007) “Le giornate dovrebbero iniziare con un abbraccio, un bacio, una carezza e un caffè. Perché la colazione deve essere abbondante”
– Charles M. Schulz
Vivere insieme aveva i suoi vantaggi e svantaggi. Uryu e Ichigo erano diversi in tutto, carattere e abitudini, ecco perché discutevano spesso. Ma c’erano anche tanti bei momenti piacevoli. Come quando si addormentavano insieme, l’ora dei pasti, il tornare a casa dopo una lunga giornata di lavoro. E poi c’era il momento del risveglio. Di solito Uryu era il primo a svegliarsi ma, a causa del suo lavoro, questa era un’abitudine che aveva preso anche Ichigo. Anzi, a volte era proprio che veniva a svegliarlo. Il suo arrivo era sempre preceduto dall’aroma del caffè – che a Uryu non piaceva, ma era l’unica cosa in grado di dargli un po’ di energia.
Poi avvertiva il suo passo pesante e la porta aprirsi.
«Ehi. Sveglia, guarda che farai tardi, altrimenti.»
Uryu si lamentò, cercando i suoi occhiali.
«Sei sempre così silenzioso. E soprattutto delicato, la mattina.»
Ichigo borbottò, sembrava una teiera in procinto di scoppiare. Questo lo rendeva carino. Gli si avvicinò, tenendo tra le mani una tazzina di caffè.
«Non mi piace. Ma se non lo prendo, non riuscirò a svegliarmi. Ci hai messo dello zucchero, almeno?» domandò Uryu.
Ichigo sembrò pensarci su.
«Temo di essermelo scordato. Rimedierò.»
Dicendo ciò posò la tazzina. Gli posò una carezza tra i capelli e poi lo attirò a sé per abbracciarlo e posargli un bacio. Uryu si sarebbe riaddormentato tra le sue braccia.
«Questo cos’è?»
– Charles M. Schulz
Vivere insieme aveva i suoi vantaggi e svantaggi. Uryu e Ichigo erano diversi in tutto, carattere e abitudini, ecco perché discutevano spesso. Ma c’erano anche tanti bei momenti piacevoli. Come quando si addormentavano insieme, l’ora dei pasti, il tornare a casa dopo una lunga giornata di lavoro. E poi c’era il momento del risveglio. Di solito Uryu era il primo a svegliarsi ma, a causa del suo lavoro, questa era un’abitudine che aveva preso anche Ichigo. Anzi, a volte era proprio che veniva a svegliarlo. Il suo arrivo era sempre preceduto dall’aroma del caffè – che a Uryu non piaceva, ma era l’unica cosa in grado di dargli un po’ di energia.
Poi avvertiva il suo passo pesante e la porta aprirsi.
«Ehi. Sveglia, guarda che farai tardi, altrimenti.»
Uryu si lamentò, cercando i suoi occhiali.
«Sei sempre così silenzioso. E soprattutto delicato, la mattina.»
Ichigo borbottò, sembrava una teiera in procinto di scoppiare. Questo lo rendeva carino. Gli si avvicinò, tenendo tra le mani una tazzina di caffè.
«Non mi piace. Ma se non lo prendo, non riuscirò a svegliarmi. Ci hai messo dello zucchero, almeno?» domandò Uryu.
Ichigo sembrò pensarci su.
«Temo di essermelo scordato. Rimedierò.»
Dicendo ciò posò la tazzina. Gli posò una carezza tra i capelli e poi lo attirò a sé per abbracciarlo e posargli un bacio. Uryu si sarebbe riaddormentato tra le sue braccia.
«Questo cos’è?»
«Come cos’è? Il mio buongiorno. Tutti i giorni dovrebbero cominciare così. Ti pare, Uryu?»
Ma tu guardalo, pensò. Ha imparato adesso ad essere romantico. E anche io.
«Okay. Mi trovi d’accordo» ammise, affondando il viso sulla sua spalla. Si sentiva stranamente assopito, ma pronto ad affrontare un nuovo giorno.
Nota dell'autrice
Ammetto che io stessa vorrei un buongiorno così da Ichigo. E invece non ho un cabbo, ma dettagli. Almeno Uryu è contento e può iniziare la giornata con delle good vibes (lo sto inividiando tantissimo, sigh). Ichigo avrà anche la delicatezza di un elefante in un negozio di cristalleria, ma guardate quanto ha imparato a essere tenero.
Alla prossima!
Nao
Ma tu guardalo, pensò. Ha imparato adesso ad essere romantico. E anche io.
«Okay. Mi trovi d’accordo» ammise, affondando il viso sulla sua spalla. Si sentiva stranamente assopito, ma pronto ad affrontare un nuovo giorno.
Nota dell'autrice
Ammetto che io stessa vorrei un buongiorno così da Ichigo. E invece non ho un cabbo, ma dettagli. Almeno Uryu è contento e può iniziare la giornata con delle good vibes (lo sto inividiando tantissimo, sigh). Ichigo avrà anche la delicatezza di un elefante in un negozio di cristalleria, ma guardate quanto ha imparato a essere tenero.
Alla prossima!
Nao