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Autore: Faith_03    18/08/2022    0 recensioni
[Attaco dei giganti]
Celine è una giovane soldatessa della Guarnigione piena di speranze e aspettative nell'aiutare soprattutto le persone di Trost.
Levi è il soldato più forte dell'umanità con un passato alle spalle da dimenticare ma porta tutti i giorni i segni sulla pelle e anche nel carattere.
Due soldati di due legioni diverse si incontrano varie volte e dopo un incidente sulle mura riescono a stare molto a contatto e finiscono per conoscersi e anche a parlare.
Così si intrecciano le loro vite diverse e nel soldato più forte dell'umanità scatta un sentimento nuovo e mai provato fin'ora: l'amore.
Riusciranno i due soldati a stare insieme mentre fuori dalle mura il pericolo è sempre pronto a cercare di far male all'umanità?
Genere: Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Nei giorni a seguire Celine continuò ad aiutare Zoe come meglio poteva, alcuni giorni la caposquadra o faceva tutto di fretta, e la ragazza della Guarnigione non riusciva a starle al passo, oppure pensava talmente tanto a lungo da restare per ore in silenzio. 

Intanto lei stava lì ad aspettare notizie nuove. 

Ogni volta che vedeva in giro il capitano Levi le saliva il cuore in gola, si aspettava che andasse da lei per informarla che la sua richiesta era stata accolta, e loro potevano uscire a cercare il fratello. 

Pregava per questo momento, sperava che, in qualunque posto fosse, stava bene ed era in un punto protetto dove nemmeno i giganti lo avrebbero trovato. 

Chissà se esisteva un rifugio del genere. 

Nei momenti di solitudine pregava in continuazione, poi per fortuna i ragazzi conosciuti nei giorni scorsi riuscivano a distrarsi semplicemente parlando con lei e a conoscersi a vicenda. 

La ragazza li riteneva un bel gruppo nonostante fossero soldati pronti ad ammazzare i giganti. 

Capitò pure che il comandante non aveva da fare solo al laboratorio, si occupava anche di allenare i cadetti di rango inferiore e Levi stava sempre nei paraggi. 

Qualcosa diceva alla ragazza, come una vocina, che si era aperta con un soldato sbagliato, anche se era il capitano della Legione Esplorativa, non stava facendo nulla di quanto le aveva promesso quel pomeriggio. 

Poi cercò di eliminare questo pensiero cattivo perché appunto lui era il capitano, aveva di sicuro molti altri compiti a cui pensare. 

Mentre ragionando in modo serio, ricordò pure che fu lei stessa a non voler che loro affrontassero di nuovo i giganti, eppure i cittadini normali non potevano stare fuori dalle mura delle città. 

  "Fratello mio, se non sei fuori, ti prego, fa che sei in un'altra città protetta dalle mura... Cerca un contatto con noi... Cerca di tornare a casa..." 

Il suo cuore le faceva male ogni volta che ci pensava. 

Poi un giorno, mentre lei Zoe erano fuori nel cortile per allenare i cadetti, e Celine quel giorno per distrarsi si era portata dietro un libro per evitare di far sentire i ragazzi osservati, il Comandante Erwin fece a sua comparsa a sorpresa. 

  - Ragazzi, devo fare un piccolo annuncio: Ho ricevuto troppo tardi un messaggio molto importante di una famiglia che, alcuni giorni fa, ha perso un figlio fuori dalle mura. 

Questo ragazzo si chiama Tyron De Clairk, e sì, è il fratello maggiore della ragazza che stiamo ospitando - al nome del fratello Celine alzò il naso dal libro e cercò di alzarsi in piedi con un braccio solo - È partito prima dell'attacco a Trost da parte dei giganti e solo ora mi è giunto l’avviso tra le mani. 

So che è una missione diversa ma dobbiamo trovarlo vivo o morto, è da molto che è sparito. 

Dobbiamo aspettarci di tutto. 

Sulla lettera dei suoi genitori c'è scritto che doveva recarsi a Ragako. Qualcuno di voi conosce questo posto? - 

  - È il mio villaggio. - 

A sorpresa Connie alzò la mano, e poi anche Sasha: 

  - Pure io lo conosco, signore. È poco lontano dal mio. - 

Mentre i ragazzi parlavano, Celine riuscì a raggiungerli: 

  - Comandante Smith...- 

  - Tu lo sapevi, De Clairk? - 

  - Sì comandante, purtroppo sì... Ma è stato difficile per me dirlo... Non sapevo con chi parlarne e... Non volevo approfittarne di voi tutti... - 

  - Anche se possiamo uscire, la colpa è anche nostra che questa lettera è stata ritrovata in questi giorni. 

Mi serve un gruppo per questa missione di recupero. - 

  - Posso venire anch'io? - intervenne Zoe - Magari riesco a prendere un gigante per i miei esperimenti! - 

Già la ragazza non stava nella pelle, cosa che fece rabbrividire la sorella del disperso lì presente, non conosceva per niente quella donna. 

  - È una missione di recupero Zoe, non è una delle solite. 

Dobbiamo solo essere veloci e cercare questo ragazzo. - 

  - Ma... Ma... - 

  - Verranno i tuoi ragazzi, tu devi stare qui. Hai altro a cui pensare. 

Voialtri seguitemi. -

E fu così che Erwin si allontanò portando con sé la squadra di Hanji e quella di Levi, senza però i presenti. 

La sorella di Tyron si sentì divisa in due dopo quel momento. 

Da una parte felice che le sue preghiere erano state ascoltare, ma dall'altra... Aveva paura di vedere negli occhi la donna che si era proposta di accompagnarli, anche se era stato Erwin in persona le aveva detto di no. 

Si sentiva tremendamente in colpa anche per quello. 

Dopo tutto quello che Zoe aveva fatto per lei, la donna era stata rifiutata ad uscire dalle mura con i suoi compagni. 

Offesa ma ancora per nulla vinta, cercò di raggiungere il comandante mentre lo chiamava a gran voce, anche Celine fece per fermarla, poi una voce la bloccò: 

  - Lasciala andare. - Levi aveva le braccia incrociate e non guardava in direzione di Celine - Deve capire che questa uscita dalle mura è diversa. Non serve la sua presenza, e nemmeno la mia. -  

  - Ma...- 

La ragazza non sapeva che dire, anche se era in forte trepidazione per la loro partenza per cercare il fratello, sperando ancora vivo, si ricordò che a Zoe quegli esseri piacevano. 

Inoltre chiacchierando, la caposquadra le aveva detto una volta che era riuscita a catturare ben due di esemplari quando questi erano riusciti ad entrare a Trost, peccato che qualcuno glieli aveva uccisi prima che iniziasse a studiarli davvero. 

Sapeva quanto ci teneva, peccato che quella missione era lo stesso pericolosa, e se nessuno dei ragazzi sarebbe tornato? 

La colpa era da attribuire a lei? 

Prima che si fece prendere dallo sconforto Levi la distrasse: 

  - Vorrei parlarti di una cosa, ma è meglio davanti ad una tazza di the. -

La proposta era davvero allettante per lei. 

Insieme al capitano si recò alla mensa deserta del Corpo di Ricerca, loro due erano soli proprio nelle cucine e Levi preparò l'acqua per la bevanda ambrata. 

Celine non aveva ancora visto quella parte della loro base, si portava da mangiare dalla sua mensa e di solito rimaneva in laboratorio, non era mai stata in quella stanza. 

Pure Zoe a volte mangiava più allo studio che in mensa, forse per fare compagnia a lei, Celine si sedette su una delle tante panchine dopo aver almeno portato, un po' per volta, due tazze, due cucchiaini e anche un poggiateiera in legno. 

Il capitano arrivò e versò il liquido ambrato in entrambe le tazze e si sedette di fronte a lei. 

  - Mi dispiace che Erwin sia partito ora per cercare tuo fratello, ma non hai idea di quante scartoffie ha nel suo studio. - 

Anche se il tono sembrava essere tranquillo, il suo sguardo era sempre quello che Celine vedeva ogni giorno, sembrava un uomo sempre arrabbiato con chiunque, oppure a volte era solo serio. 

Anzi, a volte azzardava a pensarlo addirittura scocciato. 

Eppure quando avevano fatto colazione quella volta sembrava una persona diversa. 

  - Mi dispiace che sia accaduto tutta questa faccenda... Non so come si deve fare in questi casi... Noi... Cioè noi della Guarnigione non possiamo uscire, non ci arrivano queste segnalazioni... E poi troppe cose insieme non ho ragionato bene... Mi sento male. - 

  - Ehi... - il capitano la richiamò all'attenzione - Ti ho detto che anche noi, pur uscendo dalle mura, non possiamo fare ciò che ci pare. 

Dobbiamo aspettare anche noi un permesso e anche dei fondi per poter uscire, ma in questo caso era necessario. - 

Con il suo cucchiaino girò la bevanda prima di prenderla nella sua maniera, come quella volta nella sua stanza, e berne un sorso ancora caldo. 

Celine al contrario fissò solo la bevanda ma senza assaggiarla. 

  - Spero che non sia un viaggio inutile. Ho paura per loro... Ho pregato che potesse tornare a casa da solo... Non volevo coinvolgervi. -

  - Se fosse tornato da solo era un altro discorso, ma ho letto anch'io la lettera, è tornato solo il cavallo. 

Se tuo fratello è salvo i ragazzi lo troveranno. - 

  - Tu pensi che sia stato uno sbaglio? Anche per il fatto di non averlo detto? - 

  - Prima era diverso, eri troppo presa per un'altra cosa. - e le indicò il braccio - E lo hai detto pure tu che non sapevi a chi è come rivolgerti. 

Purtroppo non facciamo nemmeno favoritismi, anche perché ti ho detto che non possiamo uscire quando vogliamo. 

Abbiamo anche noi un ordine da rispettare, e forse lo sai anche tu. -

La ragazza non seppe che rispondere alle sue frasi, aveva lo stomaco sotto sopra per la situazione che si era creata in pochi minuti e se avesse saputo che durante quell'uscita qualcuno non sarebbe ritornato si poteva davvero ritenere responsabile. 

Ma perché lui era lì? 

  - Perché Erwin non vi ha portato? - 

  - Non sono il suo cucciolo che mi deve portare sempre dietro ogni volta che esce. Ha ritenuto opportuno che né io e né la quattr'occhi servissimo in questa uscita. Ci sono altri soldati che possono aiutare in altri modi. - 

La sua risposta non la fece sentire meglio lo stesso. 

Forse se avrebbe parlato prima avrebbe dovuto lo stesso aspettare dei giorni per essere accettata. 

Levi cercò di cambiare discorso: 

  - A proposito poi del discorso dell'altra volta sui gendarmi... Conosci un certo Kenny lo Squartatore? - 

La ragazza della Guarnigione lo guardò confuso, quel nome non le risultò familiare per niente, nemmeno tra i suoi compagni soldati: 

  - No... Non conosco nessuno con questo nome. - 

  - Anche se c'è sempre qualcuno che da qui o dalla tua base ti accompagna o ti viene a prendere, ti consiglio di stare attenta per le strade. 

Potrebbe esserci questo individuo, è molto pericoloso. 

Da solo ha ucciso cento gendarmi, se arriva anche qui è la fine. - 

Certo che con quel ragazzo si potevano fare davvero dei discorsi tranquilli. 

La preoccupazione di Celine era salita molto con questa aggiunta e lo stomaco le si chiuse del tutto. 

  - Basta. - Celine si alzò dalla panchina - Sono già abbastanza preoccupata sia per chi è uscito a recuperare mio fratello, e sia per chi è rimasto qua dentro, e ora devo anche paura di girare per la città. -

  - Non volevo spaventarti. - 

Celine sospirò a lungo e poi si risedette: 

 - Mi perdoni capitano... Sono agitata... Non ce la posso fare... E nemmeno più a mangiare. Lo vuole lei il mio pranzo? -  

  - Ti porti il pranzo dalla tua base? - 

  - Me lo prepara una signora, di solito mi da una mela e un pezzo di pane, poi per la cena mi lascia sempre un po di spezzatino di verdure. - 

Da quando Levi l'aveva portata in braccio si era reso conto che era molto leggera per essere una soldatessa, anche loro non è che mangiassero di più, ma era troppo magra. 

  - Tutto qui? E come fai a tirare avanti tutto il giorno? - 

  - Prima potevo farmi il the pure io, ma riesco a gestirmi bene con questo cibo. 

Mi dispiace che è poco. - 

Prese il pane e glielo allungò verso di lui. 

Levi vide la pagnotta e si ricordò di una cosa del suo passato. 

Un ricordo che pensava fosse lontano una vita, un pezzo di pane per quel povero ragazzetto della città sotterranea, caduto dal pozzo forse solo per lui. 

Lo prese dalla sua mano ma prima che la ragazza potesse dargli anche la mela lo spezzò a metà e glielo ripassò: 

  - Anche a me si è bloccato lo stomaco. - e per fortuna che non continuò il discorso col fatto che aveva vissuto con lui per un periodo - Ma già hai poco da mangiare, prova a mangiarne la metà. - 

  - Io... - 

  - Quando ti ho portato a letto la prima notte ho notato che sei leggerissima.  

Se ti danno da mangiare così poco non so come fai a reggerti in piedi. - 

La ragazza mangiava poco anche per scelta propria, molte volta lasciava qualcosa per i compagni e, come detto prima, si faceva sempre del the. 

All'offerta dell'uomo cercò di calmarsi e riprese la metà del pane. 

  - Grazie... - 

  - Puoi ritenersi fortunata che sono partiti subito. 

Di solito è una cosa lunga anche per cercare i dispersi, quando ho avvertito Erwin aveva appena trovato la lettera dei tuoi genitori... E mi ha detto anche che... - 

 - Erwin conosce mio padre. - 

A sorpresa Celine rivelò una notizia che il capitano ci rimase di stucco: 

  - Sì... Ma come lo sai? - 

  - Me lo ha detto quando Pixis mi ha mandato qui a passare la convalescenza... Sono rimasta sorpresa pure io che lo conoscesse... - 

  - Tu padre era un soldato? - 

  - Della Legione Esplorativa, esatto. Ha lasciato l'esercito da anni, ha messo su famiglia e dopo tre figli sono nata io. 

Non voleva che mi arruolassi, soprattutto qui.  

Aveva paura dei giganti. -

  - E tu sei riuscita a farlo. - 

  - Per altre scelte, per aiutare gli altri. - 

Insieme mangiarono e aspettano i ragazzi che si ritirarono a sera. 

Purtroppo Celine era già andava via ed Erwin era palesemente molto stanco. 

Ebbero la sfortuna di incontrare solo pochi giganti di classe piccola, riuscirono ad affrontarli e poi a Ragako fecero la scoperta di un gigante che non poteva muoversi ed era bloccato in quella che fu la casa di Connie. 

Solo prima di andare a letto Erwin si scusò con la scienziata dicendole che il giorno dopo dovevano parlare seriamente. 

   
 
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