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Autore: hertz    14/09/2022    0 recensioni
Sara è una tennista professionista, eterna promessa incompiuta. Riuscirà a superare i suoi limiti sportivi e, sopratutto, personali, per poter finalmente vivere la sua vita?
Genere: Introspettivo, Romantico, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dopo la vittoria Sara si precipitò negli spogliatoi, voleva avvertire subito Martina, anche se con molta probabilità aveva visto la partita e sorrise al pensiero della giovane a fare il tifo per lei.
Si sentiva euforica e piena di entusiasmo, avrebbe affrontato l'intervista nei migliori dei modi, detestava il modo in cui i giornalisti la descrivevano e aver avuto una storia con una di loro non aiutava a cambiare opinione.

Anticipiamo quel caffè?

Senza pensare troppo aveva deciso di esporsi con Martina, alla fine desiderava davvero rivederla, sapeva fosse a Parigi e perché non approfittarne? Voleva anche capire se potesse avere un'amicizia nell'ambiente, magari avrebbe smussato il suo carattere taciturno. 

Speravo me lo chiedessi... tra due ore? O devi riprenderti dalla straripante vittoria?

Appena lesse la risposta scoppiò a ridere, la spontaneità dell'altra le piaceva davvero tanto, era anche un po' invidiosa perché lei non sarebbe mai riuscita ad averla, nemmeno se ci avesse lavorato per anni. 

Va bene, tra poco ho un'intervista ma per le 18.00 sono libera. Mandami la posizione e passo a prenderti.

Non aspettò ulteriori repliche, corse in albergo per farsi una doccia calda e prepararsi. Mentalmente aveva anche già predisposto le risposte da dare per l'intervista, tanto erano sempre le stesse: infortuni, aspirazioni per la stagione in corso, rapporto col padre e con i fan. Il vero problema è che nessuno voleva davvero ascoltare ciò che lei aveva da dire, era solo un giocattolino interessante, quando ci sarebbe stata un'altra promessa avrebbero smesso di starle addosso.

***

Sara aveva deciso di mettersi un vestitino, in modo di essere già pronta anche per il caffè con Martina, non voleva perdere tempo col cambio d'abito. Aveva ignorato anche le chiamate del padre, gli avrebbe scritto a intervista finita per tranquillizzarlo e fargli sapere che non aveva compromesso la sua immagine. L'appuntamento con il giornalista era nella hall dell'albergo, non il massimo della location ma quasi sicuramente avrebbero usato foto di repertorio, sperava solo avrebbero usato qualcuna recente.

Scese dalla camera e quando la receptionist le disse che la stavano attendendo in sala si diede della stupida, aveva perso tempo davanti allo specchio quando poteva già iniziare la tortura. 

"Scusi il ritardo." - esordì appena varcò la porta e si portò sulla poltroncina libera ma appena la persona seduta si alzò si sentì mancare - "Cosa ci fai qua?" 

"Ciao Sara, non credo debba mostrarti il mio tesserino da giornalista." - scherzò la donna di fronte - "Sono contenta abbia accettato di farti intervistare, finalmente hai smesso di pensare alla stampa come al nemico?"

"Mio padre mi aveva detto che l'intervista era per TennisPiù, non avrei mai accettato se avessi saputo che fosse per il tuo giornale!" - replicò Sara stringendo la mascella.

"Sono diventata freelancer, quindi non lavoro più per una sola testata. Vuoi andare via e farmi scrivere un articolo su quanto sia diventata arrogante e poco incline la stelletta del tennis italiano o ti siedi e mi concedi una vera intervista come a qualunque altro collega?" 

Sara si morse il labbro, una parte di lei voleva insultarla e fuggire lontano da lì, non vedeva Giulia da mesi, anche se spesso aveva avuto la tentazione di scriverle e parlarle ora non sapeva cosa dire e fingere che tra loro non ci fosse un passato le sembrava inutile.

"La stelletta del tennis italiano è pronta per l'intervista, però posso concederti solo un'ora. Ho un appuntamento." - disse infine Sara  sedendosi di fronte a Giulia ma evitando il suo sguardo.

"Sarò velocissima, ho già preparato alcune domande. Mi sei mancata." - rispose l'altra con mezzo sorriso - "Sono contenta di vederti così in forma. Oggi credo sia stata una delle tue migliori partite."

Giulia vedendo il silenzio di Sara sospirò e iniziò con le domande di rito, era sincera sul fatto che avesse sentito la sua mancanza ma non poteva sperare che la tennista passasse sopra il suo comportamento egoista.

***

L'ora era volata e a Sara non erano pesate le varie domande, anche perché Giulia non le aveva chiesto nulla di indiscreto e si era tenuta sul vago. Non aveva nemmeno una volta avuto la sensazione volesse metterla in difficoltà o descriverla come snob, non l'avrebbe mai ammesso ma le era grata.

"Bene, puoi andare Carli, ti ringrazio per la pazienza." - sorrise Giulia chiudendo il taccuino - "In bocca al lupo per la sfida di dopodomani. Quindi non fare tardi."

"Grazie a te Giulia" - sibilò Sara - "Ogni tanto mi manchi anche tu."

Non diede modo all'altra di replicare perché si alzò e uscì immediatamente dall'albergo, non voleva rischiare che le leggesse lo sguardo e capire che era ancora innamorata di lei e che in realtà non l'aveva mai dimenticata.

***

Sara aveva guidato sino all'albergo di Martina come un automa, non voleva pensare a Giulia e all'effetto che le aveva provocato rivederla. Sperava di riuscire a distrarsi e non fare trapelare all'altra il suo nervosismo.

Quando vide Martina venirle incontro sorrise debolmente, era ancora più bella di come si ricordasse.

"Ciao" - la salutò con un cenno della mano appena le fu davanti - "Come stai?"

"Ora bene. Sei bellissima Sara." - disse Martina dandole un leggero bacio sulla guancia - "Vorrei parlare un po' in tranquillità, sali? Non ti salto addosso."

Sara annuì, nemmeno lei aveva voglia di girare a vuoto, pensando soprattutto che l'indomani sarebbe dovuta scendere in campo. La seguì in silenzio e appena varcò la porta della stanza si sentì pervadere da un senso di serenità che non provava spesso, guardò Martina e decise di buttare alle ortiche tutto ciò che si era prefissata, si avvicinò alla giovane e le toccò le spalle.

"Ho voglia di baciarti Martina." - sibilò Sara.

"Matteo c'è ancora." - replicò l'altra cingendole la vita - "Non è più un problema?"

"Per me no. Non sono io che sto tradendo qualcuno." - disse Sara iniziando a spogliare Martina - "Ho voglia di perdermi in te e di farti stare bene, che tu poi abbia un altro a casa non è un mio problema."

Martina rise e finì di levarsi i vestiti, lei non provava nessun senso di colpa nei confronti del fidanzato, Sara le piaceva davvero e anche se non vedeva un futuro con lei voleva divertirsi e provare piacere.

"Non ho fatto altro che pensare alle tue mani, sai?" - biascicò Sara facendo aderire i loro corpi - "L'altra volta non ti ho spiegato del tutto come so usare le mie."

Martina inspirò profondamente e iniziò a baciarla con trasporto, ora desiderava sentire Sara ovunque e impazzire a ogni suo tocco.
 

 

  
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