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Autore: Francyzago77    17/08/2022    6 recensioni
Amicizia, amore, famiglia, sfide, passione. E un pallone.
Quanto basta per raccontare una storia semplice ...
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji, Kojiro Hyuga/Mark, Nuovo personaggio, Sanae Nakazawa/Patty Gatsby, Tsubasa Ozora/Holly
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ormai il campionato era entrato nel vivo, l’anno scolastico proseguiva regolarmente e, tra i ragazzi e le ragazze, si discuteva spesso su cosa fare al termine delle superiori. C’era chi già aveva le idee chiare, chi era indeciso e chi non sapeva proprio quale strada prendere.

-La mia scelta – ripeteva Evelyne in cortile, durante l’intervallo – è tra lingue straniere o letteratura. La prima facoltà mi darebbe più sbocchi lavorativi ma la seconda forse, mi affascina di più.

-Io, lo sapete, sono sicura per veterinaria – era Susie a parlare – da quando ero bambina che sognavo di lavorare con gli animali. E tu Patty, hai deciso?

-Sarei orientata a diventare giornalista – rispose – mi piacerebbe ma ci sono molte variabili da considerare.

Il suo sguardo si rattristò un poco e aggiunse:

-Tra cui il futuro di Holly. Se lui andrà a giocare all’estero sarà dura per me! Non so se riuscirei a resistere a una storia a distanza.

-Ma lui cosa ha deciso? – chiese Evelyne preoccupata nel vedere l’amica così.

-Ancora non ne abbiamo parlato proprio seriamente – spiegò Patty – ma lo sapete tutti che il suo desiderio è sempre stato quello di giocare in un grande club.

-Dovete parlarne – sottolineò Susie – e fare delle scelte.

Patty annuì ma nel cuore sentiva tanta ansia e preoccupazione.

Chris si era distanziata dalle altre, stava per conto suo, appoggiata al muretto.

-E tu – le chiese Evelyne coinvolgendola nella discussione – cosa pensi di fare dopo gli esami?

Lei scosse la testa e rispose:

-Ancora non ho deciso nulla e neppure ci sto pensando.

-Tu hai già il tuo lavoro come modella – affermò Susie ma l’altra disse subito:

-Non mi interessa più, ho smesso con i servizi fotografici!

-Davvero? – Patty era felice di aver appreso quella notizia perché sapeva quanto l’amica fosse stanca di quell’occupazione.

-Mi sono presa una pausa – spiegò – ho rifiutato tutte le offerte.

-E tua madre? – domandò Patty incuriosita – Come l’ha presa?

-Le ho detto che era per concentrarmi di più nello studio in previsione degli esami finali – fu la risposta di Chris – ma in realtà non è neppure così.

Patty si avvicinò all’amica come per creare un’atmosfera più intima.

-Non ho proprio idea di cosa fare dopo la scuola – ripeté Chris – non so prendere una decisone perché sono stati sempre gli altri a far scelte al mio posto.

Evelyne e Susie si erano allontanate dovendo rientrare prima in aula per ripassare in vista di un’interrogazione, le due amiche erano rimaste sole.

-Dovrei dirti – continuò Patty – che ora le decisioni le devi prendere da sola, che devi parlare chiaramente con tua madre ma poi mi accorgo che sono brava a dar consigli agli altri e poi quando si tratta di me non riesco a concludere nulla!

-Ma no! – esclamò Chris per rassicurarla – Sono convinta che diventerai una brava giornalista e potrai seguire il tuo capitano in ogni parte del mondo!

Patty rise e domandò:

-E tu seguiresti il tuo Lenders?

-Credo sia una – rispose l’altra arrossendo – delle uniche certezze che ho!

- Allora – esultò Patty – devi farti forza e raccontare a tua madre che vi state frequentando.  

-Tu sei pazza! – esclamò l’amica – Per ora non ci penso minimamente, io e lei ci vediamo pochissimo, quando io torno mia madre esce e viceversa quindi non mi pongo il problema.

-Non puoi rimandare ancora a lungo – le disse Patty con tono quasi di rimprovero.

-La stessa cosa potrei dirla io a te – replicò Chris – quando ti decidi a parlare con Holly del vostro futuro?

Patty costatò che l’altra aveva ragione e pensò che, con i problemi degli altri, era sempre tutto più semplice. 

-A proposito – proseguì Chris in tono più sereno – molto probabilmente mi serve una copertura per domani pomeriggio.

-Ho capito – asserì l’amica – se hai bisogno puoi dire che sei con me e invece starai con Mark chissà dove!

-Sei un tesoro – la ringraziò abbracciandola.



Seduta a riva del laghetto, Chris si rispecchiava nell’acqua calma mentre faceva roteare la mano dentro di essa formando piccoli cerchi concentrici. Era un pomeriggio tranquillo e lei ufficialmente si trovava lì con Patty, Evy e Susie. Questo era ciò che aveva detto a sua madre prima di uscire.

-Ti piace qui? – le chiese Mark avvicinandosi dopo aver parcheggiato la moto nei paraggi.

Lei annuì, il suo sguardo era distratto, la mente altrove.

-Preferivi il cinema, come l’altro giorno? – le domandò ancora Mark – Non ho visto che film davano oggi!

Chris sorrise rispondendo:

-A noi non importa molto della trama del film!

Allora risero entrambi e poi, guardandosi con complicità, si diedero un semplice bacio sulle labbra.

-Mi dispiace – esordì lui – la prossima volta, magari, ti porto in un posto migliore. Capisco che sei abituata a qualcosa di più elegante, più raffinato.

-Oh no – lo interruppe subito Chris scuotendo la testa – io sto benissimo qui! Non farti problemi con me, ti prego. Mi basta stare con te, in qualunque luogo.

Eppure Mark si sentiva in difetto, terribilmente in difetto.

-Devi scusarmi – continuò lei – pensavo ad altro.

In realtà pensava a sua madre, a come sarebbe stato difficile dirle di quella relazione che già sapeva non avrebbe approvato. E a come era complicato prendere una decisione. Decidere di parlarle e andare contro tutto e tutti. Contro la famiglia Price.

-Tu – domandò di getto a Mark – hai paura quando devi tirare un rigore?

Lui rimase un attimo ammutolito.

-Cosa? – era incredulo – Perché me lo chiedi?

-Ti prego rispondimi! – continuò Chris – Come fai a tirare un calcio di rigore? Stai lì, da solo, davanti al portiere e in un secondo devi decidere dove e come calciare. Non hai paura?

-No, io non ho paura – rispose con sicurezza Mark.

-Io non li guardo mai i calci di rigore – aggiunse la ragazza – se sto seguendo una partita e danno un rigore, chiudo gli occhi e mi giro dall’altra parte. Non ce la faccio!

-Affrontare da solo il portiere – ribadì Lenders – non mi ha mai spaventato.

Chris gli prese la mano per trovare rassicurazione.

-Tirare un calcio di rigore – affermò di nuovo Mark – non mi fa paura.

La strinse a sé e con evidente difficoltà le disse:

-Mi fanno più paura i tuoi occhi se non vorranno guardarmi, o la tua bocca se un giorno mi dirà che non vorrai stare con me perché non ne sono all’altezza.

-Non accadrà mai – rispose Chris determinata e sicura.



 
Qualche sera dopo, stranamente, a villa Price, erano seduti a tavola insieme Chris, Benji e la mamma. 

Squillò il telefono.

-Vado io! – disse la ragazza sobbalzando dalla sedia – Sicuramente è per me.

Corse all’apparecchio afferrando con foga la cornetta.

-Pronto? – chiese col cuore in gola.

-Ciao Christine – era la voce di Mark dall’altro capo del telefono.

-Oh ciao Patty – salutò lei con voce squillante.

-Va bene domani, solita ora, solito posto?

-Benissimo, domani pomeriggio. Prendiamo l’autobus?

-Sì, tu prendi l’autobus poi scendi come sempre alla penultima fermata, io ti aspetterò lì.

-Perfetto, a domani! Buonanotte.

-Buonanotte.  

Riagganciò la cornetta, tornò a tavola.

-Era Patty? – chiese la madre – Dove andate di bello domani?

-Oh, per negozi – mentì la giovane – Holly ha gli allenamenti e noi ce la spasseremo passeggiando per la città.

-Domani staremo al campo fino a tardi – specificò allora Benji – perché poi ci sarà la pausa in vista della partita con la Nazionale giovanile.

-Quando è prevista la partenza? – domandò la signora Price.

-La prossima settimana – rispose il figlio.

Chris stava terminando il pasto, suo fratello aggiunse:

-Sai chi ci sarà tra i convocati? Tom Becker.

-Il tuo amico che gioca in Francia? – chiese la donna stranamente loquace quella sera.

-Sì, proprio lui – rispose Benji – non vediamo l’ora di giocare di nuovo insieme, Tom, Holly ed io.

Avendo paura che nel discorso si nominasse anche Mark, improvvisamente Chris si alzò da tavola annunciando:

-Non mangio più, salgo in camera vorrei ripassare per l’interrogazione.

Benji la osservò, era sempre più sfuggente, introversa e sovrappensiero.

-Venerdì, sabato e domenica liberi – nella sua stanza contava i giorni – e poi partirà per il ritiro. Sarebbe meraviglioso trascorrerli insieme.

Si addormentò con quell' idea.  
   
 
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