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Autore: My Pride    14/09/2022    1 recensioni
~ Raccolta di flash fiction/one-shot incentrate sui membri della Bat-family ♥
» 200. Cospiracy ~ Bernard x Tim
Non è la prima volta che Bernard passa un mucchio di tempo al computer, ma non gli è mai capitato di starsene quasi mezza giornata alla ricerca di chissà cosa tra forum che parlano di supereroi, siti dedicati e informazioni che dovrebbero teoricamente arrivare dal cosiddetto “dark web”.
Genere: Commedia, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het, Slash | Personaggi: Bruce Wayne, Damian Wayne, Jason Todd, Jonathan Samuel Kent, Richard Grayson
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Starry sky, eyes on me Titolo: Starry sky, eyes on me
Autore: My Pride
Fandom:
Super Sons
Tipologia: One-shot [ 1270 parole [info]fiumidiparole ]
Personaggi: Damian Wayne, Jonathan Samuel Kent
Rating: Verde

Genere: Generale, Fluff, Sentimentale
Avvertimenti: What if?, Slash
The time of our life:
Adolescenza, Album Citazioni, 56. "Ti porterei a guardare le stelle e io guarderei te"
 
 

BATMAN © 1939Bob Kane/DC. All Rights Reserved.

    Intorno a loro c’è solo quiete, palpabile e assordante sotto il manto di stelle che illumina il Kansas in quella calda notte estiva.
    Sdraiati sull’erba umida, con le braccia incrociate dietro la testa e nel silenzio più totale persino fra loro, si godono quei momenti di calma assoluta e nessuno dei due sembra voler rompere il sottile velo che si è creato tra loro. Se chiude gli occhi e si concentra, però, Jon sa che in realtà la campagna è più viva di quanto voglia sembrare: il frinire dei grilli, quello delle cicale, qualche cane che abbaia da una fattoria non molto distante; Jon riesce ad udire tutto questo solo grazie al suo super udito, ma si concentra quanto basta per isolare ogni suono all’infuori del cuore di Damian. È un battito costante, un lento e rilassato tum-ta che nel corso degli anni ha imparato a riconoscere tra mille altri, anche se si vergogna ad ammettere quella semplice verità al suo migliore amico.
    Sono passati sei anni dal loro primo incontro, non dovrebbe essere strano che ormai conosca il suo battito cardiaco, ma la consapevolezza di poter sempre sentire Damian come se fosse al suo fianco, sapere come si sente e cosa prova solo ascoltando il suo cuore, lo imbarazza e lo costringe a tenere la bocca chiusa, perché ha paura che confessarlo possa fargli confessare anche cose che non è ancora pronto ad ammettere, né a sé stesso né tantomeno a Damian. Soprattutto a Damian. E la cosa fa battere furiosamente anche il suo cuore, ed è sempre grato al fatto che l’amico non possegga i suoi poteri e non possa rendersi conto del nervosismo che prova in sua presenza e con cui ha cominciato a fare i conti solo di recente.
    Non se n’era mai accorto, a voler essere sincero. È stato… improvviso, come un battito di ciglia. Il momento prima erano di pattuglia come al solito, e il momento dopo… il momento dopo, seduti sul tetto del loro edificio preferito con il solito hamburger, la risata genuina di Damian gli ha fatto perdere un battito e ha irrimediabilmente pensato a quanto fosse bello sentirlo ridere davvero, sentire la felicità e il divertimento in quella risata anziché il solito sarcasmo. E a quel punto Jon ha cominciato a pensare di essere fregato perché ha immaginato a quanto sarebbe bello sentire Damian ridere sempre in quel modo, e soprattutto insieme a lui.
    Un pensiero che gli ha fatto dolere la testa per giorni, settimane, mesi, e adesso che si trovano lì a Smallville, a casa dei suoi nonni, Jon non può fare a meno di pensare che vorrebbe vedere Damian così sereno ogni giorno. Il suo sguardo è rivolto verso il cielo, ogni tanto sussurra qualcosa a voce così bassa che persino Jon stenta a sentirlo e parla delle costellazioni, a volte persino indicandone una senza mai distogliere gli occhi dal cielo; sembra quasi che le stelle stiano brillando in quegli occhi verdi, e Jon si morde il labbro per evitare di affermare quella frase ad alta voce. La bocca di Damian è curvata in un sorriso, una piccola fossetta ad un lato di essa si confonde nella piega delle labbra e il suo cuore batte calmo come Jon non lo ha mai sentito in vita sua, e continua ad osservarlo rapito mentre Damian continua a parlare sottovoce per non disturbare quella quiete, il volto rivolto al cielo e il profilo illuminato dalla luce della luna.
    Jon non credeva che avrebbe accettato la proposta di passare l’estate a Smallville prima del rientro a scuola, e non è riuscito a contenere la gioia quando Damian alla fine ha fatto spallucce e gli ha semplicemente detto che andava bene. Andare a vedere le stelle è stato il passo successivo, anche se Jon non ha fatto altro che guardare rapito il volto di Damian. Anche lì ha pensato che Damian lo avrebbe preso in giro e avrebbe affermato di avere di meglio da fare, invece si sono ritrovati entrambi distesi sull’erba, oltre lo steccato dietro al fienile, a fissare il cielo puntellato di stelle. Quella notte è particolarmente blu scuro, un colore che difficilmente riescono a vedere quando sono in città, ma Jon ammette che al momento il cielo, le stelle o la luna non gli interessano affatto poiché ha occhi solo per Damian.
    Sorride inconsapevolmente nello stesso momento in cui lo fa Damian, e lo sente sussurrare qualcosa riguardo le sette stelle luminose dell’Orsa Maggiore che, secondo antiche leggende cinesi che ha studiato – a volte Jon tende a dimenticare che Damian ha anche origini cinesi –, rappresentavano i sette Ingressi del cielo notturno e le sette porte del cuore, e Jon non può fare a meno di pensare che non avessero poi così torto. Lì, sdraiato insieme a Damian a guardarlo mentre osserva le stelle, si sente come se abbia varcato una di quelle porte e sia pronto ad aprire un po’ anche il suo cuore. Potrebbe farlo. Potrebbe dire a Damian tutto ciò che prova, come si sente, la confusione e l’affetto che straripa dentro di lui giorno dopo giorno, ed è certo che Damian non lo biasimerebbe in nessun caso anche se non dovesse ricambiare.
    È in quel momento che Damian si gira, lo osserva come a rendersi finalmente conto che non ha fatto altro che fissarlo da quando si sono sdraiati lì e sbatte le palpebre, ma, contro ogni aspettativa di Jon, Damian solleva un angolo della bocca in un sorriso ancor più grande ed è quasi sicuro che le sue guance siano diventate un po’ più rosse, poiché il battito del suo cuore accelera e il flusso sanguigno si fa più frenetico. Qualunque cosa sia successa nel ricambiare l’uno lo sguardo dell’altro, qualunque cosa stiano entrambi provando in quel momento, sono certi che non sia imbarazzo o nervosismo o voglia di andare a nascondersi il più lontano possibile, ma una strana goffaggine che li fa sentire bene e che li spinge ad avvicinarsi di più, scivolando lentamente sull’erba.
    «Non hai ascoltato nemmeno una parola, vero?»
    La voce di Damian è tuttora un sussurro, un fruscio che si perde fra i campi di grano e vaga lontano fra le campagne trasportata dal vento, ma alle orecchie di Jon è cristallina e lo fa sorridere ancora di più.
    «Ho ascoltato tutto… ma non ho avuto bisogno di alzare lo sguardo per vedere quanto fossero belle le stelle».
    La frase esce spontanea dalle sue labbra, gli arrossa le guance spruzzate di lentiggini e gli colora la punta delle orecchie, e per un istante avverte l’istinto irrefrenabile di mordersi la lingua per timore della reazione di Damian, ma quest’ultimo risponde con il suo solito schiocco di lingua sotto il palato, un lieve “-Tt-” che Jon riconoscerebbe anche se si tappasse le orecchie, e il suo cuore batte un po’ più forte mentre si accoccola in silenzio col capo contro la spalla di Jon.
    Non hanno avuto bisogno di dirsi niente, ma è come se si fossero detti tutto e il cuore di Jon diventa improvvisamente più leggero mentre, sorridendo, abbassa lo sguardo sulla corta zazzera nera che ricopre il capo di Damian. Adesso che sono lì, uno contro l’altro, Jon è certo di una cosa: potrà anche aver volato fra quei corpi celesti insieme a suo padre, aver avuto la sensazione di poterli toccare con mano e provato la spettacolare meraviglia di vedere la bellezza della terra dallo spazio… ma nessuna stella del firmamento è bella quanto possa esserlo osservata attraverso gli occhi verdi di Damian. 






_Note inconcludenti dell'autrice
Scritta per l'iniziativa #thetimeofourlife indetta dal gruppo Non solo Sherlock - gruppo eventi multifandom
È stato letteralmente un colpo di fulmine scritto di getto, un vero e proprio flusso di pensieri sconclusionato come i pensieri di un adolescente alla prima cotta
Ovviamente potevo io tirarmi indietro quando si trattava di stelle? Certo che no! Io sono un clown e ormai credo che posso anche tatuarmelo sulla fronte perché ormai se leggo "stelle" finisco sempre per fare qualcosa del genere senza nemmeno pensarci due volte e quello che ne viene fuori sono storielle carucce e pucciose con questi due bellissimi idioti (che almeno ogni tanto si parlano e confessano i loro sentimenti)
Commenti e critiche, ovviamente, son sempre accetti
A presto! ♥



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