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Autore: RoriStark    10/08/2022    3 recensioni
giuro che migliora dopo i primi capitoli!! hahaha BTW Bleach con l'introduzione di un OC che viene chiamato a lavorare per la soul society come shinigami! Ecco le avventure di una piccola shinigami che capitombola nell'intreccio di vite del seiretei. Bleach e' stata la mia prima ossessione e spero davvero di dare onore a quest'opera!
Genere: Azione, Fluff, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nnoitra Jilga, Nuovo personaggio, Sosuke Aizen
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Dopo il suo primo,ma non troppo drammatico, giorno  all’accademia, il tempo continuo’ a fare l’unica cosa che sapeva fare, ovvero, andare avanti. Gli anni passavano veloci, scivolando come i granelli di sabbia in una clessidra, una velocita’ quasi indescrivibile, giorno per giorno, il  tempo scorreva silente ed inesorabile. Ormai per Himawari, i  giorni fuori dall’accademia erano un lontano e sbiadito  ricordo, anche se la sua promessa non aveva mai perso posto nella sua mente, era solo stata, leggermente spostata, per far spazio a tanti altri desideri, accumulati giorno per giorno nel corso della sua permanenza nel seireitei. E con il passare del tempo, la giusta alimentazione e i numerosi allenamenti, la giovane shinigami  era cresciuta, sbocciata come un fiore di campo in estate. I capelli e l’altezza non erano cambiati di molto,o forse era perché anche Sosuke era cresciuto e la giovane non notava la differenza, lui riusciva comunque ad essere molto più alto di lei. Per ogni centimetro che guadagnava, lui era sempre più alto di lei, tanto da torreggiarla costantemente.Anche nelle materie dell’accademia, lui era sempre un passo avanti a tutti, in realta’, più’ che un passo, si era creata una vera e propria voragine tra lui e gli altri studenti. Lei, beh, lei era nel mezzo, era brava, più degli altri, ma mai quanto lui. Non le importava pero’, era fiera di lui e in qualche modo, era riuscita a stargli al passo, anche grazie al suo aiuto, ovviamente. Il  viso di Himawari, altezza a parte,  era cambiato, non sembrava più il viso di una ragazzina mentre il suo corpo cominciava a mostrare qualche curva femminile,soprattutto ora che poteva indossare il suo shiakusho, l’abito le definiva i fianchi morbidi, la vita stretta ed un accenno di seno. Quella crescita improvvisa, entusiasmava la ragazza, che continuava a rigirarsi davanti allo specchio saltellando, stringendosi l’abito alla vita, sistemandosi in pose per valorizzare le curve, chiedendosi se finalmente, avrebbe potuto sentirsi una vera donna. Stava provando a disegnare i contorni del suo seno,quando qualcuno bussò alla porta del bagno diverse volte e la ragazza sobbalzo’ sorpresa, incapace di trattenere un gridolino di sorpresa

 

“Himawari!hai intenzione di stare a canticchiare per  un'altra mezz’ora?”

 

La giovane aprì la porta facendola scorrere con un piede, fingendo di sistemarsi i capelli in due cose valoroso che le scivolavano sulle spalle. Si erano allungati notevolmente, le arrivavano fino all'osso sacro

 

“entra, ho quasi fatto”

 

“ma sei pazza?? Io devo usare il bagno!”

 

“usalo!”

 

“…non..non con te dentro!”

 

La ragazza gli scoccio un'occhiata ed un sorriso sornione

 

“perché che devi fare? ”

 

Esasperato, Sosuke la prese di peso per le braccia, la sollevo’ come se non pesasse nulla e  se la caricò in spalla, facendole venire le vertigini per quanto era finita in alto e con cosi’ poco preavviso, inutili i suoi tentativi di dimenarsi. 

 

“Scemo!!!fammi scendere!! sei troppo alto!! E comunque...Lo sai che tanto i capelli non ti staranno mai indietro con solo un po' d'acqua, tornerai arruffato come prima! Devi comprare il gel, non stare ore allo specchio ed imprecare! Andiamo a Karakura? Ne prendiamo un po'! Eih!! mi stai ascoltando??”

 

Il giovane era diventato davvero forzuto, pensò la giovane shinigami mentre si aggrappava al suo shihakusho, capendo che dibattersi era ormai inutile. Sentiva i muscoli di lui contrarsi sotto ai suoi polpastrelli per reggerla, anche se non faceva per nulla sforzo, quel pensiero, la sua voce, le fecero provare cose,che chiuse a chiave nel suo stomaco, mordendosi nervosa il labbro. Quando lo shinigami raggiunse il futon della ragazza. La giovane si raggomitolò preparandosi ad essere sbalzata sul materasso senza troppe premesse, ma nulla di tutto ciò avvenne. Nonostante la poca delicatezza con cui l’aveva caricata in spalla,Aizen posò Himawari piano a terra e le diede un buffetto,osservandola con un guizzo di dolcezza negli occhi nocciola che le fece perdere un battito,lasciandola come incantata davanti a lui, al suo tocco che la rendeva quasi paralizzata

 

“sei cresciuta, piccolo girasole, non serve che ti guardi sempre allo specchio,sei bella…come il fiore di cui porti il nome”

 

Disse poi voltandosi per andare finalmente in bagno, chiudendosi la porta alle spalle. La ragazza arrossì vistosamente e corse in camera sua a preparare la borsa. I due si erano trasferiti dal dormitorio e ora condividevano una stanza nella quinta compagnia che li aveva accolti a braccia aperte, grazie ad una buona parola di Shinji che sembrava aver selezionato entrambi gli studenti sin dal primo giorno.Il giorno che erano stati assegnati alla stessa casata decisero che comunque avrebbero mantenuto le loro abitudini,rifiutarono di prendere due dormitori diversi,erano loro due,contro il mondo intero e nulla avrebbe mai cambiato quel dato di fatto. Anche se ultimamente, lo stare con Sosuke le dava una sensazione strana, di solito non arrossiva così frequentemente. Ora bastava uno sguardo di lui o un sorriso per farla arrossire, ogni volta che scherzava con lei. Quando la prendeva in braccio, era la fine, le farfalle le massacravano lo stomaco ed il cuore impazziva, ma cosa significavano tutte quelle sensazioni cosi’ nuove?

 

no!no!Himawari smettila di pensare a queste cose,non fanno bene alla salute, assolutamente

 

Pensò alzandosi di scatto, talmente veloce che andò ad urtare con il muro, ma come era possibile? era in mezzo alla stanza

 

“eih!ma sei proprio svampita oggi”

 

Ok.Non era per nulla il muro.

 

“Sosuke!s..scusami!io….mi è venuto un crampo!”

 

“e sei scattata in piedi.”

 

Disse perplesso osservandola, un sopracciglio alzato, l’aria di chi non l’avrebbe presa a bere tanto facilmente

 

“eh sì!mi è venuto qui al braccio”

 

Aizen inarcò un sopracciglio e le prese il braccio con un tocco delicato, per osservare quel fantomatico crampo, in realta’ era chiaro stesse solo giocando, sapeva che non c'era nessun crampo

 

“fa vedere…fa male?”

 

Disse massaggiandole il braccio piano,poi la sua espressione si fece ancora più perplessa quando la vide coprirsi il volto, con la mano libera, in mezzo alle dita, vide le gote della ragazza avvampare, la sua espressione quasi sofferente. In quel momento, perfino il grande Sosuke Aizen non riusci’ a decifrare quella reazione, cosi’ tento’ ad indovinare. In quei casi, cosa poteva provocare rossore? leggera sudorazione e pulsazioni accelerate? 

 

“perché sei tutta rossa? Hai la febbre?se vuoi resta pure a casa. Vado io a fare il tuo turno”

 

“no!!no sto benone! Devo…devo andare!”

 

Disse prendendo la sua zanpakuto da terra, se la mise al fianco di fretta uscendo dalla porta di corsa. Aizen fece lo stesso seguendola preoccupato per il suo comportamento bizzarro. I due raggiunsero l’abitazione del capitano,con il quale avevano un colloquio in programma per una missione importante. Aizen si avvicinò ed aprì piano la porta scorrevole. Ma la stanza sembrava vuota

 

“oh…come al solito è uscito per conto suo e si é scordato della missione, santo cielo, che capitano ci hanno appioppato..”

 

Ad un tratto un ombra sbucò alle spalle di Himawari facendola gridare dallo spavento, nel momento in cui la Shinigami ne percepì la presenza e le mani dell'Ombra che si allungava tra i suoi capelli. Di risposta, Aizen afferrò la giovane portandosela dietro di sé ,la mano tesa, il palmo aperto,pronto a caricare un raggio di energia che avrebbe raso al suolo metà dell'edificio

 

"SCHERZAVO!!SCHERZAVO!!"

 

Aizen si bloccò vedendo il sorriso con  troppa dentatura, decisamente troppa,del capitano Shinji. Aizen sospirò abbassando la mano mentre il capitano ridacchiava come se avesse compiuto la sua missione di spaventare i suoi due nuovi cadetti, in realtà aveva rischiato di creare un cratere nel cortile della quinta compagnia

 

“calmo Sosuke, volevo solo fare uno scherzo! Come al solito ti scaldi quando si tratta della  tua bella in pericolo”

 

Disse ridendo appena,ma venne zittito da un colpo di piatto del fodero della zanpakuto di Aizen, il colpo impatto’ dritto contro la nuca del capitano che fini’ dolorante a terra. Lo shinigami non disse nulla, rimase a sovrastarlo in silenzio, l’espressione sul volto indecifrabile, perfino per Himawari che si strinse nel petto

 

"Non toccarle più i capelli"

Himawari fece un passo verso lo shinigami, sfiorandogli la manica dello shihakusho

 

“Sosuke?..”

 

Shinji torno’ a sedere dolorante, ma col suo solito fare allegro. Ridacchio’ massaggiandosi la nuca dolorante

 

“dovete andare con Urahara oggi,vi porterà un po’ in ricognizione fuori dal seiretei. Sono stati individuati diversi hollow”

 

Aizen annuì con fare annoiato, poi si voltò verso Himawari che annuì a sua volta. I due fecero un leggero inchino al capitano e dopo averlo salutato si diressero verso la dodicesima compagnia. Mentre camminavano lungo le strade del segreti, Himawari prese sottobraccio Aizen

 

"Sosuke,non hai esagerato con il capitano? "

 

"Non ha il diritto di toccarti e non ha il diritto di trattarmi come un bambinetto, esigo serietà da lui è dal ruolo che ricopre"

 

Spiegò con calma, lo sguardo fisso davanti a sè, Himawari si morse il labbro appoggiandosi alla sua spalla con fare pensoso. Certo, il capitano Shinji era strambo, veramente strambo, non sembrava una persona che prendeva sul serio il suo lavoro, ma magari come tanti altri capitani, la sua era solo una facciata. Himawari non riusciva a capire perché Sosuke non fosse stato scelto da Urahara dato che più volte all’accademia aveva dimostrato un grande talento per la scienza e le tecnologie del gotei. Ma non sembrava che il capitano della dodici lo apprezzasse, anzi, sembrava quasi innervosito in sua presenza, dietro a tutti quei sorrisi e l’aria sornione che aveva sempre, Himawari era riuscita a cogliere attimi, in cui il capitano, osservava Sosuke in modo diverso, cupo in volto, come se sapesse qualcosa, qualcosa che non sembrava piacergli affatto.  Urahara era davanti alla compagnia ad aspettarli mentre accanto a lui c’era il suo luogotenente. Una ragazzina bionda dall’aspetto selvatico. Capelli biondi ed arruffati , raccolti in due code voluminose e pungenti come spine d’istrice. Gli occhi nocciola ed il viso costeggiato da lentiggini. Non era una ragazzina  brutta, anzi, ma aveva un non so che di selvaggio che le donava un aspetto più mascolino che femminile,nonostante i capelli lunghi. Urahara sorrise mentre la ragazzina sbuffò

“Hiyori, sii educata”

“tsz..bastavo solo io,perché porti questi due?”

“perché loro devono ancora imparare bene ad usare le loro zanpakuto”

Disse allegro Urahara dando una spallata ad Aizen che annuì sospirando, guardando altrove, in realta’ Aizen non aveva mai usato per davvero la sua zanpakuto, non ne aveva mai avuto la necessita’. Aveva preso ormai il vizio di sfruttare per lo più il kido, non lo aveva mai visto usare la sua lama, tantomeno il suo shikai. Non voleva usarlo nemmeno in battaglia e nessuno sapeva com’era fatto, compresa Himawari che passava intere giornate insieme a lui e se lei non sapeva la forma del suo shikai, di certo nessun’altro la sapeva. La ragazza invece aveva già usato più volte il suo shikai anche se non era ancora ben allenata ad usarlo a dovere.

“bene, seguiteci ragazzi!”

Disse Urahara voltandosi per uscire dal seiretei. Aizen si affiancò a Himawari sospirando, si voltò verso la ragazza e le avvolse le spalle con un braccio avvicinandola a sé, provocando un’ennesima aritmia nel petto della ragazza quando la guancia della shinigami sfioro’ la sua

 

eih, girasole, non essere tesa.Altrimenti non riesci nemmeno questa volta a parlare con la tua zanpakuto”

 

“o..ok..”

Sussurrò imbarazzata guardando a terra, aveva parlato lui, che nemmeno aveva usato mai il suo shikai, eppure era un portento, perche’ non usava la sua zanpakuto?. Lui si allontanò appena, ma la shinigami si avvicinò di nuovo a lui, lo prese sotto braccio, si morse il labbro osservando la sua zanpakuto silente. Tra i due c’era un’abisso, lei stava ancora imparando, lui sembrava gia’ essere temibile tanto quanto un capitano, nessuno shinigami salvo i capitani si avvicinavano a lui, e solo per necassita’. nessuno gli era davvero amico, nessuno, tranne lei. La shinigami si strinse contro di lui sospirando pensosa. Avanzarono oltre al portale aperto da Urahara, attraversarono il mondo delle anime fino ad arrivare nel mondo degli umani. Precisamente, sul luogo da pattugliare. Era una foresta poco distante dalla citta’ di Karakura, sembrava una bella giornata estiva, le cicale cantavano per il caldo, c’erano giusto un paio di nuvole in cielo, la gente camminava in mezzo a loro, ciechi alle loro figure, continuavano come se nulla fosse la loro vita, passando accanto agli dei della morte, ignari di quello che stava accadendo. Era la sua prima missione ufficiale, la ragazza si strinse forte al braccio di Azien guardando la gente attorno a loro, chiedendosi se sarebbe stata in grado di proteggerli, di fare qualcosa di buono

 

“ho paura..”

 

Lui sorrise, guardandola con il suo solito fare gentile, le tiro’ su il mento con la mano, tirandole poi per gioco un’ orecchio

 

“non dovevamo diventare capitano e vice  della quinta compagnia?allora se ti ritiri, io mi dimetto con te”

“eih!!non vale! Mi stai ricattando!!”

 

Lui guardò in alto con fare pensante, dopo aver mugugnato un po’ alzò l’indice soddisfatto dell’idea che aveva elaborato in quell’istante

 

“gia’..non volevi che diventassi capitano al tuo fianco? Ma senza di te, non avrei alcun interesse a prendere posto nel gotei, in tutta onesta’”

 

 Himawari  sbuffò frustrata,  guardandolo storto, gli diede una leggera spinta ma rischiò lei di finire a terra quando impatto’ nuovamente contro il suo corpo inamovibile. 

 

“va bene! va bene! Scemo! Perche’ non vuoi diventare un capitano e basta??”

 

“Certo che voglio diventare capitano, sara’ il primo passo per”

 

“per?”

 

Lui sobbalzò un attimo, come se si fosse svegliato all’improvviso da uno stato di dormiveglia. Si voltò verso Himawari  sorridendo imbarazzato dalla sua ultima affermazione 

 

no, nulla…”

 

“dai Sosuke!dimmelo!è una bella cosa?? Hai qualche idea grandiosa in mente? un piano?? Lo sai che puoi sempre contare sulla sottoscritta! Dopo di te, sono la migliore del corso!”

 

Aizen degluti’ e torno’ a guardarla, le prese le mani portandosele al petto, togliendo il respiro alla ragazza dai capelli rosa, i suoi occhi rosa caldo fissi in quelli di lui, come cioccolato fuso, taglienti come una lama, non erano più’ occhi da cerbiatto di un ragazzino appena più’ grande di lei

 

“…Himawari..tu..ti fidi di me?”

 

la ragazza si bloccò di scatto preoccupata,lo fissò confusa mentre lui si voltò vedendo Urahara e la ragazzina che li aspettavano

“perchè mi chiedi questo?..Certo che mi fido di te…Non dovresti farti queste domande, Sosuke…sei tutto cio’ che ho, ti seguirei ovunque..”

Aizen si voltò attento che i due non li stessero ascoltando. Sospirò rumorosamente massaggiandosi la nuca con la mano

“Ascoltami…Dobbiamo..”

“Attento!”

La ragazza si gettò addosso allo shinigami ,spingendolo a terra, Aizen strinse le braccia pronto a stringere la ragazza, ma lei non era più lì. Un hollow li aveva attaccati alle spalle, e la giovane era stata presa in pieno. Ora era a terra, supina, mentre il prato sotto di lei si macchiava di rosso. C’era sangue tra i suoi capelli e per Aizen, il mondo si  bloccò all’improvviso. Il tempo smise di scorrere, la rabbia ribolliva nelle vene dello shinigami e la terra sembro’ tremare per un’istante

 

“Himawari!!”

 

Gridò lui estraendo la sua katana, si avvicino’ con uno shumpo all’hollow, abbattendo la lama su di lui, squartandolo in due meta’ perfette, tagfliandolo come se fosse fatto di burro, davanti agli occhi di Urahara e della sua luogotente, bastarono dieci secondi, perche' con un paio di fendenti, dieci hollow rovinarono a terra macchiando l'asfalto di sangue, le loro groida gorgoglianti che imprecavano prima di diventare solamente cenere e ricordi sfumati al vento. NEssuno lo aveva visto bene, si era mosso troppo in fretta o forse, aveva deciso di concedere loro solo la consapevolezza che era stato lui a farli fuori, il come, lo sapeva solo lui.  Himawari sembro’ scuotersi da terra, l'espressione sofferente sul volto mentre riprendeva i sensi. Quando tento' di mettersi seduta, dovette resistere alla forte nausea che le strinse lo stomaco quando senti’ l’odore del suo stesso sangue ed il graffio alla schiena che le bruciava come se le avessero messo sopra dei carboni ardenti. Voltò appena il capo tendendo una mano verso Aizen, ora accorso dalla shinigami, la spada di nuovo nel fodero. Lo shinigami si inginocchiò accanto a lei, con un'espressione cupa in volto

 

“cazzo…che figuraccia..”

 

“Himawari, sta tranquilla, sono qui con te...e' tutto ok"

 

Sussurro' lui prendendola in braccio, attento a non farle male. La sua mano le sfioro' la ferita che sembro' migliorare non appena lei senti' il tocco di lui sulla pelle. Il sangue si fermo' e fu come se qualcuno vi avesse messo sopra del ghiaccio, come una medicazione fatta d'urgenza per tamponare i danni. Aizen si avvio' verso una panchina e vi poso' la giovane shinigami, assicurandosi che quella posizione non le facesse male o le facesse perdere troppo sangue. Si volto' di scatto verso Urahara e Hiyori, che  li raggiunsero di corsa sfoderando le katane. In un attimo,  il gruppo venne accerchiato da uno sciame di Hollow, attirati dal sangue della shinigami e dai loro compagni caduti . Il capitano della dodicesima ed il suo luogotenente dal portamento selvatico si erano gia' avventati sugli hollow in carica verso di loro . Aizen si alzò in piedi con una calma apparente, eppure attorno a loro due, l'aria si era fatta piu' pesante, quasi rarefatta, tanto che Himawari sentiva la sua reiatsu premerle addosso, pesarle addosso. Lo shinigami uardò gli hollow con uno sguardo che mai aveva avuto, sembrava calmo, ma i suoi occhi tradivano un'ira inimmaginabile, fuoco, fiamme e pura furia cieca. 

 

“eih…eih girasole…e’ tutto ok, stai bene..”

 

Sussurrò sorridendo forzatamente,si vedeva che in realtà voleva distruggere qualsiasi cosa entrava nella sua traiettoria

 

“S..Sosuke..”

 

“aspettami qui ,ok?”

 

Himawari  sorrise appena annuendo, sentiva le lacrime e la frustrazione farsi strada nel suo petto e sugli occhi, strinse i pugni e si morse il labbro, ma annui’ allo shinigami 

 

“scusami..sono inutile”

 

“no.Non sei inutule, è colpa mia, non dovevo distrarti”

 

Sussurrò lui accarezzandole i capelli mentre prese dalla sacca un pezzo di stoffa per coprirle la ferita, la shinigami lo guardo' preoccupata, sembrava davvero fuori di se', temeva che avrebbe suscitato preoccupazione agli shinigami in missione con loro, lo avrebbero tenuto d'occhio se avesse esagerato nel fare sfoggio delle sue capacita'. Di una cosa era certa, molti nel seiretei, avevano paura di lui,non capiva perche', ma sembravano considerarlo quasi come una potenziale minaccia, eppure, lei lo conosceva da una vita, era dolce, gentile, perche' mai avrebbe dovuto essere considerato come una minaccia?

 

“S..Sosuke..a..attento..potrebbero..”

 

“non stancarti,è tutto ok,conta fino a dieci e non avrai più’ male”

 

Disse mentre su di loro si attivavano diversi danku,degli scudi protettivi fatti di reiatsu. Sosuke riusciva ad evocarli senza nemmeno usare la formula. Era davvero un ragazzo portentoso. Sorrise un'ultima volta alla ragazza , le diede un buffetto, prima di  alzarsi e scattare in aria , mentre Urahara e Hiyori continuavano ad attaccare gli hollow, Aizen aveva appena attivato, fuori dagli sguardi di tutti, il suo shikai. Gli hollow attorno a lui sembravano confusi più che mai, come se fossero sotto una specie di ipnosi, tanto che si colpivano a vicenda, Hiyori e Urahara sembravano non aver notato nulla, salvo Aizen che combatteva come suo solito fare, senza shikai.  Lo shinigami, era intento a  dare loro il colpo di grazia con una freddezza inumana, una rabbia selvaggia ma allo stesso tempo controllata, soppesata.Dopo pochi minuti, degli hollow non era rimasto altro che cenere. Aizen scese subito a raccogliere di nuovo Himawari,aveva smesso di perdere  sangue, ma  andava comunque  portata urgentemente da Unohana. Il capitano della quarta compagnia era bravissima con le cure, non per nulla era la compagnia medica, voleva assicurarsi che sulla schiena di lei non fosse rimasta alcuna cicatrice. Himawari sorrise appena quando lo vide tornare, aggrappandosi allo Shihakusho Di Aizen che la osservò serio.

 

“va tutto bene.Guarirai..”

 

Sussurrò lui stringendola a sé mentre con Urahara si diressero di nuovo verso la soul society. Stavolta grazie allo shumpo riuscirono ad arrivare più in fretta davanti alla quarta compagnia. Subito il luogotenente uscì dall’edificio e fece entrare Himawari senza far troppe domande. Aizen la adagiò su uno dei lettini dell'infermiera. Unohana si avvicinò preoccupata

 

“cosa le è capitato?”

 

Sosuke portò una mano sulla fronte tirando indietro una parte dei capelli che glie la coprivano.Respirava affannato

 

“è colpa mia…mi sono distratto, lei ha tentato di proteggermi..ma…”

 

Unohana sorrise dolcemente posando una mano sulla spalla di Aizen,osservò la ragazza poi di nuovo lui. Aveva un fare davvero delicato,molto materno. Anche se spesso la donna inquietava i suoi sottoposti con i suoi ordini. Era una donna ambigua, ma sapeva fare il suo lavoro egregiamente ed Aizen contava sulle sue capacita’

 

“tutti commettiamo errori giovane shinigami,ora penserò io a lei, potete tornare a casa”

 

Sosuke scosse la testa innervosito

 

“no,io resto qui”
 

“..ho detto..potete tornare a casa”
 

Ripetè lei continuando a sorridere dolcemente. Dietro ad Aizen Urahara rabbrividì insieme alla sua luogotenente, e subito dopo, con un saluto frettoloso,i due  erano già spariti, o meglio, scappati a gambe levate, ma Aizen non si mosse di un centimetro, continuava a fissare la donna

 

“allora?non vai con loro?”

incalzo' lei con una  calma spietata, ma non sembrava aver intaccato per nulla lo spirito dello shinigami, che sorrise annuendo pacatamente

 

“…come le compiace,capitano..”

 

Agli occhi di Unohana, Aizen era andato gia’ via, ma davanti a Himawari, il giovane shinigami le era rimasto accanto. Cosi’ mentre il capitano la curava, lui  prese la mano della shinigami, chinandosi di fronte a lei,  mentre Unohana era intenta a curarle la ferita stranamente pulita e senza emorragie sulla sua schiena. Himawari aprì piano gli occhi e vide Aizen davanti a se’ che le sorrideva

 

“So..”

 

Il giovane  posò un dito sulle labbra per non farla parlare, lei non capiva bene il perche’ ma decise di assecondarlo. Sorrise avvicinando il viso al suo per osservarla, sospirò sollevato nel vederla salva. Le accarezzò i capelli mentre Himawari diventava  rossa come al solito.

 

“non dire nulla, ho usato Kyoka Suigetsu per creare un illusione, in realtà Unohana non può vedermi ne sentirmi…aspetta un secondo..”

 

Sussurrò ciudendo gli occhi. Quando li riaprì sorrise di nuovo

 

“ora puoi parlare..”

 

“S..Sosuke, ti avevano detto di allontanarti, il capitano si chiedera’ dove tu sia..ma…da quando sai usare lo shikai??”

 

lui rise, ma non rispose alla domanda lasciandola appesa nel vuoto, ma Himawari sembro’ non darci troppo peso, cosi’ gli strinse la mano sollevata dal fatto che fosse rimasto

 

“io resto con te, te lo avevo promesso”

 

“ma il capitano avrà bisogno di te..”

 

“tu hai più bisogno di me”

 

“con me c’è Unohana,sto bene”

 

Aizen scosse la testa, le posò la mano sulla fronte. Scottava,doveva avere la febbre. Ma era una cosa normale dopo la brutta ferita che aveva ricevuto. Stava ancora studiando il capo medico, era l’unico campo in cui non era stato in grado di eccellere, ma aveva almeno salvato la ragazza dall’emorragia e quelle nozioni gli erano più’ che sufficienti, per il momento. Posò le labbra sulla fronte di lei, la sua pelle stava avvampando 

 

“come pensavo,hai la febbre..ecco perche' eri rossa stamattina..”

 

“Sosuke..perchè stai rischiando così tanto?..Unohana non e’ famosa per la sua pazienza con chi no le da retta..”

 

“una sciocca aspirante shinigami un giorno mi disse…nessuno merita di stare solo”

 

“ma..”

Aizen le prese la mano, baciandole il dorso con delicatezza, le sorrise facendole impazzire le farfalle nello stomaco, il cuore che le batteva in petto con ferocia

 

“e io non ti lascerò sola nemmeno un istante ok?”

 

“ok..”

Ripetè lui accarezzandole i capelli. Himawari sorrise appena. Era normale no? Erano amici, e gli amici sono qui per quello, è normale che Sosuke si comporti così, era sempre stato dolce e gentile con lei quando era triste, avevano combinato guai, riso insieme, combattuto insieme, non era nulla di nuovo alla fine. Presto quando si sarebbe rimessa,lui avrebbe continuato a prenderla amichevolmente in giro chiamandola girasole, e lei avrebbe continuato a rispondergli a tono fino a risolverla in una battaglia a colpi di solletico. La shinigami tese una mano, raggiungendo i capelli dello shinigami, li tiro' indietro, mentre un ciuffo ribelle continuava a piovergli sulla fronte, ma in quel modo, riusciva a vedere meglio i suoi occhi caldi come nocciole tostate,erano bellissimi, densi, gentili ed erano sempre fissi su di lei

 

“Sosuke…io e te..siamo amici vero?..”

 

“perché me lo chiedi?..”

 

scema,scema..

Pensò Himawari entrando nel panico più totale, evidentemente era la febbre che la faceva delirare,le aveva sciolto la lingua ed il cuore, spegnendole il cervello

 

“no, nulla…scusami..”

“riposa ora...io starò qui”

“vai a casa scemo..”

“sì sono scemo...per questo starò qui”
 

Himawari  sospirò sorridendo , cercava di tenere gli occhi aperti, ma era più forte di lei,era stremata. Aizen notò la cosa e le diede un buffetto ridendo appena. Senti' le labbra dello shinigami baciarle la fronte, poi le sfiorarono l'orecchio, la sua voce era un sussurro profondo che riverberava nel suo petto e le faceva cose. La sua voce, era la cosa piu' bella che aveva mai sentito
 

“dormi dai...sei stanca…quando Unohana avra’ finito ti porto a casa a riposare”

 

La ragazza annuì appena voltandosi di lato verso di lui, approfittando della richiesta di Unohana di spostarsi di lato, evidentemente stavano finendo di sistemarle la ferita. Dopo un paio di rattoppi dal capitano in persona, la donna sembro' ritenersi soddisfatta e con un sorriso , le diede un buffetto, la saluto' e si allontano', chiedendo ad una delle sue sottoposte di richiamare il giovane shinigami di nome Sosuke Aizen per portarsela via. Aizen le osservo’ ridacchiando, poi con un sospiro si chinò appena per poggiare la fronte sulla sua, le sussurrò qualcosa, ma la ragazza,ormai allo stremo delle forze, non capì bene cosa le aveva detto in quel momento… cosi’ si addormento’,magari il giorno dopo lo avrebbe scoperto

 
  
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