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Autore: LorasWeasley    09/09/2022    4 recensioni
[Sakuatsu | accenni Osasuna]
"Sakusa aveva smesso da tempo di correggerlo al soprannome, ma non poté trattenere una smorfia nel sentirlo, come sempre. Poi alzò un sopracciglio e si voltò per lanciargli uno sguardo quasi schifato -Sono sicuro che molte altre persone ti potrebbero aiutare meglio di me.
-Non capisci! Mi servi tu! Per favore…
Sakusa lo maledisse mentalmente per aver utilizzato la tecnica degli “occhi dolci” e del labbro spinto in avanti. Ma soprattutto odiò se stesso per quella stupida cotta che aveva preso per lui al liceo e che lo faceva ancora capitolare a scene simili.
Sospirò infastidito e borbottò piano -Di che si tratta?"
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Atsumu Miya, Kiyoomi Sakusa, Motoya Komori, Osamu Miya, Rintarō Suna
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Per GReina, senza la quale non esisterebbero metà delle storie che ho scritto
Buon compleanno <3


 


Un'idea geniale
 


Sakusa Kiyoomi aveva una vita relativamente tranquilla: aveva preso una laurea, giocava come pallavolista professionista in una delle più forti squadre della V.League, viveva in un appartamento pulito e silenzioso e aveva imparato a ignorare e gestire i suoi compagni di squadra rumorosi.
Aveva un routine e tutto andava per il verso giusto, fino a quando un certo uragano biondo entrò a forza in quella sua vita.
Quel giorno, Sakusa aveva fatto una lunga doccia dopo gli allenamenti e questo l’aveva portato a essere uno degli ultimi a rimanere all’interno dello spogliatoio.
Era seduto su una delle panchine per allacciarsi le scarpe quando Atsumu gli si sedette al fianco, non abbastanza vicino da toccarlo, ma neanche troppo lontano da non far sentire quello che gli stava dicendo, parlando con un tono basso.
-Omi, mi serve il tuo aiuto.
Sakusa aveva smesso da tempo di correggerlo al soprannome, ma non poté trattenere una smorfia nel sentirlo, come sempre. Poi alzò un sopracciglio e si voltò per lanciargli uno sguardo quasi schifato -Sono sicuro che molte altre persone ti potrebbero aiutare meglio di me.
-Non capisci! Mi servi tu! Per favore…
Sakusa lo maledisse mentalmente per aver utilizzato la tecnica degli “occhi dolci” e del labbro spinto in avanti. Ma soprattutto odiò se stesso per quella stupida cotta che aveva preso per lui al liceo e che lo faceva ancora capitolare a scene simili.
Sospirò infastidito e borbottò piano -Di che si tratta?
Il volto di Atsumu si illuminò dalla gioia, poi iniziò a spiegare -Credo che mio fratello abbia iniziato una relazione di sesso con Sunarin, il nostro ex compagno del liceo e adesso giocatore dell’EJP Raijin. La cosa non mi piace e voglio capire che sta succedendo prima che quei due si facciano male.
Okay, Sakusa poteva anche capire la sua preoccupazione nonostante avrebbe voluto rispondere che Osamu era grande e vaccinato e poteva decidere da solo cosa fare e non fare nella sua vita. Ma quello che si limitò a dire fu -Io cosa centro in tutto questo?
-Ho bisogno che tu mi metti in contatto con tuo cugino, lui gioca con Sunarin, no? Sono sicuro che in due potremo scoprire molte più cose.
-Vuoi il numero di Motoya?
-No, Osamu lo scoprirebbe. Voglio parlare con lui attraverso il tuo telefono.
Sakusa ora era solo scettico -Stai scherzando, vero?
-Non scherzerei mai su una cosa simile! Ne va della virtù del mio fratellino!
La vita di Sakusa era normale e tranquilla, aveva tutto ciò di cui aveva bisogno. Allora perché aveva appena accettato una richiesta tanto assurda?
 
“Non credo di aver capito” arrivò la voce di Komori dall’altro lato dell’altoparlante.
Sakusa aveva invitato Atsumu a casa sua perché non aveva tempo da perdere e, se dovevano farlo, almeno avrebbe sfruttato il tempo facendo altro. E infatti, si trovavano nella sua cucina, il telefono sul bancone in marmo con la chiamata in vivavoce, Sakusa stava lavando i piatti e Atsumu li asciugava.
-Invece hai capito- rispose Kiyoomi per lui.
“Mi state chiedendo di spiare il mio compagno di squadra per capire se ha una relazione segreta o meno?”
-Te lo sta chiedendo lui, non mettermi in mezzo a questa storia- intervenne sempre il corvino.
-Per favore?- provò a chiedere di nuovo Atsumu.
Komori rimase in silenzio per qualche secondo di troppo, poi rise e affermò -Sicuro! Sembra una cosa fighissima! Facciamolo!
Kiyoomi chiuse gli occhi e sospirò afflitto: due deficienti, ecco cos’erano.
Lo sei anche tu visto che ti sei fatto coinvolgere in questa storia gli ricordò una vocina nella sua testa che era spaventosamente simile a quella del cugino, ma Sakusa decise semplicemente di ignorarla. Ormai era diventato bravo a ignorare le cose.
Come stava ignorando Atsumu e Motoya che stavano urlando esaltati su quali fossero i migliori modi per procedere. Osamu e Rintaro iniziarono a fargli un po’ pena.
 
Komori era in ritardo, non che per Kiyoomi fosse una novità.
Lui e Atsumu erano già al bar dove si erano dati appuntamento per “parlare dei nuovi risvolti del caso”. Cosa ci facesse il corvino lì? Continuava a chiederselo anche lui, in realtà, ma Atsumu continuava a dire che se fosse andato solo con Komori, Osamu l’avrebbe trovato sospetto.
Come avrebbe fatto Osamu a scoprirlo? Beh… non era qualcosa su cui Sakusa voleva investigare, così eccolo lì.
-Ordiniamo senza Komori-kun?- domandò Atsumu mentre chiudeva il menù e lo sistemava sul tavolo.
Kiyoomi alzò le spalle -Come vuoi, non prendo nulla.
Atsumu mise il broncio e Sakusa distolse subito lo sguardo perché gli faceva ancora un effetto tutto strano.
-Dai Omi, ho preso appuntamento in questo posto solo per te, non puoi non prendere nulla!
Sakusa si mise subito sulla difensiva -Per me?
-Guarda qui!- si rianimò Atsumu mentre riprendeva il menù e lo apriva a una pagina specifica, scivolando poi sul divanetto per avvicinarsi di più a lui e mostrargli la pagina aperta.
-Hanno un’intera sezione di bevande calde dalle proprietà benefiche! Ho cercato le recensioni su internet e quella all’umeboshi era la più consigliata.
Sakusa sentì le sue guance prendere colore mentre fingeva un colpo di tosse e domandava -Sai che mi piace l’umeboshi?
Atsumu sbatté le palpebre, confuso -non dovrei?
-Non ricordo di avertelo detto.
Atsumu sorrise imbarazzato, alzò una mano per spazzolarsi i capelli all’indietro e tornò al suo posto mentre distoglieva lo sguardo -L’avrò notato a una delle cene con la squadra.
Sakusa non rispose e Atsumu si agitò ancora di più -Comunque non sei costretto a prenderla.
Kiyoomi stava ancora venendo a patti con quell’informazione quando Motoya arrivò e li tolse da quell’imbarazzo.
La conversazione si spostò su tutt’altro ma, quando ordinarono, Sakusa chiese una bevanda calda all’umeboshi.
Il sorriso che Atsumu gli rivolse fece battere un po’ più veloce il suo cuore.
 
Kiyoomi si era già cambiato tre volte per quell’uscita: un giro al centro commerciale.
Aveva avuto poco preavviso, ovvero un semplice messaggio di suo cugino Komori che recitava “Oggi Suna va al centro commerciale, è rimasto vago su quello che doveva acquistare: POSSIBILE INCONTRO AMOROSO CON MIYA2. Ci vediamo lì alle 14. xoxo”
Sakusa aveva quindi informato Atsumu e questo gli aveva detto che sarebbe passato a prenderlo a casa mezz’ora prima dell’appuntamento.
Sakusa inizialmente aveva indossato dei jeans e la felpa fosforescente della sua vecchia scuola, poi si disse che se voleva passare inosservato quella non era adatta, quindi l’aveva cambiata. Aveva lasciato i jeans ma cambiato la felpa con una camicia turchese, era abbastanza soddisfatto della sua scelta fino a quando sempre quella vocina fastidiosa non gli fece presente sembra tu stia andando a un appuntamento.
Infastidito da se stesso si strappò i vestiti di dosso per indossare dei semplici ma stretti pantaloni neri e un’altrettanto anonima maglia nera a maniche lunghe, sopra avrebbe indossato il giubbotto di pelle.
Quando stava per cambiarsi per la quarta volta perché “sembro un gangster pronto a rompere qualche vetrina di un negozio”, Atsumu suonò alla sua porta.
Una volta raggiunto all’ingresso, il biondo si bloccò a guardarlo per diversi secondi di troppo, cosa che fece muovere a disagio Sakusa che si affrettò anche a chiedere -andiamo?- con più durezza di quanto volesse.
Il viaggio in macchina fu strano, all’inizio imbarazzante e silenzioso, poi Kiyoomi fece un commento che era quasi una battuta su un ciclista che stava bloccando il traffico e Atsumu sembrò aprirsi, come se avesse capito che l’altro non mordeva e poteva provare a parlare a sua volta.
Arrivarono al parcheggio prima di quanto Sakusa si era aspettato e, mentre scendeva, arrivò alla conclusione che sì, non era stato per niente male.
Incontrarono Komori all’ingresso che subito gli disse che aveva già individuato Suna girare per i negozi.
Grazie al via vai di persone, non fu difficile per loro passare inosservati, seguirono il centrale degli EJP Raijin per diverso tempo, vedendolo indeciso sui suoi acquisti più di quanto non avesse mai fatto. Ma, dopo quasi un’ora e mezza e fin troppi lamenti da parte di Atsumu, comprò dei cioccolatini che consegnò a un negozio di fiori.
Non riuscirono a sentire quello che disse alla signora dietro il bancone, ma era talmente evidente che avesse ordinato dei fiori da consegnare insieme al cioccolato da non aver bisogno di capire le parole.
-Sapevo che stava prendendo qualcosa per ‘Samu!- esclamò Atsumu tutto felice.
-Non puoi saperlo, in realtà- fece presente Kiyoomi.
-Lo saprò con certezza quando vedrò che gli consegneranno il pacco, mi basta solo chiedere alla signora del negozio in quanto spediscono e…
Komori lo interruppe -Suna sta venendo da questa parte- e, prima di poter fare qualsiasi cosa, spinse Atsumu e Kiyoomi nel luogo più vicino: dentro una delle macchinette per fare le foto.
I due giocatori dei Black Jackal si trovarono, in mezzo secondo, stipati dentro quello spazio non troppo grande. Arrossirono entrambi e ringraziarono la poca luce che evitò che l’altro lo notasse.
-Ehm…- Atsumu fu il primo a rompere il silenzio -hai delle monete?
Sakusa si sistemò quanto poté allontanandosi da lui -Perché?
-Non penso che possiamo stare qui senza usarla…
Il corvino sbuffò, poi prese una moneta dalla sua tasca per metterla nell’apposita entrata, cinque secondi dopo scattarono una serie di quattro foto.
Riuscirono a lasciare la macchinetta delle foto solo dopo che Komori gli inviò un messaggio “Sono a mangiare con Sunarin, voi potete andare”.
Sakusa guardò le quattro foto una sotto l’altra che Atsumu teneva in mano: nella prima il biondo era imbarazzato mentre Sakusa aveva il suo cipiglio tipico, nella seconda Sakusa rimaneva lo stesso mentre Atsumu sorrideva, nella terza questo faceva il simbolo della vittoria con le mani e anche il volto di Sakusa si era rilassato, nella quarta infine il corvino aveva deciso di abbassare la mascherina per sorridere in telecamera mentre Atsumu era stato catturato a guardarlo con gli occhi spalancati e le guance rosee. Sakusa amava quella foto.
Senza rendersene conto gli si avvicinò e gli tolse la striscia di foto dalle mani.
-Che fai!?- esclamò sorpreso Atsumu.
-Ora è mia.
-Cosa!? Perché!?
-I soldi erano miei- concluse e se la strinse al petto per impedire all’altro di riprendersela.
 
L’allenamento era appena finito quando Atsumu chiese a Sakusa -vieni a pranzo con me?
Il corvino lo fissò sorpreso ma anche leggermente felice, mantenne comunque la sua maschera annoiata e rispose -Dove?
-Da mio fratello, oggi gli dovrebbero arrivare le cose che gli ha ordinato Sunarin e sono sicuro che le ha mandate al negozio, ho bisogno di avere la certezza che quei due si stanno frequentando!
L’umore di Sakusa si fece più cupo, era ovvio che gli avesse chiesto di uscire sempre per la missione che aveva, cosa altro pensava?
-Okay- rispose in un borbottio prima di girarsi e raggiungere lo spogliatoio per farsi una doccia.
Un’ora dopo, si trovarono entrambi seduti al bancone di Onigiri Miya e ancora nessuno era andato  a prendere le loro ordinazioni.
Atsumu sbuffò per la milionesima volta e sbottò contro il fratello -Siamo venuti per pranzo, non per cena.
Questo gli lanciò un’occhiataccia e rispose a sua volta -Ho il locale pieno se non te ne fossi accorto e tu di certo non hai la precedenza. Se hai tutta questa fretta di mangiare perché non te li fai da solo gli onigiri?
Forse era una battuta, forse no, Sakusa doveva ancora capire come funzionavano le interazioni tra i due gemelli, ma Atsumu fece esattamente come gli era stato detto. Superò il bancone, si lavò le mani meticolosamente e si mise un grembiule, pronto a preparare il loro cibo.
Sakusa rimase abbastanza stupito quando, poco dopo, Atsumu consegnò il primo onigiri proprio a lui.
Aveva un sorriso imbarazzato sul volto mentre affermava -è all’umeboshi, sai già che so che è il tuo cibo preferito ma se questo non dovesse piacerti o ne preferisci di un altro tipo chiedi senza problemi.
Kiyoomi non rispose, come avrebbe dovuto? Il suo cuore stava battendo troppo veloce e la sua voce avrebbe sicuramente balbettato.
Stupido Miya Atsumu e tutto quello che gli faceva provare.
Quel momento, in ogni caso, fu interrotto troppo presto dall’arrivo di un fattorino che annunciò -Consegna speciale per Miya Osamu!- e Atsumu fu distratto da qualsiasi cosa stesse succedendo tra di loro.
 
Il film stava andando avanti da almeno un’ora, ma Sakusa non aveva alcuna idea di quale fosse la trama. Se doveva essere del tutto sincero non ricordava neanche il titolo del film.
Quel giorno Komori gli aveva dato buca, così Kiyoomi si era trovato solo con Atsumu in questo suo spionaggio verso il gemello. Era un sabato sera e, giustamente, l’altra coppia aveva deciso di fare un appuntamento al cinema.
Atsumu li aveva “travestiti”, avevano messo mascherina e cappellino, vestiti anonimi e avevano preso i sedili in fondo. E tutti sanno chi chiede i sedili in fondo. Una prova ne era la coppietta che era seduta a due posti dal corvino e che aveva iniziato a baciarsi prima ancora che le luci si spegnessero.
A Sakusa prudevano le mani, tutta la sua concentrazione era rivolta alla mano di Atsumu poggiata sul bracciolo: sarebbe stato così facile allungare la sua di mano e sfiorarsi, magari addirittura intrecciare le dita.
La sua fantasia iniziò a vagare, arrivando addirittura a immaginarsi che Atsumu piegasse la testa e la poggiasse contro la spalla di Sakusa.
Si odiò, ma che pensieri andava a fare a ventiquattro anni? Neanche una ragazzina alla sua prima cotta! (Beh, era la sua prima cotta ma non era quello il punto.)
Dopo il film toccò al ristorante.
O meglio, il posto dove Osamu e Suna avevano prenotato era costoso e con tutti i tavoli riservati, quindi ai due toccò mangiare cibo d’asporto su una panchina di fronte la strada, ma almeno riuscivano a vedere il tavolo della coppia che stavano spiando grazie alle grandi vetrate.
Atsumu era a metà del suo panino quando, di punto in bianco, lo fece cadere a terra. Lo sguardo sconvolto e le guance rosse.
-Stai bene?- domandò Sakusa confuso.
-Si sono baciati- sussurrò piano il biondo dopo aver ingoiato, continuava ad essere sconvolto come se avesse visto un alieno atterrare e fare benzina alla sua navicella spaziale.
Kiyoomi continuava a non capire -Okay? Insomma… non dovrebbero fare questo a un appuntamento?
-Non capisci!- s’infervorò il biondo mentre si alzava -Loro…
-Loro?- Kiyoomi alzò un sopracciglio mentre si alzava a sua volta.
Atsumu arrossì di botto, poi distolse lo sguardo e non rispose.
-Atsumu?
-Lascia stare!- sbottò dandogli le spalle.
Sakusa sbuffò, ne aveva abbastanza delle sue buffonate e di tutta quella situazione in generale, quindi glielo disse -Continui a farne una questione più grande di quello che in realtà è! E poi era solo un bacio!
Atsumu, ancora più rosso, tornò a voltarsi verso di lui e urlò in risposta -Solo un bacio? Quindi andrebbe bene se ti baciassi in questo preciso momento?
Sakusa sentì le sue guance andare a fuoco, ma non si sarebbe tirato indietro a quella sfida -Fallo.
Fu quasi una testata, quella di Atsumu. Durò poco ma Sakusa riuscì comunque a sentire il suo calore e il suo cuore riuscì comunque a perdere qualche colpo.
Quando si staccarono, la sua pelle stava formicolando.
Si fissarono senza fiato, gli occhi luminosi -Visto?- sussurrò Kiyoomi -solo un bacio.
Atsumu sbuffò una risata -Sei un bugiardo, Omi- poi lo afferrò per la maglia e lo spinse nuovamente tra le sue braccia. E questa volta Sakusa si fece trovare pronto.
 
-
 
Osamu stava per tagliare l'enorme e succosa bistecca che aveva nel piatto, quando sentì il suo nuovo ragazzo dire -aspetta, aspetta!
Si bloccò di scatto fino a quando non sentì i due clic della telecamera, poi iniziò a mangiare felice.
Rin stava ignorando il suo cibo mentre scriveva velocemente qualcosa sul proprio smartphone, così Osamu si premurò di fargli sapere –il cibo caldo è più buono.
-Ho quasi finito- rispose l'altro senza staccare gli occhi solo schermo.
Continuò a scrivere sul proprio cellulare durante il tempo che Osamu impiegò per mangiare altri due bocconi, poi sorrise soddisfatto, posò il cellulare e iniziò a mangiare.
A quel punto, Osamu era solo curioso -Cosa hai fatto?
-Guarda uno qualsiasi dei miei profili social- rispose l'altro con un sorriso che non prometteva nulla di buono.
Osamu si ritrovò a prendere il proprio cellulare, sbloccarlo e cliccare sulla prima notifica di tag che gli capitò davanti: Instagram.
La foto pubblicata era quella di Osamu con la bistecca davanti che gli aveva scattato solo qualche minuto prima.
Ma la cosa importante non era questa, bensì quello che aveva messo come didascalia.
 
"Miei cari fan, spero che siate pronti al gossip, perché so che adorerete la storia che ho da raccontarvi oggi:
Due mesi fa, @atsumumiya ha fatto una riunione di famiglia con me e il suo bello e intelligente gemello @miyaosamu. Ci ha supplicato di aiutarlo nell'idea geniale che aveva avuto per conquistare un certo @sakusakiyoomi. La sua idea consisteva nel chiederci di fingere che avessimo una tresca amorosa segreta, così che lui potesse investigare usando la scusa per chiedere aiuto a @komorimotoya attraverso il tramite del cugino (il sopracitato "Omi"). Come ormai saprete i due hanno ufficializzato la loro relazione meno di una settimana fa e né io né Osamu ci capacitiamo di come un'idea talmente stupida e totalmente in linea con le peggiori trame dei film romantici di serie D possa aver davvero funzionato, ma non abbiamo nulla di cui lamentarci, considerando che siamo qui a gustarci questa costosissima cena gentilmente offerta da Atsumu per i nostri servigi.
Quasi dimenticavo… fingere di avere una tresca amorosa ci è piaciuto un pó troppo, abbiamo quindi deciso di renderlo reale. Ma non preoccupatevi, nel mio cuore c’è sempre posto per i miei adorati e bellissimi fan."
 
Osamu sorrise mentre finiva di leggere -Bel modo di far sapere della nostra relazione.
Rin rispose al suo sorriso -Le cose si fanno bene o non si fanno.
Osamu annuì mentre la sua mente già pensava ad altro -Sakusa ucciderà Atsumu dopo aver letto questo, lo sai vero?
-Gli farà un pó male- concesse il pallavolista -ma non lo ucciderà, è troppo cotto di lui.

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