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Autore: Effye90    11/09/2022    1 recensioni
Dopo quello che sembra un incontro fortuito, uno strano virus (in apparenza influenzale), inizia a dilagare a Rodorio e al Santuario. I protagonisti, scopriranno ben presto che tale virus, è di origine divina. Questa storia avviene molto tempo dopo le avventure di Soul Of Gold. I cavalieri d'oro, sono riportati in vita un'ultima volta, forse.
Genere: Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Aries Shion, Nuovo Personaggio, Pegasus Seiya, Saori Kido, Sasha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Shaka, come di consuetudine, stava meditando nella classica posizione del fiore di loto.
Aveva spesso avvertito in queste ultime ore cosmi di vario genere; alcuni amichevoli, altri ostili.
Si accorse subito quando quelli di Mur e Death svanirono.
La preoccupazione lo pervase per qualche istante ma non si mosse.
Rimase con gli occhi chiusi tutto il tempo.
Sapeva che una schiera di cavalieri stava per entrare nella sua casa.

Il profumo di incenso al sandalo, invadeva l’intera dimora.

Shaka ne respirò un altro po’ poi espirò.

“Arrivano!”

Non si mossa e proprio in quel momento, Saori, Sasha, Hakurei, Sage e gli altri entrarono.
Aiolos, Sisifo, Regulus e Aiolia li avevano raggiunti così come Manigoldo e Ikki.
Si lasciarono per un istante inebriare da quel profumo d’incenso respirandolo a fondo.
Tutti, tranne Asmita.
Il padrone di casa, mantenne la posizione e non disse nulla.
Saori si limitò a fissarlo e disse agli altri di proseguire.

Saga si rifiutò; riluttante al solo pensiero di lasciare la sua Dea sola col precedente cavaliere di Virgo e Shaka.

“Avanza anche tu, Saga! Non aver timore e confida nella Dea Athena!”

Sorrise e gli indicò l’uscita.

“Andiamo, ragazzo!” disse Aldebaran con tono quasi rassicurante.

Sage e Hakurei si scambiarono gli sguardi.

“Chissà s epure noi dovremo scontrarci con qualcuno strada facendo!” disse l’ex grande sacerdote bisbigliando all’orecchio dell’altro.

“Chissà! Non lo scopriremo se non avanzeremo” –il suo sguardo si fermò su Asmita- “ci penserà lui qui e rimarrà anche Saori. Andiamo!”

Voltarono le spalle ai due cavalieri della vergine e a tutti gli altri fecero cenno di seguirli.
Shun non si mosse; non obbedì al comando.

“Shun!” –sentì la voce di Saori provenire dalle sue spalle- “avranno bisogno di te. Vai con loro! La situazione qui è sotto controllo!”

Si voltò verso Asmita e lo vide sedersi assumendo anch’egli la posizione del loto.
Shun osservò i due cavalieri e rimase a lungo in silenzio a riflettere.
I poteri di Shaka erano immensi; li aveva sperimentati sulla propria pelle così come Ikki e gli altri cavalieri di bronzo.
Tuttavia l’intuito gli diceva di non fidarsi di Asmita.
Si chiese se sarebbe stato uno scontro alla pari.
Se non si sarebbero annullati a vicenda.
Voltandosi verso Saori, annuì e seguì il fratello fuori dalla sesta.

“Devi avere fiducia in Shaka!” gli disse Ikki.

“Ho fiducia in lui tuttavia…” –il suo sguardo si incupì- “quell’Asmita… sento che sta nascondendo il suo cosmo; un cosmo immenso. Mi chiedo se sia alla pari o superiore a quello di Shaka!”

Ikki non disse più nulla e continuarono a salire in silenzio.
Nel frattempo, alla sesta casa, Saori si trovò in mezzo ai due cavalieri.
Osservava e aspettava paziente.
Una smorfia fatta da Shaka, le fece capire che i due cavalieri stavano già usando i loro poteri anche se così non sembrava.
Non intervenne e si spostò di lato.
Lo scettro di Nike stretto nella mano.
Shaka mosse gli occhi leggermente ma non li aprì.
Mugugnò ma non proferì parola.

Nella sua mente, vide la morte di Mur, quella di Death e vide persino sé stesso circondato da nemici.

Provò ad attaccarli ma i suoi colpi non li scalfirono.
Quelle ombre, lo presero per gli arti e ne bloccarono i movimenti.
Il respiro di Shaka si fece pesante ma rimase impassibile.
Mantenendo la sua posizione e percependo il cosmo di Asmita anche se lontano, concentrò parecchia energia nelle sue mani.

“OM!”

L’energia esplose e le immagini svanirono.
Saori si protesse il viso con entrambe le braccia mentre Asmita non si mosse e venne colpito in pieno.
Shaka non aprì gli occhi ma capì che Asmita era tutt’altro che sconfitto.
Quest’ultimo, mantenendo la posizione, gli restituì quel colpo pieno di energia.
Una luce accecante riempì la sesta casa e Shun si voltò percependo il pericolo e i due cosmi espandersi.
Fece un passo avanti ma Ikki lo fermò.

“NO! Saori ti ha dato un ordine. Sii cavaliere e continua come ordinato!”

Si voltò e riprese a correre.
Shun digrignò i denti ma lo seguì.
Il bagliore di luce proveniente dalla sesta, andò scemando.

“Non dubitavo che saresti riuscito a difenderti!”

Asmita osservò Shaka e vide la barriera protettiva che egli aveva creato.

“Cavaliere, avrai capito che questo incontro finirà solo quando uno dei due riuscirà a scagliare il Tembu Horin e ad andare a segno con esso!”

Disse Shaka tenendo gli occhi chiusi.
Asmita sogghignò.

“Così sia Shaka, cavaliere della vergine!”

Saori si interpose tra i due.

“Milady, le consiglio di spostarsi. Non è contemplato il suo intervento. Non qui, non nella casa della Vergine. Ci penserò io!”

Lo sguardo di lei si fece più serio.

“Shaka! Queste tue parole mi confermano che non sei te stesso.” –i suoi occhi si posarono sul viso del cavaliere- “non mi sposterò, Shaka! Se lo facessi, Asmita potrebbe aver la meglio su di te. Sei ancora in grado di combattere ma non sei te stesso!”

Il padrone di casa digrignò i denti e inarcò le sopracciglia.

“Sono perfettamente conscio di quanto stia accadendo. La malattia…”

“La malattia alberga in te. Non ti ha ancora portato alla pazzia ma poco ci manca. Pensi forse che la tua Dea si stia sbagliando?”

Shaka fece una smorfia ma rimase con gli occhi chiusi e nella posizione del loro.

Non rispose.

Asmita prese parola.

“Lady Saori è più prudente per lei lasciare questa casa. Ivi giacerà il corpo di Shaka della Vergine dopo che lo avrò liberato dalla malattia."

Proprio in quell’istante:

“ABBANDONO DELL’ORIENTE”

Shaka lanciò una nuova sfera di energia in direzione sia di Saori che di Asmita.
Quest’ultimo creò nuovamente la barriera protettiva mentre Saori venne colpita in pieno.
Cadde a terra come stremata e in preda al panico.
Gettò lo scettro di Nike lontano.
Il respiro inziò a mancarle ma prima che vedesse l’illusione dell’Oriente, Shaka dissipò quelle immagini cupe.

“AGYO!”

Urlò aprendo gli occhi.
L’oscurità che avvolse Saori, lasciò spazio alla luce.
Lei si rialzò e riprese lo scettro poi guardò Shaka.
I suoi occhi erano aperti.
La tensione era palpabile.
Asmita rimase nello stesso punto per tutto il tempo dello scontro.

“Col vostro permesso Milady, concluderò questa faccenda!”

Quelle parole non intimorirono Shaka.
Tenne gli occhi puntati sull’altro cavaliere e iniziò ad accumulare energia e ad espandere il suo cosmo.
Asmita fece altrettanto ma tenendo ovviamente gli occhi chiusi.
Arrivati in prossimità della settima casa, Sage e Hakurei guardarono in basso; Shun fece altrettanto.

“Shaka…” disse a voce bassa.

“Non abbiate timore e non colmate i vostri cuori con la paura e la rassegnazione. Non dimenticate che con loro c’è Saori, la Dea Athena. Abbiate fiducia!”

Con queste parole, Sasha li rassicurò.

“TENBU HORIN” gridarono all’unisono i due cavalieri della Vergine.

I loro cosmi entrarono in collisione e si azzerarono di colpo.
Saori si guardò intorno.
Asmita era ancora seduto mentre Shaka in piedi.
Dopo qualche minuto, quest’ultimo cadde a terra mentre Asmita abbandonò la posizione del fiore di loto e cadde all’indietro.
I colpi andarono entrambi assegno ed ora, i corpi dei due cavalieri erano ormai ridotti ad un vegetale.
Immobili ed incapaci di vedere, parlare e sentire.

Shaka chiuse e riaprì gli occhi più volte non volendo credere a quanto era appena successo.

Saori si inginocchiò e si raccolse in preghiera con gli occhi chiusi.
Il suo cosmo invase la sesta casa.
Espanse il cosmo portandolo quasi al limite ma non fu sufficiente.
Prese allora lo scettro di Nike e lo sollevò.
Il suo cosmo si espanse sino al limite e avvolse i corpi dei due cavalieri.

Shaka sentì la voce di lei rimbobargli nella testa.
Doveva rassegnarsi all’idea che la malattia avesse colpito anche lui.

“Cavalieri! Che l’oscurità abbandoni i vostri cuori e la vostra anima! La Dea Athena vi aiuterà!”

Il suo cosmo si espanse oltre il limite e Shaka provò un tepore piacevole scorrergli lungo la schiena.
Si rilassò e chiuse gli occhi.
Saori abbassò lo scettro ed il suo cosmo scemò fino ad annullarsi.
Andò ad assicurarsi delle condizioni di Asmita ma questi non respirava più; era spirato da poco.
Si avvicinò poi a Shaka.
Questi fece un colpo di tosse e alzò una mano.
Saori gliela strinse e gli accarezzò il volto.

“Riposa in pace, cavaliere di Virgo!”

Lasciò la sua mano poggiandogliela sul petto e si alzò.
Non era riuscita a salvare nessuno dei due.

“Mi domando chi ci sia dietro tutto questo. Una divinità; ma chi?”

Uscì dalla sesta casa e guardò il cielo con quel pensiero fisso in testa.
Era ormai metà pomeriggio.
Non avevano un tempo limite ma ogni ora che passava, le cose sarebbero andate peggiorando.
Lo sapeva!
Guardò in direzione della settima e si chiese se anche Dohko si sarebbe scontrato con uno di loro.
   
 
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