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Autore: TsukikageShawn    07/08/2022    2 recensioni
Fase 1 - Ambientato dopo la sconfitta di Faker, non tiene contro degli avvenimenti successivi.
Cosa sarebbe successo se Rio si fosse svegliata dal coma come Merag, dimenticandosi la sua vita umana?
Tre anni fa mi sono posta questa domanda, da cui è nata questa fanfiction.
Dopo il Carnevale Mondiale di Duelli, per Yuma e Astral sembra ci sia il via libera per recuperare le carte numero restanti. Ma i bariani tramano nell'ombra per ottenere il loro potere, e il destino ha giocato loro un brutto scherzo facendo ritornare Merag dalla parte opposta. Cosa farà l'ex bariana, tornerà alle sue origini o troverà negli umani la sua nuova famiglia? E soprattutto, come affronteranno questa nuova minaccia Yuma e Astral?
Genere: Avventura, Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il segreto della Luna Rossa'
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Capitolo 18

 

«È il mio turno, pesco!» urlò Yuma, estraendo una carta dal deck.

Evocò sul suo terreno Mago Gagaga appena pescato e, con Golem Gogogo già presente sul suo terreno, evocò No. 39 Utopia. Shark sul suo terreno aveva Portaerei Sommergibile Squalo e una carta coperta. Se l'attacco di Yuma sarebbe andato in porto, avrebbe vinto il duello. Osservò le carte che aveva in mano e un sorriso a trentadue denti si fece largo sul suo volto. Senza indugiare troppo, attaccò il mostro dell'avversario

«Attivo la carta trappola respiro di Zeus!» annunciò Ryoga, «annullo il tuo attacco e subisci 800 life points di danno. Con questo ho vinto!»

«Non ne sarei tanto sicuro, attivo dalla mia mano la magia rapida tifone spaziale mistico! Distruggo la tua trappola e continuo con l'attacco, vai fendente spada della speranza!»

Con questa mossa Yuma si aggiudicò il duello. Corse ad aiutare l'amico, sbalzato a terra dal colpo.

«È stato fantastico! Ti ho proprio sorpreso con questa carta, è una nuova aggiunta al mio deck.»

«Lo sai che può essere usata anche sulle carte coperte? Non c'era bisogno di aspettare che attivassi la mia trappola.»

«Oh, hai ragione. L'avevo dimenticato.»

Il parco di Heartland era un ottimo luogo in cui duellare, c'era molto spazio e non si correvano rischi. Dalla sconfitta dell'entità bariana che controllava Faker, Yuma aveva iniziato ad evitare di duellare in posti pericolosi e il vasto scorcio verde in cui si trovavano era diventato il suo campo da battaglia preferito. Sovrappensiero, non si accorse di un ragazzo dai capelli arancioni che li osservava da lontano meravigliato. Con molto entusiasmo, si avvicinò saltellando.

«Che duello meraviglioso, siete davvero fortissimi!»

«Grazie» rispose distrattamente Yuma.

«Carotino sei fin troppo allegro per i miei gusti» disse Shark, squadrandolo sospettoso.

«Ehi, mi chiamo Rei Shingetsu, non Carotino!»

Rei arrossì violentemente e fece la faccia arrabbiata più buffa che Yuma avesse mai visto. Il suo entusiasmo gli era molto familiare, egli stesso lo provava ogni volta si parlasse di duelli.

«Io sono Yuma Tsukumo e lui è il mio migliore amico Shark, è un piacere conoscerti Rei.»

«Quindi tu sei il grande Yuma Tsukumo, il vincitore del Carnevale Mondiale di Duelli? È davvero un onore fare la tua conoscenza! E anche Shark, sei una leggenda nel mondo dei duelli! Oggi è il giorno più bello della mia vita!»

Vector stritolò i due ragazzi in un forte abbraccio, nascondendo il suo sorriso malizioso nella giacca di Yuma. Era appena entrato in azione e già si stava divertendo con le sue menzogne. Ma doveva fare molta attenzione a Ryoga, sarebbe stato difficile ottenere la sua fiducia.

Astral osservava da lontano la scena, il nuovo arrivato non gli piaceva, provava uno strano presentimento. Rei emanava un energia oscura che non aveva mai visto prima, doveva tenerlo d'occhio e al primo passo falso avrebbe trovato un modo per allontanarlo da Yuma.

«Non posso crederci, sono appena ritornato dopo tanti anni in Francia e vi ho incontrato subito!» annunciò entusiasta, andando a recuperare la sua valigia viola.

«Non mi piace Carotino» dichiarò Ryoga sottovoce, approfittando della sua lontananza.

«Ma dai, lo abbiamo appena conosciuto. Sono sicuro che è un bravo ragazzo.»

«Mi permetto di dissentire, questa volta sono d'accordo con Shark. Quel Rei emana una forte energia oscura, non appartiene a questo pianeta» disse Astral avvicinandosi.

«Anche tu ti ci metti? Andiamo, siete solo paranoici!» concluse Yuma, andando in soccorso del conoscente in difficoltà.

Vector era appena inciampato in un ramo sporgente ed era caduto addosso alla valigia, provando un forte dolore alla caviglia destra.

"Fai più attenzione, non vuoi che ti tolga i nuovi poteri, vero? Mi basta un attimo per trovare qualcuno di più competente, come quel Durbe che tanto odi."

«Ombra, fa parte del personaggio. Rei deve essere un imbranato deficiente, è stata una tua idea» sussurrò a denti stretti, cercando di convincere il dio che fosse caduto di proposito, e non perché aveva prestato poca attenzione a dove mettesse i piedi.

Yuma arrivò alle sue spalle, ma non appena aiutò il ragazzo a rialzarsi, egli ricadde trascinandolo con sé sull'erba.

"Ci mancava solo questa, il corpo umano è fin troppo fragile. Devo essermi rotto qualcosa."

«Ahia! Non toccare la caviglia, per favore.»

«Scusami, non volevo. Shark chiama l'ambulanza!»

Sbuffando, Ryoga si avvicinò con Astral e chiamò i soccorsi, che arrivarono in poco tempo a controllare il ferito. Per fortuna si trattava di una semplice distorsione della caviglia e sarebbe guarita nel giro di un mese.

Pieno di rabbia, Vector cercò di contenersi e di fingere ottimismo. Con l'aiuto dei due 'nuovi amici', andò nel suo nuovo appartamento in affitto in uno stabile nel centro città, proprio di fronte al complesso residenziale VIP. Shark lo portò in braccio per ben dieci piani di scale e Yuma trasportò la valigia.

«Bel tempismo per un guasto al sistema degli ascensori» sbraitò lo squalo, fermandosi davanti alla camera 2070, indicatagli dalla zavorra sulle spalle.

Yuma bussò alla porta ed ad aprirli fu una ragazza mingherlina dai corti capelli ramati e gli occhi lilla. Fece accomodare i ragazzi nel salotto e controllò la caviglia fasciata di Vector.

«Sei il solito imbranato zietto» scherzò Patrishka.

«Ti ho detto di non chiamarmi così, non è divertente» sbuffo Rei, sempre tenendosi nel personaggio.

«Ah, scusatemi. Io sono Patrishka, la coinquilina di Rei» si presentò con un finto sorriso, porgendo la mano ai due ragazzi.

Yuma la guardò stranita, mentre Ryoga la strinse con riluttanza spiegando all'amico che in Occidente è un gesto comune di presentazioni. Astral osservò attentamente la ragazza e notò con spiacere che anche lei emanava energia oscura. Sussurrò questa scoperta nell'orecchio di Shark, e quest'ultimo con una scusa trascinò via il campione. Una volta fuori dall'edificio, si fece promettere che non sarebbe mai rimasto da solo con uno dei due.

«L'astrale sospetta di noi, non avevi detto che non ci avrebbe riconosciuto? E poi com'è possibile che ti sia fatto male così facilmente?» domandò seccata Patrishka.

«Sta tranquilla, non sa che siamo bariani e non lo scoprirà. E non pensavo che la forma terrestre fosse così fragile, non sarei inciampato di proposito se una certa persona mi avesse avvertito.»

«Lo sai che è difficile ottenere informazioni da papà, soprattutto ora che sospetta che ti sto aiutando. Ha pure ordinato a quel nano della biblioteca di non darmi quegli stupidi libri che potrebbero aiutarci con il piano.»

«Il solito impiccione secchione. Non hai veramente trovato qualcosa con cui ricattarlo, nessun segreto sconvolgente e scandaloso? Tutti hanno qualcosa da nascondere.»

«Niente di niente, se ha dei segreti li nasconde fin troppo bene. Se solo quella stupida stanza in cui si chiude tutto il giorno non fosse protetta, avremmo di sicuro la carta vincente.»

«Procediamo con il piano e lasciamolo perdere quel guastafeste. Domani inizierai a lavorare nel servizio delle pulizie del complesso qui davanti, ti ricordi cosa dovrai fare?»

«Trovare l'appartamento di Shark, raccogliere informazioni su di lui e la famiglia, approfittare del momento in cui è vuoto per intrufolarmi e riferirti tutto quello che scopro. Me l'hai fatto ripetere per tre giorni!»

«Ottimo! Allora ti lascio in pace, torno su Barian e vedo se qualcuno mi aggiusta la caviglia.»

«Aspetta, agli occhi di quei due non sembrerà strano se guarisci troppo in fretta?»

«Fingerò di star male.»

Così dicendo, Vector scomparve in un portale, lasciando Patrishka da sola nell'appartamento. La ragazzina si buttò sul divano a peso morto, sbuffando e imprecando. Non sopportava proprio la parte che gli era stata affidata, la dolce e gentile donna delle pulizie. Fin troppo abituata alla vita agiata che conduceva su Barian, questa sarebbe stata un sfida tosta da affrontare. E, inconsciamente, rimpiangeva il non aver appreso da Durbe le faccende domestiche quando gliele voleva insegnare. C'erano molte cose che stava iniziando a capire ora che si doveva occupare di tutto, e ai suoi occhi il padre stava prendendo una nuova luce. Ma il suo orgoglio le impediva di vedere chiaramente l'uomo meraviglioso che la maggior parte dei bariani invidiava.

"È veramente fantastico come sembra? Ci deve essere per forza uno scheletro nell'armadio."

 

 

 

 

 

Capitolo 18 - Carotino e la sua band di cattivi fanno il primo passo

   
 
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