Anime & Manga > Magi: The Labyrinth of Magic
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Autore: MIV93    10/08/2022    0 recensioni
Sulle ali della trama originale, nella vita dei nostri eroi comparirà un nuovo gruppo di scalmanati il cui capitano è un vecchio amico di infanzia di Sinbad. All'interno del gruppo vi è una strana ragazza dalla vita misteriosa che ben presto si intreccerà con Sinbad e la sua famiglia. Un nuovo paese da salvare, nuove avventure, amori pericolosi e tanto altro..
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Judal, Morgiana, Nuovo personaggio, Sinbad
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Apparent seduction



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La notte arrivò ben presto e con esso anche il fantomatico appuntamento inventato e confermato da Sten. Per l’occasione aveva fatto scegliere alla regina un abito sindriano, dalla lunga gonna con due spacchi laterali e un top aderente con fini ricami marroni sostenuto da un girocollo dorato che risaltava ancora di più sulla sua pelle abbronzata. I lunghi capelli castani le ricadevano sulla schiena e una catenina doro le imbrillantava i capelli, terminando con un motivo a goccia proprio al centro della fronte di Neli.

La donna uscì dalla stanza e le movenze ritmiche ma leggere della regina facevano tintinnare tutto l’oro come se fosse una melodia. Non c’era dubbio, Neli era indubbiamente una bellezza esotica particolare, i suoi lineamenti erano fini e aggraziati e le sue grosse labbra carnose erano messe ancora più in risalto da un velo di rossetto rossiccio.
Neli percorse il lungo corridoio bianco, poi seguì la scia di risate e urla concitate che provenivano dall’immenso giardino poco distante dalla sua stanza. Proprio in quella macchia di verde, si erano radunati alcuni degli ospiti di Sinbad, compresa la sua amica Eris, intenti a scherzare e a parlare del più e del meno in attesa di riunirsi tutti insieme per cenare.

“Signorina Neli è proprio bella” gli occhi di Aladdin scintillarono, ma la sua pulsione maniaca venne fermata da Alibaba, che lo prese per i pantaloni ed evitò che il Magi andasse a sfregare la sua faccia sul prosperoso seno della regina.

Neli rise di gusto, poi si voltò a guardare Eris:” non ho ancora avuto modo di ringraziarti Eris, senza di te non so cosa sarebbe successo” le disse a bassa voce Neli, sospirando poi per scaricare un po’ di tensione.

Eris scrollò le spalle, le sorrise genuina anche se l’ombra di quello che era successo gravava ancora su di lei:” Figurati Neli..ciò regina Neli” disse Eris grattandosi con un indice la guancia con fare piuttosto imbarazzato.

“Tranquilla, chiamami pure Neli” la rassicurò la regina.

Sinbad e Ja’far si avvicinarono a loro, Sten raggiunse la regina e la guardò con adorazione. “Bene – disse la regina voltandosi verso Sinbad – possiamo andare” disse incamminandosi verso di lui.

Il magoi dentro ad Eris iniziò nuovamente a vibrare, fece un passo avanti e prese d’istinto il braccio di Neli. Lo sguardo cremisi dell’albina si incrociarono con quelli color notte di Neli, la regina la guardò con un sorriso, poi con velata confusione e infine si ritrovò a spalancare la bocca persa in un ricordo lontano. Lo sguardo di Eris, nonostante fosse inchiodato nel suo, appariva un po’ lontano e a tratti assopito, come se la volontà di Eris si fosse messa da parte per qualche istante per lasciare posto a qualcun altro.

“Non andare, sorella” sussurrò Eris stringendo ancora di più il braccio della regina.

Il corpo di Sten si irrigidì per un istante, poi la regina Neli ruppe il silenzio tombale che si era venuto a creare:” Eris ma cosa stai..dicendo?”

Eris boccheggiò per qualche interminabile secondo. Era cosciente di quello che era successo, ma poteva dire con certezza che non era stata la sua volontà a parlare. La frase che le era uscita assomigliava più ad un ricordo, una sensazione, qualcosa che aveva vissuto in passato e che l’aveva portata a dire quella cosa. Era stata una sensazione familiare, ma allo stesso tempo sconosciuta. Si voltò a guardare tutti i presenti, sui loro volti era comparsa un’espressione stupita e preoccupata e questo non fece altro che far agitare ancora di più l’albina.

“N..no, cioè, sorella.. visto che siamo in confidenza..” iniziò a dire in maniera confusionaria, non credendo persino lei alle sue stesse parole.

“Siamo tutte sorellone!” urlò Lara, correndo a mettere una mano intorno alle spalle di Eris nella speranza di aiutare l’amica ad uscire da quella strana situazione.

Sinbad affilò lo sguardo, guardò con perplessità Eris, poi allungò una mano sulla spalla della regina e si mise tra Neli e Sten trascinando verso di sé la regina con un ampio sorriso rassicurante:” Regina Neli, mi segua”.

Neli annuì debolmente, si voltò a guardare Eris, ma quest’ultima aveva già distolto lo sguardo da lei. Sten provò ad avvicinarsi a Sinbad, ma Ja’far gli comparve alle spalle e lo guardò tetro:” che ne diresti di fare due passi, eh?”

 

 
[…]


 
Sinbad e Neli erano ormai già da tempo dentro ad una stanza, tipicamente usata per feste o banchetti tra Sinbad e i suoi generali, situata nella Torre Viola del Leone. La stanza squadrata in questione non era molto grande, le finestre erano coperte da lunghe tende viola e su tutti i muri vi erano raffigurati dei dipinti di vario tipo. Al centro della stanza vi erano due gradini che portavano ad un ampio spazio coperto da lussureggianti tappeti viola e oro e numerosi cuscini su cui appoggiarvisi.

Il tavolino basso sopra uno dei tenti tappeti era imbandito di molte prelibatezze e uno strano profumo di incenso inebriava la stanza.

“E così in poco tempo hai costruito Sindria? – chiese stupita, addentando con una certa malizia una piccola oliva – sei veramente un uomo speciale, Sinbad”.

Il Re la guardò attentamente con la testa leggermente piegata di lato e sostenuta dalla sua mano con il gomito che faceva leva sul tavolino per sorreggere il peso. “Non è stato semplice – le sorrise gentilmente – ma sì, come negarlo” il suo sguardo penetrante si inchiodò nello sguardo pece di lei, facendole distogliere poco dopo lo sguardo e arrossendo leggermente. “Il tuo consigliere Sten ha insistito molto per questo incontro...” iniziò a dire Sinbad in maniera calma e gentile.

Neli rimase interdetta:” Di solito si occupa lui di queste cose – fece una pausa - ha voluto semplicemente darmi una mano, sapevo che eri molto impegnato e non volevo disturbarti” provò a giustificarsi lei abbozzando un sorriso in maniera piuttosto sbrigativa.

Sinbad scoppiò a ridere:” Io ho sempre tempo per delle belle e giovani donne” le sorrise sghembo.

Neli si alzò dal suo posto, fece qualche passo nella direzione di Sinbad e poi si sedette accanto a lui, spalla contro spalla, abbastanza vicina da sentire l’aroma del suo profumo, un mix di spezie dove dominava la cannella. Neli si mosse rapida, toccò incerta la mano del Re, poi si allungo fino al braccio:” Mi fa piacere” la voce di Neli era diventata profonda e nella sua malizia lasciò intravedere l’incertezza di una giovane donna inesperta.

Sinbad sorrise furbo, lasciò che la mano della donna salisse fino alla sua spalla e arrivasse a toccargli la guancia. Il tocco della donna era caldo, ma abbastanza esitante da far capire a Sinbad che non era abituata a sedurre un uomo..oppure semplicemente non era esattamente quello che voleva fare.

Sinbad le prese per un braccio e la trascinò con una forza gentile sulle gambe. La schiena della donna premeva sulle sue cosce, mentre il petto e il viso erano completamente esposti alla sua visione. Lo sguardo dell’uomo torreggiava su lei, mentre il suo profumo speziato e il calore del suo corpo la fecero avvampare immediatamente. Sinbad si abbassò su di lei, avvicinandosi a pochi centimetri dalle sue labbra carnose e per reazione il corpo di Neli si irrigidì tra lo spaventato e lo stupito.

“Regina Neli, le auguro buonanotte” Sinbad sorrise furbo, con una mano aiutò Neli ad alzarsi da quella posizione scomoda e poi la congedò.

Neli si alzò piuttosto velocemente, il rossore sul suo viso non l’aveva ancora abbandonata. Tossì leggermente, poi senza guardare Sinbad si avvicinò alla porta della stanza:” Buonanotte anche a te Re Sinbad”.

Ja’far entrò nella stanza proprio nella piccola porta che divideva quella stanza ad un’altra stanza privata. Si avvicinò con passo deciso, sul suo volto si poteva vedere una certa irritazione.

“Dove hai lasciato Sten?” chiese Sinbad divertito.

“L’ho abbandonato giù al paese – soffiò l’albino – non ne potevo più”. Il generale sospirò, poi si lasciò andare su uno dei tanti cuscini purpurei: “Tu cosa stavi combinando? Sei riuscito a scoprire qualcosa?”

Sinbad lo guardò sfiduciato, fingendosi quasi offeso dalla poca fiducia del suo amico:” Io non ho fatto proprio nulla – piagnucolò lui – comunque non ho scoperto molto. Neli non è il problema, anzi, temo che le sue azioni e le sue scelte siano dettate da qualcun altro”.

“Pensi sia quella ragazza di nome Eris? Non mi fido di lei, quello che è successo oggi è stato..strano” disse Ja’far unendo al petto le due grosse maniche bianche del suo abito.

“Strano, sì, ma non penso sia lei il problema. Sten vuole che mi avvicini a Neli, ma ho come il sospetto che l’interesse non si limiti solo ad avere della loro parte una forza militare come la nostra” ipotizzò Sinbad.

Lo sguardo di Ja’far si indurì: “Pensi ci sia qualcos’altro sotto?”

“Temo di sì e, qualsiasi cosa ci sia sotto, ora è a Sindria” concluse in tono grave.
 


 
[…]
 


Una luce fioca proveniente dalla biblioteca illuminava debolmente una finestra, lasciando intendere che, nonostante fosse notte fonda, c’era ancora qualcuno dentro.  
         
Eris stava spulciando gli ennesimi libri, anche se a quell’ora della notte la sua ricerca incessante si era ridotta alla semplice lettura di racconti e storie di vario tipo. Ormai la stanchezza si faceva sentire e il senso di frustrazione dato da continue ricerche vane non l’aiutavano. Così, per passare il tempo e distrarsi un po’, aveva preso l’abitudine di leggere racconti di tutt’altro tipo prima di andare a dormire.

“Sono lieto che la mia biblioteca ti affascini così tanto” constatò Sinbad camminando verso di lei e rompendo quel silenzio quasi tombale con il rumore dei suoi gioielli che tintinnavano ad ogni passo.

Una folata di aria fresca mista a spezie e alcol le arrivò addosso. Lo sguardo di Eris si spostò furtiva verso di lui, come se fosse appena stata colta in flagrante:” Ve lo concedo – sorrise cordiale – non si trovano tutti i giorni biblioteche così fornite” disse piuttosto brevemente.

Spostò lo sguardo sui libri impilati accanto ad Eris: “Ti piacciono libri di avventure, Fantasy…Magia..”

Eris sorrise furba, poi piegò la testa di lato con fare curioso:” Magia? Mio Re, non ci sono libri di magia su questo tavolo”.

Sinbad scoppiò in una risata cristallina:” L’altra volta hai preso numerosi libri sulla magia” la punzecchiò lui, notando con piacere che non sarebbe stato facile avere una trattativa con lei.

“Ah, allora è proprio vero che il famoso re di Sindria ha l’occhio lungo” lo schernì, incurvando le labbra in un sorriso provocatorio.

“Sono sempre attratto dalle belle donne” la mano del Re scivolò silenziosa a pochi centimetri dalla mano di Eris, appoggiata sopra alle pagine del libro che stava leggendo. Ma, non appena il suo indice le sfiorò la mano, la donna ritrasse velocemente l’arto e chiuse bruscamente il libro con l’altramano. Grazie ai riflessi dell’uomo, Sinbad riuscì a togliere la mano prima che l’albina gliela schiacciasse dentro al libro, rimanendo con una espressione piuttosto allibita sul volto.

“Chissà quante volte ci avrai provato con questa frase – sospirò lei annoiata – mi aspettavo molto di meglio. Comunque, puoi anche toglierti quella maschera da perfetto uomo, non perdere tempo con questi mezzi con me, non ci casco” concluse mentre riponeva il libro sopra la pila di libri che aveva a fianco.

Sinbad sorrise cordiale, anche se un velato alone di irritazione gli scintillò nello sguardo, spostò il suo peso verso lo schienale della sedia e mise entrambe le braccia appoggiate al tavolo: “Hai notato per caso notato qualche comportamento strano da parte di Sten?” chiese il Re, arrivando a quello che era fin da subito il succo della questione.

“Sten? – fece finta di pensarci su – l’aria di Sindria non gli fa bene” scherzò lei.

Sinbad si fece serio, forse a tratti confuso dall’atteggiamento di quella ragazza, d’altronde era l’amica di Proteus, quindi si sarebbe aspettato una collaborazione meno forzata. Eppure, fin dal primo giorno non avevano mai avuto modo di incontrarsi realmente, non avevano mai parlato, tuttavia lei si ostinava a tenere le distanze come se nascondesse qualcosa.

“Tu non ti fidi di me, giusto?” chiese infine, arrivando alla conclusione che se non fosse stato diretto e schietto non avrebbe avuto molte risposte da quella donna.

“Hai dato per scontato che essendo amica di Proteus potessi in qualche modo fidarmi come lui si fida di te – disse in tono piuttosto arrogante – ma io non sono Proteus, per me sei uno sconosciuto. Vuoi la mia fiducia? Vuoi che ti aiuti in qualsiasi cosa tu stia cercando di fare? Dammi la prova che posso fidarmi di te”.

Detto ciò, Eris si alzò dal tavolo, sorrise cordialmente a Sinbad e poi disse:” Re Sinbad, le auguro buonanotte”.

Sinbad si grattò la testa con una mano, il volto corrucciato in una smorfia bambinesca tra l’arrabbiato per non aver ottenuto nulla e il divertito per quale situazione che, inevitabilmente, lo stimolavano e lo spronavano a fare meglio per avere la situazione nelle sue mani.

 

 
[…]
 


Il giorno la mattinata iniziò con i preparativi di Alibaba, Aladdin, Morgiana e Hakuryuu per il dungeon di Zagan. Qualche giorno prima Sinbad aveva ordinato ad Alibaba, Aladdin e Morgiana di andare a conquistare il dungeon di Zagan visti i numerosi progressi fatta duranti gli allenamenti con Sharrkan, Yamraiha e Masrur. Inoltre, visti i movimenti e la minaccia dell’organizzazione, portare dalla loro parte un dungeon inesplorato poteva essere un vantaggio non da poco. Al gruppo si unì anche Hakuryuu che, silenzioso e con lo sguardo severo, aveva chiesto il permesso a Sinbad per partecipare all’esplorazione.

Ora il gruppo era riunito davanti all’ingresso principale del palazzo reale, dietro di loro c’era Pisti e il suo fidato uccello che comandava grazie alla sua piuma magica.

“Mi raccomando Mor, prendi a calci in culo Zagan” la spronò Lara, abbracciandola poi con una certa audacia e facendo arrossare la piccola Fanalis.

“Sì, lo farò” sussurrò lei sorridendo.

“Non funziona proprio così…” borbottò Eris a pochi passi da loro, cercando di spiegare alle due ragazze che non sarebbe stata una cosa molto efficace da fare a casa del Djinn in questione.

Proteus si avvicinò ad Alibaba e portò una mano sulle sue spalle del giovane principe:” Mi raccomando piccolo principe, torna vivo – gli strizzò un occhio furbamente – che poi andiamo a spassarcela giù in paese”.

Gli occhi di Alibaba si illuminarono di malizia, Aladdin trotterellò vicino a loro assumendo la stessa espressione del suo amico:” Ci puoi contare” rispose il biondo battendo un cinque con Proteus.

Così il loro viaggio verso il dungeon di Zagan ebbe inizio. Poco tempo dopo Sinbad decise di mandare provvidenzialmente Masrur, Yamraiha e Sharrkan all’ingresso del dungeon per proteggere il gruppo da un possibile attacco mirato di Al Thamen. La strategia di Sinbad si rivelò, come sempre vincente, ma all’ombra della barriera eretta da Yamraiha si stava nascondendo qualcuno che presto o tardi avrebbe creato scompiglio.
 

 
   
 
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