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Autore: oscuro_errante    21/08/2022    7 recensioni
[What If: A Star Trek Series // L'Esplorazione del Quadrante Gamma] Il Tenente Comandante Jadzia Dax è devastata in seguito agli eventi narrati in Riuniti, durante i quali incontra il nuovo ospite del simbionte Kahn, la dottoressa Lenara Kahn, innamorandosi nuovamente di lei, rimanendo però delusa dalla decisione presa dalla donna. Qualche giorno dopo, parlando con un giovane ufficiale della U.S.S. Europa, scopre che la dottoressa Kahn è tornata su Deep Space Nine...
Genere: Romantico, Science-fiction, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Benjamin Sisko, Jadzia Dax, Julian Bashir, Kira Nerys
Note: AU, Soulmate!AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'What If: A Star Trek Series'
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Finally Rejoined cover

Il tempo sembrava essersi dilatato all'infinito per le persone - per lo più civili - a bordo del trasporto passeggeri diretto a Trillius Prime: l'assalto era scaturito dal nulla, o almeno così era sembrato loro, e da un momento all’altro si erano trovati in pericolo di vita senza la minima idea di come reagire alla minaccia che stavano affrontando. Ora, il centinaio scarso di passeggeri che era salito a bordo dell’Hikaru Maru da Deep Space 9 si era rapidamente riunito, assistito dall’equipaggio, nella sala mensa, come previsto dai protocolli di sicurezza in casi di emergenza come quello.

Le luci indicanti la condizione d’allarme lampeggiavano incessantemente, la loro ombra rossastra che si accendeva e si spegneva in maniera snervante, senza sosta. A uno dei tavoli spostati contro le paratie esterne, vicino alla parete dove si trovavano i replicatori, un giovane ktariano, stretto al petto del padre e tremante di paura, cercava a tutti i costi di mostrarsi coraggioso di fronte a una situazione che non comprendeva appieno, contemporaneamente tentando, probabilmente a livello inconscio, di allineare il lampeggio delle luci rosse con il battito cardiaco del padre.

Dal canto proprio, il cuore del padre continuava ad aumentare il proprio frenetico ritmo a ogni istante che passava, al punto che, a un certo momento, il bambino non sapeva più se fossero i sussulti sul petto del genitore o la luce che insisteva ad accendersi e spegnersi ad avere la meglio. La cognizione del tempo si perse con il procedere dell’attacco, in attesa che qualcosa cambiasse, che qualcuno annunciasse che fossero tutti salvi, al sicuro, che fossero arrivati i soccorsi. A un certo punto, vi fu uno scossone così potente che tra i passeggeri iniziò a serpeggiare il timore che lo scafo si fosse inesorabilmente squarciato, sotto l’incessante offensiva degli sconosciuti assalitori. In un gesto istintivo, il bambino si strinse di più al padre, iniziando a piangere, soverchiato dalla paura, cercando conforto nel genitore.

All’improvviso, le luci si spensero. Solo qualche istante più tardi il giovane ktariano si rese conto che tutta l’energia, anche quella riservata alle luci di emergenza, era stata dirottata a sostenere gli scudi, e persino le luci dell’allarme non lampeggiavano più. Forse quell'ingegnere in pensione che sosteneva di essere in grado di potenziare le difese della nave sapeva davvero cosa stava facendo, giù in sala macchine.
Nel buio pesto in cui, ora, la nave era immersa, il bambino riconobbe distintamente i colpi sferrati dalla nave nemica che si infrangevano sugli scudi potenziati dagli ultimi rimasugli di energia a cui il trasporto passeggeri sembrava aggrapparsi. Il padre rabbrividì e, nonostante cercasse comunque di rassicurare il figlio, il suo cuore sembrò tradirlo volendo ulteriormente accelerare dalla paura: «Andrà tutto bene, figlio mio! I soccorsi arriveranno.»

Un colpo superò gli scudi e si andò ad abbattere sulle lastre di tritanio che componevano il rivestimento esterno della nave. La tensione aumentò a dismisura e alcuni bambini iniziarono a piangere, troppo spaventati per essere zittiti dai genitori o da altri adulti che cercavano di consolarli e di tranquillizzarli. Un'altra raffica di esplosioni si abbattè sul vascello, andando a illuminare brevemente gli spazi ristretti in cui si trovavano i civili.
Il breve lampo di luce aveva mostrato alcuni corpi sparsi sul pavimento della sala mensa, ma non aveva permesso al bambino ktariano di capire se qualcuno fosse semplicemente svenuto, ferito o peggio. Vicino a lui e al padre erano raggruppati tre Trill, o almeno così gli aveva detto l'unica donna del gruppo mentre cercava di tenerlo calmo in attesa che suo padre lo trovasse durante le prime salve dei Breen.

Nel suo tentativo di distrarlo, la Trill gli aveva raccontato di come lei e i suoi colleghi fossero scienziati e del loro ultimo lavoro per l'Istituto Scientifico Trill, in collaborazione con la Flotta Stellare a bordo di Deep Space 9, la stazione spaziale da dove il trasporto era partito qualche ora prima. Gli aveva raccontato di come fossero stati due ufficiali della Flotta, uno un suo connazionale e persona a cui teneva molto a giudicare da alcune lacrime che le erano scese sulle guance, a scoprire per caso il tunnel bajoriano, che portava a un altro settore della loro Galassia, che però ora era interdetto a tutte le tipologie di vascelli a causa delle recenti tensioni tra la Federazione e il Dominio.

Aveva continuato a confortarlo, osservando che sarebbero stati salvati, da un momento all’altro, da quegli stessi ufficiali che avevano scoperto il Tempio Celeste, come veniva chiamato dai Bajoriani; come gli aveva raccontato, li conosceva bene e confidava che avessero ricevuto in un modo o nell’altro la richiesta di soccorso che il loro trasporto era riuscito a inviare prima che il loro sistema di comunicazione fosse reso inutilizzabile da un colpo sferrato dai loro assalitori.

Poi, così come improvvisamente tutte le luci si erano spente di botto, il feroce e costante sussulto della nave dovuto all'attacco cessò; le persone, ancora più spaventate di prima, non capivano cosa stesse succedendo. I soccorsi erano finalmente giunti? O gli assalitori erano inesorabilmente riusciti a superare le difese sempre più indebolite dai costanti attacchi? E, nel caso, cosa sarebbe accaduto?
Per lunghi istanti non accadde nulla. Poi, un lampo di luce illuminò lo spazio dove i civili si trovavano.
   
 
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