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Autore: Spensieratezza    15/08/2022    1 recensioni
Damon non riesce a sopportare la morte di Stefan e dopo aver tentato inutilmente di andare avanti con Elena, decide che non ce la fa più e decide di raggiungerlo, ma non sa che l'aldilà è un mondo a parte, dove dovrà lottare per ritrovare suo fratello.
Come finirà questa storia? Riuscirà a raggiungere il fratello?
-contesto: dopo il finale della serie
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Damon Salvatore, Stefan Salvatore
Note: What if? | Avvertimenti: Incest
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“Che nome curioso..” disse Damon, raccogliendo il libricino.
Il libricino era dorato con un cerchio al centro, sovrapposto da cerchi sempre più piccoli.

Il titolo era:

L’alchimista.

Decise di aprire la prima pagina, che era VUOTA.

Un vento fortissimo si innalzò. Damon alzò lo sguardo e vide i cuori volteggiare, ma c’era qualcosa di diverso adesso.
Sembravano in qualche modo..tristi..
O forse era lui a esserlo?
Il paesaggio..stava cambiando.

Chiuse gli occhi e gli parve che una tempesta di sabbia si abbattè su di lui.
Li riaprì, sentendo i piedi affondati nella sabbia.
Era nel deserto!

“Ma cosa diavolo..”
Guardò di nuovo la pagina, che rimase sempre vuota.
Cercò di aprire le altre pagine, ma non ci riuscì. Sembravano incollate!

“Zaccaria..che mi hai combinato?” borbottò Damon tra sé.

WOOOOOSCHHHH
Il vento minacciò quasi di farlo volare via.

“Okay, va bene,, va bene! Vorrà dire che andrò dove mi porta il vento, ok?”
FRUIIISCHH.

“Eh?” Damon rimase sbalordito, nel vedere un grande cuore nero disegnato e con le ali, volteggiare sopra la sua testa. “E quello?”

Il cuore si fermò e poi continuò a volteggiare a pochi metri da lui, ma molto in alto.

“Oh, perfetto, devo andare dove mi porta IL CUORE. Ma certo! Come ho fatto a non pensarci prima?? Ti ringrazio, Zaccaria! Non c’era persona migliore a cui chiederlo!
Zaccaria però non gli rispose.
“Scommetto che ti stai divertendo molto, vero?”

Nessuna risposta e quindi Damon continuò a camminare.
 
 
*

Dopo un bel po’ di cammino, Damon si convinse di avere le allucinazioni.
Andiamo dalla nostra donna del deserto. Lei ci ama. Ci aspetta. Dobbiamo muoverci. Si sente tanto sola senza di noi.

Era la sua voce quella.

“Forse sto diventando pazzo..”

Sì, siamo pazzi, pazzi di lei. Dobbiamo muoverci.
Quando infine il cuore si fermò, volteggiò sopra una ragazza, accucciata a un’oasi, con un velo bianco.

Era KATHERINE.
“No…no..”

Com’è bella..com’è pura e innocente. Consoliamola! Prendiamola tra le braccia!
“Smettila!! Lei è un vampiro! E non è buona..nè pura..non lo è mai stata!

POP.

Il cuore scoppiò e Damon sentì un assurdo senso di dispiacere, pensando che era lui la causa.
“No..”
Katherine si accasciò con un lamento, sulla sabbia e lui senza potendosene impedire, la prese tra le braccia.
“Katherine..perdonami.”

“Non sono lei..ma ti perdono lo stesso..e tu mi perdoni lo stesso, Damon?”
“Sì.” Disse lui triste.
“Grazie.” Disse lei, abbracciandolo e scomparendo poco dopo.
 
Il suo libricino si illuminò di giallo e sulla pagina bianca comparve una scritta

"il mio cuore è inquieto" disse il ragazzo, "sogna, si commuove, ed è innamorato di una donna del deserto, mi chiede tante cose e spesso durante la notte non mi lascia dormire, quando penso a lei"
"bene, il tuo cuore è vivo, continua ad ascoltare ciò che ha da dirti"
 
POP

Stavolta un cuore ROSSO prese il posto di quello nero.
E ricominciò a volteggiare.
 
 
“Ho paura..esistono molte storie, le conosco. Molti guerrieri sono andati in cerca di tesori e non sono mai più ritornati. Si sono persi e non si sono più ritrovati. Che ne sarà di noli?
“A me non succederà..sono Damon, il fottuto vampiro.”

Potrebbe succedere anche a noi..potremmo non scoprire mai il tesoro..o morire nel deserto.
“Io ti sto assecondando, lo sai..ma non sono sicuro che tu sia proprio il mio cuore. Non ho mai avuto tesori, io..altrimenti sarei miliardario.”

Ma non era vero. Da giovane aveva molti tesori. Ne aveva moltissimi.
Li chiamava sogni. È stato prima del militare, della guerra, prima di Katherine..
Eccolo. È uno dei nostri sogni!
“Cosa??”

Damon non poteva crederci. Qualche metro più in là, c’era un…un cammello.
 
Corse per raggiungerlo e riuscì a salirci. Lo abbracciò.

“Era il mio sogno da bambino..cavalcarne uno, con Stefan che sarebbe stato geloso marcio..mi sarei divertito per un po’ e poi quando sarei stato soddisfatto, gli avrei concesso di salire. Non si è mai avverato questo desiderio.” Disse Damon.

Diede un’occhiata al cuore che sembrava splendere di luce e vita propria!
“Avanti, andiamo, bello.”

Continuarono a cavalcare fino a quando non trovarono un’altra oasi.
Damon scese dal cammello e si sdraiò sulla sabbia. Stranamente non la sentiva bollente.
Sono felice.

Damon si sentiva felice del fatto che il suo cuore era felice.
 
“Anche se ogni tanto mi lamento,” diceva il suo cuore,
“lo faccio perché sono il cuore di un uomo e i cuori degli uomini sono così:

hanno paura di realizzare i sogni più grandi, perché pensano di non meritarlo, o di non riuscire a raggiungerli.

Noi, i cuori, siamo terrorizzati al solo pensiero di amori che sono finiti per sempre, di momenti che avrebbero potuto essere belli e non lo sono stati, di tesori che avrebbero potuto essere scoperti e sono rimasti per sempre nascosti nella sabbia.
Perché, quando ciò accade, noi ne soffriamo intensamente.”

 
Damon si sentì assurdamente in colpa.
E in quel momento il suo libro si illuminò di nuovo.
Il mio cuore ha paura di soffrire

Poi vide comparire delle altre scritte e il suo cuore incredibilmente atterrò vicino a lui, come un palloncino. Adesso era verde.
Come gli occhi di Stefan..
Lo prese tra le braccia, lo strinse forte al suo petto e lo riempì di parole dolci, le stesse che erano scritte sul libro.

“La paura di soffrire è peggiore della stessa sofferenza. Nessun cuore ha mai provato sofferenza quando ha inseguito i propri sogni.” Disse Damon.

Il suo cuore aveva una consistenza più dolce e cremosa man mano che parlava a lui, man mano che costruivano un legame, si sentiva sciolto con esso, come se il suo cuore gli stesse mandando baci invisibili e come se lui stesso, stesse diventando un cioccolatino.

E poi si sentì sciogliere. Il cuore scomparve, come se fosse compenetrato in lui.
 
E da allora, sprofondò dentro un incubo.
Comparve una carrozza e da essa, sbucarono fuori due donne.
Elena e Katherine.

“NO, NO, BASTA! Perché mi tormentate? Cosa volete ancora da me?? Non vi voglio! Non vi amo più! Io voglio solo Stefan, Stefan! Voi non c’entrate niente qui.”

“Damon..Damon..dovresti saperlo. Quando prendi una decisione, non puoi più tornare indietro..e tu hai deciso di amarci.” Disse Katherine.
“No..”

“Sì, Damon..sì. Un amore forte, potente! Dovresti saperlo che il rischio di creare un amore così, è che non ti lascerà mai..neanche quando sarai tu a non volerlo più!!” disse Elena.
Il suo libro si illuminò di nuovo.
Adesso il titolo recava “L’ultima riga delle favole.”
Girò la pagina e c’era scritto in caratteri viola:

Hai appena visto la tua anima. Uno sdoppiamento. Le due figure rappresentano crudeltà e debolezza. Chi è debole è sempre crudele.
Damon lasciò cadere il libro per terra.

“Non ci casco..è solo un’altra allucinazione…Zaccaria! Vieni subito qui. Che cosa c’entra tutto questo??”
Non se l’aspettava, non davvero. Ma Zaccaria apparve.
“Cerca di stare calmo e affronta la dualità dei tuoi sentimenti, Damon.”

“Non devo affrontare proprio niente, voglio solo che se ne vadano.” Disse Damon.
Le due figure scomparvero.
“Ohh, meno male. Non ci voleva molto, grazie.”

“Io non ho fatto niente, Damon.”
Dalla carrozza, sbucarono due Stefan.

Uno vestito come il 1864, l’altro aveva la faccia da vampiro.
“Ciao fratellino.”
“Zaccaria, ti scongiuro, perché mi stai facendo rivivere tutto questo?” disse, aggrappandosi a lui.

“Stai facendo tutto da solo, Damon..non te ne sei accorto? Il tuo cuore soffre..e sta sanguinando.
“Io..io..” sussultò nel rendersi conto che il suo stomaco era ricoperto di sangue.
Guardò i due Stefan che reggevano un cuore.

Grazie per avercelo regalato, fratellino.”
“Nooooooooo.” Gridò, scappando a perdifiato, ma era inutile.

Adesso sul deserto era scesa la notte, e si era trasformato in una foresta, dove nell’ombra degli alberi vedeva mille e mille volti orrendi, grotteschi, vittime e carnefici si mischiavano, facendolo impazzire. Gridava e correva e gridava e correva, invocando suo fratello.
Poi vide un pozzo.
E ci si buttò.
   
 
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