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Autore: Jeyrocca    13/08/2022    1 recensioni
"...Lui la guardava con la coda dell'occhio e percepiva il suo sguardo di sfida ma non poteva fare a meno di pensare a quanto fosse bella. Anche mentre gli aveva rivolto quelle parole di odio nel suo ufficio [...] Ogni fibra del suo corpo reagiva a qualunque cosa facesse quella giovane donna, ogni cellula del suo corpo era pazza di lei anche dopo 10 anni." e se Ichigo si fosse resa conto di aver sbagliato tutto? I capitoli saranno aggiornati maggiormente durante i fine settimana, ma non è detto, è la mia prima esperienza di scrittura quindi ditemi cosa ne pensate:)
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aoyama Masaya/Mark Aoyama, Ichigo Momomiya/Strawberry, Nuovo Personaggio, Ryo Shirogane/Ryan
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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 Capitolo 17. Perdono e vendetta

Keiichiro e Rey osservarono tutta la scena da dentro la sala, pur non sentendo le parole avevano capito che stavano discutendo. Non appena videro Ichigo alterarsi, Keiichiro si avvicinò arrivando proprio nel momento in cui lei aveva girato i tacchi.

 «Ma che è successo? »

 «Io, io non lo so. »

 «Ryou svegliati, che vuol dire non lo sai? Perché non le stai correndo dietro? »

 «Perché sono un vero idiota e l’ho accusata di aver tradito Masaya, ma ora non ne sono tanto sicuro. »

 «E come avrebbe tradito Masaya? »

 «Venendo a letto con me. »

Keiichiro era senza parole, ecco cosa stava nascondendo.

 «Ok. Stanno già servendo la torta, rimaniamo per mezz’ora e poi andiamo a casa e mi spieghi tutto. »

 

Ichigo non sapeva dove andare, non si preoccupava per il lavoro, bastava dire che non era stata bene. 
Non voleva stare da sola, anche se ormai era mezzanotte e girovagava con la macchina da 20 minuti, pensò che comunque era Natale, forse Chiara e Masaya erano ancora svegli. 
Scrisse un messaggio a Masaya per sapere se Chiara si era ripresa. Lui rispose quasi subito dicendo che la febbre era scesa e che stavano festeggiando così si presentò lì.
Peccato che a festeggiare con loro c’era anche Lucas che quando la vide in quelle condizioni capì che la colpa era di Ryou.

 «Ti avevo avvertita, io gli spacco la faccia! Che cosa ti ha fatto? »

Chiara intervenne.

 «Lucas calmati, se è successo qualcosa sono affari loro, noi possiamo solo starle accanto. »

 «Successo qualcosa? Tu cosa sai? » poi si rivolse ad Ichigo.  «Ci sei andata a letto vero? E' evidente! »

 «Lucas ti prego non voglio parlarne! » Ichigo singhiozzava.

 «Dov’è adesso? » chiese Lucas.

 «Lucas basta! » gridò Masaya.

 «No, non basta. È così che le fate da amici? Facendola andare a letto con il primo stronzo che passa? »

 «Lucas, non è colpa sua e nessuno può decidere cosa posso fare.  » sospirò Ichigo anche se non lo pensava, voleva solo calmarlo.

Lui la guardò.

 «E perché sei ridotta così? »

 «Perché ci sono andata a letto sapendo che sta con un’altra! E mi odio, perché lo rifarei.  »

 

Lucas se ne andò sbattendo la porta, doveva trovare un posto dove sbollire, si era promesso di starne fuori ma come poteva?

 

Ichigo raccontò tutti ai suoi amici.

 «Cosa? Pensava che io e te stessimo insieme? »

 «Beh, effettivamente nessuno li aveva avvertiti... » dedusse Chiara.

 «In che senso? » dissero all'unisono Ichigo e Masaya.

 «Voi siete dentro la storia e non ve ne siete resi conto, io che sto vivendo tutto da esterna vedo solamente che tu hai lasciato Masaya ma non hai avuto modo di parlare con loro e poi quando ti incontrano dopo tutto questo tempo Masaya è ancora nella tua vita, l'avrei sospettato anche io! »

 «Ma io quando vidi Ryou gli dissi chiaramente che ero qui con mia moglie …  »

 «E io non porto la fede! »

 «Ragazzi non voglio giustificarlo, in ogni caso ha tradito la sua presunta ragazza ma non lo metto sulla ghigliottina. » concluse Chiara.

 «Presunta? Comunque voi due siete fatti proprio per stare insieme, siete troppo comprensivi. »

 «Li hai visti insieme 10 anni fa, ma anche tu sei stata con Lucas e poi siete diventati amici. Dico solo che forse vi siete lasciati trascinare dal rancore e dal pregiudizio di una volta. Tu ti aspetti sempre di essere tradita Ichigo. » Il ragionamento di Chiara filava.

 

“Veramente potrei essermi sbagliata? Allora ...allora sono un'ipocrita”

 «Va bene, ci proverò a non pensare al peggio, domani andrò a parlargli, non ho più niente da perdere. Grazie di tutto. Io vi lascio riposare. E … prendetevi cura di Lucas »

Lucas stava girovagando a piedi per la città, si rese conto di essere arrivato sotto casa di Ichigo, fissò il palazzo e continuò a camminare. Qualche isolato dopo notò un maestoso hotel, illuminava la città meglio dei lampioni e poi notò qualcuno di familiare. Il sangue cominciò a ribollire.

Ryou era esausto e stava rientrando a casa. Aveva raccontato tutto ai suoi amici. Keiichiro si sentiva leggermente in colpa per avergli messo la pulce nell'orecchio della gravidanza. Ma c'erano altre cose che non tornavano ma non riuscivano a rispondere alla domanda che lo tormentava: su che cosa avevano mentito 10 anni fa? Le parole di Ichigo continuavano a rimbombargli nella testa: con quale diritto accusi me di fare finta di niente quando mi avete mentito per più di un anno tu e tutti gli altri prima che andassi a Londra...

“Su cosa diavolo avevamo mentito?E come faceva a sapere di quello che era successo con Greta?”

Ryou non se ne capacitava. Greta era veramente quella ragazza conosciuta nel bar, ma lei come lo sapeva? Dopo l'addio di Ichigo, Ryou ricominciò a disintossicarsi dalla routine poco sana che aveva assunto. Per Sara e le altre ragazze non aveva avuto sensi di colpa, quelle ragazze cercavano veramente quello che Ryou gli aveva dato. Greta era stata invece usata e basta, senza neanche la dignità di sapere il suo nome, quindi Ryou tornò al locale, le chiese scusa e voleva trovare un modo per farsi perdonare. Lei aveva accettato le sue scuse e la cosa era finita lì. Un mese dopo il locale era fallito e tutte le dipendenti erano rimaste senza lavoro. Visto che le Mew Mew ormai avevano scelto le loro strade effettivamente al Café serviva del nuovo personale e così Greta tornò nella sua vita, diventarono amici, non ci fu mai più niente tra di loro, lui e Keiichiro la promossero nel giro di due anni grazie alle sue capacità organizzative come responsabile della sala e quando Ryou aprì la sua azienda le propose di farle da segretaria perché era veramente competente. Ma Greta ormai aveva la sua vita e si sarebbe dovuta sposare l'estate successiva.

Mentre era ancora immerso nei suoi pensieri, scese dal taxi e andò verso l'ingresso dell'albergo ma fu interrotto dall'ultima persona che si immaginava di trovare li. Lucas.

 «Sei contento ora che te la sei portata a letto? »

Ryou cercava di mantenere la calma, capiva perfettamente che quel ragazzo era accecato di gelosia. Ma Lucas si avvicinava con un atteggiamento abbastanza minaccioso.

 «Lucas, va a casa. » Si girò e gli diede le spalle continuando a camminare verso l'entrata.

 «Pensi di farmi fare quello che vuoi con quell'aria di superiorità? » disse avvicinandosi ancora a lui.

La sicurezza dell'albergo stava per intervenire ma Ryou li fermo con un gesto e girò a guardarlo.

 «Lucas questo non è il modo e il luogo, non è come pensi.  »

 «E sai cosa me ne frega di dire a tutti quanto sei miserabile Shirogane. »

Ryou non rispondeva.

 «Tu non l'hai vista in che condizioni era stasera e nonostante quello che le hai fatto ancora ti difendeva! »

 «Sta bene? » ora Lucas aveva la sua attenzione a Ryou non interessava altro che di Ichigo.

 «Vuoi sapere se sarà in grado di perdonarti di nuovo? Magari ci ricavi un'altra scopata no? »

 «Lucas non parlarmi così non te lo ripeterò più, calmati, non sai quel che dici. Inoltre, stai mancando di rispetto anche a lei dicendo così. »

 «Tu parli di rispetto? Ma sai a quante cose ha rinunciato lei per te? »

Ryou non capiva era confuso e non sapeva a cosa di riferisse.

 «Te lo dico io. A tutto. Alla sua vita a Londra, al futuro che aveva scelto, alla persona che aveva scelto. Ha rinunciato all'essere se stessa. Ha rinunciato a me, perché ancora dopo 5 anni era innamorata di te. Secondo te perché è tornata il giorno del tuo compleanno? Per chi? E tu l'hai usata come un passatempo, ecco il tuo rispetto. »

 

Non riusciva a credere alle sue orecchie.

“Ichigo mi amava? Era tornata per me?”

Doveva andare da lei, doveva raggiungerla. Doveva dirle cosa provava, cosa aveva sempre provato per lei.

Si allontanò da Lucas per raggiungere Ichigo a casa, non conosceva l'appartamento ma ricordava il palazzo. A costo di suonare ad ogni porta l'avrebbe trovata.

 

Lucas questo gesto però non lo prese bene, mentre lo guardava allontanarsi la sua ira si amplificava.

 «Dove pensi di andare? » lo raggiunse.

Ma Ryou lo ignorava.

 «Rispondimi! » lo afferrò per un braccio e Ryou di riflesso gli diede una gomitata.

Lucas tossì.

 «Pensi di andare da lei? Non te lo permetterò! »

Ryou si era stancato e Lucas continuava ad afferrarlo così cercò di dargli un colpo ma erano anni che non lottava più, non aveva la stessa agilità di un tempo, al contrario di Lucas che era abituato alle risse al locale.

Fermò il pugno, lo bloccò e di risposta gli diede un calcio dritto nello stomaco.

A Ryou uscì sangue dalla bocca, il colpo era stato forte, ma Lucas non si voleva fermare e completò tutto con un pugno dritto in faccia.

Le guardie vedendo questa scena chiamarono la polizia che arrivò nel giro di 10 minuti ma ormai Ryou era a terra mentre Lucas riempiva di calci il corpo svenuto di Ryou.

Lucas venne arrestato e Ryou portato immediatamente in ospedale.

 

Ichigo arrivata a casa si guardò allo specchio.

“Ci credo che erano preoccupati, sono un mostro!”

Si tolse il vestito e andò dritta a farsi la doccia. Quando entrò in camera sua fissò il letto, era come l'aveva lasciato due giorni prima. Le sembrava troppo grande ora per lei.

“Chissà cosa starà facendo ora...”

Ancora con la tovaglia addosso si affacciò dalla finestra per guardare l'imponente hotel di Ryou. Guardò verso l'ultimo piano, ma le luci della sua camera, anche da lontano, si capiva che erano spente. Diede uno sguardo a tutto il panorama e si accorse di due volanti della polizia che scortavano un ambulanza.

“Oddio chissà cosa è successo, poverini. Meglio che mi prepari per dormire.”

Guardò le bottiglie di vino che teneva nella cantinetta in legno ma decise di evitare.

 «Ho bevuto abbastanza ieri direi. »

Mentre era sotto quelle fredde coperte pensava alle parole di Chiara, dopotutto non aveva torto. Era convinta di dovergli parlare e chiarire.

“Domani è Natale. Sarà con Keiichiro e Rey, non mi sembra il caso di parlare per telefono o turbarlo, non è comunque detto che Chiara non si sbagli. Due giorni. Tra due giorni lo cercherò, sarà sicuramente al laboratorio o in hotel.”

E cullandosi con questo pensiero si addormentò.

 

Keiichiro e Rey stavano quasi per addormentarsi quando ricevettero la notizia del ricovero di Ryou. Keiichiro era il suo contatto di emergenza quindi ricevette la chiamata direttamente dall'ospedale, corsero a prendere un taxi per raggiungerlo e non appena arrivati chiesero subito notizie.

 «E' al quarto piano, chirurgia d'urgenza. »

Arrivando al piano l'infermiera insisteva che non poteva dare informazioni se non ai parenti.

 «Ma è assurdo! Fino alla maggiore età sono stato il suo tutore legale! »

 «Signore io le credo ma senza i documenti chiunque potrebbe dirlo. »

Keiichiro chiamò Greta, era l'unica che aveva la copia del Cafè.

 «Greta, scusami per l'ora. E' urgente, riesci ad andare al Cafè? Devi inviarmi un documento è importante. »

Le spiegò la situazione e Greta corse a cercare l'attestato seguendo le indicazioni di Keiichiro.

Attesero per un'ora ma poi finalmente l'email arrivò.

La fecero vedere all'infermiera che finalmente sputò il rospo.

 «E' in sala operatoria, dopo la TAC è emerso un ematoma addominale e alcune contusioni. La milza sembra essere intatta, è stato fortunato. »

 «Quindi è fuori pericolo? Ma come è successo? »

 «Se non insorgono complicazioni non dovrebbe essere in pericolo di vita, quindi si. Quanto al come, la polizia ci ha parlato solo di aggressione, so che l'hanno arrestato. »

 

Dopo altre 4 ore di attesa riuscirono a vederlo. Era ancora addormentato per l'anestesia, aveva lividi in viso e il labbro spaccato.

 «Come l'hanno ridotto …  » Rey piangeva.

 «Tranquilla, il peggio è passato, i graffi guariscono. Ora devi tornare a casa, nelle tue condizioni non puoi rimanere qui. »

Keiichiro con calma sbrigò delle pratiche per trasferirlo l'indomani in una stanza privata dell'ospedale, chiarì inoltre che data la sua notorietà era vietato divulgare informazioni e farle finire ai media. Passò la notte in bianco accanto all'amico che si svegliò alle 6 del mattino seguente.

   
 
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