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Autore: Risa_chan    07/09/2022    1 recensioni
Tutte le volte che Naruto torna a casa da una missione, si siede sul letto, e pensa a Sasuke; alla possibilità che non ha colto quando ancora poteva. L’assenza di Sasuke fa talmente male che non può evitare di chiedersi cosa sia davvero ciò che prova per lui.
Cit. testo: L’agitazione si mosse in lui fin quasi alla nausea. “Hai detto romantici?”
“L’ho detto?”
“Si, lo hai fatto!” esclamò Naruto furioso.
Gli occhi della volpe si fecero brillanti e il ghigno cattivo si fece quasi dolce. “Perché ti agiti tanto?”
AMBIENTATA DOPO IL CAPITOLO 486 – CANON DIVERGENT
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Kurama, Naruto Uzumaki | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Rimpianto

 
 
 

 
Quando finalmente chiuse dietro di sé la porta del monolocale in cui viveva, Naruto lasciò un sospiro di sollievo.
Un'altra missione compiuta e un'altra volta c’era solo il silenzio ad accoglierlo. Si trascinò verso il letto preso da una stanchezza interiore che aveva poco a che fare con la fatica fisica.  
Tirò fuori il copri fronte scheggiato che teneva sempre nella tasca e lo appoggiò delicatamente vicino alla cornice che aveva sopra il comodino.
Era una foto del vecchio team 7, l’unica che aveva.
Naruto si morse le labbra cercando di tenere a bada il dolore.
Trascinò le gambe pesanti fino al bagno, si spogliò, e si gettò sotto il getto della doccia per lavare via polvere e sudore.
Uscito dal bagno, prese una maglietta e un paio di pantaloni e si vestì. Cenò con la solita confezione di ramen istantaneo.
Gli adulti dicevano spesso che ripetere azioni quotidiane aiutava a non pensare, allontanava sentimenti negativi.
Se avesse potuto riempire la voragine che sentiva nel petto con un semplice gesto, lo avrebbe fatto subito.
Se fosse bastato chiudere la porta e andare avanti, lo avrebbe fatto.
Ma non poteva... anzi non voleva. 
Era un’ossessione costante: Sasuke, Sasuke e ancora Sasuke.
Afferrò la cornice e fissò il viso crucciato, vi passò il dito tracciando i contorni del suo amico.
Sorrise al ricordo di quando il suo cuore batteva nel suo petto.
Naruto non era stato felice quasi mai, sempre solo e circondato da un odio incomprensibile che solo Sasuke era riuscito a rompere. Quando era con lui aveva imparato cosa volesse dire provare sollievo. Quella sensazione calda alla base dello stomaco che sentiva nell’avere Sasuke vicino: quando si allenavano, quando combattevano schiena contro schiena, anche quando bisticciavano o si facevano scherzi stupidi ed infantili, o ancora, semplicemente camminando per le strade affollate di Konoha.
 
 
Erano simili loro due, come se fossero due pezzi di un’anima spezzata a metà. Da quando se ne era andato aveva provato gelo e vuoto dentro, paura costante nel saperlo là fuori nella neve, completamente solo.
Se solo avesse…
Ci aveva pensato e ripensato, notte e giorno: “e se gli avesse parlato prima?” Se avesse lasciato da parte l’orgoglio, se non si fosse limitato a sorridere di nascosto, se avesse afferrato la sua mano prima, magari, il morso velenoso del serpente non avrebbe avuto effetto.
Il suo unico rimpianto era quello di non aver avvicinato Sasuke anni prima, di fingere di odiarlo quando voleva solo essergli amico.
Naruto si rifugiò sotto le coperte del suo letto, si voltò su un fianco e spinse il viso nel cuscino. Parlava tanto di amicizia senza sapere davvero cosa significasse per lui. Non sapeva spiegarlo a parole, l’unica cosa di cui era certo era che l’assenza di Sasuke bruciava nel petto, nei muscoli fino alle ossa, lacerava, strappava così forte, che no, non voleva lasciarlo andare per nulla al mondo.
 
Fin quando anche Sasuke non sarebbe stato bene, Naruto aveva deciso che per lui non ci sarebbe stata pace. Meglio morire con lui e per lui, piuttosto che vivere una vita senza Sasuke.
L’ultima volta che si erano incontrati aveva compreso che l’unico modo per riuscire a capirsi erano i pugni: a Naruto stava bene perché vivi o morti, in un modo e nell’altro, sarebbero stati insieme.
“Perché? Perché sei così ossessionato da me?”
“Perché sei mio amico.”
Ma non era una risposta sufficiente, Naruto se ne rendeva conto.
“Sei sicuro di voler sapere la verità?”
La sua stanza scomparve e si ritrovò con l’acqua alle caviglie davanti un enorme cancello.
Kurama lo guardava beffardo, le lunghe code ondeggiavano dietro di lui.
La volpe chiese di nuovo: “chi è davvero il marmocchio Uchiha per te?”
Non era la prima volta che entrava dentro…la parte più remota di sé? Il suo inconscio? Qualsiasi nome avesse non era il momento adatto per due chiacchere con un demone scroccone.
Naruto ringhiò frustrato: “Perché sono qui adesso?”
Kurama roteò gli occhi in modo sorprendentemente umano.
“Sei scemo?” chiese incredula la volpe.
Naruto la fissò con ostinazione senza rispondere alla provocazione.
“Domanda sciocca, errore mio.”  
“Qui siamo dentro di te, dove pensi di poter andare a scovare i tuoi sentimenti?” spiegò la volpe stizzita.
Naruto fece una smorfia di disappunto. “Ha senso, accidenti…”
“Allora?”
Naruto incrociò le braccia al petto, e voltò la testa di lato. “Non li vengo a raccontare di certo a te!”
Il demone cominciò a muovere le nove code sbattendole forte contro le sbarre cercando di liberarsi dalla gabbia, senza però riuscirci; il sigillo di suo padre la teneva incatenata a lui. “Come se mi interessasse qualcosa dei tuoi stupidi sentimenti romantici per quell’altro moccioso!”
L’agitazione si mosse in lui fin quasi alla nausea. “Hai detto romantici?”
“L’ho detto?”
“Si, lo hai fatto!” esclamò Naruto furioso.
Gli occhi della volpe si fecero brillanti e il ghigno cattivo si fece quasi dolce. “Perché ti agiti tanto?”
Naruto allargò le braccia incredulo. “Non sono innamorato di Sasuke!”
La sua voce rimbombò sulle pareti di ferro per un po’,’ poi, il silenzio interrotto solo dal ticchettio di gocce d’acqua che cadevano.
“Sei serio?”
“Certo che lo sono!”
Il demone cominciò a ringhiare prima piano poi sempre più forte. Il corpo della bestia tremava in modo strano, poi Naruto capì.
Stava ridendo.
Naruto aprì la bocca ma era troppo scosso pe riuscire a dire qualcosa. Era strano…i demoni ridevano?
 “Sei divertente…” esclamò quando riuscì a riprendersi dall’ilarità.
Naruto si offese. “Sasuke è…”
“Un amico?” lo scimmiottò la volpe, “moriresti per lui, e questa è amicizia secondo te?”
“Certo io…”
La volpe lo interruppe bruscamente. “Hai una vaga idea di quello che hai fatto per lui?”
Il demone dalle nove code aveva una bella faccia tosta per fargli quella domanda, certo che lo sapeva. Era quasi morto nella valle della fine; aveva rischiato di ferire Sakura perché si era lasciato possedere da Kurama al solo sentire Orochimaru nominare Sasuke. Ricordava il suo cuore battere all’impazzata sapendo che l’amico era lì vicino a dove si trovava. Sentiva ancora l’odore del suo sangue e le botte che si era preso perché i ninja della nuvola lasciassero in pace Sasuke; per lui si era inginocchiato per supplicare il Raikage. Quando Sai gli aveva detto che Sasuke era stato condannato a morte era stato un colpo così forte che era svenuto.
“Per non parlare di tutte le volte che ti sei strascinato sul letto pensando al Uchiha piagnucolando.” Gli ricordò Kurama.
“Proprio come stavi facendo poco fa.”
Messe tutte così in fila sembrava esageratamente coinvolto, ma quando provavi affetto per qualcuno era normale fare di tutto.  
 L’affetto però aveva tante sfumature diverse, quale era quello che lo legava a Sasuke?
Se pensava al dolore che Sasuke aveva provato e che stava provando soffriva anche lui, Sasuke era la sua costante, il suo chiodo nel cuore e l’unica cosa che gli mancava di cui non voleva fare a meno.
“Io…”
La volpe però non provò pietà di lui e continuò: “Ero con te tutte le volte, so di cosa parlo…e no quella non è amicizia, manco per niente.”
Le ginocchia di Naruto cedettero e si inginocchiò nell’acqua, sconfitto.
Era innamorato di Sasuke da tutto quel tempo e si ostinava a non vederlo.  
Dirlo fu uno shock e una liberazione. “Sono innamorato di lui.”
“Te l’avevo chiesto, no?” disse dolcemente la volpe, “Sei pronto per la verità?”
Naruto si ritrovò di nuovo disteso nel suo letto.
Finalmente capiva perché Sasuke era rimasto sordo alle sue parole; al loro prossimo incontro non avrebbe sbagliato più.
“Sasuke, scusami se ti ho fatto aspettare, ora sono pronto.”
 
 Fine

N/N
 

Sono tornata in questo fandom, a scrivere della mia OTP delle OTP,  ero ispirata perciò l'ho fatto. Spero di essere riuscita a mantenere IC Naruto, ci tengo particolarmente. Ho voluto provare a scrivere una storia in cui Naruto capiva che quello che prova per Sasuke non era amicizia ma amore. Questo è il mio modesto risultato, siate clementi.
Kiss
Risa

Edit: Ho corretto gli errori segnalatemi.

   
 
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