Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Rohhh    01/09/2022    0 recensioni
Dopo qualche secondo il ragazzo poggia poi il suo palmo su quello di Ashley, lei sente qualcosa accendersi quando la loro pelle si incontra e il suo segno, apparentemente scomparso, torna a illuminarsi sotto il tocco della mano del ragazzo.
"Eccolo" dice piano Matt e una lacrima bagna la guancia di Ashley.
Non può crederci.
"Tu...tu lo vedi" mormora con la voce rotta dall'emozione.
Ha passato tanti anni a sentirsi un'aliena, non compresa, creduta bugiarda o peggio ancora pazza.
Invece lui è lì e può vedere quel marchio.
Matt le sorride e come risposta scosta la sua mano e la gira, scoprendo a sua volta il palmo e il polso.
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario, Sovrannaturale
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ciao a tutte.

Aggiornamento piuttosto veloce, in questo periodo mi sento molto ispirata per questa storia e ne approfitto.

Spero sia gradito per coloro che seguono e alla prossima.

 

CAPITOLO 7 - ASSENZE E DISTANZE

 

"Era tutto delizioso, grazie per la cena ma…adesso devo proprio andare" si scusa Ashley, allontanando a malincuore la sedia dalla tavola per alzarsi.

Vivian fa una faccia delusa.

"Ma come? Così presto? Abbiamo appena finito il dolce!" prova a fermarla ma il marito la frena, prendendole dolcemente la mano.

"Tesoro, se Ashley ha detto che deve andare avrà i suoi buoni motivi, no?" dice calmo, sorridendole.

"Sarei stata davvero felice di restare ma non posso, mi dispiace." conferma la rossa con i suoi soliti modi cortesi per poi mettersi in piedi.

Ha mandato un messaggio veloce ai suoi dicendo semplicemente che avrebbe cenato fuori e sa che la aspetta un interrogatorio di terzo grado al ritorno.

"Matt, accompagnala! Non vorrai mica farla andare a casa da sola a quest'ora!" raccomanda subito Vivian ma il ragazzo si era infatti già alzato per andare con lei.

"Ovviamente - risponde per poi fare cenno ad Ashley di dirigersi verso il corridoio - salgo a prendere il giubbotto e arrivo, aspettami pure all'ingresso".

Lei annuisce, si congeda dai due coniugi, dá una carezza al piccolo Jamie, il fratello di Matt, e si avvicina alla porta.

Decide di aprirla per vedere che tempo c'è fuori ma nel farlo viene quasi investita da Chloe, che in quell'esatto momento stava per suonare al campanello.

Non è di certo una bella sorpresa per nessuna delle due.

"Che ci fai tu qui? sbotta la bionda in maniera davvero poco gentile, squadrandola dalla testa ai piedi con aria di sdegno.

Ashley non è tipo da avere sempre pronta una risposta pungente per difendersi, ha un carattere mite e riservato, ma Chloe ha messo a dura prova la sua pazienza in quei mesi ed è stufa delle sue occhiatacce e dei modi rudi con cui le si rivolge.

"Perché? Forse non posso? O pensi di avere l'esclusiva?" le risponde per le rime, un po' agitata ma decisa.

Da quando combatte col suo marchio ha acquistato anche una certa disinvoltura e fiducia in se stessa che prima scarseggiava.

Se l'avesse vista sua sorella di sicuro si sarebbe messa a fare i salti di gioia e a tifare per lei.

Chloe spalanca leggermente gli occhi, non si aspettava una tale insolenza da quella ragazza spaurita e all'apparenza timida.

Assottiglia gli occhi, presa nel suo orgoglio, e le si avvicina con fare minaccioso.

Ashley non si scompone, ne ha abbastanza di lei e della sua inutile gelosia.

"Senti finta santarellina, ti sei convinta che Matt ti trovi interessante ma la verità è che fa il carino con te solo perché hai quello scarabocchio sul polso per puro caso, altrimenti una snob con la puzza sotto il naso come te non l'avrebbe guardata nemmeno per sbaglio" sibila, sputando una discreta quantità di veleno che comunque fa in parte effetto su Ashley.

La situazione con la sua famiglia e il fatto di non poter teoricamente frequentare liberamente un ragazzo di un ceto più basso senza scontrarsi con loro la rende ogni giorno più irrequieta.

Forse Chloe ha ragione.

Lei e Matt non hanno nient'altro in comune e senza quel marchio o se lei decidesse di tirarsene fuori, probabilmente non avrebbero altre ragioni per vedersi.

Vacilla, perde le parole e rimane ferma a fissare gli occhi gelidi di Chloe, che adesso hanno una sfumatura di vittoria dentro.

"Ehi, Chloe ci sei anche tu? Non ti ho sentito bussare!" esclama Matt, scendendo le scale ignaro di ciò che le due ragazze si sono appena dette.

Ashley si volta a guardarlo ma i suoi occhi sembrano improvvisamente carichi di tristezza e lui se ne accorge.

"Mi ha aperto Ashley" fa lei con un odioso sorriso smagliante e falso.

"Ciao Chloe, entra pure!" la accoglie intanto anche Vivian, attirata dalle voci all'ingresso.

"Ciao!" la saluta Chloe, abbracciandola con molta confidenza, poco dopo anche il piccolo Jamie le corre incontro con gioia, saltandole addosso.

Si vede proprio che lei è un'ospite abitudinaria di quella famiglia.

"Accompagno Ashley e torno!" la informa Matt mentre cinge dolcemente i fianchi di Ashley per condurla fuori con lui.

"Ok, ti aspetto! Esigo una rivincita a Monopoli, a costo di stare in piedi tutta la notte! Ho portato anche le birre!" gli urla Chloe, esagerando, col preciso intento di ferire Ashley facendole sapere che passerà tutta la serata con lui.

Quando i due ragazzi sono fuori  regna uno strano silenzio.

Ashley è stretta nella sua sciarpa e pare aver perso l'euforia che il racconto dei giorni a Ophilia di Matt le aveva procurato.

"È successo qualcosa con Chloe prima?" le chiede il ragazzo, ricordandosi del suo sguardo afflitto quando era sceso dalle scale.

Lei si affretta a scuotere la testa.

"Niente di che, le solite frecciatine da pazza gelosa, spaventata che qualcuno si scopi il suo amato senza il suo permesso" borbotta Ashley, facendo scoppiare a ridere Matt.

È davvero buffo sentirla parlare in quel modo così sboccato.

"Dai, ancora con questa storia? Chloe ha un modo di fare un po' diretto, tutto qua" prova a difenderla ma Ashley lo uccide con gli occhi.

"In una parola, stronza!" ringhia, incrociando le braccia al petto, col viso corrucciato e offeso per poi accelerare il passo lungo la strada deserta e lasciarlo indietro.

Matt la raggiunge con un balzo e le prende la mano.

"Comunque mi spiace se ti ha ferito in qualche modo. Le dirò di essere più gentile con te" Le sussurra con un tono molto sensuale per poi baciarle la mano in maniera così seducente che inevitabilmente il suo segno sul polso di Ashley esplode di luce, mettendola in tremendo imbarazzo.

D'istinto ritira la mano e la infila in tasca, facendo finta di niente e mettendo sú un dolcissimo broncio che fa sorridere Matt.

"Beh, buona fortuna. E comunque non mi importa. Ho altre cose per la testa molto più importanti" ribadisce in fretta e furia, facendosi seria in viso.

"Tipo? Problemi con il tuo innamorato?" chiede il biondo mentre si accende distrattamente una sigaretta.

"Spencer?" 

"Mi pareva di aver capito che fossi innamorata di lui" continua Matt, mandando fuori una nuvola di fumo che si confonde con la leggera foschia di quella giornata uggiosa.

Ashley si stringe nelle spalle.

"Veramente non lo so nemmeno io…- ammette ad occhi bassi, Matt si volta incuriosito da quella affermazione - secondo quanto ha sentito mia sorella, lui vorrebbe chiedermi di nuovo di uscire" 

"Fantastico, no?"

Ashley sospira, sembra che tutti siano entusiasti per questo fantomatico appuntamento tranne la diretta interessata.

"Sì però…da quando la mia vita è stata sconvolta mi sembra di non capirci più niente. Tutto ciò che credevo stabile è stato rimesso in discussione. Spero proprio di ritrovare il mio equilibrio prima o poi ma…a volte mi sembra di essermi persa per sempre" gli confida con un filo di voce, fermandosi ad un angolo della strada e fissando il viso del suo giovane compagno come in cerca di risposte o solo di conforto.

"Ashley, so che per te non è facile. Non puoi parlare con i tuoi e sei costretta a mantenere un pesantissimo segreto e conciliarlo con la tua vita ordinaria. Per me è più semplice ma tu…credimi, mi dispiace un sacco e vorrei poter fare qualcosa per aiutarti. Sai che puoi contare su di me ogni volta che ne hai bisogno" la consola, carezzandole una guancia col dorso della mano.

Lei rabbrividisce e non per il freddo.

"Lo so, grazie. E poi…" - riprende ma si arresta subito. 

Le corde vocali si bloccano e il cuore comincia ad accelerare i battiti.

Vorrebbe dirgli che forse comincia a sentire della confusione sparsa un po' ovunque quando sta con lui. 

Il cuore impazzisce, lo stomaco diventa leggero, e il guardare anche solo le sue labbra mentre circondano la sigaretta la manda in fiamme, facendole desiderare di averlo addosso, pelle a pelle senza alcun pudore.

Chiaramente non può dirglielo.

"E poi?" Incalza lui, sollevando un sopracciglio, come se avesse intuito qualcosa.

"E poi tra amici ci si aiuta, o sbaglio?" Scherza lei, dondolando sulle sue gambe un po' nervosa.

Per poco non si metteva nei guai.

"Wow, mi hai già promosso ad amico! Non sono più solo quello strambo ragazzo, compagno di sventura, con cui condividi tuo malgrado un disegno magico sul polso?" la provoca, strappandole una sana risata, finalmente.

"Quello lo sei ancora…diciamo che sei salito un po' di livello" dichiara infine, arrossendo lievemente.

Matt è salito fin troppo di livello e forse neppure la parola 'amico' gli calza più bene.

Gli occhi pungenti di Matt la scrutano intensamente, come per trovare riscontro ad alcuni pensieri che da poco si stanno insinuando nella sua testa.

Si porta la sigaretta alle labbra e poi espira.

C'è una certa tensione nell'aria che per poco non si taglia con un coltello.

"Lo sai che se fossi innamorato di te adesso con quella frase mi avresti spezzato il cuore?" Azzarda a dire, facendo riferimento al loro essere 'amici', nel tentativo di provocarla e studiare una qualche reazione nel suo viso.

Peccato che Ashley sia brava a nascondersi quando lo vuole.

"Però non lo sei quindi direi che sei salvo per stavolta" ribatte con aria furba, guardandolo negli occhi con sicurezza, e stavolta è lui a perdere un battito.

Rimane in silenzio, incerto se sbilanciarsi, poi ridacchia e spegne la sigaretta senza aggiungere altro.

Ricominciano a camminare.

"Comunque non mi riferivo a Spencer prima" riprende a parlare Ashley.

"E a cosa?"

"A quello che mi hai raccontato di mia madre…la sua gioia nel sapermi viva, la voglia di incontrarmi…mi hanno reso davvero felice ma…credo che tu abbia omesso qualcosa per non farmi preoccupare, non è così?" domanda, spiazzando Matt.

Lui rallenta e cerca di non fare trapelare nulla.

"Non mi pare. Cosa intendi?" Prova a mentire ma Ashley lo afferra con forza per un braccio.

"Matt! Con me non devi fingere, tra noi non ci devono essere segreti riguardanti Ophilia, ok? - precisa, i suoi occhi castani dorati sono decisi, e rivelano un lato del carattere di Ashley che lei tiene spesso sopito - So che lo fai per proteggermi ma io voglio sapere tutto. E c'è qualcosa che non mi quadra " 

"Spara" fa lui soltanto, messo alle strette da quella ragazzina che quando vuole diventa come una leonessa capace di sconvolgerlo.

"Hai detto che mia madre vuole solo vedermi e che per come la vede lei non sono obbligata a combattere. Ma questa non è solo una faccenda tra madre e figlia, non è così? Qui c'è in ballo la salvezza di un intero regno e…non ci credo che nessuno stia già facendo previsioni e supposizioni su di me. - inizia per poi allentare la presa su di Matt, che trattiene il respiro - dimmi la verità…la gente, i regnanti, i detentori della magia più potente…tutti quanti…si aspettano qualcosa da me, non è vero? Ne parlano, ne ragionano…cosa succederebbe se io volessi soltanto conoscere mia madre e non partecipare alla loro guerra?" domanda con estrema serietà e Matt impallidisce.

Dannazione.

Ashley è intelligente, lo sa, avrebbe dovuto immaginare che il suo cervello avrebbe preso a fare congetture e ci sarebbe arrivata.

"Ashley non te l'ho nascosto perché penso che tu sia stupida…è solo che non volevo metterti addosso altra pressione. Hai una situazione difficile a casa e volevo risparmiarti un'altra preoccupazione. È vero, a Ophilia si parla già di te. Se ne parla nei palazzi, nei luoghi di ritrovo, per strada…sanno di te e sono ansiosi di sapere cosa deciderai perché nessuno può prevedere quale effetto provocherebbe la magia di un altro ibrido. Forse potrebbe persino riuscire a sconfiggere i dissertori una volta per tutte. È questo che ipotizzano" le confessa, guardandola con apprensione.

Ashley contrae le sopracciglia un attimo e si fa pensierosa.

Da ordinaria studentessa modello sta per trasformarsi nella chiave di volta della guerra di un'altra dimensione.

Lei, una ragazza normale con la sua vita tranquilla, potrebbe diventare la svolta fondamentale per la salvezza di un popolo di cui non sa nulla.

Il suo viso si distende, nonostante tutto.

"Lo immaginavo, era ovvio" commenta con un sorriso.

"Tu però sei libera di scegliere, Ashley. Non devi sentirti addosso alcun peso. E anche se deciderai di non combattere, ti giuro che non permetterò a nessuno di avere da ridire, e sono sicura che anche tua madre si batterà per te." le promette, avvicinandola a sé per le spalle.

Ashley deglutisce a fatica ma poi prende un lungo respiro.

"Beh, sarei bugiarda se ti dicessi che non sento nessuna pressione addosso ma…ho bisogno di tutta la sincerità possibile e di sapere ogni cosa per poter scegliere cosa fare." gli spiega, incrociando lo sguardo con quello del ragazzo.

"Scusami, da ora in poi non ti nasconderò più niente" le assicura il biondo.

"Te ne sono grata, Matt"

"Da qui prosegui da sola?" Gli chiede una volta giunti nel punto in cui di solito si separano.

Ashley non può permettersi che i suoi la vedano con quel ragazzo misterioso, soprattutto quella sera.

"Sì - mormora Ashley, sentendosi in colpa come al solito - mi dispiace tanto." aggiunge, sperando che basti.

Trattare Matt in quel modo orrendo, come fosse qualcuno da nascondere o di cui vergognarsi, la fa sentire un vero schifo ma non può fare altrimenti, non adesso.

"Non importa" 

"Allora, buona partita con la strega!" aggiunge quando Matt si è voltato, quelle parole le sono sfuggite dalla lingua senza che potesse evitarlo.

"Chi è la gelosa, adesso?" la punzecchia il biondo, con un sorrisetto provocante sulle labbra.

"Ma figurati!" ribatte lei, impegnandosi per sembrare convincente.

Torna a casa con la testa piena di nuove informazioni e una battaglia, forse dura quanto quella di Ophilia, da combattere in casa.


Ashley non smette di guardarsi le ginocchia mentre, seduta nella parte opposta della enorme scrivania in legno pregiato di suo padre, aspetta che inizi il supplizio.

"Si può sapere dove sei stata ieri sera?" sbotta sua madre, prendendo la parola per prima, senza più riuscire a trattenersi.

Ashley solleva la testa, osserva le sue labbra tese, assottigliate per la tensione, e nota il tic alla palpebra destra, che ha preso a tremare in maniera incontrollata.

Succede sempre quando sua madre è nervosa.

Sospira e stringe i pugni sulle ginocchia.

"Ve l'avevo scritto, ho incontrato delle colleghe di corso e abbiamo deciso di mangiare qualcosa fuori" risponde mentendo, come è costretta a fare.

Sposta lo sguardo verso suo padre che con gli occhi bassi ascolta e non proferisce parola.

Le mette soggezione quell'uomo, la stessa che le incuteva da piccola, soprattutto dopo quel discorso crudele in cui le chiese di non nominare più alcuno strano segno sulla pelle che si illuminava o l'avrebbe fatta visitare da un medico.

"Quali colleghe?" Insiste sua madre.

"Mary - improvvisa, sperando che sua madre non abbia intenzione di indagare oltre - e due sue amiche" 

La madre le lancia un'occhiata non troppo convinta, poi comincia a ticchettare col tacco di una scarpa sul parquet, provocando un rumore ansiogeno.

"Perché sei uscita all'improvviso mentre stavi studiando?" domanda finalmente suo padre, sollevando appena gli occhi, con i gomiti poggiati sul tavolo e le dita intrecciate.

Ashley esita.

Non ha preparato una scusa per quello e non le viene in mente niente di credibile.

"Avevo bisogno di staccare, mi mancava l'aria e non riuscivo a continuare, scusate" dice improvvisando.

I due genitori si lanciano una veloce occhiata d'intesa poi suo padre abbassa le mani e la fissa in volto con una espressione tremendamente  severa, facendola raggelare.

"Ashley, ti comporti in modo molto strano ultimamente. Trascuri lo studio, esci a orari insoliti, sei evasiva e distratta. Non è da te e già una volta ti avevamo chiesto spiegazioni. Siamo molto preoccupati che tu stia prendendo strade sbagliate" dichiara.

Ashley suda freddo, non sa come uscire da quella situazione orrenda, non è abituata come sua sorella a districarsi tra bugie e sotterfugi, e la cosa peggiore è che non può dire la verità o stavolta la prenderebbero davvero per pazza.

Si morde il labbro, respira a fondo, ha la bocca secca e si sente in trappola.

"Ma non è vero…a breve recupererò l'esame perso e sto studiando anche per altri. - si giustifica ma poi un barlume di ribellione si accende all'improvviso - e poi ho quasi 22 anni ormai e dovreste fidarvi di me e lasciarmi libera di prendere le mie decisioni e di vivere come credo" dichiara con freddezza, la voce un po' tremante e il cuore che batte all'impazzata.

Quando finisce di parlare ha quasi il fiatone, non si è mai rivolta con quel tono ai suoi e farlo le è comunque costato tanto.

Vuole bene ai suoi genitori ed è riconoscente per la vita che ha avuto grazie alla loro adozione.

Suo padre scuote la testa mentre la madre spalanca gli occhi ed emette un verso acuto di sconcerto.

"Non ci posso credere! Cominci a parlare anche tu come tua sorella? Cos'è, ti ha fatto il lavaggio del cervello con le sue idee stampalate?" sbotta, battendo le mani sul tavolo e sporgendosi verso di lei.

"Eleine non c'entra niente con tutto questo! Lasciatela stare!" si affretta a precisare per difendere sua sorella.

"Ashley, ascolta. Eleine è un caso perso, abbiamo lottato per anni per la sua educazione e nonostante tutto abbiamo fallito. Tu invece…eri la nostra perla, il nostro vanto e su te riponevamo tutte le nostre aspettative per il futuro dell'azienda di famiglia. Brava, educata, giudiziosa…Non deluderci anche tu, cerca di concentrarti sul tuo futuro e così capirai che noi stiamo solo facendo il tuo bene. Non perderti per strada. Ti stiamo dando una seconda possibilità…dopo saremo costretti a prendere decisioni più drastiche." conclude suo padre, suonando terribilmente minaccioso.

"E quali sarebbero? Chiudermi in casa? Impedirmi di vedere gli amici? Sono maggiorenne non potete farlo" si ribella, con gli occhi lucidi e sconvolta dalle parole dure dei genitori.

"Non farmelo ripetere. Adesso vai in camera"  ribadisce suo padre, senza lasciarle modo di obiettare.

Ovviamente non fa riferimento al marchio e a quel periodo dell'infanzia in cui Ashley ripeteva disperatamente di vedere una luce sulla mano.

Quello è un episodio oscuro per lui e fa finta non sia mai esistito.

Ashley riesce a malapena a trattenere le lacrime, può avvertire chiaramente la rabbia e la frustrazione montarle dentro peggio di un uragano.

Non si è mai sentita così insoddisfatta e infelice.

Ha troppi pensieri per la testa e crede di esplodere.

Si alza senza dire nulla e scappa nella sua stanza.

Affonda il viso nel cuscino, i capelli si spargono intorno e le coprono le guance che presto si bagnano di lacrime.

Piange, soffocando i singhiozzi.

Esplode, è stanca dei segreti, di dover essere perfetta, di dover dimostrare sempre qualcosa.

Si chiede se il mondo a cui appartiene la sua vera madre sia diverso o sia l'ennesimo posto dove non potrebbe avere libertá.

Che senso avrebbe allora conoscerla e aiutare un regno del genere che non lo meriterebbe e che per anni ha ignorato di proposito l'esistenza di due incroci come loro?

È confusa.

Ripensa alla casa di Matt, al sorriso e ai modi genuini di Vivian, alla voce calma e sorniona di suo padre, al disordine e ai rumori quotidiani di quel piccolo nido familiare che la fa stare così bene e lo invidia da morire.

Per una volta vorrebbe tanto essere al suo posto.

Quando si è sfogata abbastanza si alza e guarda fuori dalla finestra.

Deve resistere e non lasciarsi abbattere.

Un giorno forse avrà la forza per opporsi a tutto e per ottenere la sua libertà.

A poco a poco.


"Ehi, Ashley, fermati!" urla una voce femminile che rimbomba attraverso il lunghissimo e austero corridoio dell'università.

La rossa si volta e vede arrivare trafelata Charlotte, una sua amica.

Sa già qual è il motivo di quell' incursione e sospira.

"Ciao, Charlotte. Come va?" chiede educatamente, sollevando gli occhi al soffitto, mentre in realtà vorrebbe solo scappare.

"Oh bene, bene ma…parliamo di te. Allora, è vero che te la fai con uno strafigo biondo con la moto?" Bisbiglia l'amica, attaccandosi al suo braccio.

Ed ecco la solita domanda, la stessa che si sente fare da quella dannata volta in cui Matt è dovuto passare a prenderla senza preavviso per un attacco inaspettato.

"Non me la faccio con nessuno. Quello era solo un ragazzo che mi aiuta con l'attività di volontariato al gattile e quel giorno c'era stata un'emergenza per dei randagi" mente, dicendo in parte la verità.

Ogni tanto si occupa di aiutare alcuni gatti della zona in una comunità e quella le è sembrata la scusa più plausibile per spegnere i pettegolezzi che da quel giorno non smettono di tormentarla.

"Wow, lui è uno schianto! Peccato solo che non credo sia di buona famiglia" commenta l'amica.

Ashley si volta a guardarla in cagnesco.

"Che diavolo vuoi dire? Il valore di una persona non si misura dal patrimonio familiare!" le risponde a tono, seccata.

Non sopporta che si parli di Matt e della sua famiglia in quel modo, soprattutto adesso che sta mettendo in discussione la sua di famiglia e i principi che sostiene.

"Ehi, ho solo fatto un'osservazione.- si difende Charlotte, scrutandola con sospetto - beh, in ogni caso spero che ti sia goduta a sufficienza il giro in moto" aggiunge maliziosa per poi salutarla di fretta.

Ashley sospira.

Non si era mai resa conto di quanto l'ambiente della sua università fosse chiuso ed elitario.

Forse perché fino a quel momento anche lei non aveva mai avuto occasione di conoscere qualcuno molto al di fuori della sua cerchia di amicizie.

Riprende a camminare ma viene nuovamente interrotta da Eleine, che la abbraccia da dietro.

"Ehi, sorellina! Tutto bene? Ho visto quella sanguisuga di Charlotte parlare con te prima" le dice per poi staccarsi da lei e affiancarla.

"Niente di che, le solite domande inopportune su Matt e sulla nostra scandalosa relazione" la informa con tono piatto, senza dare importanza alla cosa.

Ci ha fatto il callo ormai.

"Ancora? Quanto ci vorrà perché questa voce smetta di circolare?" chiede, preoccupata per la sorella.

"Spero non molto…di sicuro fino al prossimo scandalo" commenta rassegnata mentre Eleine ride.

"Già, probabilmente hai ragione! - concorda, poi il suo sguardo si fa pensieroso - tu piuttosto…come stai? Mamma e papà ti danno un po' di tregua?" le chiede a bassa voce, Ashley si stringe nelle spalle "Direi di sì, tutto procede regolarmente"

È passata una decina di giorni da quella ramanzina dai toni abbastanza seri.

Non vede o sente Matt da allora, l'ha fatto per proteggere il loro rapporto segreto ed evitare di destare altri sospetti. Si sta dedicando allo studio ed è ritornata a rispettare i suoi soliti orari.

Non lo fa perché l'ha data vinta ai suoi o perché si è arresa ma perché le conviene così al momento.

Più manterrà un profilo basso e meno le staranno col fiato sul collo, in modo tale da poter intervenire per le emergenze ultradimensionali senza problemi.

È faticoso, non può negarlo.

Soprattutto perché vedere Matt solo lo stretto necessario fa assomigliare la loro relazione a un qualcosa di obbligato e legata solo a eventi spiacevoli come gli attacchi dei nemici o gli allenamenti e questo la fa stare male.

Si era illusa che tra lei e Matt potesse nascere una vera amicizia, una frequentazione che andava oltre tutto quello.

Ripensa per un attimo a Chloe e alle sue parole.

La gelosia la fa sproloquiare ma in quel caso ci ha preso alla grande.

"Mi dispiace tanto, Ashley. Essere la figlia modello non deve portare poi così tanti vantaggi a pensarci bene" ammette suo malgrado.

Il suo carattere poco incline a rispettare le regole l'ha messa sempre in conflitto con i suoi, mentre Ashley era sempre la figlia benvoluta e coccolata, ma adesso che ci pensa forse per lei è stato un bene.

I suoi non si aspettano granché da lei e non le mettono più tanta pressione mentre hanno concentrato tutte le attenzioni su Ashley, che adesso se ne trova addosso tutto il peso.

"Non preoccuparti, me la caverò." risponde Ashley, abbozzando un sorriso.

Non sa ancora bene come ma in qualche modo ce la farà.

"Ma certo che sì! Metti ko dei fottuti mostri figurati se possono spaventarti due genitori dell'alta borghesia!" La incoraggia col suo solito modo allegro, strappandole una risata.

"Adesso vado in aula studio, Ely. Devo superare l'esame perso a tutti i costi o mamma e papà non mi lasceranno in pace" la informa.

"Andrà tutto bene e in caso contrario…beh, esiste pur sempre la fuga dalla finestra. L'ho fatto un paio di volte, non va tanto male se non soffri troppo di vertigini" esclama come niente fosse, Ashley scuote la testa, sua sorella non cambierà mai.

"Ti ringrazio per il supporto. A dopo!" la saluta per poi salire in aula, scegliere un posto  tranquillo e riservato e aprire il suo enorme libro pieno di sottolineature.

Fa in tempo a leggere una decina di pagine quando avverte un movimento di fronte a lei.

Ha la testa china e non vede subito di chi si tratti ma quando la solleva rimane incredula.

"Spencer?" domanda stupita, il suo tono non è propriamente quello di qualcuno che scoppia di felicità nel vederlo e il ragazzo se ne accorge.

"Proprio io. Non sembri molto entusiasta di vedermi' commenta sorridendo, poi mette giù lo zaino, si scosta i capelli mossi dalla fronte e si accomoda tranquillamente di fronte a lei, prendendo a sua volta un libro.

Ashley si pietrifica e comincia a sudare freddo.

Che le succede? 

Dovrebbe sentirsi baciata dalla fortuna, il ragazzo di cui è cotta è lì di fronte a lei e pare cercare un approccio o qualcosa di simile e invece la sua visione le mette una strana agitazione addosso.

Cosa vorrà? 

Solo studiare o, come si vocifera, cercherà di strapparle un appuntamento?

No, non è pronta per quello o meglio…qualche mese prima non aspettava altro e adesso…che disastro nella sua testa!

Ha bisogno di tempo, solo un altro po' di tempo per fare chiarezza.

"Ma no, che dici? Mi hai solo colto un po' sovrappensiero." si giustifica, ha un sorriso non convincente in volto e ha preso a torturare il pulsante della sua penna, schiacciandolo in continuazione.

"Studi per un esame?" 

"Sì, per la prossima settimana" 

"Andrà sicuramente bene. Sei così brava! E anche molto bella. Non ti manca niente, in pratica" aggiunge poi dal nulla, facendola sobbalzare.

Il cuore accelera e non per la gioia.

Ha paura di dove vorrà andare a parare e non sa come sfuggirgli.

"Ti ringrazio ma è un esame difficile e questo è un periodo un tantino…ehm, complicato per me, in realtà " risponde a disagio, lasciando scivolare nel nulla quel complimento.

Spencer sembra non farci caso e ritorna all'attacco.

"Senti…quel ragazzo biondo…quello della moto…voi state insieme?" le domanda all'improvviso.

Ashley quasi casca dalla sedia.

"No, no…noi ci vediamo solo per la questione del…" balbetta, con la mente in tilt nel momento esatto in cui Spencer le ha ricordato Matt.

"Del gattile?" continua la frase lui.

"Già…del gattile" conferma la rossa. Pare che ormai quella voce si sia sparsa ovunque.

"Capisco. Scusa se sono stato indiscreto ma vedi, volevo accertarmi che non fossi impegnata con nessuno perché vorrei…- inizia, mandando nel panico Ashley che comincia a capire dove condurrà quel discorso - insomma, io volevo chiederti se…" prosegue il ragazzo ma la sua attenzione viene distolta da un gesto brusco di Ashley, che si è portata la mano al polso e lo stringe con una smorfia di dolore sul viso.

Il segno ha cominciato a bruciare da morire e questo non promette niente di buono.

Ashley si piega in avanti, lo guarda spaventata e poi solleva la testa verso Spencer, che a sua volta la fissa sconcertato.

"Non è niente…" prova a dire ma non fa in tempo a continuare che viene risucchiata nuovamente in quello che pare essere l'ennesimo attacco.

La penna che ha tra le mani cade sul banco, la sedia rimane vuota e il libro aperto sotto gli occhi confusi di Spencer che, come previsto, nell'esatto momento in cui la rossa si volatilizza non ricorda più nulla e spaesato se ne va.

Ashley cade a terra quando il vortice spazio temporale la scaraventa in una dimensione oscura e fredda.

Si rialza, massaggiandosi la schiena.

Incredibile, ha scampato Spencer quando credeva che l'unico modo per farlo fosse fingersi morta.

"Beh, c'è da dire che stavolta hanno avuto proprio un bel tempismo. Dovrei quasi ringraziarli - dichiara a voce alta tra sé e sé mentre si guarda intorno per cercare di individuare i mostri e infine scorgerne almeno tre - o forse no, cazzo!" Impreca, quando si accorge che tutte e tre le creature malvagie si scagliano verso di lei.

Mesi prima si sarebbe letteralmente paralizzata dal terrore ma adesso sa come padroneggiare il suo potere, grazie agli insegnamenti di Matt ma anche alla sua volontà e consapevolezza, che accrescono il suo potere.

Si concentra sul polso e con dei fasci di luce colpisce due dei tre mostri mentre un terzo riesce a scamparla.

Le viene addosso, Ashley cerca di allontanarsi per schivare l'attacco ma un'altra luce interviene e scaglia via il mostro prima che possa farle del male.

Matt è arrivato appena in tempo.

"Scusa se mi sono intromesso tra di voi" scherza il biondo, avvicinandosi di corsa.

"Oh, Matt! Grazie al cielo sei qui! Credo dovresti cominciare a segnare tutte le volte in cui mi hai salvato! Ti sarò debitrice per i prossimi credo dieci anni! " esclama ironica, mentre lui la aiuta in un attimo a sollevarsi e si accerta che sia tutta intera.

"Ne terrò conto ma adesso…pensiamo a loro!" la avverte, notando che le tre creature sono già in piedi e tornano all'attacco.

Stavolta sembrano più veloci e più resistenti ai loro colpi.

"Aggrappati a me!" ordina ad Ashley mentre la rossa lo stringe per la vita e lascia che lui la porti via, saltando come un felino ed evitando che alcuni colpi vadano a segno.

Matt usa il potere come un propulsore per sollevarsi da terra e saltare o per attutire le cadute ma Ashley non ha ancora imparato a farlo perché è una mossa che richiede molto allenamento.

Il contatto fisico tra loro nei combattimenti è normale e ci hanno fatto ormai l'abitudine a quegli abbracci, ai corpi che si stringono e le mani che si tengono.

Peccato che poi, nel mondo reale, senza magia o creature strane, sembri tutto molto più complicato.

"Cavoli, non mollano!" Si lamenta Ashley dopo che l'ennesimo loro attacco li ha solo per un secondo arrestati.

Matt aggrotta le sopracciglia e li fissa senza dire nulla, Ashley intravede della preoccupazione nei suoi occhi e comincia ad agitarsi.

"Riproviamo insieme!" le propone senza perdersi d'animo, per poi prendere la mano di Ashley e fare in modo che le loro energie si fondano in una molto più potente.

Il loro attacco congiunto sembra avere effetto ma uno dei mostri riesce a respingerlo, causando un'onda d'urto che li scaraventa indietro.

Matt stringe Ashley più che può e grazie al fascio di magia del suo polso attutisce la caduta.

"Stai bene?" chiede, ansimando e tenendola fra le braccia per proteggerla.

"Credo di sì" lo rassicura Ashley un po' tramortita, ha paura ma deve essere forte anche per lui.

Devono sconfiggerli, non hanno alternative e finalmente potranno  ritornare a casa e riprendere ad essere due ragazzi normali.

"Forza, non demordiamo!" lo incoraggia, mettendosi in piedi, anche se debole e dolorante.

Schiva un attacco da un mostro mentre all'altro ci pensa Matt, ma il terzo lo coglie in un attimo di incertezza e lo scaglia indietro, lontano da Ashley.

"Matt! Maledetti! - grida lei terrorizzata, cercando di raggiungere il compagno e soccorrerlo.

Uno dei mostri ne approfitta e si fionda su di lei, bloccandola per terra.

Ashley si ritrova sdraiata e immobile, proprio come la prima volta in cui si è trovata faccia a faccia con una di quelle creature orrende.

Quel deja vu non è proprio piacevole, però.

Il mostro, tramite un prolungamento della sua massa informe, serra il polso di Ashley, quello su cui brilla la luce, con l'obiettivo di impadronirsi del potere, strappandoglielo via.

Matt finalmente si rialza, gli fa male un braccio per la botta ma l'immagine di Ashley in balia di quel mostro gli infonde una rabbia e forza immensa.

Scaglia via la creatura e corre verso Ashley, schivando un attacco.

La rossa urla, la stretta sul polso duole sempre di più, capisce che la situazione è diventata davvero pericolosa e che se non reagisce le verrà strappato via il marchio con chissà quali conseguenze per la sua vita.

Lotta, usa il suo potere per contrastare quello del mostro, è affannata e con pochissime energie ma si concentra e riesce a polverizzare la presa sulla mano, liberandola.

In quell'esatto momento Matt finalmente la raggiunge e attacca il mostro con determinazione, distruggendolo.

Ashley si volta verso di lui, vorrebbe ringraziarlo ma non ne ha la forza e poi non è ancora finita.

"Un ultimo sforzo e ti prometto che sarà tutto passato! Rispediamo queste merde al mittente, ci stai?" la esorta, prendendola in braccio per aiutarla a rialzarsi e cercando di darle coraggio.

Lei annuisce, si rimette in piedi, le gira la testa e fatica a stare in equilibrio, Matt le prende la mano debole e dolorante.

"Ashley puoi farcela!" Cerca di darle forza, guardandola negli occhi e tenendola stretta con dolcezza.

Prende un lungo respiro.

Non è il momento di arrendersi o di farsi prendere dal panico, se vuole cambiare quella è l'occasione per iniziare a credere di più nelle sue potenzialità.

La ragazza chiude gli occhi, stringe la stoffa della maglietta di Matt nei pugni, ripensa a tutta la frustrazione che ha vissuto in quei giorni, a quanto si sente soffocata, alla mancanza di libertà e a tutti i problemi che riguardano la sua doppia natura e trasforma tutte le energie  negative in forza magica.

I due ragazzi sprigionano un fascio di luce accecante e potente, forse il più distruttivo mai emesso, e polverizzano le creature definitivamente.

Quando Ashley riapre gli occhi è ancora stretta al petto di Matt, sono seduti per terra tra la polvere, le sue braccia la avvolgono, il cuore di lui contro il suo seno  batte all'impazzata proprio come il suo e tutto intorno è finalmente il silenzio.

Rialza la testa e osserva gli occhi limpidi di Matt che la guardano felici e impauriti allo stesso tempo.

"Ashley, come stai?" chiede con fare premuroso, scostandole i capelli dalla fronte sudata per vederla bene in viso.

Lei è stravolta ma si sente quasi in paradiso dopo le sue carezze.

"Sto bene, tranquillo. Sono solo un po' ammaccata e stanca" sussurra con quel poco di voce che riesce a trovare.

Matt sospira di sollievo.

Ha avuto così paura di perderla o che le facessero del male.

"Meno male! Quegli stronzi la pagheranno per questo, lo giuro! - ringhia, con ancora in mente l'immagine di Ashley sopraffatta da quel mostro che per un soffio non le ha strappato via il segno -  Fammi vedere il polso!" le chiede, per verificare che sia tutto ok.

Lei solleva il braccio, tremando appena.

Sul polso ha ancora i segni scarlatti di quella stretta.

Matt lo osserva, lo prende tra le mani, non sa bene cosa fare e poi istintivamente ci poggia sopra il suo simbolo.

Un bagliore tenue si sprigiona da entrambi e quando si placa la mano di Ashley ha smesso di fare male e i lividi sono spariti.

"È guarito! È incredibile, possono fare anche questo?" Domanda lei sbalordita, carezzandosi la pelle tornata rosea.

Anche lo sguardo di Matt è meravigliato.

"Lo scopro adesso anche io! Non ne sapevo nulla, ho solo fatto un tentativo per vedere che succedeva! È pazzesco!"

"Già" fa Ashley, si sente sollevata e molto meglio, il dolore al polso è passato e di colpo comincia a riacquistare le forze, come se la sua linfa vitale provenisse dal marchio adesso guarito dal contatto con quello di Matt.

Lui sospira tranquillo, pare che il peggio sia passato ma un'ombra offusca presto i suoi occhi.

Ashley solleva il capo e la nota.

Matt di solito è ottimista e non si lascia mai abbattere e vedergli sul viso quell'espressione preoccupata non capita spesso.

"Che c'è?" gli chiede, aggrottando le sopracciglia con un briciolo di paura.

Matt esita un attimo ma poi si ricorda del discorso avuto con Ashley tempo prima sulla sincerità e sul fatto che deve dirle tutto apertamente, anche le cose spiacevoli.

"Sembrano diventati più forti. È stato piuttosto difficile sconfiggerli stavolta." ammette serio, con gli occhi persi nel vuoto.

I dissertori devono avere migliorato le loro tecniche magiche e, se non ci fosse stata anche Ashley ad aiutarlo, sarebbe stato davvero duro e rischioso per lui sconfiggerli da solo.

Rimangono un attimo in silenzio, col peso angosciante di quella verità che aleggia su di loro e senza sapere cosa li attenderà in futuro.

"Comunque è andata! Pensiamo al presente, il resto si vedrà! Piuttosto sbrighiamoci ad andare via da questo postaccio lugubre! Non so a te ma a me fa venire il vomito - cambia discorso Matt, ritrovando la sua solita carica - rimani un po' da me stasera? Avrai bisogno di rimetterti in sesto e sono sicura che Vivian avrà preparato uno dei suoi manicaretti che risveglierebbero anche un morto!" Scherza, prendendole le mani per mettere in atto quella specie di teletrasporto.

Ashley però si irrigidisce e abbassa lo sguardo.

"Mi piacerebbe molto ma non posso" risponde a fatica.

Matt la osserva stupito.

"C'è qualcosa che non va, per caso?" Chiede, sperando di non essere troppo indiscreto.

In fondo Ashley non è tenuta a raccontargli ogni singolo dettaglio della sua vita.

Lei devia lo sguardo e appare in imbarazzo.

"Una decina di giorni fa ho avuto una pesante discussione con i miei. Per le mie uscite improvvise e i ritardi con lo studio. Pensano che stia trascurando il mio futuro e prenderanno provvedimenti più seri se continuo" gli racconta, facendosi di colpo pensierosa.

"E che vogliono fare? Chiuderti in stanza e tenerti in ostaggio finché non superi gli esami?' esclama con tono sarcastico Matt ma Ashley non replica né sorride alla sua battuta e lo fissa seria.

"Vuoi dirmi che lo farebbero davvero?" domanda incredulo il ragazzo mentre Ashley si tormenta le mani per la vergogna.

Matt è così indipendente e libero e ha una famiglia molto diversa dalla sua e lei si sente terribilmente stupida e infantile al suo cospetto.

"È probabile…ma non glielo permetterei" ribatte con coraggio, sollevando finalmente lo sguardo color miele e affrontando quello di Matt.

Lui sorride, Ashley è molto cambiata dal giorno in cui l'ha vista la prima volta.

"Ne sono certo. E poi se avrai bisogno di evadere dai domiciliari puoi venire a stare da me. La mia casa non è all'altezza della tua villa ma almeno avresti un tetto sulla testa e un cretino che ti farebbe compagnia con le sue battute demenziali" le propone, scherzando.

Ashley ride, la prospettiva in realtà non le sembra così malvagia, anzi.

"La tua casa è perfetta e anche la tua famiglia. Si respira un'atmosfera così bella e confortevole e ti invidio tantissimo" confessa, Matt sbarra lievemente gli occhi per lo stupore, non si aspetta mica che una ragazza dell'alta borghesia a cui non manca nulla possa invidiare la sua vita semplice.

"Beh, lo dici perché non hai sentito le urla di Vivian quando Jamie trasforma la cucina in campo di battaglia! O le lamentele di mio padre quando a lavoro sbaglio un'ordinazione…non siamo perfetti però…voglio loro molto bene e non cambierei la mia famiglia per niente al mondo" ammette infine, il suo tono di voce calmo e dolce rivela quanto amori provi per loro.

"Comunque, il motivo per cui non posso restare con te è questo. Non voglio destare sospetti e avere il loro fiato sul collo" riprende a spiegare.

"Ed è sempre per questo che non ci vediamo da più di dieci giorni?" 

Matt si morde la lingua. Non voleva dirlo ma quella frase gli è scappata dalla bocca senza che lui potesse impedirlo.

Si sente un idiota, lui ed Ashley non sono una coppia, non hanno nessun obbligo di vedersi e se anche lei non ne avesse voglia non sono certo affari suoi.

Che cretino! Poteva stare zitto e invece, no! La sua parte emotiva doveva intromettersi per forza.

Ashley sussulta, dischiude le labbra, non sa bene cosa rispondere.

Se solo Matt sapesse quale sconvolgimento comincia a creare dentro di lei, quanto desiderio ha di poterlo vedere ogni volta che vuole senza doversi nascondere.

"Sì, è per questo. - è costretta ad ammettere col cuore in pezzi -mi dispiace ma…è così difficile gestire tutto" prova a giustificarsi quando sa che non ha nessuna scusa.

È una codarda.

La verità è che non vuole che Spencer le chieda di uscire perché il ragazzo con cui vorrebbe farlo è Matt.

E non come compagno di lotte, non perché è l'unico ragazzo al mondo con cui condivide la sua mezza natura non umana, non per allenarsi con la magia o per parlare di altri mondi e di nemici.

Vorrebbe farlo solo come una ragazza normale col ragazzo in compagnia del quale sta divinamente.

"Non mi devi alcuna giustificazione, Ashley. Capisco benissimo - dichiara Matt, il suo tono è forse troppo duro, più di quanto lui voglia,  le sue parole hanno una sfumatura amara che alla rossa non passa inosservata - non fraintendermi, a me fa piacere vederti e ti considero mia amica ma…sono perfettamente consapevole che il nostro rapporto è legato principalmente a questi - aggiunge, per poi indicarsi il polso, gli occhi di Ashley si velano e diventano lucidi - per quanto facciamo finta che non lo sia…beh, è così. Non ti avrei mai conosciuta se non fosse per loro e penso la cosa sia reciproca. Quindi stai tranquilla, non siamo tenuti a vederci al di fuori del necessario, non mi sento offeso e tu non fartene un cruccio" conclude con una insolita freddezza che in realtà non aveva intenzione di trasmettere.

Ha solo detto la verità.

Ashley lo fissa immobile.

Matt ha parlato esattamente come avrebbe fatto Chloe e si sente delusa.

È quasi arrabbiata, vorrebbe obiettare, gridargli che non è vero e che le piacerebbe da morire poter uscire con lui al di fuori del contesto magico ma, dopo il discorso di Matt, ha troppa paura che il biondo non ricambi i sentimenti che lei inizia a provare per lui.

Come può pensare che uno come Matt, così anticonformista e sfacciato, bello da morire e con uno stuolo di ragazze che gli sbavano dietro, possa solo un minimo interessarsi a lei.

E, anche se a volte le è parso così, deve essere stata colpa dei segni e del fatto che amplificano le loro sensazioni, anche fisiche, e sono in parte collegati a vicenda.

Ha frainteso tutto, non c'è altra spiegazione.

"Bene, allora è meglio che vada. Se non è un problema vorrei tornare nel luogo in cui mi trovavo prima di essere trasportata qui. Puoi riuscirci?" Gli chiede diretta, chiudendo l'argomento e cercando di combattere il dannato nodo alla gola che le sta provocando un dolore atroce mentre parla.

Matt nota l'espressione triste e delusa nel volto di Ashley e capisce di averla in qualche modo ferita.

Ma che altro può fare? 

Una ragazza brillante e pura come lei, dalle maniere dolci ed eterea come una bellissima dea, come può provare qualcosa per un normale ragazzo di periferia? È impossibile.

"Certo. Dammi le mani" la invita piano, la sua voce è tornata pacata come una carezza. Ashley allunga le mani senza guardarlo in viso e, quando si sfiorano, sembrano aver perso la magia e la complicità che di solito si accende fra loro.

C'è freddezza al contrario, qualcosa a cui non erano più abituati.

Matt la tira leggermente verso di sé, socchiude gli occhi per concentrarsi, i segni si accendono, finalmente.

Un fascio di luce li avvolge e costringe anche Ashley a chiudere gli occhi, come al solito.

Poco prima che la magia li smaterializzi per poi riportarli nel luogo desiderato, Matt si avvicina all'orecchio di Ashley.

"Non volevo ferirti, perdonami se puoi" le sussurra, Ashley fa appena in tempo ad aprire gli occhi di colpo, accecata dalla luce.

Sente le labbra di Matt che si posano sulla sua fronte per lasciarle un dolce bacio, mentre lui le circonda la vita con una mano e la stringe a sé.

Poi più nulla.

Quando riapre gli occhi è seduta in aula studio, nell'esatto posto in cui si trovava prima che quelle creature malvagie la portassero via.

Intorno a lei il chiacchiericcio degli altri studenti, ignari di ogni cosa.

Ovviamente non hanno visto nulla.

È sola, Spencer di fronte a lei non c'è più.

Deve essersene andato dopo che lei è sparita e probabilmente non ricorderà neppure di averla vista.

Meglio così.

Sospira, guarda il libro aperto sul tavolo e la matita, che giace abbandonata poco lontano.

Deve studiare, anche se non ne ha per niente voglia dopo quanto successo.

La riprende in mano malvolentieri e cerca di concentrarsi, con ancora la sensazione di quel bacio sulla fronte, dolce e sensuale allo stesso tempo, il cui ricordo la confonde e le riempie lo stomaco di una stupenda leggerezza che vorrebbe poter provare per sempre.

 
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Rohhh