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Autore: Jeyrocca    12/08/2022    1 recensioni
"...Lui la guardava con la coda dell'occhio e percepiva il suo sguardo di sfida ma non poteva fare a meno di pensare a quanto fosse bella. Anche mentre gli aveva rivolto quelle parole di odio nel suo ufficio [...] Ogni fibra del suo corpo reagiva a qualunque cosa facesse quella giovane donna, ogni cellula del suo corpo era pazza di lei anche dopo 10 anni." e se Ichigo si fosse resa conto di aver sbagliato tutto? I capitoli saranno aggiornati maggiormente durante i fine settimana, ma non è detto, è la mia prima esperienza di scrittura quindi ditemi cosa ne pensate:)
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aoyama Masaya/Mark Aoyama, Ichigo Momomiya/Strawberry, Nuovo Personaggio, Ryo Shirogane/Ryan
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 15.  Non lasciarmi andare via

 

Dopo cena era rilassata sul divano, non vedeva l'ora di assistere il giorno dopo alla prima ecografia dell'amica.

 «Cavolo, Chiara! »

Andò a cercare il telefono in borsa, era stata così tanto presa da Ryou che si era dimenticata di tutto il resto, dopo un po' di ricerche, si rese conto di aver lasciato il telefono nel laboratorio.

 

Chiamò Chiara dal telefono aziendale e si scusò, dopo 20 minuti di chiamata mandò un messaggio a Ryou.

 

-Scusami se ti scrivo a quest'ora. Mi sono appena resa conto di aver lasciato il mio telefono li. Domani pomeriggio passo dal laboratorio a prenderlo lascialo anche all'entrata, grazie, buonanotte-

 

Ma non ricevette risposta.

 

Ryou passò la notte in bianco. Era così nervoso. Ignorò intenzionalmente il messaggio di Ichigo. E la mattina seguente non gli importava più di nulla riguardasse Ichigo.

Oltre al suo orgoglio, erano stati toccati i suoi sentimenti.

Alle 9 del mattino, quando era sicuro che gli uffici fossero aperti, chiamò lo studio di Ichigo di proposito per scoprire che tipo di commissione doveva svolgere.

 

 «Pronto, Loren, buongiorno, sono il Dottor Shirogane. »

 «Buongiorno, mi dica. »

 «So che la Dottoressa non sarebbe stata reperibile oggi, non voglio assolutamente essere invadente, ma ieri ha dimenticato il suo cellulare personale in laboratorio, so che lei tiene la sua agenda, dove posso trovarla per restituirglielo? »

 «Oh certamente, si figuri, ora controllo. »

Attese qualche secondo.

 «Allora alle 9.30 ha un appuntamento, aspetti che apro la nota... . Ecco “ prima ecografia di c.” allo studio privato MedicalPregancy. Che strano... ah e poi c'è scritto trovare abito per la cena di Natale. »

 «Grazie mille Loren. »

Non attese risposta e staccò il telefono.

 

Si sentiva meschino per quello che stava per fare. Aveva la prima ecografia, c'era anche il rischio che ci fosse Masaya ma, ripensandoci, si meritava la sua presenza.

 

Si preparò e uscì di casa. Controllò l'indirizzo dello studio medico e lo diede al tassista.

Arrivò li alle 9.35, l'avrebbe aspettata all'uscita.

 

Dopo 40 minuti la vide. Era con la sua amica e sembravano molto felici. Si avvicinò e lei lo vide.

 «Ryou cosa ci fai qui? »

 «A questo punto non mi interessa più se mi prendi per pazzo, puoi anche odiarmi. Spiegami cosa vuol dire! » e le mostrò il suo telefono con i messaggi ambigui di Chiara.

Lei capì che Ryou non era lucido ma non comprese il perché a lei non sembravo gravi quei messaggi.

 

 «Chiara aspettami in macchina, arrivo subito. » e le porse le chiavi.

Attesero che Chiara si fosse allontanata.

 «Cambio domanda, che cosa vuoi Ryou? E perché hai letto i miei messaggi? »

 «Tutto questo è un passatempo per te? Ti sembra che sia un'idiota? Non bevi vino, stai male di stomaco e la tua segretaria mi dice che sei in una clinica per fare un'ecografia. Io lo sapevo già ma per quanto ancora volevi mentirmi? L'insistere a passare del tempo con me, era tutta una vendetta personale? Avresti cominciato a giocare con me e poi con Keiichiro? Oppure era tutto un gioco per sfogare la tua infelicità?   »

 

Ichigo era senza parole. Davvero pensava che fosse lei quella incinta? Solo su quelle basi?

Era davvero delusa. La stava incolpando di una crudeltà peggiore di quella che lui anni fa aveva riservato a lei. Ma non si fece accecare da quel pensiero.

L'unica cosa che riuscì a fare fu strappargli il telefono dalle mani e poi prese coraggio a parlare.

 

 «Ryou non hai... »

Ma lui la interruppe.

 «Cosa? Ho nessun diritto? Mi fai schifo Ichigo. »

 

Mi fai schifo.

 

Crack.

 

Ancora una volta quel dolore. Non ebbe la forza di dirgli niente, non si meritava nessuna spiegazione.

 

 «Anche tu! » e corse via verso la macchina.

 

Partì spedita e percorsi alcuni isolati si accostò e cominciò a piangere a dirotto. La sua amica non sapeva cosa dire, urlavano così forte che aveva sentito tutto comunque. Cercò di consolarla con un abbraccio.

 

 «Su, piccola Ichi, è tutto un malinteso, domani con calma ne parlerete e si chiarirà tutto. »

 «Mi odia ancora Chiara, non è cambiato nulla! »

 «Ora sei solo sopraffatta. »

 «Ti prego, non lo dire a Lucas! »

 

 Chiara si assicurò di aver lasciato l'amica a casa, sana e salva. Aveva insistito per farle compagnia ma Ichigo le aveva già chiamato il taxi per tornare a casa.

 

 «Chiara, voglio stare da sola. »

 

Ormai erano diventati più i giorni di digiuno che quelli in cui riusciva a fare un pasto completo.

Continuava a piangere. Come poteva accusarla di giocare? Non riusciva ad accettare che lui la reputasse una simile persona.

Prese una bottiglia di vino rosso dalla sua collezione e ne bevve metà.

In un momento di annebbiamento mentale, prese coraggio, portò con se il resto della bottiglia, la mise in borsa e uscì di casa, a piedi.

 

 «So dove abiti Shirogane. »

 

Arrivò alla hall dell'albergo brilla ma non del tutto ubriaca e seppe fingere abbastanza bene. A quanto pare i dipendenti dell'hotel l'avevano riconosciuta e non la fermarono.

Entrò nell'ascensore e sorseggiò dell'altro vino.

 

“Cosa stai combinando Ichigo?”

 

Arrivò davanti alla porta della sua camera e guardò la bottiglia.

 

“Meglio finirla tutta”

 

Altri due bei sorsi ed ora era completamente ubriaca.

 

Cominciò a bussare all'impazzata.

 

Ryou si era sfogato ma questo non lo aveva fatto sentire meglio. L'aveva comunque umiliata, aveva scoperto il suo gioco, il suo scheletro nell'armadio era saltato fuori.

Neanche il bourbon riusciva a placare la sua agitazione mista a senso di colpa.

Verso le 22 spense il telefono, non voleva parlare con Keiichiro, avrebbe dovuto spiegare tutto dall'inizio.

 

Stava per andarsene a letto quando sentì bussare con prepotenza.

 

 «Ma chi diavolo è? »

 

Aprì la porta e si trovò davanti Ichigo.

 

Lei non attese di essere invitata ed entrò. Lui per non dare spettacolo chiuse immediatamente la porta.

 

 «Ci voleva così tanto ad aprire? »

 «Perché sei qui? » non le sembrava molto sana però.

 «Perché sei un'idiota! »

Notò che aveva una bottiglia di vino in mano, vuota.

 «Ma sei ubriaca? »

 «Si e allora? Hai detto che non bevevo vino e io l’ho fatto, ma a te che importa? Tanto ti faccio schifo no? »

 

Ryou pensò subito alla gravidanza.

 

 «Ma ti sembra normale ridurti così nella tua condizione? Dio Santo Ichigo non puoi pensare solo a te stessa anche in questo momento! »

 

Lei si avvicinò.

 «Sei un'idiota perché io non sono incinta! » e cominciò a ridere nervosamente.

 «E' successo qualcosa? »

Ryou pensò al peggio: e se le fosse capitato qualcosa per lo stress che le aveva causato?

 

 «Si, la mia migliore amica C-H-I-A-R-A è incinta! Non io. Sei un'idiota! »

lei cominciò a piangere e prenderlo a pugni sul petto ripetendo la parola idiota.

 

 «Ichigo, Ichigo fermati. Non sei incinta? »

Ryou si sentì veramente un idiota ma con il cuore più leggero.

 «Te l'ho detto! Mi ha fatto male il sushi, non mangiavo da tre giorni e quella volta mi sono abbuffata troppo. Perché non mi prendi mai sul serio Shirogane? » e le cedettero le gambe.

 

Ryou l’afferrò in tempo e la mise sul divano e andò a prendere del ghiaccio e andò a preparare un caffè amaro.

 «Devi riprenderti. Bevi. »

 «Che fai? Ti prendi cura di me o ci hai messo del veleno? »

Quel ghiaccio la rese leggermente più lucida, ma il caffè diede il colpo di grazia.

Ryou lo aveva previsto e la portò immediatamente in bagno.

 «Ma quanto ne hai bevuto? »

 «Una bottiglia, non hai visto che era vuota? »

 «Sei un disastro. »

La lasciò sfogare in bagno e la privacy per ripulirsi.

Ichigo era passata da livello 10pro a un buon livello 5 di alcool in circolo. Era decisamente ancora molto brilla e su di giri.

 

Uscì dal bagno e lo raggiunse in soggiorno.

 «Quindi mi credi? » aveva gli occhi gonfi di lacrime.

Lui si avvicinò ed asciugò una lacrima sfuggita sul suo volto e a lei partì un brivido non appena la sfiorò.

 «Si ti credo, ma ora ti chiamo un taxi e torni a casa a dormire. »

 «Perché mi odi così tanto? »

Ryou non se l'aspettava. Pensava che ormai fosse chiaro che quella reazione fosse dovuta al fatto che non la odiasse per niente, anzi aveva paura che lei avesse compreso i suoi veri sentimenti.

 «Ichigo io non ti odio. »

 «E allora non lasciarmi andare via. »

 

Boom.

 

Tutta la razionalità, l’etica e l'auto controllo di Ryou svanirono, era stata una giornata piena di troppe emozioni contrastanti. Lei lo stava pregando con tutto il corpo di non lasciarla tornare a casa, ma non c’erano mezze misure, se non voleva andare via doveva essere sua, e la baciò.

Sembrava che Ichigo non aspettasse altro perché ricambiò quel bacio con smania.

Non erano baci innocenti o timidi, non c’era più imbarazzo tra loro.

Lei cominciò stringergli i capelli tra le dita e lui la tirò più vicina a sé.

Si staccarono per un attimo per uno sguardo. Era questo il momento.

Se lei se ne fosse pentita era questo il momento per ripensarci, ancora poteva perdonarla pensò, ma questa volta fu proprio lei ad avvicinarsi e appropriarsi di quelle bramate labbra. Lui, avendo il suo pieno consenso, la sollevò dalle gambe e la portò nella sua camera da letto.

 

 

Senza mai staccarsi da lei, la poggiò sul letto. Ripresero fiato per un attimo e lui le sfilò il pantalone della tuta insieme all’intimo. Lei lo tirò a sé e gli tolse la maglietta accarezzando quel corpo perfetto.

Entrambi erano completamente abbandonati ai propri istinti.

Lei ora era sopra di lui, inebriata dal suo profumo. Tolsero gli ultimi indumenti che impedivano alla loro pelle di diventare la stessa cosa.

Baci e ancora baci, sul collo, in viso e ancora le labbra.

Tutto quel desiderio represso era li pronto a scoppiare, pronto a diventare realtà.

Le accarezzò leggermente la schiena, percorrendo tutta la linea delle vertebre che istintivamente si inarcò mentre Ichigo provava un brivido di piacere.

Lui che ormai non le lasciava modo di allontanarsi, non che ci fosse questo rischio, era sopra di lei.

Mentre le accarezzava le gambe notò il tatuaggio nell’interno coscia lasciato dalla vecchia  trasformazione in Mew Berry e la fissò con nostalgia. Ichigo se ne accorse e lo tirò nuovamente contro di lei afferrando con le unghie la sua schiena e con le gambe gli bloccò i fianchi, gemettero insieme perché, finalmente, lui era suo e lei era sua.

 
   
 
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