Dolci consolazioni
Il suo mormorio risulta essere isterico anzi a tratti sepolcrale.
Non riesce nemmeno a passare nello stretto passaggio ricolmo di merletti e i vapori dolciastri delle pene d’amore altrui, le offuscano la vista.
«Per la passione» le dice fiduciosa poggiando l’intruglio sul pizzo che la strangola.
Muove le mani piene di fronzoli e sprofonda nell’asfissiante atmosfera delusa; lei guarda zuccherina, gli occhi animati dalla gentilezza di un melenso sorriso.
«Non funzionerà» prevede, mentre qualcosa ribolle stantio nel cervello.
La vede entrare trafelata, mentre un tonfo di porcellana che cade la sveglia dal torpore.
«Una capra ha divorato i miei tovaglioli!» urla.
Lei tracanna avida provando a nascondere il sorriso sghembo.
Una drabble stramba, peggio della faccia di Aberforth di prima mattina. Chiedo venia, farò di meglio!