Libri > Grishaverse
Ricorda la storia  |      
Autore: Futeki    09/08/2022    3 recensioni
Riacquisita la libertà e ottenuta una nave tutta sua, Inej inizia la sua caccia agli schiavisti partendo dall'isola di Kerch.
La voce di una sparizione giunge fino a Kaz, che le chiede un incontro tra le strade di Ketterdam per avere maggiori informazioni - o forse soltanto per vederla.
Dal testo: "«Allora perché volevi vedermi?»
Perché lui era fatto così. Le aveva dato una nave, la libertà e tutto ciò che poteva servirle per andare via. Poi le aveva chiesto di tornare.
"
[Storia partecipante al doppio flash contest indetto da Coraline sul forum Feriscelapenna.]
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inej Ghafa, Kaz Brekker
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

A Mati,

per tutte le storie che avrei voluto regalarti

e non ci sono riuscita.

 

 

Bilico

 

Era seduta su un muretto basso i cui mattoni parevano sul punto di rovinare al suolo. Inej dondolava le gambe seguendo un ritmo nella sua testa, senza intaccare l’equilibrio precario dei laterizi.

Kaz la osservò per qualche istante prima di uscire dall’ombra. Sapeva che se lei non avesse voluto non sarebbe riuscito a vederla. L’avrebbe percepita, questo sì, come aveva fatto sempre dopo quell’unica volta in cui lei gli era arrivata alle spalle senza che la sentisse. Il loro primo incontro.

«Dicono che Dask Mortimart sia scomparso», esordì lui, saltando i convenevoli. «Ne sai qualcosa?»

Inej gli regalò un sorriso furbo e Kaz realizzò che né i ricordi né l’immaginazione le rendevano giustizia. «Non sono più il tuo ragno, Brekker

«Se lo fossi avrei saputo di Mortimart in anticipo», convenne lui. «Fortunatamente non eravamo in affari.»

La ragazza saltò giù dal muretto, le scarpette toccarono terra senza emettere alcun suono. Kaz s’immobilizzò, combattendo l’istinto di arretrare quando fu a pochi centimetri da lui.

«C’è uno schiavista in meno a Ketterdam», disse lei, così vicina che se fosse stata più alta il suo respiro gli avrebbe sfiorato le labbra. «Ti dispiace?»

Sollevò un angolo della bocca. «Affatto.»

«Allora perché volevi vedermi?»

Perché lui era fatto così. Le aveva dato una nave, la libertà e tutto ciò che poteva servirle per andare via. Poi le aveva chiesto di tornare.

«Mi domandavo se sapessi altro. Se magari intende tornare.»

Inej inclinò la testa, scettica. «Credevo non fossi in affari con lui.»

Gli diede le spalle e tornò al muretto, poi si voltò a guardarlo, mentre con le braccia si issava nuovamente sui mattoni. Dal modo in cui lo studiò, Kaz comprese che entrambi stavano pensando a quando lei aveva compiuto lo stesso movimento per trovarsi alla sua altezza e consentirgli di cambiarle le bende.

La sua spalla nuda non recava alcuna traccia di quella vecchia ferita.

Non avvicinarti, le ripeteva con la mente ogni volta che lei ci provava. Inej lo sentiva sempre, anche se lui combatteva la muta voce del proprio terrore. Lei obbediva, lui si pentiva.

Non avvicinarti, si sentiva ammonire dall’angoscia sibilante che accompagnava il rumore dell’acqua. Sarebbe annegato nell’una o nell’altra, o forse lo avrebbe ucciso un desiderio insoddisfatto.

«Che cosa vuoi, Kaz

Te. Ma sarebbe stato ipocrita a dirlo a cinque passi di distanza.

Si avvicinò.

Le aveva dato modo di partire e chiesto di tornare. Si era irrigidito per la sua prossimità e ora le andava incontro. La respingeva e l’attirava a sé, un gioco di oscillazioni che accompagnava passi incerti. Lo aveva imparato da lei: era il movimento a donare equilibrio, e lui sperava davvero di non cadere.

Inej muoveva di nuovo le gambe, in bilico sul muretto: sempre perfettamente bilanciata, come la più letale delle armi, mentre lui, storpio, pendeva inclinato.

Mise le mani, nude, sui mattoni accanto ai suoi fianchi, il corpo immobile nello spazio tra le ginocchia di lei – senza toccarla.

La guardò e gli parve di ritrovare stabilità.

Sorrise.

«Mi sei mancata.»

 

 

 

 

[500 parole]

 

 

 

Note: Dask Mortimart non è un personaggio appartenente al canon; in questa fanfiction è il nome che ho attribuito a uno degli schiavisti che Inej riesce a mandare via da Ketterdam.

Questa storia nasce per il doppio flash contest indetto sul forum Feriscelapenna da Coraline, per il quale ho scelto il prompt “Non avvicinarti”.

   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Grishaverse / Vai alla pagina dell'autore: Futeki