009) “In questo momento ho bisogno di un'unica cosa: un abbraccio. Un gesto antico quanto l'umanità”
– Paulo Coelho
Quello era un giorno importante quanto triste. L’anniversario della morte di Masaki. Sua madre. Per Ichigo era sempre un giorno molto triste, ma quell’anno c’era qualcosa di diverso.
«Sei proprio sicuro che dovrei esserci anche io?» gli aveva chiesto Uryu.
«Se me lo chiedi un’altra volta, giuro che non rispondo più. Fai parte della mia famiglia oramai, quindi sì, devi esserci.»
Uryu era arrossito e si era aggiustato gli occhiali. Stare insieme significava condividere i momenti felici e quelli meno felici.
Davanti la tomba di Masaki Kurosaki c’erano dei bellissimi fiori. Ishida non seppe che dire né che fare. Aveva paura di rovinare un momento che era poi così intimo. Ichigo s’inginocchiò.
«Ciao, mamma. Oggi ho portato una persona molto speciale per me.»
«Eh? Ah, sì. Sono io» si rese conto Ishida, chinandosi accanto a lui. «Io… ecco… piacere di conoscerla.»
Era davvero un momento strano. Ma importante, per Ichigo.
«Lo sai, penso che a mia madre saresti piaciuto» disse ad un tratto. Uryu si schiarì la voce. Non poteva lasciarsi andare alle lacrime, non lui.
«Tu… credi? Beh, io probabilmente devo ringraziarla per aver messo al mondo te e… questo è davvero sdolcinato da parte mia.»
«Un po’…»
Ichigo sorrideva, ma aveva gli occhi lucidi e le guance bagnate di lacrime. Stava piangendo, stava mostrando la sua fragilità proprio davanti a lui.
«Ehi. Ichigo, stai bene? Cosa posso fare…?»
Ichigo scosse la testa.
«Ho solo bisogno di una cosa, di un abbraccio. Il resto passerà.»
Gli abbracci. Gesti così semplici, antichi quanto l’umanità stessa, con un potere incredibile.
«Ma certo che ti abbraccio. Vieni qui»
Ishida quasi gli cadde addosso. E lo abbracciò quasi volesse prendere un po’ del suo dolore. Ichigo chiuse gli occhi, accarezzandogli la schiena.
«Grazie…» sussurrò.
«Non ringraziarmi… io sono qui anche per questo. Sono qui sempre» e lo disse come fosse una promessa. Cosa che di fatto era.
Nota dell'autrice
Ultimamente mi sto divertendo un po' troppo a tormentare il povero Ichigo, ma c'è da dire che le premesse sono già di loro molto angst e malinconiche. Per me questa flash è così canon... e sì, sono sicura che Masaki adorerebbe Ishida T_T
Spero che questa storia malinconica vi sia piaciuta.
Nao
– Paulo Coelho
Quello era un giorno importante quanto triste. L’anniversario della morte di Masaki. Sua madre. Per Ichigo era sempre un giorno molto triste, ma quell’anno c’era qualcosa di diverso.
«Sei proprio sicuro che dovrei esserci anche io?» gli aveva chiesto Uryu.
«Se me lo chiedi un’altra volta, giuro che non rispondo più. Fai parte della mia famiglia oramai, quindi sì, devi esserci.»
Uryu era arrossito e si era aggiustato gli occhiali. Stare insieme significava condividere i momenti felici e quelli meno felici.
Davanti la tomba di Masaki Kurosaki c’erano dei bellissimi fiori. Ishida non seppe che dire né che fare. Aveva paura di rovinare un momento che era poi così intimo. Ichigo s’inginocchiò.
«Ciao, mamma. Oggi ho portato una persona molto speciale per me.»
«Eh? Ah, sì. Sono io» si rese conto Ishida, chinandosi accanto a lui. «Io… ecco… piacere di conoscerla.»
Era davvero un momento strano. Ma importante, per Ichigo.
«Lo sai, penso che a mia madre saresti piaciuto» disse ad un tratto. Uryu si schiarì la voce. Non poteva lasciarsi andare alle lacrime, non lui.
«Tu… credi? Beh, io probabilmente devo ringraziarla per aver messo al mondo te e… questo è davvero sdolcinato da parte mia.»
«Un po’…»
Ichigo sorrideva, ma aveva gli occhi lucidi e le guance bagnate di lacrime. Stava piangendo, stava mostrando la sua fragilità proprio davanti a lui.
«Ehi. Ichigo, stai bene? Cosa posso fare…?»
Ichigo scosse la testa.
«Ho solo bisogno di una cosa, di un abbraccio. Il resto passerà.»
Gli abbracci. Gesti così semplici, antichi quanto l’umanità stessa, con un potere incredibile.
«Ma certo che ti abbraccio. Vieni qui»
Ishida quasi gli cadde addosso. E lo abbracciò quasi volesse prendere un po’ del suo dolore. Ichigo chiuse gli occhi, accarezzandogli la schiena.
«Grazie…» sussurrò.
«Non ringraziarmi… io sono qui anche per questo. Sono qui sempre» e lo disse come fosse una promessa. Cosa che di fatto era.
Nota dell'autrice
Ultimamente mi sto divertendo un po' troppo a tormentare il povero Ichigo, ma c'è da dire che le premesse sono già di loro molto angst e malinconiche. Per me questa flash è così canon... e sì, sono sicura che Masaki adorerebbe Ishida T_T
Spero che questa storia malinconica vi sia piaciuta.
Nao