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Autore: Shadow Doom    16/08/2022    1 recensioni
Il desiderio di Yuna di rivedere Aerith felice, la porterà a risvegliare quello che i suoi genitori hanno combattuto tanto strenuamente.
La resa dei conti tra le forze del bene e del male è ormai giunta. Indipendentemente da come andrà, tutto finirà qui.
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aeris Gainsborough, Cloud Strife, Nuovo personaggio, Sephiroth
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun gioco
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- Questa storia fa parte della serie 'Un legame che trascende lo spazio ed il tempo'
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La Rosa fiorisce

 

Cecil aveva resistito ben oltre i propri limiti ai continui assalti di un Sephiorth più forte che mai. Era riuscito a spingersi così in là non per l'orgoglio o per la volontà di riscatto, ma per proteggere coloro a cui teneva. Non voleva assolutamente che accadesse qualcosa di irreparabile, doveva ancora dire loro molto come ad esempio chiedere scusa a Tifa per essere così ingiusto nei suoi confronti. Purtroppo però la mera intenzione non bastò a sopraffare il villain, per farlo ci sarebbe servito qualcosa di più.

 

“ Tu sarai il primo ad assaggiare il sapore della giustizia, peccato che i tuoi non siano coscienti per vederlo” affermò crudelmente il Leggendario Soldier pronto ad infliggere il colpo di grazia al ragazzo ormai completamente sconfitto.

Ad un soffio dal cuore di quest'ultimo la lunga katana si scontrò contro un sottile, ma inespugnabile strato di petali bianchi dal dolce profumo.

“ Cosa sono?” si domandò il nemico venendo respinto lontano dalla magica difesa. “ Non li riconosci? Sono i miei fiori” intervenne Yuna affiancando l'amico.

Sephiroth e Cecil quasi non la riconobbero. Se nell'aspetto non era cambiata molto, infatti le uniche particolarità risiedevano nell'essere circondata dagli stessi petali che avevano protetto il compagno e nell'intenso scintillio di entrambi gli occhi, la sua presenza trasmetteva una sensazione inedita e mai provata: pura serenità. Era sparito del tutto l'inquietudine del Caos e la furia della rabbia, l'essenza quasi demoniaca assunta solo pochi minuti prima aveva lasciato il posto ad un'aura angelica, anzi divina.

 

“ Questa forma è piuttosto inaspettata, ma ormai è troppo tardi. Niente e nessuno può fermarmi ora” sostenne con convinzione Sephiroth nascondendo, anche a se stesso, un crescente senso di disagio, “ Ti sbagli, noi possiamo” “ Noi? Sei impazzata per caso? Con te non c'è nessuno” “ Presto li sentirai, ma prima”.

Yuna afferrò la materia bianca, la quale emanava la luce di una piccola stella, e grazie ad essa diede vita a un qualcosa che poteva essere definito solo come miracoloso: l'intera Vivi venne attraversata da un'energia sconosciuta persino all'Eroe, che fece sbocciare meravigliose rose bianche, trasformando le macerie in un fantastico giardino degno del Regno delle fiabe. Queste rilasciarono un mistico polline che, diffusosi nell'aria, guarì tutti i guerrieri del bene in pochissimi secondi ed incredibilmente ridiede vita a tutti coloro che l'avevano persa durante la cruenta battaglia contro Jenova.

La nemesi di Strife tentò subito di fermarla, ma si ritrovò bloccato al suolo, vittima di un incantesimo che andava oltre la sua comprensione.

 

“ Ma tu sei davvero Yuna?” le domandò sconcertato il figlio di Lockhart, “ Sono io Cecil...Grazie per ciò che hai fatto” “ Rispetto a te e gli altri non ha fatto niente” “ Non è vero, senza il tuo atto di coraggio non sarei mai arrivata in tempo” “ Io...”.

Il giovane non seppe cosa rispondere e non tanto per il ringraziamento in sé, ma per il tono con cui era stato pronunciato, talmente pacifico e dolce da fargli dimenticare di essere nel bel mezzo della battaglia più importante per la storia del Mondo.

 

“ Yunie!” esclamò la fioraia accompagnata dal marito, correndo verso di lei ansiosa, “ Stai bene bambina?” “ Sì” “ Meno male”, rispose abbracciandola con calore. L'agente avrebbe voluto restare così a lungo, però doveva ancora sbrigare una faccenda importante per cui ruppe il momento pronta all'ultimo scontro. Prima però di mettere in atto ciò che aveva in mente, disse ai suoi con grande affetto: “ Mamma, papà, vi amerò sempre anche io”.

Cloud non capì esattamente cosa l'avesse spinta a parlare in quel modo, mentre sua moglie lo intuì grazie all'energia sprigionata dalla prima, identica a quella di Ifalna.

 

La Rosa Bianca si levò in volo e, una volta raggiunti una decina di metri dal suolo, alzò una mano verso l'alto. Subito dopo dei flussi neri, alcuni uscenti dalla sua testa, altri da quella dei suoi cari, si concentrarono sul palmo fino a creare una piccola sfera nera.

“ Ho capito il tuo segreto Sephiroth, sei tornato grazie al ricordo che hai lasciato di te in noi. Non c'è che dire, subdolo ed astuto. Tuttavia ora i tuoi semi del male scompariranno per sempre”. Sostenuto ciò strinse il pugno eliminando quello che aveva appena creato.

 

Il Leggendario Soldier, furibondo, le si scagliò contro, credendo di aver vinto il sortilegio in cui era caduto quando, in realtà era stata la stessa Yuna a lasciarlo andare.

Raggiunta l'attaccò alla massima potenza non riuscendo nemmeno a sfiorarla una volta, nonostante potesse contare anche sulle abilità di sua madre e di Kadaj. Allora provò con le magie, ma vennero annullate con un singolo gesto. Invece le mosse di Yuna, potenti e precise, centrarono sempre il bersaglio senza mai che da esse fosse percettibile alcun intento omicida. Era come se stesse combattendo con la certezza tipica di una divinità benevola, impressione rafforzata dalle sue impareggiabili capacità.

 

“ Non c'è niente che tu possa fare, il nostro spirito non ti lascerà scampo” “ Ancora con questo plurale? Mi stai davvero irritando” “ E' la prima che sei così agitato, significa che lo stai sentendo” “ Finiscila! Ti farò sparire insieme a questa insulsa città!”.

La minaccia del nemico non fu vana, infatti un colossale meteorite, tre volte più grande di Vivi, sbucò tra le nuvole. Il bianco cavaliere stava già assaporando il sapore della vittoria quando tantissimi petali avvolsero l'oggetto polverizzando in un batter occhio, evitando così ogni effetto collaterale.

 

“ Ma come!?” “ Non permetteremo che tu faccia altro male” affermò la discendente degli Antichi attaccandolo in picchiata con i suoi pugnali. Il primo si difese grazie alla fidata katana, l'impatto che ne seguì fu tale da spezzare le lame di ambo i contendenti.

 

“ La risolveremo alla vecchia maniere allora” sussurrò il criminale escogitando un piano offensivo a base magica, “ Yuna prendila!” esclamò Cloud lanciando alla figlia la Fusion Sword che quest'ultima, non appena la prese, scompose subite nelle sei armi che la costituivano.

Sephiroth, notando di essere stato circondato da quegli oggetti, commentò con derisione: “ Credi davvero di potermi battere con l'Omnislash? E' una tecnica che conosco”. Si fermò d'improvviso a causa del dolore provocato dall'essere stato trafitto da una delle spade.

“ Questa non è l'Omnislash di mio padre, ma la mia: l'Omnislash della Rosa e queste sono le mie spine” spiegò l'eroina mentre colpiva più e più volte l'avversario, facendo penetrare tanto affondo ogni singolo attacco da recidere muscoli, tendini, nervi e persino le ossa.

 

“ Questa è la nostra forza, la forza della speranza!” esclamò Yuna prima di infliggere l'ultimo, decisivo fendente.

In quell'attimo il figlio di Jenova vide l'essenza di tutti coloro che aveva ucciso e dell'intero popolo dei Cetra sostenere suddetta mossa, capendo finalmente i discorsi al plurale della rivale.

 

“ Potrai aver vinto, ma ritornerò” commentò spavaldo con le ultime energie, “ No, le mie rose te lo impediranno perché veglieranno sempre su di te”.

Improvvisamente dalla ferita mortale del villain sbocciarono decine di fiori capaci di annientarlo sia fisicamente che spiritualmente una volta per tutte.

 

“ Visto? Ho mantenuto parola, adesso possiamo vivere in pace” sussurrò Yuna con un sorriso sereno, precipitando verso il suolo esausta, ma per sua fortuna atterrò su un morbido letto di rose di bianche.

Quei canditi fiori erano davvero i fiori della sua vita proprio come le aveva detto sua madre da bambina ed in quell'istante capì veramente quanto fossero belli.

   
 
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