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Autore: rocchi68    27/08/2022    3 recensioni
Scott Deacon, uomo di discreto successo, durante una serata in casa racconta, sotto pressione della figlia, di come ha ritrovato una persona speciale dopo tanti anni di distanza e di silenzio, ricordando e scontrandosi spesso con un passato e un presente complicato.
Non ricorderà mai il periodo del reality, troppo negativo, ma solo ciò che l'ha portato a essere felice.
O almeno questo è quello che traspare dal suo solito sorriso.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Dawn, Scott
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Era rientrato stanco e affamato dal lavoro.
Aveva la schiena a pezzi, non vedeva l’ora di concedersi una bella doccia e poi una bella pizza, preludio di un week-end da passare tranquillo o al massimo a spasso per negozi.
Cacciata la mano destra nei jeans, ravanò per qualche secondo prima di estrarre un mazzo di chiavi utili ad aprire la sua casetta, il suo garage e il semplice ripostiglio esterno in giardino.
Spalancata la porta, ispirò profondamente e appoggiò la sua borsa in un angolo, promettendo che appena si fosse sistemato dignitosamente, le avrebbe dato una sistemata.
Superato il piccolo corridoio d’ingresso, girò verso il salotto e trovò la figlia intenta a studiare seduta sul divano, al che lei sollevò lo sguardo e gli sorrise.
Forse era di parte, forse ogni genitore avrebbe descritto così una sua creatura, ma la sua bambina era splendida.
Lunghi capelli biondi, occhi chiari, qualche lentiggine sulle guance, due labbra sottili, fisico perfettamente nella norma per una ragazza della sua età e un carattere sostanzialmente dolce e accomodante che ogni tanto si accendeva e lasciava fuoriuscire un piccolo lato sanguigno e cattivello.
Non che fosse capace di ferire qualcuno, ma era soltanto per ricordare che anche lei aveva un limite e superato quello non c’era via d’uscita.
 
“Ciao papà.” Lo salutò, alzandosi e andandogli incontro.

“Tutto bene Lucy?”

“Ho preso 7 in matematica.” Borbottò entusiasta, mentre il padre le scompigliava i lunghi capelli biondi.

“Non intendi tagliarli?” Domandò serio, facendole capire per l’ennesima volta che non era molto portato per i complimenti, ma che era comunque fiero del suo impegno scolastico.

“E tu intendi chiedermelo ancora per molto?”

“Hai un bel caratterino.” Brontolò, scrollando le spalle.

“E il tuo lavoro?”

“Le solite cose.” Minimizzò, avventurandosi in cucina per bere qualcosa di fresco.

“Mio fratello Austin non c’è.”

“Lo immaginavo.”

“È a casa di Stephanie…credo.” Soffiò, osservando il padre che aveva recuperato una bottiglia di aranciata e che stava riempiendo due bicchieri fin quasi all’orlo.

“Sembra proprio voglia darmi Duncan e Courtney come futuri consuoceri.”

“Loro si amano.”

“Nulla in contrario.” Mormorò l’uomo, porgendo un bicchiere alla figlia.

“Stanno bene insieme.”

“E tu Lucy?” Domandò, spiazzandola.

“Io?”

“Figlia mia…sei una ragazza meravigliosa, hai 17 anni e di solito questa è l’età delle prime relazioni.”

“Ancora con questa storia?” Domandò piccata, portandosi il bicchiere alle labbra.

“Bevi piano…è molto freddo.”

“Non sono più una bambina.”

“Per me lo sarai sempre.” Soffiò, sorridendo appena.

“Prima o poi dovrai lasciarmi andare.”

“Lo so…e quando arriverà quel giorno, ne sarò felice.”

“Resteremo insieme ancora per molto tempo.” Replicò lei, ghignando.

“Vorrei sapere, comunque, se c’è qualcuno, prima di rientrare da quella porta e trovarvi intenti a sbaciucchiarvi sul divano.”

“Immagino che mio fratello ti abbia fatto una bella sorpresa.”

“Per settimane mi ha ripetuto che non c’era nessuno e poi lo trovo sul divano con Stephanie…poteva almeno dirmelo, sarei rientrato più tardi.” Mormorò, sbuffando.

“Te lo direi subito, papà.”

“Davvero?”

“Non c’è nessuno che mi piaccia.” Si difese, stringendosi nelle spalle.

“Luther non era male.”

“Troppo spavaldo.”

“E Rick?”

“Un po’ troppo insicuro.”

“Non ti sto forzando, Lucy.” Soffiò l’uomo.

“Lo so papà.”

“Anche se sembra che tu voglia chiedermi qualcosa.” Borbottò, scrutandola intensamente.

“Come fai a saperlo?”

“Ho imparato qualche trucchetto e poi sei mia figlia…ti conosco fin troppo bene.”

“Io…”

“Da mamma hai preso molti pregi, da me qualche difetto.” Spiegò, facendola sospirare.

“Ne possiamo parlare più tardi? Magari prima delle pizze.”

“Come preferisci.” Mormorò, rimettendo i bicchieri nella lavastoviglie e avviandosi verso la buia camera matrimoniale solo per recuperare il necessario di una doccia rilassante.

 
 
Amava lo scroscio d’acqua calda che scendeva sulla sua testa e sulle spalle e gli sembrava una carezza che lo rincuorava e gli restituiva energie.
Quanto avrebbe avuto bisogno di qualcosa di simile durante le ore lavorative.
Talvolta credeva di mollare, poi ricordava chi aveva a casa e si ributtava sui suoi compiti, concedendosi ogni tanto una sigaretta per staccare.
Asciugatosi per bene, aveva indossato un pigiama leggero e poi era tornato in salotto, ordinando al volo la solita diavola e capricciosa e preparando già i soldi all’ingresso con annessa mancia, facendo sparire al contempo la sua borsa che gli ricordava che stava per rimangiarsi una sciocca promessa personale.
Risedutosi sul divano, aspettò che sua figlia chiudesse i libri e poi lei si sedette difronte su una delle tante poltroncine destinate ai rarissimi ospiti che avevano fatto loro visita in quegli ultimi 10 anni.
 
“Cosa volevi sapere Lucy?” Domandò diretto, facendola tentennare.

“Senti papà…me la racconteresti ancora una volta?” Chiese, abbassando la testa.

“Che cosa?”

“Dai papà…lo sai benissimo.”

“Perché voi donne usate questa frase a vostro vantaggio ogni volta?” Si chiese retorico, facendola sorridere melliflua.

“Forse perché voi uomini siete delle pesti.” Replicò, sistemandosi i capelli e sorridendo.

“Sembra tu abbia una buona conoscenza di noi uomini, se pensi che siamo tutti uguali, anche quando mi dici che non c’è nessuno che t’interessa.” La spiazzò, facendola sussultare.

“Ok…ok…Rick un po’ mi piace.” Ammise, arrossendo leggermente.

“Con Brick e Samey sarebbe facile parlare, mi stanno simpatici, ma non ti sto forzando di conoscere meglio Rick se non è quello che desideri.”

“Ho solo detto che mi piace uscire in sua compagnia, non che voglia sposarmi con lui.”

“Ma certo.” Borbottò eloquente.

“Almeno sono stata sincera e se lo invitassi qui e ci trovassi in un momento di debolezza, non penseresti nulla di male.”

“È normale, non serve che ti giustifichi a tutti i costi.” La rincuorò, sorridendo debolmente.

“E dopo una verità, mi sembra giusto contraccambiare.”

“Non sei più una bambina e siamo lontani da Natale o dal tuo compleanno, Lucy.”

“Mi piace molto sentirti parlare…quei ricordi, quei discorsi…è come se fossi stata presente.”

“Avevi promesso che era l’ultima volta.” Sospirò con un po’ di nervosismo.

“Per favore.”

“La scorsa settimana mi avevi giurato che non ne avrei mai più parlato.” La rimproverò bonariamente, non riuscendo a essere arrabbiato con lei.

“La ascolterei all’infinito.”

“Tuo fratello non sarebbe dello stesso avviso.”

“Solo perché è un idiota, ha 22 anni e pensa di essere già adulto…io, invece, mi sento ancora così bambina e ne ho bisogno.” Borbottò, notando come il padre si fosse passato una mano sugli occhi, quasi volesse ricacciare indietro alcune lacrime.

“Dipende da dove vuoi che inizi.”

“Secondo te?”

“Povero Chris…nessuno vuole sentire la mia storia da quel reality televisivo.” Borbottò, dispiacendosi un po’ per quell’uomo che li aveva fatti conoscere.

“Allora?”

“Va bene, anche se so già che non sarà l’ultima volta.”

“Non sto incrociando nulla.”

“Ed ecco che hai ereditato uno dei miei trucchetti di ragazzino.” Ridacchiò, facendola sospirare.

“Non cambiare discorso…mi piace molto quella storia e forse potrei essere così egoista da richiedertela di nuovo in futuro.”

“Finché mi guardi con questi occhioni, non riuscirei mai a rifiutarmi.” Commentò, avendoli paragonati, senza volerlo, a quelli dell’adorata moglie.

“Comincia prima che arrivino le pizze.” Lo spronò, facendolo sorridere.

“Era una fredda sera di novembre, quando…”







Angolo autore:

Ryuk: E con questa nuova serie che dovrebbe accompagnarci, se puntuali, per tre mesetti, sappiamo che serie tv ama il nostro rocchi

Anacleto: Siamo in Colombo?

No

Ryuk: Colombo? Che centrano i tuoi parenti ora, Anacleto?

Ehm...Ryuk...Colombo è una serie tv vecchiotta basata su un tenente "pasticcione" e "distratto" che risolve delitti

Ryuk: Non è una serie tv su uccelli?

Anacleto: Uno shinigami bacato era e uno shinigami bacato è rimasto

Ryuk: Stavo dicendo che non è Colombo

Anacleto: Era ora che ti mettessi a pubblicare qualcosa su Dottor House

Ryuk: Un momento...Colombo...Dottor House...mi state dicendo che How I met your mother non era la tua serie preferita, rocchi?

Non l'ho mai seguita
Ho solo preso in prestito il titolo
Il resto me lo sono inventato...se non fosse che è una serie che conoscono anche i sassi, direi che sono sorpreso.

Ryuk: Oh bene...almeno sarà una serie allegra e scanzonata.

Si, sì...Anacleto ha visionato
Tranquillo

Ryuk: A presto!
 
   
 
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