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Autore: KurryKaira    17/08/2022    1 recensioni
"Sai Hiromi? Giravano voci su quanto tu fossi pazza di me, completamente presa dal nostro rapporto, tanto da non renderti conto di non essere ricambiata. Perché sempre così distaccato, silenzioso, assente, sembrava chiaro a tutti che io non fossi in grado di amare. Ne erano convinti tutti, nonostante tutti i miei immensi sforzi, erano tutti convinti che io non ti avrei mai resa felice ma che a te non importava tanto era grande il tuo amore per me. Tanto che quasi me ne convinsi, non del fatto che non ero capace di amare, sapevo benissimo che avevo un cuore particolarmente caldo che batteva dentro di me e batteva per te, ma mi convinsi che tu saresti stata disposta a tutto pur di restare al mio fianco, per sempre."
Coppia principale: Kai e Hiromi.
Altre coppie: Max e Mariam, Rei e Mao, e un'altra che non posso dire perché sarebbe spoiler XD
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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' Sei a casa? Lo so che è tardi ma ho bisogno di parlare con qualcuno.' Quella notte, dopo essere andata via in tutta fretta da casa di Kai con addosso solo una vestaglia e un lungo cappotto, correva sconvolta lungo le strade per raggiungere quello che per lei era un posto sicuro. Le dita tremavano mentre velocemente pigiava i tasti del telefono, il ragazzo rispose in fretta.
' Ci sono. E' successo qualcosa? Mi devo preoccupare?'
' Niente di grave. Sto arrivando, grazie' grazie, forse non gliel'aveva mai detto a pensarci adesso. Con l'affanno arrivò alle porte di quella villa, attraversò il giardino e il laghetto e trovò l'amico di sempre sul portico accesso ad aspettarla.
Nel vederla rimase sconvolto:- Hiromi, hai praticamente le ciabatte!-
- Se è per questo sotto il cappotto sono in pigiama, fammi entrare dai- gli rispose e lui la assecondò, si fermarono a parlare da soli, seduti in quella grande stanza in legno dove un tempo spesso i bladebreakers riposavano.
- Il nonno e Daichi?- Chiese.
- Dormono, ma dimmi tutto- preoccupato.
- Scusa il disturbo, ho provato a contattare il Prof ma forse sta dormendo anche lui perché non risponde.-
Takao rise dolcemente:- Grazie per avermi avvisato di essere stata la tua seconda scelta!-
Hiromi:- Lui è meraviglioso lo sai, non come te!- Prese in giro e Takao fece il finto offeso.
- E Kai? Non ti poteva aiutare?-
- Ma il problema è lui- rivelò e il blader sgranò gli occhi, come se se lo aspettasse.
- Ecco lo sapevo. Sapevo che un giorno ti avrebbe fatta soffrire! Non fraintendermi, Kai è un bravissimo ragazzo ma non tu non fai per lui!- Si alzò nervoso camminando avanti e dietro.
- Mi ha chiesto di sposarlo Takao- disse lei a voce ferma, trattenendo un singhiozzo, ancora seduta sfiorava le sue caviglie guardando il parquet, allora il ragazzo si fermò, voltandosi a guardarla chiuse finalmente quella sua boccaccia.
- E' chiaro che è lui a non fare per me, e non il contrario. Perché io sono scappata Takao, sono scappata dalla paura di passare tutta la vita con lui- non riuscì a trattenere le lacrime mentre cercava di nascondere il viso tra i capelli. Takao le si avvicinò piano, timidamente l'abbracciò delicato cercando di consolarla, ma non era bravo a farlo, non riusciva a gestire la situazione, e in realtà non stava nemmeno pensando a lei.
" Kai" pensò adesso l'amico, dopo tutte le cattiverie involontarie che per più di un anno gli aveva detto alle spalle ma anche in faccia " mi dispiace, amico mio" pensò abbracciando la fidanzata fuggita " spero che tu abbia un amico a consolarti in questo momento. Ma conoscendoti..."
Passarono qualche ora a chiacchierare e ogni tanto a ridere tra le lacrime, fino a quando lei lo ringraziò di nuovo, e accarezzandoli il viso lo salutò augurandoli una buonanotte. Lui la guardò andare andare via mentre si rinfilava il cappotto su quella lunga vestaglia, le sembrò bella anche così, tra le lacrime e un pigiama da signora, sorrise poggiato alla colonnina del portico e non distolse lo sguardo fino a quando lei non sparì dalla sua visuale.
E poi ripensò a Kai, avrebbe dovuto scrivergli, ma forse con uno come lui le parole non erano necessarie. " Mi dispiace amico. Scusa di tutto, davvero" ripeté tra sé e sé.
Nei giorni successivi la ragazza continuò a scambiarsi messaggi di sfogo con Takao, non aveva ancora avuto il coraggio di tornare a casa da Kai, né tantomeno si erano scritti.
' Avevi ragione Takao. Kai è dolcissimo, non mi ha fatto mai mancare nulla, se non le attenzioni che una ragazza come me pretende.'
' Ma lo so, nessuno voleva parlare male di Kai. Ma era un dato di fatto, tu sei completamente diversa da lui. Era questo quello che intendevo.'
' Forse dovevo darti ascolto. Pensa te, è possibile che sia più in sintonia con te che con Kai?? XDDDD Roba da matti.'
' Divertente sì, simpatica!! Di sicuro nella vita hai stressato più me che Kai!'
' Perché tu te lo meriti. Ehi, ricordi quando tuo nonno voleva che ti sposassi?? Pazzoooo XDD'
' Sì, fuori di testa. Spero se ne sia fatto una ragione! Non dirlo che ti sei praticamente lasciata con Kai o tornerà ad assillarmi!'
' Ah perché? Sarebbe così terribile sposarmi signorino?!'
' Chissà.'
' Mm. Chissà...'
' Ti voglio bene scema.'
' Io di più.'
' Ci becchiamo al nostro matrimonio allora! XD'
' Ok, ok, ci vediamo là! XD'
Con Takao andava sempre a sfociare tutto nel comico, nello scherzo, era difficile avere un discorso serio con lui. Con Rei e Max non aveva avuto contatti in quei giorni, non voleva stressarli e magari creare problemi di coppia anche a loro. Però riuscì a sentirsi con il Professore finalmente, niente messaggi con lui, andò a trovarlo direttamente a casa.
- Si può sapere dove eri finito?? Avevo un sacco bisogno di te!-
- Ehi, io mi sono già iscritto all'università! Sono impegnato! Ma che è successo??-
- Sono scappata da Kai...- disse e lui senza aggiungere altro la fece accomodare in casa.
Parlare con il Professore era tutta un'altra cosa, anche se non aveva praticamente mai avuto una relazione era un tipo molto romantico e riusciva a entrare nell'ottica di entrambi, vedeva il punto di vista di Hiromi, e quello di Kai. Si accorse che involontariamente le parole di Takao tendevano ad allontanarla da Kai, il Professore invece era molto più maturo, cercava la soluzione, il Professore cercava di riportare armonia nel loro rapporto.
Erano sicuramente molto giovani, non pretendeva che Hiromi si sposasse adesso, sicuramente Kai aveva delle idee tutte sue nella testa che il resto del mondo trovava assurde ma era capace di ascoltare e comprendere. E' vero che non le dava le attenzioni che Hiromi pretendeva ma non era cattiveria, anzi, in realtà nel periodo trascorso insieme lui aveva fatto molti più cambiamenti di lei, forse adesso toccava a lei capirlo veramente e accettarlo. La cosa le faceva paura, aveva ancora tanti dubbi, chissà se era davvero l'uomo per lei, chissà se l'avrebbe resa felice come lei voleva essere, ma due cose erano sicure: Kai avrebbe in tutti i modi voluto vederla felice e in questi giorni, tra un messaggio di Takao e l'altro, lei aveva pensato sempre e costantemente a quanto Kai le mancasse. E a farglielo notare era stato proprio il Professore, lo abbracciò:- Saresti un ottimo compagno!-
- Lo so, in effetti dovevi davvero innamorarti di me!- Rispose ridacchiando nell'imbarazzo, rispondendo a un discorso vecchio di quasi due anni.
Erano passate quasi due settimane dal giorno della proposta e finalmente Hiromi, con indosso un vestitino allegro di colore rosso e bianco, bussò a casa di Kai, imboccando tutto il coraggio che aveva. Le chiavi purtroppo non le aveva con sé, perché quel giorno era scappata così in fretta da averle lasciate lì.
Sentì miagolare  e notò che Yuki dall'interno ticchettava sul vetro della finestra felice di vederla, sorrise alla miciona.
Chissà se Kai era in casa, si chiese, ma lui aprì. Aveva pantaloni eleganti, grigi, e una camicia, a guardarlo non sembrava più quel ragazzo sportivo, ma un dirigente a tutti gli effetti.
Il tempo passava, e Kai sembrava già un uomo adulto, sarà per le pressioni della famiglia, forse per quello che a lui non era parsa così assurda l'idea di un matrimonio a 20 anni.
Era così serio, classico suo, ma era diverso, la guardava severo senza dire nulla.
- C... ciao Kai- balbettò lei.
Lui le fece solo cenno su una sedia all'interno. C'erano degli abiti che Hiromi aveva lasciato lì, in effetti ricordiamo che era fuggita in pigiama.
- No, non sono venuta per quelli. Non ci stavo pensando proprio. Kai, volevo chiederti scusa. Posso entrare?-
Lui stette un attimo a pensare, poi espirò come se stesse trattenendo il fiato da troppo tempo e la lasciò passare.
Notò adesso lei, che sul tavolo, lo stesso di quella notte, c'era ancora poggiata la custodia con l'anello. Trattenne un singhiozzo vedendolo ancora lì, in attesa, ma gli occhi non riuscirono a non bagnarsi.
- Oh Kai, mi dispiace. Davvero, io non so cosa tu abbia potuto pensare in questi giorni, ma credimi, io ti amo esattamente come prima!- Gli disse perdendo la sua calma mentre lui le rimaneva impassibile di fronte lasciandola parlare.
- Mi ha spaventato quello che mi hai chiesto. Siamo ancora così giovani e...-
- E io non sono il ragazzo che fa per te, giusto?- Disse allora lui, con voce calma ma sguardo fermo, lei non rispose subito.
- Tutte le volte che mi hai detto che eri felice, che ti andava bene la mia stranezza. Perché sono strano, l'hai detto anche tu che sono strano. So di essere strano ma a me vado bene così- ora parlava veloce anche lui, come se stesse sfogando anni di frustrazioni:- Ho cercato di essere più "normale" possibile per te, io più di così non posso. Questo sono io, Hiromi. Prendere o lasciare.-
- Ti prendo- disse lei:- Ti prendo, ma ti prego, non parliamo di matrimonio adesso. Mi devi dare tempo di pensare...-
- Pensare a cosa?-
- Alla mia vita, a decisioni da prendere, a tante cose!...- Ricevette un messaggio, istintivamente prese il telefono, lesse velocemente il messaggio senza darci peso e lasciò il telefono aperto sul tavolino, accanto all'anello.
- Riesci a capirmi Kai? Non devi pensare che io non ti ami!-
- Sei sparita per due settimane. Hai idea di come possa essermi sentito?-
- Tu sparivi anche per più tempo a volte!- Rise nervosa e lui non poté controbattere.
- Devo... devo fare pipì. Scusa...-
- Sai dov'è il bagno- disse lui.
La ragazza si allontanò seguita da Yuki, e il telefono poggiato ancora su quel tavolo ricevette un altro messaggio.

' Ci sei?' A Kai, che era di fianco al tavolino, non poté non cadere lo sguardo. Hiromi non si era mai fatta problemi a mostrargli il telefono, quindi gli uscì istintivo leggere i messaggi.
Dall'ultimo ' Ci sei?' A quello di pochi minuti prima ' Sta sera grigliata' a quelli dei giorni precedenti ' Ci becchiamo al nostro matrimonio', ' Chissà', ' Sarebbe così terribile sposarmi?', ' Ti sei praticamente lasciata con Kai', ' è possibile che sia più in sintonia con te che con Kai?', ' tu sei completamente diversa da lui'.
Quando lei tornò dal bagno lo trovò lì, con sguardo cupo vicino al suo telefono. Erano stati da parte sua così innocenti quei messaggi che non riuscì nemmeno a capire subito perché Kai avesse quello sguardo. Ma lui parlò:
- Ho capito a quali decisioni da prendere ti riferivi.-
Lei intuì intravedendo i messaggi. Non poteva aver pensato che nello scherzo ci fosse un fondo di verità.
- Semplicemente non sono l'uomo che vuoi sposare- le lanciò il telefono piano, lei lo prese al volo.
- Vai via- le disse poi con voce sottile.
- Kai- lei tremò non trattenendo più un groppo in gola:- Ti stai facendo un'idea completamente sbagliata!- Allarmata.
- Vai via- ripeté lui a denti stretti cercando di mantenere la calma.
Lei raggiunse sconfitta la porta dopo aver preso i suoi vestiti:- Va bene, ti lascio il tempo per riflettere e renderti conto che adesso sei ridicolo- piangeva ma era severa:- Stavamo solo scherzando! E ci conosci benissimo!- Lui non le rispondeva più:- Tranquillizzati e ne riparliamo. Promettimi che ne riparliamo!- Diceva piangendo aprendo la porta ma non trovando il coraggio di andare via:- Ci vediamo mercoledì alle 19 al Belvedere, mi hai sentita? So che siamo liberi entrambi per quel giorno, non inventarti impegni inesistenti.-
Lui si avvicinò alla porta per chiuderla al posto di lei.
- Kai! Mercoledì alle 19! Mi raccomando. Ti amo!- E la porta si chiuse quasi sul muso di lei che piangendo disperata si lasciò cadere su quell'uscio battendo due pugni:- Ti amo, lo sai!!-
Quel mercoledì arrivò, furono giorni interminabili, ma arrivò. Takao aveva continuato a scriverle, e lei aveva gentilmente risposto ma rifiutando ogni invito o uscita tra amici, trascorse quei giorni solo nell'attesa di quel mercoledì.
Si fecero le 19 e lei era lì, bellissima ad attenderlo, indossando lo stesso vestito che indossava quel giorno al compleanno di Takao quando gli si dichiarò.
Era nervosa, ma credeva nel loro amore. Insomma, quell'uomo le aveva chiesto di sposarla! Doveva perdonare una sciocchezza simile! Una sciocchezza che non andava neanche perdonata, perché Takao e Hiromi scherzavano così sempre e lui lo sapeva, forse quella volta era semplicemente il momento sbagliato per scherzare, tutto qua.
Era nervosa, ma credeva nel loro amore. Ci credeva tanto, ma ci credette un po' di meno nel momento in cui lui non si presentò.
Il mascara le scolò giù dalle guance mentre le braccia distese lasciavano le mani tremanti grattarsi ripetutamente tra di loro.
Aspettò e aspettò piangendo in mezzo ad altri innamorati che passando la guardavano incuriositi e impietositi ma lui non arrivò mai.
Ricordò un ultimo appuntamento che aveva rifiutato, i ragazzi stavano festeggiando a casa Kinomiya l'ammissione all'università di Max. Dubitava fortemente che Kai fosse lì ma decise di raggiungerli. Aveva detto che non avrebbero avuto appuntamenti, ma questo era uscito all'ultimo, chissà?
Chi voleva prendere in giro, pensava correndo, non stava andando lì nella speranza di trovare Kai, sapeva benissimo che non ci sarebbe stato.
Lei stava andando per vendicarsi di lui. Le aveva fatto questo per una sciocchezza! Una sciocchezza! "Era uno scherzo, un gioco!" Correva disperata "Ah sì?"
Superò il portone in legno raggiungendo il giardino dove vi erano tutti, Rei con Mao, Max con Mariam, il Prof, Daichi, e Takao che con un bicchiere di cola in mano faceva lo stupido a rischio di macchiare l'abito di Rei vicino, e che chiaramente non avrebbe perdonato. " Ah sì, Kai? Sai cosa..." La notarono, e il vociferare si fermò completamente, lei era visibilmente scossa e aveva uno sguardo corrucciato e il viso completamente coperto dalle lacrime.
" ...trasformerò quello scherzo in realtà, perché è questo che ti meriti, tu che non mi hai mai portata a una festa così" si avvicinò a passi veloci verso il ragazzo dai lunghi capelli blu e lo baciò, davanti a tutti. Il bicchiere cadde dalle mani di Takao rovesciandosi e sporcando un po' i vestiti di Rei che preso da un'altra ovvia scena nemmeno se ne accorse.
Il bacio durò pochi secondi che in realtà parvero interminabili solo al campione di beyblade, e realizzò la cosa solo quando lei si staccò. Il resto della squadra rimase ammutolito, solo Daichi esclamò:- L'ha baciato!! L'ha baciato in bocca!!- Ricordando una vecchia scena col Professore protagonista.
Rei e Max si guardarono stringendo i pugni, Mao portò le mani alla bocca e Mariam si voltò indignata da un'altra parte.
Il Professore scostò la testa pensando " no, no Hiromi, e tutti i miei bei discorsi??"
Takao invece, d'istinto, sorrise, senza sapere dire altro.
Lei chiese scusa, e scappò di nuovo via resasi conto della figura. L'ex capitano si voltò a cercare consiglio tra gli sguardi dei suoi compagni e amici, sguardi che fecero segno di no, di lasciar perdere, ma Takao, al solito, fece di testa sua e la seguì abbandonando la festa.
Non c'era luna quella notte e i lampioni si erano praticamente fulminati tanto da lasciare l'intera strada attorno a quella villa al buio. Takao, più veloce la raggiunse subito, l'afferrò per il braccio e senza voler essere violento la sbatté contro il muro per fermarla.
- Hiromi- la chiamò un po' nel panico:- Che ti è preso? Spiegami! Che significa?-
- Non significa nulla!- Gli urlò per poi baciarlo di nuovo e lui non riuscì a non ricambiare quel bacio che secondo dopo secondo diventata più appassionato.
" Che sto facendo?!" Pensò poi lei in un attimo di lucidità pronta a fermare e spingere via dalla sua bocca quella di Takao, ma prima che potesse farlo lei a fermarli fu un pugno sul muro, così rumoroso da attirare la loro attenzione. Era Rei, seguito dagli altri, guardava Takao severo. - Pensavo fossi uscito a calmarla, non ad approfittare di lei.-
- Io... io- disse imbarazzato:- Sì ma è stata lei, di nuovo!- Cercava di scusarsi.
Prof:- E' chiaramente sconvolta... sono preoccupato per lei.-
- Ah sì?- Disse il cinese nero in viso, e Max sembrava volerlo assecondare:- Io invece sono preoccupato per un altra persona.-
Takao abbassò lo sguardo, doveva essere davvero un pessimo amico, altroché " Kai, mi dispiace" pensò di nuovo.
Hiromi rimase a guardare l'amico straniero con occhi tremanti, che voleva saperne lui di fedeltà? E le stava facendo la predica? Anche Max però sembrava avercela con lei, che cosa aveva fatto? " Povero Kai" pensò adesso anche lei. - Takao, non significava nulla davvero, spero tu lo sappia- gli disse sconfitta prima di andare via e nascondersi per sempre.
- Era un capriccio?- Chiese.
- Sì- rispose allontanandosi ma non distogliendo lo sguardo da lui.
- Beh- sorrise inaspettatamente Takao:- Io ti perdono. Anche se dovessi essere pestato a sangue dal tuo ex ragazzo per questo!- Takao in quel momento fu l'unico a donarle uno sguardo amorevole mentre tutto il resto del mondo sembrava disprezzarla. Ricambiò il sorriso e si allontanò nel buio di quella strada.
  
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