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Autore: Zikiki98    04/09/2022    0 recensioni
- Avevo iniziato a scrivere questa storia qualche anno fa, lasciandola incompleta. La sto modificando e sto aggiungendo delle parti per renderla più piacevole e completa. Potete trovarla sia su Wattpad sia qui su Efp. I primi 9 capitoli li ho pubblicati tutti insieme, in modo che la storia segua lo stesso ritmo della pubblicazione su Wattpad. Spero vi piaccia -
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E se Bella provenisse da un mondo diverso da quello in cui siamo abituati a vederla?
Dopo la battaglia terrificante contro i demoni, avvenuta circa cento anni fa, non si è più sentito parlare di Shadowhunters, ovvero, di Cacciatori di Demoni. Da quella strage di Nephilim, tutte le creature del mondo invisibile, vale a dire vampiri, licantropi, maghi e fate, hanno creduto che si fossero estinti.
E se non fosse così? E se si fossero solo nascosti?
I demoni stanno ripopolando il mondo e la vita, non solo degli esseri umani, ma anche delle creature mitologiche presenti nelle favole dei bambini e nei racconti terrificanti degli adulti, è a rischio.
Chi li manda? Come possono uscire dalla loro dimensione? La terra potrà tornare ad essere un pianeta "sicuro"?
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Instagram: _.sunnyellow._
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FanFiction su Twilight e Shadowhunters.
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Clan Cullen, Edward Cullen, Emmett Cullen, Isabella Swan, Quileute | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Carlisle/Esme, Emmett/Rosalie
Note: Cross-over, OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo, Violenza | Contesto: Più libri/film
Capitoli:
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THE WORLD OF DEMONS
IL PORTALE DEI DEMONI


27. Lost

 
[POV EDWARD]
 
Erano ormai passati quasi due giorni da quando ero fuggito da casa mia, da lei e dalle sue parole taglienti, ma terribilmente vere. Ero sdraiato al centro esatto della mia radura, che sarebbe potuta diventare la nostra radura se tutto fosse andato come desideravo. Mentre pensavo ai miei errori, mi rigiravo tra le mani una collana che avevo trovato nel bosco per venire qui. Era piccola, ma sembrava preziosa. Il ciondolo era color blu zaffiro a forma di goccia, con all’interno inciso in nero un fiocco di neve e vari ghirigori dorati, quasi invisibili per l’occhio umano. Doveva avere qualche potere magico, perché ogni volta che la prendevo in mano la sentivo scaldarsi, a tratti quasi sembrava bruciarmi la pelle, eppure non volevo liberarmene. Non perché potesse essere avere valore, ma perché portava il suo profumo. Non gliela avevo mai vista indosso, probabilmente la nascondeva sotto i vestiti, ma doveva averla persa durante lo scontro con i licantropi. Tenerla stretta a me certamente non le avrebbe mai fatto cambiare idea su di noi, eppure era un modo per sentirla vicino, anche se mi faceva male. Eventualmente c’era anche la possibilità che gliela restituissi, ma in quel momento non era il caso, sarebbe stato un azzardo ed ero stato già fin troppo sconsiderato. Tutta la sofferenza che provavo in quel momento era una conseguenza che avrei dovuto affrontare.
Ero stato troppo avventato a fidarmi di qualcuno al di fuori della mia famiglia, ad innamorarmi, ma soprattutto, a credere che un essere come me potesse essere amato. Come poteva un vampiro, un essere spregevole e demoniaco come me, trovare qualcuno che potesse provare anche solamente qualcosa di lontanamente simile all’amore nei miei confronti. E poi, l’avevo preteso proprio da lei, una meravigliosa creatura per metà umana e per metà angelo, generata per eliminare il male da questo mondo e la mia natura, mio malgrado, ne faceva parte.
Avevo sbagliato. Avevo messo in pericolo tutti i miei affetti per inseguire l’idea di un amore non coronabile. Avevo illuso me stesso, che mi ero privato per secoli di provare sentimenti per chiunque al di fuori della mia famiglia, con il solo obiettivo di risparmiarmi diverse sofferenze. Invece, con lei, erano esplosi, incontrollabili e indomabili, per la prima volta in tutta la mia inutile esistenza. Eppure, Bella non contraccambiava.
Per la prima volta, dopo più di un secolo di vita, sentivo di aver perso tempo e, a pensarci bene, non solo quello. Avevo perduto sia la testa sia il cuore per quella ragazza. Avrei dato la mia vita per la sua, ma lei non mi voleva. E io, stupido, come avevo potuto credere che qualcuno potesse volermi?
In fin dei conti, era stata tutta colpa mia. Se non mi fossi esposto e avessi soppresso quello che provavo per lei, niente di tutto questo sarebbe successo. Il rifiuto era un’emozione che non avevo ancora mai provato, soprattutto in questa esistenza da vampiro.
L’unica cosa che volevo era dimenticare e andare avanti, ma se Emmett avesse avuto ragione e Bella era davvero sua figlia, questo forse avrebbe reso tutto molto più complicato del previsto. Anche questo non riuscivo a capire. Perché mio fratello aveva nascosto alla sua famiglia, sulla quale poteva certamente contare e fidarsi, che aveva una figlia? Inoltre, la cosa impressionante, era che in questi anni di convivenza con lui non si era mai lasciato sfuggire alcun dettaglio a riguardo. Se solo ce ne avesse parlato, avremmo potuto essere di supporto e aiutarlo nelle ricerche che stava seguendo da solo.
Sospirai cercando di liberare la mente dai pensieri, ma senza successo. Stavo guardando il cielo e, allo stesso tempo, ragionando sul fatto che probabilmente sarei davvero rimasto da solo per sempre, senza l’amore di una donna che desideravo, quando ad un certo punto si levò una grossa corrente d’aria. Mi misi seduto, nascondendo nella tasca dei pantaloni il ciondolo che fino a quel momento avevo fra le mani, per evitare di perderlo. I grossi tronchi degli alberi che circondavano la radura si piegavano, inermi davanti al volere del vento, e un turbine di luci e lampi vorticavano a pochi metri da me, creando un ovale perfetto. Non ne avevo mai visto uno di persona, avevo solamente letto delle informazioni a riguardo in qualche libro decenni fa, ma quello sembrava proprio un portale. Da quello spiraglio di luce, uscirono tre ombre dalla figura maschile, vestite interamente di nero.
Mi alzai in piedi, preso alla sprovvista, pronto a difendermi.
- Dite che è lui? – chiese uno di loro.
L’altro alzò le spalle - Sicuramente è un vampiro – rispose – Catturiamolo –.
Non aspettai altro, cominciai a correre, ma non servì a nulla. Sentii qualcosa sbattermi contro la schiena, aprirsi e stritolarmi il corpo come un ragno gigante, immobilizzandomi totalmente e facendomi cadere a terra. Ogni volta che tentavo di muovermi, la trappola si stringeva e mandava un impulso elettrico in tutto il mio corpo, stordendomi.
- Ti conviene stare fermo, se vuoi sopravvivere al viaggio – disse il più piccolo, guardandomi dall’alto, sempre incappucciato per nascondere il volto.
Sulla pelle portavano gli stessi simboli che aveva anche Bella. Quindi erano Cacciatori anche loro.
Cercai di ribellarmi, ma senza successo, beccandomi un’altra scossa – Cosa volete da me?! -.
- Da te niente – rise il più massiccio, abbassandosi su di me e prendendomi duramente per i capelli, per guardarmi meglio negli occhi – Sei solamente la nostra esca, ci servi per un obiettivo più grande -.
- Non vedo a cosa potrei esservi utile, non vi conosco nemmeno – mormorai, mentre la trappola mi stringeva sempre di più.
- È vero, ma abbiamo una conoscenza in comune – disse qualcuno che fino a quel momento non aveva ancora parlato – La ragazzina che ti piace tanto, ci ha esposti tutti. È una traditrice e pagherà per ciò che ha fatto -.
 
 
[POV BELLA]

Il primo giorno era stata una sofferenza indescrivibile: per la prima volta il tutta la mia breve vita, mi sentivo davvero abbandonata a me stessa, senza una famiglia, senza nessuno su cui contare o fare affidamento. Avevo camminato per ore intere senza meta, con le lacrime agli occhi, ma senza mai piangere davvero. Non meritavo di lasciarmi andare alle emozioni, esternandole. Mi meritavo tutto ciò che provavo e il modo migliore per punirmi era tenerle dentro di me. Jonathan mi aveva dato la possibilità di prendere uno zaino, quello che di solito utilizzavo per andare a scuola e che, inevitabilmente mi aveva immediatamente ricordato Angela, per metterci dentro qualunque cosa volessi. Avevo scelto di utilizzarlo per contenere provviste, acqua, la foto dei miei genitori, o almeno quelli che avevo creduto fossero i miei genitori, e una mia con Sebastian. Non avevo bisogno di altre armi che aumentassero il peso che portavo, ne avevo più che a sufficienza addosso.
Avevo voglia di urlare, ma mi sembrava di non avere abbastanza fiato per farlo. Il mio cuore sembrava essere stato schiacciato sotto un macigno, sia dopo aver scoperto che non ero chi credevo di essere, sia dopo aver preso la decisione di abbandonare i miei fratelli. Sapevo che la decisione giusta sarebbe stata quella di prendere di petto la situazione e dire a Jonathan di avvisare immediatamente il Conclave per dire tutta la verità. Ma poi avevo visto i loro visi, quelli delle persone che amavo e che già stavano soffrendo per un mio eventuale abbandono, e non ce l'avevo fatta a fare loro una cosa del genere. Assistere ad un processo ed infine alla mia morte... Sapevo che nonostante tutto, il loro amore nei miei confronti era forte, forte come la prima volta che mi avevano accolta nella loro casa, nella loro vita. Avrebbero sofferto molto, a causa mia. Il minimo che potessi fare era quello di ridurre i danni. E Sebastian, il mio dolce Seb; lui aveva insistito tanto per partire con me, per scappare, per fingere che la verità che mi era stata detta non appartenesse alla realtà, ma fortunatamente ascoltò le mie ragioni e, anche se a malincuore, lo costrinsi a restare in quella casa, in quella famiglia che aveva fatto così tanto fatica ad accettare e in cui ora non si trovava più a proprio agio. Ma se mi avessero trovata, e sapevo che l'avrebbero fatto, e lui mi avesse seguita, avrebbero ucciso anche lui per aver collaborato e contribuito alla mia fuga e, in questa situazione, Sebastian mi serviva di più saperlo vivo e al sicuro che morto. Se l'avessero ucciso, io sarei morta con lui. Non ero abbastanza forte per vivere questa vita senza di lui, che per me era tutto; dovevo proteggerlo come meglio potevo e questo era l'unico modo. Sapevo che i Durwood l'avrebbero tenuto al sicuro, perché i miei errori non erano i suoi errori, ma ero comunque preoccupata che facesse qualcosa di stupido che potesse metterlo in pericolo, e come aveva detto Jonathan, prima di essere un padre e un marito, lui era un Cacciatore e, come tale, si sarebbe comportato. Ne sarebbe stato capace: se Sebastian si metteva qualcosa in testa, era difficile, quasi impossibile, fargli cambiare idea.
Due persone, due Shadowhunters, con idee e mentalità così differenti, erano difficili da tenere a bada, soprattutto se nessuno dei due era incline ai compromessi.
E così il primo giorno finì con questi pensieri: mi addormentai al freddo, sotto un albero, sognando un fratello felice, ad Idris, mentre giocava con dei bambini e una giovane donna. Ma in quel quadretto famigliare, io non ero presente. Il secondo giorno, quando mi svegliai, andò un po' meglio. Mi sentivo meno in pena per le persone che amavo, ma la voglia di preparare un vero e proprio piano di fuga non era ancora arrivata. Non sapevo dove andare, che cosa ne avrei fatto della mia vita... per la miliardesima volta pensai al senso di una mia ipotetica fuga. Decisi di non allontanarmi ulteriormente, tanto mi avrebbero scovata anche se mi fossi diretta in Antartide; stando qui invece, avrei solo accelerato il processo, e io non vedevo l'ora che tutto questo finisse. Consumai qualche provvista e mi misi subito a dormire, ma non sognai nulla. Il terzo giorno, sentivo di non provare più emozioni. Non pensavo alla mia famiglia, non pensavo ai Cullen e tantomeno ad Angela. Il vuoto più totale. Ma ripresi a camminare: non riuscivo a stare ferma per troppo tempo e mi inoltrai ancora di più nella vegetazione del bosco di Forks. Non ero più nemmeno sicura di trovarmi nei confini della cittadina, ma sicuramente non ero né nel territorio del Quileutes né il quello dei vampiri. In compenso, incontrai un demone: non fece nemmeno in tempo a saltarmi addosso che lo uccisi immediatamente. Il suo piccolo corpo svanì in una nuvoletta scura. Mangiucchiai qualcosina e mi misi a dormire. Il quarto giorno trovai una grotta. Era enorme e quando mi addentrai all'interno, notai che si congelava, anche troppo a dir la verità. Volevo utilizzarla come rifugio, ma mi dissi che non era il caso. Quel covo non mi convinceva per niente, sicuramente c'era qualcosa di strano, ma non sarei andata a controllare. Ero da sola, e qualunque cosa ci fosse là dentro non valeva di certo la mia morte, pensai nonostante il mio istinto di sopravvivenza in quei giorni mi avesse un po' abbandonata. Preferivo morire per mano del Conclave, che morire per dei mostri qualsiasi. Mi allontanai dalla caverna. Poco distante, trovai un fiume. Puzzavo davvero tanto, sia di sudore che di icore, perciò pensai di farmi un bagno veloce e, nel frattempo, di lavare la tenuta. Mi guardai intorno attentamente, per verificare che non ci fosse nessuno; successivamente mi spogliai delle armi e dei vestiti e mi inoltrai nell'acqua fredda, stando comunque a riva per cercare di non essere trascinata via dalla corrente. Sfregai le mani sulla mia pelle, sia per pulirmi che per darmi sollievo. Dopodiché lavai la tenuta velocemente e la rimisi sotto la luce del sole. Uno dei pochi giorni di sole da quando mi ero trasferita a Forks. Non avrei mai pensato di passarlo così. Uscii dall'acqua soltanto quando mi assicurai che la tenuta si fosse asciugata almeno un po'. Mi rivestii e mi impossessai nuovamente delle mie armi. Mangiai a bevvi qualcosa, poi mi addormentai. Il quinto giorno, mentre dormivo, sentii qualcosa afferrare la mia spalla e scuotermi debolmente, come se volesse svegliarmi. Il mio pensiero arrivò subito al Conclave e al fatto che mi avrebbero uccisa: erano davvero lì e mi avrebbero assicurato la pena di morte. Ma poi qualcosa di freddo accarezzò la mia guancia, e riflettendoci, se fosse stato davvero chi pensavo che fosse, non mi avrebbe mai svegliato con tutta questa delicatezza. Perciò aprii gli occhi e l'immagine che mi si parò davanti, mi sorprese.  
 
 
Grazie per aver letto il capitolo :-)
Se vi fa piacere, lasciate una stellina e un commento.
Besos :-*
 
Zikiki98
 
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