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Autore: Legeia    06/09/2022    0 recensioni
In un Presente alternativo, vari conflitti portano alla disgregazione delle nazioni in problemi interni ed esterni. In una si queste, un gruppo di persone di presenta come Agevolatori o Risolutori per le persone o enti su vari ambiti. Tuttavia cè qualcosa di più profondo e intricato che muove i personaggi principali sia tra loro che per i Continenti e le decisioni e scelte sono fondamentali per la questione cardine. Il futuro. P.S. storia scritta anni fa, mai ritoccata e modificata, così come era scritta.
Genere: Avventura, Fantasy, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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ch 39,5 ho dovuto ri-caricare i capitoli dal 31 al 37 nella versione delle mie fic "Never again" cercando di sistemare i problemi (i vecchi hard disc al salvataggio non so come è accaduto) che taglaivano parti di frasi o pensieri e sezioni di testo. Ora dovrebbe essere meglio, reinserendo parti che non si leggevano prima. Quindi tutti quelli sono disponibili, da qui in poi sono tutti controllati meglio




"Si... si, lo so...si, la situazione è cambiata per..." perchè dovete essere degli squali per fare soldi e soldi creandovi nemici- gli stava per dire Dorde ma si trattenne "... le affiderò uno dei nostri migliori cani da protezione e un'Ombra , oltre le nostre guardie del corpo già al suo servizio, perchè le stiano in coda..." prometteva al cliente che si era affidato alla loro organizzazione, o meglio alla branca in forma di azienda di protezione, controllo, videosorveglianza, e sicurezza come un pezzo di copertura. Avendo tra le mani militari, specialisti ed ex militari e membri di forze di polizia ed fbi, e svariate figure in pensione, adedstrati da loro o c he volevano cambiarfe lavoro, li impiegava in quei settori e altre agenzie e poteva impiegarli per la sicurezza e osservazione per lui di importanti uomini d'affari, capitani d'industria, anche vip e nuovi rampolli della ricchezza nel mondo. Ma gli dava fastidio sostituire il fratello nel contatto con le persone, lui era abituato a lavorare nell'ombra per il generale e spacciarsi per il minore all'occorrenza ma per pochissimo tempo e tagliando tutto ciò che cèra a monte. Lia gli diceva sempre che la aprte diveretente era intortare e sedurre certa gente modellando truffe su truffe sulla gente che meritava calci sui denti, ma quel lavoro poteva esser anche venefico. Trovare gente invece meritevole che valeva...

 Da mesi si era messo a impegnarsi di prima persona per mandare avanti tutto, sia l'organizzazione vera e propria che le facciate. Aziende del settore di sicurezza e sorveglianza, portavalori, investigazioni, per passare ad antichità e specialisti del settore dell'antico e dell'arte e una serie di franchising, dando il necessario per avviare l'attività, per tutti coloro che volevano riprendere in mano gli antichi lavori e stavano scomparendo. Ogni mestiere antico era nella lista e bastava una minima somma, un contratto per cui se non di proprio acquisto tutto daiu soggetti anche esterni all'organizzione, dati in comodato d'uso e si prendevano una percentuale, c he includeva l'utilizzo del servizio per avere l'attività, la protezione come volle una certa persona da certe mafie che scassavano, e altri servizi. Se, da tutto registrato, non vi erano vendite, non richiedevano la percentuale ma come da contratto, il soggetto poteva essere un orecchio che sentiva cose e riportava, un occhio per dir qualcosa di intressante e altre piccole cose, da picoli incarichi di consegna o altro all'occorrenza, dandogli premi di produzioneper mantenerlo con loro, manterlo al -lavoro-  e sfruttare i comuni per i loro interessi. Basta che non siano amlevoli, diceva.
Erano tutti escamotage che Lia aveva proposto per tenere su antichi lavori e dare lavoro nuovo e veero a chi non lo aveva evitando le ormai lunghe liste di persone che ambivano quelli moderni ma che cèrano sbocchi solo per pochi. Avendo clienti e soci dei loro gruppui, da investimneto fino alla religione, avevano un ventaglio ampio di servizi, avevano contatti con così tante persone che stavano su nella scala sociale che sarti, restauratori, esperti di oggetti d'arte e libri antichi, gioiellieri ed orafi, esperti d'auto dalla manutenzione alla modifica e altro di lusso o di valore, e altri settori, che no nera difficile creare negozi rivolti a certe clientele paganti che le frequentassero. Inoltre avevano trovato, scelto e pagato i migliori esperti di sartoria italiana e inglese , dagli abiti formali, da festa e ricevimento, alle scarpe, agli accessori e questo solo settore d'abbigliamento, alla giuelleria nel mondo, accaparrandosi anche esperti per i famosi monili cubani, maglie e catene e altro  d'alta oreficeria cercati in tutto il mondo, per clienti di fascia alta, venduti a migliaia di dollari, creando solo per loro linee anche per giovani e donne degli stessi modelli per uomini facendo insegnare a persone dell'organizzazione le fasi di lavoro da zero. E così prodotti di varie parti del mondo dal campo alimentare agli accessori più svariati, facendone un mestiere tornato in negozi metà del soggetto e metà di loro appartenenza, aiutavano le eprsone di strada che risollevavano ed erano nell'organizzazione a rifarsi e riportare qualcosa nel  moindo moderno che a Lia non piacceva.
Diceva smepre che le città ormai erano diventate fredde e inquetanti, con i palazzi moderni che erano scatolonisenza anima, edifici altissimi di vetro e acciaio e persone sempre più vuote e isolate anche dal pedone a pochi centimentri da loro così come vicini visti con odio che gente con cui sgomitavano ogni istante della giornata. Non le piaceva quel mondo moderno ma portato al peggio, amava le zone delle città antiche, modi di fare delle persone ben diveersi da cosa cèra ormai in giro.
E voleva riuportare quel qualcosa tramite i negozi.
I guadagni, introiti, possibuilità di entrate per loro erano in netto aumento, e per ogni tipo di servizi, i clienti sborsavano così tanto che coprivano e oltre le spese, anche per un fattore. Per le attività e loro sedi, dalle Torri ai Punti di aiuto e sostegnodove operavano le Pleiadi, dall'energia ad ogni necessità era gestita da loro. Servizi di comunicazioni di ogni tipo, perfino il Canigramma, portare informazioni tramite un cane, a volte anche gatto nei negozi per non dare nell'occhio, ai telefoni e sistemi segreti nascosti compreso il telegrafo e codice morse, all'elettricità, al servizio idrico e via dicendo era di loro pertinenza, così da staccarsi da quelli comuni ed essere assolutamente autonomi. Per acqua e corrente, avevano un sistema giornaliero senza mai sgarrare di distribuzione, per cui speciali batterie gradi quanto uno zaino di ultima generaziione in grado di alimentare un negozio al bisogno con quanto necessitava una casa normale in un mese, e all'occorrenza consegnandone due unità, anche grazie alla centrale geotermica acquisita mentre se ne stavano costruendo altre due da chi l' avevano acquistata, che forniva puiù eneergia che serviva nella sola Francia e il surplus lo immagazzinavano in quelle batterie speciali da consegnare ovunque e che si adattavano solo ad impoianti di loro produzione. E grazie ai dissalatori con altrettanti sistemi per l'acqua, da conserevare in boiler speciali, permetevano di non essere al servizio di fornitori comuni e non dare modo a nessuno di trovare informazioni di nessun tipo, restando anonimi. E questo eera solo il minimo. Ogni cosa era gestita, risolta e mantenuta con ogni cosa di loro produzione e creazione. Per nessuno era possibile risalire ad alcun documento anche as pagamento e gli atti di propietà appartenevano ad una delle loro aziende fittizie di facciata.

"... Posso renderle a sua disposizione per le sue riunioni e attività d'alto livello il Central Station di Detroit, la Hall Subway a New York City,  la Stazione Ferroviaria Canfranc in Francia,  l 'Eilean Donan in  Scozia e queste sono solo alcune..." rispose dopo aver ascoltato la persona dall 'altra parte leggendo dal tuo tablet una lista di cose. Era oltato verso l'ampia finestra dietro di lui a guardare fuori quando alzava gli occhi, seduto sulla poltrona da ufficio iper megalattica.

Ogni volta che osservava quella poltrona
s eppur non la stessa,gli ricordava una cosa,.
come prendeva in giro i due Lia, per quanto fosse di pelle e elgno pregiati, comodissima e dal costo esorbitante. Aveva fatto uno scherzone, ad entrambi, tra i tanti più elaborato degli altri. Aveva fatto arrivare un 'enorme cassa con nei documenti da viaggio una sorta di brochure che illustrava l'oggetto.
Dorde e Milan, in una sezione vietata a chiunque e quindi insieme, lessero quel depliant così stupefatti che la fissarono con la stessa faccia. o meglio, erano parecchio identici già di loro, ma Dorde si era fatto fare micro cambiamenti perchè fosse impercettibile distinguerli quando si cambiavano di posto. Dalle forma delle orecchie al naso perchè fossero identici,ai nei e piccole cose sul viso e pelle che qualcuno con occhio lesto poteva notare, ma solo queste cose, inezie. Così erano già identici seppur msi toglievano pochi anni e non gemelli, ma quello stratagemma di pagare per dei piccoli interventi per rassomigliarsi di più l iaveva resi come la stessa faccia, e quando la fissavano come se la rpendessero per assurda, sembrava di vedere uno... allo specchio. Anche con i capelli tenuti in modi diversi, sembravano una di quelle art o illustrazioni dove il protagonista si poggiava allo specchio e questi rimandava una figura identica ma nei dettagli diversa, ad indicare la parte profonda ed opposta.
E quella volta si trattenne dal ridere nel vederli con la stessa espressione che nel suo paese sembrava -ci stai a pigglià per culo?-.

"Lia..." iniziò Dorde con il depliant in mano squadrandola come se essere sicuro della cosa  "Hai.... davvero comprato e regalato a noi per l'ufficio... una poltrona da torture De Sade che si apre come un Transformer per... fare cosa, benedetta ragazza!!!" sventolandole agitato ocn due dita quel fascio di fogli arrabbiato, ma più per cosa serviva, identica a quella del famoso marchese sadico, che altro.

"Aha ha ha " se la rise divertitissima e sganasciandosi dalle risate, poi andò da loro e un braccio sul collo di uno e uno sull'altro se li strinse e disse "Ma non l'avete vista!!! E' la versione plus premium pro come le vostre auto!! Dai, fatelo per me, apritelo, apritelo!!!" fece saltellando felice e Milan alzò le spalle come per dire Ok , e prese un piede di porco e iniziò a far saltare il coperchio, la scatola era messa in verticale, e sfilare i chiodi.

"... dimmi..." le disse in sussurri all'orecchio mentre guardavano il minore che si divertiva a -scartare- il regalo, era sempre felice come una pasqua quando li riceveva "... è un qualcosa che intende qualcos'altro? La regali a noi perchè si utilizzi? O è più uno scopo tuo ricreativo...?" mentre lei era intenta ad osservare ancora Milan nel suo lavoro  ma vedendo sbocciare sulla sua faccia un gran sorriso sornione e furbetto, per poi lanciargli un'occhiata solo con gli o cchi verso di lui, lasciando una risposta non espressa. Gli strinse solo la mano sulla spalla destra, continuando a tenere il braccio sulle sue spalle e poi Milan fece un urlo di vittoria mentre il coperchio della cassa cadeva.

Milan tirò fuori un ammasso di coperture che proteggevano l'affare e strappando tutto, restò a fissare dubbioso.... una poltrona da ufficio antica e perfetta.

Milan si volse verso sia Lia che Dorde. La prima faceva faccia di bronzo, il secondo la squadrò perchè non vedeva nulla del depliant.
Milan trovò sulla seduta, portata alla luce, un altro depliant che recitava "Poltrona girevole stile Inglese ministeriale presidenziale in noce e pelle del periodo... bimba, ma dove sarebbe l'apparato di De Sade? come si scompone per giocare al dottore?" quasi preoccupato

lei partì con la risata che Alaric diceva da disgraziata, che le ven iva quando faceva il fattaccio e se la godeva tutta.

"Ragazza, non era un'opera di De Sade? Ti hanno fregata?" domandò il maggiore andando verso  l'oggetto per controllarlo "bella è bella, una delle migliori mai viste..." osservando la robusta e possente sedia da scrivania con braccioli, seduta mega imbottita e schienale con imbottitura a bottoni, girevole, quattro enormi piedi arcuati capaci di reggere un elefante e tutto il legno era intagliato in tono elegante e raffinato con addirittura i bordi delle sezioni in vera pelle pesante con altri inserti con rivetti. Era del colore e decori perfetti per quell'ufficio, scelta apposta "... dove sarebbero le parti che si aprono per..."

"Accidenti, ma voi siete davvero amanti dei giochetti perversi e sado... siete dispiaciti perchè non è quella...!!" ammazzandosi dalle risate mentre i due fratelli la fissavano contrariati accanto all'oggeto.

"Ragazza, non ti hanno fregata, vero?... sei tu che hai fregato NOI!" fece Dorde offeso "che combini??" le fece raggiungedola e dandole colpetti con il depliant di De Sade,  vero,  ma allegato per il prank come se scherzassero e sebbene fosse offeso un pò per la trovava di mostrare oro e invece era altro, se la ridevano alla fine.

"QUindi sei demoralizzato perchè non la puoi usare , heh!!!...??" le fece lei cercando di essere seria con sorriso da stronza, ricevendo in cambio quel rotolo tirato contro,  per poi essere inseguita da Dorde che le diceva

"torna qui, io e te dobbiamo parlare, è la stessa trovava di quel letto americano che tremola tutto con le monete che hai fatto montare alla Casa della seta, e spacciavi per i massaggi dicendo di provarlo, magari ocn una femmina sopra??? VIENI QUI!!!- lasciando il minore da solo che diceva "int-intano io la provo.... eh!?... vedo se è a posto... voi continuate pure .. che cosa... " per poi sedersi, girare per provare il meccanismo e chiedere alla stanza, metnre li sentiva ridere e discutere "... comunque dove la mettiamo...!?"



 "poi possiamo proseguire per degli eventi speciali per più persone con pernottamento.....Castello di Bannerman negli Stati Uniti, Bannack del selvaggio West, del Montana,  a Granadilla  in Spagna, Castello di Łapalice in Polonia...Il villaggio di Craco in Basilicata... Vallone dei Mulini di Sorrento in Italia ... l'ex città fantasma di Kolmannskop  a Namibia, a Bannack  in Montana,   Bodie Town negli  Stati Uniti o l'Houtouwan nell' Isola di Shengshan, ancora a  Consonno o Craco entrambe in Italia ... se invece peer suo figlio che ama le escursioni sommerse, abbiamo la Prigione di Rummu in Cina, il faro di Aniva Rock in Russia , la città sommersa di Schicheng in  Cina,  Faro di Rubjerg Knude in Danimarca  ....In Estonia la prigione subacquea   dell'Unione Sovietiva o le Fortezze di Maunsell, per arrivare al'Isola di Hashima in Giappone o il Kayakoy, Turchia City ... snocciolò leggendo solo  alcune mete che tempo addietro Lia aveva cercato tra i post abbandonati da vedere di acquistare, salvare e rendere disponibili come mete in certi periodi per i ricchi e in altri per i meno ricchi, obbligando a contratti con ceerti comportamenti per mantenere salvo il luogo dopo averlo risistemato, rimesso in piedi e protetto dal degrado e riutilizzarlo per delle entrate rendendoli disponibili per i clienti, invece che perderli nell'incuria... e se di solito lo faceva Milan di presentare ogni loro -prodotto- con il suo fare accattivante e il resto, in quel momento essendo solo, poteva solo indicare al cliente le opzioni in base alla richiesta e promettere un incontro di persona, fatto da Milan questa volta, perhè con il suo fare ammaliante e convincente, concludere contratti da svariati zeri perchè loro, i clienti,  facessero bella figura nella ceerchia di creme della creme a cui erano legati e Milan e Dorde si legavano a clienti vecchi e nuovi, consocevano gente ogni istante, si insinuavano, guadagnavano e ampliavano i possedimenti e l'influenza dove serviva. A volte Milan diceva "Sai, se non avesse insistito a farceli comprare in vari modi, tanto erano abbandonati e riportarli indietro, al meglio, per preservarli e farli rivivere... diceva sempre che ogni luogo meritava di toranre alla vita...  per alcuni abbiamo dovuto firmare un docuemtno ufficiale per cui niente sarebbe stato cambiato, rovinato o altro dall'aspetto originario per ammodeernarli... non lo avremmo fatto... ma adesso abbiamo luoghi di novo straordinari che ci ripagano facendoci guadagnare e riprendendo i loro usi... fastidioso far ricordare ai nostri clienti e loro seguito come ci si comporta in quei luoghi, ecco un motivo per cui Lia si incazzava con la maleducazione della gnte ma a vederli adesso e nel pieno di un nuovo vissuto... aveva ragione!! Abbiamo ville, case, edifici antichi, stazioni, fari, e ogni cosa antica abbandonata tornata a lucido che alcune volte dietro annunci, sono fruibili a tutti al costo di pochi dollari, così tutti possono entrare, perchè tutti possano vederli in gruppi di visita organizati e controllati e perchè continuino a parlare del loro periodo... il resto è a disposizione degli zero che riceviamo per feste, incontri, iunioni, ogni cosa che vogliono i nostri c lienti che non sia problematico per l'edificio o suo ambiente...  tutto quello che abbiamo fatto e guadagnato e prima restavamo in piedi per le quote per i lavori come para-militari..." scuotendo la testa senza crederci, osservando l'orologio satellitare che si era comprato  on quadrante con vere pietre al posto dei punti dell'orario e mille opzioni, dai calendari al sistema interno di cambiare ora automaticamente quando vbiaggia appena aggancia il satellite, una cosa che Lia gli aveva consigliato perchè eera così sbadato da non sistemare i fusi quando metteva piede dove doveva andare, lagnandosi " E la cagnetta non fa il suo lavoro"

 "Abbiamo anche una meta molto particolare... la Miniera di Diamanti a Mirny in Russia dov e i clienti possono scavare da loro, a mano o con mezzi leggeri di massimo due kili, per seguire il brivido della caccia alle gemme... se si trova anche una scheggia, appartiene a chi l'ha trovata, la quota di accesso ve la faremo avere e alcuni sono andati anche con figli dai dieci anni in su, come particolare e speciale vacanza di un paio di giorni, con guida annessa per spiegare ogni elemento delle gemme e la cava a cielo aperto, ai metodi di estrzione e come si viveva quel lavoro... abbiamo avuto casi di genitori che invece di inviare i figli a centri specializzati di recupero o riassetto comportamentale, hanno scelto una nosra meta, tra cui la cava, proprio per passare del tempo insieme, impegnarsi in qualcosa, sfogare e raggiungere un risultato... ovviamento detta così non ha il suo valore, ma le assicuro che aiuta o è accattivante o intrigante per molti giovani, dalla prospettiva di trovare un tesoro al vincere sul genitore qualcosa che non riuscivano su altro..." disse lui ricordando le parole di Lia quando presentava questo suo progetto e altro, come le vecchie città western che avevano acquistato e rimessoa  nuovo come se fossero di un centinaio e passa di anni prima e dove si faceva vivere i clienti come all'epoca, dalle brocche con acqua la mattina per lavarsi, al cibo, alle facende quotidiane, con lavori annessi con cui impegnarsi e altre attività... con perfino alcune attrazioni come le rapine in banca, spettacoli ai saloon con abiti d'epoca e molto altro. QUando non vi eerano famiglie, eera presente anche la casa chiusa con fanciulle di Madame calate nella parte dell'epoca per i clienti soldi o accompagnati da amici o altro. E quando erano inclusi bambini, giovani e asolescenti di varie età o superiori, con conflitti o altro con le famiglie, con specialisti si accom,pagnavano i soggetti fino al moento di essere obbligati a aprlare e ascoltare l'altro e mettere le cose in chiaro, o come la cava, impegnati dietro certi tipi di persuasione a svolgere certe mansioni consdierate terapeutiche come allo Chateau e che puntavano ad aiutare i soggetti.
 
"... certamente, le farò avere le informazioni per quando ci incontreremo per presentarle il nostro ventaglio di offerte e pacchetti per ogni esigenza, esclusivi ovviamente e non trovabili altrove... le mostrerò la nostra brochure  unica per ogni proposta della nostra agenzia, i nostri flyer .. si, i nostri forfait o pacchetti... si, certamente... perfetto..." continuò a dire al telefono, voltandoisi per finire la telefonata e scrivere a suo fratello di prendere appuntamenti e non dimenticarsene. Avrebbe avvisato anche Clarissa che stava nel suo ufficio porte prima, anche se avevano la brutta abitudine di non contattarla mai e restare aggiornati e Lia glielo diceva sempre, facendo casini. Clarissa e Lia si odiavano, e questa per ripicca non prestava servizio di assitenza e segretaria come doveva, non facendo da tramite se serviva e creando dimenticanze degli impegni... Dorde non voleva mandarla via, Clarissa era una vecchia amica, e anche ex amante, e laveva rimproverata di non voler accettare più comportamenti del genere. Doeva recepire tutti i resoconti, relazioni, estratti e ogni elementi da ogni Torre, Punto o parte del mondo e doveva essere la referente con tutti, seconda ai capoccia dell'organizzazione. mandava poi avisi o altro ai due fratelli, ai veterani e gli handler delle sezioni. Controllava che ogni cosa nell'uffcio dei fratelli fosse in ordine, tutto presente e al bisogno rifornire cosa mancava, veerificare che il bagno annesso funzionasse ogni mattina, altrimenti doveva chiamare qualcxuno come per ogni problema che riscontrava nelle stanze dell'enorme ufficio e via dicendo. Faceva da smistamento per molte cose, veerificava ogni tipologia di contatto, da quello via intertnet al fisico, inoltrava ai fratelli avvisi o altro che passavano da lei e altre mansioni, ma aveva la brutta abitudine di sdilinguirsi ancora per Dorde e fare più lavoro per lui che per Milan, e se non lo vedeva o sapeva che era allo Chateau, se ne stava nel suo ufficio, prima di quello di Dorde, senza uscirvi mai se non per andare in bagnoi, nelle cucine o avvisi di persona.
E Lia e lei litigavano perchè se Dorde non avvisava Clarissa che cèra, poteva capitare che questa non controllasse l'ufficio del Capo e lui dimenticasse impegni, come era capitato. Lo scornamento tra le due non era a ferro e fuoco, ma si scontravano, quando Lia era ancora -viva-. Clarissa tendeva a preferire un fratello, sperare che ci fosse e avvisarlo di persona, e se Lia era nell'ufficio, doveva sorbirsi le sue moine mielose verso Dorde alzando gli occhi al cielo, urlando che aveva troppo diabete già di suo per tollerare altro e che il lavoro anche dal lato femminile originale, scarseggiav a parecchio.
Clarissa di suo, ex militare ma voluta da Dorde come aiuto perchè stanca dellambiente e più propensa a lavori d'ufficio, ma avendo i picchi da femmina come diceva Lia attivati, peccava in molte cose. per lei cèra Dorde e basta, tutti gli altri, chi se ne fotteva, anche se i suoi compiti erano vitali! E se si scontrava con Lia, partivano le pugnalate.

"ma chi sei, che cosa vuoi, tu non sei come me una militare, non hai esperienza, non sai fare niente e vieni da me a insegnarmi il mio lavoro...!"
variava ma molto spesso era sempre questo che Clarissa rinfacciava a Lia e lei sorrideva invece di offendersi, segno che no l'aveva scalfita ome l'altra sperava

"Figlia mia, io ho attestati e certificati validi in europa di segretaria, data enter, webmaster e webdesign, informatica da base ad esperta, da..."

"anche io... quindi ...?"

"Carina, puoi vantare tutti i pezzi di  carta che vuoi, ma se hai il picchio per un uomo che non ti calcola più, in poche parole non gli sei più bombabile o non ti filerebbe di striscio quando ti vede  se non che sei la segretaria, non è colpa di Milan o altri a cui tu non presti attenzioni o servizi come dovresti... cosa sei, come un uomo che ragiona con la vagina invece della testa...!?! Sveglia, donna!! Tu sei vitale per il loro lavoro e la gestione di questo posto, invece ti trinceri in quel'ufficio c on tanto di televione, ogni bella cosa come fosse un appartamento e aspetti solo che Dorde torni, altrimenti non ti si vede, non inoltri documenti e avvisi, segnalazioni importanti e pr giunta quei due non hanno, in tempo reale, il ritorno degli impegni e seli dimenticano... più volte ho dovuto IO renderli partecipi di cosa dovevano fare, perchè stanchi e non buttano occhio al telefono per la lista impegni... muovi le gambette per svolgere i tuoi compiti o pensi solo a quanto lo cavalcavi e basta?"

E lì' partiva lo sclero dell'altrra, iniziando ad inveirle contro, a volte nell'ufficio stesso di Milan e Dorde in base a chi cèra. Lia distesa sul divanetto come sempre per lungo rilassata, e quella a sbraitarle contro, tuto c iò che pensava lei di Lia. Milan cerecava di fare da paciere e mandava via Clarissa, Dorde manco per niente, assisteva e basta, quando di solito era Milan che si dviertiiva ad osserv are le cose, gongolando, qualunque fossero. E Dorde una volta se ne uscì' dicendo che non aveva senso per lui intervenire per bazzecole che lei, Lia, poteva benissimo gestire da sola e che trovava fastidfiose le baggianate tra donne, seppur non era quello il caso, ma lo annoiavano, quindi aspettva che finissero.

"E non dimentichi che per i suoi spostamenti, di qualsiasi genere, ofriamo soluzioni anche per situazioni speciali... Soluzioni di Logistica mettendo in contatto  oltre 220 paesi e territori in tutto il mondo. Forniamo servizi integrati e soluzioni su misura per la gestione e il trasporto di documenti, persone, ogni tipo di bene o altri speciali e merci. ...   Le auguro buona giornata..."  chudendo, sistmandosi alla scrivania finchè non alzò lo sguardo prima di mandare un messaggio al fratello perchè fosse lui a gestire poi il tutto, ma vide la porta del suo ufficio... socchiusa.
Restò a corto di fiato un attimo, era chiusa prima, dopo che era entrato, e ora vedeva uno scorcio del corridoio dallo spiraglio.
Fissò e tese le orecchie, finchè non avvertì qualcosa di strano da volerlo far voltare per ritrovarsi attaccato alla sua destra.

"FRATELLOOOOOONEEE!!!"

Kianta si era alzata con un balzo da dietro l'ampio schienale della poltrona, non quella ma un'altra, quella che avevano ricevuto era in une delle stanze che collegate all'ufficio dietro un'altra scrivania, e lo braccò al collo  stando con la pancia sul bracciolo e stringendolo con le braccia, ridendo contenta.

"benedetta ragazza... che fai!! Da dove spunti!!!" fece impanicato Dorde  proiettato di lato verso sinistra, che temette di finire accappotato di lato con tutta la poltrona.

"Che cè... oh, è quel giorno in cui sei mister Hyde..." fece lei  sospirando quasi triste, restando contro di lui ma più lenta nello stringere

"EHI!! Non esiste alcun dottor Jekyll e signor Hyde!! Te lo ripeto!!" fece scontroso rimettendola dritta, chiedendole di avere contegno

"Ma...!! Quando sei così è brutto!! Speravo di leggere con te scappando dal nasone...e invece oggi sei in modalità cattiva!!""

"EHI!!" le fece voltandosi verso di lei incapace di scrivere ancora al fratello "primo!! non esiste alcuna modalità!! Secondo... che significa scappare dal nasone?"

Kianta fece un sorrisetto e un'espressione da peste che se la rideva e poi disse "oggi ho guiardato le prove di quelli che imparano adesso a cavalacare e sentivo dire che a cavallo si deve avere un assetto idoneo non solo per il cavalieere ma il cav allo stesso, per preservare il suo di assetto psico-fisico muscolare e di movimento... e che al galoppo e simili, l'aereodinamicità cn la posizione del fantino è..."

"Si... ho capito... quindi...?" fece lui sbuffando perchè il fratello, dopo il messaggio, non rispondeva ancora per confermare

"... beh... ho seguito anche la gara di cicli... che cosa strana questa si seguire i sentieri in bici con gare e tutto di vario tipo per e intorno la montagna e... due parlavano e dicevano che era ssurda la stranezza di alcuni nel credere che nel nuoto come per il ciclismo l'aereodinamicità fosse data dai peli..."

A quelle parole, Dorde si voltò verso di lei, che stava pancia contro bracciolo, ma drittya alla sua destra "come??"

"Si... da cosa ho capito la gente indossa quelle tute da nuoto o ciclismo intere così che siano aereodinamici e che capelli e peli non fossero d'intrtalcio per ... millesimi di secondi, non ho capito.,... e che qualche tizio si rasava la testa apposta o metteva cufiette che li facevano sembrare dei membri vaganti e..."

"Che cavolo di cose devo sentire..." fece Dorde schifato schiaffandosi una mano sulla faccia "cè ancora gente che pensa queste cose? lei aveva proprio ragione..." quasi sconfitto

"boh... lo dicevano... comunque ho pensato all'aereodinamicità di quelle aiuto che avete nei garage di sotto e le uscite quando vi serve  o le portano nbello speciale coso che montano che... E' BELLISSSIMMOOO!!!" fece lei strafelice "quando le puliscono con la cera speciale dopo il colore e poi il colore... come quello di oggi!!! hanno spruzzato quella vernice con colori olografici microflake boh, come sdi chiamano, ultra mega sbrilluccicosa e ho messo la maschera grossa come nei film col filtro e i vetri ovali e..."

"Aspetta... cosa?" fece Dorde tornando a seguirla e fissandola "cosè che hai detto?"

"ho visto fare la mescola insieme  di diversi colori di vernice con quello strumen to che sembra lo sbattitore per la panna montata, per creare sfumature sorprendenti... hanno deciso di combinare tutti i colori che hanno! Il tipo speciale di vernice chiamata microflake conferisce all'auto una finitura straordinaria. Così diceva l'etichetta ma avevo quegli oblò della maschera e...la veernice quando lhanno messa in quella ampolla per poi spruzzare era trasparente ma pieeeeeena di queli cosi che sembravano, boh, glitter ma non erano proprio glitter e..."

"...quale macchina? Non era in programma alcuna riverniciatura...." fece quasi sudando Dorde

"hanno montato quel robo bianco grande grande come i gazebo pacchiani, e le stanno passando allo spruzzo..." fece lei candidamente indicando con un dito oltre la finestra

Dorde restò a bocca aperta, prese subito il telefono sulla scrivania e chiese a Clarissa di collegarlo con la seziione garage. Alla risposta di qualcuno di servizio, iniziò a chiedere come un forsennato cosa era quella storia della riverniciatura..."

"Leader... stiamo provvedendo agli ordini..."

"QUALI ORDINI!! SU COSA!!!" urlando al telefono da tavolo in vivavoce mentre Kianta rideva. ormai sapeva che lui odiava quel tipo di telefono da tavolo perchè non ricordava mai come si rispondeva, se prenderlo in mano o pigiare i pulsanti e come si chiudeva. Era un modello speciale che usava poco e si impanicava nel ricordare cosa fare e per cosa.

"... secondo le direttive, oggi dovevano essere ricolorate quattro auto più la mercedes pullman nera che è tornata con Lei ieri..."

"Ma quali direttive... che auto sono e che verniciatura...??"

"... eh... mi lasci prendere il prospetto della giornata... dunque è appena tornata una macchina, occupante indicato come Moon..." e Dorde comprese che suo fratello era appena tornato, quindi le loro auto in tutto erano quattro presenti, di cui due a testa e la pullman se con più persone o viaggi più lunghi per stare piuù comodi "... quindi in tutto nel prospetto dei lavori di manutenzione di oggi vi erano i controlli settimanali, è nominata anche l'aspersione delle fragranze... non ho capito!!"

"Cosa...?"

"... qui cè scritto... deve esserci un errore..."

"COSA, PER DIO!!!"

"...SI...si!!" fece quello disperato "qui indica che le fragranze sono diverse per ogni auto, uno di... zucchero filato... mah... gli altri... ascella pezzata, p-piede sudato, pesca di pancina e... pescianza d'uomo... non saprei che cosa significa..." disse cercando di pronunciare quelle parole che erano in italiano.

Dorde restò come un idiota... sapeva che cosa indicavano. Ascella pezzata per lamentarsi degli uomini noncuranti di chi gli doveva star vicino, piede sudato delle condizioni degli spogliatori appena cambiavano scarpe e lasciavano nella zona apposita quelle da far lavare nella speciale lavatrice che avevano, con le targhette interne per sapere di chi erano, anche erano messe nell'enorme cestone di lavaggio dentro uno speciale sacchetto, e che accatastati diventavano l'inferno in terra.
Pesca di pancina per quell'orrida pratica di molte donne analfabete funzionali per lei, da pensare che lavandosi durante il ciclo, questo si bloccava e quindi restavano per una settimana senza far niente per la propria igiene definendolo -odore di donna- e lei diceva -no, scema, nel tuo intimo cè morte e basta- facendo morire dalle risate anche Dorde oltre Milan.
E l'ultimo era quello che diceva "sai, nel mio paese si chiama Palla Sudata... e credo di aver spiegato tutto...." quando bisticciava con gli uomini per la scarsa igiene, all'inizio.

"Ditemi che non è vero....!! avete già provveduto a... quasiasi cosa ci sia scritto oltre il nome della procedura richiesta?"

"no... sono acnora in fase di verniciatura..."

"CHE VERNICE....!!!" fece d'impeto Dorde, iniziando ad avere i tremori di terrore

"Ehm... qui dice... per la vettura detta pullman effetto... Pellicola di Vinile a caleiscopio, effetto pastelloso....  Iridescente e  laser, base argento bicromato con efeftti olografici pastello multicolore ... qui finisce con un appunto... come un'aurora boreale... non saprei..."

"Ma che... " guardando come a rallentatore, voltandosi, Kianta che aveva  lo sguardo innocente,  senza capire e assiteva alla situazione "benedetta ragazza!!!... le altre... che macchine sono!!!" urlò di nuovo al telefno

"Ah, tutte le mercedes, che Lei usa... la Classe S coupé, la versione Premium Plus mi embra, poi la GLE Coupé no nricordo se premium pro o plus, sa, io sono solo..."

"non impporta, le altre....??"

"S- si... qui è indicata solo la classe quindi leggo... la Classe C cabrio, e infine la Classe C station e come colorazioni abbiamo delle graduature con percentuali di colori diversi,  ma vista la prima, quando sono salito per portare la Cabrio per farla vereniciare...la finitura arcobaleno è sbalorditiva..."

"COSA DICEEEE!!! Quale hanno fatto??"

"Ne hanno ultimate due e stanno finendo la Pullman e..."

"FERMI TUTTO!! LI BLOCCHI!! GLI SPARI SE SERVEEEE!!!" sbatacchianbdo il telefono cordless sulla base per chiuderlo incavolato invece di premere il pulsante "mi ha fregato!!! Ha impostato delle cose assurde sulle macchine, le nostre macchine dal costo di centimila euro l'una,  come ripicca!! Io la ammazzo... anche se è già andata!!!" fece adirato alzandosi di botto e correndo alla porta, voltandosi a fissare Kianta che ancora non capiv a e intimandole di stare ferma e buona là dentro.

mezz'ora dopo

"...è ASSURDO!!"  si sentì di colpo nel corridoio e Kianta seduta nella poltrona, con un libro di Dorde in mano, alzò la tsta e vide la porta aprirsi con lui furente "Ah, è qui... si è qui... no tu vacci dopo, per ora è con me... SI, si, poi ne parliamo in camera..." chiudendo la chiamata e fissando lei dietro la scrivania, a scrutarlo come in attesa di qualcosa con faccia d'angelo.

"Tua madre...!!" proruppe "TUA MADRE ci ha fatto uno scherzo che...MMMMHH!" fece lui portandosi il dorso della manosulla bocca,  con cui teneva il celulare, per non dire altro

"..." chinando il capo verso il libro "non è mia madre... tu e tuo fratello, Dorde, siete ancora convinti che debba essere mia madre..."

Dorde strinse le labbra e cercò di calmarsi. Due auto parevano una palette trucco e make up per occhi da donna da cinquantamila colori. Avevano la base originale nera o blu notte originale, con quella vernice trsparente sopra  tempestata di glitter o simili iridescenti, che uscndola dalla zona asciugatura e muovendole al sole, sembravano non macchine per persone di un certo livello ma da rapper fuori di testa, lampeggiando di mille colori come una palla stroboscopica. La mercedes pullman con cui era uscito con lei alcune volte, o meglio si era imbucata e lui riportava perchè entrava nell'Aerol non voleva lasciarla altrove, sembrava  un'aurora boreale passando da grigio perla di Haiti metalizzata AD ARGENTO OLOGRAFICO PASTELLO BOREALE!!

E aveva fatto intstallare degli accessori alle marmitte per cui appena si sgasava, partivano fischietti e robe assurde da far venire un infarto!!
Non voleva pensarci, aveva salvato la terza per un terzo della carrozzeria e il prospetto settimanale riportava le sue magagne per fare uno scherzo a chi, lui non lo sapeva. A Milan? o a lui stesso!?

Tornò a fissare Kianta, che alzò la testa con gli occhioni grandi e sguardo innocente e le si avvicinò controllando che combinava. Lei pareva fare meno magnane e se si, solo perchè non pensava fossero pasticci, ma le combinava anche lei. Anzi, gli venne un pensiero.

"Cosè che stavi  dicendo di nasone!?"

la fece scende dalla poltrona e lei prima lo fissò come un bambino che aspettava di avere attenzione mentre l'adulto si sedeva e poi a sorpresa, gli si mise sulle gambe con un saltello, voltandosi prima di schiesa e avendo il petto di lui alla sua destra. Dorde sussultò sorporeso e la rimproverò.

"Ma...." fece lei cme in colpa "mi fai sempre mettere così, in questo modo ti viene facile leggere con me i libri... oggi che sei Hyde non ti va? Ho sbagliato?!" fece tristemente e come incredula.

MILAN!!! pensò Dorde sospirando.

"Ok, resta... cosa stavi facendo da sola"

"leggevo questo..." gli disse, mettendo un dito tta le pagine e mostrandogli la copertina. Era un libro su Platone e i suoi miti, di più sulla caveerna e approfondimenti sui suoi pensieri a cura di un professore importante e rilegatrura di qualità.

"E come lo hai preso?" dopo aver osservato cdove era sistemato

"..." Kianta alzò solo gli occhi davanti a sè come a soppesare qualcosa e tentò di dire qualcosa ma Dorde la fermò.

"Sincerità, ragazza...!!" e lei col broncio sospirò

"So che non ci arriverei normalmente, così non sapendo come sbloccare quella scala della libreria infilata di lato con dei ganci ho... aperto il cassetto in basso, nella fascia di sotto dei cassetti e..."

"Ti sei messa in bilico sul cassetto aperto, sul bordo....? Ma potevi farti male o rovinare..." vedendola col broncio ma colpevole"...ok... lascia stare... prima dimmi la questione di nasone..." nomignolo che usavano per capire che parlavano di Alaric

"Si è arrabbiato e ha cercato di inseguirmi per picchiarmi perchè gli ho chiesto se lui fosse bravo come cavallerizzo per l'aereodinamicità...."

"E... in che modo, scusa? Che significa che voleva picchiarti!?" osservandola a pochi centrimentri avendola sulle cosce seduta, con la schiena verso le librerie ai suoi lati

"... hm... ho chiesto quando avevo la maschera buffa da calamità stratosferiche..."

"...questo tuo modo di dire le cose.... chi è che ti ha portata a vedere le auto nella sezione..."

"Lubo!" fece lei candidamente e Dorde restò senza parole. negli ultimi tempi aveva notato uno strano fare tra Lia e Lubo come qualcosa che stessero architettando e a questi, lei aveva chiesto se, nonostante qualcosa che lo rendesse arrabbiato con lei, lui potesse salutarla quel giorno del test. La cosa strana che Dorde colse fu quello, perchè Lia doveva dire a Lubo -So che per tante cose e cosa sai, portresti non essere felice di me, ma rispetto a jd e altri che non vogliono assistere ma salutarmi a colazione e basta, svanendo, tu, cosa deciderai...?-, detto la mattina che tornò da quella cosa che aveva combinato a Parigi per far beccare in castagna un abusatore seriale. " E poi mi ha accompagnata a vedere l'addestramento a cavallo dei nuovi e sentendo quelle cose sui peli, ho chiesto sull'aereodinamicità e mi è stato detto delle macchine e le loro forme, e che le forme erano importanti come la posizione del fantino sul cavallo per le corse. E così ho guardato per caso Alaric che urlava come sempre e ho notato he rispetto gli altri aveva una faccia... aereodinamica. Così sono adnata da lui vicino e gli ho chiesto se era un bravo cavallerizzo per la sua aerodinamicità e quando ha chiesto che volessi dire, gli ho detto che guardando le facce di quelli presenti che erano dritti, lui aveva una forma del viso, col suo naso e emnto  bulbosi di profilo, aerodinamica..."

Dorde chiusi gli occhi tirando un sospiro di frustrazione.

"E poi lui mi ha guardata male, aveva la faccia come congestionata e ha alzato il frustino per picchiarmi e quando sono scappata via perchè parevas volerlo fare, mi ha inseguita un pezzo e mi sono nascosta..."

"non voglio sapere... so già che nascerà un casino... dovrei farti vedere alcune cose per capire quando non giocare e quando evitare di essere troppo sinceri... mi sembra di vedere il Ragazzo che soffia bolle di sapone di Dujardin , allegoria in ritratto sulla transitorietà e la brevità della vita...parliamo di altro.."

"perchè nel cassetto tieni un documento scritto da me?"

"Di  che parli..."

"Lì, nel cassetto che ho aperto ho visto dei fogli con la mia scrittura..."

"Calligrafia..."

"Calligrafia... non ricordavo di averli scritti e li ho letti. Dice che è un testamento olografo e scorrendo le pagine ho visto che parlava di tante cose tristi e si lamentava con qualcuno.... ECCO" mostrandogli i fogli su un angolo della scrivania che lui non aveva ancora notato.

 -avete raggiunto un livello così basso, degrante e orribile anxche su voi stessi, urlando in un mio sfogo di non aver avuto una vita, che fossi io e solo io la colpevole delle mie disgrazie. Con vostre esatte parole, E' colpa tua se sei finita così!... Il male che ho subito non ha eguali su cosa mi avete detto e fatto prima e ancora mi avete rotta e portato alla morte nell'anima... ma il corpo non intened cedere. Mi obbliga a restare mentre ci osno persone meritevoli di continuare che muoino, e io osservo e cerco di pensare a quando morirò, ma tremo alle conseguenze in forma di sofferenza, per cosa farò. Non mi avete insegnato nulla, se non odiare, tenere le persone lontane, non fidarmi di nessuno tranne i parenti perchè il sangue era lunica cosa, quando io vedevo il marcio in loro e non aiutavano in niente. Tutti eerano avversi, altro che parenti. Non ho avuto modo di essere felice, mi avete tolto tante cose. Non mi davate paghetta e qualcosa per sfogare qualche sfizio e cosa mi piaceva, imparando come utilizzarlo come tutti. Non potevo usare niente di ciò per comprare quel cibo che non intendevate mangiare. Se no n scatolette, roba surgelata, formaggio e salumi incartati e roba ecomica di prima necessità e basta, senza ricette ne cibi buoni o prnzi della domenica. Da disperazione!! Facevate pure figure barbine con i parenti quando dovevate per forza invitarli presentando cibo da vergogna e limitando tutto, e quando loro i giorni dopo vi portavano dolci e fette di torta dicendo che una festa senza dolci era triste, fascendovi la siringata non facevate una piega ma anzi vi incazzavate offesi dellaffronto. Come per i miei compleanni. Sono stati tutti, finchè no navete smesso, un supplizio, un dispiacere sia peer quei parenti vergognosi a partire dai loro non regali che come si comprtavano e voi che mettevano lo stringato in tavola e tutto faceva pure schifo. Alle mie richieste di non impazzire chiedendo qualcosa di buono ma pure malrovesci alle mie lamentele. Ai soldi che non ho mai visto e ne avrò che dite sempre conservati  ma di cui non so nulla, alle occasioni di trovare amici e passare del tempo lontano da voi... le tre volte con Rò con la scusa dei colleghi che si vedevano la sera, avete uscito tante di quelle urla, lamentele e lagne che ho smesso. Non sono uscita mai più e ho vegetato mentre snetivo la vita degli altri là fuori... ma a voi andava bene, mentre mi spegnevo... Rimproveravate chi dovevo raggiungere per la sera,  che loro non avevano niente da fare, che cosa devono fare a trovarsi la sera se di giorno ci vedevamo, chi era quella gente che sprecava tempo fuori casa invitando anche me, c he gentalglia, che merde, che... e altre e altre lagne facendomi sentire pure colpevole di niente con i vostri sguardi indagatori e allusioni su cosa avessi fatto. E le volte che volevo uscire per partecipare a corsi e altro la sera della palestra ma mi avete proibito la macchina perchè sera, di andarci a piedi come volevo e di accompagnarvi, perchè scassavo e non si esce tranne andare dai nnnni e feste religiose la sera. E piansi, perchè se facevo davvero come volevo, il casino lo so io, come e quanto aarebbe stato per giorni. Riuscivate per giorni a gettarmi solo una cosa indosso!! Se uscivo mi rimproveravate di cendo -che cosa devi comprare, che soldi devi sprecare- o al ritorno che segreti avevo fatto e non detto. Come se una adulta non potesse avere segreti, così come i cassetti che controllavate e vi trov avo nella cameretta del pc con i cassetti aperti a controllare cosa c èra dentro, prendendo scusa della penna per scrivere o altro. A come mi avete aggredita verbalmente ma alnche con le mani o le scarpe solo perchè volevo dei diritti o perchè, solo, non comprendevo quklcosa dello studiuo e mi si picchiava. Degli improperi perchè no nvolevo vestirmi con quello schifo che compravate per me che non mi piaceva e andava, e di come dicevate che potessi diventarte una zoccola e simili se andavo via di casa o facevo quello che volevo. Sbritavate che facevo cosa volevo, quando ero chusa in quattro mura a fare niente perchpè mi volevate con voi, senza soldi, senza prospettive per la malattia, senza amici e senza uscire con nessuno, perchè l casa era vostra e io disturbavo o non sapevatre che facevo... e potrei continuare. La vita con voi è stata umiliante e degradante per varie cose, mi avete fatta sentire niente e incapace di tutto paragonandomi aglialtri, quando avevo bisogno di un adulto non cèra nessuno, anzi se gli altri aprivano bocca anche con cose non vere e senza sentire la mia campana, erano pure botte. E ancora, se io non avessi avuto il vostro sangue, sarei stata merda e schifo come tutte le altre pesone che tenevate lontane. Per i parenti io non potevo uscire e comprare qualcosa che riportavano, non potevo affidarmi a nessuno perchè comprasse per me e le cose che facevano erano da prenderli a pedate in bocca... invece voi li trattavate coi guanti e ame a schiaffi e urla. Per le vostre stronzate sull'eduzione mi hanno messo tutti i piedi in testa, trattandomi da niente e come spazzatura, elevando chi non meritava... i terrori dei giudizi e odio come mi avete mostrato tutta la vita, impedendomi di scappare via prima che fossi malata e incapace , con le idee che quelle che scappavano o andavano lontano erano poco di buono, prostitute, che potevano solo darla se lontano dalla famiglia, che non valevano più nietne e immeritevoli di cose che ... quelle paure, mi hanno portata a tornare dal viaggio con ZAy, mettendo fine a tutto. Non sono stata più capace perchè senza neanche i soldi per un biglietto per qualcosa, di dire basta e andar via. Cercare una ngolo di pace lontano dal vostro ambiente malsano fatto di odio, urla, comportamenti vergognosi anche nei negozi da far cadere la faccia a terra, giudizi sulal gente ma come se tutta l'erba fosse uguale, a... non avevo un luogo dove andare, un posto dove stare e prime idee su cosa fare essendo malata. Io, non ho vissuto. Io che avevo sperato nel mondo, il mondo mi voltò le spalle, tutto... e quando dissi ciò a Zay e Ric, inece di capire, mi rimroverarono con quel messaggio vergognoso senza capire me e cosa intendevo. Non volevo chissà cosa come vogliono tutti, mi sarei sudata tutto avendo magari solo gentilezza, fiducia, una mano a indicare un posto e un'accettazione mai avuta, e un inizio e... ma non serve più a neinte continuare. Per me tutto è finito dal momento che ho capito che chiuso con Zay e Ric, per me cèra solo il niente. Come si è visto. Mi avete tolto dignità e tutto ma senza volerlo capire e morirò, sapendo che non capirete niente di quando ho detto in queste pagine e cosa sentivo e provavo, e...SE DAVVERO IO AVESSI FATTO COSA VOLEVO, COME LORO MI URLAVANO OFFENDENDOMI SOLO PER FARMI UNA POSTEPAY, ANDARE DA SOLA DA QUALCHE PARTE, USCIRE QUELE 3 VOLTE CON Rò E POI MAI PIù PERCHè URLAVANO E PICCOLE COSE NORMALI, ADESSO IO SAREI UNA PERSONA. QUALCOSA E NON UN NIENTE!! i rimproveri le accuse, i trattatemi da schifo che mi veniva da piangere e deisderare la morte istantanea non è mai interessato a nessuno, così come mi snetivo per una vita fallata per colpa di altri e alal fine ho subito solo io. Fino all'ultimo momento con voi è stato solo dispiaceri e sofferenza, non cèra niente di famiglia, di calore, di affetto ne altro, non come lo desideravo IO, ma come lo vedevate VOI e per me non è era NIENTE di ciò di cui avevo bisogno. Cosa desideravo, io non l'ho avuto e spero di morire presto perchè non reggo più!!"

"..." Dorde osservò verso il cassetto. Non sapeva che suo fratello aveva conservato una copia del testamento intero, quello più lungo in cui aveva inchiostrato ogni cosa in lei. Quello che avevano inserito nella borsa era sia testamento biologico che quello per le ultime volontà per i suoi oggetti, che voleva andassero a Zay e Ric, e non avendo soldi perchè se ne occupasse un legale, aveva voluto giocare di nuovo con il fato. I suoi, se morta, avrebbero spedito tutto a loro due dopo averli contattati? bella domanda. "... è un documento di tua madre contro i suoi..."

"... smettila con questa madre... e non intendo chisamarti papà come mi chiedesti giorni fa..."

"Ma io..." fece Dorde per dire -ma quando- poi strinse i denti e urlò nella mente MILAN!

"E'... da rabbrividire l'idea di chiamarti papà... e lei no nera mia madre..."

"a parte il fatto che non devi chiamarmi papa  o padre o altro... ma la figura del padre non è quella edl procreatore e basta. Il Padre è qualcuno che insegna, alleva e conduce per mano e insegnamenti qualcuno per..."

"lo so... ma ogni volta che mi abbracci dicendomi -la mia bambina, la mia bella figlia- mi vengono i brividi..." fece lei piccata

"Non dirlo a me..." fece Dorde rbbrividendo davvero a sentire cosa pensava il fratello di Kianta "Ascolta, sorvolando questo..."

"Mi spieghi perchè sembri sempore sfuggente e triste!?" gli fece preoccupata fissandolo e Dorde restò a guardarla senza capire "ci sono volte c he non mi guardi, e altre dove... non lo sembra quasi che tu non voglia vedermi... o..."

"non è nulla..." cambiando discorso e proiettando latenzione verso il computer alla sua sinistra, mentre Kianta era sedutas con il bracio destro contro il suo petto, voltata solo con la testa verso di lui, e quando gli vide una smorfia non guardandola, allungò le dita per toccargli la faccia, facendlo sorprendere

"Sembri triste... " toccandogli una guancia ma lui gliela tolse chiedendole di non farlo più "perchè...? hai quello sguardo che..."

"Tu... non ricordi nulla?" fece quasi arrabbiato seppur non volesse e poi vedendola incassare un pò il collo per il suo scatto, rispose gentile "scusa... tu... io te l'ho detto quel giorno! Vedendoti... Tu ... sei sempre lei gardandoti ma... nello stesso tempo, non sei lei. Sei una persona separata. Il modo in cui tu le assomigli è quello che no riesco proprio a superare, non lo sopporto... perchè avrei preferito che non morisse, invece di lasciare una figlia identica a lei eppure che non è lei. " prendendole con la sinistra il mento con gentilezza e portandosi la testa contro la sua, fronte con fronte "Si lamentava sempre di come nessuno ascoltasse il suo dolore... di come le sembrava che nei suoi sfoghi, che le servivano lo so per buttare fuori tutto, nessuno la sentisse e capisse...  certe crisi erano soltanto il segno di qualcosa dentro che doveva uscire...della solitudine che aveva provato prima, non persona fra persone che la alontanavano quando vedevano che non era come  la -normalità-, di come cercassero tutti di cambiarla a loro gusto...  e io ho peccato! Peccato di aver fatto lo stesso, portandola ad andarsene... a volte mi viene da pensare che fosse stupida a lasciare tutto perchè non riusciva a stare in un posto e tra la gente!! Pensavo che abituato al mio stile di vita fosse lei in errore..." battendo lievissimamente la sua fronte contro quella di Kianta, la quale aveva gli occhi aperti a guardare ma lui chiusi, sentendo sul mento il calore della sua mano ancora lì "...combinava sempre di tutto, come oggi, ma dopo la frustrazione della situazione iniziale... non riesco a non ridere dei suoi pasticci o scioperi o comportamenti, per lanciare un messaggio muto, ma nei fatti...  e risi, come chi molto ha pianto..."

"Cosa..." fece lei senza capire, ma Dorde la avvolse tra le braccia, ma con la testa sotto il mento di lei, portandola ad alzare la testa sorpresa

"ogni volta che commentavo con lei il sogno di tutti e tre di avere un mondo giusto e Umano, lei diceva -Dorde, immaginati con qualcuno e guardando le stelle tu commentassi... -quella stella è davvero bella, mi piacerebbe tanto riuscire a toccarla-. Se fossi da solo, resteresti quaggiù, ad allungare le dita verso i l cielo come se dovessero andsare oltre di esso, verso quella stella...  ma se fossi con qualcuno, di amico, seppur non potendoti portare lassù a toccare quella vera, ti edirebbe -che ci vuole, vieni con me-... ti porterebbe a un lago o uno specchio d'acqua calma e ti farebbe sedere su una barchetta per giungere al centro dello specchio sotto di voi, e ti direbbe -ora allunga la mano e tocca la stella, seppur non quella, proprio quella, è il suo riflesso raggiungibile da dove siamo noi... che significa?!- e da lì compresi anche sulla solitudine... e le persone accanto... io e Milan eravamo rimasti soli per evitate persone che potessero farci del male, toglierci tutto, procurarci dolore... e pensavamo di stare bene... creedvamo nel sogno!! Cercavamo i raggiungerlo come quella storia con la stella... ma con una persona vicino che ci conduicesse a qualcosa di bello uguale... e si può toccare cosa ci dà dei momenti importanti... riassunta è questa... quella stella sfiorata sul pelo d'cqua era un istante donato da qualcuno e qualcosa di più tangibile di un sogno lontano anni luce... diceva sempre che sentiva qualcosa che non conosceva ma come una bolla, coe un ricordo che però non poteva avere e Milan le diceva che poteva essere un ricordo di epoche lontane o la peersona speciale che non ha incontrato e ricordava....  lei rispondeva che qualsiasi cosa fosse, era orrenda. Lei non sapeva se e come provare certe cose, provava un grosso dolore al petto cme una mancanza di cui non aveva conoscenza, e diceva che per lei era meglio vivere qualcosa e ricordare quello che ciò che mancava ma senza era stato vissuto nell'attuale..."

"..." sentendolo passare le mani aperte sulla sua scchiena come senza che lui se ne accorgesse, con la testa di  Dorde contro la sua spalla

"Diceva che ogni minuto del proprio tempo, era qualcosa che non tornava, restava solo il rimpianto di aver perso sezioni di quel nostro tempo e basta. Che si sentiva frustrata a rispondere sempre sempre -sto bene, grazie- quando era impossibile e senza senso spiegare come si stava veramente alle persone. Ma tra noi tre lo facevamo, di dire cosa sentivamo e provavamo veramente...  ed è da allora che io e mio fratello ci sisamo resi conto della vita che avevamo prima. proseguivamo occhiando davanti il sogno o desiderio di cambiare il mondo dopo millenni di schifo, senza vedere il ninete che avevamo attorno.  Come quella storia delle stelle, ci diceva sempre quando cercavamo soluzioni facili o fatti da altro, invece di pensare a ciò che non si può  fare con ciò che si ha, a osservare bene e coglier cosa si può fare grazie a quello che si ha... ogni volta reinventava o cercava di fare altre cose da cosa cèra a disposizione. De una cosa pareva banale, spingeva a cogliere ben oltre l'apparenza. Ci diceva -voi due siete pi intelligenti e perspicaci di me ma pasciati come gatti, il cui unico obiettivo era farsi venerare, avere riparo, cibo e prosperare fino a stirare le zampette il più tardi possibile. E non vedetre come cose che avete davanti siamo mille volte meglio del resto. In qualuqnue tipo di tempo, da crisi a normale a qualche difficoltà all'orizonte non importa, gli intellitgenti cercano soluzioni, gli imbeccili mano ferme a cercare colpevoli. Voi siete ben più di me ma in due... ma cercate solo le cose alla carta facili... e non vedete il vuoto al vostro fianco. So bene di essere anche io come lei si defniva, un miscuglio di difetti cuciti assieme da buone intenzione e ho sbagliato con lei, come con mio fratello...  ogni volta che non pensavo di aver commesso un errore , diceva che lei perdonava l'errore, non la cattiveria, al massimo lei si incazzava dei continu, impilati e altro ... E si lasmentava dicendo che alla fine, ogni volta, a metterci l'anima era solo lei...  e mi dispiace di come si sentisse anche qui. E quel giorno che se ne andò mi disse solo -cè un punto in cui da lì in poi è solo ed inesorabilmente troppo tardi. Puoi dire adesso che ti dispiace ma le cose sono andate così... per sempre, tu sarai sempre e cominque  in fondo all'anima, qui, come tuo fratello, così che neanche il tempo ci può separare...  ma ciò che sto facendo è ciò che ho scelto di fare e ciò che voglio fare...- e mi sentì colpevole!!"

"..." sentendosi sempre più portata dalle sue mani sulla schiena contrno di lui, strettissimi

"Ogni volta che scherzavamo sugli uomini diceva sempre che non poteva insegnare neinte a nessuno, lei non era persona che potesse farlo o non avrebbe odiato i bambini o figliare, ma poteva dare una cosa importante! POteva farli pensare!! O con me che mi bacchettava e poi mi dieva -sei una di quelle persone che sebbene non vuole capire... i miei capivano solo cosa volevano capire ed è per questo che con te non smetterò di parlare... con loro era meglio smettere di farlo perchè è inutile ragionare con chi ha la convinzione di avere sempre ragione. ma tu... Tu invece sei stato portato a seguire la convinzione degli altri ma alla fine stai sempre con noi e stai tornando te!!- . E non so perchè mi veniva sempre da ridere a queste sue uscite ma ho peccato lo stesso! Diceva che le persone prima di averne un'altra, dovevano meritarla. E a ncora di più averla tutta.  Mi sono  chiesto se cèra, qualcuno che meritava di restarle al fianco. Quando parlava di se stessa, qulla dentro di sè, diceva sempore che alla lunga una persona accanto ti rialza, ti valorizza, ha in te fede, fiducia, e..."

"..." ascoltando ma si sentiva bene ad essere abbracciata e stretta

"credevo di comportarmi sempre nel modo migliore, additavo mio fratello di essere troppo frivolo e sempliciotto in ogni sua cosa... ma con l'atteggiamento di Lia sincero e chiaro, ho compreso molte cose, anche con le persone con cui avevo contatti, da generale agli altri. E ho iniziato a vederli diversamente, perhè ero io che li modellavo in un modo e non notavo che è più di un consocere qualcuno. E lia mi rinfacciava -non confondere mai il carattere con l'atteggiamento, il mio carattere dipende da me, l'attegiamento che vedi in me, dipende da te...- e ora inizio a capire. Anche con mio fratello, quante me ne diceva prima di scoprire... e non so se e quante volte dirò mi dispiace,  anche a lui, per come credevo di esseere e pensare. Diceva sempre a difesa di mio fratello -Ascolta, essere gentili non significa automaticasmente essere scemi e frivoli, vedere qualcuno allegro non indica che non abbia problemi, e vederli educati nel modo giusto come fessi da sfruttare- e mi sono sentito in colpa quando passavo del tempo con lei e mi rimproverava di essere duro con lui... e poi quando le dicevo, quando parlava edl suo passato che a perdere persone importanti non era lei, che si sbagliava. Se pensava di aver perso persone importanti per i loro sbagli, come Zay e Ric e no nsapeva su Rò, doveva rendersi contro che erano loro ad aver perso... non lei. E ora, sono io a dovermi dire questa cosa, così è per mio fratello!! Avevamo una sorella e lei due fratelli, eravamo fratelli veri legati davveero, non dal mero sangue, ma ci siamo fatti sfuggire le cose negative per come eravamo prima, e lei se ne è andata... e ora, ricordo l'ultima discussione di quel giorno prima di andarsene, offesa a causa mia e quando disse che era uno spreco di tempo enorme, continuare ad aspettarsi qualcosa da chi aveva già dimostrato di non avere nulla da dare... ma poi mi sorrise e mi disse abbracciandomi che no valeva per me. Alal fine, disse che le avevo dato più di quanto si potesse aspettare e mi sentii in colpa due volte...  e mi disse che era felice di aver avuto il mio tempo e come per altri, che mi aveva ascoltato. ma no nsolo i me, ma di ogni cosa che le raccontavo e consocevo... e diceva -a me non interessa per neinte sentirmi intelligente ascoltando dei cretini che parlano passando per la so tutto io... sono felice a sentirmi stupida e pronta a inzupparmi di conoscenza ascoltando una persona eccelsa che parla... e con te ho conosciuito così' tanto sulla vita militare, l'economia, la finanza, la politica e via dicendo che anche i nostri giochi che mi hai permesso di giocare per la prima volta come battaglia navale, scacchi, monopoly e il forza 4 con la fisica, pure quello...quanti giochi da tavolo e logica abbiamo fatto e discusso e appreso... eri come pochi youtuber capace di prendere un qualcosa e trasformarlo in una lezione e spiegazione trasmettendo cosa sapevi, quelli si valgono nel web... e io mi sono sentita più ricca, anche per essere al tuo fianco... dal tuo tempo alle tue conoscenze condivise con me... ed è tempo che tu comprenda ciò e ti erchi nuovi persone con cui fare lo stesso... che siano felici anche solo con un pezzo di pizza nella tua stanza come fosse un appuntamento al ristorante... era questo che dicevo a Rò e desieravo, mi bastava anche solo quello, quando si lametnava della sua ragazza c he voleva essere portata qua e là, pagando lui che aveva problemi col lavoro e si preoccupava di non sapere come lasciare per quelle ore i gentori malati che stavano poco bene e... e io desideravo invece qualcosa che gli altri avevano ma 3 volte di più, e non capivano... come gli dissi, sarebbe stato carino restando in casa, non faceva differenza,  ma nella sua stanza preparare una cena per lui e lei e non importa dove si è, cèra di più per sentirsi come in un ristorante di pregio e altro e... ma mi trattò come una scema, mi aggredì per telefono,  come sempre.. era impensabile per lui e compresio che non parlava del tempo insieme, di mometni a mangiare qwualcosa in un luogo solo per loro... cèra altro e io... allepoa credevo che fosse giusto che mi sentissi sbaglaita io... ora io ti dico, fregatene delle convenzioni e t e vivendo qualcosa di meglio di un ristorante o... tutto... schifoso sesso!!...  basta un angolo, solo un posticino e le peersone giuste e anche solo una pizza e delle birre, e sarà come essere al SAvoia o nei ristoranti e posti dove paghi l'apparire ma non vivi niente..."

"..." divenendo dubbiosa su cosa cosa stesse divendo

"... e disse -vorrei solo prima che vada via che tu, rispetto i miei, comprenda cosa volessi sempre dirti e perchè pensare che restare da soli sia meglio...solo per quelli come va, bene, non per te... da amica, ti dico chew è ora che tu rimetta piede nel mondo... io lo sono rimasta per mia scelta, anche perchè non avevo nessuna altra opzione. Rò o altri come lui che avrebbero avuto solo quella cosa e poi lo so, io non valevo più... zay e ric, solo online eera uno schifo lo stesso e dopo cosa scrissero senza capire gli errori dissi basta... le persone intorno a me non meritavano niente, avevo pure dato troppo... ma tu, tu che ti sentivi grande con la tua posizione e la tua vita, e tutto... come tuo fratello... potete continuare quella vita ma vedere che il mondo può esseere vissuto come la vita in modi diversi e racogliendo in sè tanto da conservare... la cosa triste degli anziani lasciati soli è che sono soli e moriranno soli o peggio negli ospizi trattati malissimo, ma alla fine se ne vanno ricordando le cose che hanno vissuto davveero e cosa avvano di qualcuno di caro, e si peerdono in essi... come fu per Lei, alla morte, nella sua ultima dissociazione si vide, morendo, con Lui andar via insieme nell'oscurità e nella versione su carta, riaprire gli occhi nel mondo che aevva creato con lui, come all'izinio e pensare che per lei fosse un dono... le bastava che fosse con lui, che lo scopo di qauel posto fosse andato come sperava ma era solo dentro di lei... lui non era lì, quel mondo era ciò che vide mentre moriva... anche se lui non ricordava, erano di nuovo insieme nel mondo che lei aveva creato per entrabi e le andava bene riporendere dall'inizio ma ... rea solo dissociazione... e io lo so bene, cosa significa tornare da quei mondi e portarmi dietro frammenti di cosa provava l'altra e... non poteva... perchè io, inece, non avevo niente e cadevo nella disperzione... ma tu, vivi e vedi le cose come ti hoi detto di fare...- e fu una delle ultime cose ci scambiammo prima di sedersi là sopra... e quando ti sei svegliata tu, ho capito che tornare indietro... era impossibile... avevo commesso edgli errori e spinto per gli stessi sbagli edgli altri, quella persona ad andarsene perchè non trovava nenache qui quella pace che le sarebbe bastata per decidere di continuare... vessata dagli altri, giudicata per le apparenze, considerata come non era e tuto ciòl che le è stato detto e fatto... ho commesso tanti errori e ora posso solo ritrovarmi in questo posto sentendo la solitudine che provava lei...

"..."

 "ogni volta che tornavo cèra lei che mi faceva gli agguati, si nascondeva da qualche partei e mi saltava addosso per abbracciarmi urlando -sei tornato- e così faceva con mio fratello. Doveva sempre saltellarmi intorno quando qualcosa la rendeva euforia o le cose che mi portava, e mi diceva -dono per te, segno di amici- e chiedeva sempre se avessi cinque minuti liberi... Mi lasciava biglietti e disegni qui o nella mia stanza, pure sul tavolo da pranzo di sotto, o mi mandava sul cell foto e commenti assurdi su cosa combinav a e mi apprestavo, quando tornavo, ad affrontare chissà cosa...  eppure poi ridevo e ridevo, perchè era troppo divertente nei commenti o modi di fare... o si imponeva e si presentava in scenografici elementi d'impressione nel suo modo
di fare da teatrini seppur fossero uno sfogo elegante... quando mi tirava per un braccio dicendomi di non essere tirato e serio come un palo ma di partecipare a cosa lei  e mio fratello combinavano, alle festicciole tra loro volendomi con loro, alle rappresentazioni nei teatri pubblici o privati con abiti a tema e mi diceva di spprofittare di ogni cosa ove potevo celarmi e vivere... di quando eravamo noi o noi tre da qualche parte se con maschere, e adocchiava qualcuna interessante come carattere e testa, e mi spingeva per andarla a conoscere dicendomi con mini saltelli sul posto di spicciarmi o qualche scemo andava a segno rispetto a me... quando mi prendeva in giro e si metteva sul mio letto a sbeffeggiare i materassi di piume, o quando mio fratello per andare in bagno doveva passare davanti il mio letto e Lia  stava lì a leggere aspettando che passasse, o arrivassi io, per fare commenti sulla stupidaggine delle stanze in successione e dover vedere la gente sui letti per andare in bagno... quando voleva passare edl tempo con noi o pranzare o cenare qui o nelle stanze giù e sembrava semre di essere a una piccola festa.... e ora tutto sembra così vuoto e silenzioso, anche a causa mia... perfino Alaric è buono e calmo tranne quando si continuano a mantenere e regole e divieti, i vetrani sono tornati a fare come prima come gruppetto isolato seppur in buoni rapporti ocn lgi uomini ma qualcosa di diverso cè, senza di lei che spingeva ad aggregarsi... e ora che avevo preso in mano questo lavoro e mi sto impegnando, dopo quanto ci aveva pungolati e spronati, mi sembra un mortorio..."

"...mi dispiace..." fece lei in un soffio

"..." dopo un sospiro la scostò e la fissò tenendole le mani intono le braccia "chiunque altro direbbe solo vedendoti che sei sempre lei, come è accadut quando mio... quando ti ho fatta vestire da Lei perchè la sostituissi... non so come, ma non si sono accorti della differenza, che non sei pungente e malefica quando giocavi, ... quella volta che mostrò i suoi due lati... era partita in una discussione sui nstri piani su cosa fare per lei  nei suoi vari compiti e iniziò il suo commento con un sorriso gentile e quasi dolce nei modi di fare... e poi dopo aveerci pensato un attimo sfoderò uno dei suoi ghigni perfidi da strega e mi mise davanti un foglio di carta e penna. Eravamo in uno dei salottini di giù che usiamo noi, non per gli ospiti, dove cèra la finestra a bovindo verso il giardino interno dove leggeva sempre, stava di più e aveva i sottomarini che noi montavano sui mbiletti e stava su una poltrona nei usoi modi poco eleganti di sedersi, con le gambe piegate, la sigaretta nel bocchino che le ho regalato in mano e... dicendo -Ho creato questa situazione oggi  perché volevo stare con te, tutte le cose le ho spinte perchè fosse come in un mondo, seppur le cose che architetto là non vanno come nella realtà... e questo mondo ha raggiunto il suo scopo, portandoti a casa, adesso, e iniziando un nuovo Piano di lavoro....Così puoi portarlo avanti tu, l'intesa tra te e me... dimostrami i suoi frutti ... o questo ti rovina lo stile?...Sto solo spingendo tutte le mie fastidiose responsabilità su di te, come sarebbe dovuto essere da prima...  E come Signora della Casa, posso rilassarmi vertendo sugli impegni di Veròna e da Controllore... ... e  aspettando di leggere i nuovi piani e progetti, che tu con lui scriva una nuova storia per il vostro sogno e le vostri fedi da attuare questa settimana... e osservare ciò che creerete con le vostri mani,  di cui essere orgogliosi più di prima... adesso siete davvero i fautori con ogni vostra mano e sudore, dell'organizazione e il domani, basta che siate presenti e ci siate... come per e con le persone... qualcosa del genere ha bisogno di amore e passione e voi due ci credete come fosse il vostro vangelo... ma non ricadete di nuovo, o sarebbe tempo sprecato... e qindi sarai qui se non dal vecchio trombone, e prepareai Piani, e con ogni nuovo assetto settimanale, assumerò ogni ruolo che tu inventerai per me perchè io presti quel poco che so fare per aiutarvi, per fare qualcosa di giusto... inerisci quindi ogni parte di me mentre scrivi ed io eseguirò, tu sei sia mio amico che partner di lavoro, quindi progetta e ordina... strutturerai me come la malvagia.... la buona amica ... O la rivale vicina ma mai contro... come è  il nostro motto... io sarò tutto ciò che vorrai che io sia, per orchestrare i nostri piani per mandare avanti la baracca... -   .... e alla fine mi venne naturale occuparmi delle cose qui mentre mio fratello faceva la parte del Pm, come lo sfotteva, tranne per certe lingue che non riesce a masticare e devo sostituirlo... Il Leader adesso è più presente, in base a chi esce e utilizza le macchine o i veicoli è Moon o Swipe ma la figure del Capo cè e controlla tutti, verifica tutto e nno è più un qualcosa di evanescente... di non definito e indefinito come ci diceva sempre... lei era sempre in giro e la vedevi vagare tra una volta e l'altra come se facesse parte parte di questo posto e si senrtiva quando cèra, ti bastava aspettare o cercarla ma questo posto inevce che vuoto e silenzioso era sempre pieno di vita per cosa faceva, ordinava, faceva fare, o si sentiva la sua voce... e questo perchè si sentiva meglio qui che nelle città là fuori... là è frenetico, angosciante, freddo e isolante come lo descriveva, qui invece seppour tutto scandito da regole e impegni giornalieeri, è più rilassato e ranquillo. Si sentiva più in linea cn se stessa con il tempo, che là fuori..."

"..." pensando a come fosse lo Chateau con lei, invece

"E ora è tutto silenzioso, molto calmo e quasi spento senza il suo esseerci. Milan si è intristito e come me ora sentiamo come uno tsunami la solitudine di nuovo, sebbene Madame ci dica di stare su che sono i forti che fanno i conti con la solituine, lei come noi non siamo come gli altri che la riempiono con chiunque. Ma è così vuoto e silenzioso, come..."

"Ma siete qui, con tutti, e io sono qui..." fece Kianta dolcemente e Dorde la scostò dal guancia a guancia e abbracio, per fissarla negli occhi

"...si vede che ora si sente solo, lei come perosnalità e memoria non cè più... con te è comunque contento, perchè tu sei qui, per lui non sei più una sorella ma una figlia, anche per come sei venuta fuori, come dice lui... afferma che tu sei spuntata fuori da un lavoro congiunto e che non è più un fratello maggiore ma come un padre, e vorrebbe accompagnarti nella tua crescita interiore...  ma entrambi sappiamo che tu non sei lei e anche ilk modo in cui apapri, ci sei, ti ci percepisce è diverso... "

"e in cosa siamo diverse...?" asvvertendo qualcosa di sbagliato in quello che aveva detto am non cogliendolo subito, ma avveertendo nella testa questo qualosa

"... la cosa strana è questa...  per la tua memoria ma anche come ti rapporti tra l'ambiente e le eprsone... Milan disse per scherzo, sebbene fosse  dopo aver bevuto con dei clienti e averli visti andar via, che tu sei così come sei adesso, meno imponente, meno... disse sacrale ma penso per come lei recitava le sue Personalità e si comportava e combinava cose... era una personalità che si imponeva senza volerlo, che lasciava qualcosa... la spavalderia, l'arroganza, sfacciataggine,  insolenza, prepotenza, tracotanza, audacia, temerarietà, presunzione e cattiveria, o come dice sempre, malignità permeata di dolcezza capricciosa... sapeva giocare se voleva ad essere una stronza bastarda nei suoi ruoli di Strega e le personalità da strada come le chiamava, e ogni volta sembrava quasi che fosse lei lo spirito più forte della stanza... tu invece seppur hai ancora qualcosa di lei, sei timidezza, timore, modestia, umiltà... Milan ti chiama caruccia, entusiasta, allegra..."

"aspetta... comè che la definite...?"

"si comportava con  spavalderia, arroganza, sfacciataggine,  insolenza, prepotenza, tracotanza, audacia, temerarietà, presunzione e cattiveria, superbia, altezzosità, alterigia, sfrontatezza, boria, insolenza..."

"Orca maremma maiala, che elementi de merda..." le usc' fuori persa dalla lunga lista, che Dorde restò impietrito e lei si portò le mani sulla bocca incrociandole impaurita

"Signorina...!! Da dove ti vengono queste cose...? Aspetta..." fissandola studiandola "una volta le ha dette queste cose... era di qualche regione del suo paese ma non di dove fosse, e usava certe fresi colorite e modi di parlare o dialetti per interagire con certe persone del ceto basso... come le conosci!"

"io... non lo so, mi è venuto..." come se avesse combinato qualcosa di grosso, ma lui restò solo a riflettere

"non capisco come David il funzionamento del ceervello, ma hai rimembranze di qualcosa che ti vengono fuori a caso, all'improvviso ma non la sua memoria... David è davvero riuscito a raggiungere ciò che agli altri teniamo nascosto, emulando le amnesie selettive e retroattive naturali...  davvero non ricordi nulla... proprio nulla...?!"

Lei scosse la testa triste e Dorde sospirò. Nel mentre entrambi sussultarono per un suono che veniva dal petto di Dorde. Kianta si spaventò perchè il silenzio tra loro era tombale, Dorde fece una faccia di scuse e tristezza e mise mano al taschino interno della tasca più piccola della giacca, metnre l'altra più grande era per il phonvlet. Uscì fuori qualcosa che pareva pigolare e Dorde la vide sorpresa nel guardare quel coso strano che aveva diviso.

"E' un orologio da tasca... me lo regalò lei..." le fece mostrandoglielo. Era un orologio dalla forma strana, pareva in tutto e per tutto una moneta.  molto grossa dorata. La parte superiore e inferiore erano diverse come le monete, e se diutro vi era una figura di stile Classico in piedi ocn vari elementi e una scritta intorno, la aprte superiore aveva uno stemma copn data sotto tutto in rilievo e una fascia come sotto e le monete con delle parole che erano in latino e non le capiva. Il trillo o pigolio come le parse era dato dal meccanismo ad ogni ora. E l'orologio si apriva noin normalmente ah hunter, ossia con coperchio rotondo o della forma della cassa (Lia ne aveva di forme diveerse) collegato ad una cerniera a molla che si chiudeva per proteggere il vetro del quadrante. Vi erano poi gli half hunter con degli oblò di solito vetro trasparenti o solamentre forati. Quello che osseervava no, aveva la parte superiore che si girava  su un perno, girando a destra o a sinistra con anche solo il pollice invece di alzarsi e restavano sostesi mentre si gardava l'ora. Quello inferiore di apriva proprio a sportellino e questo per proteggere o mostrare il meccanismo inferiore, composto da manopoline, non sapeva coem fdefinirle in fuori che si giravano come un carillon o a bottone verso destra o sinistra per impostare l'orologio. Aprendo facendolo scorrere il coperchio sul perno verso destra, Kianta vide il quadrante dipinto con una scena neoclassica, lew informazioni dell'orologio tra cui che era swiss made e un anellino a ci era legato un laccetto a forma quadrata in vera pelle liscio da un lato e pelosetta come la definì dall'altro.  

"E strano, non è come quelli che ho in cameera..."

"Lo so... disse che quando lo vide pensò che fosse ottimo per me, mentre a mio fratello regalò uno a forma di chiave.."

"A chiave...?!" dubbiosa

"Ah ah ah, si... sono orologi particolari... quello che ha lui ha una forma a chiave, sai quelle antiche con la decorazione sopra la testa o o anello, poi pomolo di commessione con la canna, la parte lunga per finire con il fronte che contiene gli intagli per far scorrere i denti nel meccanismo. Si inserisce nella tasca come una penna e si estrane secondo il venditore che glielo ha venduto proprio dalla canna... è tutto dorato tranne la canna stessa e il quadrante, con i numeri romani ed è molto paticolare e si apre sganciando una clip laterale a spostello tipo una vetrinetta non ad angolo retto ma ad angolo piatto, non a conchiglia. Mi pare che abbia detto che era la versione mini di un modello da tavolo credo... e invece per la scrivania ci ha regalato questo..." mostrando loggetto, mentre lei si voltava cl busto
Un Orologio Sveglia da viaggio In Ottone faceva mostra di sè in un angolo della scrivania ed era molto particolare. Era composto da un esterno a conchiglia bivalve, forma tonda che tenuto aperto il sopra e il sotto reggevano un orologio con wquadrante con incisioni a bulino al centro e poi una larga fascia blu smaltata con delle forme color orrone a cerechio che contenevano i numeri, con un bordo dorato inciso e rilievo. Le due valve eerano collegate all'orologio da un perno a molla per cui se si dovevas chiudere si spinngeva, da cosa comprese Kianta, l'orologio indietro e questo di adagiava sulla valva inferiore e si chiudeva wquella supoeriore. Dietro l'orologio gli stessi meccanismi di carica e gestione di quello di Dorde a monetaq, ma molto più grandi. E le due valve esternamente erano tutte incise a mano a bulino con decori diversi dallorologio centrle tondo e la valva superiore eera un half hunter, ossia aveva un vetro per vedere l'ora se chuso con enormi rumeri romani e intagli, con solo questi colorati di nero. Chiuso, sembrava un grosso il doppio,. orologio da taschino dorato.

"che strani..."

"Sno antichi... metà del novecento e ancora oggi funzionano senza problemi, ovviamente con piccoli controlli, ma non hanno niente a vedere con quelli di adesso.... ce li regalò tempo fa.... e prima che io e lei litigassimo..." disse in un soffio colpevole e Kianta si voltò a fissarlo.

"E' per questo che sei triste...?" inclinando la testa di lato

"... per tante cose... il giorno del test mi fece capire che non mi odiava ma il suo comportarsi in quel modo per secondo lei necessario era per darmi una scrollata... mi rinfacciò cosa le dicevo io su come mi comportai dopo che..." cambiando espressione e voltando il capo "...comunque era sempre contenta quando vedeva qualcosa che ci piaceva o secondo lei facevano pensare a noi e ce li regalava... lei che sapeva cosa significava guardare ma nn avere mai, credeva che se a qualcuno piacesse qualcosa, non importava nulla se non si capissse o non piacesse o li si trovasse sbagliato o qualsiasi cosa, glielo si donava.... era un concetto che venne fuori dalla sua esperienza diretta con i parenti. Da piccola e poi crescendo le regalavano sempre cose stupide o inutili, da pochi euro ma che fossero adatti a lei... mai!! Srntiva poi dal liceo che ancora genitori e nonni regalavano agli altri soldi versati sui conti perchè comprassero  cosa volevano, eredità di nonni e parenti, sai quando si legge un testamento o simili e ogni persona ha qualcosa... per i morti che lei ha visto metnre lei restava viva, ve ne fosse stato qualcuno che le regalava qualche mila euro, disse a volte, se ne sarebbe andata subito, altro che linvito di Zay e Ric... non aveva i soldi neanche per un treno o un aereo e costavano dsai 20 euro, immagina, poi doveva avere il necessario per dormire da qualche parte e non aveva neanche i soldi per un pacchetto di patatine che le piacevano sale e pepe o le higlanders al pomodoro o un gelato... immaginati andar via e cercare anche da zero cosa le serviva poer la nuova vita. Se avesse avuto un tesoretto suo e gestito da lei, una donazione dei nonni a parte, in segreto magari, da tenere nascosto e al momento giustoi dire addio a tutti e avviarsi utilizzando poco di quanto aveva  per inziiare qualcosa di nuovo. E riuscire a nascondere dei soldi che le davano dalla banda o i nonni era un casino... Ogni volta diceva che non aveva mete o posti dove andare per scappare da quella vita senza soldi. Se non fosse stata per la mattia avrebbe lavorato andando contro i suopi che la volevano a casa e senza scassare le scastole come le dicevano disturbandoli entrando e uscendo di casa, per avere una partenza. ma no ebbe niente, i nonnicome tutti parenti non erano da farvi affidamento e quando morirono,e  lei no e li vedeva là morti e odiava essere viva e altri morivano, non le avevano lasciarto nulla perchè avesse del suo. E i regali... da stupidaggini anche false come le capitò con un paio di orecchini, a bustine per le matite da scuola, quelli da poochi euro e così' andò avanti. Sbagliavano data con altri parenti che quelli si, ricevevano macchine fotografiche costose, telefoni, oro e gioiuelli veri e costosi e altro che valevano ... solo una volta disse con amarezza che ebbe un regalo alla fine gradito. Un microscopio da bambini, quelli di plastica cinese con tutti ghli accessori... per la prima volta ebbe qualcosa che voleva. Amava quei giochi di fisica, chimica, botanica, mineralogia e altri di uci facevano pubblicità ma niente. Tutto era troppo costoso e perchè stufava a tutti regalarle qualcosa, se uscivano con roba da pochi euro e quella volta da bambina ebbe l'unico microscopio e... fu l'unica volta che mostrò un sorriso vero.... una votla si impuntò per avere una bambola di Rina, mi pare, non saprei, e cosa fece sua madre quando riuscì a farsela comprare miracolo perchè aveva usato i soldi di una nonna... urla, urla davvero ore giorni e il rinfacciarle che fosse schifosa a spendere soldi per stronzate, così le disse, quando loro non si compravano un panino èperchè mettevano quell'euro per la spesa. Quando i tirchi schifosi erano loro, diceva.

" ...?" inclinando la testa di lato


"...E peggiorò con le crisi economiche e tutto per cui compravano così' poco che il frigo era sempre mezzo vuoto ed pieno solo di roba conferzionata da mangiare aprendo a tavola così come erano e mangiandoli col pane. Una volta disse che da Zay le fecero mangiuare un piatto di qualcosa che non ricordo, forse ceci non so ed era totalmente diverso dal solito a casa, dove sbolognavano una scatola di fagioli pronti con un dado e via e la frutta era pera e cannella al forno. Per lei erano cose aliene, che se prenedva nel pomeriggio un frutto o le pesce e pere che mangaiva sua madre e non si cdovcevano toccare, nessuno li tocava solo lei, la facevano sentire una ladra. perchè la frutta costva e si comrpavano pochi pezzi solo per la madre. E lei era rimasta, anche dal cibo in irlanda, quasi non credendo che fosse buono, abituat a a quello inutile cucinato veloce e senza passione a casa sua o surgelato e scaldato. Per cui raccontò di Rò, che una volta vedendolo ababttuto perxhè per la sua fidanzata la sua passione per i robot, tipo mazinga o mazinkaiser, non ne capisco ma ricordo questi, era stupida e inutile. Lei voleva avere i cornetti la notte quando uscivano, le cose offerte o regalate,  o mangiare bene e lui se le parlava delle sue passioni dei cabinati di gioco o robot, i pad in legno tipo i cabinati per giocare e altro si annoiava. Seppur non li amasse, Lia l o ascoltava e poi parlava dei suoi, seppur lui poi invece di ricambiare, sembrava assente o vertere sempre sul sesso ed hentai e... dopo la frustrazione di lui di non avere soldi peer comprarsi una figure di mazinkaiser da 30 euro perchè dove lavorava rischiava di hciudere e restare senza soldi, lei riuscì  a nascondere a suo padre un pò di bancnote invece di dargliene quando ne riceveva e gliene comprò uno. Lei lo aveva fatto perhè sapeva che significava non ricevere cosa si desiderava, che costasse poco ma fosse amato e anche se non le interessava cosa amava l'altra persona, non si faceva problermi a pensare di regalare cosa era importante all'altro e no nstronzate, perchè fosse undono di valore dentro. Solo che invece di migliorare le cose lui... peggiorò tutto e finì male solo per lei...  Io e Milan collezioniamo oggetti antichi originali e questi erano solo piccoli pensieeri di viaggio che portava indietro. Diceva sempre -per me un dono è un dono, un qualcosa fatto perchè si sentiva e si voleva fare e dettato dal momento. Le volte che regalai alle nonne qualcosa, anche per non sentirle che piangevano c on i parenti che non ricevevano dai nipoti niente ebbi schifo e sputi in faccia, ne un grazie e altro se non lamentele per le cose... -Ho visto questi oggetti  e ho pensato a voi, ma sentitevi liberi di dire davvero cosa pensate, non fate come tutti che abbozzate sorrisi di circostanza e dite grazie stiracchiati, ma serve anche per il futuro...- questo ci cideva. -I regali non sono cose per  obbligo come da me, e cèra il ricambiare perchè così si doveva fare, o si doveva regalare per forza , anche da 2 euro, che ti facevan pesare ciò. i nonni o parenti mi facevano stronzate mentre ad altri che non meritavano, cose che restavo a bocca aperta, come per tutto nella mia vita, così comew  i miei genitori nonostante la mia situazioe non mi regalavano manco per compleanno esempio, a natale o altro,  ne soldi ne niente, e sentivo poi i ocmmenti che rispondevano tipo te lo dovevo fare,  non potevo venire a mano vuote, ti si doveva fare...  come fosse stato uno sforzo.-..Ecco perchè quando qui riceveva un regalo per lei, era... non sapeva come comportarsi o cosa fare... nno era abiutata a gesti casuali e gentili... alla gentilezza fatta veramente e non perchè si doveva fare o come si lamentava, perchè era del sangue e dovevano dare anche a lei...come la ruota del carro.  da tutti diceva, riceveva smepre la msensazione di essere un fastidio o di troppo per chi e cosa era, e quando urlava che se non era del sangue sarebbe stata merda come tutti fuori dalla famiglia, invece di capire e discuterne, le urlavano che era una miserabile a pensare male, senza vedere le cose allucinanti che facevano... l'avevano legata a loro urlando però che era inutile, sbagliata e incapace di niente, menefreghista e tante altre cose... non usciva per colpa loro, non faceva neitne per colpa loro, non aveva soldi neanche suoi  perchè dovevano gesrtirli loro, la trattavano in un modo pietoso ma poi affermavano csempre che non era vero e non poteva scappare perchè malata o sarebbe finita per strada e basta e aveva delle cose sue acquistate con fatica da soldi nascosti che non voleva lasciare loro e non poteva portarsi dietro.  E così voleva solo morire e lasciare tutto almeno conoscesse perchè di quelle cose... ed ecco la spiegazione del perchè dei doni che faceva che erano davvero cosa qualcuno desiderava o avrebbe accettato..."

"... e quesati orologi non erano un regalo strano per te o è capitato che magari no ti sembrassero doni..."

"... intendi se non mi piacevano...? No, affatto, anzi...  lei trovava sempre cose strane e particolari,  come cosa hai visto e che non ti aspetti, ma mai regali inutili. Questo è l'unico orologio che mi ha ergalato, ho ricevo da lei parecchi zippo e..."

"Ah, ok... pensavo che ti avesse regalato qualcosa che ti facesse storcere il naso come fu per lei..."

"NO...  lei donava cosa piaceva o comunque attinente, così noi... ma nonstnate questo non riuscì a torgliersi i dispiaceri vecchi e...Non si cerca di star bene, ma si cerca di non star male ripeteva, ma alla lunga non ce la fece più e nessuno, no nso come, vedeva come era ridotta e i suoi tormenti da lasciarla andare e darle cosa le serviva per uscire dall'ambiante tossico per lei... per come si comportavano, le pesava pure uscire o non poterlo fare la sera o frequentare qualcosa che non fosse di mattina, altrimenti... le recriminazioni, le emozioni, le colpe, le pretese, sono sempre le stesse. e diceva sempre che non poteva ripartire da zeero, era sempre la plasmazione di cosa aveva vissuto e sopportato e nei momenti di massima ragilità doveva farci i conti... aveva la forza di sapersi  adattare ma era troppo distrutta per... ma ora tu sei qui, non devi pensarci ma crescere e diventare ciò che devi, come lei voleva...  non a caso alle Lezioni di parla anche di questo.,.. del trattare le persone, come crescere i bambini, come capire che gli altri sono diversi e diverse sono lec ose che provano e via dicendo.... Da un neonato non ci si aspetta che questo sappia camminare, parlare o mangiare da solo,  non ha ancora queste capacità.
NOn ci si aspetta che inizi a fare i primi passi,ben che meno scrivere o leggere, perché si dovrebbe aspettare che cresca il giusto.
Quando  un bambino di pochi anni o più piange tutti si aspettano che sappia gestire le sue emozioni,  che non faccia i -capricci-, che gestisca bene le sue frustrazioni,  che accetti volentieri i limiti che li vengono imposti  dagli adulti anche nessuno gli spiega bene e questo non capisce.
Un bambino in mezzo a una crisi emotiva si dvorebbe essere consapevoli che ha il diritto di farlo perché il suo essere non ancora sviluppato non gli permette di gestire quella condizione, esattamente come gli esempi prima... tutti gli adulti si aspettano che sia proprio il bambino a canalizzare le sue emozioni da solo ed essere... c ome un adulto, senza bisogno che sia preparato, istruito, guidato e con le consocenze in base all'età e prima che accada qualcosa, ma ancora di più dopo, parlando e spiegando con pazienza e chiarezza. Non lo fa nessuno.
Quando si guarda   perdere il controllo emotivo, gli adulti pretendono che sia il bambino a ritrovare la calma da solo perché sono loro a non poder gestire le  emozioni degli altri, sono loro che non abbiamo nessuna capacità di gestione emotiva davanti alla crisi degli altri, pensa un del bambino.... diceva..."

"Ma io no nsono una bambina..." fece lei come un dato di fatto

"Ni... sei in piedi da pochissimo, non devi correre ma andare con i truoi tempi... e con noi studierai, consocerai tante cose e visiterai anche tanti luoghi..." prendendo dalla scrivania, in un cassetto in basso, una foto. Ritraeva loro tre davanti un edificio stile antico con la neve. "Qui ci trovavamo ad una festa a tema dove s svolgeva una rappresentazione del Fantasma dell'Opera, si trovfava in un edificio di un privato che invitando per feste di vario tipo, proponeva anche rappresentazioni nel teatro interrato e..."

"interrato? Un teatro?"

"Si, aveva un lucernario nel giardino a cupola enorme che illuminava il sotterraneo, un tempo aveva scopo diverso, ma lui l'aveva trasformato i un teatro privato coperto con però tantissimi posti a sedere. E noi eravamo invitati. Indossavamo abiti da sera ispirato all'opera, lei in raso bianco perla ad ispiraione di quello  del Think Of Me Dress Costume, metnre noi in abiti maschili ispirati d'epoca ed era una delle poche volte che siamo andati tutti e tre a qualche evento... con quella cupola fece un casotto per vederla con Milan che era gasato pure e... lascia stare!!" mentre lei lo fissava curiosa " non amava le foto ma alla fine vi erano fotografi dell'evento che scattava foto e dietro offerta per beneficienza come l'assistere alla rappresentazione e simili, gli inviti erano solo per la festa prima e dopo, ci fermammo a farla.." facendole vedere una foto di loro in una cornice sottile d'argento, da qualche parte in Inghilterra, in posa a mostrare alle loro spalle le qualità architettoniche e parte del verde cosparsi di neve. Erano in abiti per l'occasione, lei con un abito che però non si notava nel non nella gonna sotto e sopra un cappottino con pelliccia di foggia del periodo ottocentesco, i capelli ricci suoi decorati come al solito con quelli sulle tempie dietro da decori che arrivavano alle tempie e poi sciolti sotto. I due fratelli avevano abito da uomo sotto e sopra un cappotto che richiamava quelli inglesi a mò di mantella, completi di tutto, Milan anche il Bastone. Era sempre Milan ad amare i bastoni da uomo del suo ceto. E Milan stessa non mostrava i capelli, i suoi come invece Dorde, con maschera a tema.
"...le avevo promesso che saremmo anadti  all'Acropoli di Atene  in febbraio con la neve ma... alla fine non lo abbiamo più fatto, passò il tempo e poi litigammo..."

"E... perchè?" fece lei timidamente

"...." voltando il capo a caso da un lato "perchè lei aveva tante paure e terrori nate a causa delle persone... e non voleva anzi, tremava, al pensiero di essere amata nel modo che tutti concepivano, diceva quell'unico tipo di amo emnsionato assieme ai gli... e se decideva, anche se lo volesse, di darsi a qualcuno, aveva paura di finire solo usata e lasciata sola. Da cosa le dicevano sempre i suoi, sarebbe stata vergognosa e odiata, alle storie che sentiva dove le donne si vedono lasciate da sole senza neanche parlarsi più dopo che hanno dato tutto di sè, perchè le persone vogliono solo certe cose... come un obiettivo di vittoria, e non sono interessate alle persone... lei non era un tipo romantico e ne voleva relazioni nel modo classico, ma aveva paura di essere solo e sempre quello che definiva un incrocio tra i due pali..." vedendola poi fare una faccia strana "intendo cosa sono le donne tra le gambe, lo usava smepre quel termine... tante volte le persone sono usate solo per scopi sessuali e poi addio, non esiste più amicizia ne altro o si continua a cercarle solo per quello, senza neanche amicizia e simili... per cui non restano legami e si resta insieme anche dopo averlo fatto una volta...si resta abbandonati e soli dopo aver una cosa... temendo che per lei fosse ciò, si rifiutò di avere contatti le persone, complici anche i suoi genitori che vivevano in una sorta di eremitaggio in casa e solo tra loro, e per Rò e cosa vedeva intorno,  alla fine sviluppò terrori sui legami. Si disperava e aveva attacchi di panico al pensiero di accettare di nuovo, sconfitta, come fu con Rò e pagarne lei il prezzo. Non gli diede niente e nonostante avesse attacchi di panico e paura, non avendo ottenuto niente, la lasciò da sola e ne mai parlò della cosa, se non per lamentearsi, in seguito, che non era più -affettuosa- con lui. E da lì fu il declino. Temeva che su di lei vi fosse solo un abuso come uso e basta, che nessuno le fosse almeno amico da considerarla importante, e qualcuno speciale da esser complici anche in quello ma senza abbandonarla... mio fratello rideva al quel termine ... scopamici, mi pare???!... per lei la libertà personale sessuale non prevedeva relazioni classiche di coppia, per cui se vi era un legame stretto con qualcuno, si poteva fare sesso senza avere quelli che per lei erano cavolate come fidanzamento o matrimonio o obblighi.  Una relazione per lei era un legame senza bisogno di catene, se si voleva bene a qualcuno da sentire di condividere qualcosa, anche il sesso non dovevano esserci persone o altro a impedirlo, a nessuno doveva importare se e con chi si faceva sesso, diceva, invece di giudicare qualcuno su questo come si fa là fuori... la persona si relegava alla sfera sessuale e che tipo di corpo piaceva e lei si schifava di quella mentalità... come per dove viveva, se lei avesse avuto una relazione che qualcuno scopriva, per espempio, senza fidanzamento sarebbe stata definita in mille modi e se andava via, come sentì, l'avrebbero apostrofata come quella che andava via per far solo una cosa e voleva cambiare questo mondo... se tu ami qualcuno che per altri è sbagliato o non va bene, sei giudicata o anche solo se e quante lo fai o a che età. QUando comprò la coppetta, di nascosto ovviamente, dopo aver deciso sulla sua salute metnale o la veriginità, non ci mise molto e non si pentì mai, anzi, si rammaricava di come la coppetta fosse poco conosciuta e trattata per sponsorizzare quelle schifezze interne in cotone, si lamentava e amaramente diceva - ho fatto bene, no nsai quanto, ad aver scelto il mio benessere che il concetto della virtù su una membrana che non è di comportamento... poveri idioti religiosi bigotti!!... lo rifarei mille volte ancora e ancora e alla fine, se anche lavessa persa, non me ne frega come sai, non è accaduto granchè... come ero prima non piacevo, come ero ridotta poi per le medicine ancora peggio, chi mai mi avrebbe voluta?? E quindi ho fatto bene cazzo, ho davvero fatto bene a fare quella scelta visto che poi non dovendo usare là sotto, non ho perso nulla, con la coppetta ho solo guadagnato!!... meglio quella che vedere la gente trattarti da oggetti o schifarti per qualcosa perchè non eri come e femmine che volevano...-

"Oh..."

"E continuava... Diventavi un rifiuto quando  semplicemetne per gli animali che siamo, richiamando i lconcetto della natura che quella gente sfrutta per le coppie e matromoni e solo per i loro concetti beceri, il sesso era naturale e allo stesso modo se la persona è matura e sente di farlo, non la si deve giudicare. Il suo corpo è il suo corpo e ne dovrebbe fare cosa vuole ma non è così... nasci, e il tuo essere, dalla mente al corpo è di altro... nessuno è proprietario di niente... e se la dai rischi pure di essere etichettata e tacca sulle scopate della gente...   lei... aveva attacchi di panico per davvero da prima di Rò sul dare se stesso a qualcuno e poi, rifiutò tutto. Era libera nel pensare e dare alle persone il diritto di essere ciò che volevano, con il loro corpo e desiderio di essere e fare nel sesso ma... se ne andò soffrendo e basta. E nessuno vide e comprese niente. Se avesse avuto delle persone accanto fisicamente con cui parlare, confrontarsi, dire la propria senza giudizio e avere forza dal tornare ad essere se stessa come era prima, senza le paure... non sarebbe forse svanita..."

"ma quindi lei ha fatto bene o male a rifiutarsi?" fece Kianta senza capire e Dorde sospirò e con una mano la tirò bene sulle sue gambe perchè stava da troppo tempo quasi solo su una coscia e lei rise divertita

"non devi pensare a lei, devi pensare al concetto intero e a te... qui abbiamo delle Lezioni per ogni argomento ed elementi, tra cui sesso, amore in tutte le forme e le possibilità, riproduzione, e via dicendo... non so se e cosa ricordi, ma andarci non ti può far che bene e capire cosa fare e cosa no di giusto non per la morale come si pensa di solito, ma le proprie scelte. Sentire e capire se quando, con chi, protezioni e via dicendo.... e inoltre ti spiega anche come capire le persone che vogliono solo una cosa dalle donne, e come tenerle lontane. Perfino io e mio fratello abbiamo avuto a fare con quelle che Lia chiamava le Cozze, non perchè brutte, ma perchè si attaccavano per interessi e usavano il sesso, aprendo le valve come diceva "ridendo " per attirarci come fanno molti uomoni di solito... come diceva lei, non è l'uomo in certi casi ad esser l'attivo ma sono le donne stesse che, seppur considerate inferiori agli uomini perchè si concedono e si prestano a ciò per denaro, alla fine sono loro che conduono il gioco se sanno come fare e leggono il cliente... ci furono quelle volte dove andavo negli ultimi tempi a quelle reunion specifiche e con inviti solo gli esperti...... e uomini e capitava  vi fossero le intrattenitrici e siccome tramite Madame bene o male le Maitress si conoscono, era riuscita un paio di volte a farsi dare un abito per l'occasione dal mi osarto e intrufolarsi. me la vidi vicino mentre discutevo, poltrone vicino con un lupo della finanza, e lei  apparve con un vassoio portandomi uno dei miei drink preferiti e poi sedendosi sul mio bracciolo..." ridendo divertito "L'abito era qualcosa che ho visto indosso a lei solo quela volta e un'altra..."

"Come era fatto?" comportandosi come quando la vedeva di nascosto con Milan o il gruppo di veterani ad ascoltare i loro racconti, come un bambino seduto comodo che ascolta cose nuove da un adulto

"Dovrebbe esserci ancora tra gli altri... sembrava in stile ottocento... nel senso... aveva un bustino semirigido cons stecche che faceva a V sulla pancia e seguiva la forma dei fianchi, non quello che si ferma prima, la gonna era sempre di velluto molto lungama senza sottogonne, un ampio pezzo di velluto di alta qualità che eracucito con il corpetto e faceva tipo sirena ma... invece di essere a ruota tipo, quindi cucito da tutti i lati, aveva da metà fianco e tutta la gamba sinistra di fuori, perchè la gonna non era cucita tutta, aveva questo spacco enorme e i lembi in eccesso perchè non svolazzasse erano cuciti come decorazione sul fianco sinistro sopra una parte del corpetto, e semrbava come quando con le gonne da Ats agganciava un lembo per farla meno ampia e faceva questo effetto..... Sopra era a barca ampia e con passamaneria metallica tutta che semrbava tipo stalattiti che scendevano dal bordo della scollatura e strisce delle spalline in più, con tante catenine pendenti e sui fianchi e a coprire la pelle nuda e le cuciture, altre appliche uguali che pendenvano... sembrava, per un attimo, una prostituta ottocentesca con quei vestiti da popolana con corsetto e gonna sola e... non so che faccia ho fatto... ma per un attimo avrei voluto prenderla a scuolaccioni e mandarla via..." vedendola ridere, non capendo se avesse compreso o trovasse divertente solo il suo essere piccato

"E perchè...? E come era poi? Aveva solo l'abito?"

"... per l'abito... mi pare di si, no!! Aveva una catenina sottile in argento al collo con uno dei ciondooli che amava di pietre tagliate, l'unico tipo di pietra preziosa tagliata a facce... era quell'acquamarina a goccia sfaccettata e quel gancio tutto decorato antico... "

"Oh, si ce l'ho... è tra le altre cose..." fece lei scuotendo la testa confermando

"...i bracciali che richiamavano delle leggere catenine, i suoi anelli, tra cui uno con un'acquamarina... orecchini quei cerchi larghi a sbalzi che usò con Zay in Irlanda e scarpe non troppo alte a gioiello, tutte applique come l'abito pandane. I capelli erano... aveva indossato una parrucca di treccioline tipo quelle africane con decori argentati che richiamavano tutto il resto... e... apparve e nessuno di noi nell'angolo della stanza con le poltrone se ne accorse, perchè parecchie cameriere tutte donne sfilavano e... lasciò chinandosi i bicchieri degli altri ma con il mio, lo prese e sbolognò il vassoio a una ragazza che passava mentre girava tra gli uomini per trovare il suo pesce e la riconobbi solo per la voce. Non la stavo guardando per niente, io fissavo l'uomo che i parlava sebbene tutti lgi altri fissassero lei dal vassoio e come stava in piedi accanto alla mia poltrona e.... E disse qualcosa tipo -il signore è stato scelto per un'accompagnamento speciale, lei è il vincitore e il mio compito è restarle al fianco per tutta la serata...- e solo allora mi voltai e... lei con un sorriso dei suoi da stronza, come dice Alaric,  si sistemò sul bracciolo della mia poltroncina tenendo il bicchierino, e restò là con me per tutto il tempo, tranne per prendere qualcosa per me per bene, se andavo in bagno e quando gli altri le chiedevano perchè non intrattenesse tutti gli altri, diceva - questa sera colui che è scelto dal fato è il qui presente, magari la prossima serata, sarà proprio Lei ad essere scelto e ottenere la mia compagnia...- con sguardo da gatta, sorriso sornione dei suoi, non ho mai capito che utilizzava Veròna o che altro... e le venne in mente per sfotterli di portarmi qualcosa da bere e invece di appollaiarsi sul bracciolo come prima, di sistemarsi come sei tu ora, ma tutta sul fianco con le ginocchia vicine, sul bracciolo, reggermi i bicchierini o ridere  o abbracciarmi o stamparmi baci vicino la bocca o la mascella... "come raccontando qualcosa di impossibile fosse vero e sospirando come stanco " e poi ridendo perchè usava le mie facce per fare la stronza come con Veròna e dire -NOn faccia così, non le lascio mica i segni ardenti edlle mie labbra.,.. il mio rossetto finitura opaca effetto velluto e assolutamente chic per i miei clienti, non lascia tracce... così che la sua innamorata non troverà prove compromettenti anche se io le dono la mia attenzione per una serata intellettuale e prolifica, ma anche piacevole....- e io dentro rodevo..." fece lui tirandosi le labbra con disappunto.

"eri arrabbiato?" fece Kianbta ridendo portandosi le mani aperte sulla bocca ridacchiando più con le spalle

"... anche ma... era una questione tra me e lei quando inziiava a comportarsi in un certo modo e... e che potrò poi a litiigare, ma ricordo ancora come cercava di emulare le lezioni di Madame e apparire come gli altri volevano che fosse, e diceva in macchina -ci sono riuscita? Sono stata credibile? hanno pensato davvero che fossi quello e ci stessi provando...? Con me lì non solo le Cozze non ti hanno abbordato come volevi, visto che temi sempre che possano carpire informazioni o siano ladre di mano come capitato a te e conoscenti anni prima... ma nei momenti in cui fingevo di accompagnarti da qualche parte, abbiamo discusso su chi era perfetto e chi da considerare in retrocessione... non poteva andare megloio, ti sei fatto delle conoscenze ma anche amicizie ho notato... e allora, come ci si sente a essere di nuovo tra le persone non militari...?- ... me la faceva sempre a rinfacciarmi le cose, di quanto stessi lontano dagli affari e gli incontri delle persone, se non per concludere per sostituire mi ofratello e solo in campo militare... quelle volte che venne con me, mi spinse e spronò ad alalcciare rapporti e feeling con chinunque, scremarli, leggerli e capire chi meritava anche un invito da noi a bere qualcosa e discutere... era lei che osservava, ascoltava, sorrideva maliarda agli uomini mentre passava così raccoletnava e udiva e poi mi riportava e se convinta, ti tirava eccitata verso quelle persone perchè ci presentassimo... non come amico ma... e chi solo per gli affari, e chi come preda... poi non venne più perchè io no ne ebbi più bisogno e perchè non amava essere vista come un oggetto. Spacciandosi per... accompagnatrice, se diceva qualcosa lei come era abituata sulle questioni, la guardavano come se... un cane avesse messo zampa in cucina per preparare al padrone un pasto "facendola ridere " quelle volte che si è spinta in personalità del genere era solo per aiutare me e mio fratello, poi mai più, ed è per questo che vorrei che tu ragionassi mille volte e capissi le persone e te stessa, nel tuo intgeragire con gli altri e.... che certe azioni come faceva lei, devono avere delle motivazioni, appunto per aiutarci e passare inosservata, una ragazza in un certo lavoro tra tante mentre carpiva cose e... per non sofffire come tua madre e ritrovarti a star male e rifiutarti di avere legami o vivere delle cose normali, morendo piena di dispiacere..."

"ho capito..."

"lo dico per te, segui quelle Lezioni, parla con Madame, ora che la conosci, e fatti descrivere ogni cosa sul sesso e amore così che, come diceva lei, tu possa avere tutet le carte che ti servono per capire non solo te e il tuo corpo ma cosa meriti, vuoi e con chi condividerle... no fare le cose a caso, di testa, improvvise solo perchè magari pensi -ora o mai più-, potrebbe andarti bene ma anche male e i quel caso anche se una lezione di vita, se riguarda cose intime si deve essere sicuri e edcisi ad andare avanti anche con le conseguenze... e sopratutto non seguire chi ti dice di amarti e vuole cose da te e le pretende chiedendo sempre e sempre, dicendoti anche che non dimostri affetto se no nsei sicura, convinta, non lo vuoi e... sii te stessa, non cambiare cosa sei solo perchè agli alti piacerebbe vederti altroi accompagnato all'aspetto, ricordati l'educazione ma come diceva Lei, educati si ma non zerbini... usa il cervello, impara da mio fratello la finezze della mente per risposte per rimettere a posto ma di classe e..."

"SIIIII" gli fece contenta abbracciandolo stretto quasi saltellando  "non mi piace chiamarti papà, ma alla fine sei un bravo papà...!!" rise "ho capito, seguirò le lezioni e se ho dubbi chiedo a te... e non ti offenderai o ci resterai male se più tardi ti porto una cosa che voglio regalarti???" fece sempre stretta però cambiando espressione, come dubbiosa "non vorrei che non ti possa piacere..."

"Come  vedi... riprendendo sla moneta dal taschino tra le dita per fargliela rivedere e reinserirla "nulla che io e lui non apprezzassimo..  anche a Jd per esempio, non so cosa, ma so non erqano mai cose da sospirare malamente, come invece fece lei tutta la vita... e così per il suo compleanno..."

"Oh.. " fece lei sorpresa

"Si, non voleva festeggiarlo ed era appena arrivata qui da noi, ma la portammo in un negozio di minerali e gemme e tutto ciò che le piaceva per la sua piccola collezione, glielo regalammo... questo perchè ogni collezione personale riflette il proprietario, la sua non è come quella degli altri, ma pezzi piccoli e medi con solo ciò che la attira, e quindi dicendo che non sarebbe stato un regalo di compleanno glieli regalammo comunque, e poi pranzo con uno e cenò con l'altro a turno... ancora non sapeva niente..." fece lui parlando più a se stesso "e le regalammo due torte, due tipi che le piacevano e questa volta buone, non come quelle che compravano da lei solo perchè si festeggiava ma al risparmio!! Fece storie ma capì che non eravamo come loro e che non sarebbe mai accaduto come le due sere del suo diciottesimo... ne ha pianto tanto per come si sentì quelle due sere e come andarono... e con te, fare mo come la vorrai!!"

"Con me...!? Volete festeggiarlo!?"

"Non fare quella faccia sorpresa, sarebbe il tuo primo compleanno e noi ci saremo..."

"ma... e tu lo festeggi? E quando? E che festa farai?"

"Io... mh..." stava per dire io festeggio in privato ma si trattenne perchè si spacciava per Milan "io faccio sempre un compleanno in grande stile con la gente che conosco che conta ad un tema prestabilito... in abiti, cibi particolari, attrazioni in cinque atti come faceva Lia... che feste!!" fece Dorde un pò scontroso perchè no amava cose così casiniste e claustrofobiche, sebbene doppo le spinte di Lia di fare lui il lavoro principale da capo quale era partecipava sempre più e smepre più volentieri ai forum, riunioni,  assemblea, congressi, convegni, meeting,e serate a tema come mezzo ritrovo tra colleghi  e mezzo
incontro di gala con i massimi esperti mondiali e non, di economia, finanza, politica, temi estremamente segreti e via dicendo e alla fine non gli era dispiaciuto veramnete parteciparvi. Discorreva di cosa conosceva, sentiva informazioni e pettegolezzi sulle persone e i loro operati, sebbene prima studiasse solo i resoconti che altri preparavano e gli portavano e Lia glieli prendeva dalle mani e glieli infilava nella distruggi-documenti inviperita - Dorde, con tuo fratello alza i lculo e vai di petto a sentire e vedere le notizie, o restreai sempre indietro in molti sensi...- e con informazioni migliori e di prima mano poteva anche aggiornare il Generale e il suo gruppo segreto,   interagire in prima di persona con soggetti che alla fine non era stronzi o boriosi come credeva dopo varie esperieze.

A parte le volte e momenti in cui erano previste, se più chiuse e private con inviti restrittivi, accompagnatrici e signorine e LEi mi salvava dal polipaggio come lo chiamava perchè adnassi dritto nel mio impegno di prendere informazioni ed elementi utili invece dei resoconti, presentare da me e così mio fratello cosa eravamo e cosa proponevamo e sebbene fosse prima Milan a fare queste cose ma in maniera ristretta e con soggetti affini al gruppo paramilitare che eravamo e... ma alla fine non posso dire che ... si, ho iniziato a divertirmi, tuffandomi in questo tipo di lavoro... ecco perchè mi sento solo adesso e con me mio fratello, avevamo lei sempre in giro o sapevamo comuqnue come sentendo che lei era da qualche parte e l'avremmo vista, avremmo avuto pareri, anche sostegno, confronti, altri punti di vista e... "

"mi dispiace di non essere di aiuto..."

"no... sciocca, che dici... tu studia, impara e magari diverrai caisnista come lei da aiutarci..." le fece ridendo, per sussultare entrambi all osquillo del telefono, che Dorde prese subito. Era suo fratello. Dpo una breve discussione, dove portava lo sguardo su Kianta, sempre ferma come era prima, e parlava di lei. Chiudendo la fissò " Ho un posto da farti vedere, che tua madre rifiutò di frequentare con noi... sempre colpa mia, ma ora vorremmo che tu ne usufruissi con noi, cè una cosa di cui... dovremmo parlarti..." lasciandola dubbiosa "Mio fratello dice adesso ma invece io vorrei aspettare... per questo oggi ti porto da un'altra parte, molto e molto in profondità" vedendola con gli occhi scintillante di interesse e curiosità
La prese per le ascelle alzandola e le disse "ricordati comunque che tu ora sei qui per dei motivi, suoi e notri e ... Ben nata, ora siamo qui, qui dove sei accettata... io ti accetto... siamo a casa..."!

"DAvvero?? ...che bello, anche se oggi sei alla Hyde" fece ridendo e lui sospirò "ho fame... mangiamo!?"

 la fece scendere spostandola, prese alcune cose che mise in varie tasche e aggirò la scrivania chiamandola, la quale contenta gli si affiancò pronta ad andare, guadnadolo in viso con un sorrisone. Dorde invece mutò espressione e con un braccio la attirò a sè, facendola stringere sulla sua spalla sinistra , come a non volerla lasciare. Lei alzò lo sguardo per capire accigliata ma lo vide incerto su qualcosa da dire, con la bocca semiaperta come per tirare fuori cosa non usciva,  per poi come cambiare discorso dicendole solo "cè una cosa che io e mio fratello dobbiamo dirti e la sala da pranzo sotterranea è il posto che vogliamo mostrarti...  ma oggi, andiamo nelle altre sezioni del sotterraneo che abbiamo aspettato a mostrati perchè tu veda come tutto ciò che è nostro..."

"... e un giorno sarà mio...? giochiamo al Re Leone?" fece lei ridendo di gusto per lo scherzo e lui alzò gli occhi al cielo, rise e scosse la testa  camminando con lei in quel modo. Lei si mostrò entusiasta e contenta dell'abbraccio, mentre Dorde ripensava a qualcosa.

Dorde e Lia erano pronti a una sfida di scherma, erano nella sala delle danze, da tempo non usata perchè avevano spostato le feste nelle Torri e la usavano per feste per gli uomini ufficiali e celebrazioni grandi, per le sfide di scherma, combattimetno o allenamento per lei e i suoi test.

uno di fronte l'altra, si preparavano muovendo l'arma,  quando lei ne uscì con "Bene, allora iniziamo il nostro scontro mortale, che è anche più sexy di una storia d'amore!!" con ghigno carogno, metno in alto e viso verso la spalla e il solito atteggiametno da Veròna

Dorde chiuse gli occhi sconsolato seppur celando una risata dicendo "sei impossibile..." mentre lei si sganasciava dalle risate  dondolandosi a seguire le risate con una mano sulla faccia, ridendo che Milan giocava con lei e scherzavano e tutto, lui era comico... e poi Dorde continuò "Mi ricorda quella situazione per cui il cuoco che ho visto venire da me in ufficio di corsa, mi ha fatto visita  pensando fossi Milan, chiedeva che cèra negli appunti che hai lasciato nelle cucine, una ricetta che non consoceva titolata in italiano e col suo accento yenkee ha detto -scusi, ma queste... patate a stronzo  cosa sono..- ammetto che io ho capito l'italiano, anche se con accento americano stretto ma... ma ti sembra normale dimenticare gli appuinti sulle ricette che secondo te sono ottime e facili da portare e nche vuoi mangiare,  e scrivere quei titoli perchè non ricordavi l'originale...!?"


lei strinse le labbra per non ridere ma poi non ce la fece, andò da Dorde con la scusa, alzando le mani, di dolersi per l'errore, che non lo avrebbe fatto più e poi assalirlo per abbracciarlo, dicendo che non era giornata di essere seri e comunque gli voleva bene per quella ramanzina, ma quelle patate della suia regione aveva la forma a stronzo. Dorde lala fine rise e se la tirò contro con una mano sulle reni.

"Ragazza, ricordati che ci sono persone che non conoscono i tuoi modi di dire, come pensi, l'itlaiano e cosa fanno nel tuo paese..."

"... e tu ricordati che sei troppo tirato ma che alla fine celi risate che non riesce a contenere... sono contenta che ti sia sbottonato da lasciare al generale quello che eri, ma per forza devi sempre rimproverare?"

"... e tu quando imparerai che sei troppo focosa nelle cose da lasciare basiti tutti? Su, ricomponiti e iniziamo, poi devo andare via più tardi...!"

"Come sempre..." quasi con rassegnazione triste "vorrà dire che anche tu, come me, dovrai fare sul serio..." mentre lui accennava un si ocn la tgesta per poi non ridere più e fissarla come un rimprovero al suo dire  con pugno elzato e una torsione di labbra "... perchè questa sfida, sarà dura e difficile come tra due ubriachi a letto o con un sadico a farlo con un masochista.... non sanno che si perdono invece nelle nostre sfide..."

"Ragazza...!!! Smettila di s cherzare, se tu dicessi queste cose a chiunque altro lo prenderebbe per cosa non è...."

"Ma io con te posso... e comunque..." sfilandosi dal suo braccio per andare in posizione "...non è forse vero che scontri, sfide, gare e confronti sono eccitanti da valere anche più di quello...? A volte vorrei chiederlo, se è più accattivante andare dalle tue amanti o mettere in gioco ogni cosa nelle nostre sfide..."

Dorde scosse la testa e rise, vedendola con sorriso carogno metnre si sistemava l'abbigliametno da scherma che non era con la tuta classica ma completi specifici di scherma per loro che richiamavano lo stile cavallerizzi.










Dorde spacciatosi per Milan discuteva con un famoso impreditore americano per farselo alleato e compeltare un accordo trilaterale. Secondo il generale lui era colluso con un gruppo ben noto che finanziava guerre in medioriente e istruiva gli uomini mandati là in servizio a raccattare determinate cose per portarle in america e quindi fargliele avere. Unendo l'organizzazione dei fratelli per le offerte e proposte, mettendo loro sul piatto della bilancia qualcosa di ghiotto e d interesse per i soggetti, il generale lavorando per un gruppo meta-governativo di cui Dorde non poteva dire nulla a nessuno, una sorta  di europol ma segreta e tra govereni non europei, potevano compattare entrambe le forze e le tecnologie e mezzi per il risultato, unico per tutti. era stato anche per questo che i fratelli erano riusciti a conoscere e mettere le mani su schemi e progetti di qualcosa non conosciuto dalle masse e da altri goveerni, studiandoli e ricreandoli, migliroandoli se potevano per loro, come le nanomacchine, o scovare ottimi scienziati da tenere nei laboratori. Il generale sapeva della questione di Dorde ma come membro dell'organizzazione, non il capo, ma non altri, così  Dorde di fatto lavorava per due  fazioni e a Lia non andava a genio. NOn aveva mai conosciuto il generale ma sembrava non piacerle affatto ne l'uomo, e ne che cosa pretendevano peerchè l'organizzazione facesse parte di quella occasione, per Dorde, di essere collusi loro con pezzi grossi nell'ambito militare e governativo di svariati paesi membri.
"E le cose le mettiamo noi, però..." gli rinfacciava lei, scoperto dai documenti che conservavano dettagliati su ogni cosa in quei lavori, che denaro, oro, metalli e pietre preziose o altro che offrivano erano tutti portati dalla loro, di organizzazione, mai l'altra (dai generali)  e appena il generale lo chiamava, Dorde era subito pronto ad agire scattando!
Milan a volte le diceva "per quell'uomo che vede come un padre, farebbe di tutto" e Lia faceva il broncio.

La scusa che il generale metteva sul tavolo era -a noi interessa la cattura e l'inquadramneto dei soggetti, fazioni e ogni aggregazione umana pericolosa per i paesi per cui noi generali e colonnelli scelti siamo la rappresentazione e operato. Voi mettete sul piatto qualcosa che ritroverete sull'altro piatto della bilancia. Saranno vostri tutti gli elementi di valore  visibili e trasportabili che vi si troverà, a noi intressano le prsone e a cosa sono collegati...- gli diceva sempre quando a solo, lui e Dorde, si rivedevano, permettendogli di prendere ciò che voleva in situ e a volte non erano affatto e solo denaro, titoli, documenti bancari e ogni cosa di v alore e che stranamente poteva interessare anche a loro, diceva Lia. Quindi come mai storcevano il naso e glielo lasciavano? Visto che cosa fossero?
Quel osggetto amricano in particolare era un collezionista di antichità!
 Oggetti che facevano gola anche a loro, Dorde e Milan quindi,  perchè storici e di millenni , scoperti per caso e val valore storico incolabile e da studire, o di grande valore in base al paese, trovando oltre oggetti che parlavano della storia dell'uomo di gemme e preziosi di prima mano estratti là e a volte di grossa caratura come peso o per la dimensione. E Lia aveva fatto un casotto, minacciando entrambi i fratelli con una forchetta quando andarono da lei mentre pranzava da sola, peerchè temeva che questi -patti- potessero avere qualcosa sotto!!. aveva rifiutato di mangiare di nuovo con loro e ormai si rifugiava a mangiare se non usciva nel suo studio, e avevano avuto quel discorsetto nella Casa delle Lapidi, il secondo, e quella volta con la forchetta li aveva minacciati di non fare stronzate che potessero peggiorare le cose per le guerre in corso, e facendo saltare il piano, così da essere scoperti non solo dal tizio, ma altri come lui ed essere più cauti. A quale titolo diceva, si lamentava lei ed generale, dichiarava di avere loro dei fondi che gli permettevano  di non  interessarsi dal malloppo che davano ai fratelli, visto le spese e finanziamneti che servivano per quei gruppi segreti, studi e tecnologie di ogni tipo... Importante cosa però che condivideva con quel gruppo segreta una cosa chiave. Tagliando, diceva, l'ombelico finanziario con armi e tutto il resto connesso, si lasciavano in braghe gli stronzi che ci vivevano per la gurra in quei posti e pensavano di guadagnare da qualcosa di vergognoso ancora in quel secolo. Tagliando le manine dei coglioni che li rifornivano, li si lasciava con meno rifornimenti! E gli accordi con i paesi che vendevano lòà le armi, le acquistavano loro maggiorate chedendo accordi di non rifornimneti ma virare su di loro. Ma perchè, continuava, quel gruppo non raccoglieva mai ciò che  era un ottimo rimpinguamneto delle casse, prendendosi solo quei soggetti?!?

"Mi auguro per voi due che questi accordi non siamo come con i tedeschi! Ci ricordiamo che accadde nella seconda guerra per cui passando per salvatori, invece fecero accordi con quella feccia per spedirli nel sud sud delle americhe o altri paesi, ricevendo in cambio documenti e testimonianze dell'operato e ricerche in ogni ambito facendoli campare con vita normale fino alla morte naturale, quelli non acchiappati da loro, ovviamente?!? GLi altri ebbero un giusto processo, quelli salvati dalla bandieera a strisce e stelle NO! Così come circola voce che Mengele e i suoi scagnozzi medici e specialisti di tuti i campi ma anche al fianco di baffetto,  furono portati dove sappiamo a continure gli esperimenti tranquilli, e perfino baffetto tedesco non è mai morto, ma fatto sparire anche lui e gli eredi.... OH!, pare siano di nuovo in tedeschia a fare come da me di nuovo politica come niente fosse!!  Che sia stato un pre Bin Laden... ricordiamo la mania per loro di dire -è morto, defunto, già sepolto- senza alcuna vera prova ne niente a testimoniarlo e così fu per baffetto tedesco... io non ce lo vedo pr davvero lui, scampato  a mille attentati e con la faccia di bronzo di mostrare i baffetti spavaldo, a spararsi facendo la cleopatra de noialtri, invece di un accordo fruttuoso per lui segreto... quinid, voi due siete stati linci o coglioni!?" fece, ancora piccata da come era finita per quel pranzo da cui andò via offesa, con Dorde che si mise sa discuterte con lei dopo per il comportamento di lei,  e Milan che si sentiva in colpa ogni volta che discutevano. Inoltre stavano sempre nervosi tutti e tre quando Lia pareva sempre snocciolare riflettendo, le cose negative e strane che le si paravano in testa metnre ascoltava o leggeva e glieli faceva notare.
"Dobbiamo mettergli i petardi sulla sedia e farglieli scoppiare con loro sopra, non vederli accorgersi del pericolo e scappare , anche per il Generale, che non faccia cavolate".
 
Dorde si era arrabbiato perchè lei chiedeva che stessero lontani ANCHE dai preticelli come li chiamava, minacciava d i andarci a parlare e questo gli faceva venire un brivido sulla schiena, perchè era diplomatica e sempre pront al dialogo per risolvere tutto, ma aveva la vena punitrice che scaturiva in minacce e avvisi, poi fuochi d'artificio e palazzi saltati... gettando la colpa su gruppi estremisti, terroristi e altro. Per carità, rifletteva lui, con i suoi gesti pirotecnici aveva mostrato  dove fossero i pericoli che loro avevano scovato, dando mostra al governo di turno di avere serpi in seno, ma... lui era per un'altra scuola d'operato!
E lui avev a paura che la incontrassero, perchè seppur  pensava che lei avesse qualcosa di interessante a livello magico e discutere e dialogare con lei era interessante e stimolante anche su queli elementi, , era fatta che non si fidava più nessuno e ne credeva di valere qualcosa. Come fu per l'invito di Zay e Ric da andare da loro, senza soldi ne possibilità e malata Lia non aveva modo di fuggire c ome voleva anni prima e rifarsi da capo, e vedersi per la prima volta qualcuno che le proponeva di ospitarla... era cresciuta e aveva vissuto coin l'idea di non fidarsi più di nessuno, tutti l'avevano delusa, usata o voluta come si aspettavano e non si fidava più da non pensare che vi fosse qualcosa sotto, o che fosse impossibile che qualcuno la volesse vicino o ancora, come lei disse in più ocasioni, non amava i debiti e dover ridare. Odiava l'idea di tutti che se si riceve un dono bisogna per forza ricambiare assolutamente, secondo lei un dono o regalo dovevano essere fatti di volontò e perchè si sentiva o voleva farlo. ma Ric e ZAy molte volte la pensavano diversamente da lei, quindi dopo essere diventatas un peso e un fstidio... che sarebbe accaduto? Conceto che diceva anche ai due fratelli, e oltre questo, era così abituata a chiedersi come mai le si diceva, proponeva offriva qualcosa e cosa cèra dietro. Non si fidava.
E aveva paura di un eventuale incontro tra lei che rifiutava la magia, religioni e concetti esoterici e loro. Non per lei, per loro. Aveva fatto implodere a carica molto moderata molti edifici per stanare la feccia e indicare come un cartello -stronzi qui, correre prego-, portando alla luce molte cose che vivevnao nell'ombra dello scintillante splendore delle società visibile ma falsa. Aveva insinuato i suoi robot a criceti e razze, per stanare, acchiapparare o minacciare e se non bastava, da distruggere ed estirpare, o anche solo quei criceti più piccoli seppur grossi c come ratti di fogna o pantegane, forse più grossi pensava, a mò di cineprese semoventi che riprendevano tutto! Perfino nelle città, nei quartieri pericolosi, oltre i loro uomini, aveva fatto scorazzare quei cosi-telecamere che immortalavano tutto ciò che sentivano o captavano, e lei nelle sale wweb soterranee visionava, faceva cercare per scoprire chi fossero e usava come Veròna per le Cacce.
"Dorde, ricordati dei sorci, quelli che ammassano le fogne sono naturali seppur pericolosi per l'uomo e sappiamo come si trattano, alla fine non hanno intelligenza umana... ma quelli che teniamo per la coda in forma umana sono lo schifo da togliere e sgusciano e si comportano da umani... DIMENTICA i preticelli e impegnati per cose vere e da poter prendere a ceffoni. Quello è il tuo lavoro! Anche il Generale fa parte di una commissione mondiale che osserva e gestisce determinate cose, ma mi auguro che ti sia slegato dalla loro mentalità per adattarti alla nostra, dove tu sei. Per te è un padre ma lui è prima di tutto un colletto bianco e un militare fin nelle ossa, che vedrebbe tranquillamente anche te invischiato e buono per un sacrificio se serve.... non per fare la stronza, ma a questo mondo devi immaginarti ogni cosa, non pensare mai -non è possibile, non lo farebbe mai- come fanno i genitori c oglioni o quelli per -amore- credono di avere vicino papa giovanni come presona... non è mai così, obbligati a celarsi, molti mentono e arrivano a fare cosa non ti aspetti per cosa credono mettendo quello sopra tutti, e così io faccio, resto in campana..." guardandolo negli occhi "Smettila di vedere gli unicorni e le statue ambigue" facendolo arrabbiare per la tirata d'orecchie per la sua statua, mentre Milan cercava di non ridere.
Quella benedetta ragazza, diceva smepre. E gli tornavano momenti come quella dicsussione. Che aveva detto delle cose che lo fecero andare su tutte le furie.

"perchè! gli altri lo fanno con me... no? Che io sia come vogliono, che faccia cose come voglio...  come alcuni tuoi clienti che hanno usato una frase come la tua -nessun problema per l'imprevisto, magari vi fate perdonare in altri modi- guardando me! E io lo capisco cosa vogliono e pensano i maschi e cosa stava immaginando. pensano che non si capisca, ma gli occhi, cazzo, lo dicono... e non intendo mettere la mia bravura sempre e sempre  per sollazzare il pennacchio di qualcuno, che se lo perdano... che imparino come fece lui perdendo..." mentre lui la fissava cupo per fare due passi e darle un colpo su un ginocchio da farle cadere la gamba accavallata, facendole assumere un'espressione stupita.

Quella frase aveva mezza verità, mezza bugia e un'accusa. Primo, era vero che era lei a mettere le pezze a certe cose e quindi doveva soddisfare i clienti ma quella situazione messa a sfondo sessuale lo irritava. La mezza bugia era questa, se qualcun altro la sentiva poteva pensare chissà cosa, ma le allusioni di lei avevano un perchè. Le aveva dato quel buffetto sulla gamba per farla smettere. Lo faceva, a dire certe cose ambigue,  contro di lui, Milan, Madame e tutti, per delle ragioni, non perchè volgare. Affermare cose sessuali nel emzzo di una frase per enfatizzare il concetto era per lei il modo di catturare l'attenzione. E quindi dopo che mandò al diavolo Rò, per lei ogni uomo voleva solo edlle cose da lei, e lei riprendeva questa cosa quando accontentava i clienti qualora vi fossero stati imprevisti non contemplati con doni e servizi extra di imbonimento, seppur non le andasse. Quella frecciatina su prestazioni sessuali che col cavolo che lei faceva, ma altri potevano intendere, erano invece intese come compromessi per tenerseli buoni, come con gli uomini col sesso appunto, diceva. Quel riferimento al pennacchio, frase sentita nel suo paese alcune volte parlando con la gente e aveva adottato perchè la faceva ridere, era quello. Riferimento al suo doversi abbassare a porre rimedio con doni di varia natura, anche con le ragazze o ragazzi di Madame, molti erano gay ma non potevano dirlo, di fatto soddisfando come non le paiceva, gli altri per ingraziarserli, come affermava sempre, una donna dov eva fare perchè l'uomo non si annoiasse e cercassi altri buchi.... "Come si fa con gli uomini, devi sempre chinarti per loro, proprio così e i tutti i sensi, perchè non ti abbandonino, come pretesa, ripeteva. Ma non sol oquello.... umiliazione e potere... senza pensare che sono le donne che lo hanno, invece.. poveri pitocchi!!" ripeteva.
Loro erano amici e solo quello, ma per studiare le persone o perchè era da lei, si comportava in modo non molto adatto,s econdo Dorde stesso, con gl iamici. Si atteggiava a come credeva lei normale e semplice, ma non poteva essere così per tutti ma voleva che tutti fossero come lei. Si, la cosa era cambiata per loro, ma lei non voleva capire. E cercava di dirle che scherzare, abbracciare, stare in camera degli altri mentre questi si cambiano, stare in camera di altri in generale, consigliare abiti a prescindere, aspettare che gl ialtri finissero doccia o bagno, prendere in giro sulle persone con cui si stava, abusare dei letti degli altri per stare sopra il corpiletto perchè trovava divertente il materasso di piume, fare...

"mi perdoni ma è una telefonata importante, solo pochi attimi" disse l'uomo a Dorde chiedendogli altra attesa, cosa che lui acconsetì e tornò a riflettere. Normalmente odiava le interruzioni o come altre volte, si trovava là per sostituire il fratello. E tornò a riflettere, sul divano.

Cercò di cambiare pensieri e si mise a ripensare alla lettera che gli aveva lasciato alla Casa Rossa quando se ne era andata all'alba e lui l'aveva trovata appena sveglio, senza accorgersi di niente. Quando si sentiva giù, disperata, triste, incapace di riprendersi o nei momenti neri da voler piangere, o se ne andava là o quei tre gliela portavano, ormai abituati.
E Dorde vi era andato a volte per parlarle e capire che aveva e sapeva che se usciva a cavalcare, a girare sola nel verde, anche fuori il confine della Casa o tra le persone nelle zone limitrofe abitate, come in una situazione che le piaceva nei film post apocalittici. Girare e osservare cose, persone, edifici come alla ricerca dei qualcosa, capire e comprendere gli altri e il mondo pewr lei diverso. E se lo faceva,  entrava in camera di lui e gli lasciava un appunto, lo faceva sempre di lasciare bigliettini con cosa pensava o si sentiva, sempre e in ogni posto. Capitava a volte che facesse la stessa cosa, come scappando, se si sentiva troppo sotto pressione per la gentilezza o l'affetto degli altri, e diceva che aveva l'ansia o qualcosa del genere come con la ragazza al primo anno di università quando le cucinò le uova con il galbanino dicendole di restare a cena, e lei sudò freddo perchè i suoi facevano casino. Dicevano tui che vuoi fare gentilmente ma poi scazzavano.  e lei no nsapeva che fare, aveva perfino la nausea e un attaco di panico, senza sapere come comportarsi in quella situazione,  anche per la paura dei suoi che la cazziavano se tornava tardi, e querlla ragazza non capì, e spar' senza farsi sentire, dicendo solo per sms "sono andata inghilterra".
E il non fidarsi la portava ad avere terrore di essere avvicinata. 
Non le piaceva essere toccata ma  a volte capitava con Milan, Jd o con lui stesso che cercasse una vicinanza e li abbracciava, ome aggrappandosi a qualcuno per non cadere, sembrava quasi qualcosa che non aveva mai avuto prima, e  diversamente di quando era contenta, gasata o felice per qualcosa. Erano situazioni diverse e differenti ancora quando sembrava che le cadesse tutto addosso e conosceva solo un modo per superarlo, come per la sua vita di prima, e inece di abbracciarli, si nascondeva. Stare da sola e cercare lei il modo di lasciar cadere via ciò che la rompeva. E quanddo Dorde o Milan andavano alla casa rossa, lei sembrava pià in colpa perchè si eerano scomodati che altro e se restavano a dormire nbelle loro stanze, anche per aprrofinare di un pausa nell'aria italiana.  e lei la svignava presto nella sua stanza, restando sola al buio o con solo le candele accese. E  con incensi a bruciare tra cui i preferiti, i benzoini e damar. L'odore glielo sentiva sempre addosso anche nei giorni normali perchè a lei piacevano e la calmavano, ma se stava davvero male, restava isolata, e ormai avevano capityo che lei non cercavas un contatto come stringendo una mano ai loro vestiti, senza abbracciali, prendere una mano e stringerla forte o accoccolarsi con una tempia sulla spalla o braccio, era davvero giù.
E se accadeva, era sicuro che tutto le si riversava addosso del peggio della sua vita da avere incubi e ricordi che la assillavano, dai suoi alle persone che le fecero del male. Soffriva sempre come era diventata per la paura di non avere considerazione, affetto e quel qualcosa da qualcuno come desiderava che la portarono però a fare sempre come voleva la famiglia, finendo a schifo lo stesso. Loro vedevano le cose come interessava alla loro testa, dritti come un treno, chi pensava diversamente o non era come loro, ne dicevano e facevano di tutto, MA... diceva sempre Lia, cercavano di apparire perfetti, edutatissimi, sorridenti e tutto ed esattamnete come la feccia che le fece male, dietro inece erano diversi. Loro di diverso dalla gentaglia no navevano niente, si sentivano solo migliori e non avevan problemi a trattare lei come feccia per poi sbraitarle contro che faceva schifo a dirglilo, e poi al telefono o di persona essere gentilissimi e prendendosi le pedate in faccia da tutti, mostrandosi come coglioni. Lei non aveva vissuto niente, non aveva provato niente, non era stata in grado a causa delle loro pressioni e cosa potevano farle, picchiarla, sbraitarle contro per giorni, trattarla da odio e dirle di ogni in ogni modo peggiore che lei no nreggeva a queste cose sopratutto se erano ingiustificate, sbagliate contro di lei o non la ascoltavano. E accumulando per tantissimo tempo, la portarono solo a desdierare di morire. Le perosne fuori non la volevano perchè diversa, al massimo per usarla, se usciva il suo vero carattere dalla finzione quando le facevano superare il limite era trattata come vergognosa, e così in famiglia. non cèra scampo, ripeteva. O fingi tutta la vita o puoi benissimo crepare, al mondo non cèra posto per lei.
E quando era in crisi da avere attacchi di panico, terrore di avere altri in giro e scappava alla Casa Rossa, se era una cosa lieve se ne stava alla Casa delle Lapidi, non cèra verso di aiutarla. Era come a casa, diceva, si sentiva così male anche fisicamente da pensare che sarebbe davvero morta, finalmente, il pianto non voleva cessare, la debolezza così profonda da non riuscire a muoversise non obbligandosi e i rimorsi e le amarezze di non aver potuto davvero fare cosa voleva, vivendo piccole cose come tutti... aveva sbaglaito nel pensare che restando e facendo cosa volevano, avrebbe avuto l'affetto che desiderava ma per i suoi era diverso. Il sangue veniva prima di tutto ma dovevi avere il tuo posto e aspettarti cosa gl ialtri pensavano fosse giusto, accettare tutto e star zitta.
E lei vedeva gli altri intorno a sè avere contatti i genitori e parenti, vederli legati, ad abbracciarsi, a sorridersi ma in modo vero e sincero , non finzione, dia vere qualcuno visicno che ci teneva non per il sangue ma per TE. E nei momenti di crisi piangeva disperata per quando per la musica dovette subire di tutto, dalle esibizioni di fine anno  esimili dalla scuola media agli esami al conservatorio dove LORO ERANO PRESENTI manco fosse una laurea, al seguirla ogni ora per le cose religiose dove DOVEVA suonare dietro alle statue e funerali, con loro attaccati e orgogliosi mentre lei soffriva per ciò che non sapeva fare e... si disperava perchè l'ì erano presenti. Le manifestazioni religiose la prendevano dall'una del pomeriggio a poco prima di mezzanotte a camminare dietro le statute, poi due ore di sonno, tutto deciso dai suoi, al riprendere all'alba a camminare e suonare fino alle due del pomeriggio quando tutto erientrava in chiesa. E lì, cèrano!! Per le gare di tiro a segno dove vinse medaglie e trofei nonostante la malattia, prima di peggiorare e cadere di più nella sofferenza, NON CéRA nessuno!! Nelle esibizioni delle cose di palestra quando ancxora non sapeva della malattia, NON CéRA NESSUNO  e in quelle circostanze in cui aveva bisogno di un passaggio perchè il padre non le dava la macchina se non quando serviiva e mai la sera le urla e le minacce perchè lo obbligava ad uscire di casa dopo le sette di sera, erano cose futili e inutili, che si stesse in casa invece di rompere, e tante cose che le dissero quando lei, al poligono e cose di palestra, ci teneva!! Per quelle cose non cèra mai nessuno e la solitudine, quel male al petto, oltre come già si sentiva sola, peggiorarono.

A nessuno interessava il suo malessere interiore e di vita, dalla parte della famiglia er prerogativa che fosse come DOVEVA essere per la sua posizione di figlia e nipote, il DOVERE dal fatto che fosse donna, allo sbrigarsi ca sposarsi, al figlia e che doveva fare il suo, al suo DOVERE per cosa volevano SU di lei, non per lei. Ogni volta che per gli studi le chiedevano che volesse fare, si accorse che no nera per sapere da lei VERAMENTE, ma che dovesse fare per cosa volevano loro e se dicevano non era vera, ha sempre fatto cosa voleva, non sapevano perchè mai ascoltata il perchè aveva scelto il liceo quello, perchè le sue insegnanti le dissero che non valeva niente e l'unica cosa buona che potesse fare per i suoi genitori con una figlia come lei era appunto scelgiere una scuola di basso livello secondo loro che madnasse avanti gli ignoranti perchè non fosse una delusione totale... all'università che sebebne non le piaceva e non era per lei, si rovinò la salute per accontentarli ma MAI che ebbe quel poco che desiderava da qualcuno vicino a lei. per loro tutto era dettato da soldi, tappe di vita e come vvenivano visti.
COme si sentisse, perchè e come urlava e cercava di farsi sentire o si lametnava di cose che la distruggevano e molto altro no, erano solo capricci tipo bambina, sbuffavano, erano stufi di lei e finiva sempre male, ma quella sdbaglaita che dava fastidio, era lei. Basta.
Cosa serviva prchè stesse meglio, non importava, così come non gleiene importava di coa la facesse stare meglio e non cèrano quando serviva, cosa che rinfacciava loro. QUando cèrano stati? Non con i bulli, le insegnanti arpie, la gente che gliene faceva di ogni ma la stronza era lei, gli obblighi e gli orari che le mettevano i suoi pena casino e lei doveva sottostare e come la trattavano al lavoro, all'associazione di volontariato e oviqnue perchè ovviametne erano loro a dettare le regole, non i genitori di lei.,.. e finiva nella merda sempre lei. Ma a chi importava? A chi interessava come stesse dentro  equanto lo dimostrava? E poi le dicevano newlle urla che loro erano intressati a come stesse e le adnasse, ma non era mai così, perchè non essendo niente come dicevano e volevano loro... tutto finiva sempre con la colpa su di lei, non avendola voluta lasciare andare, e solo a soffrirne era lei.
E non risuciva a scacciare via neinte, erano masse bubblose come le chiamava che la tormentavano.

Era scappato a Milan  giorni prima, che con Dorde impegnato, era adnato alla Casa rossa lasciando i suoi impegni allo Chateau per sapere che aveva, era scappata via lasciandogli sulla scrivania un messaggio,  ed era rimasto con lei fino al pomeriggio del giorno dopo e che "non pareva che stesse malissimo proprio, ma la mattina mi sono svegliato e lei non era vicino, ho trovato al suo posto un bigliettino. Era uscita perhè aveva bisogno di fare qualcosa da sola e riflettere." facendo accigliare suo fratello. Era tornata ore dopo a pranzo  e l'aveva abbracciato dicendogli che stava bene e cèrano cose da fare allo Chateau, come se tutto fosse apposto, sebbene non fosse così.
Dorde gli aveva chiesto cosa volesse dire per cosa aveva detto e si era indispettito perchè Milan aveva ammesso, dopo essere stato incalzato, che aveva bussato alla sua porta dopo cena, chiusa in camera, ed era rimasto a parlare e l'aveva invitato a dormire con lei. In realtà non era andata in quel modo, ma suo fratello pareva incavolato nero e allora rispose alla fine con una mezza bugia "come a volte che viene qwui in camera mia la sera quando non riesco a dormire e passa del tempo con me finchè non mi viene da cadere per la stanchezza e vicevrsa. Non ha mai dormito da me, ma a volte sono andato io da lei e ha chiesto di restare con lei finchè non si addormentava... ma siamo amici, niente di che..." facendosi piccolo nella sedia dietro la sua scrivania.
Dorde lo fulminò con lo sguardo. Lia aveva messo un blocco tramite Helias alla porta della sua stanza vietandogli di entrare di nuovo, cosa che Milan liquidò con "E tu perchè entravi in camera sua a caso" e faceva certe facce offese o sospettose c ontro Dorde e altri che si comportavano con parecchia gentilezza o troppa vicinanza, che per lei erano troppo. Non sapeva bene capire gli atteggiamenti delle persone e temeva  sempre fossero per avere qualcosa,  come odiava e le faceva paura.  Con Milan non accadeva, loro si sentivano come fratello e sorella ma restò muto ingrugnito nel sentire che lei si rifiutava di stare nei letti degli altri quando la rimproverava di abusare di questi per provare il materaso di piume ma solo sopra,  o accettare affetto ma poi chiedeva a Milan di dormirle a fianco. Però, pensò offeso, mentre suo fratello accampava spiegazioni perchè erano solo amici che si sostenevano a vicenda sebbene non ve ne era mai bisogno, tuti sapevano che era strettissimi come fratelli,  che quando lo braccava per abbracciarlo contenta al collo o alle spalle dicendogli di farsi stringere, non faceva il broncio perchè lui le chiedeva di calmarsi e non strattonarlo. Per poi rifarlo appena girato o sulla poltrona, ridendo divertita, mettendosi seduta su un bracciolo, testa contro testa, a prenderlo in giro perchè  faceva lui il muso quando lo spupazzava. Aveva sempre pensato che lo facesse a tradimento per scherzare, ma non eera proprio così e ora suo fratello era stato il suo punto di riferimento in un momento no, chiedendogli di farle compagnia mentre dormiva!!

E ripensò alla lettera che trovò nella sua stanza nella Casa Rossa quando lei invece di cercare un pò di calma, se ne era proprio andata all'alba lasciandolo solo, per sicurezza era andato proprio nella camera di lei, dopo che Dorde la sera prima aveva cercato di abbracciarla per tirarla su e lei era scappata via continuando il suo pianto da sola. Il suo malumore era nato anche da un paio di situazioni negli ultimi giorni per cui vedendo delle cose gentili e Umane fatte da qualcuno a qalcun altro, non aveva iniziato ad avere attacchi di pianto perchè le veniva così! NOn capiva, Dorde, ma quando cèra una situaizone di sostegno, aiuto o gentilezza tra persone nel loro lavoro c he accadevano così, a cui assistevano, lei aveva attacchi di pianto irrefrenabili, le cadevano da sole lacrimone senza fermarsi e o lo sapeva dai resoconti dei tre che le facevano o ombre o l'aveva visto lui.
Ma se cèra qualcosa che tutti era da commozione, a lei non accadeva niente, anzi alzava gli occhi al cielo o si annoiava o sbufava come se li trovava esagerati! Aveva fissato scontrosa una tizia che piangev a al matrimonio della figlia e con lei altre donne senza capire, seguendo le fasi di un lavoro di controllo e copertura pagato. Avva visto gente piangere di commozione per una nascita, o una morte, o salvataggi di animali o persone, ma non le accadeva neinte.
Anzi, gli era invece  capitato di vederla mutare in qualcosa come il pianto sentendo la voce incrinata e addolorata di alcuni degli uomini in serate di commemorazione dei morti che conoscevano, come se avertisse delle sensazioni non sue ma seguendo il giovane che parlava commosso di quella persoona. Non era peer i discorsi o cosa si era detto, parea sicuro, non era per la cerimonia... Erano stati attimi, che lei si trovava dietro quella persona, lei non piangeva mai ma solo in casi particolari, ma la vide, spacciandosi per Milan presenziando la cerimonia con le lanterne di carta tipo cinesi ma che non bruciavano e semplicemente invece di volare, erano attaccate tirate su lentamente metri e metri in alto per non rischiare incenedi, restando nel cielo come a comunicare con esso, lasciando che si spegnessero da sole fino all'alba per poi prima del sorgere del sole, la  carta utilizzata per le lanterne era piena di scritte, frasi o pensieri ect degli uomini che la notte con il sistema di ria calda e corde tenevano su vrso il cielo e all'abra bruciavano in u  falò fatto apposta, quelle carte cariche di pensieri e parole perchè volassero di nuovo questa volta ovunque... e lei partecipava pure ma seguendo come al suo solito attenta alla gente e cosa diceva e faceva per capire come si comportavano e riconoscerle... ma poi accadde qualcosa. Quel giovane particolarmente preso dal ricordo di un amico defunto, parlava con voce rotta e la vide, alle spalle di questo, cambiare espressione come provasse qualcosa di male e quasi piangere, non seguendo cosa si diceva o altro, ma sembrava influezata da qualcosa.
Invece l'aveva vista piangere proprio da nascondersi e levarsi lacrimoni che scandevano soli perchè aveva visto  gesti gentili o di aiuto non previsti, accaduti a caso tra qualcuno verso qualcun altro. E lui non capiva.
per poi ritrovarsi una lettera come quella lasciata nella camera a lui predisposta alla casa rossa, lasciato solo come fuggita.

I veri pianti li aveva nei momenti no e si nascondeva da tutto e tutti, erano una volta ogni tanto e spesso dopo incubi la notte, e se piangeva non smetteva per un pezzo in una disperazione ma udita e considerata da nessuno.
E in quella lettera lo esprimeva.

-Torno a casa, ho delle cose da fare. Perchè perdi tempo con me? Non dovresti. NOn capisco perchè tu e tuo fratello perdiate tempo con me, ben oltre ciò che dovevano ALTRI e che no ho mai avuto veramente. Per loro erano capricci e fastidi di una che pretendeva cose, soldi e altro come una stronza viziata. E non capisco, non capisco davvero voi due, il vecchio e chi mi tratta meglio di quelli che dicevano -familia-

So già che Jd e gli altri non ci saranno nel momento in cui io lancerò la moneta e tenterò di giocare ancora con il fato. Lascio tutto al fato gettando le mie azioni, e aspettando il risultato. Le me che ho creato come Personalità capiscono e sembra solo loro. Io devo cessare il mio scopo primario, respirare, per il bene mentale e fisico. Lo dovevo fare molto, molto prima...
CHi e quanto avevo bisogno vicino, non ci sono stati. Eppure tutti pronti però a decidere su e per me su cosa dvorei fare.

Posso capire perchè si rifiutano, ma tu ci sarai? Ormai non mi tiro indietro, sappilo.
O solo Milan sarà al mio fianco con la speranza che accada cosa mi dia pace o aiuto come lo vorrei?
o ti trincererai come loro nel rifiuto e mi saluterai solo la mattina a colazione anche tu, per poi svanire?!
Jd è delicato di suo, anche se non gli piace quando glielo si getta in faccia, Lubo ha le sue motivazioni e via dicendo... ma tu!?

quando provavo a parlare ad alta voce, era come se nessuno potesse sentirmi. volevo appartenere a qualche posto ma qualcosa andava male. la solitudine mi aggredì e mangio lasciando solo urla e disperazione in forma umana che rimase a soccombere a gente che la Considerazione che pretendevano per loro....  così pregai di potermi allontanare. Scappare. Ma questa volta, qui,  volevo appartenere a questo posto ma qualcosa andava male qui. non come nella mia vecchia vita, ma andarmene definitivamente. Svanire

Ma quando provavo a parlarne in giro, era come se nessuno potesse sentirmi, ANCORA, COME PRIMA.
Volevo restare qui, ma qui c'era qualcosa di così sbagliato.
Così pregavo di poter andare via ma non ripetevo cme nell'altra vita -farò tutto il possibile finché toccherò il cielo.
ed esprimerò un desiderio, di avere una possibilità, di fare un cambiamento e allontanarmi-

Mi vedevo nella dissociazione fuori dalle tenebre e dentro il sole, ma non dimenticherò ciò che non è andato.
La mia famiglia è riuscita ad arrivare così nel basso da dirmi -E colpa tua se sei finita così- rompendomi ancora e ancora. Io sono sempre stata un niente e mi vedo sempre tutti, anche tutti voi, dirmi cose che mi feriscono, perchè dvorei vivere come dite voi.
Non vedendo che era per loro e la loro approvazione mai avuta, che mi rovinai mi uccisero loro. E ora morirò nella seconda parte.
Il non uscire più con nessuno e ne la sera per i loro rimproveri e odi mi ha portata a non sapere per me, come aggregarmi e non sono il tipo che per paura della solitudine e simili si obbliga a cose che non vuole. NOn l'ho mai fatto e preferisco morire che continuare ad esistere, non vivere, nella finzione pur di....

"davvero devi uscire? Cè bisogno? Che devi fare con loro? A quest'ora? Ma non hanno altro da fare? Accura che non stai n'casa, Io non ti accompagno, non esco a quest'ora. Cosa cè da fare c he devi uscire?" e tante altre frase che mi facevano cadere tutto a terra!! Ed ero maggiorenne e all'epoca volevo uscire con Rò o andare in palestra la sera che avevano cose che proponevano e.... alla fine per non sentirli, dopo anche un litigio per cui mio padre mi mandò affanculo perchè non voleva accompagnarmi, ho smesso. Rimasi tra le quattro mura asfittiche, claustrofobiche e tossiche e a loro andava be ne così, si lamentavano solo che non mi sposavo per figliare!!
Fu il periodo che parlavo a Zay dela palestra e tutto il resto... da quel momento io non uscì più. Vedevo le tre volte che lo feci con Rò e già finirono da schifo, poi tornata a casa dopo solo mezz'ora perchè mi rifiutavo di fare sesso, li trovavo incazzati a fissarmi male e come vedette...  come mi guardavano alzati perchè gli davo fastidio, io che tornavo e trafficav o per casa e loro dovevano dormire. Le faccia, gente giudicante in modo meschino come se io tornassi da chissà cosa di vergognoso, che avessi potuto fare e nascondevo cose, maledetti segreti che rualvano che avessi... chissà poi perchè mi tenevo le cose io!!... che mi fissavano per bene come per coglieer chissà cosa!! A come mi sembrava quasi di leggere sulla loro faccia la domanda se avessi fatto qualcosa di sbagliato, a cominciare da qualche relazione  eche vergogna ero.

E dissi basta, appena scapperò non mi sentirò più così e potrò vedere chi vorrò. Vivrò come mi sento, con chi sento, se e quando, e agir davvero per come voglio, come mi urlano ma non è vero. Se io avessi vissuto e fatto cosa volevo come una stronza egoista come mi urlavano, io avrei... avrei ...Ma non riuscì mai a scappare da là.
E ora qui, tranne voi due e i veterani, mi sembra di essere un fastidio per tutti ed un'estranea. La casa rossa la amo per questo. Distante da tutto e nessun giudizio, bellissima e potente insieme e... solo standoci lo si capisce. E per me èp un luogo mio dove non mi sento  un fastidio, rifiutata, di troppo e... le case non ti fanno sentire male o ti uccidono dentro!!

Mi ero detta all'epoca quando avevo scelto di credere a Zay e alla speranza che mi diceva di non abbandonare...correrò un rischio, avrò una possibilità, farò un cambiamento e mi allontanerò. E vivrò ciò che desidero.
 
"Fra  un centinaio di pavimenti calpestati e porte oltrepassate, forse non so dove mi porteranno ma devo continuare ad andare avanti, volare via, allontanarmi". Ma quella a perdere e cadere fui io. SOLO io, mentre chi mi guardava faceva facce schifate e si voltava, e quando ne avevo bisogno! E i miei scesero nel misero urlandomi "E' colpa tua se sei finita così" non vedendo il mio dispiacere e il pianto che mi venne di nascosto non riuscendo neanche a dissociarmi. Avevo cercato di farlo come sempre per cancellare la disperazione, ma non riuscì e mentre i brani andavano, nel cd, finchè non venne Ricordando, non smisi più. E quella fu la più bassa che riuscirono a tirar fuori.

Andare via
Andare via
Ripetevo.

Neanche qui e nenache voi siete riusciti a darmi un posto di tranquillità senza pesi, accuse, richieste di cambiare, offese e solitudine per le discussioni. Solo Milan pare sempre imperturbabile e non mi fa pesare niente.
So già che forse tu non ci sarai ma chiedere alla fine, è lecito.

una volta sentendo Happy birthday e lasciando andare cosa vedevo senza manovrarle, vidi tante cose e anche situazioni e qualcuno parlava a qualcun alto con un titolo e gli disse
"Anche se separati, lui crede in lei e vive per lei" parlando ad un uomo.

Cosa significa ciò, pensai? Credere in qualcuno e vivere per quel qualcuno, chi sarebbe stolto per farlo abbandonando e stessi? Io, che non volevo figli perchè so bene che non erano per me, non sarei stata una buona madre ne guida di vita. Io, che per avere qualcosa che vedevo sugli altri, caddi nel fare le cose per chi non meritava e ci rimisi io. Che senso aveva fare figli, disperati esistenziali come me, come una punizione per loro, se non ero stata capace di badare a me stessa!?
O situazioni di affetto tra persone di cui io non sapevo nulla e non le capivo. E tutto ora è rimasto così... come il mio mondo, come il mondo creato da Lei nell'opera manga.. tutto resta così...
non so cosa si provi, e neppure quanta disperazione possa causare una cosa tanto sciocca quale continuare a strisciare a questo mondo solo perchè la gente continua a ripetere che è giusto così, sofrire basta che respiri, o che Dio lo vuole e tu accettare...  figliare e creare nuovi disperati a cui io lo so, non sarei stata capac e di dare niente di ciò che non ho avuto. Ogni volta che Milan mi abbraccia o usa gesti di gentilezza con me non so come comportarmi e mi sento veergognosa dal non saper ricambiare. Anche se rispetto a quando feci il corso di parruccheria e lo stage, non riuscivo a toccare le persone, mi veniva l'ansia come un rifiuto, un rigetto che non saprei spiegare, con lui non è così e così con te e Jd. Con te e Milan e Jd, non è mai accaduto, ma non sono persona capace di amare e meritevole di crescere qualcuno che dovrebbe essere la nuova persona adulta.
Perchè io non avevo perso cose, non le avevo mai avute...che cosa dovevo insegnare?!? Come quelle madri che dovrebbero insegnare a vivere ai figli e chiedono come mai i palloncini che gonfiano per farli giocare non volano come quelli c he ha visto, ma cadono a terra!! Vero e fa male, questo e ce ne sono tanti, su gente che invece di chiudersi il cazzo o la vagina, crea nuovi disperati quando loro ono sono in grado di insegnare e tanto altro. Le basi, cazzo!!!

E le tue parole come quelle di Zay e Ric sono aria per me... ci sono cose che indipendentemente dai nostri forzi, non torneranno indietro. esiste anche una disperazione che non ti lascia mai. E nè le vostre buone intenzioni e ne i discorsi buonisti possono cambiarli. Per me non cèra già storia da Zay e sono stata stupida a credere nell'amicizia col quel gruppo e a sentire Milan che diceva che sarei stata felice allo Chateau.
Qualsiasi cosa mi avete dato, non ha cancellato niente... per voi il materiale sistema tutto come per la mia famiglia, ma non per me.. e le volte che avevo desierato cosa non avevo mai avuto, siete riusciti a rovinarlo e farmelo vedere sfumare...

Quel giorno io mi siederò sul sedile e dirò, sperando nel lancio della moneta "Oggi muore la persona che eri. E se la moneta lo deciderà...Rinascerai con un nuovo nome e una nuova vita o... finalmente la tua pace ti accoglierà alla faccia degli stronzi"

Non sono stata altro nella vita che sotto di tutti dicendo "Mi inchino a te" come dicono con Namastè. ma non come saluto, ma come obbligo.
Una delle Muse osò dirmi "sei oppressata dai giorni ai quali non possiamo più far ritorno, una figura che si dirige negli abissi a velocità sostenuta, ma si gira in direzione della luce senza esitazione. Tra tristezza e rabbia, confusione e disperazione inizia.... una danza nera tra zampilli cremisi e poi, il buio"!Tu dicesti che diceva ciò per i suoi poteri, lei dice di non ricordare nulla, ma ormai ho deciso.

A volte avrei bisogno di parlare con qualcuno di tutto, per esorcizzare e superare, ma tu glissi e cambi discorso come se... ti annoio?! E finisco per tenere tuto dentro di me ancora e ancora, decidendo che così è per tutti visto anche quando mi sfogo siete tutti come offesi... tutto resta lì, pesandomi, incapace di liberarmene e ho iniziato a pensare, anche dai tuoi commenti piccati, se ci sarai al mio fianco, quel momento.

Ma devo chiederlo.
Tu, ci sarai?!

lei aveva un modo di fare troppo pratico e tranquillo, non si faceva problemi degli altri intorno a lei su cosa facessero, ma  non doveva essere nello stesso modo, cioè equiparare lei e come vedeva le cose come fosse così per gli altri. La cosa era partita con la sua amicizia con Milan e Jd. Con Milan, quei due erano pappa e ciccia su tante cose, e credendo checome andasse bene per lui lo fosse per altri, aveva iniziato a farlo con Jd, Dorde ma non sapeva ancora del loro piano di scambiarsi, e pochissimo con altri. Era frizzante, aperta, scherzosa, spudorata, e agiva con impeto. Prima le avevano etto che poteva essere LEI liberamente, senza maschere ne finte come faceva prima ma non riusciva perchè non voleva, essendo lei stessa era... imprevedibile e come una peersona che ha la morale ma tende a vedere tutto come se la gente non avesse un genere e sesso.
E altre cose che gli passavano per  la testa ma la telefonata gli arrivava a tratti e per un pò cercava di non pensare ma poi tutto tornava.
Lei diceva sempre "Siamo amici, Dorde, eppure tu ti comporti come se fossi...che ne so, una tua spasimante che non ti va più a genio. Sai quando gl istronzi si fanno Le amanti e queste vogliono continuare la storia, non so bene come e perchè visto che sono bravi a cornificare e fare cose alle spalle della donna per cui hanno fatto promesse e loro innamoratissime nonostante siano merda senza pensare he potevano farlo a loro.... mah... comunque, come se io fossi una di quelle che ti assilla... e potrei continuare. Non ti ho mai visto nudo, non ci tengo tra l'altro, non ti ho fatto avances, non ti sono saltata addosso o ho preteso di dormire sul tuo letto! Ma è troppo bello stare su un materasso di piume più di una di quelle vostre robe che chiamate copriletto che sono spesse e morbidose come un'armatura... E' un ottimo posto per leggere, e poi avete quei mobili con lo stile a bottoni imbottiti di pelle, che non so con che faccia dite che siano bellissimi.... che sono ottimi per passare il tempo su cose comode... ma pensare che io faccia roba, no! Noi non siamo altro che amici, ma da quando ho fatto quello scherzo per metterti con le spalle al muro... VIETNAM! Flashback del vietnam a iosa come se volessi scappare da una Polpa sessuale..." e quando lui la fissò stranito rispose ridendo "è così che chiamo quelle che basta che sia maschio giovane e abbia il culo sodo AHA HA AH... allungano le mani e non mollano la preda! Da Madame si vede di tutto accidenti, questo fa ridere per cosa ho visto, ma a volte mi chiedo che cosa provano dentro chi fa il lavoro più vecchio del mondo per chiunque e con chiunque senza voler scappare come viene a me!!" ok, basta, è solo che ho visto alcune clienti di madame e lascia stare... io le chiamo le Polpe per come artigliano quei poveretti ma a aprte questo, ti lamenti che vengo a trovarvi quando ci siete in camera vostra? Che donnnaccia che sono!! Che vi rimrpovero per cosa vi mettete addosso? A volte si, sono improponibili e s e lo dico io...che ti abbraccio al collo? Che vergogna sono, una ragazza non dovrebbe essere contenta di rivedere un amico, hai ragione, siamo dopo il duemilaquindici.... che scherzo e parlaimo di tutto e ogni cosa... una brava ragazza non proferisce parola su certe cose, le sue orecchie non dovrebbero sentirle...!!! E hai sempre quella stramaledetta fissa dei vestiti che secondo te mi faccio togliere per qualcosa ... lascia stare!! " ridendo però dopèo avergli lanciato un'occhiata e lui non capiva mai quale fosse la bugia seppuir cerdeva di aver compreso "Vi chiedo di togliermi abiti difficili da sfilare o costano un mio rene, e mi dici che faccio la porca... e che cosè, che femmine hai avuto prima? Allora le volte che giochiamo che faccio, ti obbligo tra scacchi, giochi da tavolo e logia a... a strip o ti faccio avances? Mi hai vista fare questo? perchè in quel caso potrei capire, eh?!? Ma guardati, mi fissi male e non capisci che ti comporti in un modo offensivo adducendo cose che no nci sono. E anche se facessi semplici richieste, non vuol dire che siano sessuali ma non le farò, quindi...Ti ho baciato solo per confonderti e poi controllare gli occhi, neanche se ti avessi strappato gli abiti, li che facevi mi denunciavi per abuso? Andavi dal Generale a piangere che una cosa piccola e inutile ti aveva sodomizzato?!? A sentire te, sembra così..." fumendo letargica "Avrei voluto vedere il giudice Santi Milani" ridendo per aver preso Milan come spunto mischiato a un famoso giudice di un programma tv" che ci guarda e chiede ma che cazzo stiamo dicendo AH AHA HA ...."  facendolo sospirare.

Non si accorgeva mai che il suo modo di considerare amicizia e affetto erano per altri ben diverso. o meglio, lo sapeva ma agiva per i fatti suoi lo stesso. Vedeva le cose come erano per lei, stando da sola sempre, e pensava che tra i cambiamenti dovesse essercìi anche il pensiero che l'essere umano era tale e dividere i geenri sessuali come fossero due cose aliene tra loro e solo per accoppiamenti fosse da fuori di testa. Che non doveva esserci quel casino di divisione e senso di allarme per cose banali se si passava il tempo insieme  "Se qualcuno vuole fare sesso sono fatti loro, non devono esistere pettegolezzi o stronzate da comari della società là fuori, a nessuno dovrebbe importare se scopi o con chi, possono esistere amici molto stretti di sessi diversi e senza che ci sia sesso, non si è due alieni che posono avvicinarsi solo per copulare e l'amicizia è qualcosa di più forte, e parlo della vera, dell'amore stesso. Passare tanto tempo insieme anche se di sesso di nascita opposto, che problema e?... io in parte la penso come i nudisti, i corpi sono corpi, li abbiamo tutti e scandalizzarsi per un neonato che poppa da un seno davanti a tutti come fosse schifo mentre si bava letteralmente per balconi e sederi di fuori come fosse quello normale è da malati... mio parare!! O entrambi o niente! Finchpè ci sono asciugamani, abiti intimi e simili, io non mi faccio problemi perchè non vedo cose sessuali, io stò coperta per bene perchè so i maschi come sono ma finchè cè tessuto tipo al mare, io non ho problemi... ma la cosa mi urta se cambia... Oh, se si inclina per cazzate tipo che uno dei due si innamora del tizio o la tizia che piace all'altro e partono a litigare, allora sono stronzi!! Scannarsi per una sola persona perchè piace ad entrambi è da coglioni, come fosse un oggeetto o fosse la Yoko Yono di turno da odiare perchè colpa sua... la natura è bella perchè sorprende, per questo a sto punto come dico sempre, se a due piace la stessa fate a tre...!! Semplice, e si eliminano stronzate!!" lasciando basito Dorde "Per me quelli non fanno testo, rovinare qualcosa di più profondo e veero come le aqmicizie, quelle vere intendo, per un compagno di vita che poi per come è il sesso poi si finisce per non amare più è da imbecilli...ma per dire che il sesso è una cosa, per me, solo per sfogarsi, non dovrebbe essere assolutamente parte digiudizi e simili perchè... è una cosa privata intesa con chi e come o quando lo si fa, msa la gente deve sapere cosa tu fai nel privato e dire A TE cosa devi fare, quando, come... come i cazzo di pro vitya e stronzate sulla famiglia per cui fanno sempre proteste per torgliere diritti agli altri.. ecco loro dovrebbero avere qualche malattia là sotto per non scopare più e vedere che dicono, perchè sono buoni a parole, ma poi..." faceva con sguardo di conplicità con un dito sulle labbra  "lo fanno tutti, non è che ci sono solo ialcune categorie con certificati che possono farlo e allora lì potrei capire... poi peggio parte l'ormone ad alcuni e tutto nel cesso, finisce amicizia, finisce tutto perchè non si scopa... Dimmi, tu che tra tutti sei più logico e mentale, ti sembra normale....?? "Lei gli rinfacciava di essere troppo serio e tirato e propenso più alla privacy personale e agli attacchi che mostava di disagio che altro, da un lato e pretenzioso dall'altro e lui se la prendeva.
E lui rispondeva "credi veramente che i quattro amici che hai qui ti siano tali per questo?" e lei di rimando "E che credi che non l oso? Che chi mi è più vicino ha atteggiamenti che pensa che non noti? Ma che devo fare? Cacciarli e passare sempre io per stronza? Seppur dopo Rò ho edtto mai più con qualcuno, l'amicizia è un'altra cosa e finhè si stanno tranquilli non la sfanculo, sempre che non mi facciano girare i coglioni " fumando placidamente col bocchino "Jd per esempio non merta veramente cattiverie, ma pensate tutti che io non veda? Mi fa rabbia che tutti vi comportate in modo diverso e fastidioso perchè vi parte l'ingrifo e se non avete la pesca, basta... o si finge mentendo e non parlando con me o offesi e addio... questi sono essere umani! Se tu dici no, non sento o non voglio, allora sei...mh, perchè non è possibile trovare Amore tra le persone, quello vero però di amicizia, rispetto e legami al di là del sesso... ?... qualsiasi cosa io sia, o che provi solo per persone per cui sento qualcosa, che importa... perchè le persone devono rovinarsi tra loro come divorsziati, ex fidanzati, amanti e altri esempi dove se finisce la stronzata di scopare e non vi sopportate più... cattiverie, litigi, odio, ripicche e tutto lo schifo che mi lacsiano basita... restarwe b uioni amici anche per cosa cè statro comportandosi da adulti e comprendendo che è il piosello o la pesca a volte a dettar legge su alcuni... no!!.. se avessi provato qualcosa per qualcuno, di sicuro non...l'altra persona doveva meritarsela e non vederla come di diritto o pretendendola...e Poi..."



"Si... fateli entrare"
Dorde si riprese sentendo l'altro telefono dell'uomo che squillava e lui che approvava l'arrivo di qualcuno. Ma non stavano finendo un Accordo?

Dorde trattenne il respiro vedendo entrare con abiti formali come guardie del corpo con giacca e cravatta due dei tre che stavano con lei. Chiuse gli occhi un attimo mantenendo la calma, e poi la vide comparire alla porta. Si era fermata un attimo a guardare prima il cliente e poi Dorde, sebbene si presentasse come Milan.
Un sorrisetto malizioso ma non lo era, Dorde strinse i denti per vederla comparire sapendo che pareva suadente ma era solo carogno. Cosa stava tramando o progettando?  A vederla indossava una stola drappeggiata sulla schiena ampia e di notevole qualità, e Dorde sudò di nuovo freddo.
Peggirò quando lei la calò prima sulle braccia e poi la tolse, Kovacs che era quello dietro di lei la prese e la tenne  piegandola bene.
Indossava un abito che non era affatto idoneo all'ora, primo pomeriggio. Adatto al suo corpo che pareva fasciarlo sebbene a Dorde paresse parecchio -morbido- di forme, un Charleston,  o dettp anche da Il grande Gatsby, sbrillucciava ammiccante. Si trattava di un abito in stile anni venti ma lungo che usava con altri stesso periodo per le feste e certi incontri. Tutto pieno di disegni geometrici e semicerchi di perline fino a sotto i fianchi e poi linee e archi fino a sotto con una sovragona di tulle impalpabile a creare movimento a quella sotto leggermente pià ampia verso i piedi. Il sopra aveva le spalline e zona seno come drappeggiati in modo strano e che lui sapeva non facevano parte del modello originale, ma più tardivo, di molto. Lui conosceva l'abito ma non era affatto in quel modo, anche il lavoro di perline e decorazioni in rilievo non era quello che ricordava.

"Bentornata, siete tornata per assistere alla conclusione del nuovo contratto? I vostri profitti saranno migliori questa volta..." disse l'uomo, stringendo tra le labbra con una sorrisone il suo sigaro

"Oh... no!" fece Lia secca con quell'espressione di carognaggine monella e come parlando in un soffio leggero "sono giunta solo a supporto del mio partner per provvedere al  pagamento pattuito dall'altro accordo..."

"DAvvero? Bene, mi consegni allora quello e concludiamo in più vecchio allora, venga signorina, lei è splendida. Che stile è questo?" domandò vedendo anche i capelli corti pettinati ad ondine nello stile dell'abito con una fila di perle in successione che rendeva la pettinatura da cerimonia o matrimonio.

"Prima i soldi, non trova?" sorridendo e toccandosi le spalline, quei drappeggi strani per Dorde si slacciarono girando ora sul seno e ora sulle spalle finchè i quattro lembi non caddero e con essi gli abiti. L'abito di sopra scivolò giù intorno a lei e con l'aiuto di Kovacs che le porse la mano usc' dal cerchio a terra alzando le scarpe con laccetto e tacco per abbinarsi al gemello, ma in nero e corto con la aprte finale poco sopra i fianchi nei decoli e poi il decoro finale della gonna fino al ginocchio che indossava sotto e Dorde capì perchè sembrava molto burrosa, muovendosi in un abito anni venti d'efftto. Dorde era arrabbiatissimo, ma lei andò sul divanetto dove si trovava a sinistra del cliente e invece di sedesi come una Signora, si mise come faceva quando prnedeva in giro una posa simil Paolina Bonaparte, mettendosi di fianco che seduta normale, con l osguardo verso l'amico e lo sguardo carogno e da diavoletto.

"Ecco... potrei..." fece l'uomo senza capire metnre Zidgi e Django sollevavano l'abito per mostrare che sotto, togliendo un livello di tessuto, quindi al centro degli strati d'abito, vi erano una miriade di banconote in fila per quanto fosse la alrghezza dell'indumento. Dorde fissò l'abito, fissò lei e si sistemò meglio nel divano come furente. L'0uomo invece fischiò, prese tutti i documenti, anche quelli dell'altro accordo per Dorde e il Generali e chiese le firme.

"Mio caro Mister Rockfill, noi abbiamo i nostri metodi per recapitare quanto pattuito con i clienti, e oggi ho optato per questo, anche in onore per... il suo apprezzamento per il Libretto d'Opera di una persona che conosciamo, che le effettua regolamente i servizi con le sue ragazze. Nessun osi aspetterebbe del denaro consegnato in tal modo...."

"proprio no!" fece Dorde, composto e serissimo come un riprovero.

"..." Lia gli sorrise complice come se lui fosse stato d'accordo,  anche se sapeva benissmo che lui aveva risposto in quel modo e con queltono per altro, non per complimentarsi "Vede Rockfill, in tal modo può usufruire di un -portatore- particolare senza mostrare valigette o altro. Il taglio delle banconote è il più alto così da dimezzare la quantità e come sono inserite nell'abito, le banconote non si rovinano. Risulta un pò rigido, è vero, ma se qualcuna... vorrà farle da portavalori, nessuno saprà di quei denari... non ne conviene?" ridacchiando mentre l'uomo guardava ammirato l'abito ancora aperto, era possibile per sistema che avevano adottato di cucitura, mentre faceva si con la testa.

"Bene, per l'altro accordo avevamo già concluso, direi. Serve solo che Lei venga da noi dove pattuito per firmare davanti..."

"Come convenuto, certo... " fece l'uomo vedendo Dorde alzarsi "come deciso abbiamo diviso i due contratti e firmerò per iul successivo chiudendo questo e mandando a voi la parte che mi spetta...

"benissimo, allora diamo, PARTNER..." porgendole la mano e aiutandola ad alzarsi, la quale con grazia e con un sorrisetto, lo guardò finchè non gli fu al fianco e volgendosi al cliente non disse "Se dovesse aver bisogno o altro... quando vuole!" con una nota maliziosa che Dorde colse e con un braccio intorno alle spalle, salutò l'uomo e la tirò via, annunciando che aveva altri impegni.
Andarono fino alla macchina.

"Si può sapere perchè sei saltata fuori così!?" fronteggiandola le con le spalle di lei alla macchina.

"Amico mio..." per far intendere che non stava dicendo il suo nome "dovevi portargli il denaro e l'accordo era che il tuo scagnozzo lì, il bellone, ti portasse la valigetta dentro, al tuo segnale. Invece ho pensato di telefonargli, dirgli di incontrarci mentre io avevo fatto predisporre quell'abito..."

"Fatto prima! Quindi l'avevi già pensato quello spogliarello!!" adirato, faccia a faccia

"..." sorridendo divertita "se io volevo fare uno spogliarello, non tenevo sotto un abito, mi capisci no...? E comuqnue andiamo, ci staranno osservando..."

"Siamo lontani apposta dalla sua sede qui, o non avrei fatto venire l'auto così distante. Voglio sapere che ti prende..."

"Amico mio... sbaglio o alla casa delle lapidi ne avevamo parlato... ti avevo detto chiaramente che a lucidare sempre i pennacchi al posto vostro, capisci, ero sempre io...! Ho predisposto con Madame che una sua signorina si rechi da lui, lui la conosce, per indossare tra poco l'abito e accompagnarlo dove gli serve. Per togliere le banconote è facile e l'abito Madame lo riprenderà così che..."

"la smetti e mi dici cosa voglio sapere?"

Lia sorrise mentre le perle nei capelli ammiccavano, Kovacs le aveva aperto la portiera e lei con le braccia si era tenuta sopra lo spertello e il tettuccio.
Dorde infastidito fissò i tre con lei e quelli con lui.

"OK, andate a fare qualcosa per ora, lasciateci soli...."

"ma signore... no possiamo lasciare la macchina incustodita con voi vicino così..." fecero quasi in coro Kovacs e il giovane con Dorde, per una volta non cèrano Fanciulle ma lui li guardò basiliscamente e loro si allontanarono, vicino, a prendersi un caffè.

"Tu... che fai allontanare le guardie... che accade...."

"Entra, dobbiamo parlare..."

"scaratterato" fece lei col broncio ma lo fece, sistemandosi infondo mentre lui prendeva posto vicino la portiera che richiuse.

"Allora, amichetto caro, cosa..."

"non chiamarmi così, sembra quasi una cosa sessuale..." fece duro, ossevando il telefono per poi rimetterlo dentro i ltaschino della giacca, ma fatto apposta come il completo per ospitare un phonvolet grande quanto uno smartphone e più resistente per il suo peso.

"Cosa ti fa amareggiare?"

"Innanzitutto, sei tu stessa che dici che non cè nessuno che ti interessa in quel senso, quindi non ha senso la tua domanda..."

"punti sul vivo... e rimproverata, sempre io..."

"E poi..." fece lui seccatissimo "mi spieghi cosèra quello spogliarello..."

"COme hai detto tu stesso non ho nessuno di interesse che possa prendersi la prerogativa di fare piazzate irate..." fissandolo negli occhi, mentre lei non era più seduta composta ma sempre di fianco con il gomito sul seidle in alto con la mano a sorreggere la testa "e quindi io posso fare cosa voglio con chi... secondo... non sapevo di essere capace di giocare con gli uomini da risultare credibile, insomma tutti quanti mi definite una Virago e..."

"come dici tu stessa sempre, basta che mostri e tutti a volere quella... non te..."

"siamo al putno da rigirare le cose contro di me.... mh?!?" ridacchiando

Dorde la fissò, inaspettatamente non pareva seccata o pronta a scatti d'ìra per la questione come accadeva a volte. Questione di testa, diceva sempre, tutti i suoi problemi erano di testa creati dai suoi che l'avevano cresciuta a pane e religione e considerazione sociale per cui era pure da alontanare e trattare da svergognata se faceva qualcosa prima del matrimonio e le orribili esperienze con gli uomini, mai concluse ma sempre trattata da oggetto. E non li superava perchè non le interessava diceva, ma Dorde come Milan, trovava assurdo che una come lei, con un modo aperto e libero sul sesso e libertà sessuali fosse così rigida e bloccata da sembrare una repressa sessuale.

"Non dovevi essere intenta  a iniziare come avevi detto  il sommergibile classe Balao fleet snorkel in metallo, con pure tutti i personaggini sul...."

"....si" come indifferente

"... rispetto al Classe gato e scorpene non ancora iniziati. Hai finito di colorare il type-3 AMAru yu class, imperiale giapponese?"

"Non avevi promesso che avremmo fatto tutto insieme? Sembra quasi che tu voglia tenermi occupata..."

"No, ovvio... ma io ti sapevo impegnata nell'iniziarli prima del mio arrivo! Ti ho anche preso questi..." prenedndo da una zona apribile del sediel sotto di lui delle bustine trasparenti con delle cose.
Lia li guardò sorpresa prendendoli e fissandoli, erano perfetti per posizionarli sopra la zona ponte superiore dei sottomarini di classi precedenti con zona calpestabile piatta, erano tutti omini con divise di nazioni diverse da colorare e impiegati in varie cose con oggetti in mano.

"Ma non dovevamo prendere anche dei sottomarini radiocomandati?"

"..." lui la fissò con un rimprovero muto "Lia, dove devi andare con un sottomarino radiocomandato? Dove lo metti? nelle vasche di allenamento mentre gli uomini fanno le vasche? Ah no, aspetta... so che saresti capace... no! Sei cavape di mandargli contro quei cosi in acqua perchè o si allenano o glieli infili come... conosco i tuoi giochetti per vendicarti se sono... IN quelle da bagno? Pensavo che volessi solo quelli da montare o i fresi e..."

"Si, lo so è che... Milan mi ha presa in giro! Dice che trova strno che noi due ci industriamo insieme per montare navi e sottomarini come hobby, affermando che sia più qualcosa che vedeva tra me e lui o me e Jd. E ha detto che potevo avere tutto quello che volevo ma ne è nata una discussione, sai che io anche con cosa mi avete dato... non ho colmato o riempito cosa non ho dentro e... mi sono accorta che il materiale non è per me perchè non toglie e riempie il vuoto che ho dentro e quindi non ho cosa hanno altri per continuare e... ma voi non capite...  e lui allora ha detto goditi cosa puoi avere qui e prenditene uno radiocomandato per farlo sfrecciare a tuo piacimento a che sei ancora qui....-"

"Milan!!!....Qual'era la discussione?"

"..." facendo il broncio "continua a dire che dovrei essere contenta di cosa ho e mi ha regalato ma io... no mi sento come dovrebbe essere... chiunque altro. Io..." sospirando "non mi sento affatto, come si dice, a casa. La gente vede me come vuole, come là... perfino voi...!" fissandolo seria, per fargli capire che parlava di lui, Jd e gli altri "io non mi sento accettata e voluta e non inziiare a dire niente! Gli uomini mi vedono come una iena con le emorroidi "facendolo ridere "e se sono io, non vi piaccio! Se mi comporto nel modo che ho scelto per affrontare le cose sono stronza, dura, rompicogliioni e tutti i modi per etichettarmi...ALCUNI vorrebbero che io cambi per essere come preferiscono..."

"Non è così... è solo che il tuo vero Io è impetuoso ma non da pazza, solo che agisci subito per cosa sneti, troppo frizzante, ti infervori per ogni cosa, sempre lì sorpresa e vogliosa di fare questo o quello perchè lo trovi figoso, come dici. Sei vispa come una cavalletta, e quando ti si accoppia con Milan sembrate due discoli impenitenti sempre pronti a fare marachelle..."

"UUHHH, addirittura..."

"smettila, sai che è vero! Quando sei così sorridi sermpre, veramente, sei più solare e sembra che tu abbia mille batterie duracell..." facendo ridere lei "ma a volte come ti ho detto sembra sempre che sia... troppo! E poi come ti... interagisci con gli altri. Non puoi pretendere che correndo da chi consideri amico, abbracciandolo, anzi spupazzandolo come fosse uno di quei cuscini rettangolari da notte per tenere una posizione ottimale del sonno..."

"COSA!?!" fece lei ridendo di gusto "cosa..."

"Si, quei cuscini da notte per tenere la schiena dritta , abbracciandolo anche con le gambe e..."

"AH AHAh" ridendo di gusto voltandosi sul sedile "sembra qualche acrobazia da kamasutra... aha ha ah"

"Sai a cosa..." offeso

"Si, si... è che... come lo dici tu..." contenendosi con una mano sulla bocca

"Beh, spupazzi la gente in questo modo! Milan, Jd, io come esempi a te più vicini, e non ti smolli neanche..."

"E' una cosa brutta?" guardandolo tristemente col croncio accennato facendolo fermare, sembrava bbacchiata dal sentirsi dire che uno scatto d'affetto e sul vero Io fosse sbagliato.

"..." togliendo lo sguardo "non sarebbe corretto farlo, Lia. Non puoi abbracciare in quella maniera come QUALCUNO con uno  squishy..." facendola trattenere dal ridere perchè lei aveva degli  squishy a forma di cibo che collezionava, ma quelli fatti bene, e quelli un pò più così gli strizzava sempre nell'ufficio di Milan e Dorde per divertirsi mentre si sorbiva le loro ramanzine e glieli faceva trovare nei cassetti, anche in sostituzione degli zippo, dicendo loro -strizza e calmati- ridendo poi per le loro facce "... e aspettarti che non cerchino di ricambiare o dimostrati il loro affetto. E' come dare una pacca sul sedere a un gatto spalmato sopra dei fili di computer  a terra coi vari rischi e non aspettarsi un morso o unghiata..."

"Mh..." imbronciandosi "quindi cosa stai cercando di dirmi?"

"... non essere troppo espansiva con amici... maschi... perchè non puoi sapere cosa possono...."

"NO, ferma. Fammi indovinare... provare!?! Davvero se abbraccio qualcuno cè rischio che il gamberetto saltelli?"

"Ma perchè devi equiparare..." come offeso mentre lei rideva per come lui se la prendeva a quei nomignoli, sospirò perchè lei non voleva sempre dover fare come dicevano gli altri, perchè rispodneva scherzosamente con nomignoli e altro e perchè....

"Il significato è quello... veramnente se io abbraccio qualcuno perchè me la sento, poi questo ha fisime perchè..."

"Siamo umani, Lia, ne abbiamo già discusso. So bene che prima di come sei cambiata alla scuola media, tu volevi avere tutti amici e abbracciare tutti e ti sta tornando, ma non puoi..."

"Quindi se io provo affezione per amici e voglio salutarli con un abbraccio o, altra ipotesi, con un bacio sulla guancia niente... avete tutti i problemi..."

"Il problema per cui te lo dico è che tu non sei come le altre..."

"Certo, vero... perchè tutti voi se una vi si dimostra amichevole, BAM, scopata..."

"EHI...."

"E' vero! Dimmi di no... So perfettamente osservando tutti voi  come stanno certe cose. Solo Lubo e Milan almeno non sono così!! perchè non si può vivere così, che se io mi appropinquo ad una esternazione d'affetto, tutti a scappare perchè altrimenti gli ormoni a mille... perchè diciamo questo!! E poi, per cosaa? Faccio schifo, sono scaratterata come dite, non ho interessi..."

"Alcuni di noi ti vedono in questo modo... sei molto sensibile e non hai una gran considerazione di te stessa. Alcuni ti definirebbero all'antica in fatto di affetto e sentimenti, nel senso che è vero che non provi niente per nessuno e se vedi un uomo mezzo nudo che se la tira, peggio se gonfio e troppo, ti schifi visibilmente... non hai gli istinti che mostrano le altre donne e... non sei tipo da avere relazioni, fisiche intendo, con chi non conosci già e hai un legame, possiamo dirlo così, e... non dire che non è vero che hai un bisogno spasmodico di affetto e sentimenti ma celi e ti trinceri nella tua armatura di durezza e stronzaggine. E hai la tendenza a fuggire quando ti senti ferita..."

"..." lei voltò i lcapo offesa

"Comè che si dice con la religione, per cui se accade qualcosa senza senso e illogica ti si risponde -le vie del Signore sono imprescrutabili?-...."

"Cosa...?" rivoltandosi "Quella è una stronzata! Quindi perchè io considero con calore qualcuno, mi è vietato perchè altrimenti i suoi ormoni arrossiscono...."

"Non saremmo in esploriamo il corpo umano, ma..."

"E quindi che si deve fare... sono io che debbo sempre trattenermi e tornare a prima? Dite sempre che devo essere io, che devo abbandonare la me creata da ira, odio e disperazione. Troppo dura, troppo giudicante, troppo tutto... ma se sono me stessa... faccio davvero così schifo da me stessa?"

"Non è questo... la tua te stessa che celavi è troppo gentile, caruccia, apprensiva, affettuosa, allegra e spigliata, scoppiettante e con una forza interiore troppo grande... non puoi vietare alle persone di provare qualcosa per te..."

"che finisce a sessuale? ma si può vivere così?!?" si lamentò lei "a che mi serve stare tra le persone e avere amici se devo essere io a smorzarmi..."

"pensi che loro non l ofacciano?" disse lui serio fissando fuori il finestrino, avevano tutte el loro auto con i finestrini oscurati

"e tu credi che io sia cieca? La cosa che mi fa incazzare è questa, che per cose di sfogo, perchè questo è, sfogo del gamberetto..."

"Lia, la natura è quella che è. Non si può bloccare..."

"Quindi dici così anche per strupratori e innamorati di bambini...?"

"Quello mai!! Intendo dire che è nella natura degli animali che siamo, seguire gli istinti e dover soddisfare dei bisogni. oVVIAMENTE sani, non quello schifo portato da... lasciamo stare, quello è un argomento troppo delicato  eprofondo, anche una ceterogia è chiamata cacciatori bestie e gli altri ex bambini molestati che conoscono solo quello e la loro sessualità li porta a cercare ciò che conoscono... Il fatto che tu non sia attratta da nessuno sessualmente, è una cosa... che sia di testa o meno, ok, può starci... ma non dovresti essere dura con gli altri se mettiamo sul tavolo quel tuo segretuccio..."

"ne parli come se avessi una relazione che so, col papa..."

"smettila di esagerare, ma non puoi dire che li condanni se quando avevi il ciclo lo sentivi il bisogno... non dire di no, avevi attacchi e attimi di vampate che neanche mia madre con la menopausa...." venendo fissato male "e non guardarmi così, è la natura. E anche se dovevi sottostare a cosa non ti piaceva, sai almeno in parte cosa gli altri potrebbero provare..."

"NO! Mi stai dciendo che cosa ti spinge il ciclo sia lo stesso degli uomini quando hanno bisogno solo per sfogo?"

"La meccanica è medesima, gli ormoni spingono e... e lo so, non fare quelle facce, anche tu ti lamenti con la società e i bigotti che giudicano così male chi non riesce a fermarsi da quelle spinte naturali da farlo giovanissimo, come se fosse stato vergognoso lui o lei,non contando che il corpo obbliga. E' il corpo stesso che spinge per l'età a virare sulla sessualità lo sappiamo e per il giudizio e la posizione sociale tutto, si obbliga a comportarsi come suore e preti, che poi non è vero che sono casti e puri, ma...A volte non si può reggere quando è troppo forte, così hanno detto quei ragazzi secondo le clasifiche che ami fare e quando cè il botto della pubertà trattanersi è difficile ma ti si impone come obbligo o ti sbattono fuori di casa... anche tu anche se senza sesso hai un bisogno mometnaneo di affettività ma sei condizionata dalla vergogna, paura e senso di colpa da dove vieni, sebbene invece ragioni come una persona del tuo tempo per il futuro libero delle persone.... e sapendo cosa il corpo ti fa e stare con il ciclo, vuoi ancora incolparli?"

"Ma io no nandavo a insidiare i gamberetto-dotati per sfogare gli istinti..."

"tu hai i tuoi problemi, ma i maschi..."

"Ah, sempre quello! Ma i maschi osno diversi e hanno bisogni... e vincono sempre"

"non è così" fissandosi accigliati "guarda che anche gli uomini possono avere problemi..." rivedendo della stizza da lei "ma tu lo sai meglio di me visto che hai letto e fatto domande a tutti, pure i prigionieri, sapendo che gli uomini hanno quel problema chiamato "erezione" per cui se..."

"ma smettila! tutti gli stronzi che ho ripagato con la loro mediciina, quando e dove hanno avuto problemi di erezione rovinando le donne e ragazze capitate loro sotto tiro...!?"

"quello è diverso. La foga, la caccia, l'eccitazione del potere sulla preda produce cose diverse, ma nelle relazioni normali la donna potrebbe non avere certi problemi... lasciami finire... perchè non deve come un uomo erigere un pene e gettare tutto i lsangue solo in un punto, a aprte il necessario per i muscoli per l'atto! Lei non ha questi problemi, ma il maschio si e se ricordi, odiavi di Rò che ti diceva da tue domande che durante non si parla, non si ride, non si fa neinte se non quello... perchè?!"

"seriamente, fare quello è così scassapalle... ricordo solo per quel tempo che era noioso, stufante, e a tratti raggelante e ... da fare le belle statuine mute e senza dire..."

"Quello è perchè lui era un idiota, il vero -fare l'amore- non è così e se lo sapessi non avresti quelle crisi... se ti sentivi così per colpa sua, ma a parte questo... Lia, come ti ho detto, se è per il maschio, quasi tutto ifnisce là, tutto è concentrato per quell'atto e parecchi non sono in grado di reggere discorsi o battute o altro sviando cosa serve per tenerlo eretto... quando un maschio dice che non si deve parlare, stare toppo a fare coccole o preliminari, a ridere... per molti ridere è perdere tutto e dover ricominciare da capo, se è difficili per molte cose per la donna svegliare il suo piacere e e tutto, per l'uomo reggere quei momenti fino alla fine non è... tutti gli uomini almeno una volta hanno fatto come si dice cilecca, perchè per qualcosa, per essersi laciati andare un attimo o aver riso, o qualsiasi cosa da mantenersi concentrati ed eccitati... finisce per perdere l'erezione e ritrovarsi  i una situaizone per lui imbarazzante..."

"grandioso, insomma è una fregatura! Se ti capita di dire una cosa perchè ti annoi nelmentre, lui cilecca... che belloooo!!" ridendo amaramente

"non è proprio così. Ma se si perde la concentrazione si fa cilecca... la cosa triste è che le donne ridono, non tu, tu sei nervosa per altro e on lo faresti,  della cosa come fosse da vergogna ma non è così, significa che qualcosa non ha permesso di continuare e a volte sono pure gli uomini a non avere -voglia- per così dire, nel senso da non poter continuare e finire... che sia una giornata no, problemi e assilli, il pensare che facendo l'amore trovasse un pò di pace o qualsiasi cosa... se si perde quell'attimo tutto finisce. e questo è diverso da quegli squali abusatori che facciamo mettere in carcere se ci sono prove chiare secondo gli ordinamenti. Quando non ci riusciamo... anche se tu esageri, benedetta ragazza... inciderli? Seria?"

"Altrimenti non capiranno, o quando ho fatto passare bei quarti d'ora alle loro parenti in modi simili alle loro vittime... dovevi vedere come urlavano poi per denunciare la cosa, anche se non erano state abusate veramente ma solo per finta e solo .... ppphhff, quelli stavano solo ballando tipo la salsa o altro adosso a loro.... comunque, desiderando, parole loro, la pena di morte per chi aveva fatto atti orribili! Detto agli altri!! QUando però sono apparsa io dicendogli che avevano la coda di paglia da pretendere ciò dopo cosa aveva fatto, con le prove e le testimonianze delle ragazze..."

"vedi di non esagerare troppo!"

"Tenterò!" ma appariva che si sforzasse di promettere

"Allora, ascolterai i miei consigli?"

"QUindi mi dici di fingere sempre e ancora di essere chi no nsono?"

"Non vorrei dire questo, ma non puoi esser così espansiva e pratica da non considerare gli altri..."

"io considero la gente, qui..." fece lei toccandosi il petto come una cosa più profonda che potesse fare per gl ialtri "mas embra sempre che tui indichi altro...io non vado a guardare uomini nudi, siete sempre coperti, non faccio niente di sconcio e così Jd e gli altri. Perfino quando hanno fatto il bagno nel lago delle lucciole dopo che si sono spogliati tutti, e intendo tutti, lroo stessi hanno agito come s enon  fosse un problema e io seduta sulla riva a testare i giocattolini idrofughi..."

"... le cose possono cambiare, però! Ricordatelo! Ma... tu non sei andata con loro? Non eri quella che sognava di andare finalmente al mare con qualcuno con cui vivere dei momenti e fare il bagno a mezzanotte? Di andare sulla spiaggia per davvero a vivere dei momenti come gli altri, senza i tuoi finalmente e...""

"No, non ho fatto nulla di questo..." abbacchiata forte

"Ma era da sempre che lo desideravi. So che io e Milan non ci siamo smepre...."

"Non... non significa niente con voi o con loro o... è solo che come dissi a Milan, per quante cose possiate darmi, tutto resta sempre come bloccato dalla melma in me. Inamovibile. non riesco a trovare neinte di... il sonno non arriva, e quindi soffoco nel sole, e i giorni sfocano in uno solo, e i miei occhi canticchiano cose che non ho mai fatto..."

"..." sospirando

"e non dirò mai -guarisci le cicatrici che ho sulla schiena, non ho più bisogno di loro e tu puoi gettarle vie e metterle nei vasetti... i domani che non consoco e che non arrivano mai... anche con Zay, Ric, e gli altri del gruppo li sentivo promettere di cose da fare insieme e mi dicevano che avrei vissuto cose che desideravo con qualcuno e che sognavo solo... Ma la vita non è fatta solo di Sogni, Dorde. E con la situazione allo Chateau, con voi che siete cambiati.... non ho più voglia..."

"però raccontavi..."

"tu sai che mi hai carpito queste cose con l'inganno?!?"

"non è vero... non ho carpito nulla con l'inganno....!"

"..." Lia sussultò alzando stizzita il mento, poi mentre lui parlava di nuovo si protese di colpo e lo colpì fronte contro fronte con un grugnito, non da fargli male davvero come una testata con un colpetto di disappunto.

"AHIA!!" si coprì lui con le mani "non ho mentito... non ho solo detto il mio nome..."

"BUGIARDO!!" fece lei "ti spacciavi per tuo fratello... mentivi e abbiamo parlato..."

"non l'ho fatto per cattiveria, lo sai... ma per abitudine... anche quando osno venuto quelle due volte di nascosto... e tra l'altro hai fatto mettere una cosa di sicurezza..."

"ben ti stà...." lo rimbrottò "due volte ti ho trovato in camera mia e dopo che ti ho fatto una lavata di capo, la terza hai bussato e sei entrato senza che io venissi ancora ad aprire... ora te lo scordi!!!"

"... si, bè..."piccato "Milan diceva che era contento che io avessi aspettato a giudicarti prima di mandarti via del tutto e ti abbiamo conosciuto... non volevo affatto, per niente, prenderti in giro, ma siamo così abituati da tempo a spacciarci per uno solo che... lascia stare, continuerai a protestare per essere stata turlupinata con cattiveria, ma non è così... volevamo sostenerti e..."

"come se avessi bisogno di voi... a volte mi fate sentire come una scema o una che ha bisogno degli altri per andare avanti... come i miei!! Secondo loro anche adulta io non potevo fare niente da sola, tutto dovevano fare comunque loro per me... e se facevo cose io come mi spettava... come mi trattavano perchè facevo cose di nascosto, i segreti.... sempre questi segreti e il trttare gli altri come si crede sia meglio quando loro compravano per esempio cibi di nascosto e se li mangiavano di nascosto... lo odio e lo sapete ma voi imperterriti..."

"Non ti ho più mentito o sbaglio..."

"me lo auguro...."

"Comunque se proprio vuoi, vedo di liberarmi presto e possiamo terminare uno dei sottomarini, anche se per me è come i puzzle... anche se qui i pezzi sono numerati e indicati è un lavoro che prende un sacco di tempo e pazienza... ma alla fine avevi ragone, non è male e rilassa e..." si fermò perchè voltò il capo dal finestrino a lei e la vide fissarlo, solo con gli occhi girati su di lui, per il resto era ferma e rigida sulla parte centrale dei sedili posteriori "cosa..."
ma non finì la domanda che lei si gettò contenta su di lui stringendogli le braccia al collo come una pazza, ridendo tra "SIIII" di contentezza e "davvero torni con me e passiamo tempo insieme?"

"LIAAA!" fece lui gettato indietro e premuto contro il sedile "ma ti avevo detto cinque minuti fa di evitare queste coseeee!!!!" mentre lei rideva perchè trovava sempre divertente come lui si comportava.
Si indisponeva per le persone troppo allegre e casiniste, non gli andava di vedere cose che lui definiva sconce e quando lei faceva scherzi e faceva anche solo i gesti di mettersi più comoda con abiti meno pesanti o accollati la sgridava perchè non era corretto, anche lei non si vestiva mai troppo provocante. Ma solo quando erano soli. Prima quando la vedeva entrare e si stava cambiando non diceva nulla, poi divenne tutto casa e chiesa e lei rideva della cosa, lo trovava buffo e agitato da sistemarle lui gli abiti per essere di nuovo composta. Lei che non stava scollata come le altre a mostrare i balconi o le cosce, non so pportava le gonne corte tipo metà ginocchio e che quando si sedeva il tessuto si sollevava e con la pelle toccava dove era poggiata. Andava in ansia su queste cose, non riusciva a stare tranquilla con la pelle a contatto con roba non pulita per bene e senza lavarsi subito come faceva con le braccia,  e non metteva mai cose sexy come le si definiva ma.... Le diceva sempre di regolarsi anche quando giocava troppo con i clienti dopo aver imparato da madame cosa fare e dire. Lei rideva, rideva mentre lui si agitava e si affannava a mettere i puntini sulle I per ricordarle il contegno. E lei aveva chiesto a Milan se era sempre stato così e lui rispondeva che per quanto ne sapeva no, ma con le interazioni con donne non ne sapeva nulla, il maggiore non gli parlava mai di certe cose personali ma una cosa poteva dirlo, era sempre serio e pieno di contegno da rsultare fastidioso, per lui, e lei rideva.  E Lia coglieva ogni occasione per vedere cosa riservava la situazione e quanto avrebbe cercato di non ridere. E poi lei diceva Milan, era comica!

"Dai, scemo!! Sei sempre così tiratoooo!!" strattonandolo gentilmente "ci sarai anche per la prova dell'orchestra? E poi per..."

"Poi devo andare, il generale mi aspetta. Quello di oggi era anche un lavoro per lui..."

"MMUUUHH" fece lei sbuffando, poi però rise , sempre con braccia al collo e la fronte sulla mascella di lui "Almeno oggi quindi ci sei? Montiamo almeno cosa resta del classe Balao?!?"

"Se riusciamo a finirlo, altrimneti lo terminiamo appena rientro e posso dedicare altro..."
Lei saltellò anche se seduta di traverso sul sedile e ridendo lo strapazzò un altro pò, per poi dargli un bacio sulla guancia e strusciare la fronte contro il collo di lui sistemandosi bene e muovere le dita sulla sua nuca, tra i capelli che lui teneva sciolti a quella volta. "Lia... andiamo, sai che non voglio che fai così!"

"..." facendo versi di disapprovazione "QUindi mi stai dicendo che non ti va bene se io lo faccio?  Che non dovrei essere io ed esternare cosa voglio? Ma voi volete una PERSONA o un robot o quelle ragazze che seguono il motto- chiedi e sarò tutto ciò che vuoi-" fissandolo dura negli occhi col broncio

"...Uff" sospirando e staccandole un braccio, per poi spaventarsi per un gesto di lei. Aveva portato una mano sulle reni di Lia e questa si era irrigidita tutta e voltando il capo con fare secco verso la spalla ,per guardare con gli occhi la mano come se ci fosse uno scarafaggio dietro di lei, lo stato di nervoso pareva quello. "quando hai intenzione di superare le tue paure? "

"..." lei fece un respiro profondo  restando rigida e nervosa, votlando la testa a destra e sinista per controllare la mano come un cavallo che quando faceva addestramento con le selle e i fantocci per insegnarli a tenere il cavaliere, voltava sempre il capo ai lati chiedendosi che cavolo fosse e lui rise per il paragone.

"Ti vuoi calmare? Ogni volta che qualcuno risponde a questi attacchi di polipaggio come li chiamiamo ormai da parte tua, diventi.... mi senti?" le fece serio, e lei si voltò a fissarlo, con un gomito, il sinistro, poggiato sopra la spalla di lui lasciando il braccio penzoloni perchè lui non voleva che lei si prodigasse in abbracci e atteggiamenti troppo intimi a suo avviso "non puoi continuare così e poi dire agli altri di essere troppo presi da cosa non ti piace..."

"muh...!" facendo uno dei suoi versi che lui non  sapeva come replicare per spiegarli quando era offesa e piccata, e la vide dvientare di sale appena sospirando per i suoi comortamenti non continuò ad accarezzarle laschiena, e lo ammetteva, lo stava facendo apposta per ripagarlacon la stessa moneta.

"sei impossibile, ti atterrisci anche per queste cose e poi corri a polipeggiarci in abbracci come se avessi cento braccia senza volerci lasciare... devi però smetterla di farti prendere dall'ansia e panico da diventare rigida come un palo e bloccandoti se qualcuno ti fa un gesto gentile. ALmeno, che non siano Milan, visto che da lui non temi niente, ma vogliamo parlare del tuo segretuccio e del perchè anche ti irrigidisci così...!?!"

"S-stai zitto!" fece lei rimettendosi ma con movimenti legnosi sul sedile centrale con i muscoli tesi e come sudando freddo

"se tu avessi a che fare con qualcuno troppo caloroso e affettuoso, dandoti pan per focaccia, vorrei proprio vedere cosa devi fare! Ti troveremmo a terra come un tappeto di pelle di orso..." ridendo...."  Non intendi superare queste cose ma ti inalberi se ti diciamo delle cose perchè tu non sia così prorompente nei gesti di amicizia....Peggio sulle visite? ricordi le crisi nel caso ti avessero presa in marina o carabinieri? e tremavi al pensiero di affrontarle? E i litigi coi medici perchè non intendevi accettare le visite intime minacciandoli se ti toccavano?"

"Ha iniziato con la paternale..." fece lei stizzita riprendendosi un pò ma lui lo fece apposta e rimise la mano sulla schiena, facendola saltare per aria

"non faccio la paternale, gli attacchi di panico che ti bloccano non possono essere lasciati così! O i momenti di iperattività d'ansia che mostri quando si toccano certi argomenti, vedi scenen di abusi per il nostro lavoro e scorazzi per le stanze come un gudo in pena per non essere toccata. Tu salti adosso agli altri, ma non ti si può ricambiare che..."

"Che vuoi..." allontanandogli la mano fissandolo male

"Solo chiederti a che pro tenerti tutto questo senza superarlo... Posso capire..."

"perchè dovrei superare QUEI problemi... a me non interessa e non provo nulla per quello... e no, smettila di fissarmi così, quello che tu hciami segreto è una tua invenzione. Solo perchè hai scoperto che mi rilassa se mi si accarezza la schiena in un certo modo..."

"diciamo, rilassa..." vedendosi fissato male per poi ridere e lei si offese

"... non vedo che segreto sia!! Non è che devo dire a ttti tutto quello che mi piace..."

"e ce li mettiamo i motivi per cui non leggi o vedi film sull'amore dove cè sesso? Che li eviti come la peste per ciò che fa parte del tuo segreto...? Del..."

"Smettila, per il resto non puoi accusarmi che non ho istinti sugli uomini..."

"tranne quando hai il ciclo..."

"Ormai non cè più, quindi tutto risolto! Quel dispositivo è quello che desideravo da secoli, invece di soffrire le pene dell'inferno per un ciclo che non ho mai voluto o chiesto e per me era solo una condanna!! Adesso sono libera, tranquilla, almeno una cosa buona... là fuori se chiedevi la pillola per bloccare tutto ti vedevoano come schifosa perchè pensavano fosse solo per fare quello... non per fermare l'ovulazione e trovare un pò di pace, visto che come per tante cose non possono immaginare, neanche per un attimo, cosa era avere il tipo di dolore che avevo io..."

"ecco perchè sarebbe giusto andare sempre dal ginecologo e farsi curare da ciò si ha di naturale..."

"naturale... come puoi dire questa parola con quello schifo! Sembrava che mi stessero squartando, ma è per figliare, quindi devo tener chiusa la bocca, questo era il succo!! Non me ne frega cosa dice il dottore, che ho di uteri girati e dolori del genere per quelle patologie... IO!! io che non ho mai fatto niente e altro, devo soffrire come un cane a quel modo che desideravo morire che sentirli ancora... mai più!! mai più quei dolori orribili come se stessi esplodendo e... quindi zitto!! me en frego cosa ne pensi di ciò che chiami segreto che non lo è, te lo sei inventato tu perchè ti ho solo detto che non ho rivelato nulla a nessuno, solo due accenni a Milan per parlare di cose sue, ma nietne altro! Non puoi negare che io non abbia desideri ne niente su... nessuno, quindi se mi colpevolizzi come facevano tutti prima di voi, sei come loro..."

"non volevo..."

"non è vero che le persone stanno con gli altri per amore perchè ... a loro piace la tua personalità. Il tuo essere. Se sei nata femmina l'unica cosa che interessa è quanto dai loro con quella cosa, se puoi andare bene le cvonvenzioni sociali e le stronzate ell'amore come lo veodno. .. E poi non vedono te..."

Col broncio, offesa, si voltò verso il finestrino alla sua destra, finchpè Dorde non disse qualcosa.

"Vorrei che tu mi facessi un favore... verrà mia madre che..."

"AHAAHHH!" fece lei voltandosi, un modo di lamento quando era atterrita "e vuoi che sia di nuoivo il suo zerbino...??"

"No, ti chiedo solo di accompagnarla e tenerla d'occhio come una guida... tende a fare di testa sua e se riesce, ad intrufolarsi ovunque e... ci fa visita ogni tanto, dice che è il minimo per i suoi figli che sono diventati cosa siamo e lei ne è la genitrice... è solo per qualche roa, spero di ocnvincerla a dormire altrove e..."

"... cioè, io sono scappata dai miei e devo intrattenere i tuoi...!?"

"Anche questa volta è solo mia madre, non vengono tutti... dai, ragazza, qualche ora... fammi questo favore. io non verrò che una o due ore dopo, Milan non cè e..."

"..." incrociando le braccia "... mi devi dieci favori per questo...!!" fece altezzosa e sfrontata, sfacciata e diretta "... sei il figlio, quindi hai i prosciutti negli occhi, ma mi devi molto per questo..."

"...eh!" fece lui con un ghigno "se fosse stato un altro come ho sentito, ti avrebbe risposto -li fugherò tutti e dieci in una volta come non te ne ricordi..." ridendo mentre lei voltava gli occhi scontrosa mormorando -bravo, fai allusioni sessuali inutili- "... se è ciò che vuoi, visto che non possiamo noi due per gli impegni, tutto ciò che vuoi te lo darò..."

"Tutto tutto tutto tutto....!!??" fissandolo come sfidandolo

"... con tutto tutto cosa intendi..." fece lui a disagio "dipende..."

"Ma come prima prometti faville e poi mi tiri perchè pensi che chieda troppe perle ai porci...?" voltandosi di lato a dargli la schiena

"COSA!?"

"AH AHA HA " ridendosela di gusto, rotolando sui sedili e lui le diede una pacca gentile sul sedere perchè si componesse dal fare casini in macchina "... avevi detto tutto quello che voglio..."

"Si... ok, ho capito, ,mi arrendo... cosa vuoi?"

"Dieci cose, no...?"

"... è quello che vuoi..." fece lui sconsolato

"..." rivoltandosi verso di lui, avvicinando il viso a quello di Dorde "... VOGLIO... che tu torni dieci volte a casa quando puoi, che il tricheco non rompe e puoi liberartene, e stare un pò con me... quando non cè neanche Milan e sono sola e passi del tempo con me..."

"... è tutto ciò che vuoi?" fece lui quasi colpito "... non cè altro che vuoi, che ti porti dai miei...."

"Non sei mica il padre mercante della bella e la bestia..." fece lei con un sorriso stampandogli un bacio all'angolo della bocca "... voglio stare con voi, visto che poi me ne andrò... poi sarete liberi di restare lontano da casa quanto vorrete e vedere le persone che vorrete... voglio dieci favori da te e dieci da Milan , dieci volte per avervi un pò con me, anche diluite nel tempo, ma fare tante cose con voi... dovevi insegnarmi altre cose a scherma, quelle discipline che..."

"... ma se ogni volta che cerco di insegnarti tecniche che conosco sia marziali che non, finisce smepre a casotto..." fece lui partendo come un rimprovero per poi ridere "ecco, finiamo sempre così, sbagli qualcosa, combini casini e poi..."

"... è un male se finisce a tarallucci e vino?" fece lei in italiano questa volta sorridendo gentilmente "o mi stai dicendo che con me ti annoi, che non sono..."

"... se il mio tempo passato con altre persone là fuori valesse allo stesso modo... è veramente e solo questo ciò che vuoi come dieci favori? Dieci volte che torno a casa invece di fare altro?"

"ovviamente se devi lavorare no, ma... visto che abbiamo veivoli che mettono metà tempo di volo fino a casa, se riesci vorrei passare del tempo con qualcuno, invece sola come sempre... con i veterani non è che posso stare sempre in mezzo a loro, sono un gruppo più vecchio che meritano di stare tra loro a volte, non voglio fare il nuovo incomodo e... Jd credo che sia stufo di vedrmi comparire quando sono sola perchè la prima scelta... a aprte quei quattro che non vi piacciono, tutti gli altri mi odiano o mi vedono come qualcuno da assecondare e via svignarsela..." sistemandosi di botto con la spalla sinistra contro di lui, strofiando una guancia contro la sua "non voglio niente, mi date già anche troppo e mi sento in ccolpa a volte...ma a parte voi tutti gli altri mi evitano... ma vorrei almeno uno dei due e... ti va di giocare a The Suffering?..." come in attesa della risposta

"... sai che non sono niente con i videogiochi, poi non so usare la tastiera così come i joypad e... sono lunica cosa in cui sono negato..." vedendola triste e ricordandosi quando raccontava che non aveva mai nessuno con cui giocare a nessun gioco e una volta che Ric aveva detto si, in partita aveva iniziato a sclerare in chat dicendo che senza la sua Rina non riusciva e l'aveva lasciata sola "... e se facessimo come con i film...?" vedendola sbattere le palpabre sorpresa "giochiamo ai tuoi giochi ma io guardo e commento e ti aiuto con il mio cervello e tu fai il braccio..."

"Ah, è così che la metti?... questa volta la parte della donna che fa fare all'altro è tua...!?" maliziosa e cattiva in un sussrruro e si beccò un'altra menata sul lato in alto con la mano destro che stava prima a circondarle la vita

"DAIIIII.... RAGAZZA, EPRCHè DEVI PRENDERMI IN GIRO COSììì" vedendola ridere "sei ti prometto dieci favori, cosa vuoi, tu accoglierai mia madre....?"

".... uff... e va bene... ma ricordati, ogni volta che ti faccio un favore con la tua famiglia, mi devi dieci favori e nel caso.. si sommano ai precedenti..." con un sorrisone furbetto e muoven do le sopracciglia, allungandosi come un gatto che si stiracchia, smollandogli un bacio sotto il metto.

"Sei impossibile, benedetta ragazza...." ma senza dare segno di esserne infastidito

"... e ti giuro, che non abuserò del tuo letto in questi dieci favori, starò buona buona sulla poltroncina e..."

" ogni volta lasci il copriletto un casino di onde e parti tirate che... sai quanto costano?? E devo restare anche la notte?" ricedendo la lei un'occhiata bella profonda, distanziandosi un pò da lui col viso

"ma tu nel tuo letto e io nel mio....!"

"E certo..." fece lui facendo anche si con la testa

"io non dormo nei letti degli altri e al massimo se un giorno mi sentirò tranquilla e tutto con qualcuno, potrei anche invitarlo a dormire con me, ma solo per farmi compagnia finchè non mi addormento... e che non pensa a vuole, cose strane... "

"... ah aha ah"

"... ormai per tutti il letto è solo considerato una cosa... ma non per me. A me piace leggo o gioco o altro sul letto con qualcuno e passo il mio tempo contenta e condividere il letto, anche dentro, per me è solo fiducia... non ho mai pensato a quello, per questo se verrai da me tu, poi torni nel tuo, di letto, resti solo nel salottino..." con sguardo carogno tirndosi indietro e cadendo di schiena sui sedili, sorprendendolo, con la gamba sinistra a cavalcioni su quella destra di lui.

"Ragazza, ma tu non sei quella che ti schifi per..."

"io fra poco torno a casa e mi lavo tuuuuutta...." prendendolo in giro  " anche perchè dovrò prepararmi spiritualmente per tua madre..." stiracchiandosi schiena sul sedile letnamente "e poi..."

"contegno però ragazza... dai turati su, non è corretto che stai messa così..." dandole una pacca sulla coscia che stazionava piegata sulla sua

Lei si tirò su veloce e offesa finchè non adocchiò alla sua destra dal finestrino laterale i ragazzi che tornavano, e Django aveva in mano una scatola grossa di cartone tipo da torta, bella grossa!.

"UUUHHH" fece lei mettendosi sulle ginocchia e poi con le mani sui finestrini "dai, scommettiamo... anzi, scommetto proprio che per  uno di quei dieci favori ti permetto di addormentarti vicino a me nel mio letto... cosa cè nella scatola? Cosa hanno comprato?"

".... " sospirando "innanzitutto credo che non siano per te, non è detto che tutto ciò che comprano sia qualcosa per te"... facendole sbiadire il sorriso " e poi cosa ti fa credere che facendo questa scommessa, se vinco io, non ti chieda cose che non ti piacciono per ripicca con l'obbligo di farle..."

"..." restò voltata verso di lui con la testa, e le mani sul finestrino e sembrava indecifrabile dal capire che pensasse sebbene con gli occhi grandi grandi "la vuoi mettere così? Te ne stai approfittando della mia buona fece e fiducia e sfrutti una scommessa per avere roba sexxuale?!"

"... non sono il tipo, io non obbligo nessuno e ne chiedo niente del genere ma sono stato un militare dal basso... non come mio fratello ma... e ho giocato anche io alle scommesse, di soliuto alcoliche o in palio le prostitute che stavano pagando quella serata i camerati per spostare quanto pagato al vincitore..." vedendo la faccia di lei non sconvolta ma come se pensasse -che dici, sei serio? Tu? E se vincevi...? e poi sussurrare - E perchè una donna deve passare ad altri come vincita come un oggetto? -  " e tu stessa hai inserito in certe feste il game-strip, dal  poker ad altri giochi con delle vincite in spogliarelli e sesso per tenere a noi i peggiori... quindi, di che cosa ti turbi, sebbene sei tu che hai uscito quell'argomento, non io..." disse voltando il capo davanti a sè con le braccia incrociate e lei strinse gli occhi senza dire nulla.

Di colpo sent' i suoi squittii e la vide saltellare contenta vedendo i ragazzi tornare verso la macchina, in fila indiana tra altre macchine e ora Django ne aveva due di scatole impilate che reggeva con due mani, e Dorde si chiese chi aveva l'altra scatola e perchè gliela affidò

"Guarda, guarda... cosa cè dentro..:?? Ah, tu non hai voluto giocare, quindi niente... mi spiace..." gli fece monella rivoltando il capo a fissarlo con sorriso carogno e poi andare di nuovo a guardarli "magari ci sono cose salate... o dolci... o.. cosa..!! Ehi!! NO!" fece lei quando Kovacs era quasi allo sportello, Zidgi era rimasto poco indietor a guardare intorno da scudo e Django invece fece girare attorno al restro della macchina verso il bagagliaio. Lia restò a bocca aperta a seguire il giovane con quei due pacchi di cartone che stava quasi davanti il portabagli ma non per aprirlo.
Lei allora sconvolta aprì lo spostello che andò contro Kovacs, che si ritrovò con le mani alzate contro il metallo come se colpito da un flash e raggelato sul colpo, e fece "NNNNNNUUUUUUUUUUUU!!!!" , il verso cambiò appena mise testa fuori aperta la portira e Django si prese un colpo da forse inciampare e schiantarsi sul portabagabli chisuo, con i gomiti e un urlo, facendo un botto sul metallo e abbassando la macchina.

"..Ma..." Dorde esterrefatto, fissò Django rimasto con i gomiti piantati sull'auto con la testa contro i cartoni, onn si sapeva se ammaccati o altro, Kovacs come un uccello spiaccicato contro il vetro e lei che mugolava perchè aveva fame e vedeva qualcosa di buono sparire. "Ragazza, ma per la madre, che fai!!! La macchina... avrà fatto due buchi così!!" le fece indicando Django ancora rintronato, non si sapeva come era inciampato o che altro er aaccaduto.

Lei tirò dentro le labbra,  sopra i denti come quando combinava qualcosa e Kovacs ripresosi chiese se era tutto ok, controllandosi il compleato. Zidgi aiutava Django e urlava -tutto a posto, stà nà crema... e credo letteralmente!!- senza speigare ulteriormente.

"Kovacs, entra subito!!" fece lapidario Dorde e questi eseguì, mettendosi seduto a fianco a Lia, la quale si era messa composta e perfetta come una Signora, al centro, con faccia di bronzo "voglio sapere poi i danni e i problemi se ci sono stati, per cosa erano quei..."

"... erano per te..." fece Lia con una faccia e uan sfacciataggine di bronzissimo proprio "io mangerò dopo!"

"Tu ora vai a casa e..."

"E se volessi andare altrove...?? " vedendolo sfiuaccato levando lo aguardo davanti a sè "Ora non mi ascolti più? Ora fai il sostenuto e io parlo e parlo e tu niente... guarda, mi metto così, e parlo con lui, almeno lui mi ascolta..." fece offesa e si mise di fianco sul sedile, stile Paolina Bonaparte nella statua famosa rivolta verso Kovacs, che non capiva che accadeva e stava rigido e silenzioso.

"Stavo parlando con te, signorina...!!"

"... stavo dicendo, dovrei andare a casa, ma prima ho voglia... di qualcosa di sfizioso... e avere compagnia... per questo pensavo che tu..."

SBAM!

Le arrivò un colpo col dorso della mano sulla parte di chapet all'aria e lei dopo un verso stridulo, si voltò solo col viso esterrefatta, le aveva dato un colpo piùà forte di quelli di sempre sebbene solo una pacca per richiamarla all'attenzione senza volerle fare male.

"La smetti di sviolinarti lui perchè facia mcosa vuoi...?? Cosè, stai attuando cosa non ho messo in cosa parlavamo prima, per sfregio?? COn lui, poi?" fece Dorde piccato e lei fece ancora la sostenuta e facendo come i cavalli, che ti snobbavano dandoti il didietro, continuò.

"... Ambrogio... non ho proprio desiderio... ho voglio di qualcosa di sfizioso che... ho un languorino..." suadente e melliflua col braccio sulla parte alta del sedile di dietro, sguardo a Kovacs e questi che guardava ora Dorde, pensando Milan,  e ora Lia come se stesse accadendo qualcosa di mai visto.

"... e... che devo fare io...? Vuole uan tea boutique come chiamano ora le Sale da tea, una oasticceria, o altro... o devo portarla da Madam...!?"

"MA COSA LE DICI!!" fece Dorde inviperito e Kovacs si atterrì da sembrare voler saltar giù dalla macchina "Portala a casa SUBITO e le fai portare qualcosa da mangiare!! VOGLIO che tu mi aggiorni appena arrivati a casa, di volata, e mi confermi che è in camera sua, nello studio, in qualunque stanza a mangiare qualcosa se vuole, ma la voglio lì!! Ora FUORI!!!" mentre Kovacs annuiva terrorizzato dallo scatto alla sergente maggiore stronzo, e stava per fare il gesto militare per poi scendere lesto "E tu... non mi rimangio la promessa dei dieci favori, ma ti starai a casa ferma e buona invece di provocarmi e farmi gl isberleffi  e..."

"Si, papà... certo, papà... come vuoi tu, papa..." fece lei col broncio metnre stava per uscire

"... e non ti azzardare a farmi scherzetti dei tuoi in stile ragazzaccia provocante perchè mi infurio davvero!!! E a lui da dove è uscita la cosa di Madame!! A CASA!" le fece mentre lei sorrideva carogna come se stesse per ideare qualcosa come la scena del vestito, chudendo lentamente la portiera facendo -ciao ciao- con la manina per prendere Kovacs da un braccio e tirarselo via.

"BENEDETTA RAGAZZA!!!" incrociando le graccia e le gambe, finchè non gl igiunse la voce dell'autosta, chiuso dal vetro davanti,  che gli chiedeva s epartire.

Dorde sospirò tre volte, alla fine scoppiò a ridere. Ma avrebbe strigliato Kovacs per l'uscita assurda. Poi però appena partita la macchina e il finestrino che scorreva lasciando piano piano lei e i tre sul marciapiede come a rallentatore, non si impanicò urlando "Ma ha ancora quel vestito corto!! IL VESTITOO!!"






















   
 
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