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Autore: Mariusgon    14/08/2022    1 recensioni
La Storia narra le vicende svoltesi nell'arco di una notte in cui i Guerrieri Z hanno dovuto affrontare l'Uomo Nero.
DAL TESTO:
La vista gli si annebbiò ma ben presto cominciò a vedere cose assurde: entità, esseri dalle forme inconcepibili e tutte loro erano radunate intorno ad un enorme essere oscuro, con un solo enorme e spaventoso occhio.
«Io… ti… vedo.» disse una voce nella testa di Melanzo, dopodiché non sentì e vide più nulla.
Genere: Dark, Fantasy, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Majin Bu, Nuovo personaggio, Ub
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Dragon Ball: Dark Trilogy'
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DRAGON BALL – BOOGEYMAN

 
Capitolo 5: Ricordi Oscuri
 
 
Appena Popo li ebbe condotti davanti la porta della Stanza dello Spirito e del Tempo, Bu ed Ub l’aprirono ed entrarono nella Stanza per poi richiudersela alle loro spalle.
Ub in quel posto c’era già stato un po’ di volte e ogni volta ci era rimasto per circa sei mesi, che equivalevano a dodici ore nel mondo reale.
«Sei sicuro che sia una buona idea? Non dovremmo aiutare il Sensei Goku e gli altri contro quell’essere?» domandò Ub.
«Saremmo solo d’intralcio, Ub.» rispose Bu. «La nostra migliore possibilità e sbloccare il tuo potenziale magico.»
«E come hai intenzione di farlo?» chiese ancora Ub. «Ci abbiamo provato parecchio ultimamente, ma non abbiamo ottenuto grandi risultati.»
«C’è una cosa che avrei voluto provare in una delle nostre prossime sessioni di allenamento, ma credo dovremmo farlo subito.» rispose Bu.
«Cosa vorresti provare?» chiese Ub.
Bu lo guardò alcuni secondi prima di chiedergli: «Goku ti ha raccontato le tue origini, vero?»
«Sì. Mi ha raccontato ogni cosa riguardo Majin Bu… il Bu originale.» rispose Ub.
«Beh, credo che prima, quando Melanzo ha cercato di prenderti, tu sia riuscito a respingerlo grazie al tuo legame con Bu.» spiegò Bu. «Quello che voglio fare è ripristinare i tuoi ricordi, o almeno parte di essi, sperando che ridestino la conoscenza magica del Bu originale.»
«Ma… tu non dovresti avere quegli stessi ricordi, quelle conoscenze? Non sei anche tu un Majin Bu?» chiese Ub.
«Sì, anch’io avevo quelle conoscenze e quei ricordi, ma da quando mi sono separato dal Bu originale… è diventato tutto sbiadito e confuso… ricordo solo un’enorme occhio che mi fissa, ma nient’altro.» rivelò Bu.
«L’Occhio… l’ho visto anch’io quando Melanzo mi ha preso… e c’erano anche Yamcha e Gotenks in delle gabbie… e c’era anche lo stesso Melanzo… solo che era… più umano…» raccontò Ub.
«Probabilmente, l’entità che ha preso Yamcha, Gotenks e tutti gli altri ha preso per primo proprio Melanzo ed ora lo sta usando come tramite...» ipotizzò Bu.
«Tramite?» domandò Ub.
«Non tutte le entità posseggono un corpo, e dunque non possono agire direttamente in questa dimensione di quest’universo. Hanno bisogno di un tramite.» spiegò il Majin.
«Quindi... il nostro obiettivo sarà strappare via quest’entità da Melanzo e dai nostri amici, per poi distruggerla?» cercò di capire il ragazzo.
«Praticamente sì.» disse Bu.
«Va bene allora, facciamolo!» esclamò deciso Ub.
Il ragazzo si mise in posizione di meditazione a mezz’aria e chiuse gli occhi. Bu assunse la sua stessa posizione per poi lanciare un incantesimo con la punta dell’antenna. L’incantesimo colpì ed avvolse Ub e, poco meno di due secondi dopo, Bu si ritrovò nella mente del ragazzo.
 
«Questa è… la mia mente?» disse Ub, apparendo alle spalle del Majin.
Si trovavano entrambi una specie di atrio dalle mura rosse. Il soffitto sembrava non esserci, ed ai lati della stanza c’erano vari varchi.
«Sì… o almeno è come la immaginiamo noi.» rispose Bu, entrando in uno dei varchi ai lati della stanza seguito da Ub.
Dopo alcuni minuti, si ritrovarono in una stanza piena di specchi ritraenti immagini in movimento. In tali immagini erano raffigurate tutte persone note ad Ub come sua madre, i suoi fratelli e sorelle, Goku, Goten, lo stesso Bu, Pan e tutti gli altri.
«I miei ricordi.» disse il ragazzo. Bu annuì, ma proseguì il suo cammino attraverso la stanza. Raggiunse una porta chiusa e l’aprì.
«Per di qua.» chiamò, voltandosi verso Ub, il quale stava guardando il ricordo del suo primo volo intorno al mondo.
Ub seguì Bu nella stanza adiacente che era esattamente come quella che avevano appena lasciato e con gli stessi specchi, solo che questi raffiguravano ricordi diversi.
«Questi… sono i ricordi del Bu originale…?» chiese Ub al Majin, osservando proprio un ricordo in cui il Bu originale veniva colpito più e più volte da un uomo che gli parve essere una via di mezzo tra Goku e Vegeta.
«Alcuni di questi li ho anch’io, ma a noi interessa cercare quelli più antichi ed oscuri…» disse Bu, conducendo Ub nella profondità della stanza.
«Eccoli…» disse dopo alcuni secondi il Majin, indicando una serie di specchi radunati in cerchio.
Ub si avvicinò e cominciò a guardare le immagini negli specchi per poi fermarsi davanti ad uno di essi.
«L’Occhio!» esclamò il ragazzo, osservando un enorme occhio che lo fissava in uno specchio.
Ub e Bu si avvicinarono ed il ragazzo appoggiò un dito sul vetro. In quel momento, una strana forza risucchiò sia lui che Bu all’interno dello specchio senza che i due riuscissero ad opporsi.
 
Quando Ub riaprì gli occhi si ritrovò in uno strano luogo. Sembrava un intero universo, ma senza pianeti o stelle a riempirlo. Tutto era rossastro ed oscuro intorno a lui e l’unica cosa presente oltre ad Ub in quel posto era un’enorme entità oscura con un solo occhio che lo stava fissando.
«Bu, figlio mio, mia creazione… tu sarai un’ottima arma contro coloro che mi hanno rinchiuso qui…» stava dicendo l’entità. Dopodiché, apparvero dal nulla delle strane figure intorno ad Ub e l’entità parlò ancora.
«Osserva, Bu… loro sono i tuoi fratelli e sorelle…» disse, ed Ub, piuttosto che sentirsi spaventato da quegli esseri strambi ed oscuri, si sentì benaccetto ed a casa.
Batté gli occhi e percepì il tempo passare.
Si trovava sempre nello stesso luogo, ma stavolta c’era qualcosa di strano: sopra l’entità era apparso uno strano portale a forma di bocca aperta.
«Qualcuno ha aperto un portale… ma non posso passarci… andate voi figli miei… andate voi all’esterno di questa gabbia e cercate un modo per liberarmi…» ordinò l’entità.
«Sì, padron Ghitamir!» dissero alcune delle figure oscure intorno all’entità.
Sette dei figli dell’entità, tra cui lo stesso Ub, fluttuarono verso il portale e lo attraversarono.
Erano tutti e sette felici di poter servire il loro creatore e non vedevano l’ora di uscire dalla loro gabbia ed esplorare l’universo.
Ma quando i sette arrivarono dall’altra parte, qualcosa o qualcuno era lì ad attenderli.
All’improvviso tutto si fece sbiadito ed Ub provò parecchio dolore. Vide cinque dei suoi fratelli e sorelle fuggire via mentre un altro dei suoi fratelli veniva preso da uno strano essere umanoide verdastro.
Ub tentò di attaccare tale essere, ma questi lo guardò e gli lanciò addosso qualcosa che Ub capì essere un incantesimo. Dopodiché, svenne.
Quando riaprì gli occhi, si ritrovò in una specie di enorme ampolla. Cercò di liberarsi e distruggere la sua gabbia ma i suoi sforzi furono vani.
All’improvviso, l’essere verdastro apparve davanti la gabbia e gli sorrise.
«Avrei preferito catturarvi tutti e sette, ma gli altri cinque sono scappati e l’altro non si è lasciato trasformare in un mio servitore, preferendo la morte…» disse l’essere.
A quel punto, Ub tentò ancora una volta di liberarsi, ma ogni suo sforzo fu vano.
Nel mentre, l’essere se la rideva osservando Ub provare a liberarsi.
«Hehehehe… il tuo amico ti ha chiamato Bu prima di morire, sai…» gli raccontò l’essere. «Ma tu eri svenuto mentre lo torturavo… peccato…»
Ub si sentì d’un tratto sempre più debole, sempre più stanco. La forza di volontà venne meno e nemmeno l’aver udito l’essere raccontagli di come avesse torturato ed ucciso suo fratello riusciva più a spronarlo.
«Finalmente l’incantesimo sta facendo effetto… oh, ma non ti preoccupare Bu…» disse l’essere, avvicinandosi alla sua gabbia per osservarlo meglio.
«Ti darò un corpo potente… uno da poter usare da tramite… ed insieme… faremo fuori quei maledetti ficcanaso dei Kaioshin… e conquisteremo l’universo!»
E dopo aver udito quelle parole, Ub svenne di nuovo.
 
Il tempo passò e l’essere gli diede effettivamente un corpo potente e resistente da poter usare come tramite. Dopodiché, l’essere lo assoggettò alla sua volontà con un incantesimo e lo costrinse a fare tutto ciò che voleva.
Prima passarono davanti agli occhi di Ub le numerose battaglie che si svolsero sul Pianeta dei Kaioshin. Vide questi ultimi morire sotto i propri colpi.
«No…» disse, osservano sé stesso uccidere la Kaioshin dell’Ovest e quello del Nord.
Dopodiché, vide le innumerevoli razze cancellate e gli innumerevoli pianeti distrutti.
«No… no!» disse ancora, osservano sempre sé stesso far saltare in aria un corpo celeste abitato da innocenti.
Ed infine, vide come il suo stesso padrone lo rinchiuse all’interno di un’altra gabbia e di come, millenni dopo, il suo erede l’avesse risvegliato. La battaglia sulla Terra contro i Guerrieri Z e vide come alla fine egli stesso distrusse il pianeta.
Infine, vide l’ultimo scontro sul Pianeta dei Kaioshin nel quale perse la vita.
«Noooo!» urlò osservando la Genkidama di Goku distruggerlo per sempre.
E poi non vide più nulla.
 
«Ub?!» chiamò Majin Bu.
Ub riaprì gli occhi e si ritrovò di nuovo all’interno della Stanza dello Spirito e del Tempo.
«Io ho fatto tutto ciò…» disse, ricordando ciò che aveva visto.
«Ragazzo, calmati…» tentò di tranquillizzarlo Bu.
«Tutta quella sofferenza… tutte quelle morti… le ho provocate… io…» disse ancora il ragazzo, lasciandosi andare ad un triste pianto.
«No, ragazzo! Non sei stato tu!» esclamò Bu.
«Ma io… io sono… Bu.» ribatté Ub.
«Enma ha fatto reincarnare il Bu originale in te perché gliel’ha chiesto Goku. Il Bu originale è già morto ed ha già pagato per tutto quello che ha fatto, Ub.» disse Bu, Ub non sembrava convinto.
Bu gli si avvicinò e gli mise una mano sulla spalla.
«Ub… non dimenticare chi sei. Non dimenticare i tuoi amici e la tua famiglia… non li abbandonare. Non ci abbandonare!» gli disse, asciugandogli una lacrima sul viso.
Ub lo guardò e parve riprendersi. Sorrise al Majin, il quale gli sorrise a sua volta.
Ma il sorriso di Bu si tramutò subito in uno sguardo preoccupato e spaventato.
«Cosa… cosa succede?» chiese Ub al Majin, il quale si era voltato verso la porta della Stanza.
«Ho lasciato un pezzo di me nel Palazzo per vedere come andava il combattimento...» rivelò ad Ub.
«…cos’è successo al Sensei ed agli altri?» domandò il ragazzo, ma Bu scossa il capo.
Dopo alcuni secondi, si sentì aprire una porta.
«È qui.» disse Bu, osservando l’entrata della Stanza.
Entrambi osservarono l’entrata e si ritrovarono davanti uno spettacolo da brividi.
Dapprima una serie di tentacoli attraversò la porta e si conficcò nel pavimento, dopodiché essi si issarono in avanti e trascinarono all’interno Melanzo, il quale aveva una spetto sempre più grottesco ed oscuro.
Infine, attaccati tutti alla schiena dell’uomo, c’erano numerosi tentacoli oscuri, ognuno di essi che trapassava da parte uno dei Guerrieri caduti fino a quel momento.
Goku, Piccolo, Pan, Gohan, Vegeta, Dende, Popo, Tenshinhan, Jiaozi, Crilin e sua moglie C-18, Yamcha e Gotenks.
C’erano tutti. Tra loro c’era anche un ragazzo dai capelli neri con un viso simile a quello di C-18 che né Ub e né Bu avevano mai incontrato prima.
«Bene, bene, eccovi qui.» disse Melanzo, sorridendo ai due. «Vi arrendete subito oppure farete come i vostri amici e mi costringerete ad usare le maniere forti?»
Per tutta risposta, Ub e Bu si misero in posizione di battaglia.
«Oh, beh… immaginavo la pensaste così.» disse infine Melanzo, cominciando ad avanzare verso di loro.
 
 
ANGOLO AUTORE
 
Ciao!
E ci siamo! Mancano due capitoli alla fine di questa storia e siamo arrivati al faccia a faccia decisivo.
Il viaggio nei ricordi del Bu originale sarà servito a qualcosa? Oppure veramente per Bu ed Ub non c’è alcuna speranza di vittoria?
Fatemi sapere che ne pensate!
Al prossimo capitolo!
 
Mariusgon
   
 
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