{Questa storia partecipa all’iniziativa “Cinque fette
di torta alla melassa” indetta dal gruppo Facebook “L’angolo di Rosmerta”}
Frammenti (quello che manca)
Occhi
“Il ragazzo diede un’occhiata alla panetteria alle sue spalle, come per
controllare che la via fosse libera, poi, riportando l’attenzione sul maiale,
lanciò una pagnotta nella mia direzione.”
Peeta ricorda ancora la
prima volta che ha sognato Katniss.
Quando era bambino, quel
sogno lo ha inseguito per mesi. Si avvicinava, le chiedeva se avesse voglia di
condividere la merenda con lui e lei, titubante, si lasciava convincere e gli
rivolgeva un sorriso che coinvolgeva anche gli occhi.
Non immaginava che la
prima cosa che avrebbe condiviso con lei sarebbe stata invece una pagnotta
bruciata e sporca di fango, come si fa con le bestie per non affamarle troppo.
Gli occhi di Katniss non li avrebbe visti, li ha persi nel viso esageratamente
scavato e pallido.
Grigi, sono grigi. È ciò che vorrebbe
indietro, di quel sogno ormai alterato.
Fuoco
«Haymitch dov’è? Non dovrebbe proteggerci da
questo genere di cose?»
«Con tutto l’alcol che ha in corpo, forse non è consigliabile averlo vicino
alle fiamme»
Erano vestiti di fuoco
la prima volta che si sono lasciati andare a una risata. C’è qualcosa che lega insieme
l’inquietudine e l’ironia ed è un costume infiammabile indossato per andare a
morire.
Katniss indossa fiamme
fuori e dentro. Peeta non può fare a meno di pensarlo mentre lei gli stringe la
mano e un calore tutto nuovo – che aveva solo immaginato, mai provato –
si espande come fosse lava.
Della folla non resta
che un vociare, della musica solo suoni indistinti. Quasi dimentica quell’angoscia
che, da ore, si stringe come un cappio intorno alla gola.
Katniss brucia da
sempre, fuori e dentro, e ancora non lo sa.
Triste
“Con la coda dell’occhio vedo Peeta allungare la mano. «Ancora una volta?
Per il pubblico?» dice. Non c’è rabbia nella sua voce. Solo vuoto. Ed è peggio.”
La tristezza divora la
lucidità. Peeta ne diventa consapevole per la prima volta nell’esatto momento
in cui decide di allontanarsi in fretta da Katniss e durante le restanti ore
passate sul treno, di ritorno al distretto dodici.
È triste quando capisce
che un inganno gli ha salvato la vita. Lo ha fatto lui con i Favoriti, per
Katniss. Lo ha fatto lei con lui, per entrambi loro.
Resta l’amarezza per
quel cambiamento che ad ogni costo voleva evitare e invece - quasi non se ne
è reso conto – quei giochi sono riusciti ad annientarlo, imponendogli una
bugia dietro l’altra, falsità da tenere in piedi ancora e ancora.
Sono tutti strateghi,
adesso.
Parole
«Katniss. Non ha senso che noi due facciamo finta di non sapere cosa sta
cercando di fare l’altro.»
La prima volta che Peeta
si è imposto di non lasciarsi andare a confessioni e parole fuori misura, è
stata Katniss a riempire i silenzi e a capovolgere ogni intento.
Ho bisogno di te.
Sono sue le parole che
esigono quel rapporto sempre in bilico tra verità e menzogna e lo sbilanciano
nella concretezza. È sempre lei che con un bacio riesce a interrompere i suoi
pensieri che invece vorrebbero urlarle contro di tutta quella sua testardaggine
che li sta portando in un vicolo cieco all’interno dell’arena e poi anche
fuori. Fuori ha il sapore della speranza.
Katniss non sa fingere e
Peeta non sa ingannarsi.
Salviamoci.
Buio
«Ricordare si rivela più difficile, perché i ricordi stessi possono essere
modificati. Possono essere trasformati in un’ossessione, alterati e salvati un’altra
volta nella forma riveduta e corretta»
Della prima volta che ha
visto Katniss, Peeta non ne ha più memoria. È un ricordo che fatica a ritrovare
e definire in mezzo ai frammenti nella sua mente.
Ha la sensazione – assurda,
senza alcun senso – di poter riscoprire anche altri pezzi di sé nelle
memorie più lontane che la riguardano, ma quelle sono diventate le più
difficili da ricomporre.
Il passato è tutto
scuro, brilla solo ciò che fa male.
Le tracce di Katniss
sono schegge di vetro affilate e taglienti che riducono a brandelli la sua
resistenza.
Eppure continua a
cercare, in ciò che rimane, briciole di buio in un mare di luci sfolgoranti.
***
Ciao a tutti!
Questa raccolta nasce per l’iniziativa del gruppo
Facebook “L’angolo di Rosmerta”. Nel mio caso, i
prompt sono stati estratti dalla canzone “Quello che manca” di Elisa e Rkomi e per ogni parola che mi è stata assegnata ho deciso
di sviluppare una drabble.
L’intenzione era quella di fare un breve (e molto
sintetico) viaggio nell’evoluzione del rapporto fra Peeta e Katniss con l’idea di
smontare poi un po’ tutte le prime volte menzionate e dedicando l’ultima drabble al depistaggio di Peeta.
Non facevo incursione in questo fandom da moltissimi
anni, è stato bello tornare e sentire questi personaggi ancora “casa” ♥
Le citazioni prima di ogni drabble
sono tratte dai romanzi della saga. Grazie per aver letto!
Mano sul cuore,
gabry