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Autore: RoriStark    08/09/2022    2 recensioni
giuro che migliora dopo i primi capitoli!! hahaha BTW Bleach con l'introduzione di un OC che viene chiamato a lavorare per la soul society come shinigami! Ecco le avventure di una piccola shinigami che capitombola nell'intreccio di vite del seiretei. Bleach e' stata la mia prima ossessione e spero davvero di dare onore a quest'opera!
Genere: Azione, Fluff, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nnoitra Jilga, Nuovo personaggio, Sosuke Aizen
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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«Se ogni altro essere umano perisse e lui sopravvivesse, io continuerei a esistere; e se ogni altra persona restasse a questo mondo e lui dovesse essere annientato l’Universo si trasformerebbe in qualcosa di terribilmente estraneo. Mi sembrerebbe di non farne più parte».

Erano passate due settimane dal loro arrivo a Karakura, i corsi dovevano ancora iniziare, ma la loro università aveva ben pensato di regalare loro una gita fuori porta, sotto richiesta di un carismatico studente, al quale la preside non era riuscita a dire "no". Avevano optato per il grande acquario Churaumi ad Okinawa, ci sarebbe voluta un'intera giornata in treno, con tanto di pernottamento all'interno dei vagoni. Ogni studente aveva potuto scegliere con quale compagno di stanza dormire, anche se solamente Himawari e Aizen avevano chiesto specificatamente una stanza doppia senza nessun'altro, solo loro due. Himawari era al settimo cielo, non era mai stata in un acquario, Figuriamoci uno dei più grandi del mondo. La ragazza portava una valigia grande quasi quanto lei, Sosuke aveva invece optato per uno zaino con un paio di cambi, osservava la Shinigami saltellare al suo fianco come una bambina al luna Park, le mani poggiavano sulla maniglia della valigia e si spingeva in piccoli saltelli carichi di entusiasmo. I suoi occhi erano puntati sul treno, mentre gli studenti prendevano posto uno ad uno nei rispettivi scompartimenti, davanti a loro c'erano delle ragazzine che non la smettevano di fissare Aizen, che intanto, aveva preso la valigia di Himawari, aiutando la a portarla verso il treno. Avrebbe dovuto portare una valigia con le ruote, pensò la Shinigami morsa da un senso di colpa nel vedere Sosuke Aizen trascinare la sua valigia. Sobbalzò quando per un attimo, vide lo Shinigami barcollare, Himawari scattò di fianco a lui prendendolo per un braccio, aiutandolo a trovare l'equilibrio

"Sosuke? Che succede?"

Lo Shinigami le sorrise scuotendo il capo, ridacchiando appena mentre di nuovo si stiracchiava le braccia e la schiena

"Sto bene, sono inciampato"

Ma Sosuke Aizen, non inciampa, no, c'era qualcosa che non andava. Da giorni lo vedeva fare le stesse movenze, si stiracchiava come se avesse dolore ai muscoli, ma non avevano avuto missioni difficili e lui le aveva sempre portate a termine senza battere ciglio, eppure, ogni volta che rientrava nel Gigai, si stiracchiava come una Pantera sul ramo, una smorfia infastidita gli graffiava il volto in modo quasi impercettibile, eppure era lì e lei lo vedeva. Cosa stava succedendo? Entrarono nella loro cabina, dove poggiavano i bagagli, si diedero una sistemata ed uscirono verso la sala da pranzo, per mangiare qualcosa insieme ai compagni di università. Himawari indossava un'abito a ruota azzurro alla marinara, dei fiocchi dividevano i capelli in due code che le cadevano davanti al petto in boccoli morbidi, questa volta se li era fatti da sola, solitamente, quando Sosuke le sistemava i capelli, aveva le code che scivolavano dietro alla schiena, stavano invece davanti, quando a sistemarseli era lei. Presero posto al tavolo, subito dei camerieri portarono loro il menù del giorno, ma Sosuke non sembrò avere appetito, così, metre Himawari ordinava questo mondo e l'altro, Sosuke optò per un tè caldo 

"Sosuke, sei sicuro di star bene? "

No, non stava affatto bene, il suo gigai faceva male, era stretto, scomodo, la sua energia sembrava messa sotto una pressa costantemente, ma era il giorno di Himawari e non voleva rovinare la sua gita

"Lo sai che non abbiamo davvero bisogno di mangiare, non mi va nulla al momento, tutto qui"

"Ok"

Terminato il pranzo, Himawari venne chiamata dai professori per un colloquio , che si rivelò infine una stupida raccolta dati sulla qualità del pasto , le ci volle un'ora buona, visto che altri compagni avevano aperto una discussione sulle cotolette e sul fatto che la carne al sangue non era abbastanza al sangue. Himawari uscì dalla cabina tenendosi il capo esasperata, dopo aver sentito dichiarare infine, che sui treni  aumentano la cottura della carne al sangue per evitare  malesseri a bordo e le cotolette erano fatte con pan grattato e non con il vero panko. Tutto bellissimo, davvero. Himawari aprì la porta scorrevole della sua cabina

"Fanculo loro e le cotolette, mi stava venendo il mal di treno, si dice mal di treno?.. Sosuke? "

Si avvicinò allo Shinigami steso sul letto, non vedendo in lui alcuna reazione, di solito si voltava appena entrava in stanza, non la ignorava mai in quel modo. Arrivo' fino al letto e si sedette al suo fianco , lui si voltò appena sentendo il suo peso spostarlo, gli occhi chiusi, la fronte imperlata di sudore, aveva tolto gli occhiali e li aveva messi sul comodino, una smorfia di dolore lo fece scuotere e Himawari sentì una morsa fredda afferrarle lo stomaco,lui non stava mai male, Sosuke Aizen, non poteva stare male

"Sosuke!! "

Si rese conto di aver gridato, così, mentre gli poggiava la mano sulla fronte, già metà dei compagni si erano affacciati alla porta a curiosare, si ammucchiarono davanti alla porta come se fosse scoppiato uno scandalo e loro avessero preso all'improvviso la licenza da reporter

"C'è stato un omicidio?? "

"Come sull'orient express?? "

Himawari si voltò di scatto, sul suo voltò un'espressione di puro panico

"Ha la febbre alta! Datemi un cellulare!! Qualcuno chieda del ghiaccio!!"

"Eih non siamo mica i tuoi schiavetti"

Si lamentò uno di loro, un paio di ragazze erano già andate a prendere il ghiaccio litigando su chi avesse avuto l'onore di Poggiardo sul corpo di Aizen. Nessuno aveva ancora tirato fuori il cellulare. Himawari contò fino a tre, poi si alzo' e li raggiunse in due falcate, davanti a tutti quei cellulari messi in bella vista, lei ne prese uno con un gesto brusco e picchiettò sullo schermo frettolosamente, il cuore in gola, si mise di nuovo seduta al suo fianco col respiro corto,una mano stretta in quella di Aizen

"Sono qui, Sosuke, va tutto bene, ci sono io.. "

Era lo Shinigami più forte dell'accademia, come poteva stare così male? La febbre? Gli Shinigami non avevano certe cose, cosa stava succedendo? 

"Pronto?? Capitano?? Sosuke sta male!! "

La ragazza si voltò verso i compagni di corso, rendendosi conto che nel panico aveva ignorato il linguaggio in codice suggeritore da Urahara,la mano che le tremava in quella caldissima di Aizen

"Dalle nostre parti li chiamiamo così per gioco! "

"Himawari? Che succede? "

La voce del capitano era calma, sebbene leggermente sorpresa, Himawari ne colse una punta di curiosità 

"Sosuke ha… ha la febbre, sta male"

"Himawari… "

La voce di Aizen era come un soffio, dischiuse gli occhi, spostando lo sguardo su di lei, che permette il telefono tra spalla e orecchio, per accarezzargli la guancia, spostandogli i capelli dalla fronte con un gesto delicato,come se avesse avuto paura di fargli male con il solo toccarlo

"Eih,sta tranquillo, non sforzarti… allora??? Cosa devo fare?? "

"Quali sono i sintomi? "

"Scotta da far paura, sarà sudato… hai mal di testa? Sosuke.. Ti fa male la testa? "

Lo Shinigami sembrò guardarla torvo, non le rispose, l'idea di dover chiedere aiuto ad Urahara non stava né in cielo né in terra, così si limitò a chiudere gli occhi, cocciuto e orgoglioso come al solito. Himawari gli lanciò un'occhiataccia, ma non osò nemmeno dargli un pizzicotto tanto era in pena per lui. Quando arrivarono le ragazze col ghiaccio, Himawari fece per prendere il panetto, ma una di loro si tirò indietro come se fosse stata una ladra

"Voglio metterlo io il panetto! "

La Shinigami guardò la ragazza da dietro la frangia scomposta, avrebbe fulminato quella tipa all'istante, ma aveva le mani occupate e doveva risolvere il problema con il capitano

"Come ti compiace"

Si limitò a dire a denti stretti, mentre la ragazza le diede una spallata per farsi spazio, Himawari non aveva i suoi poteri, così dovette aggrapparsi alla testata del letto per non cadere, Aizen aprì un'occhio guardando la sconosciuta  chinarsi su di lui per mettergli il ghiaccio in fronte

"Ecco, adesso starai-"

I freni inibitori di Sosuke Aizen si spezzarono come fili tenuti troppo in tensione,a causa della febbre, il suo occhio si puntò con naturalezza predatoria sulla ragazza, prima di scomodarsi a schiudere le labbra

"Toccala un'altra volta"

Masticò caustico, costringendo la ragazza a sobbalzare spaventata quando lo sguardo dello Shinigami la trafisse come una lama

"E passerai i prossimi dieci minuti a chiederti che fine hanno fatto… le tue dita" 

"I-io…vado a prendere… altro ghiaccio"

Quando si alzò di corsa, Himawari si sedette di nuovo al suo posto, guardando fuori dalla porta con un sorrisetto soddisfatto, mentre premette il ghiaccio sul collo dello Shinigami, si chinò per posare le labbra sulla sua fronte, le domande erano escluse, così decise di fare da sola

"Probabilmente ha mal di testa, ma in questi giorni si stiracchiava molto.. "

"Si stiracchiava? "

Ripeté lui con curiosità

"Sì, come se gli facessero male i muscoli dopo aver fatto palestra"

Da dietro la cornetta, si sentì un sospiro  ed immaginò il capitano che si massavgiava le tempie pensoso

"É piccolo, é troppo piccolo.. "

"Che cosa?? "

"Il Gigai, non riesce a contenerlo..interessante"  

"Interessante?? Interessante?? non e' lo stesso Gigai che hanno i capitani?? "

"appunto"

La Shinigami balzò dal letto e Urahara dovette allontanare la cornetta dall'orecchio

"glie lo dico io cosa é interessante, adesso gli do la caramella e lo tiro fuori! "
"Sei su un treno con degli umani, ucciderebbe almeno due carrozze"

Himawari si fermò, fece una pausa e guardò i ragazzi e Sosuke, prese dalla tasca la scatola delle Souk candy e si diresse di nuovo verso il letto

"La prossima volta, prima di fare esperimenti su Sosuke, si sforzi di ricordare che lui é con me,non con uno dei vostri lecchini tutto regole e niente cervello… si fottano tutti gli altri, Sosuke viene per primo"

"Aspetta!! C'è un'altra soluzione"

"allora veda di sbrigarsi  a parlare"

Ringhiò stringendo il telefono, lacrime di impotenza le prudevano negli occhi

"Gli ho messo del ghiaccio, come si può espandere il Gigai da fuori? Perché glie lo ha dato tanto stretto? Eh? Sadico bastardo figlio di-"

"Perché Sosuke Aizen nasconde la sua vera reiatsu, lui é molto, molto più forte di quello che dice"

"E chi se ne fotte ce lo vogliamo mettere? Ho la caramella in mano, ha cinque minuti per dirmi cosa devo fare per filo e per segno o giuro su tutto ciò che amo, che questo treno viaggerà con metà del carico per le prossime dodici ore"

"Stai dicendo cose pericolose, Himawari"

"Sosuke sta male, non mi importa di nient'altro"

Sentì la mano di Aizen stringere la presa

"Himawari, calmati… sei nel… nel panico"

Himawari lo guardò un istante, poi prese un profondo respiro, mentre tutti si chiedevano come mai si fosse tanto arrabbiata con il suo dottore. La ragazza rimase ad ascoltare con attenzione, annuendo ogni tanto, concentrata più che mai, una mano stretta a premere il ghiaccio sul collo di Aizen

"Ok, quindi devo dargli due pillole ogni due ore, ok, il ghiaccio va bene per la temperatura? Ok, allora continuo a metterlo.. Questo dovrebbe ampliare il gigai? Quanto deve espandersi? Come non lo sai?? Ok, finché non sta meglio continuo a fargliele, ok… "

La ragazza lanciò il telefono nelle mani del compagno di università che lo afferrò al volo poco prima che cadesse sul pavimento, si piegò sullo zaino di Aizen portandoselo in grembo ed aprendo la zip, vi infilò il braccio fino al gomito, frugò un po' e tirò fuori un barattolo di compresse colorate, con un coniglietto stampato sopra

"Per favore, lasciateci soli"

Sussurrò ,alzandosi per prendere un bicchiere d'acqua dal frigo bar per tornare da Aizen, guardò il gruppo di ragazzi sbuffare prima che l'insegnante li spingesse fuori dalla cabina rimproverandoli con un grugnito. Himawari tornò a sedersi accanto ad Aizen 

"Tirati su, devi prendere la pillola"

Lui non si mosse, chiuse di nuovo gli occhi come se la luce gli bruciasse, cosi' si rialzo' per spegnerla accendendo una luce piu' piccola accanto al letto

"Sosuke, non fare il cocciuto… "

"Io non.. Faccio la cavia a quel cretino"

"Lo so,ma se questa cosa non funziona entro stasera e tu starai ancora male, ti darò la caramella, ho deciso di dargli il beneficio del dubbio, forza… proviamoci, almeno avremo un gigai utilizzabile"

La ragazza gli scivolò sopra come un gatto, gli passò alle spalle aiutandolo a mettersi seduto,gli mise tutti i cuscini che aveva dietro alla schiena e poggiò la pillola sulle sue labbra, pregando che le desse retta. Lo Shinigami la lasciò passare aprendo uno spiraglio minimo,la punta della lingua si aggrappo' alla pillola e se la tiro' dentro serrandosi di nuovo con una smorfia, poi prese un sorso dal bicchiere e butto giù la compressa, mentre Himawari guardò l'orario per capire quando avrebbe dovuto dare la seconda dose. Si sistemò al suo fianco, accoccolandosi al suo braccio, lasciando cadere la testa sulla sua spalla con un sospiro, percepiva il suo respiro affannato contro la spalla e le si strinse lo stomaco nel vederlo in quello stato

"Scusami, sto rovinando la giornata"

"Non dirlo nemmeno per scherzo, devi dirmelo se stai male"

Aizen sospirò, sul suo volto un'arrendevolezza mai vista prima che le mosse le viscere, era cosi' bello, anche quando stava male

"Non sono mai stato male, non sono abituato a chiedere aiuto"

Himawari continuava a tenere il panetto di ghiaccio addosso allo Shinigami, ma sentendo che era caldo, ne prese un altro e cominciò a dargli dei pugni per attivarlo, prima di postarlo di nuovo sulla sua pelle per dargli sollievo dalla febbre, sembrava già state un po' meglio

"So che sei orgoglioso, ma non con me, ok? A me puoi chiedere aiuto"

"Lo so…piccola, lo so"

Sospirò lasciando ciondolare la testa sulla spalla della ragazza, si rannicchiò con un gemito sommesso accanto a lei, sebbene lui fosse decisamente più imponente della Shinigami, si accoccolò a lei come un gatto, la ragazza gli circondò le spalle con il braccio, stringendoselo al petto, la mano che non teneva il ghiaccio, gli sistemò i capelli, prese dalla tasca un fazzoletto, asciugando il sudore, gli posò quindi un bacio sulla fronte

"Sei stata meravigliosa prima… Al telefono"

"Ho avuto paura… "

Sussurrò lei aumentando la presa su di lui, la mano si strinse al panetto di ghiaccio e con l'altra se lo tirò più vicino

"Di cosa? "

"Di perderti…"

"Non accadrà mai"

"Me lo prometti? "

"Lo giuro… avresti davvero sacrificato un intero vagone per me? "

Lei lo osservò cauta, poi si morse il labbro fino a sbiancarlo, quando lui le si strinse addosso, percepì che tutto bruciava attorno al suo corpo, si sentì riempire di qualcosa, a quel tocco debole, delicato

"Nessuno di loro vale quanto te,avrei sacrificato te e cosa me ne sarei fatta di questi umani?"

La Shinigami sosprò poggiando la guancia sulla sua testa, accarezzandogli I capelli distrattamente

"Sono egoista? "

"No, sei onesta.. "

 

-----

 

Himawari era rimasta sveglia tutta la notte, con lo sguardo piantato sull'orologio, ogni due ore, la giovane Shinigami svegliava il suo compagno per dargli la medicina

"Stai dormendo un po?"

Chiedeva lui apprensivo, ancora debole, ma lentamente sentiva il suo Gigai farsi sempre più comodo, mentre lei gli passava una mano tra i capelli castani con prudenza, lo sentì sospirare piano

"Sì tranquillo,tu pensa a riposare"

Lo rassicurava con un sorriso mentre gli cambiava il ghiaccio sul collo e gli asciugava via ogni goccia di sudore. In realtà non chiuse occhio tanto era preoccupata, lo controllava in continuazione, per vedere se la temperatura si fosse abbassata, in effetti, scottava sempre di meno, stava andando tutto bene, per fortuna. Guardò il sole mentre sorgeva, il tempo era passato e Aizen non scottava più, aveva smesso di sudare e stava dormendo come se nulla fosse, Himawari sorrise rassicurata, non doveva più dargli altre pillole, aveva svuotato il contenitore, era tutto finito, per fortuna. Himawari si lasciò cadere sul letto con un sospiro, mentre sentì Aizen muoversi tra le coperte, nel sonno, la avvolse con le braccia stringendosi a lei, affondando il viso nell'incavo del suo collo. Lei lo strinse a sua volta, sentendo il suo respiro solleticarle il collo, il petto che si muoveva contro il suo, regolare, vigoroso. Sentiva le farfalle impazzire nello stomaco mentre il sonno cominciava a farsi sentire, ma le labbra di Aizen si dischiusero mordendole  piano la pelle del collo, e Himawari si trovò a rabbrividire artigliandogli la camicia, cercò di trattenere un gemito, sentì i brividi arrampicarsi sulla schiena fino a drizzarle I capelli della nuca

"So-Sosuke.. "

"Dovevi dormire, scema…"

Sentì la gamba dello shinigami avvinghiarsi alla sua, il suo profumo, il suo calore, mentre le baciava il collo come se la volesse quasi divorare, la mano di Himawari si mosse tra i suoi capelli, il cuore si scuoteva tra le costole e lo stomaco era una nuvola di farfalle

"Sosuke…come ti senti? "

"sto bene, sta tranquilla…io.."

 

BANG BANG BANG

 

qualche idiota ,aveva deciso di svegliarsi di buon mattino e di passare in rassegna le cabine, bussando come una scimmia in calore e ridendo in modo altrettanto animalesco, seguito dal suo branco di pecore che sembravano condividere un'unico neurone. Ci fu un turbinio di lenzuola, Aizen era già saltato in piedi, aveva aperto la porta e con una scarpa in mano, aveva preso la mira ed aveva inevitabilmente centrato la nuca del pazzo scatenato che aveva osato disturbarlo. Lo. Shinigami gli sorrise quando il ragazzo si voltò con le mani contro la nuca dolorante

"Ma sei matto??!! "

"Per favore, non farlo mai più, qualcuno potrebbe farsi male"

Disse semplicemente prima di chiudere la porta, sospirò guardando Himawari stretta tra le coperte, notò le borse sotto i suoi occhi e si rese conto che non aveva affatto dormito quella notte. Soapirò sedendosi al suo fianco, si massaggiò la nuca recuperando i suoi occhiali

"Ti ho fatta preoccupare"

"Beh, era ora che lo facessi"

Aizen si scosse leggermente, guardandola ridacchia, piegò il capo per cercare di studiare quella sua strana espressione

"Sei sempre stato, impeccabile, nulla sembrava averti mai toccato, a meno che non fosse un tuo esperimento, ma non sembrava avessi mai avuto bisogno di me, oggi io, mi sono sentita davvero utile, per te, sono felice"

Lo Shinigami sembrò sciogliersi in un caldo sorriso, sembrava che anche lui, fosse stato rincuorato dalle parole della ragazza

"Scema… sei più unica che rara"

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La giornata all'Acquario iniziò dopo qualche intoppo, arrivarono finalmente a destinazione e tutti gli studenti si riversarono all'interno dell'edificio, erano universitari, quindi avevano libertà di andare dove preferivano, I professori si erano già diretti al bar per una "riunione" Così, dato che la maggior parte dei compagni era restia all'avvicinarsi ad Aizen, I due Shinigami andarono per conto loro. Himawari prese Sosuke per mano e lo guidò in giro per tutto l'acquario con lo stesso entusiasmo di una bambina, l'incidente della sera prima era scivolato via dalla sua mente, la sua rabbia nei confronti di Urahara, tutto era stato lavato via dalla sua nuova esperienza nel mondo degli umani. Sosuke le strizzò la mano seguendo la in silenzio, ascoltandola leggere le insegne davanti alle vasche, guardandola inseguire i pinguini dal vetro, meravigliarsi per i grandi squali, con la faccia premuta contro il vetro, sembrava la ragazza più felice del mondo, lui la seguiva, guardandola rapito di quella fragilità, che conviveva con un potenziale impressionante, sembrava un paradosso, eppure tutto quello che era, le calzava alla perfezione. Nel momento in cui i due Shinigami passarono davanti alla vasca più grande dell'Acquario, anche lui non riuscì a nascondere la sua meraviglia, davanti alla grande vastità di quel piccolo oceano. Hoshiko si bloccò davanti al vetro, gli occhi spalancati verso il grande squalo balena che nuotava Placido e maestoso sopra alle loro teste. La luce dell'acqua si rifletteva su di loro creando un gioco di luci maestoso ed intrigante, sembrava quasi stare in mezzo a quel mondo sommerso, in pace, surreale, un mondo ideale, si direbbe. Si avvicinò a Hoshiko, le prese la mano senza staccare gli occhi da quelle creature

 

"É bellissimo"

"Questo mondo, é bellissimo"

"Con te, dentro…"

Sussurrò lui

"Con te, dentro… "

Concordò lei stringendosi allo Shinigami, poi chiuse gli occhi, infine, si addormentò senza accorgersene. Sosuke la prese in braccio immaginando lo sforzo che avesse fatto per rimanere sveglia per tutta la visita, così si sedette su una delle panchine, se la strinse addosso, sentendo il suo respiro sulla pelle, il suo viso nascosto, la fronte poggiata sul suo collo, Sosuke Aizen guardò di nuovo l'acquario gigante che aveva di fronte e sorrise

"Forse… un giorno.. "

  
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