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Autore: Legeia    15/08/2022    0 recensioni
In un Presente alternativo, vari conflitti portano alla disgregazione delle nazioni in problemi interni ed esterni. In una si queste, un gruppo di persone di presenta come Agevolatori o Risolutori per le persone o enti su vari ambiti. Tuttavia cè qualcosa di più profondo e intricato che muove i personaggi principali sia tra loro che per i Continenti e le decisioni e scelte sono fondamentali per la questione cardine. Il futuro. P.S. storia scritta anni fa, mai ritoccata e modificata, così come era scritta.
Genere: Avventura, Fantasy, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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ch 39 "Sei sicuro che..." mostrando ansia

"Ragazza... facendo così è peggio!! Sei tu che hai chiesto di vedere la vera faccia delle ricerche!! Ti  avevo detto che per quello che sei, saresti..."

"ma smettila!!... lo sto facendo per vedere con i miei occhi cosa tu sovvenzioni... siamo dentro solo perchè sei uno dei migliori donatori... ma a te non viene nessun... n iente... di..." fece torcendosi le mani e facendo  un cerchio camminando in quei limiti di quello spazio ristretto che era il settore di attesa per entrare in un altro.

"Ti calmi o no...?!? Ti vedono dalle telecamere e credo anche sentire..."

"Sentono o meno, sai che non mi importa! Io sono per la verità e ... ma cosa parlo con te!! Lo sanno già che questi esperimenti su animali sono osceni, eppure continuano... "

"So che esci fuori di testa quando vedi gente e animali ingabbiati, tenuti con la forza e usati come cavia, lo so... ma anche tu, come dici a quelli delle organizzazioni per salvare gli animali parecchio discutibili, seppur con intenti nobili, che senza la sperimentazioni degli ultimi cinquant'anni e anche prima, non avremmo avuto la medicina e scienza come adesso.... quando ti fermi dopo aver visto un loro comunicato che cerca sovvenzioni e aiuti, sei pragmatica e ferma nel dire la tua al comunicato cartaceo o digitale... "

"A te quindi non è venuto niente vedendo quei laboratori?!"

"... anche se fosse, non posso non pensare che quegli animali non  stiano aiutando a comprendere cose che in vitro come abbiamo discusso non..."

"Beato te, quindi, che mantieni l'aplomb così...!"

"Anche tu lo hai tenuto finchè non siamo usciti per essere qui..."

Lia fissò malamente Dorde, in quel quadrato di attesa tra una porta che dava al laboratorio e quella dove dovevano entrare, nel laboratorio più segreto. Il quadrato era un sistema di sicurezza che si raggiungeva da tre punti. Uno venendo dal corridoio che sboccava negli uffici e altri settori. Uscendo dal laboratorio normale o da quello più segreto. Era controllato e ogni porta non si apriva se le altre erano aperte e sbloccate. Quinid appena si bloccò la porta del laboratorio da cui erano usciti, sebbene fosse più in fondo e oltrepassando la porta di sicurezza vi era un corridoio se smistava ai vari settori di ricerca, si diceva sempre "vado o esco dal laboratorio" come se quelle porte aprissero chissà che luogo enorme. Si attivò con luce verde quello segreto. Anche quello era un corridoio dopo l'ampia porta come le altre a doppio battente che però scivolavano dentro il muro, e quel settore era molto più controllato e tenuto non visibile con porte diverse e settori di sosta come il quadrato anche dopo le porte del corridoio. Questo pensava Lia col muso.
Dorde era come sempre,  o appariva, indifferente e stava finchè non comparve la luce verde, con le mani in tasca.

Dorde essendo un gran finanziatore e membro di molti centri di ricerca anche non molto alla luce del sole, poteva entrare ed uscire come voleva e nessuno gli vietava l'ingresso quando voleva e con chi.
lei lo vide avviarsi tranquillo e pacato come sempre verso quel settore. E cèra un motivo per questo. nella Caccia, prendendo criminali e gente orribile dove la giustizia normale non riusciva a causa di cavilli e stronzate, per Lia, fornivano... materia prima proprio a quei centri. Gli unici elementi che utilizzavano oltre i volontari. Loro nei loro laboratori accettavano solo cavie, come sconti nelle sovvenzioni e donazioni di Dorde, lui mandava.. cavie. Gentaglia che meritava di peggio, diceva.

Ossia gli attori principali di quel settore. Se le cavie dei laboratori normali erano animali da piccoli roditori a scimmie a uccelli e canidi, il settore più controllato aveva come cavie gli umani.

"E' inutile che ti guardi indietro, verso quel laboratorio... sono animali nati e  cresciuti in quel modo e non potranno essere messi in una vita definita normale... vivono poco per i test e l'effetto su di essi delle sperimentazioni e non sono sicuri da portarli poi da qualche parte perchè vivano cosa gli resta da animali normali...  E non fare quella faccia triste, non possiamo tenerli se non in laboratorio ma non ho voglia di tenere animali in parte pericolosi e che non conosciamo in qualche stanza là sotto, perchè hai le remore buone... anche a me dispiace, cosa credi, ma molte cose adesso le conosciamo e le utilizziamo per salvare altri animali e umani, grazie a loro. Si sono immolati per qualcosa di grande... io ritengo che sia più dignitoso finire così che come dicono le religioni più grosse, come creature donate da Dio all'uomo perchè ne faccia cosa vuole perchè si, torure, maltrattamenti, considerazione di oggetti... e poi si vede cosa significa questo.... quindi riprenditi e andiamo... non volevi vedere gli effetti del progetto monarch, sebbene non prorpio come viene descritto...? Qui è diverso che da noi, si cerca di utilizzare il potere della mente più che farmaci o altri metodi..."

Lia cambiò espressione varie volte mentre lui, fermo, la rimproverava e poi la spronava. Non era il primo laboratorio che le mostrava, sebbene avesse chiesto lei, ma ogni volta non riusciva a mettere un piede davanti l'altro per proseguire. Sia con animali che umani...

Dorde sapeva già dove andare e la indirizzò verso una delle ultime porte. Ogni porta che quel corridoio mostrava, nascondeva una serie di stanze in successione. Dopo due stanze, giunsero alla terza che mostrava una stanza con macchinari al centro e alcuni dottori e scienziati  con spalle al muro ad osservare il centro. La stanza negli angoli o zone muro era in penombra, tuta la luce era per il centro e sui macchinari.
Dorde  con un braccio intorno alle spalle la fermò accanto a sè  e restarono ad osservare, rimettendosi dopo un pò le mani nelle tasche. I macchinari erano dviersi, uno in particolare mostrava un ferro di cavallo con una sedia al centro e il ferro di cavallo stesso all'interno verso la sedia era composto da monitor. Ogni monitor mostrava o immagini diverse dagli altri o componeva una sola. E le immagini erano tutte creepy e inquitanti, disturbanti e...

Dove aveva visto qualcosa del genere? si chiese Lia.
Si,  ecco dove!! I video creati appositamente dalle più grandi agenzie governative che lo mostravano negli interrogatori o controllo mentale per estorcere informazioni. Dissociare i soggetti perchè le loro barriere cedessero. Erano video orribili, che lei aveva visto perchè erano nella sala delle proiezioni a disposizione come altro materiale, che quei due avevano conservato.
Immagini che altri definivano disturbanti e disgustose, terribili e così creepy e angoscianti che molti non reggevano. E anche loro ne avevano, con scene prese dalle trasmissioni del dark e deep web più orribili, utilizzati per le proiezioni.

"Lei non è della caccia ma lo sai... stanno tentando di portarla a creare nuove personalità autonomamente, perchè si dissoci a comando senza sfruttare le fratture della psiche come per il monarch...dopo dei video le si dice su quale immagine focalizzarsi come ancora e poi di utilizzarla come punto di rottura per richiamare l'altra personalità...  un pò cme fai tu quando dissoci e sei  nei mondi che hai creato... ma il tuo è più personale, questo dovrebbe essere professionale e di alto livello ma non riescono a..."

"Mi stai dicendo che mostrando loro qualche video perchè fratturino senza  i procedimenti monarch... scherzi?"

"il processo classico è distruttivo per il soggetto originale. E da noi si utilizzano tecniche miste di immagini, suoni, e..."

"lo so"

"Switchare da una Personalità ad un'altra non è facile, semre che tu non abbia... disturbo dissociativo dell'identità!!... in quel caso  neanche lo sanno, a volte... ma loro vogliono ricreare questo disturbo, diciamo, perchè il soggetto primario fratturi il suo IO perchè sia suddiviso in quante personalità riescono a creare... il soggetto è un volontario, quindi sta a lui riuscire a frantumare la sua psiche perchè in esse, le fratture, modelli il nuovo soggetto come serve e richiamandolo al bisogno... timbro di voec, accento, lingua, modi di fare, perfino se mancino o destrorso e altri fattori che i malati di disturbo dissociativo dell'identità riescono anche diciamo contro la scienza per certi versi... è come creare in te una nuova personalità che si muova nel mondo che hai creato! Sebbene essi siano tutti pezzi che manovri nelle dissociazioni, sono comunque personalità che sono diverse da TE e che all'occorrenza, dopo averle plasmate, interpreti come Veròna..."

"E lei..." disse Lia, indicando la ragazza che scese da una poltrona e ora cercava di sfruttare la perosnalità che a quanto pare aveva creato!

"Dopo aver visto dei video di studio, quindi immagazzinando le informazioni per forgiare le abilità di una personalità, cerca di richiamarla e sfruttare quanto appreso..."

"NO! ...NO!!...NONONO!!!" urlò di colpo un medico che andò dalla ragazza e la schiaffeggiò "Non sei in dissociazione!! Stai cercando di emulare qualcuno come quei ragazzotti o femmine che vedono un film e decidono di essere come quel personaggio. Tu hai creato una personalità! Non devi emulare un soggetto fittizio visto da qualche parte!! Dissociarsi significa spogliarsi edl proprio IO e agire ed essere chi dovresti essere... invece contin ui a recitare!! La dissociazione non è recita!!"

"Concordo!!" fece Lia avanzando, prima che Dorde potesse acchiapparla "Devi relegare te stessa in un angolo e sentire la personalità che utilizza quel corpo!... noi siamo i cosidetti vascelli, navi, contenitori... non importa il nome, ma la personalità deve essere completa e a tutto tondo da essere subito utilizzabile al necessario ed è essa che utilizza il corpo, non che l'Io resta cosciente raccogliendo le informazioni che sappiamo descrivono quella personalità... così non serve a niente recitare, perchè di fatto non sei quela persona, e tutto cade nel momento del bisogno. Fai solo fatica per niente..."

la ragazza e il medico fissarono Lia che avanzava verso di loro sicura. Il medico con la ragazza chiese chi fosse e Dorde a malincuore,  non volendolo fare, dovette spiegare che lei era il soggetto zero di cui aveva parlato. Spiegò che non aveva un lavoro serio alle spalle ma sapeva di cosa stesse parlando.

"Come si chiama....?" le domandò il medico

"Eléa" rispose lei spavalda.

Dorde sospirò. Non stava dando nomi a caso come faceva dicendo - mi chiamo Leah.... Lia..Liah...Lya...Lyah... Lianna" o altri nomi diversi dal contenere Lia dentro, ma proprio una personalità. Elèa era la versione francese di Eleonor, pronunciato all'americana, Hilehonor, e capì cosa volesse fare e ceercò di dissuaderla.

"Spiegami questa personalità, per favore..." disse lei alla ragazza

"Angela... è spagnola" disse pronunciando Angela come A'nghela "ed è una ragazza normale, solare, la scheda dice spumeggiante e sempre felice... deve passare inosservata e..."

"Più una personalità si fa notare, più per altri è probabile che non sia ineressante... un soggetto che mostra chiaramente tutto agli altri, spontanea, senza peli sulla lingua, sincera e che fa tutto alla luce del sole non calamitava interesse da chi doveva stare con gli occhi aperti. Si veniva portati ad escluderli la maggior parte delle volte perchè chi vuole celare qualcosa, nascondersi, cerca di non attirarla l'attenzione... ho capito... anche io ho una personalità simile, che agisce nel mondo numero tre..." le disse

"... il mondo...??" le fece la ragazza

"io non dissocio per personaggi da rendere reali qui... io ho dei mondi dove esisto come non posso qui... ogni mondo ospita una diversa me, come diverse solo tra loro... i cosidetti livelli di realtà sovrapposti o mondi celati...meta-mondi...Mondi immaginari  o virtuali, che superano i confini della realtà, dove può esistere cosa è impossibile qui... da un noi che mai vivrà per  varie cose a situazioni e momenti che non hai mai vissuto... dove tutto può esistere... dipende dalla tua testa..." rispose Lia, toccandosi la tempia.

"quindi..." efce la ragazza non ascoltando più il medico

"QUindi... la cosa che devi fare è richiamare la personalità nel suo totale, e sentire come se questa calzasse il tuo corpo, inserendosi... a paragone dico sempre che è come una possessioine come piace alle persone rccontando di tizia che viene posseduta con lo spirito che entra in lei e sfrutta il corpo... immagina nella tua testa la personalità come una sagoma lattescente, sia nel totale o solo come contorno... chiudi gli occhi e seguimi..."

"signorina, sarebbe meglio non..."

"la lasci fare..." disse Dorde al suo fianco, accostatosi per fermare il medico ma pronto a fermare Lia se pensava di dissociarsi in quel posto e momento, era meglio evitare tutorial.

"... guarda nella tua mente e cerca quella sagoma, la personalità che hai creato... quando la vedi questa ti verrà incontro e poi sarà tanto vicina e grande che ti avvolgerà... devi sentire come se essa scorra nelle tue vene e sotto pelle... devi sentirla come se si unisse a te da far combaciare la forma e quando aprirai gli occhi, questa sarà la principale personalità ad usare il tuo corpo e se ti capita di otrnare in te, fermati e rifai da capo... deve essere operativa dall'inizio alla fine, se torni in te senza che tu lo voglia non va bene, e... devi mentalmente calare i livelli di realtà uno sull'altro al bisogno... quando senti di aver chiamato la personalità che ti serve, apri gli occhi e modella il mondo reale sotto quello del metamondo. La personalità deve operare i un certo modo per degli scopi, ebbene studiati tutto e sorapponi nella mente i due mondi perchè la personalità possa muoversi come se fosse nella sua di realtà..."

"e se non riesco..." fece la ragazza ma Lia la stoppò

"Se non riesci prova... riprova... immagina i livelli di realtà o metamondo come dei veli... imamgina che appena apri gli occhi ospitando la personalità, quel velo si poggi sul mondo intorno a te. Appena apri gli occhi è quella personalità che vive e agisce nel tuo corpo e per questo il velo che ricopre la realtà è il piano di realtà in cui essa vive e si muove..."

"lei fa tutto questo per dissociarsi...?" domandò il medico stupefatto

"Descriverlo è così difficile e lungo che in tutto il tempo che ho spiegato posso essere in qualunque mondo io abbia creato facendo mille cose..." sorridendo "è qualcosa che alla fine senti con tutta te stessa, è come vivere due volte qualcosa..."

"Ora dobbiamo andare..." fece Dorde serio, toccandole di nuovo la spalle con una mano e lei capì che non voleva più  che la cosa continuasse "Dottore, vorrei che utilizzaste meno le macchine e più la psicologia... il cervello è in grado di fare da solo così tanto che basta impegnarsi per giostrarlo come si vuole... sebbene per sfruttarlo al meglio a volte sono necessari, paura, dolore, tormento e disperazione..."
Lia voltò solo gli occhi verso di lui ma capiva a cosa si riferiva. Non a lei sola, per la dissociazione, ma anche come esempio ai militari che scoprivano in situazioni disperate, di ermegenza e altro, cosa potessero fare che prima gli era impensabile. E questo anche i civili, al bisogno.

mente e corpo alle volte, dicevano nei loro discorsi, erano così forti e capaci di cose che non ci si aspettava, da lasciare basiti.

"Ed un'ultima cosa... qualsiasi sia la tua vita, non permettere mai, mai che quando torni in te, qualcosa venga portato con te... perchè nel momento in cui nell'altra esistenza o personalità succedono o accadono belle cose, cè qualcosa di positivo o che fa sorridere, portando con te cosa provava l'altra... rischi di trascinartelo addosso e tornando nella deprimente realtà, potresti ritrov arti per avere scatti di disperazione per un brusco risveglio nella grigia tua vita... cerca di lasciare a loro, le personalità, cosa gli accade e se hai una brutta vita reale, non portarti pezzi di sentimetni e sensazioni belle, perchè sarà brusco e orribile come una sfilettata come ti ritroverai invece di nuovo te... è qualcosa che ti rompe sempre perchè sai che l'altra persona ha vissuto qualcosa di bello, ma tornando in te, finisci per scoppiare in uno sfogo addolorato per cosa non hai tu..."

"ora andiamo, abbiamo da fare... dite al direttore che il mio assegno è stato depositato..."

"Mi raccomando... ricordati cosa ho detto..." disse Lia alla ragazza mentre veniva spinta via da Dorde.

"per favore non farlo più..." le disse lui mentre uscivano e si metteva un paio di occhiali da sole "far sapere loro che cè qualche altro soggetto capace, sebbene da autotidatta diciamo, non è una buona cosa... sono donatore per vedere dei risultati e contribuente con le cavie ma... è pericoloso dire cosa si può fare in un laboratorio..."

"volevo vedere come facessero di professionisti a dissociarsi..." si lamentò lei

"Non voglio che ti cacci in qualche casino perchè parli di cosa sai fare... io non so minimamente cosa significa fare quello che fai tu, sebbene so che molti sono in grado senza saperlo perchè fuggivano dalla realtà in quel modo...anche i mondi creati... un dominio dove la magia non vive aderendo alle leggi della fisica... non ho idea di come farlo ma tu si, se qualcuno parla troppo, potrebbe volerti per capire come fate voi senza ciò che hai visto oggi in questi tre laboratori diversi..."

"ho capito... quindi, ora che si fa... un altro.. o..."

"A che siamo qui... possiamo vedere il musero di storia militare..." voltandosi verso di lui c he era più avanti di molti passi, vedendola contenta alla notizia.



ore dopo - salotto francese della sezione per gli ospiti al piano terra

"che combini...." fece Dorde entrando

Lia era vestita con camiciola bianca con arricciature varie nelel cuciture, maniche con polsino a doppio livello  larghe tonde e arricciate leggermente, colletto alto arricciato morbido, sezione copri bottoni con rouches er tutta la lunghezza.
Sopra aveva un gilet sagomato senza maniche con monopetto sagomato a lei, con taglio tondeggiante sul davanti e poi una fila di bottoni grandi in madreperla scusa e cmini colleto che sembrava coreano. la giacca blazer era aperta a mostrare il sotto e la giacca aveva  quella che Lia chiamava coda, a coprire un pò il psteriore con arricciatura risultando più lunga dietro. I pantaloni seguivano le sue forme senza essere taglie meno come si usava fuori, dello stesso colore grigio perla del resto. le scarpe furono la sorpresa per Dorde. Indossava dei mocassini che sembravano da uomo per tight o sposo con tacco però bello presente e fatte apposta per lei, in vernice ma con sul davanti non i lacci ma fibbia, poco sotto questa una fascia in  in vitello spazzolato martellato con dei disegni a fasce, mentre da quel punto alla punta, che era più tondeggiante di quelle classiche, non portava mai scarpe troppo a punta, vi era la parte iin vernice lavorata martellata anche questa con disegni fatti con incisore in metallo martellato con swirl e disegni astratti. notà anche ai lati della sezione della fibbia, dei brillantini tondi.

"Che schicceria... come mai così ben vestita?"

"oggi la strega farà tuonare un Diavolo di fuoco nel fulmine acecante..." rise lei. Dorde non disse nulla, se ne usciva spesso con idee per stupire la feccia con robe assurde, ma era per come era sistemata sulla poltroncina che restò in piedi.
Come a volte capitava, la si vedeva, sempre però se aveva pantaloni, sistemata col sedere sulla seduta, la schiena su un bracciolo, una gamba o entrambe sull'altro bracciolo penzoloni, o come in quel caso, una gamba sul bracciolo e l'altra fuori la poltrona col piede a terra.
Faceva sempre così,  mettersi su poltrone (sebbene quelle che avevano loro, erano definite poltroncine francesi) o divani per rimurginare, pensare, stare comoda mentre  il cervello era all'opera.

Il bocchino che teneva tra le dita della mano destra, tenuto in alto lotnano dalla poltrona per la cenere,  poggiando il gomito sullo schienale, faceva il suo lavoro. L'odore e il fumo chiaro erano per la stanza, ma erano meno dannosi del tabacco.

Dorde gliene aveva regalato alcuni di bocchini , ma ne usava smepre due di solito. Quello che utilizzava più spesso  era  serie slim lungo e fino con bocchino  in bachelite, corpo in legno di pero tutto intarsiato per una presa migliore in un decoro che non si capiva a rilievo, e alloggiamento per la sigaretta in argento. Semplice e facile da usare.
L'altro che usava era con corpo in  radica di corbezzolo con fascia decorativa e porta sigarette in argento cesellato a sbalzo raffigurante grappoli d'ìuva, foglie di vite e viticci attorcigliati e api. Questo lo usava parecchio come l'altro ma quello più semplice era per tenerlo per strada o uscire normalmente o stare in panciolle come in quel momento,    quando non indossava qualcosa di particolare o era Veròna sfoggiava il secondo.
Erano antichi come gli altri, ma più moderni.
In quel momento però aveva in mano proprio quello con viti e api, segno che poteva uscire da un mometno all'altro e Dorde si chiese come andassero i suoi polmoni. Erano antichi come gli altri, ma più moderni.

Uno che le aveva regalato ma non toccava se non con certo abbigliare, da usare anche per Veròna ma lo faceva di rado e solo con abiti stile ottocento era un bocchino che sembrava anche una pipa, era totalmente in bachelite con boccale in madreperla, aveva la sezione finale che si svitava, potendo mettere alloggio pr sigaretta o la caldaia per il tabacco ed era fino e lungo e piccolo, cme gli altri ma questo per la pipa, da sembrare uscito dal signore degli anelli. Era tutto inciso con motivi che sembravano una stella alpina in varie angolazioni e ghirigori.

Gli ultimi erano da collezione, erano un Bocchino per sigarette antico primi '900 Art Nouveau in filigrana d'argento bello grosso rispetto gli altri, con tutte decorazioni in filigrana che si arricciavasno con parti applicate di rombi sempre in argento e poi uno interamente d'argento, col corpo tutto liscio e poi la fascia di circa due dita e passa a sbalzo con due rose a giro con decori intorno veramente ben fatto e sopra e sotto delle pietre azzurre che sembravano occhio di gatto ammiccando alla luce bloccate da un cerchio a torchone e e fogliame inorno.
Ma questi non li usava mai, tranne rari casi in feste in cui partecipava volentieri indette dai fratelli.

"perchè stai lì imbambolato? Siediti..." gli fece lei seria, non capendo perchè era fisso là in mezzo alla stanza. Dorde alla fine si sistemò sulla poltroncina di fronte a lei, o meglio, di fronte a quella dove stava lei, essendo seduta in malo modo, dopo aver sistemato la giacca che si era tolto. Dorde era impeccabile come sempre, ma cosa strana, aveva il primo bottone della camicia aperto senza uno dei vari tipi di cravatta che usava alternativamente per completare i look.

Pareva stanco e si mise comodo con le braccia sui braccioli, mostrando senza volerlo gli anelli. ne aveva alcuni ad imitazione di antichi anelli romani o normanni come suo fratello, ma di tipi diversi. Uno che indossava sempre Dorde come in quel momento, era una copia dell' anello di Vyne o anello di Silvianus,  d’oro, risalente circa al IV secolo e la forma non era perfettamente rotonda ma a dodecagono, con  un rettangolo che lo sormontava con un profilo e delle lettere, non come l'originale ma che consoceva lui, e sulla fascia esterna in lettere enormi latina frasi che Lia non chiese mai.Poteva essere usatoanche  per fare un sigillo. Altri che lui e il fratello avevano ispirati all'antichità consistevano in fasce che si stringevano in sotto con incisioni o rilievi di animali e simboli, come per Dorde un leone intero che camminava di  profilo inciso realistico con stelle in alto e dei semicherchi. Avevano anche anelli con forme a cerchio con varie cornici lavorate sempre di ispirazioni romane e all'interno dei profili con scritte con le monete o semplicemente profili. Perfettamente lavorati e cesellati da sembrare antichi davvero. POi aveva visto a Dorde un anello bombato con un bordo però che scendeva e poi si rialzava, con delle rigature decorative in rilievo e al centro un ovale di qualche pietra, non capiva mai se rubino o granato, con delle scene intagliate che non aveva mai approfondito, e altri anelli così per Milan ma diversi, e infine quelli che lei chiamava minoici. Il castone era costituito da una maschera-ritratto in rilievo  che sporgeva dalla verga piatta  su cui è applicata. La prima volta che l'aveva visto a Milan le era sembrata la maschera funeraria di Agamennone. Lo stile pareva quello e anche Dorde ne aveva uno ma da quello che aveva capito raffigurava come onore il grande Alessandro Magno e forse ne aveva un altro con Giulio cesare. Questi per varie dita, ne usavano anche da mignolo come Dorde in quel momento, che sembravano degli chevalier tutti incisi e cesellatii con linee, ghirigorii e altro per anelli maschili e sembravano antichi? lei non l osapeva se erano tutti riproduzioni o meno ma avevano gusto e bellezza e si sposavano bene con gl istili di abbigliamento che usavano.
Dorde non ne portava, ma Milan a volte metteva un orecchino quando si sentiva estroverso, aveva un solo lobo forato e quando ne indossava uno, teneva i capelli legati o cascanti dall'altro lato.
le collane non mancavano, fini o pensanti, ma dipendeva se volevano farle vedere o meno, sopra le camicie o tenute sotto, così come i bracciali.
Alla sinistra Dorde portava, mentre lei lo fissava che si scostava la sorta di frangia come la chiamava lei ma erano scalati, un anello che gli aveva regalato. Era una sorta di simbolo di amicizia che richiamava i loro cavalli. Ma aveva un segreto!!

 Dorde e Milan avevano il loro cavallo personale, ma spacciandosi per uno perchè troppo uguali, avevano fatto credere che Milan avesse tre cavalli suoi, invece ognuno cavalcava il proprio e uno era considerato di pregio perchè champagne,  li guidavano nelle vari competizioni dei club d'alto livello di cui facevano parte. Di solito se nelle vicinanze della Francia, utilizzavano quei purosangue, altrimenti avevano altri della stessa razza che tenevano nei luoghi delle competizioni. E sempre una sola razza, tenuta da persone di fiducia, l'Akhal-Teke. ma cèra una distinzione! Quelli che tenevano allo Chateau erano purosangue dei purosangue del  Turkmenistan, ben diversi di quelli di allevamenti più amatoriali come li chiamavan in altri paesi, da cui derivavano la versiione  Dun o Champagne, la metalizzata. Quelli puri originali dal
Turkmenistan erano i più pregiati e puri, perchè vivevano nel luogo d'origine, erano allevati e c resciuti là da mani esperti di generazioni da cavalli privi di incorci o vita differente da quella antica, e con meno problemi di ibridazioni. Sebbene all'anno di solito nascevano tra i 100 e 200 puledri in Turkmenistan, si cercava di non creare troppi esemplari affetti da consanguinità, da cosa quei due le avevano detto, ben diverso da quelli allevati da chi avva comprato un paio di esemplari e fatti figliare tra loro, anche figli con madri o padri in base al puledro, c he non era un toccasana per qualcosa di ottimo a livello genetico per varie cose. per quel motivo, quelli allevati altrove che costavano dai 4000 ai 20000 e più, in base anche all'addestramento, erano considerati meno pregiati tra virgolette, quelli che loro avevano dal luogo d'origine invece,  costavano più di una macchina extra lusso o un jet. centinaia di migliaia di dollari a volte, un puro poteva costare, per la tipologia di lavoro che facevano avevano ottenuto due esemplari, entrambi maschi e Lia si chiese perhè, non per cattiveria, ma prendete un maschio e una femmina e visto che si faceva figliare tutto nelle stalle e nelle fattorie dello Chateau, avevano i loro cavalli personali, figli comunque di puri. No, dovevano avere stalloni!! Quindi avevano avuto un ottimo prezzo, un niente rispetto al valore vero in cambio di certe cose ad alcuni dei proprietari di quel'allevamento. Erano cavalli perfetti per i lavori, gare e svolgimenti vari con un ottimo arattere e capacità di lavoro e concentrazione e di poco sforzo, ma con il padrone sopra o a fianco... se stavano soli, o li si teneva per le briglie o non si controllavano, erano casinisti e a volte ingestibili. ma avevano il pelo champagne uno e laltro un cannella dorato... eh, vuoi mettere rispetto ai comuni ronzinelli da qualche mila euro, pensava Lia?! E per osa erano, servivano da mostra, da invidia e simili, quindi quando apparivan su quei sbrilluccicosi equini dal valore di robi di lusso con il motto -Ciao, poveri- erano in vista e considerati.
Quello di
Milan era chiaro, quasi bianco detto Perlino o Cremello , e quello di  Dorde pelle di daino dorato, menre usavano a turno quello metalizzato detto Dun o Champagne per le esibizionio e tirarsela. E lei si rodeva il fegato. Molti Akhal-Teke avevamo una lucentezza metallica naturale appena percettibile normalmente sul loro mantello, ma particolarmente evidente e conosciuta in quelli con i colori del gene champagne o Dun.
 L'idea sbagliata più comune sugli Akhal Teke rano appunto per le colorazioni speciali... Chapagne o Dun. Non possono esistere nei puri originali come i due che avvasno pagato un botto quelle particolarità per cui il pelo è metalizzato allo stesso modo, non in origine almeno. Il gene Champagne ERA nato e stato trovato solo in razze inrociate come Morgan Horse o Quarter Horse ibridate,   raro anche tra queste razze. Il gene Dun sembrava essere più comune tra le razze originarie della penisola iberica/spagnola ma non nelle razze asiatiche come l'arabo o l'Akhal Teke, sempre che non si ibridino. Ibrindando e poi unendo due Akhal di nuovo poteva nascere la Dun, che era presente nel terzo equino che loro mostravano, color champagne che baluginava tutto!! Il mantello aveva spesso in ceerti soggetti una caratteristica lucentezza metallica, che nei duns può produrre un insolito effetto dorato, qwuello famoso. E speravano di comprarne altri per unirli per avere altri brilantinati come lei li chiamava. belli, ma con igeni diceva non è bello scherzarci!.
Un equino del genere oltre il costo, era un salasso.  mantenerli era una robaccia, non mangiavano mica roba così e lei non capiva. Si, bei cavalli, pensava, ma valvevano per il pelo, levando la gestibilityà e capacità dell'animale... con il pelo  effettivamente lei ci avrebbe fatto belle cose e alla richiesta a Dorde su cosa ne facevano del pelo... dopo che aveva chiesto che belle cosine venivano fuori lavorandoli che sbrilluccicavno, lui le chiese "ma tu non sei contro le pellicce!?".

"AMico mio... così è, per le pellicce quando le bestie ono ancora vive e solo fatte per moda!! Quante pellicce da brcconaggio punendo i malfattori,  e da cacce del regno unito tutto ,abbiamo comprato per cosa ci serviva perchè non andassero a male? na volta le cacce erano anche un modo per portare a casa o donare pelli da usare per la moda, orribile, ma non si buttava via l'animale... adesso le cacce inglesi e simili sono per passatempo e molte volte non mangiano neanche la selvaggina o usano l'animale... non approvo per le cacce, ma per contrabbando invece di bruciare, compriamo dai governi  il maltolto mentre ci assicuriamo che quelli tengano le mani a posto... molto apposto!!" facendo comprendere che o la finivano e gli finiva male e accettavano un altro lavoro proposto da loro o... finiva male, su quello lei era categorica, no uccidere animali e farli soffrire per pelli, elementi e simili se non si utilizzava tutto l'animale, uccidere SOLO per le pelli, peggio ancora vivi era uno schifo. Come anche la medicina cinese "per questo... se lo spazzoli il pelo lo si può trattare come fanno in cina per pennelli, oggetti vari, anche per decori di abiti cucendo e..."

"..." lei si vide fissata in modo strano e quando chiese dove finissero i peli e i crini, Dorde mostrò una carriola dove gettavano cosa veniva fuori da spazzolatura, bagno, sistemazione dell'equino "AH... in pratica hai sborsato sacchi e sacchi per questo equino baluginoso al sole e... getti via qualcosa che ha secondo me valore? E' un pelo che sembra metalizzato, non è che se cade dal bestio non lampeggia più!!!"

"Ragazza... dovrei spelare ogni giorno il mio cavallo per creare cose che..."

"che potresti far creare e rivendere, sono peli particolari e potresti, senza fargli danno, riprendere qualcosa di quanto lo hai strapagato... non è come le pellicce che dio santissimo, le strappano dall'animale con lui ancora vivo che bastonerei a sangue chi lo fa!!... o spiumano le povere bestie per fare i piumini o materassi VIVI anche cinque o sei volte finchè non crepano e sembra che per come sono le piume il dolore deve essere inimmaginabile.."guardandolo per farli capire "se possiamo premndere qualcosa da loro senza farlgi male e possiamo ricreare roba che interessa per fare entrate...pennelli di lusso, articoli per signore, applicazioni per abiti, varie cose che so si fanno... ok, non si tocca la coda perchè ci vogliono 7 anni perchè ricresca ed è vietato, ma spazzolando... escono, cadono, restano in mano... hai un tesoretto e...!?"
Milan poi seppe la cosa, ma ancora di più il finale di quel dialogo tra lei e il fratello maggiore, facendolo quasi cadere dalla sedia. Lia gli chiese perchè non tentare e che era un qualcosa di utile come gli indumenti di pelo di conigli lanosi e cani, e Dorde rimase schifato dall'ultima opzione, guardandola come pazza, non sapendo che esistevano business sul pelo di cane ritenuto più caldo o fresco per esser diversi dalla lana e cotone, e più puliti delle pecore a monte. L'aveva fissata come un'eretica da un prete, aveva fatto dietro front lasciandola sola davanti l'equino, il quale si sentì rivolgere da lei "hai un padrone che maneggia denaro e con te non ne approfitta... sei indignato anche tu per quanto vali in ogni tuo poro?!" ricevendo un'ìocchiata dal quadrupete.
Milan che aveva visto le scene dalle varie telecamere alle lamentele di Lia su come (Milan, lei credeva) l'avesse trattata... le aveva chiesto dieci minuti, si era chiuso in ufficio, visto i video sganasciando a morte e ... le aveva chiesto scusa inventando chissà cosa, come facevano per amscherare il cambio di persona. Dorde era schifato dall'idea di cose da indossare di pelo di cane, lei aveva fatto un settore raccolta, pulizia, filatura e tessitura con quei peli da esemplari che tenevano da addestrare e utilizzare, e glielo rinfacciava sempre, mostrando le vendite!

per questo poi, prima di sapere dello scambio con conferma ma avendo dubbi, aveva attuato un giochetto. Aveva fatto fare con scambi di favori ai loro orafi un anello da uomo particolare. passandolo per "Eh, sai. Visto che ami gli Akal e ... in generale ti piacciono gli equini con zampe a stecchini, che valgono tanto, ti ho porto questo regalo di amicizia che spero apprezzerai!!"

era una presa in giro bonaria, lei odiava i cavalli classici con le zampe secche secche,   preferendo in primis
Shire, Clydesdale, e in cima i gypsy vanner, poi l' Ardennese e in basso ala lista i Percheron se ibridati con gli altri due. E quansdo vedeva i cavalli con gli stecchini come li definiva che si muovevano o cavalcavano con il cavaliere, le pareva sempre che avessero le zampe deboli, oltre a non piacerle. Era raro che amasse i cavalli classici come ammirazione.
Consegnandogli una scatola con un anello da uomo piatto a base sabbiata, con una zona più larga, quella che lei chiamava a mandorla con in rilievo a bulino a mano due profili di cavallo. I profili erano due teste fino ala base el collo e garrese, fronte contro fronte quasi, divisi solo dalle frange della criniera. L'anello era in oro giallo pieno, come usavano loro, con questi due profili equini quasi le fronti a contatto, con le frange che toccavano, il collo arcuato e di una finezza di lavoro da sembrare veri, con gli effetti di roge, rini, muscoli le venuzze e tutto. Ed erano riproduzioni dei due Akal teke da foto che aveva dato,  che lui (fingendosi Milan) doveva avere, sebbene uno solo era il suo, quello daino, cavalcava a scambio quello Dun ma non quello bianchiccio di milan. ma li aveva messi entrambi, non cèra smalto quindi potevano essere due dei tre a caso, aveva solo detto "i tuoi cavalli". Così osservò, fissà le mani, e si accorse che nello stesso giorno o giorni diversi, non sempre l'anello era al dito e quando vedeva che non cèra, sgattaiolava nela camera di Milan e fissava il cassetto nella grande stanza armadio a sinsitra di quando si entrava dalla prima porta, a vedere nel porta anelli che prendeva metà cassetto se cèra. Di oslito li teneva sempre alle dita, se non li indossa li teneva nel cassetto e non fdaceva eccezioni. nei bagni in base al piano suoi, Milan se andava in bagno toglieva gli anelli e li posizionava in una zona sicura da cadute e perdite e poi li rimetteva. Se non erano come altri elemnti di gioieleria nel cassetto, erano indosso a lui! Ma se aveva parlato con Milan poco prima e non indossava l'anello, doveva essere nel suo spazio vuoto. Invece no! E capitava che la sera o ore prima l'anello ci fosse al dito ma non ore dopo e dopo sgattaiolava, era l'unica a cui aveva mostrato cosa aveva e non aveva controlli per andare nelle sue stanze, e verificava quel cassetto dei gioielli. E rimurginava.

E aveva usato un altro truchetto. Milan per accentuare i suoi capelli biondi naturali non usavaquelli chimici, ma le erbe tintorie. Riflessanti. Con le erbe tintorie si potevano ottenere varie tonalità di biondo o castano chiaro, anche chi aveva capelli bianchi.
Se sono queste le domande che ti hanno portata qui allora continua a leggere perché è proprio questo l'argomento che approfondirò in questo articolo.
Base principale il Rabarbaro, un'erba tintoria riflessante, lucidante e rinforzante per chiari riflessi dorati.
A del pigmento tintorio di altre erbe,  legando con la cheratina presente nel fusto, il rabarbaro era un'erba riflessante che quindi non permanente sui capelli ma comunque durando svariati shampoo. Grazie ai pigmenti, il rabarbaro  regalava  tonalità di biondo caldo, più o meno scuro, che variavano in base al colore di base. E lui li prefereiva al farsi colorare tutto i capelli in maniera chimica rovinandoli. Li voleva sani ma anche sbrilluccicosi e Lia lo prendeva in giro chiamandolo uomo metallizzato, contro il cavallo metallizzato che aveva.
Milan aveva dei preparati che comprava per usarli da sè se non aveva tempo di farsi sistemare i capelli, ed essendo non prodotti chimici con del tempo di posa lungo e casino, li usava da sè impiegando poco. Utilizzando un mix di erbe tintorie in base al colore che desiderava. La scelta spesso cadeva su biondo veneziano o biondo caramello, non usando solo rabarbaro e solo quello, ma altre piante ed erbe. Non sempre lo faceva ma quando per le stagioni li vedeva un pò spenti. Lia non vedeva questo, anzi, si lamentava che tutti gli uomini con i capelli lunghi, li avevano meglio come aspetto e bllezza di una donna, poi lui con tratti slavi, che poteva passare anche per un russo come faceva con documenti falsi, di una certa bellezza, poteva non perdersi in quelle cose. ma come le rispondeva "Bimba, chi certi lavori deve fare, bello e curato deve apparire".
In base alla luce e al sole, poteva avere biondo miele o biondo chiaro o scuro, e a volte le chiedeva di aiutarlo, sapoendo c ome trattare i caxpelli per un corpo, perchè fosse lei a sistemarglieli. E un giorno gliela fece. Aggiunse alla miscela, segretamente, della curcuma che avev aun brutto difetto tra le erbe tintorie. Se il rabarbaro dava riflessi dorati, caldi, considerando la base varie scale di riflessi dorati... la curcuma ti faceva diventare come un Pikachu!! Giallo come Titti.
Così mentre gli passava la miscera (s)corretta, scherzva dicendo "Pika-pika!!" dicendo "Ma no, è uno scheerzo!!" ridacchiando. Quando glieli aveva sciugati, il biondo eera risultato una specie di biiondo freddo, aveva messo una puntina di urcuma ma il bondo era... come nelle scatole dei coloranti chimici di un biondo barbie!!
lei rise e gli disse "ora sei anche tu una bellissima principessa!!" mentre Milan si vedeva più biondo giallo che si poteva definire un Biondo Chiarissimo Dorato. Gli aveva detto di non dire niente a nessuno e fare una sorpresa, sembrava sistemato e con piega, pronto per un photoshooting e gli diceva "dai, non dire neinte a nessuno, vediamo se lo capiscono e che ti dicono... è solo una prova!! ei così dorato!!"
Invece il giorno dopo si era ritrovata a salutare, appena tornato, un Milan con i capelli del colore naturale, e non aveva detto niente, così c ome lui. Due giorni dopo... di nuovo Biondo Chiarissimo Dorato, dicendo ogni volta che doveva andare in qualche posto e tornava... ed era come se cambiasse colore finchè l'effetto non svanì. Con quel trucchetto comprese che cèra qualcosa sotto. E le chiese di rifarle quella tinta apparendo luminoso e dorato per gli abiti delle sue feste, e lei alzò gli occhi alcielo!


"come mai così serena?" le fece appena sistemato. Sembrava un Signore che si sedeva sul trono serio e pronto al suo ruolo, e lei rise. Milan pareva diverso al suo posto, come pronto a fare casino per divertirsi, arrogante ma cpoe un amicone gioviale.

"Serena...!? Sono serena?" gli fece senza capire

"sorridi, sembri tranquilla e di buon umore... è stato solo per il museo?"

"Oh... non lo so... sono tornata poco fa dagli orafi..."

"Quindi ti hanno dato gli anelli? bene, vediamo...?" le fece vedendoli alle dita che baluginavano

lei prese quelli che indossava alle dita, anulare sinistro e il medio della destra e glieli diede e poi talle tasche uscì un sacchettino da gioielli di velluto blu scurissimo.

".... Nothing has ever gone forever, I am and yet are we... " lesse lui sul primo che era una fascia bombata in argento pieno sopra i 5 mm, e comprese e ... per poi prewe l'altro che era diverso. Di sotto era una fascia semplice bonbata sui tree millimentri ma dall'altro lato sembrava una mandorla, come forma proprio per l'ampiezza che forma che aveva. Questa mandorla, che a lui sembrava un occhio dalle foto dell'originale, aveva un bordo e poi l'interno. Un pentacolo particolare ma non traforato, solo pieno e con linee per contronarlo, capeggiava al centro della mandorla con al centro che baluginava rinchiuso in un bordino rialzato dal penacolo, un piccolo e tondo esemplare di labradorite bianca che fleshava azzurro e blu sul fondo latteo. Un cerchio contornava il pentancolo e due serpenti a onde partivano dagl iangoli della mandorla a toccare il cerchio ma anche i bordi della mandorla dando movimento. Alcuni elementi tondeggianti stavano a raggiera del cerchio e tutti questi elementi rialzati emergevano dal fondo più rientrato trattato a sabbiatura. Era un pezzo ben fatto che sembrava identico alla foto edll'originale che lui e suo fratello avevano fatto ai veri gioielli di Lia, rimandati a casa e che presumibilmente indossava adesso la ragazza, Teresa, che avevano spacciato per lei.

Gli altri anelli nel sacchetto erano fasce bombate come la prima, ma con scritte diverse, o meglio. le frasi erano diverse ma il font sempre lo stesso. Era parecchio simile all'anello che amava, il welsh love ring di quella marca. Il font che avevano cercato insieme era il Opsmarckt Alternative font e come lo avevano realizzato negli anelli era un ottimo prodotto finale.  tranne le fedi di base meno bombate che sembravano più fini, l'aspetto somigliava alloriginale che lei non potè comprare di nuovo prima.
Erano orafi che avevano appena iniziato il mestiere, le fedine erano fatte da loro da zero, Tranne le scritte incise a macchina, e l'anello col pentacolo era venuto davvero bene e si chiese chi fosse stato, se gli insegnanti chiamati a insegnare il mestiere, comprese le tecniche a cera persa e a bulino che ormai non usavano quasi più fuori, o i loro uomini.
le fedine lucide e visibilmente mai indossate, portavano altre scritte della prima. lei indossava sempre alla volta un anello nell'anulare sinistro e uno al medio del terzo quindi andavano a coppia, diceva che prima li scambiava in base ai giorni. Se in quel momento indossava quella fedina con l'anello col pentacolo, quei due che uscirono andavano a coppia al posto dell'altra, con misure per l'anulare e l'altro per il medio.
"...Due cuori mai da soli, IO sempre assieme a te..." lesse del primo  e poi andò  dal secondo, che era una copia del vero anello gallese e diventando dubbioso la fissò "come mai queste scritte...? Voglio dire, il secondo è la frase  edl welsh love ring... ma la prima...? E perchè porti ancora anelli con scritte d'amore...?"

"... non è per qualcosa... hanno un significato..." fece lei distogliendo lo sguardo.

".." fissandola comprese che venivano da elementi a lei chieve e si chiese se ne avrebbe fatti fare altri con frasi dall'opera di Babydoll "ok... il lavoro è ottimo, non cè che dire... "

"però..." fece lei riprendendoli e fissando le fedine che prima indossava

"cosa... non sono buone...?"

"no, non è questo..." come indecisa "è solo che... queste fedine nuove mi sembrano... come spiegare... vedi, una volta un gioielliere vicino a casa per sapere se si poteva incidere un anello mi disse qualcosa in modo sgarbato. A che cèro avevo un anello da stringere, un altro della Stjustin con la stessa frase del welsh ma con stile elfico, ma era troppo grande, in pratica cèrano due centimentri dalla fine della scritta all'inizio, a giro, che era di troppo per diventare la mia misura al medio... che vuoi, mi costarono meno perchè usati e li presi subito... aveerceli nuovi, ma non tolgono un euro quelli di quel sito... comunque mi disse che si poteva fare e io chiesi se potesse lasciarmi questa parte per averla e c onservarla perchè... gli dissi come avevo letto l'argento gallese o scozzese come lo si vuole chiamare era diverso da quello commerciale... lui mi disse con un tono brutto -guardi che l'argento è sempre argento, non cè niente di speciale in quello inglese...- ma io lo vedevo però rispetto gl ialtri anelli... veva un colore diverso, il peso dell'anello, identico all'altro, era diverso come se l'argento della Stjustin fosse più... corposo, come dire..."

"ho capito, lo avveritivi diverso..."

"Si... e qui lo vedo.. le fedine non sono come quegli anelli, sono più leggere sebbene peso uguale, come dire, si fanno sentire meno... con quegli anelli era come avere qualcosa che dava la sua presenza... con questi no e non capisco... avrei voluto comprare di nuovo l'anello, ma il sito che li vendeva nel mio paese, ethnos, aveva questo anello dell'amore gallese con la scritta blabla ddangos ein cariad, Un fodrwy e il resto bla bla a un prezzo per me irraggiungibile, quelli li avevo comprai in asta su ebay ma non li trovai più... e alle mie richieste di sapere quando ci sarebbe stato sconto come per altri oggetti, anche di venti eurocome altri oggetti..., sarebbe stato grandioso... non potei comprare un altro welsh... ricordo dopo il diploma quando lo comprai, dopo la coppetta mi pare... quando lo vidi dissi -finalmente un anello per me-... amo questi gioielli  con le scritte e sebbene le frasi siano troppo sdolcinate non so perchè ma sentivo vederlo...mh..."

"... che erano per te..."

"SI!" 

"nel caso te li fai rifare vedendoli tu e scegliedno le fedi oppure adesso, puoi comprarti gli originali... ma ora vediamo ad un'altra cosa... verrai al party che abbiamo preparato anni cinquanta con per l'occasione un'orchestra che suonerà dal vero brani ispirati al postmodern jukebox con quella cantante e quel brano che ti piacciono...?"

"... devo proprioooo!!!?" fece lei come una bambina scocciata, voltandosi un pò verso il fianco

"... sarà Milan a gestirlo quindi decidi tu..."

"E tu...??"

"..." la fissò come se riflettesse "dovrei stare tutto il tempo con la maschera..."

"... la metterò anch'io se ti senti solo nel club dei MASCARATTIIIIII!!!" rise facendo una sorta di parodia che lui non comprese, vedendola poi fissarlo per non aver colto, ricordandosi che non era italiano anche lui, e si rimise, col broncio, schiena contro il bracciolo

"CAlma, ragazza... sei agitata oggi... vedrò cosa decidere... Milan inserisce sempre nell'invito la postilla che chi vuole può indossare la maschera, però..."

"e ballerai!!?" fece lei con un guizzo biricchino "... intratterrai le ospiti mentre Milan se la spassa a mostrare la gnocca di turno...?"

"... non sono mio fratello, se intrattengo LE ospiti è perchè è così che fa... ah, no!" fece di colpo lui ricordandosi che era mascherato e lei rise, lo aveva fregato "... brava, brava! prendimi in giro mentre non ricordo che devo stare..."

"... sei comico quando ti sbagli..." fece lei come infervorata dallo scherzo "... quando vi dico che dovete trovarvi una moglie che vi faccia da segretaria e tutto..."

"sarebbe un lavoro quello... se si finge e si utilizza una persona come specchietto per le allodole... ma in ogni caso sposarsi significa..."

"...cosa...!! quella menata del -ehi! la spersona giusta o ninete!! Lo si fa con la persona che AMI e che sposerai...- ...questo è mettersi il collare e la palla al piede e urlare -Sono un fottuto schiavo!!-...." fece infervorata gesticolando

Dorde rise di gusto e mando una manata al bracciolo "e a chi lo si dovrebbe urlare?"

"Ridi, ma sono seria... è... disturbante la cosa che tu non puoi vivere nietne nella vita quando e se lo vuoi, altrimenti ti equiparano a... un assassino, un tocacciante dibimbi, a... non lo so, cose brutte!! Sposarsi è incatenarsi a una persona, la meno peggio, e fare la vita del bistrattato per cui se non provi niente o tutto finisce sei pure merda...!! AH, e io parlo di quelli che sono brave persone da non cornificare l'altro o l'altro fergandosi delle cose... basta, lascia l'altra persona cosa succede, sucede e ... no!! Là sei merda tu, mio parere, se hai amanti mentendo e facendo lo schifo alle spalle... io ho cercato di evitare i matrimoni, mio padre voleva che sposassi il figlio di un suo amico di giovinezza che tra al'tro era una brava persona, quando lo vedevo era pure gentile e simpatico ma i miei orsi di merda, stavano sempre soli come imbecilli e non lo si vedeva mai, con la moglie e figlio... finì che il figlio fu padrino di uno dei fratelli e una mia compagna di classe, Debora chiamata la maga magò che di schifo ne faceva e lo raccontava in classe ma ehi!!... lei era amata!!.. e le altre merde lo hanno visto, volevano da me info ma mentii e poi..... si sono accaniti perchè mi videro in chiesa con lui e famiglie e volevano sapere, e lo hanno trovato!! Testimoni sono le foto che vidi io stessa!! Tutti abbracciati o lui con uno di sti stronzi felici e contenti a divertirsi fuori e per colpa di altri io non ho vissuto niente...!!! Ci stesi male solo per un motivo..." guardando apatica e come stanca il tetto, fumando "come il padre, era una brava persona e mi ferì il fatto che lui sorrideva con quegli stronzi di merda felici come amici cari, e lo sono rimasti, e... parlo edgli stessi che mi facevano bullismo, mi dicevanocose orribili, mi facevano prese in giro e ogni cosa e poi se mi isolavo basta, per gli insegnanti io avevo qualcosa che non adnava... e loro sono rimasti amici... se avessi detto che quelli eerano feccia ci scommetto che mi avrebbe risposto se lo avessi incontrato -ma no, siamo amici, non ci credo...-... IO non sono mai creduta, sono considerata ugiarda e maligna... SONO BUGIARDA E MALIGNA!?" efce lei di scatto verso di lui come in preda ad ansia

"... no, non sei una persona che lo fa, tranne quando recita, diciamo così, per fare le tue marachelle..." guardandola come per dire altro "m a chi crede che tu sia quel genere di persona, non so che problemi abbia alla vista... tu non menti, tranne quando prendi in giro e scherzi... ma sono situazioni diverse!! QUindi non capisco perchè e coe ti vediamo in certi modi..."

"beh, comunque è finita  che mi sono isolata finhè non conobbi zay, e poi lei e Ric tutti -oohh, ma che dici, noi non ci crediamo mica che sei rimasta sola come una scema-... ma ero rimasta sola come una scema poerchè quegli orsi dovevano stare lontani dalle gente SEMPRE... la cosa brutta della solutdine sai qualè...?? nn è solo la solitudine in sè, come ce ne sono migliaia soli che non sono considerati da nessuno se non impiccioni ed esistono sperduti dentro le loro mura di casa sognando giortni che mai verranno...Ma le peggior cose che possono capitarti legate alla solitudine sono, A... stare con persone che ti fanno sentire sola.. ah, se lo so!! Che disperazioine è quando sei inudita e non vista ma solo come vogliono loro e ti senti come un fantasma...e poi come per ZAy e Ric che dissero cagate atyomiche che non cozzavano con me da farmi incazzarte e capire che ero sola!! Avrebbero detto che era solo percxhè non eravamo di presenza e avevo frainteso, secondo l'italiano il senso era quello che si leggeva e Zela che mi diceva che dovevo lasciare tutto e scappare pr andare da loro che avrei vissuto meglio e loro cmi capivano, poi non mi è semrnato... anche loro a dirmi dells bugiarda!!! E dicevano di conoscermi e la mia vita..."

"Non ti sei sposata quel ragazzo, anche se non premevano tanto ci speravano e te lo dicevano credendo che facessi come tutte... tienilo nella vita prima.."

..". come si riesce a scacciare le cose a... alla vita prima senza avere incubi la notte con tutti loro che compaiono, a..." sospirò depressa

"Ho una cosa per te!!" le fece mettendo mano alla tasca interna della giacca che aveva sfilato e messo piegata contro lo schienale della sedia, prima si sistemarsi. Era rimasto in camicia, un bottone aperto e pareva tornato da una lotta con un toro per quanto pareva fiaccato. Invece era solo di ritorno, in pausa, dai suoi impegni per il generale "presumo che ti mancasse..." mostrando un pendente che dondolava dalla catenina a pallini e poi  un ciondolo quasi a trapezio con base dietro e dentini davanti in argento,  con opale boulder australiano. Lia fissò sbalordita mentre lui e lo teneva pendente davanti, sembrava una qualità detta fire per il modo alla luce di mostrare colori e movimenti, sebbene un boulder. Aveva due inclusioni per la roccia da dove era estratto, marrone opaco, e poi era come vedere una parte di universo o una massa d'acqua che si muoveva dal basso come da una foce a un riversamento ampio in alto. i colori pastellosi e cerosi, variavano dal turchese, un pò di smeraldo, azzurro , blu, blu scuro, come un blu elettrico , viola e bianco andandando scurendo in alto a sinistra in basso. Sembrava che veramnete il gel che lo componeva finchè non divenne opale si muovesse davvero colpito dalla luce. Lei amava gli opali con colori detti bouldeer e fire di blu e sfumature di blu e viola. E quel pezzo, sapeva, poteva costare per la caratura e qualità veramente tanto.

"....Grande opale boulder australiano taglio libero con colori che sprigionano varie tonalità di verde ,azzurro, e qualche riflesso viola e bianco. Questi colori sono visibili specialmente nelle giornate grigie e piovose, a detta di chi me lo ha dato! Lo ha definito con un disegno particolarmente suggestivo e zone di colore brillante..."

"i colori sono cerosi come alcune mie labradoriti fire!!" fece lei ammirata restando sul fianco a fissarlo mentre la luce del sole lo investiva e faceva -muovere- l'effetto dell'opale come si era solidificato

"era quello con più blu e sfumature di questo colore, se cè troppo verde o rosa non ti piace..."

"ma sarà costato un botto!!" esclamò lei, consapevole che per quelle dimensioni, molto sopra i circa-quattro tre centimetri e con particiolarità cromatìiche e qualità, il costo poteva essere di alcune centinaie di euro o dollari. Milan le aveva già regalato  un opale particolare, a forma di fiore come piaceva a lei, tipo gigli, iris e simili, ma le aveva detto doveva essere un Crinum con petali lunghi e sgranfiati, ondulati con bellissimi effetti visivi. Era un boulder con base blu ceruleoe screaziature e riflessi ed effetti di verde, turchese, bianco, azzurro, blu e varie sfumature di questi in un efetto magnifico. Era molto più luminoso di quello che Dorde teneva pendente perc hè di colori più chiari e tonbalità non scure come nel nuovo. ma quello di Milan aveva un foro al centro e andava indssato con un cordino di cotone cerato e lei lo adorava. Insieme a Cianite, fluorite blu e azzurro, labradorite bianca e grigia con riflessi azzurri, larimar, labradorite fire,. occhio di tigre blu, occhio di gatto ect, aveva ricevuto in regalo molte pietre da indossare senza bisogno di acquistarne lei, tranne per la sua collezione di  minerali.

Lia in quel momento indossava delle collane con ciondoli in argento o madreperla ma sotto la camicia, nel vestirsi non le aveva tirate fuori, così dopo un pò di remore e Dorde che le diceva di prenderlo, alla fine se lo mise sul petto e chiuse il gancio nell'anellino. Era una collana corta e quel ciondolo   indossato, questo non toccava il taglio del seno come lunghezza e lei lo vedea ome segno  che non dava molto fastidio nei movimenti e abiti come maniche, per cui non era fastidioso muovendosi impigliandosi ovunque come le accadeva con altre catenine e ciondoli lunghi.

"Anche indossato a vederlo è straordinario!!" cinguettò lei voltandosi sulla schiena, muovendosi come un gatto a destra e sinistra con il suo gioco preferito, agitando le gambe oltre il bracciolo della poltroncina. "Oh! però... seriamente quanto, è costato?" girandosi per la contentezza pancia in su e un pò sul fianco sinistro, e ginocchia sul bracciolo, che pareva quasi una posa sexy, e lo fissò come in colpa

"Niente di che, pensa ai test e cosa vuoi combinare come Veròna..." alzandosi, andando all'angolo bar ma versandosi lui le cose, di solito lo faceva qualcuno tipo servitore, e preparò anche qualcosa per lei, non un liquore ma di frizzante e non alcolico, con una cannuccia, e glielo porse, per poi sedersi di nuovo. Lei vide la cannuccia e fece storie, perchè lui aveva il vizio di farla bere in quel modo per non rovescuiare qualcosa sui tessuti. Una volta per manifestare irritazione aveva fatto le bolle con il vino, schiena contro un bracciolo, sedere sulla seduta e gambe  piegate sullaltro bracciolo, con lui che la fissava irritato.
lei prese con lo sguardo come un bambino c he aspetta l'ok dal genitore per fare qualcosa con il ciondolo, sul bacino, su un fianco agitando i piedi sentendosi in colpa per ogni regalo, come se non lo meritasse.
Succhiò dalla cannuccia il contenuto, a piccoli sorsi e poi allungò la mano sul tavolino di fronte per posare il bicchiere, mise il gomito sinistro sulla seduta a sostenersi la testa e con la mano destra giocava col ciondolo sulla sua camicetta, con lo sguardo intimorito.

"Je suis un peu... incertain. Tu me donnes toujours quelque chose mais je ne sais pas quoi dire... N'est-ce pas trop ce que tu fais pour moi ?" gli disse in francese timidamente e lui restò col bicchiere a mezz'aria invece di bere, perchè la sentiva parlare francese e lei  lo odiava quasi. "Somos amigos, pero no es mucho lo que me das? Me siento obligado, como obligado a corresponder pero a veces me pregunto quien entre tu y yo... da mas al otro!!" e lui si fece attento e accigliato sentendosi ora rivolgere in spagnolo, stava mettendo in pratica lo studio delle lingue e si apsettava ora il tedesco, non  conosceva molto le lingue nuove ma mettendo insieme cosa sapeva sembrava cavarsela,  per poi restare a bocca aperta "I yeshche...ty znayeshʹ,chto mne nekomu,kto v moyem serdtse prinimatʹ te ili inyye resheniya...ya by khotela chtoby tvoi podarki byli ot dushi no ne dlya opredelennykh...veshchey!!" Dorde c onosceva varie lingue, meglio del fratello che sembrava incepparsi dopo le basi e osì era molte volte prorpio Dorde a doverlo sostituire per svolgere i suoi compiti, come quelli "di mano".

".." la fissò come se ponderasse qualcosa e lei credendo di aver sbagliato a dirlo in russo, non sapeva il serbo, si affrettò a ridirlo in francese e spagnolo, sperando azzeccare la versione giusta.

"Ohh... ehm... Et encore... tu sais qu'il n'y a personne pour moi, qui est dans mon coeur pour prendre certaines décisions... J'aimerais que tes cadeaux viennent du coeur mais pas pour certaines... choses !!.... or.... Y otra vez... sabes que no hay nadie para mi, que este en mi corazon para tomar ciertas decisiones... quisiera que tus dones fueran de corazon pero no para ciertas... cosas!!"

"... ho capito... lascia perdere certe cose, non ti doniamo le cose certo per avere un ritorno, o i tuoi di regali avrebbero un singificato diverso..." bevendo il suo liquore, facendola sorprendere che pareva sempre comica quando faceva certe facce e lui rise trangugiando "Je vois que vous apprenez beaucoup... c'est étrange d'entendre parler d'autres langues mais apparemment vous n'êtes pas comme on dit... ou vous ne seriez pas capable de faire certaines choses. J'ai toujours pensé que les écoles publiques avaient des modèles de jugement... faux !"

"Oh... ma la scuola pubblica sarebbe anche buona, non è questo... sono le persone che compongono il corpo docenti che non divide il suo ruolo di insegnante e quindi senza pregiudizi o quale lato essere... se fosse così i bambini poi ragazzini e altri sarebbero meglio giudicati... oh, stavamo parlando in francese... mh... Je suis maintenant comme ça ! Pour moi, le changement n'est pas possible. pour cette raison, même si c'est embêtant ou énervant... j'ai peur de ne pas comprendre le cœur des gens, pour ceux qui en ont un... et de ne pas comprendre le genre de don et si... c'est quelque chose qui doit être réciproque ... J'ai toujours vécu seul et ..."

"Nous serons toujours avec vous ... nous sommes amis, nous nous ressemblons à bien des égards et vous êtes ... la première personne que nous avons approchée depuis longtemps ... dopo molto, molto tempo..." come se fosse in rammarico per qualcosa..."

"Mais que ressens-tu pour moi ? Qu'est-ce qui t'amène à ça...!?"

"...dimmi tu cosa intendi per provare qualcosa..."

"YA ne znayu, chto ya chuvstvuyu, chto ya chuvstvuyu vnutri, yesli yestʹ..."

"Lia... il fatto che tu non comprenda certe cose, non sei capace di riconoscerle o... sapere quello che avverti non so... non vuol dire che tu sia come ti etichettavano... dove sei il cuore di pietra? O di ghiaccio? O che non hai cuore?!... l'unica cosa che posso dirti è che se si prova qualcosa, lo si sente e si capisce... te ne accorgi... è impossibile spiegare e render chiaro cosa significa ciò che ogni persona avverte, riconosce o scopre e lo comprende... ogni persona avveerte cose diverse, in base a cosa lo faccia manifestare...  hai sempre creduto, come per la tua famiglia per fare un esempio, che non provassi niente per loro perchè per te erano come estranei, solo conoscenti mentre non capivi il ocmportamento di compagni di scuola che piangevano e si disperavano o erano visbilmente preoccupati per qualche membro della famiglia... e tu non fossi niente di umano... ma a me, non sembra... semplicemente sei diversa dalle altre persone e per provare qualcosa deve esserci qualcosa nel tuo profondo che viene fuori... sarà l'isolamento che hai vissuto, il come ti trattavano e restavi alla larga dalla gente, e tutto il resto... se non provi niente che altri considerano amore... vuol dire che cè qualcosa che te lo dimostrerà ma non è intorno a te..." fissando il bicchiere mentre agitava un pò il liquido ambrato.

"... " facendo un pò il brncio, mettendosi di schiena spaparanzata

"Che vestito indosserai stasera...??" le fece per cambiare discorso e lei voltò il capo dubbiosa "devi vedere cosa è disponibile nella sezione anni quaranta, cinquanta e sessanta e scegliere gli abiti... on i capelli ci sei più per anni venti e trenta..., così corti, questo taglio fatto ad arte è perfetto per quegli anni, devi solo indossare gli accessori e... credo che dovrai mettere una parrucca e fartela acconcianre..."

"non mi ispira lo stile su di me di quegli anni... che festa ci sarà prossimamente...?!? regency...?! No, mi pare quella ispirata al fantasma dell'opera... dovrò mettere il corsetto moderno... meno male non quello vecchio che è assurdo... le calze e..."

"dipende quanto lo vuoi stringere... fatti aiutare e..."

"... tu non mi aiuti?" fece lei apparendo sorpresa e sinceramente interessata alla risposta in maniera seria, ma lui la fissò per un pò concentrato e come dire -perchè lo chiedi- e allora lei rise e lui si fece piccato dopo aveer brbottato -di nuovo-

" lo so che fai questi giochetti tra noi perchè siamo noi, però... lascia stare, non volevo dire niente sul tuo passato perchè lo so che con loro non parlavi e cèra odio, quindi non ti conoscono come noi, però questo tuo scherzare..."

"in cosa scherzerei..." fece lei dopo aveer ripreso la sigaretta e acendendola, lasciando uscire il fumo cercando di scacciare un sorriso

"sul discorso degli abiti... tu sei quella che scuote la testa con aria innocente come una bambina per poi chiedermi se ti posso aiutare..." le fece arrabbiato con un indice puntato du di lei, la quale tirò una boccata dal finissimo bocchino e parve tattenere un sorriso, voltando il capo verso la spalliera della poltroncina come ammirata di qualcosa"...io ti ho detto una cosa, tu a negare, a dire che è per non rovinare gli abiti che..."

"Infatti, di solito ho bisogno dell'aiuto per non rovinarli e chiedo a Jd, Milan, proprio Lubo se non cè nessuno o Kovacs o Zidgi una mano... si devono fare con delicatezza o si rovinano..."

"e con me...!?" accigliandosi vedendola stare cn il capo verso lo schienale "... guardami quando ti parlo, ti ho già detto che il tuo modo di fare non va bene con me e..."

"... ti brucia...!! Ok... ascolta..." fece lei guardandolo con quelle facce che faceva quando era provocatoria e sfrontata, con esprtessione impertinente pensasva inveec Dorde "Io non ho detto altro che il 90% della verità!!" dicendolo scuotendo la testa come se fosse lampante e sicuro, con il sorrisetto malizioso  sempore col capo un pò di lato col mento

"...cosa?"

"Cosa... ho detto!!" fumando "io..."

"quindi che cosa... io devo scoprire  qualè la parte falsa...?!?... su loro o me ...?!? E che ... con chi sei bugiarda sulle tue intenzioni?... devo capire i tuoi suggerimenti per..."

"..." lo fissò fredda

"..." poi cambiò espressione e sussurrò cosa lei diceva su quell'argomento più volte e la vide creare un sorrisone monello come a voler dire qualcosa "Aspetta... bugiarda!! Stai forse dicendo che io sono  ..." e lei ghignando alzò un indice "quindi... con loro..."

".. non ho mentito... ho solo inserito nella verità un piccolo neo... come ti ho chiesto, così è... decidi, anzi, capisci tu quale è la verità...!"

"... lo sai che questo è giocare sporco... ti ho già chiersto di non fare con me cose che... poi perchè io!?"

"ah, boh, non lo so...perchè...!" fece lei come ferita e il viso triste "... chiederti questa cosa è male? E' farti qualcosa di male!?! Sono una persona orribile perhè mi va solo da uno e che non lo abbia detto oppure perchè è da veergogna che una ragazza...??"

"..." sospirando "non giocare con le cose... io ti conosco , ma.,,," ma non terminò perchè lei aveva ruotato le gambe per mettersi in piedi e si trovava davanti a lui dritta e sfacciata, ghignando cattiva, con il bocchino vicino il viso. Sembrava quel sorriso monello e altezzoso  ma più come una predatrice nei film che mette alla prova gli sfortunati

"E in cosa non dovrei giocare!!? Pensi che io sia bugiarda? Che voglia fregarti?? che abbia brutti fini...?

"... no nsei tipo da fregare la gente, se menti è per scherzo o piccole cose che combini e... che poi, tu se vuoi qualcosa basta che lo dici, sei fatta così o la ottieni conquistandola... allora perchè mi..."

Lei non rispose ma fece un sorrisetto furbetto e con grazia si portò alla sinistra delle gambe di lui e si sedette sulle cosce, portandogli il braccio sinistro intorno al collo di Dorde. Strofinò il viso tra la spalla sinistra di lui e il collo e gli sussurrò "scemo, io non faccio niente per cattiveria, ma la gente potrebbe vederci di più di quallo che è... ma sono una brtta persona a non a vere problemi con qualcuno da ffermare qualcosa che...". Lui però di colpo sobbalzò e la scostò con le mani sulle spalle sorprendendola, fissandolo accigliata.

"Dovè la sigaretta??!" scuotendo la testa a fissarle le mani, per poi vedere lei alzare un sopracciglio, puntare con gli occhi il tavolino da salotto alla sinistra di lui e vedere che tenuta con la sinistra, la sigaretta era stata poggiata là con bocchino in alto, silenziosamente. Dorde sospirò tranquillo, abiti e mobilio erano salvi... si risistemò sulla poltrona come se un peso enorme gli fsse stato tolto. I mobili di quei salotti erano di pregio, antichi e una riparazione era costosa anche solo per trovare i tessuti. E bli abiti poi, fatti su misura e di pregio. Sapeva che lei stava attenta con le sigarette mediche ma a volte gli partiva la paura di trovare danni.
lei restò seduta, dritta, sulle ginocchia cn le sue verso la poltrona, a fissarlo.

"tu mi fai venire certi colpi, ragazza,  sapendo che potresti combinare qualcosa che..."

"se io dovessi chiederti... tu cosa provi se...!... mi risponderesti?"

Dorde aprì gli occhi dopo un sospiro e la fissò, non aveva cambiato posizione ne altro, stava seduta con  il busto verso la finistra alla destra di lui, il viso voltato a fissarlo, le gambe un pò spostate verso la poltrona. La testa che si inclinava a destra e sinistra studiandolo.

"... che vuoi dire..."

"..." abbassando il capo e gli occhi come per pensare a cosa dire "... mi sento confusa per la maggior parte del tempo... Sono confusa perchè non so chi sono, cosa sono e... nè quello che voglio... e ancora perchè vedo la gente provare mille cose, farle palesi o dirlo perchè si aspetano qualcosa... e... si, sono pregna di confusione, questo anche perchè stò continuando a vivere per acconntentarvi e aiutarvi ma... mi sento in un limbo dal quale non so uscire... vedo gli altri vivere le cose, dire di provare cose ma io... non so come riconoscere, per capire, cosa loro dicono... a volte come fu per quella scena che dissi a Zay dove non so come mi sentì come... indietro nel tempo in una situazione con Rò come se fossi lì e poi mi ripresi di colpo ed ero nell'aula dell'uni, sola perchè studiavo e... era come se fossi tornata indietro di botto a quel momento per poi riaprire gli occhi e trovarmi là e per un attimo mi sentivo storidita perchè no ncapivo dove fossi, dovetti... mettere a fuoco le finestre, il luogo... a volte non proprio così ma... cercando di capire quello che dicono e che vedo... io torno a certi momenti a quando... io non provavo ne sentivo niente di c osa diceva la gente o che avrei dovuto vivere e... smpere con Zay sul treno quando ci fu l'errore e lei che piangeva e io no ncapivo perchè lo facesse quando cèra sempre un modo e...  risultav sempre fuori posto perchè loro ....mh... è come se fossi un fantasma o spirito che vaga ma non può essere ciò che hanno e sono gli altri intorno... "

"è per questo che mi hai chiesto di dirti cosa... e chiedi alla gente, chiunque, di spiegarti...?!?"

lei però non rispose e si voltò verso di lui, come demoralizzata per poi accigliarsi e seria si mise a sbottonargli i bottoni della camicia non aperti, il primo era aperto che aveva allentato dopo essersi tolto la cravatta come faceva sempre prima di edcidere di andare a cambiarsi.

"Lia... che fai..." fece lui cercando di fermarle le mani ma lei le allontanò "mi spieghi perchè  ti lamenti delle cose che io non mostro o faccio, se però lo faccio per pernderti in giro, dici che ti provoco?..."

"..." tralasciando quello aperto, il primo, lei sbottonò gli altri tre e poi continuando a non proferire parola passò la mano dal suo collo alla spalla destra scostando nel mentre un pò la parte di camicia aperta, e si accoccolò di nuovo con la tempia contro l'incavo del collo. Dorde mosse la testa per guardare e con la mano cercò di prendere la mano che stava ancora ma lievissimamnete a muoversi sulla sua pelle, ma lei fece un mugugno di protesta, ceercando di non fargliela togliere.

"... mi spieghi..." ma poi cambiò idea e con un grugnito diede un coplpetto con la fronte alla spalla sinistra di lui"perchè anche a te come a Rò batte il cuore all'impazzata? Perchè non è possibile avere sicurezza sapendo che si scatenano le stronzate e tu non puoi stare vicino alla gente perchè..."

"Lia... siamo umani!" fece lui, tirandole via la mano e con una cercando di riabbottonarsi la camicia "... anche se tu non senti certe cose, non dimenticare che anche i tuoi atteggiamenti di scherzo possono non essere... siamo umani..." chiuse lui

"Già..." fece lei amaramente, passando la mano sul collo e poi portando le dita sulla sua nuca come a tirarlo verso la sua testa e stringersi di più "Io non provo e sento niente ma non mi crea rabbia o altro... Io non voglio provare niente, su questo non ho problemi, vorrei solo capire per non finire a fare strafalciioni e... non è questo che desidero, ossia provare anche io, mi sta bene come stò ma... nell'avere persone intorno io mi sento a disagio perchè provano e sentono cose a me sconosciute e credono che io sia chissà cosa, perchè non mi accorgo di loro e come ci si dovrebbe comportare... non è per me una mancanza non provare niente mentre mi accorgo sempre che ALCUNI quando sono con loro hanno certi atteggiamenti... è solo che... non mi sento manchevole, come ho sempre detto se non fossi come sono ero quella che se non provava niente per nessuno non trovava assurdo virare su un professionista solo per l'esterienza, questo per evitare problemi con mi stava intorno ma... era appunto per le esperienze, che non ho , non sul dover per forza provare qualcosa... ma cosa mi fa male uguale è... non voglio avere paura o senso di vuoto cn chi mi sta vicino, di incapacità come se io non volessi considerare gli altri come mi accusano e ancora... io mi sento... nel sapere che alla fine non mi si vorrà mai bene perchè io sono io e perchè ci sono, perchè ci sono fattori biologici che influenzano la cosa...io vorrei essere amata con ben più che gli ormoni... Un pò come per Lei, dell'opera magna... senza ormoni, provava e aveva sentimenti anche più e più di me... a riprova del fatto che l'amore non è e solo sesso e cosa danno gli ormini, ma cè di più... ma gli ormoni rovinano tutto e..."

"... tu lo sai bene che se togli all'essere umano ciò che danno gli ormoni, è un mondo fnito di tante cose..." fece lui portando una mano sulla sua vita e l'altra le cosce "... anche se sei tu e dici anche Lei non siete spinte da quelli, gli ormoni fanno parte dell'essere... umani!... perchè la gente brama così tanto cosa danno lwe droghe,  il sesso e viverlo? perchè ti dà delle cose he ti fanno sentire vivo... sono esperienze che per la natura devono essere sfogate altrimenti saremmo... come gli angeli della bibbia... lo so che tu vorresti toglierti tutto ed essere TE, perchè a parte quando hai il ciclo... o meglio, avevi... avevi quell iche chiami sintomi e..."

"e voi non me lo permettete!!" come un'accusa, offesa

"E' solo per i test... tu stessa dici che i cavalli per fare un esempio se sono castrati perdono ciò che sono... non i cani come paragone, ma i cavalli vengono resi castroni perchè si pensa che gli stalloni siano più mansueti... e lo ritieni vergognoso perchè rispetto altri animali loro ne risentono... così come per loro, le persone hanno bisogno degli ormoni e anche se tu dici di non..."

"Smettila con le solite cose... hai già detto le stesse cose altre volte, io non provo e non sento quello che gli altri descrivono e non sento il bisogno ma... con Milan non ne posso parlare perchè poi inizia con le sue cose, insieme a Madame come se non mi sentissero... è così difficile almeno sapere qualcosa per sapere come comportarsi con gli altri?!? Poi quella stronza o altro come mi hanno etichettata sono io!!... ma nessuno ad scoltare e capire me!:..tuti voi ne siete influenzati e se io mi sento meglio così, perchè cosa voglio e comprendo so che non viene da un'influenza... voi... è così sbagliato che esista una come me che non possa vivere come si sente e voglia, anche tra altri senza esser... non è giusto!!" tirandosi a sè lui con un braccio dietro la testa, guancia a guancia.

"L-..."

"mi sto logorando dentro... ci son o cose che per me sono importanti... sono cose di importanza vitale... io non sogno più... non so più quali sono i miei sogni perchè ho perso tutto... Voglio solo farmi scivolare tutto addosso e non scivolare sempre io ma non sapendo cosa provano, come e tutto il resto gli altri on so capire e comprendere i loro comportamenti e pretendono che io CONSIDERI loro ma nessuno considera il mio non capire e che non provo niente... e sento sempre pretese e ..."

"Lia... Ascolta..." strofinandole il mento sulla fronte

"Ragazzi!! Giornatina grandiosa, eh!!?" spumeggiante

Lia e Dorde si voltarono sussultando verso la porta alle spalle di Lia, in fondo, mentre Milan li raggiuingeva frizzantino e felice con qualcosa in una mano, pesante.

"Ma..." fece Dorde in preda ad ansia, facendo mettere Lia seduta dritta come se avesse fatto un balzo sulle cosce di lui, scostandola "... che cavolo di fai qui!!! Cèro io... ci vedranno!!! QUalcuno entrerà!!!..." agitatissimo

"AH AHA H" rise Milan "Tranquillo, ho controllato tramite Helias e dato ordini che tenessero tutti lontani..."

"ma sei pazzo!! Non siamo neanche in una stanza con passaggio..." disse
Dorde  come una preda all'erta voltandosi verso l'altra porta, di fronte l'altra "noi...!"

"Ti calmi?!? Non ti preoccupare, ho il mio metodo per andarmene..." mostrando una borsa tipo da palestra in una mano, quella che usava con i travestimenti e lui e Lia si divertivano a vedere quanto Milan riuscisse a fregare gli uomini, e si sentì un "Ghe!" diveertito. Era Lia che ghignava e fissava Milan c ome se pensasse -sei un grande!-

"Cosa ridi!!" la rimproveerò Dorde agitato e spaventato di vedere qualcuno spuntare e mandare in fumo la copertura di anni "ANni di impegno per..."

"..." ma Lia  fissò Dorde che la rimproverava, con sorriso monello, e poi guardò Milan che cercava di cancellare il suo sebbene stesse morendo, e poi lei saltò giù dalle gambe di Dorde e andò ad abbracciare Milan contenta, stringendoselo tutto "... sei tornato e sei stato grande a farlo camuffandoti!! Poi voglio vedere i filmati e acclamare la tua fottuta bravura!! Poi spiegami come sei criuscito a sguciare sotto i loro occhi e come, come se non ti riconoscessero!!" riedndo e stringendolo con entrambe le braccia al collo, saltellando.

"possiamo vedere di cambiare stanza...!?" fece nervoso Dorde alzandosi fissando le porte

"...ma no ho ancora detto cosa ho portato...!!"

Lia lo squadrò acnora incollata su di lui,con fare confabulatorio e Dorde si mise le mani in tasca nervoso.

"Dai... racconta!! voglio sapere...!!"

"Dai, bimba... indovina!! AAHHH, sono stanco ma ora mi sento meglio, vieni qui!!" stringendola alla vita e sollevandola mentre lei rideva, per poi metterla giù e ravanare nella borsa.

"Prima che me ne dimentichi, ecco fretello... questi sono i contratti... abbiamo tre nuovi clienti e uno che è entrato nel nostro gruppo religioso..." porgendoglieli e Dorde iniziò a dargli una scorsa veloce. " E poi... ho una cosa che volevi.." fece invece rivolto a Lia senza alzarsi, ma come nascondendola.

"E che cosè...!?" avvicinando con la testa per guardare dentro il borsone

"WHAAA!" fce lui facenodola saltare in aria "Non te lo faccio vdere per ora, questo è un'altra cosa... è qualcosa per stasera.."

"perchè, che cè questa sera...!?" domandò Dorde sollevando gli occhi dai fogli, come a interrogarli

"Segreto!... non è questo che devi indovinare... dai, ricorda cosa ti piaceva fare fino al liceo ma non hai mai potuto...!?"

Lia inclinò la testa come presa alla sprovvista, pensando e Dorde si intromise "Ti prego, non dirmi che le hai comprato dei materassini da spiaggia a forma di macchine, carro armati o cosi strani che sparano acqua per giocarci voi due... sull'altro suo interesse er questo periodo cè il fatto di fare il bagno a mezzanotte o fare camping in spiaggia o..."

"NO!! non è questo!!" fece ridendo e  ancora misterioso, e Dorde si accigliò, fissò Lia che ricambiò ancora non capendo e poi si illuminò.

"OOOHH!!.,.. hai preso una tenda indiana!?!" fece lei con un'espressione sbalordita e contenta

"N-no... non proprio quella!!" fece Milan un pò in colpa " ho trovato questi e ne ho presi uno per modello..." porgendole dei fogli che erano le spiegazioni di montaggio delle tende. E lei lesse le intestazioni di ogni blocco.

"Tenda dell'esercito Normanno a due alberi agli angoli e tettoia sollevando il lato predisposto con due barre... oh, sembra uin gianduiotto con il lato lungo sollevato... " le uscì e Milan rise " Landsknecht, a pianta quadrata rettangolare e tetto a cono con tettoria lunga e bordature a merlo... sembrano quelle dei film... Modedllo araldo a pianta angolare a otto picchetti e tetto a cono, con tiranti e tettoia... Tenda ad anello Avalon totalmente circolare on tiranti ed entrata a lembi della feritorio predisposta... hai preso tutte queste!?"

"Si...! Hanno i portanti in legno e non in ferro e utilizzando... dei pesi è possibile montarla anche non nel terreno..." indicando questultima cosa con una certa enfasi

"QUindi... sono per noi!?"

"Certo, bimba!! Invece che sempre nelle nostre stanze, avremo un posto solo per noi... come i ragazzini che creano il loro posto tranquillo e lontano dagli adulti... "

"eh eh eh" rise lei e dopo un pò che si agitavano, mentre Dorde non capiva, perchè sembravano come sotto acidi insieme,  non fecero un coretto, lascianto basito il fratello maggiore.

"NOn...!! CI posso..!! Creeeeedere!!!"
"
NOn...!! CI posso..!! Creeeeedere!!!" tutto in italiano.

Agitarono le mani aperte vicino la testa, non come fare un megafono quasi come cercava di capire Dorde, ma le mani le scuotevano vicino al viso dicendo quelle cose. E poi Dorde ricordò, l'avevano già fatto quando entrambi, suo fratello e lei, erano entusiasta per qualcosa da fare. Erano scherzi tra loro e una volta lei disse per spiegargli erchè agivano così "E' alla Aldo!! Il comico del trio che è troppo forte su ceerti atteggiamenti, ache se noi conterranei non è che siamo così!!... però Milan adora certe cose che gli faccio vedere..!!" mentre suo fratello amavba il modo dei fare degli italiani e come si sentivano certe parole che non conosceva. Aveva imparato qualcosa di italiano ma solo per salutare ma i modi di fare erano per lui qualcosa di fascinoso.

"Mh... quindi siete entusiasti della cosa!" fece Dorde ancora basito da cosa combinavano.

"NOn...!! CI posso..!! Creeeeedere!!!"
"
NOn...!! CI posso..!! Creeeeedere!!!" rifecero e Dorde alzò le bracia per coe dire -ma ancora!-

Ricordava, Dorde, quella volta per carnevale che invece di belle maschere si erano vestiti da uomini primitivi e per dare qualcosa di particolare al tutto si erano impiastricciati di colore, fluorescente che di notte o buio si illuminava fatto... di mani e schizzi insanguinati!! Era per una piccola cosa tra loor la sera, si divertirono molto ma Dorde  lo avevano costretto a vestirsi di sciamano con una cosa tipo tunica, mantello grosso di pelliccia vera e bastoni strani, cinture e altro, non era  molto felice di vedere che combinavano. Lei aveva indossato qualcosa alla flientons, non tipo bikini di pelliccia come facevano molti, ma due pezzi composto da sopra che mostava un pò l'ombelico in base a come si muoveva con scollo a V e pantaloncini, tutto di pelliccia e Milan col perizoma, con cinture, fasce porta cose e scarpe pelose tipo baccucce da casa che alcuni usavano. lei li odiava ma per quella cosa se li mise. E per fare cosa paurosa anche se non eera Halloween, presero quel colore fluorescente di un rosso chiaro e si stamparono mani addosso e schizzi di sangue di varia grandezza e chi ci andò male negli scherzi furono i tre dell'ave maria, e i veterani, che erano in stanze diverse a farsi una cena con festicciola e spassarsela dopo quella grande, prima di andare a leto. Dorde quando scesero ovviamente non si mostrò, aveva una maschera tipo batman pelosa che a sua detta lo faceva sembrare, con la pelliccia, un babbuino!! E Lia rideva che lui non si divertiva e faceva nervi perchè stava sempre sull'attenti e sconstroso a trascinarsi sotto quella greossa pelliccia perchè lei gli diceva "ma è per ridere, per poche ore che uoi che sia, siamo noi e tra noi..,. io ho sopportato di peggio...". Ma lui era tirato nel godersi qualcosa perchè pensava che suo fratello, troppo infantile su certe cose, la trascinasse in casini e scherzi tra loro come lui on voleva. lei non avendo giocato e passato del tempo con le person fin da bambina perchè anche i bambini cresciuti da stronzi adutli, sanno essere stronzi, poi metendoci i suoi, si era lasciata andare a diveertirsi in tante cose. E Dorde abituato a una vita meno festosa di Milan si vedeva trascinato dai due, che facevano comunella, per farlo partecipare.

"perchè no!! Fratello, ti lamenti sempre ma è da un pò che ti vedo ridere, cosa che non facevi da tempo! E... ti diverti!! NOn puoi negarlo sebbene ti lagni che stai preoccupato che ci vedono insieme, che qualcuno spia, che facciamo troppo tardi, e altre cose. Sei peggio di un padre ansiogino, però era da tempo che non partecipavi a qualcosa che..."

"MMMHHH" fece Dorde borbotttando qualcosa mentre Lia lo fissava ridendo, poi lei si voltò verso Milan.


"Oh...! E dove le monterai?"

"LE montereMO...!! O forse no... meglio farlo fare a chi ha muscoli... Sono per noi... passeremo il tempo come volevamo fare da ragazzi, in tenda e scopriremo come si vive in questo modo... e magari poi nei nostri boschi..."

lia restò a bocca aperta, Milan rise e Dorde alzò gli occhi al cielo ma poi fu lui a ridere!

"Ah... ma tu ci vuoi vivere in una tenda come una persona semplice e senza comodità!? In un bosco? QUanto reggerai?" fece Lia sincera a Milan, il quale la fissò contrariato mentre Dorde se la rideva

"E tu pensi che stare in tenda sia solo non lavarsi, mangiarsi con le mani, vivere tra animali e..."

"ovvio che no, però... quindi, dove hai intensione di montarle?!"

"Sono per ocasioni diverse, ne useremo una alla volta e in base a quanti siamo...!!" e fece prima guardandola bene e poi puntando su Dorde, il quale compreso, iniziò a dare diniego e Milan fece qualche battuta "Sei invitato anche tu fratello, ovviamente, per questa sera ho intenzione di mettere la prima, il... come lo hai chiamato!?" domandò rimasto senza parola.

"Un gianduiotto con un lato aperto" fece lei ridendo di gusto mentre prendenvano in giro le forme delle tende, e Dorde vide che Lia sembrava ttoalmente diversa quando partecipava a qualcosa da non credere che fosse la stessa di prima. Milan come se avesse un amichetto dei giochi dopo tanto tempo.

"NOn...!! CI posso..!! Creeeeedere!!!" fecero di nuovo i due dopo aver parlato di qualcosa e Dorde riprese a seguirli un pò scocciato.

"Cosa...!" fece Dorde come il terzo incomodo

"Ecco.. se tu seguissi, non faresti... queste figure!!" fece Lia porendendolo in giro, mettendosi a fissarlo di fronte con una mano sul fianco

"E... cosa dicevate?"

"Abbiamo fatto l'elenco delle cose perfette d mettere dentro... embrerà una tenda dei paesi arabi nomadi...ora sarebbe meglio decidere dove metterla... hai detto questa sera? Ce la faremo?"

"SI! ma non l'ho detto chissà per cosa, perchè non dovremo andare lontano per starci dentro..."

"E quindi?"
"Che vuoi fare...!"
fecero Lia e Dorde insieme

"Calma... ho intenzione... di montarne una nel corridoio!!" fece tronfio guardandoli n faccia a turno, ed entrambi cambiarono espressione diventando titubanti e straniti.

"Ehm... nel corridoio!?" fece Lia e Dorde le andò dietro chiedendogli che cavolo stesse dicendo.

"useremo una tenda che rintri nel corridoio e l'apertura sarà verso la grande finale alla fine del corridoio che guarda fuori... mi sono ricordato di questo quella sera che sei venuta con l'arco e le frecce e... dei bersagli speciali... e hai fissato la finestra dicendo che quando mi aspettavi a volte ti mettevi lì, essendo la parte finale del ferro di cav allo e nessuno ti disturbava " mentre lei si accigliò in riccordo di quella notte "passeremo insieme del tempo nella tenda, non fuori, lomntani da tutti, sui cuscini come in erti paesi a stare insieme e fare tante cose..."

"Tu hai pa.... lasciamo stare..." fece Dorde scuotendo la testa come se non ci credesse ma si stranì' alla risposta di Lia

"Se è ciò che vuoi, va bene... sono con te... quando cominciamo...!?"

"Sei impazzita? Una tenda per tutta la parte finale del corridoio che guarda verso la finestra? E come si esce, comunque?" fece sconvolto Dorde

"Tranquillo fratello, avevo già fatto sistemare questo, un'apertura extra nella zona opposta all'apertura, con cuciture dei bordi per renderla forte e un sistema magnetico che chiude i lembi che non si vede il dentro e se qualcuno cerca di aprire si sente..."

"Milan... ti avevo chiesto di non spingere Lia nei tuoi deliri infantili e sciocchi... la influenzi e tende a seguirti nel fare casini da ragazzini che..."

"Dentro, siamo ancora ragazzini... siamo dovuti crescere veloci e per necessità e ora ci diveertiamo... oh, devo chiedere a qualcuno di montarla, non per cosa Lia, so bene che tu ami fare le cose di tua mano ma a che ci servono muscoli in abbondanza se non li si sfrutta...? Vado a cercare qualcuno che si metta a finire la tenda perfetta, entreremo e usciremo dalla nuova apeertura magnetica che ho fatto fare, e quella originale resterà aperta verso la grande finestra così che il cielo si veda tutto... altro che le città!!" fece baldanzoso, vedendo Lia che gli sorrideva complice e orgogliosa, andando via.

"Dimmi che scarzava, che... Lia, ok  che ti diverti e ti senti finalmente in compagnia ma... se ti fai trascinare finisci per ..."

"Cosa ti preoccupa?" fece lei seria, fissandolo negli occhi "ci vedi ocme stupidi, sciocchi, o..."

"no, io..."

"Dorde... ascolta... Milan è... come posso dirti perchè tu capisca, esattamente come dite a me... ha un cuore  leggero e illumina la stanza... è spontaneo, leggero, fresco, gentile e spumggiante, lui è... qualcuno capace di trascinarti si, ma in momenti leggeri anch'essi, per dimenticare, uscire per un pò da una bolla senza tempo... è diveertente, franco ma  abilità nel dirlo eleganti, con lui è come tornare a uno stadio precedente...  lui è ... l'opposto di questo qualcosa che sono che ha un equivalente stanco" indicandosi" è come un fratello che non ho avuto accanto, una persona amica che sembra sciocca e casinista ma è solo per divertirsi senza le strnzate dell'asolescenza, lui vive cose che non ha vissuto prima, facendo sentire bene gli altri... appare infantile ma allo stesso tempo ci ha uniti tutti sfoggiando allegria e mille cose da fare insieme ... , rende leggera e accetta me, col cuore  attanagliato da una strisciante inquietudine. ... Pensami, sola nella mia stanza, nella vita di prima, e adesso... per me stare con lui è una famiglia che non ho avuto, come la volevo, con buona pace di quella originale che sarebbero pronti al solito di urlarmi -stronza, che cazzo dici, fai schifo- come peer tutto quando mi disperavo perchè mi costringevano a stare in mezzo a loro nei pranzi e feste, e non mi sentivo più capace di sopportare e sorridere fintamente... a volte giocando, scheerzando, passando il tempo con lui mi sento  come in quella scena speciale del ventesimo anniversario che si trova raramente, dove Lui la solleva c on le mani, dalle ascelle, e le dice viso contro viso qualcosa, in quel mousepad, e sembra quasi dirle "Bentornata, ora siamo qui, qui dove sei accettata... io ti accetto..."

"Ah quella 20th anniversary  mousepad mettendo il nome dell'opera anche è trovabile in altre lingue ma... "

"non tergiversare per cambiare discorso... non riesco a vivere niente ma quel poco è con Milan... come quando divento Veròna e parto per la Caccia o fare qualcosa di giusto e buono là fuori, che altri non fanno... mi sento viva e veramente in questo mondo, nell'agire contro la feccia, cosa faccio cme se io parlassi e agissi per i deboli e il mondo giusto... e in tutte le opere che svolgo... mi sento come persona tra persone... c ome mai prima nella mia vecchia vita... e quel qualcosa che provo in quei momenti li sento con Milan... anche con te, ma a volte tu tendi troppo a ... all'apparenza, alla forma,a ... cosa col generale hai imparato e creduto come essere e vita... io mi sento forse viva, quel qualcosa che non provavo prima, con Milan, e sarebbe anche con te se non fossi così tirato... Da Zay e in Irlanda, io.. ah quel viaggio... i miei hanno sempre tenuto in mano le carte e i dati di ogni cosa io avessi come conti e altri, e non intendevano mai darmeli... io ho due anni o poco più in meno di Zay, e immaginala ora con figli e famiglia, la SUA vita e vedi me... tutto ciò che era mio o a mio nome, compresi i soldi o giuielli, erano in mano loro  enon hanno mai voluto darmi nulla, perchè così non scappassi, no facessi cose per loro sbagliate, senza soldi... -sono conservati, non te ne fotte niente di queste cose, fregatene- dicevano... ogni volta che volevo qualcosa per comprarmi cosa volevo, iniziavano ad alzare la voce partendo da -Cosa devi fare? Se hai bisogno di qualcosa te lo compro io-... mi vedi? A questa età!! Non mi hanno mai dato una paghetta per imparare come gestire il denaro, capire tutto ciò che gli altri apprendono con l'esperienza e valutando, calcoaldno cosa fare con quanto hanno... se volevo soldi dovevo dire a cosa mi servivano, se non andavano bene con cosa si apsettavano loro non me ne davano, perfino i soldi dei nonni si prendevano dicendo -ti ci compro le cose- finchè non ho fatto casino per tanto tempo da riuscire a evitare che me li fottessero ma era come se perdevano qualcosa, quando mi vedevano soldi in mano... e non potevano gestirli loro... è veregognoso che aslla mia età, da quando ero maggiorenne, non hanno voluto, si sono smepre rifiutati, di darmi tutti i miei documenti e informazioni sui conti e cosa avevo... mai visti e mai saputo se e cosa avevo e se andavo all'ufficio postale, cèra comunque il conto in comune, potevano benissimo essendo tutti collegati, fare cosa volevano e io non avevo niente lo stesso!! Con la burocrazia serviva la LORO firma ed ero con le mani legate!! Ricordo che una volta mi dissero -appena ti sposi ti diamo tutto- come se l'unica opzione di avere qualcosa fosse sposarmi... e credi che non ci abbia pensato a un matrimonio falso? Prima di Zay si, perfino una volta di chiedere a Phib se conosceva qualcuno che si immolava qualche giorno e poi di nascosto carte del divorzio, tutto diviso ovviamente, e scappare mentre credevano fossi sposata... ma non l'ho fatto e non so nulla di ciò che dovrebbe essere mio sulla carta... sono avvilita e devastata ancora adesso, anche pr Teresa che non so come farà a lottare contro di loro per avere cosa le dovrebbe spettare e se andando alla posta, cè modo di prendersi tutto e fare a nome suo, mi avevano minacciata piùà olte che facessi schifo e farmela pagare se facevo stronzate... se glielo rinfacciavo mi dicevano -fai schifo, stronza, merdosa, uno fa le cose per te e pensi queste stronzate, ti compro io le cos,e che cazzo vuoi..,- loro esatte parole, ma se chiedevo qalcosa, non me la compravano mai... e quando dissi del viaggio loro sembravano alieni!! Non ho mai capito come fosse possibile che mi dessero soldi e mi facessero andare via ma capitò, ma il mio grande errore fu tornare... mi fecero così pressione dall'infanzia e quella paura terribile di come mi giudicavano, l'odio he avrebbero provato e tutto da impazzire per l'errore della data, e con loro che per telefono facevano casotto dicendo che stavano male, dovevo tornare, dovevo stare con loro o continuaivano a stare male... se non lo avessi fatto, avrei trovato il mio respiro invece di una gabbia da cui non potei più uscire, senza soldi ne opportunità e so già che se avessi chiamato qualcuno per denunciare che ero senza niente e tutto quanto, e volevo  cosa era mio a forza, sarei passata io per merda perchè figlia ingrata... mondo bigotto del cazzo... ho perso tutta la ma vita ma nessuno lo capiva e quel viaggio con Zay mi fece capire che non ero adatta per vivere in questo mondo, e er i miei terrori a causa dei miei... avevo due opzioni, anzi tre... scappare da sola lontano con soldi che non avevo e ricominciare da capo, ma malata NO!, Due, accettare l'invito di Zay e veedre che accadeva senza però restarci ctroppo, non mi piace avere debiti... ma significava essere un peso e sentirmi dire le stesse cose che scrivevano ma dal vivo, facendomi incazzare e poi che dovevo fare? Ninete... non cèra neinte per me... o morire!!!... davano rispetto e considerazione a membri della famiglia che meritavano un camlcio in bocca, io no, ero solo rompicoglioni...io ero... incapace di scappare con i miei mezzi, anche che fossero stati pochi... avrei avuto bisogno di qualcuno, e significava esseere in debito... per questo mglio la morte, per questo aveva deciso di credere a Zay che diceva che forse Phib e famiglia qualcosa sapevano e... ma io nono ho avuto nulla dalla vita e quando morirò, so bene he quella famiglia dirà sempore che ha fatto le cose bene, giuste, era per il mio bene tenermi incatenata, con loro dovevo stare e massimo sposarmi per avere cosa eera mio... "

"..."

"ti ricordi cosa ti lessi qualche tempo fa? le storie di persone sc hifate dagli altri e sole...?" prendendo il suo telefono e leggendo "E una coisa vecchia ma gira molto... -Vecchio e solo, pensai che un cane avrebbe colmato la mia esistenza. Lo trovai randagio, sporco, affamato, gli feci una carezza, mi seguì senza timore. Ora è il mio cane, io sono il suo padrone.
Gli parlo, lui mi risponde  a modo suo. < Fido domani non avremo da mangiare, la pensione è finita, avremo da aspettare! >.
Arriva quel giorno benedetto, in fila, con gli altri pensionati, il libretto sgualcito dal tempo, stretto tra le mani, aspetto il mio turno. Fido scodinzola contento. Lui sa che oggi mangeremo di più e un poco meglio. È già inverno. È fredda la mia casa senza fuoco.... " alzando gli occhi dal telefono "... potrei riprenderli tutti ma questa storia racconta di un anziano, ci sono storie di persone giovani o più adulti, di ogni età, lasciati a se stessi perchè non considerati per varie cose ma magari... magari erano come Milan, ma nessuno lo sapeva... o come me, mille cose che mi piacciono, che adoro fare dal modellare la creta Degas con i pennelli in silicone di vario tipo o grandbezza, scrivere a mano con pennino o inchiostro, pulire o ammirare minerali e gemme di vario tipo e grandezza, fare mining per quei minerali,  l'equitazione o il fare lavori in fattoria, leggere o vedere film, ascltare brani finchè alcuni mi mandano in dissociazione in automatico come happy birthday per fare un esempio o i brani dell'opera magna, o di Skrillex, o altri, vedere la gente che cucina o è impegnata in mille mestieri e perdermi nei processi di creazione dei prodotti finiti, vedere come un animale sacrificato per il nostro sostentamento diventa qualcosa che sembra arte "facendeo ridere Dorde, perchè più volte le aveva chiesto cosa ci trovasse di affascinante nell'osservare i macellai mentre suddividevano le parti e creavano cose per lei straordinarie, da un animale morto. Vedeva i vari tagli, come era un essere vivente dentro e come fosse affascinante l'anatomia come nei musei sui corpi umani sezionati, che aveva visto e lui non capiva perchè perdesse del tempo seduta a guardare gli altri lavorare "nessuno si preoccupa di sapere che persona sei, cosa ami, tutto di te,se non sei come ti vogliono, puoi stare a morire solo...e tanto altro... ci sono cose che avrei voluto fare ma non farò, anche perchè ho attacchi di panico nellimmaginarmi di nuovo sola, ma non solo dentro ma tra la gente, ma sola anche ome peersona perchè rifiutata da tutti... ma interessante da certi familiari che vedevano me e gli altri preziosi per i loro gossip del cazzo!! E basta! Per quella che sono... sarei rimasta sola come gli anziani, la gente rifiutata od emarginata... aspettando la fine e cercando i modi per non lasciare niente e parenti del cazzo.... ecco cosa so!! Io non avevo nessuno e non avrei nessuno e sarei finita nei modi che ti ho letto, come tutti quelli soli tra le pareti, a mangiare sul balcone da soli a guardare il  mondo fuori, che sembrava più caloroso per altri, e magari non meritava nessuno di quella feccia che invece viveva cose per me impossibili,  a mangiare davanti il pc a farmi compagnia un film o qualcosa, piangendo lacrime amare di non essere ABBASTANZA per il mondo, da non essere accettata... come per quella art in mousepad dove Lui la guarda negli occhi e le dice bentornata, per me sei sempre accettata....dei gesti gentili, bella atmosfera, vera accettzione e contententezza di averti vicino o nella stessa stanza, senza... ciò che odi... senza finzioni o accondiscendenza... come mi diccesti..."

" non cercando più amici o persone vicine, ti sei preclusa tante cose e sebben capisca perchè..." fece lui, riprendendo quel discorso "tu hai bisogno di gentilezza e segni di affetto che... per la paura di provare dolore di rifiuti, abbandono, sofferenza di quelle vite che vedevi e leggevi ovunque, e non accettando di avere debiti per tante cose, sei finita in un limbo di solitudine...  e capisco quando dici che non potevi avere certezza di avere pizzichi di qualcosa accettando cosa ti dicevsano Zay e Ric, preferendo stare sola che vederti di nuovo sola e sprofondata in una premorte peggio della vera morte quando anche loro si sarebbero stufati.."

"Si, ko... forse posso dire di non sapere cosa sia il calore umano, come riconsocerlo in me se cè o negli altri,. o almeno, inteso coime i snetimenti che tutti dicono di provare per qualcun altro da definirli come l'AMORE che tutti cerecano di insegnarti, comè, come deve essere vissuto, sentito, svolto et ect... nelle dissociaizoni ci sno cose che l'altra me avveerte, e le sento anche io ovviamente al ritorno, ma mai, mai nella relatà e lal fine, fanculo, va bene così... morirò con mille dispiaceri e rammarico, maledendomi per ... aver perduto una vita intera per avere da altri quel pò che vedevo verso altri che non meritavano... rimpianti, ecco cosa vedrò mentre morirò, mentre altri vedono i momenti della loiro vita... io non avrò neanche questo miracolo... a meno che non siano tutte le sofferenze patite e cosa mi facevano... in quel caso maledirli tutti sarebbe il minimo... e loro con me... ma posso dire che riconosco qualcuno di bello dentro e cosa fa intorno a se... cosa per te appare come infantile e stupido, è un qualcosa di gioioso e innocente, sincero, voglioso di vivere otgni attimo col sorriso e cose che riempoiono dentro... per non essere come me...  peer questo, a mio avviso, Milan non è come tu dici e sono contenta che sia così... questa vita è già abbastanza amara..." andandosene, lasciandolo solo.

Dorde non la fermò e incazzato si voltò, per vedere un foglio sopra il borsone di Milan, lo prese e lesse. Vi era una lista di cose da fare e appunti per ricordarne altre, scrivendo di solito tutto in fogli da un bock notes mini. Aveva un cassetto pieno di quei fogli e solo lui riusciva a orientarsi per trovare cosa poteva andare in varie occasioni e su quale fossero. tra cui

-FONDUTA - a lei piace, ha sempre desiderato mangiarla come nelle storie che sentiva e leggeva sugli alberghi di montagna e come si mangiava.

-Lampada ad acqua - otima nel suo ufficio invece delle sfere del pendolo di Newton.Utilizza  principi della scienza di base per creare un'illusione ottica antigravità per cui le gocce d'acqua salgono in su. Quando posizionato in un ambiente  con luci vicine, l'acqua non si leva in realtà. Sembra che sia levitante a causa della frequenza  lampeggiante della luce. È un'illusione ottica. DUE PEZZI color argento o bronzo e color legno, trovare base?

-rosseto che ho trovato opato vellulato - avevo pensato a un caldo nude rosato mentre lei se non mattone perlato per certi abiti indossa sempre un rosa malva, quindi rosa malva opaco velluto sia

- Inserire la voce che lei ripete "chi non si forma si ferma" per le Lezioni e corsi per tutti

-IRIS, GIGLI, ROSE BIANCHE E BLU O SCREZIATE VIOLA O NERE per le tavole, come piace as lei, magari la smette di lamentarsi che sono fiori ammazzati per tenerli a morire in un vaso, a me piacciono, per lei osno meglio ancora attacati alla pianta, belle composizioni così li fissa ammirata e siamo tutti contenti

 - da un nostro discorso, ottimo per una lettera di rimprovero: e io che pensavo il mondo andasse alla rovina per gente cattiva, ipocrita, bigotta, marcia dentro, ladra, senza coscienza e senza cuore, opportunista, falsa... e invece va alla rovina per due che si amano... grazie per avermi illuminato

-Sappi dunque che dal grande silenzio io ritornerò, non dimenticare che a te verrò di nuovo ... un breve momento, un po di riposo nel vento e un’altra donna mi porterà in grembo ... NOn più... non più... e poi, ci si allontana da chi non cè mai stato..

- da cosa ha detto di cosa ha letto, interessanti: NO...YOU  COULD GO  SO FAR, AS  TO SAY SHE  KILLED ME.   AND EVER  SINCE, I'VE  LIVED IN  A NEVER  ENDING  HELL.

-una delle sue frasi, Lia lo ripete sempre con amarezza e lo trovo ottimo per l'altarino di scherzo (sul camino?)
noi troveremo giorni migliori, solo la possibilità che forse, potremmo trovare giorni migliori. Perché non mi servono  cose vuote. Prendi queste parole e cantale a voce alta, Perché stanotte è la notte in cui il mondo ricomincia. Ho bisogno di un posto semplice in cui potremmo vivere e di qualcosa che solo tu potresti dare. perchè questa è la notte in cui il mondo ricomincia (parlando di una dissociazione, non ho capito se è rammarico di un'esistenza che vive là)

- POtrebbe servirmi: Fa' che mi rispecchi, ti prego, nei tuoi occhi affinché la tristezza non abbia la meglio. Chiama, ti prego, il moi nome affinché il dolore non abbia la meglio. I tuoi occhi fissano un luogo lontano come in una nebbia evanescente, fancendo suonare le campanelle dentro il mio cuore sofferente.  Anche se ci provo, ancora non posso nascondere i miei sospiri, e ancora non posso piangere. Come se fossi tua prigioniera, anche se tu mi allontanassi
Terrei le grida di debolezza nel mio cuore, non mi importerà quale sarà la tua risposta.  Non importa quanto io mi sia sbagliata, ci dovrebbero ancora essere dei giusti da qualche parte,tutti cercano ancora una via delicata per sfuggire dal dolore. Le mie dita possono toccarti apparentemente, ma i miei pensieri non possono raggiungerti. Ho paura del domani infranto, pensavo che tutte le mie speranze e i miei desideri potessero avverarsi. Ed ora voglio porre fine a tutti quei momenti egoistici. La mia solitudine ha già raggiunto il limite. Tremo di paura al solo pensiero di... (per la completa se mi servono frasi per qualche discorso, è Unrequited Love o One Sided Love dell'opera magna)

-preparare una torta decente, che sia grandiosa da mere di compleanno a cui era abituata, non per festeggiare il suo compleanno ma per darle cose che non poteva avere. Ho controllato, inserendo il nome della stronza nazi con -birthday- o -compleanno- risultava circa  la stessa data, aveva ragione e lei si incavolava. spero che il modellino di sottomarino non sia un brutto regalo, ricordarmi il nome della classe!! ogni volta dimentico quali ha.

"Tenetevi stretti chi vi ha notato quando eravate invisibili."

- LA Famiglia, non famiglia, esiste... esiste un nucleo fatto di amore, amicizia, rispetto, crescita, per fare in modo di rendere e aiutarte persone a diventare uomini e donne o altro della società giusti e considerati

Dorde alzò gli occhi dagli appunti di Milan, sussultando perchè cèra del vociare e martellate. Si incaponì nel voler vedere ma poi Milan era in giro, non poteva are liberamente, quindi cercò di recarsi nel suoufficio cercando una stanza vicina con i passaggi, scrutando i corridoi, per andare a vedere dai monitor. Cosa combinavano quei due, si chiese. Benedetti ragazzi!!


   
 
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