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Autore: TsukikageShawn    16/09/2022    1 recensioni
Fase 1 - Ambientato dopo la sconfitta di Faker, non tiene contro degli avvenimenti successivi.
Cosa sarebbe successo se Rio si fosse svegliata dal coma come Merag, dimenticandosi la sua vita umana?
Tre anni fa mi sono posta questa domanda, da cui è nata questa fanfiction.
Dopo il Carnevale Mondiale di Duelli, per Yuma e Astral sembra ci sia il via libera per recuperare le carte numero restanti. Ma i bariani tramano nell'ombra per ottenere il loro potere, e il destino ha giocato loro un brutto scherzo facendo ritornare Merag dalla parte opposta. Cosa farà l'ex bariana, tornerà alle sue origini o troverà negli umani la sua nuova famiglia? E soprattutto, come affronteranno questa nuova minaccia Yuma e Astral?
Genere: Avventura, Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il segreto della Luna Rossa'
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- Achievements Arc / Arco della realizzazione

Capitolo 23

 

Era passato un mese  dal risveglio di Merag in ospedale. Heartland City si stava preparando per l'arrivo dell'estate, munendosi di costumi da bagno e accessori da spiaggia. Il lungomare vide i primi bagnanti rinfrescarsi e stendersi al sole per la tintarella. Tra questi c'era Mariko, che aveva trascinato con la forza i nipoti per trascorrere un tranquillo pomeriggio di relax. Shark si era subito tuffato in acqua per non stare a sentire le lamentele della zia, che imprecava il sole di scurirle la pelle per la parte da interpretare nel suo film. Rio, seduta su una sdraio sotto l'ombrellone, sentiva la mancanza della sua nuvoletta innevante, mentre Mariko si spalmava per la terza volta la crema abbronzante.

«Tesoro prendi un po' di sole, sei ancora colorito cadavere.»

«No, grazie. Sto benissimo all'ombra, sono un vampiro.»

«Chi ti ha detto una cosa del genere?»

«Ho sentito le donne delle pulizie che pettegolizzavano su di me, pensano che sia lesbica perché vedo Jessica tutti i giorni. È divertente ascoltarle.»

«Lasciale perdere, sono solo invidiose. Tre zitelle, zitelle pettegole. E poi non c'è niente di male ad amare chi vuoi tu, la zia Mariko ti vuole bene strana così come sei.»

«Grazie, lo prendo come un complimento.»

«Beh di certo non si può dire che sei normale, e grazie tante, le persone normali sono spesso monotone e noiose.»

Merag sorrise. Si stava abituando alla sua vita sulla Terra, e non poteva essere più che felice di trovarsi nella famiglia Kamishiro. Anche se metà del suo cuore era rimasto tra gli imperatori,  l'altra parte si era davvero affezionata agli umani che la circondavano. Nessuno ancora aveva notato la leggera differenza tra lei e Rio, e questo non la preoccupava più. Rovistando meglio nella sua camera, trovò molte cose interessanti che le permisero di conoscere meglio la ragazza umana. E più trovava roba, più si rendeva conto che niente le distingueva. Qualsiasi passione o interesse coincideva perfettamente, tutte le scelte prese da Rio erano le stesse che avrebbe fatto Merag. Due facce della stessa medaglia.

«Ciao Rio» salutò Vector comparso dal nulla.

«Ciao Rei, non mi presenti la tua fidanzata?» disse indicando  Patrishka.

Punzecchiarlo era ritornato il suo hobby preferito, su Barian lo faceva sempre e vedere come lui cercava di non uscire nel personaggio la divertiva più del dovuto.

«Amici, siamo solo amici, coinquilini.»

«Io sono Patrishka. Si, lo so, il mio nome è difficile. Vorrei tanto sapere cosa c'era nella testa di mio padre quando l'ha scelto.»

«Per il significato» disse Merag senza pensarci. Si morse il labbro e continuò per non destare sospetti, «è il nome con cui viene associata la dea Ptreska degli antichi popoli nomadi, divinità protettrice della famiglia e dell'amore senza componente sessuale1».

«Sei la solita secchiona» disse Ryoga raggiungendoli.

«Come mio padre» aggiunse Patrishka senza nascondere l'irritazione.

«Vi dispiace se ci mettiamo accanto a voi?» domandò Vector con una faccia da angioletto.

«Nessun problema» rispose zia Mariko sorridendo.

Shark non era per niente d'accordo, ma dovette rimanere al suo posto ed osservare i nuovi arrivati sistemarsi attorno all'ombrellone accanto al loro. Merag spostò l'attenzione verso la sabbia, che le ricordava il bellissimo vestito beige della sua ancella. Per quanto fosse una persona che non porta rancore, Merag non aveva ancora superato la volta in cui Patrishka riferì a Nash di averla vista baciare Jeiha, portando quest'ultimo ad esiliare la sua amica più cara. Fece un respiro profondo e, appena alzò lo sguardo, si trovò di fronte il faccione sorridente ed inquietante di Vector.

«Va tutto bene? Scusami non volevo spaventarti. Vuoi giocare a beach volley? Patty e Shark contro noi due, che ne dici?»

«Da quando mio fratello gioca a beach volley?»

«Beh, ecco. Abbiamo fatto una scommessa io e Patty, se vincono loro devo smetterla di chiamarla Patty. E non ho la più pallida idea di come ha convinto Shark.»

«Allora se vinciamo noi Ryoga deve smetterla di fare l'iperprottetivo nei miei confronti.»

I quattro ragazzi affittarono il campo e si misero in posizione. L'arbitro lanciò una moneta e dichiarò l'inizio della sfida. Patrishka fu la prima a battere e Rio ben presto si rese conto che non avrebbe dovuto giocare anche per Vector. Nonostante il personaggio che aveva deciso di interpretare fosse un imbranato cronico, voleva vincere la sfida e continuare a tormentare la figlia di Durbe.

Ben presto una folla di curiosi iniziò ad assistere la partita e fare il tifo. Era un match perfettamente equilibrato, ogni qualvolta una coppia faceva un punto, l'altra subito lo recuperava. Alla fine si erano trovati due set pari, quindi l'ultimo sarebbe stato il decisivo. L'aria si faceva sempre più pesante e la tensione tra gli sfidanti si notava a metri di distanza. Patrishka fece un respiro profondo e mandò la palla nel campo avversario, Rio la intercettò subito e la passò a Vector, che l'alzò in aria per permettere alla compagna di effettuare una schiacciata. Merag colpì con forza, ma il fratello riuscì a controbbattere lanciando la palla in aria per far colpire Patrishka. La ragazza saltò e con una finta colpì il pallone per mandarlo sulla sabbia a pochi centimetri dalla rete. Ma Rei capì subito le sue intenzioni ed intercettò la palla, passandola a Merag che l'alzò per farlo schiacciare. Vector colpì con un effetto, che ingannò i due avversari facendo cadere la palla sulla sabbia dopo aver curvato inaspettatamente dietro di loro. L'arbitro fischiò la fine della partita, annunciando Rio e Rei vincitori della partita.

«Ho vinto Patty» urlò l'imperatore facendo una pernacchia.

«Abbiamo vinto» lo corresse Merag, dandogli una pacca sulla spalla.

«Non ci credo, come hai fatto a far ruotare la palla in quel modo?» domandò incredula Patrishka.

«Un trucco che ho visto fare da tuo padre.»

Rio guardò stranita Vector, Durbe non era proprio il tipo da praticare sport. Era sempre stato un topo da biblioteca ed un inventore. Nel mondo bariano non si giocava a beach volley, lei stessa lo aveva imparato da poco, sapendo che Rio Kamishiro ci giocava spesso con i suoi amici.

«Da quando mio padre pratica sport?» domandò Patrishka, che evidentemente aveva fatto lo stesso ragionamento di Merag.

«Beh, le circostanze erano diverse. E non aveva lanciato una palla da beach volley.»

"Ah ora ricordo, Arito non lo lasciava in pace per la questione della stanza di allenamento che voleva sistemare con Girag. Gli ha lanciato contro una sfera luminosa e quella lo ha evitato colpendo un muro, aprendo un buco verso una terrazza naturale senza vie di accesso visibili. Nash non se l'aspettava, pensava di conoscere il palazzo reale meglio di chiunque altro. Poi ha fatto sistemare quel buco mettendo una porta."

«A cosa stai pensando?» domandò Ryoga avvicinandosi con sguardo freddo, maledicendosi per aver accettato le condizioni di vittoria della sorella.

«Pensavo a come sarebbe bello prendere la patente e guidare la tua moto su una ruota.»

«Non ci pensare.»

«Troppo tardi.»

Merag sorrise divertita e ritornò vittoriosa sotto l'ombrellone a rinfrescarsi, non sopportava proprio il caldo e non aveva intenzione di tuffarsi in mare, non sapeva perché la terrorizzasse così tanto dal suo risveglio. Svegliò Mariko che si era addormentata al sole e lei riniziò a lamentarsi. La bariana sbottò e disse alla zia di smetterla e di avere un po' di pazienza.

«Vedo che non hai perso il tuo carattere peperino.»

«Si si, sono sempre la stessa» rispose spostando la sdraio all'ombra dell'ombrellone.

«La stessa, ma più matura. Zia Mariko le nota queste cose tesoro, la tua amica americana ha una buona influenza su di te» disse facendole l'occhiolino.

Merag la guardò stranita, stava per ribattere prima di essere interrotta da Ryoga che spostò la sdraio al sole.

«Rio levati.»

«Siediti sulla sabbia» rispose riportando il lettino all'ombra.

«Non litigate di nuovo, non vi costa nulla condividerla.»

«No» urlarono insieme i gemelli.

Vector e Patrishka non si intromisero, accomodandosi sui loro teli al sole. Per risolvere il conflitto, Mariko cedette la sua sdraio, con la scusa di fare un bagno per rinfrescarsi e facendosi promettere che al suo ritorno non avrebbero più discusso. Merag spostò nuovamente la sdraio all'ombra e Ryoga si accomodò su quella lasciata libera dalla zia. Si squadrarono con sguardo di sfida per un paio di secondi e, temendo una rissa, Rei cacciò fuori dal suo zaino dei macarons e li offrì ai gemelli.

«Li ho comprati stamattina, vedi sono ancora chiusi» disse prima che Shark insinuasse di averli avvelenati o altro.

Sorridendo, li aprì con cura e ne mangiò uno per convincere il volto scettico del ragazzo. Solo allora Ryoga si convinse a prenderne uno. Anche Merag e Patrishka si servirono, gustandoli con piacere. Dopo un paio di minuti lo squalo si stese per fare un pisolino e la figlia di Durbe fece lo stesso.

«Ieri sera ha lavorato fino a tardi» disse Vector, coprendole il volto con un cappello di paglia.

«Ryoga è pigro, anche se non lo sembra. Gli piace dormire fino a mattina inoltrata.»

«Tu, invece, non lo fai un pisolino?»

«Dovrei?»

 

 

 

 

 

 

 

1Questo l'ho inventato, sarebbe la mitologia di Hünya. Sta sempre in mezzo questo pianeta, chissà perché :)

 

Capitolo 23 - Spiaggia time perché non avevo idea di come iniziare questo secondo arco

   
 
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