Capitolo 61
Freddo, un gelo che ti penetra, ti pugnala come gelide stilettate…
Nel tuo cuore solo vuoto, lo senti straziato da tante troppe mancanze.
Aleksandra… Strappata via da te…
Quel silenzio ti fa sentire mutilato.
È così che si sente Oscar da quando è sprofondato?
Apri gli occhi e trovi solo il silenzio.
Provi a ricercare la mente di Evie, ma non ti arriva alcuna risposta…
Ricordi Frank che incombeva sul tuo corpo e poi?
Eri troppo debole, ti sei dissolto come cenere nel vento?
Ricordi di aver cercato di avvicinarti a lui in trans, come sonnambulo.
Di aver avvertito la presenza della predatrice e sei quasi certo di averla sentita urlare.
Ti fa male il cuore, freme nel tuo petto.
Sei precipitato via dalla vita all’improvviso, strappato dal Multiverso con forza lasciando sulla tua anima profonde cicatrici.
“Sto andando in pezzi…” ansimi stringendoti con disperazione.
Non capisci cosa possa la Predatrice volere da te, sei debole, fragile…
Hai volato vicino al sole e sei precipitato consumandoti…
“Bill…”
Una voce tra le ombre.
Sollevi lo sguardo e senti le lacrime bruciarti i tuoi non occhi.
Oscar emerge, uno spettro incorporeo…
“Bill che ci fai qua? Ti prego dimmi che non sei morto… Che Poe non ti ha sacrificato per non salvare il suo stramaledetto mondo?”
Lo osservi incapace di dar voce ai tuoi pensieri.
Aspettavi con trepidazione di poterti ricongiungere a quella parte di te eppure adesso che Oscar è davanti a te non ti senti parzialmente completo come con Evie.
Non avverti il sollievo della condivisione delle menti, sei sempre vuoto, anche se lui è davanti a te. Vederlo con i tuoi occhi eppure avvertirlo così distante è un’ulteriore lacerazione.
Una fitta al petto, una scossa ti attraversa e gridi stringendo i pugni.
La vita? Qualcuno sta cercando di portarti indietro?
Allunghi la mano verso Oscar, lui si protrae verso di te ma le vostra dita non riescono a sfiorarsi, come se non appartenessero alla medesima realtà.
Lui ti osserva addolorato ma felice “Vivi Bill… Vivi anche per me…”
“Tornerò! Te lo giuro!!!” gli gridi prima che una nuova scarica elettrica ti lasci senza parole, senza aria, tremante e lacerato.
Gridi, avverti i muscoli tendersi apri gli occhi e l’aria ti punge, sei di nuovo vivo… Respiri, soffri.
Il tuo corpo freme e quando cerchi di muoverti ti ritrovi legato al letto, imprigionato nel tuo corpo Frank ti osserva divertito e giocherella con il coltello do Evie, la lama sottile che attraversa le realtà, nel suo sguardo uno spirito antico e felice, la Predatrice “Ce l’avevi quasi fatta… Ma alla fine sei di nuovo bloccato… E forse è destino che tu mi abbia consegnato gli strumenti che mi permetteranno di spezzare la mia prigione…”
Una fitta al cuore ti congela la risposta sulla lingua. Aleksandra stretta tra le mani di Frank.
Sei felice di avvertire di nuovo la sua presenza, in quella stanza avverti il flebile respiro di Evie, ferita, stordita ma viva.
Ha lottato per te, come sempre. Ha cercato di liberarti, forse ha ucciso il tuo vecchio corpo ma la Predatrice ti ha agguantato comunque.
La lama ti carezza il volto e si posa sul tuo petto, è davvero la fine?