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Autore: Khailea    07/09/2022    0 recensioni
Un'avventura action con trame avvincenti e personaggi unici e caratteristici!
Saghe appassionanti e ricche di colpi di scena, special divertenti e di ogni genere!
Unisciti alle stravaganti avventure degli studenti della Werewolf Shadow!
I personaggi di cui si parla in queste storie sono inventati da un gruppo di role chiamato Werewolf's Shadow 2.0.
Questo è il secondo progetto di fiction scolastica del gruppo fatto con l'approvazione dei suo componenti.
Non ci sono collegamenti con il precedente progetto e la trama é molto diversa.
Il logo del lupo appartiene al nostro gruppo esattamente come i personaggi e l'ambientazione.
Se volete unirvi a noi potete fare richiesta qui https://www.facebook.com/groups/660949357417726/members/
Genere: Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Personaggi in questo capitolo: 
Jack
Daimonas 
Ailea
Khal 
Lighneers 
Zell 
Astral 
Lacie 
Hope 
Grace 
Milton 
Seraph 
Alexander 
Johanna 
Samantha 
Nadeshiko 
Ayame 
Ryujin
Yume
Cirno
Vladimir
Annabelle
Wyen
 
 
 
 
 
 
 
 
Dopo le lezioni i ragazzi avevano sperato le cose potessero migliorare, per cominciare riuscendo a raggiungere gli ex membri del giornalino scolastico, ed invece tutto era colato a picco.
I fan di Lighneers si erano ammassati in mucchio di fronte alla porta, impedendo loro qualsiasi movimento durante i cambi d’ora.
La sua fama aveva eclissato perfino quella di Grace, che ora passava più che altro per la sua guardia del corpo, anche se al primo aveva osato dirle una cosa simile la ragazza aveva tirato un ceffone, stroncando la diceria sul nascere.
Cirno e Vladimir avevano rischiato nel mentre di essere nuovamente assaliti dagli hater, ma i fan di Love Live, e della robotica in generale, sorprendentemente li avevano difesi, incitandoli con frasi ispiratrici per continuare il loro lavoro.
-Wow, la gente è proprio matta.- commentò Vladimir all’uscita.
-Lo noti solo ora?- lo prese in giro Milton.
Ormai erano tutti fuori dalla scuola, quando Johanna sentì qualcuno chiamarla.
-Jojo!-
Gli occhi della ragazza si illuminarono all’istante.
La giornata era stata talmente frenetica che si era completamente dimenticata dell’arrivo del suo ragazzo!
-Mattia!-
Al settimo cielo la ragazza gli corse incontro, gettandosi tra le sue braccia lasciandosi sollevare.
-Ehi, sei felice di vedermi?- chiese lui sorridendo.
-Felicissima! E tu?-
-Beh, per un viaggio in aereo solo per vederti direi abbastanza.- scherzò lui.
-Scemo ahah.-
Mattia la tenne stretta ancora per qualche secondo, prima di voltarsi verso gli amici di lei.
-Ciao ragazzi! Diventate sempre di più ogni volta vi vedo per caso?-
-Siamo come i funghi.- scherzò Jack.
-Grazie per non avere detto come gli scarafaggi.- rispose Vladimir, avvicinandosi a Mattia stringendogli la mano. -Ben arrivato amico.-
-Grazie, Johanna vi aveva avvertiti del mio arrivo o è stata una sorpresa?-
-Non parla che di te.- gli sorrise Yume, facendo arrossire Johanna, allargando allo stesso tempo il sorriso di Mattia.
-Bene, allora adesso che sono qui che vogliamo fare?-
-Pensavamo di andare a rilassarci, ognuno a casa propria.- lo avvertì Zell.
Johanna, ben conoscendo il proprio ragazzo, sapeva benissimo non sarebbe stato possibile.
-Non scherzate! Andiamo tutti al sushi, offro io!-
-Amico, siamo in ventitré.- lo avvertì Astral. -Non che mi dispiaccia cibo gratis, ma comunque…-
-Nya, se ha soldi da spendere, spendiamoli nya!- lo zittì Lacie, felice di andare a mangiare del pesce.
-Io passo.- disse rapidamente Ailea.
-Ci vorrà solo poco.- rispose Mattia, venendo bloccato da Khal.
-Se non ne ha voglia, non costringiamola.-
Era un avvertimento su come, se avesse continuato ad insistere, gli avrebbe tagliato la lingua.
Nemmeno Johanna purtroppo recepì il messaggio, e guardò Ailea con i suoi migliori occhi da cerbiatto.
-Per favore, è molto importante per me…-
L’altra sbuffò, incrociando le braccia.
Aveva il cuore troppo tenero ormai per rifiutarsi. -… va bene.-
-Grande, allora andiamo subito!- esclamò Ayame lanciandosi su Lighneers prima che quest’ultimo scappasse.
-Non ci pensare nemmeno.- ringhiò il ragazzo, strattonandola per costringerla a liberarlo.
-Ehi amico, trattala meglio dai.- lo rimproverò Mattia vedendo la scena.
Johanna divenne rapidamente pallida notando lo sguardo di Lighneers, ma Mattia continuò a fissarlo in silenzio.
-Me ne vado.- disse infine l’altro, allontanandosi dal gruppo.
-Aspettami amore!- gridò Ayame mettendosi a correre per seguirlo.
Mattia la guardò confusa. -Starà bene?- chiese guardando Johanna, che si strinse nelle spalle.
-Andrò io a controllare.- si propose Annabelle.
-Non devi per forza farlo. Vieni a rilassarti un po’ con noi.- le propose invece Hope, che non voleva proprio una ragazza così dolce venisse trascinata chissà dove da Lighneers ed Ayame.
Purtroppo Annabelle aveva già preso la propria scelta. -Tranquilla, non mi sento forzata.- le sorrise, allontanandosi a sua volta.
 
 
 
 
 
 
 
 
Dopo una breve ricerca il resto del gruppo era riuscito a trovare un ristorante con abbastanza spazio per un intero tavolo da ventuno persone.
Il locale fortunatamente era ampio, dai muri neri e rossi, con il tavolo da cucina al centro ed altri divisi da alcuni mobili da arredamento.
Mattia era a capotavola, accanto alla sua destra c’erano Milton, Jack, Wyen, Daimonas, Ailea, Khal, Astral, Lacie, Seraph, Yume e Vladimir.
Alla sinistra del ragazzo invece c’erano Johanna, Hope, Alexander, Sammy, Ryujin, Grace, Nadeshiko, Cirno e Zell.
I posti erano stati scelti in maniera casuale, e Daimonas non sapeva dire se esserne felice o meno.
Aveva l’occasione di parlare con Ailea e di esserle vicino, ma avvertiva chiaramente la forte tensione provenire dalla ragazza.
Fortunatamente Mattia valeva quanto venti persone per fare conversazione.
-Allora ragazzi, che mi raccontate? Questa città è un delirio.-
-Già, puoi dirlo.- annuì Ryujin. -Spero tu non abbia avuto troppi problemi nell’arrivare.-
-No affatto, ma mi fa sempre una certa impressione vedere la maggior parte della gente armata.- ammise riferendosi anche ai ragazzi che, perfino a tavola, avevano con sé le proprie armi.
-Ti ci abituerai, tesoro.- rispose Yume accarezzando la propria spada.
-Non credo ahah.-
-Mattia è troppo pacifista per apprezzare le armi.- disse Johanna prendendolo per mano.
-Direi lo stesso vale per te, oppure ora mi verrai a dire sei diventata una ninja con gli shuriken ahaha.-
I due risero, poco più in là però Astral controllò Seraph, temendo la ragazza potesse essersi offesa.
L’altra scosse il capo, rassicurandolo.
-Di ninja abbiamo già Seraph.- commentò ad alta voce Nadeshiko, facendo nuovamente preoccupare per il peggio Astral.
A Mattia invece luccicarono gli occhi. -Sul serio?!-
Seraph sospirò, alzando l’occhio al cielo. -Potresti chiamarmi così, sì.-
-Ma che figata! E da quanto?!-
Johanna sorrise di fronte al suo entusiasmo, dispiacendosi però di non poter attirare la sua attenzione allo stesso modo di Seraph.
Tutto ciò che aveva erano le foto ed il ballo.
-Direi fin da quando sono piccola.-
-Quindi non è una semplice passione?-
-Se stai provando a darle della nerd fa attenzione.- l’avvertì Zell.
-No, prendo l’arte della spada molto seriamente.- concluse Seraph.
-È la migliore.- disse Astral mettendole una mano sulle spalle, fiero della propria ragazza.
-Che forte. Sai io sono appassionato di sport, per un po’ ho provato a fare anche la scherma. Adesso sono più interessato al calcio.-
-Proprio due sport identici eh?- scherzò Jack.
-Che posso dire, mi piace provare cose differenti ahah.-
-È un vero talento. Riesce in tutto ciò che fa, eccetto studiare.- lo prese in giro Johanna.
-Ti capisco nya. Se potessi anche io giocherei tutto il giorno nya!-
-Non è proprio giocare, prende sempre sul serio gli sport.- la corregge Johanna.
-Però mi diverto, quindi sì, sono giochi in cui mi impegno.-
Lacie sorrise felice alla risposta di Mattia, e poco dopo delle cameriere arrivarono a prendere i primi ordini.
La maggior parte dei ragazzi furono più pacati nell’ordinare, prendendo massimo cinque o sei piatti, poi c’erano quelli come Cirno, che avevano praticamente ordinato l’intero menù.
-Guarda che se non finisci paghi tu.- l’avvertì Nadeshiko, che odiava gli sprechi.
-Tranquilla dolcezza, finirò tutto ed avrò ancora spazio per il dessert.-
-Apriamo le scommesse?- ironizzò Astral, ma visto tutti avrebbero scommesso contro Cirno non c’era molto su cui scommettere.
-Dai, io tifo per Cirno.- disse ad un certo punto Vladimir.
-Anche io.- annuì Ryujin.
-Avete voglia di perdere i vostri soldi?- li guardò Nadeshiko.
-Affatto, sono sicuro di vincere.- rispose Vladimir. -Sottovalutare questa donna è l’errore più grande che si possa fare.-
-Ammetto che anche io sono piuttosto sicuro ce la farebbe.- sorrise Ryujin.
-Spartirò la mia ricchezza con voi!- esclamò carica Cirno, alzandosi sulla sedia.
Tutti risero guardarla, tranne Daimonas ed Ailea.
Il ragazzo teneva gli occhi fissi sul piatto, profondamente a disagio.
Doveva parlare, o stare in silenzio?
Probabilmente nessuna delle due era la risposta corretta.
-Ehm… vuoi un po’ di salsa di soia?- chiese alla fine prendendo la bottiglietta accanto a sé.
Ailea nemmeno si voltò -No.-
Sì che lo voleva, ma si rifiutava di chiederglielo, o di accettare qualsiasi gentilezza.
Già il fatto fossero vicini la infastidiva.
Era certa che se avessero parlato non sarebbe riuscita a rimanere arrabbiata con lui.
Khal notando la scenetta sussurrò alla ragazza. -Ailea, vuoi della salsa di soia?-
Sarebbe stato un buon modo per fare un’altra frecciatina contro Daimonas, ma sembrava fin troppo infantile, anche per lei.
-No, grazie amore.-
La risposta non piacque al ragazzo, che pur non dandolo a vedere si morse l’interno della guancia dalla rabbia.
Odiava quando il suo giocattolino si permetteva di dirgli di no, soprattutto per non offendere qualcun altro.
Di contro Daimonas era dispiaciuto ci fosse ancora un muro così alto tra loro, ma almeno Ailea non sembrava volere infierire troppo.
Pochi minuti dopo i piatti cominciarono già ad arrivare.
-Quindi… il sushi è questo?- chiese Wyen indicando i vari piatti.
-Esatto, è un piatto giapponese.- annuì Daimonas, grato ci fosse lei a distrarlo.
-Oh, capisco.-
Wyen aveva vissuto per tutta la vita nel castello del padre, quindi non aveva delle esperienze vere e proprie del mondo degli umani, ma nella biblioteca c’erano moltissimi libri che parlavano di vari temi, come la storia o la geografia.
Aveva quindi un’idea di cosa fosse il Giappone, anche se solo ad un livello piuttosto superficiale.
-La tradizione vorrebbe si mangiasse tutto in un unico boccone.- intervenne Jack prendendo con la mano un pezzo di nigiri al salmone, infilandolo tutto in bocca.
Wyen sollevò un sopracciglio, guardando Daimonas in cerca di conferma.
Le sembrava di cattivo gusto, e da maleducati, trangugiare in quel modo il cibo.
-È vero, ma non sentirti obbligata. Non siamo in Giappone dopotutto.-
-Non sei nemmeno obbligata a mangiare con le bacchette.- aggiunse Milton sporgendosi per guardarla. -Nemmeno ad Ailea le usa.-
Ailea arrossì all’istante sentendosi chiamata in causa, abbandonando all’istante la forchetta per tentare di prendere il sushi con le bacchette, cosa che le risultò praticamente impossibile, aumentando solo l’imbarazzo.
Vedendola in difficoltà Khal prese un nigiri con le proprie bacchette, avvicinandolo alla bocca di lei. -Dì aaah…-
Poteva picchiare tutti i presenti, incluso il proprio ragazzo?
Per un lungo secondo, Ailea ne fu certa, ma alla fine si alzò, rossa quanto le pareti. -Devo pisciare.-
Sbattendo i piedi per terra e quasi ribaltando una cameriera Ailea si allontanò, seguita con lo sguardo da alcuni dei suoi amici, inclusa Seraph.
Avrebbe voluto raggiungerla per costringerla a ragionare, ma sapeva bene di non potere fare nulla per migliorare la situazione, e soprattutto non era responsabile per i suoi scatti d’ira.
Era un bel pomeriggio, stavano pranzando per festeggiare l’arrivo del ragazzo di Johanna.
Non intendeva fare ruotare la sua vita attorno ad Ailea.
-Che ne dite di prendere anche del sake?- chiese ad un certo punto Yume.
-Oooh sì! Ubriachiamoci!- concordò Nadeshiko, già pronta a chiamare una cameriera.
-Ma no, non credo che arriveremo a tanto.- replicò Hope prendendola sul ridere, ma Nadeshiko la guardò seria negli occhi.
-Dipende da quanto bevi.-
-Posso assaggiarlo anche io?- chiese Sammy curiosa, non sapendo si trattava di un alcolico.
-Quando sarai più grande gioia.- rispose Yume facendo trarre ad Hope un sospiro di sollievo.
-Se vuoi possiamo chiedere un succo di frutta.- le propose Grace, sperando di darle un contentino.
-No, grazie comunque. Anche l’acqua va bene.-
-Tu vuoi qualcos’altro oltre al sake, Hope?- chiese Alexander educatamente.
-No, anche io andrò per l’acqua.-
-Siete tutti delle fighettine…- commentò Nadeshiko sbuffando.
-Ehi, non farti problemi. A me piacerebbe assaggiarlo.- disse Mattia felice dell’idea.
-E da quando bevi alcolici?- disse Johanna, non sapendo quanto la cosa le facesse piacere.
-Nulla di troppo esagerato.- la rassicurò lui.
-Mh… ok…-
Nadeshiko aveva completamente ignorato la loro conversazione, ed aveva ordinato due grosse bottiglie di sake.
-Bene, adesso sì che possiamo goderci il pranzo!-
 
 
 
 
 
 
 
 
Ayame-Annabelle-Lighneers:
 
Ayame ed Annabelle si erano allontanate dal gruppo per seguire Lighneers, trascorrendo un’altra giornata alla ricerca del ragazzo, che svaniva e ricompariva nel giro di pochi secondi.
Ayame naturalmente per tutto il tempo aveva cercato di scacciare Annabelle.
-Senti, puoi anche andartene. Mi stai solo rallentando.-
-Ma se all’ultimo incrocio ho trovato io Lighneers.- replicò l’altra, cominciando ad essere stanca di tutte le sue lamentele.
-L’avrei trovato facilmente anche senza di te.-
-Però non l’hai fatto…-
Ayame si voltò di scatto, lanciando un’occhiataccia ad Annabelle che avrebbe potuto incenerirla. -Ok, miss occhio di falco, allora perché non lo vai a cercare da sola, e non mi stai tra i piedi.-
-È semplice logica. Se la persona che cerchiamo è la stessa, faremo la stessa strada.-
-Possiamo fare un tentativo però. Allontanati di qualche kilometro e vediamo come va.- sorrise acida Ayame.
-La vuoi piantare con queste frecciatine? Credevo avessimo superato questa fase!- sbottò Annabelle, tentata di andarsene, ma se ancora continuava a correre era solo per raggiungere Lighneers.
-Beh, ti sbagliavi. E nel caso non lo avessi ancora capito, tu non mi piaci.-
Lo sapeva, non era certo un segreto, ma sentirglielo dire ad alta voce… ferì comunque Annabelle.
Si impegnava sempre per essere positiva ed ottimista, ma Ayame rendeva tutto più difficile, per quanto lei cercasse di esserle amica.
Separarsi da lei diventava ancora più allettante.
Lighneers nel frattempo stava cercando senza sosta un’efficace via di fuga.
Salire sui tetti dei palazzi non era servito a nulla, e nemmeno nascondersi nei vicoletti.
Stavano diventando sempre più brave ad inseguirlo, e dopo le botte prese dal professor Zero, non aveva tanta voglia di nascondersi ancora nell’immondizia.
-Ma perché non riesco ad avere un minuto di pace…-
Prima Ayame ed Annabelle, poi quello stupido giornalino che si inventava delle balle sul suo conto, e tutta la scuola si metteva ad inseguirlo.
La sua sopportazione aveva raggiunto il limite già da molte settimane.
-Vediamo, come seminarle…-
In giro non c’erano altro che palazzi, se non poteva seminarle sopra, magari poteva farcela dentro.
Sperando non lo raggiungessero corse verso l’edificio più alto nei dintorni, suonando a tutti i campanelli.
-Posta.-
Qualcuno diede il tiro, rendendo chiaro quanto fosse semplice intrufolarsi in un condominio quando la gente non prestava attenzione.
Prima di entrare si assicurò di lasciare la porta aperta, correndo lungo le scale saltando coppie di gradini facendo un gran baccano.
Ayame ed Annabelle arrivarono poco dopo, quando lui aveva raggiunto il primo piano.
Prima che potessero provare a prenderlo, Lighneers chiamò l’ascensore, continuando a salire fino al terzo piano, nascondendosi poi dietro alcune piante.
Sentì i passi delle ragazze farsi vicini, passargli accanto per una manciata di secondi e poi svanire andando ancora più in alto.
Era l’occasione perfetta. Alzandosi in piedi si gettò letteralmente verso le scale, saltandole per scenderle rapidamente, e togliendo il blocco alla porta la richiuse alle proprie spalle con lo scopo di rallentarle.
Un minuscolo sorriso di soddisfazione comparve sulle sue labbra.
-Dovrete impegnarvi molto di più per raggiungermi.-
   
 
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