoi ammiratori e ammiratrici. Ne era conscia: sosteneva addirittura di essere più bella di Venere stessa. Le sue ancelle stavano preparandole il bagno pomeridiano, riempivano la vasca di marmo, con vasi d’acqua della sorgente vicina. Portavano contenitori di oli profumati, schiume vegetali, pronti per detergere la bianca pelle della principessa. Nel frattempo, Anastasia si spogliava per rimirare il suo corpo: tolto il peplo, liberato il seno dallo strophium che lo fasciava, era finalmente nuda, riflessa nello specchio davanti a lei.Assunse una posa plastica, per enfatizzare le curve, presa a prestito da una statua di Afrodite lì affianco. Iniziò ad accarezzarsi le forme, e i suoi occhi azzurri come il cielo, videro l’hybris e la vanità nella sua forma più pura. “Mia signora, il bagno è pronto”, annuncio una delle ancelle. Lei si girò e con un sorriso rispose che oggi avrebbe preferito lavarsi da sola; le ragazze dispiaciute, alcune si erano già denudate, uscirono rinunciando per quel giorno, a toccare quella pelle perfetta. 

 

Anastasia si accinse a raggiungere la vasca ancheggiando, pregustando già il piacere di un bagno rilassante. Stava per sciogliersi i lunghi capelli castani, quando avvertí la presenza di qualcuno dietro di lei. “Apprezzo la vostra fermezza, amiche mie, ma riuscirò a lavarmi la schiena anche da sola”, disse senza voltarsi. La presenza femminile peró non si tirò indietro, anzi, avanzò e appoggiò il suo corpo sulla sua schiena. Un brivido percorse Anastasia dalla testa ai piedi.?La giovane, poté percepire al tatto la silhouette, e nessuna delle sue ancelle era cosí formosa: il seno prosperoso poggiava sulla sua schiena, il pube sui suoi glutei, i fianchi seguivano perfettamente le forme dei suoi. “Chi sei?” Delle labbra si avvicinarono all’orecchio e le sussurrarono: “è vero che pensi di essere più bella di me?” Gli occhi azzurri di Anastasia si spalancarono, ma non poté fare nulla, che due mani insaponate le cinsero il corpo, e il bagno incominció.

   
 
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