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Autore: ClostridiumDiff2020    07/08/2022    0 recensioni
Billy Russo è in ospedale, semicosciente per via dei farmaci. Ha subito un lungo intervento, la sua memoria vacilla, fatica a riprendersi e naufraga in una miriade di frammenti del suo passato ed è qui vedrà Oscar. Quando erano piccoli le loro menti erano legate da un sottile filo che in momenti di incoscienza permetteva loro di comunicare telepaticamente. Oscar gli propone di raggiungerlo, di iniziare una nuova vita con lui come progettavano quando erano piccoli. Grazie a un’infermiera che lo ha preso in simpatia riesce a scappare ma quando arriva in Europa a Berlino nel luogo prestabilito, Alexanderplatz ma Oscar non c’è e Billy inizia a temere di esser diventato pazzo o di esserlo sempre stato sentendo la voce di una persona che non esiste se non nella sua mente. L’unica a cui non ha mai nascosto niente a cui ha confessato cose che nemmeno a Frank ha mai detto. I due non possono incontrarsi perché vivono in due dimensioni parallele. Nella dimensione in cui vive Oscar Billy è un altro uomo, mentre nella dimensione in cui vive Billy, Oscar è morto da ragazzino in un tragico incidente. Troveranno il modo di attraversare il Multiverso?
Genere: Angst, Hurt/Comfort, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Billy Russo, Nuovo personaggio
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 62

 



 
Il dolore fu così intense che avrebbe dovuto trascinalo nell’oblio, un pugnale dritto al cuore avrebbe dovuto recidere la sua vita in un attimo. Eppure, ricordava bene quell’incubo, sapeva che lei non gli avrebbe concesso quel dono. Voleva ogni sua emozione…
 
Il suo amore, quel senso di pace e completezza che gli lasciava il tocco delle menti di Evie e Oscar. Quell’abbraccio familiare e materno che gli era sempre stato negato.
Evie… La sua unica famiglia, la persona che più al mondo teneva sinceramente a lui.
Il dolore della perdita davanti a Frank, a quello che sperava invano di aver trovato.
Il rimpianto ma al tempo stesso l’accettazione di se stessi.
Lui era anche questo dopotutto, non poteva tagliare via da sé le parti più oscure, come una mela da scattivare. Se lo avesse voluto davvero avrebbe dovuto accettare tutto.
Ma non lo aveva mai davvero visto, l’abbandono non cambia nome se si maschera da compassione.
La rabbia, contro la donna che non aveva desiderato averlo eppure lo aveva comunque trascinato in quella terra per poi gettarlo via come immondizia. Per quell’uomo che o aveva usato e poi lasciato in frantumi solamente per il proprio diletto.
Non è servito niente ucciderlo, quello che gli ha portato via, la spensieratezza e i sogni del te bambino niente potrà mai più ridarglieli.
Il dolore lo ha forgiato, in fondo non desiderava rinunciarci. Lo aveva definito, delineato per così tanto tempo.
 
Perché quella persona che ha vissuto una vita felice, senza cicatrici, realizzata… Quell’uomo non sarebbe stato Billy Russo.
Senza le sue crepe avrebbe semplicemente cessato di esistere per lasciare spazio a un estraneo. Forse più equilibrato ma di certo non lui. E Billy non aveva mai voluto altro se non poter vivere. Da quella fredda e gelida mattina. Aveva lottato dal suo promo vagito
Avvertì le sue dita insinuarsi nella ferita, farsi strada come un’amante.
Il dolore era esploso all’istante, lo aveva fatto gemere e gridare e lei si era fermata per osservare la sua opera. Così Billy aveva incrociato lo guardo di Frank. La spocchia aveva lasciato lo spazio all’orrore.
 
Era questo che pensavi meritassi?
 
Aveva tentato di urlarglielo contro ma la voce era venuta meno quando la predatrice si era chinata su di lui per affondare i suoi denti nella ferita.
Era esposto come lo era stato alla sua nascita, ogni sospiro lo aveva portato a quel momento, ogni suo viaggio a quel macabro pasto.
 
Perché proprio lui… di tante persone dotate della sua stessa capacità di attraversare i mondi… E ne aveva incontrate così tante… Perché proprio lui.
 
“Perché tu sei la causa di tutto…” sospirò la predatrice emergendo.
 
Finalmente gli mostrava il suo vero volto, il volto di Daisy, la perduta gemella della sua Evie.
E nel momento in cui Billy la vide Frank sollevò la sua arma e le sparò dritto in testa.
Fu solamente un attimo.
I loro sguardi si incrociarono e Billy rivide il fratello che era stato per lui per un soffio di vita. In un altro piano di esistenza.
“Avrei voluto che le cose andassero diversamente tra noi…E forse in un qualche angolo del Multiverso è così… Magari ci siamo amati… o magari sei stato solo mi fratello, il padrino dei miei ragazzi, mio compagno e io non ti ho messo da parte… Vorrei vedere quelle realtà… Forse in un’altra vita… Ma adesso devi andare.
 
Frank lanciò il pugnale a Evie che si liberò in un attimo precipitandosi al fianco dell’altare su sui Billy era disteso.
Lo liberò tamponando la ferita e concentrandosi su di essa riuscì a guarirla.
Lui si strinse a lei, mentre il suo animo si alleggeriva.
“Dobbiamo andare…” Le sussurrò “Oscar è ancora imprigionato nell’Ade e dopo che ci saremo ricongiunti a lui so come trovare la predatrice…”
 
Evie annuì e con determinazione fendette l’aria creando uno squarcio nella realtà con il suo pugnale.
Poco prima che lo attraversassero Frank lo afferrò “Quando l’avrai sconfitta, spezzate quest’arma… I tagli che create per passare da un universo all’altro generano spettri… Lo ha detto la predatrice mentre eravamo connessi… Lei stessa li teme perché potrebbero divorare ogni cosa vivente, persino lei…”
Billy lo osservò un’ultima volta e annuì sussurrando un flebile “grazie…” mentre i suoi occhi scuri sussurravano un ultimo mi dispiace prima di sparire oltre il varco che li avrebbe condotti nel mondo dei morti.

   
 
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