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Autore: Khailea    12/09/2022    0 recensioni
Un'avventura action con trame avvincenti e personaggi unici e caratteristici!
Saghe appassionanti e ricche di colpi di scena, special divertenti e di ogni genere!
Unisciti alle stravaganti avventure degli studenti della Werewolf Shadow!
I personaggi di cui si parla in queste storie sono inventati da un gruppo di role chiamato Werewolf's Shadow 2.0.
Questo è il secondo progetto di fiction scolastica del gruppo fatto con l'approvazione dei suo componenti.
Non ci sono collegamenti con il precedente progetto e la trama é molto diversa.
Il logo del lupo appartiene al nostro gruppo esattamente come i personaggi e l'ambientazione.
Se volete unirvi a noi potete fare richiesta qui https://www.facebook.com/groups/660949357417726/members/
Genere: Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Personaggi in questo capitolo: 
Jack
Daimonas 
Ailea
Khal 
Lighneers 
Zell 
Astral 
Lacie 
Hope 
Grace 
Milton 
Seraph 
Alexander 
Johanna 
Samantha 
Nadeshiko 
Ayame 
Ryujin
Yume
Cirno
Vladimir
Annabelle
Wyen
 
 
 
 
 
 
 
 
L’arrivo di Mattia tutto sommato aveva portato un po’ di allegria nel gruppo.
Il ragazzo era estroverso, solare e vivace, e dopo il sushi del pomeriggio aveva trascinato il gruppo in giro per la città, per mostrargli le parti che preferivano e per svagarsi un po’.
Non era una sorpresa che Johanna si fosse presa una bella cotta per lui, era un ragazzo perfetto sotto molti punti di vista.
Era riuscito addirittura a fare dimenticare alla maggior parte di loro del piccolo problema delle finte informazioni su di loro, almeno fino a quando non si ritrovarono di fronte ai cancelli della scuola.
Annabelle ed Ayame notarono facilmente l’assenza di Lighneers, che in verità era appostato al bordo del dormitorio per evitare la folla di fan adoranti.
Vladimir riceveva ancora alcuni saluti dai fan di Love Live, che per farsi notare da lui avevano portato a scuola i gadget preferiti del gioco.
A Cirno invece avevano addirittura portato dell’olio per motori.
Per quanto riguardava Grace, invece, forse la gente stava cominciando a capire che non voleva le chiedessero autografi o di mostrare le sue mosse da wrestler, ma per qualche motivo, soprattutto visti i canoni della scuola, gli studenti erano insolitamente calmi.
Non si vedevano armi in giro, nemmeno un coltello, ed appena il gruppo si muoveva tutti attorno a loro si spostavano, lasciando un paio di metri buoni di distanza.
-E si parte…- sospirò Vladimir, desiderando di avere un paio di tazze di caffè in mano. -Ehi, alcuni dei gadget che vedo non li ho… secondo voi riuscirei a farmeli regalare?-
-Sarebbe come rubare.- protestò Milton.
-No, sarebbero dei regali.-
-Fatti con l’inganno.- concordò con l’amica Johanna.
-Io dico di provare, un regalo è un regalo.- disse invece Yume incitando il ragazzo.
-Pensiamo piuttosto ad entrare, qui qualcosa mi puzza…- borbottò Zell, lanciando occhiatacce ai compagni.
Si sentiva osservato, nonostante non fosse chiaro chi guardavano tra tutti.
E se quel giorno la vittima delle bugie del giornale fosse stato proprio lui?
Purtroppo non avrebbe potuto averne la certezza per un altro paio d’ore, perché quella mattina avrebbero cominciato con le lezioni di ginnastica della professoressa Dumb, già pronta ad iniziare fuori dalla palestra.
-Forza forza! Siete lenti!-
Come molte altre mattinate la giornata sarebbe partita con una lunga corsa attorno alla scuola, che grazie al cielo per una volta non sarebbe stata gravata dal maltempo esterno.
Questo contribuiva al buonumore di Johanna, che trovava sempre nuovi motivi per sorridere dopo l’arrivo di Mattia.
Il ragazzo aveva trovato un hotel a poco prezzo lì vicino, e mentre lei correva notò qualcuno salutarla oltre i cancelli della scuola.
I capelli celesti di Mattia lo rendevano impossibile da non notare, e per poco Johanna non andò a sbattere contro qualcuno dalla sorpresa.
-Ehi, attenta. Potresti farti male.- disse gentilmente Ryujin, aiutandola a mantenere l’equilibrio.
-O-oh! Scusami!-
-Tranquilla… è Mattia quello laggiù?-
-Sì, è venuto a salutarmi.-
-Che pensiero dolce.-
-Sì, molto.-
Era così felice di vederlo, anche se il ragazzo si stava già allontanando per proseguire la propria corsa.
-Tenete il passo! Non rallentate!- le urla della professoressa riportarono Johanna alla realtà, spronandola a muoversi più velocemente per evitare di essere rimproverata.
La maggior parte degli studenti stava tenendo un ritmo piuttosto serrato, ed in testa questa volta c’erano Khal ed Ailea.
La ragazza aveva cominciato a fare più attenzione al proprio respiro durante la corsa, evitando inoltre di sprintare a tutta velocità all’inizio. Stava facendo dei progressi, la resistenza stava aumentando, e così almeno poteva distanziarsi da coloro a cui non voleva stare vicino.
Daimonas la guardava da lontano, rimanendo indietro apposta per evitare di infastidirla.
Wyen accanto a lui correva in silenzio, pur vedendo facilmente dove puntava il suo sguardo, e non era l’unica.
-Ehi zuccherino, se la fisserai più a lungo le bucherai la maglietta.- disse Yume accostandosi al ragazzo, che distolse subito lo sguardo da Ailea. -Non vale la pena curarsi tanto di una brontolona simile.-
-Non parlare così di lei, per favore.- la fermò l’altro -… io vorrei sistemare le cose.-
Ailea era stata tra le persone che fin dall’inizio gli erano state accanto, una delle sue migliori amiche, e lo era ancora, anche se ora ce l’aveva con lui.
-Mmh… hai pensato di farle un regalo?-
-Non penso risolverebbe qualcosa.-
Un regalo non annullava quello che era successo, e probabilmente non riparava nulla, almeno era così che la vedeva lui.
Yume non sembrava d’accordo. -Sai, se qualcuno mi ferisse, mi farebbe piacere che mi chiedesse scusa, o che mi facesse un regalo per dimostrare che ci tiene. Magari non serve a nulla, ma credi sul serio che sia meglio stare senza fare niente?-
-Io… non ci avevo pensato.-
Istintivamente Daimonas si voltò a guardare Wyen, cercando un secondo parere.
-Effettivamente, credo sia più sensato cercare di fare qualcosa, piuttosto che nulla.-
Wyen non si trovava molto a suo agio con Yume, visti i suoi comportamenti poco adatti ad una ragazza, ed i suoi modi estremamente libertini, ma doveva ammettere che un regalo poteva essere una buona idea.
-Ok… ci proverò.- disse infine Daimonas, che di contro effettivamente non aveva trovato molte altre idee.
-Potresti farlo per tutti… potrei aiutarti.- si offrì la sorella, vedendola come un’occasione per avvicinarsi a tutti i suoi amici.
-Lieta di averti aiutato.- sorrise loro Yume, proseguendo nella corsa.
Poco dopo Lighneers passò loro accanto, evitando tutte le fan che gli chiedevano un appuntamento dopo la scuola.
Alla maggior parte di loro comunque ci pensava Ayame, che non solo faceva loro uno sgambetto, facendole cadere, ma invece della divisa da ginnastica si era messa una maglia con la faccia di Lighneers disegnata sopra, con accanto la scritta “Sono la ragazza di Lighneers”.
-Te la vuoi togliere?- ringhiò lui infastidito.
-Ooh, vuoi vedermi senza maglietta?-
Lighneers alzò gli occhi al cielo.
Non c’era verso, qualunque cosa le dicesse riusciva sempre a rigirarsela come voleva. -Lascia perdere…-
-Va bene, ci pensiamo quando saremo soli…- sorrise lei, voltandosi per fare la linguaccia alle ragazze che l’avevano sentita, inclusa purtroppo la povera Annabelle, che rabbrividì.
-Ehi, alla fine come è andata ieri con la caccia nya?- le chiese Lacie per distrarla.
-Un buco nell’acqua. Non siamo riuscite a raggiungerlo.-
-Capisco Ayame, ma perché tu lo fai nya? Lighneers non è una persona gentile nya.-
Annabelle guardò Lighneers da lontano, cercando di trovare la risposta giusta.
Perché in realtà sapeva che teneva a tutti loro?
Perché ricordava i volti tristi dei bambini all’orfanotrofio, incluso il proprio, soli ed abbandonati, e non voleva che qualcuno provasse la stessa solitudine?
Oppure perché, anche se non se lo sapeva spiegare, quando Lighneers era vicino provava un senso di sicurezza tale da farle credere che tutto sarebbe andato bene, perché quando lui ti incoraggiava, o ti aiutava a migliorare, sapevi che non lo faceva per secondi fini, ma solo perché ci teneva, ed una ragazza abbandonata in un orfanotrofio non era spesso circondata da gente simile.
-Perché penso che in lui ci sia più di quanto sembra.- disse infine.
-Spero non rimarrai scottata nya.- sospirò Lacie dispiaciuta.
Lighneers non era sempre stato così, all’inizio era più solare, più vicino a tutti loro.
Da quando aveva perso la sua casa aveva deciso di allontanare tutti, come se avere qualcuno vicino potesse solo essergli d’intralcio.
Avevano tutti perso troppo tempo cercando di fargli capire che non era vero.
Magari una volta che avesse ottenuto ciò che voleva sarebbe stato contento.
-Avanti, smettetela di chiacchierare!- sbraitò la professoressa, notando che alcuni gruppi stavano rallentando.
-Se ci mettesse dei premi, magari correremo più velocemente.- ipotizzò Sammy, evitando di farsi sentire dalla professoressa.
-Sai, non sarebbe affatto male.- annuì Jack.
-Tu che premio vorresti?- gli chiese Milton.
Il ragazzo inizialmente si trattenne dal rispondere.
Daimonas. Era lui l’unica cosa che desiderava.
-Magari una torta.-
-A me piacerebbero dei pastelli per disegnare!- disse Sammy allegra. -E tu Milton?-
-Magari delle nuove scarpe da ballerina.-
Dopo una breve pausa, a causa dei problemi con i demoni, la ragazza aveva ripreso ad allenarsi nel ballo, e delle scarpe nuove le avrebbero fatto decisamente comodo.
-Un giorno voglio vederti ballare!- disse Sammy immaginandosi l’amica su un palco.
-Ma mi vedi già ballare, quando siamo nella nostra camera al dormitorio.-
-Voglio vederti su un palco! Con tante luci, e la gente che ti fa gli applausi!-
-Ti ci vedrei bene.- concordò Jack, facendo arrossire Milton al pensiero.
Era un sogno splendido, che sperava di potere realizzare.
Le prime due ore di ginnastica terminarono piuttosto rapidamente, e prima di entrare in classe per iniziare quella di chimica i ragazzi si assicurarono di prendere un giornalino dalla bacheca, prima che anche quello terminasse.
Decisero di lasciarlo ad Hope, e di leggerlo tutti assieme durante l’intervallo, la ragazza però era talmente tentata di leggerlo da non sentire nemmeno la professoressa Aìme.
-Puoi darci un’occhiata se vuoi.- la incitò Alexander.
Personalmente, non gli importava cosa ci fosse scritto, fintanto che non riguardava lei.
-Non posso… abbiamo promesso di leggerlo tutti insieme.-
-Ma non sei costretta, e non faresti del male a nessuno.-
Questo era vero. Non doveva certo mantenere un segreto, e se avesse letto almeno poteva già avvisare chi era stato preso di mira questa volta.
In verità, era anche preoccupata stavolta potesse riguardare Alexander… era tra i ragazzi più popolari della scuola, quindi era ovvio prima o poi sarebbe successo.
Mordendosi il labbro si guardò attorno, sentendosi colpevole, ma decisa.
Lentamente prese il giornalino dallo zaino, appoggiandoselo sulle gambe per leggerlo con calma.
Una mano glielo strappò via prima potesse anche solo leggere il titolo.
-La mia lezione è così noiosa?-
La professoressa Aìme teneva il giornale sollevato sopra la testa di Hope, mostrandolo alla classe.
-M-mi scusi…- si scusò Hope, desiderando di sotterrarsi.
-È stata colpa mia.- si intromise Alexander in sua difesa.
-Bene, allora direi vi meritate entrambi una punizione. Non potevate proprio aspettare la fine della lezione?-
Non aveva tutti i torti, ma quando la classe guardò con più attenzione il giornale fu chiaro che il contenuto fosse decisamente più interessante dell’ora di chimica.
“Se tenete alla borsa ed alla vita, allora fate estrema attenzione, perché la scuola è minacciata da non uno, ma da due individui che si mascherano da studenti solo per trarne profitto.
Il figlio della più famosa banda mafiosa al mondo si trova qui, alla Werewolf’s Shadow. Instillando paura tra studenti e professori. Nello stesso istante in cui leggete il nostro famoso ed attendibile giornale, lui si fa passare per uno studente dai biondi capelli e gli occhi azzurri chiamato Zell, estorcendo denaro e minacciando la vita delle sue vittime.
Ed è proprio per via della sua presenza qui che è stata mandata la migliore poliziotta in circolazione. Infiltrata fingendosi una bambina prodigio di nome Sammy, la poliziotta nana è in grado di fiutare il crimine a kilometri di distanza, quindi se state facendo qualcosa di illegale è meglio che fuggiate, perché lei verrà a prendervi!”
Per una buona manciata di secondi, nessuno reagì.
Poi Vladimir dovette tapparsi la bocca per non cominciare a ridere.
Gli occhi di Cirno si spalancarono dalla sorpresa.
Una risatina arrivò da Ailea, contagiando Lacie ed addirittura Lighneers.
Poi Zell lasciò cadere la testa sul tavolo, chiudendo gli occhi come se fosse solo un sogno dal quale stava per svegliarsi.
Il suono della campanella gli confermò era la realtà.
-Ehi, se provo a svegliarti mi fai mandare i tuoi scagnozzi?- lo canzonò Astral, picchiettandogli la spalla.
-Ti rompo il naso…-
-Stavolta hanno preso di mira anche Sammy… che crudeltà.- disse Hope guardando i suoi compagni con rabbia.
Come potevano prendere in giro una bambina così piccola?
Almeno, Sammy sembrava starla prendendo piuttosto bene.
-Oooh, che forza! Non avevo mai pensato di diventare una poliziotta!-
-Non solo, sei la migliore poliziotta del mondo.- giocò con lei Vladimir.
Seraph intervenne fermando le chiacchiere.
-Ragazzi, prima di venire nuovamente bloccati sarà meglio andare a cercare le persone sulla lista. Per ovvie ragioni sarà meglio evitare di andarci tutti quanti.-
-E quali sarebbero queste ragioni?- chiese Nadeshiko.
-Meno siamo, più facilmente potremo muoverci. Soprattutto quelli che sono già stati citati nel giornale farebbero meglio a stare fermi.-
-Tipo Lighneers?-
Il commento di Cirno non suscitò risposte, ma tutti ebbero lo stesso pensiero.
Soprattutto Lighneers era meglio rimanesse in classe.
Grace tuttavia non era molto concorde con la proposta dell’amica. -Scordatelo. Io vado a cantagliene quattro a quei tipi, e tu non puoi fermarmi.-
-Se c’è da picchiare qualcuno, allora vengo anche io.- sorrise divertita Ailea.
-Bene, allora io, te e Seraph andiamo. Voi altri ci aspetterete qui.-
-Signorsì capitano.- scherzò Jack in una posa da militare.
Seraph non si oppose all’idea, e ad Ailea andava più che bene, perciò controllando le informazioni che Vladimir ed Alexander avevano raccolto sulla chat di gruppo le tre si avviarono verso la classe di George Gallo, sperando non fosse ancora uscito.
Vladimir aveva trovato addirittura una sua fotografia, cosa che semplificò di molto la ricerca, visto lo trovarono poco fuori l’ingresso della sua classe.
Ailea fu la più rapida delle tre, e lo bloccò spingendolo contro il muro. -Ehi, ti vanno due paroline?-
Il ragazzo la guardò spaesato, notando solo dopo la presenza di Grace e di Seraph.
Lui sembrava tutto fuorché minaccioso, un normale ragazzino dagli occhi ed i capelli castani, con nessun’arma addosso per difendersi.
Presto però Ailea si rese conto che non ne aveva bisogno.
Torcendole il braccio Gallo si liberò dalla sua presa, scaraventandola a terra e lanciandosi contro le altre due per fuggire.
Prese alla sprovvista Grace e Seraph non riuscirono a fermarlo, ma i riflessi della bionda furono pronti a farla scattare all’inseguimento.
Il ragazzo usò i compagni nel corridoio per creare degli ostacoli, non riuscendo tuttavia a rallentare minimamente Seraph, che con un salto gli fu addosso, schiacciandolo a terra serrandogli le braccia per evitare opponesse resistenza.
-Se ti muovi troppo ti spezzerò le braccia.- l’ammonì lei, giusto in tempo prima che le altre due arrivassero.
Ailea lo guardò colma di rabbia. -Piccolo bastardo…-
-Puoi picchiarlo dopo, adesso voglio delle risposte.- la fermò Grace, inginocchiandosi accanto a lui. -Sai chi sono io?-
-Ehm… El… Tigre?-
Risposta sbagliata, anzi, sbagliatissima.
Grace gli tirò un pugno dritto sul naso, ignorando gli sguardi sorpresi dei compagni attorno a loro.
-Grace…- la rimproverò Seraph.
-Se l’è meritato. Io sono la prima ragazza la cui vita è stata rovinata dal tuo stupido giornalino.-
-C-come scusa?-
Ailea gli tirò un calcio sul sedere. -Non fare l’idiota. Tu ed i tuoi amici state raccontando in giro un sacco di frottole.-
-Non so di cosa parlatAIHA!-
Seraph gli spinse il braccio in una posizione innaturale, con l’intento di forzarlo a parlare.
-Sul serio, io non centro! Me ne sono andato mesi fa!-
-Quindi chi è stato?- lo incalzò Seraph, con Ailea che voleva vederlo soffrire di più.
-Spezzagli il braccio…-
-No! Non lo so, vi giuro che non lo so!-
Le due guardarono Grace, in attesa dicesse qualcosa.
Dopotutto era chiaro volesse essere la prima a farla pagare a chiunque si fosse inventato quella storia su di lei, ma la ragazza rimase in silenzio, cercando di leggere l’espressione di lui.
-… non sta mentendo, vero?-
-No.- confermò Seraph. -Cosa vuoi fare.-
-Niente, cosa dovremmo fare. Se non centra è tutto inutile.-
-Sai almeno chi è stato?- lo esortò la bionda.
-Mi dispiace… non so veramente nulla.-
Grace aveva ragione, quello era solo un buco nell’acqua, e purtroppo per quella giornata avevano già esaurito il tempo a disposizione.
-Ci riproveremo domani.- disse la rossa, guardando il ragazzo scappare.
-Sì, vedrai che andrà meglio.- la rassicurò Ailea, rigirandosi un coltello tra le dita, lanciandolo a tutta velocità contro Gallo, centrandogli la gamba destra.
-Era proprio necessario?- commentò Grace storcendo il naso.
-Mi andava di farlo.-
   
 
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