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Autore: InstantDayDream    09/09/2009    2 recensioni
Cosa potrebbe accadere se due amici babbani, in tour itinerante dell'Inghilterra, fossero costretti ad essere ospitati in casa Weasley per un guasto alla macchina? Nonostante la minaccia di Voldemort sia sparita quella dei gemelli Weasley è ancora vivissima e non solo...
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fred, Weasley, George, e, Fred, Weasley
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo Sei
Feel for you



Quel pomeriggio, alla Tana, la signora Weasley, di comune accordo col marito, aveva mandato Harry ed Andrea ad Ottery St. Catchpole per comprare le cose necessarie a preparare la cena di quella sera. Andrea, che si era rivelato inaspettatamente un cuoco, si era offerto di preparare la cena per tutta la famiglia, dato che si sentiva in colpa ad averli impegnati nell’inutile ricerca di Sam che, sia lui che Ginny ed i suoi amici, sapevano benissimo dov’era. Quando chiusero la porta alle loro spalle ne furono molto felici: oltre ad essere tutti terribilmente stanchi avevano anche dovuto sorbirsi le urla di Hermione, che non trovava la sua copia di Compendio dell’istruzione magica in Europa, una cosa fondamentale per non far andare a monte il loro piano, a detta della ragazza, anche se gli altri non riuscivano a capire in che modo potesse essergli d’aiuto. Andrea infilò una mano in tasca, per assicurarsi che lo strano ciottolo piatto, di un nero lucente, che Ginny gli aveva dato quella mattina, fosse ancora lì. Non riusciva a capacitarsi di come avessero potuto trasformare una macchina in un sasso ma, fatto stava, che era proprio così, e adesso andava tranquillamente in giro con una Mini Cooper in tasca, anche se della Mini non era rimasto praticamente nulla; sperava solo che sapessero fare anche l’incantesimo inverso, altrimenti ci sarebbe stato da ridere al noleggio.
«Ah come vorrei che fosse possibile usare i manici di scopa!» esclamò Harry, distogliendolo dai suoi pensieri.
«Già…sarebbe piaciuto anche a me» rispose Andrea, pensieroso per un attimo. Aveva visto quella mattina i manici di scopa dei Weasley e ne era rimasto profondamente affascinato.
«Fortuna che il paese non è lontano, guarda, siamo quasi arrivati» e nel dire questo, indicò qualche casa che si vedeva davanti a loro, all’inizio di quella che doveva essere la periferia di un paesino.
«Ci sono maghi anche lì?» domandò Andrea, scettico, dato che le case sembravano perfettamente normali.
«Oh che io sappia nel paese no, ma qui vicino dovrebbero abitare i Lovegood e i Diggory»
Andrea non potè fare a meno di notare la strana smorfia che era apparsa sul volto di Harry quando aveva detto l’ultimo nome, ma non chiese il motivo. Proseguirono per il resto del tragitto in un silenzio vagamente imbarazzato, senza sapere cosa dirsi. In quel momento rimpiangeva di non essere stato accompagnato da Ginny, con lei parlare era molto semplice, ed era una ragazza veramente brillante, doveva ammetterlo, senza considerare che era anche notevolmente carina, ma questo, si convinse, era un dettaglio del tutto trascurabile. Osservò attentamente Harry al suo fianco, nonostante sapesse l’importanza che aveva per il mondo dei maghi a lui sembrava un ragazzo del tutto ordinario; quando glielo aveva detto Harry era scoppiato a ridere e gli aveva detto che era il complimento più gradito che potesse fargli, ma Andrea non aveva capito il perché, anche se avevano provato a spiegarglielo. Ginny gli aveva anche detto che erano stati insieme per un po’, ma che lui, dopo la lotta con Voldemort, non si era sentito pronto a tornare con lei, e si dedicava esclusivamente alla cura del piccolo Teddy Lupin, il suo figlioccio, un allegro bambino dai capelli blu elettrico che trotterellava allegro per la Tana, i cui genitori erano morti durante la famosa, ultima battaglia. Questa era un’altra cosa che Andrea non capiva, se una come Ginny fosse stata la sua ragazza, nemmeno un esercito di Lord Voldemort l’avrebbe convinto a lasciarla perdere, perché era simpatica e brillante, ovviamente, non per altro. Sospirò, mentre finalmente le case diventavano un po’ più fitte ed Harry girò verso destra improvvisamente, tanto che Andrea quasi non se ne accorse e fece un paio di passi in avanti, prima di realizzare che doveva girare. Raggiunse Harry di fretta, giusto in tempo, mentre il ragazzo entrava in un grande edificio a due piani con la scritta “Tesco” in blu sul davanti: un supermercato babbano, lì si sarebbe sentito meno a disagio. Fare la spesa si rivelò più difficile del previsto: quando all’inizio chiese ad Harry di trovargli degli spaghetti, questo si presento con delle lattine recanti il nome di “Spaghetti Bolognese” che, secondo quello che c’era scritto sulla confezione, erano spaghetti al ragù già pronti, che dovevano essere solo riscaldati in padella. Andrea scosse il capo, disgustato, e li andò a posare. Quando trovò dei veri spaghetti, scoprì che i pomodorini non erano contemplati tra gli ortaggi in vendita in Inghilterra, ma scovò della panna e del prosciutto cotto, che gli sembrava abbastanza commestibile. Ovviamente non poteva cucinarci degli spaghetti con quella roba, quindi cercarono, inutilmente, dei tortellini, ma alla fine si arresero e Andrea si decise a prendere delle semplici pennette. Fortunatamente trovò tutti gli ingredienti del tiramisù, cosa che credeva abbastanza improbabile, soprattutto per quel che riguardava i savoiardi. Alla casa Harry fece per aiutarlo con i soldi e lui gliene fu grato: anche se sapeva usare i soldi babbani, aveva ancora problemi a distinguere tutte quelle maledette monetine inglesi, a parte i cinquanta centesimi, dall’inconfondibile forma esagonale.
«Hai davvero intenzione di cucinare tutta quella roba?» domandò Harry, portando una busta della spesa, mentre si avviavano nuovamente verso la Tana.
«Già…siamo in tanti» rispose Andrea, senza sforzarsi di mantenere il discorso, ma Harry non sembrava intenzionato ad arrendersi tanto facilmente.
«E tu cosa fai tra i babbani?» gli chiese
«Oh beh…il mio sogno sarebbe andare a vivere in Giappone, per ora mi limito a studiarne la lingua e la cultura…e tu?» chiese a sua volta, arrendendosi al fatto che gli sarebbe toccato parlare.
«Beh io…sono Cercatore nei Puddlemore United! Tutti credevano che avrei fatto l’Auror, sarebbe un cacciatore di maghi oscuri, ma credo di averne avuto abbastanza per il momento. Tra l’altro il portiere della squadra è Oliver Baston, il mio ex capitano di Quidditch a Hogwarts, sembra un po’ di essere tornati a scuola!» rispose allegramente Harry e, ora che Andrea ci pensava, era la prima volta che lo vedeva sorridere.
«Il tuo ex-capitano di cosa?» domandò, inarcando leggermente un sopracciglio con aria interrogativa.
«Quidditch! È lo sport dei maghi!» esclamò Harry, con un tono entusiasta.
«E come funziona?»
«Oh, semplice, allora il capo è ovale, ma grande quanto uno da calcio, e ad ogni estremità ci sono tre pali, lunghi una quindicina di metri, che terminano con un anello. I giocatori sono sette, e sono a cavallo di manici di scopa. Tre sono i cacciatori che si passano la pluffa, una palla rossa e grande, di cuoio, e devono cercare di segnare, lanciandola dentro uno degli anelli, ogni volta che segnano la squadra guadagna dieci punti, ovviamente a difese degli anelli c’è un portiere. Poi c’è il cercatore, che è il mio ruolo, che deve cercare di catturare il Boccino d’Oro, una pallina grossa come una noce, tutta dorata, con due ali d’argento, finchè non vene presa la partita non finisce e chi la cattura guadagna centocinquanta punti per la sua squadra. Infine gli ultimi due giocatori sono i battitori, il loro compito è quello di respingere i bolidi, delle palle di ferro che scorrazzano per il campo, cercando di disarcionare quanti più giocatori possibili. Ovviamente sai cosa sono quelle…Fred e George ne hanno stregata una quando eravate nel bosco….» a questo punto Andrea lo interruppe.
«Come scusa?» domandò, sgranando gli occhi.
«Sì stavamo giocando a Quidditch e avevamo perso un bolide che George aveva spinto troppo lontano…»
«Ma hanno detto che era una cosa misteriosa…di non farne parola perché sarebbe stato un duro colpo per loro padre che è molto malato…» borbottò, guardando Harry sconcertato, che si strinse nelle spalle, come a dire che non era colpa sua. Andrea si accorse che lo stava guardando in modo un po’ accusatorio e si affrettò a balbettare qualche scusa.
«Tranquillo, non preoccuparti. Comunque il signor Weasley sta benissimo, è solo ossessionato con i babbani e credo l’abbiano fatto perché avevano paura che li metteste nei guai…certo, non potevano immaginare che saremmo stati costretti a rivelarvi tutto»
«Già mi spiace…Sam non riesce proprio a fare a meno di ficcare il naso dappertutto» osservò, scusandosi lui per l’amica, che chissà come se la stava cavando al negozio con i gemelli.
«Non c’è bisogno che la scusi…io avrei fatto lo stesso» rispose Harry con un sorriso che Andrea ricambiò. Doveva ammettere che aveva ragione, anche lui probabilmente avrebbe fatto lo stesso e, ora che ci pensava, non gli dispiaceva nemmeno un po’ di aver scoperto quel mondo, anzi, adesso tante cose apparivano più chiare: era come se avesse voluto tenere forzatamente gli occhi chiusi per lungo tempo. In fondo, tutti quei racconti sugli animali mitologici, dovevano avere un fondo di verità, lo aveva sempre pensato. Nel frattempo erano giunti in vista della Tana, cosa che sollevò entrambi, dato che le busta della spesa avevano cominciato a segargli fastidiosamente le dita.
«Siete tutti così gentili qui…anche per cercare Sam…» borbottò quindi Andrea, leggermente a disagio.
«Oh, credo che sia nei geni dei Weasley preoccuparsi degli altri…e poi è pericoloso andare a giro da soli qui se si è babbani, ci sono ancora mangiamorte in giro»
Andrea trasalì: sapeva cosa erano dei mangiamorte grazie a Ginny, ma il pensiero che uno di questi potesse assalirli non glie era nemmeno mai balenato per la testa.
«Oh non preoccuparti» si affrettò ad aggiungere Harry, notando l’espressione sul suo volto «Sei in casa con sette maghi adulti, non può succederti niente! E la tua amica è con Fred e George, se un mangiamorte entrasse nel negozio, probabilmente morirebbe dal ridere…»
Andrea scoppiò a ridere a queste parole ed Harry lo seguì, e continuarono finchè non furono entrati nella cucina della Tana, dove smisero, fulminati da un’occhiataccia di Hermione che sfogliava un libro enorme. Forse aveva trovato quello che stava cercando, pensò Andrea, ma in ogni caso sia lui che Harry si affrettarono a zittirsi.


Ginny entrò in cucina, per apparecchiare, e trovò Andrea che fissava la pentola con dentro l’acqua.
«Che fai?» gli domandò, osservandolo sorpresa.
«Aspetto che venga a bollire per metterci la pasta» rispose lui, girandosi verso di lei con un sorriso, ma la ragazza non ci aveva capito molto di più, nonostante fosse un’ottima strega in tutti gli altri campi, la cucina per lei era sempre rimasta un grande mistero. Prese una tovaglia pulita e la mise sul tavolo, canticchiando allegramente. Quel giorno era particolarmente euforica, se ne erano accorti tutti, finalmente le era arrivata la risposta dall’ufficio Auror ed avevano accettato la sua domanda, quel settembre avrebbe cominciato i corsi al ministero e lei non stava più nella pelle.
«Oggi sei particolarmente di buon umore» osservò Andrea, sempre controllando l’acqua
«Mi è arrivata la risposta dal ministero, diventerò un Auror!» rispose lei, senza trattenere l’eccitazione dalla voce.
«Oh, fantastico!» rispose Andrea, anche se Ginny notò che non sembrava crederlo davvero. Effettivamente per qualcuno che non aveva vissuto tutto quello che aveva vissuto lei sarebbe potuto sembrare strano, ma andare a caccia di Maghi Oscuri era quello che aveva sempre voluto fare, da quando aveva quattordici anni.
«Oh, sei qui!» esclamò ad un tratto la voce di Hermione.
«Si, dimmi» rispose lei, istintivamente.
«Non cercavo te Gin, mi serviva lui…»
«Io?» chiese Andrea, voltandosi stupito.
In effetti anche Ginny si chiedeva per quale motivo Hermione avesse bisogno di Andrea e il fatto che avesse uno dei suoi tomi in mano non le faceva pensare a niente di buono.
«Ho appena sentito George, gli ho dovuto dare informazioni sulla scuola di magia italiana, Astra Fideles, perché servivano alla tua amica…ora credo che sia meglio che le impari anche tu, per emergenza» spiegò la riccia, pazientemente, quindi, senza aspettare alcun consenso, aprì il libro e cominciò a leggere.
Passarono il resto del tempo che occorse per cucinare imparando il necessario su quella scuola di magia, con Hermione che mitragliava Andrea di domande trabocchetto, per vedere se sapeva rispondere a tutte. Quando seppe persino dirle quante ore di Trasfigurazione facevano nella Sectio Ovidiana, quella di trasfigurazione appunto, si ritenne soddisfatta. Chiuse il libro e si materializzò di sopra per posarlo. Ginny stava giusto aprendo la bocca per dire ad Andrea che difficilmente gli sarebbe servita tutta quella roba, e che con loro era al sicuro, quando Ron entrò correndo nella stanza.
«Sta arrivando Kingsley! E con lui c’è….Alexander Scar!» esclamò, gli occhi sgranati.
«Ehm…chi?» domandò Andrea, ma Ginny ci mise un po’ a metabolizzare la domanda che le era stata fatta. Cosa ci facevano lì il ministro della magia e quello che si vociferava essere il nuovo Silente.
«Kingsley è il ministro della magia, quanto a Scar lui è…beh è probabilmente il più potente mago che sia in giro al giorno d’oggi! Percy lo odia…dice sempre che è un babbeo buono a nulla, in realtà è solo invidioso perché ha avuto molte più promozioni di lu…» ma a quel punto Ron fu costretto ad interrompersi, dato che la porta della cucina si aprì, rivelando i signori Weasley e Percy, assieme ad un alto mago di colore ed un altro, molto più giovane e di statura più bassa, dai corti capelli neri e i baffetti appena un po’ lasciati crescere.
«Ma Molly, non mi avevi detto che avevi ospiti…piacere, io sono Kingsley Shackelebolt, Ministro della Magia» disse il mago di colore, con una voce calda e profonda, porgendo la mano ad Andrea
«Andrea Rosati» rispose Andrea, un po’ titubante, senza sapere bene cosa dire. I signori Weasley avevano due espressioni di orrore sul volto, mentre Percy era troppo impegnato a guardare con disgusto il mago più giovane che era entrato assieme al Ministro.
«Non sembri di qui» osservò Kingsley con un sorriso. «No infatti, lui è uno studente di Astra Fideles, lo ospitano i signori Weasley, perché ha accompagnato la sua amica, che lavora da Fred e George. Buonasera Kingsley» disse Harry, facendoli sussultare tutti, dato che era apparso all’improvviso da dietro le spalle dei signori Weasley.
«Oh capisco…interessante…Andrea Rosati hai detto?»
Andrea annuì, in modo leggermente nervoso. Ginny si augurò che non gli chiedessero di dimostrare la sua abilità magica, ma fortunatamente Kingsley si ritenne soddisfatto. Nonostante i signori Weasley li avessero invitati a trattenersi a cena, il ministro declinò l’invito per entrambi. Quello Scar, invece, non sembrava essere molto simpatico, osservò Ginny, indubbiamente sarà stato un mago geniale, ma non faceva altro che osservare il ministro, in ogni suo minimo gesto, e non degnò di un’occhiata tutto il resto della famiglia Weasley.
La cena fu probabilmente il momento più sgradevole dell’intera giornata: furono costretti a spiegare tutto ai signori Weasley, che sembravano scandalizzati.
«Che cosa hanno fatto Fred e George?» domando il signor Weasley, fermando una forchettata di tortellini a mezz’aria, ignorando la panna, che aveva preso a gocciolargli sulla manica della camicia.
«Niente! Cioè…» Ginny non sapeva come spiegare il tutto ai suoi genitori senza farci rimettere i suoi fratelli e, soprattutto, senza far capire che era d’accordo con loro.
«Ma è totalmente irresponsabile! Avrebbero dovuto contattare il ministero immediatamente! Come se non sapessero a che rischi si va incontro….e adesso? Se li scoprono di sicuro si faranno mesi ad Azkaban con la nuova politica sulla segretezza!» esclamò Molly, fuori di sé.
«Appunto per questo non devono scoprire niente…e poi Kingsley è nostro amico…potrebbe chiudere un occhio anche se scoprisse che Andrea e Sam sono babbani» protestò Ginny.
«In questo momento credo che questo sia fuori discussione» osservò una voce che non avevano mai sentito, facendoli sussultare tutti. Si voltarono verso l’ingresso alla stanza e, poggiato ad uno stipite della porta, videro Alexander Scar.
«Il ministro ultimamente è ossessionato con la segretezza per i babbani, ci sono delle pene terribili per i non-maghi che non si sottopongono alla cancellazione della memoria ed ancora peggiori per i maghi che gli fanno conoscere il nostro mondo…e mi sembra giusto informarvi che ha mandato una lettera ad Astra Fideles, per sapere se tra i loro alunni risulta un certo Andrea Rosati» spiegò il nuovo arrivato. Tutti attorno al tavolo si guardarono terrorizzati: potevano sperare davvero di avere così tanta fortuna da far sì che ci fosse stato un Andrea Rosati in quella scuola?


A Diagon Alley George Weasley si svegliò con un sussultò, portando istintivamente una mano al petto. Non capiva perché, ma sentiva un dolore opprimente alla cassa toracica, come se qualcosa gli premesse contro e faceva anche fatica a respirare, anche se questo, pensò, poteva essere frutto di una sua fantasia. Un tuono squarciò il silenzio della notte, seguito da un lampo, che illuminò la camera dei gemelli, rivelando il volto di Fred profondamente addormentato. George provò a buttarsi sui cuscini, ma il senso di oppressione, in quel modo, non fece che aumentare. Si alzò, mettendosi a sedere, portando le mani tra i lunghi capelli rossi, realizzando solo in quel momento che stava sudando. Provò ad alzarsi, ma le gambe gli tremavano. Colpiì il materasso con un pugno, in un misto di rabbia e frustrazione, non riuscendo a capire da dove veniva tutta quella debolezza. Poi, improvvisamente, così come era arrivato il dolore andò via. George si stese cautamente sul letto, respirando piano, nonostante temesse che quella strana sensazione ritornasse, dopo pochi minuti s riaddormentò. Passò solo qualche istante prima che Fred spalancasse gli occhi, avvolto da quella stessa sensazione.


Ed ecco qui! Perchè Kinglsey è ossessionato dai babbani? Lo scopriremo nelle prossime puntate! Nel frattempo potete avanzare le vostre ipotesi! =)
Grazie come sempre a chi ha aggiunto questa storia tra le "Preferite" o le "Seguite" e ovviamente, grazie alle mie due recensitrici (non lo so mica se si può dire XD) di fiducia! pri e Pia_mi_idola_XS
Avete proprio ragione Sam e Fred sono palesi v.v Ma aspettate di vedere cosa riusciranno a combinare Sam e George! =)
In effetti George è un po' tranquillo, ma ho sempre visto George come il gemello un po' più riflessivo e, visto che anche loro sono cresciuti, ho voluto accentuare un po' queste caratteristiche.^^
Spero che il capitolo vi sia piaciuto ;)
e ricordate: recensire non è reato :P

  
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