I Fought the law and... Lily won
Correva
l'anno 1977; i Sex Pistols spopolavano con il brano "God save the
queen", i Clash pubblicavano il loro primo album e nei cinema
statunitensi
veniva proiettato il primo film della saga di STAR WARS. Da un'altra
parte, in
Inghilterra, lontano dagli occhi babbani, tutti gli studenti
dell'ultimo anno
di Hogwarts si preoccupavano per i loro MAGO... o meglio, quasi tutti.
Infatti,
nella Sala Grande quattro studenti erano seduti vicini a confabulare
ma, di
libri, nemmeno l’ombra. In effetti, era proprio di questo che
stavano
discutendo in quel momento il gruppetto. “Mancano poco più
di cinque mesi agli
esami, non credi che, dopo sei anni e mezzo passati a non fare nulla,
sia il
caso di mettersi a studiare?” disse un ragazzo con corti capelli
castani e occhi
color del miele con aria esasperata. “Ma noi stiamo studiando,
Moony!” esclamò
un ragazzo terribilmente affascinante sghignazzando come un matto.
“Progettare
il prossimo scherzo da fare a Moc… Piton non è studiare,
Sirius, lo vuoi
capire?! James, mi stupisco di te, sei un Caposcuola, dovresti farla
finita!”
il chiamato in causa si passò una mano fra i capelli arruffati,
sbuffando. Era
da più di mezz’ora che andavano avanti così.
“Dai, Remus, è dall’inizio
dell’anno che non facciamo nulla…” intervenne
l’ultimo membro del gruppo, un
piccoletto con capelli color topo dall’aria anonima.
“Codaliscia ha ragione,
Rem. E poi, vuoi lasciare Mocciosus senza regalo di Natale?”
James ridacchiò e
continuò: “Non potresti mai farlo, come puoi essere
così perfido?” Remus, sentendosi
circondato, alzò le mani in segno di resa. “Fate quello
che volete, basta che
me ne lasciate fuori.” “Come?” esclamarono a una voce
i due mori. “No, no, non
ci siamo capiti. Sei un Malandrino?” “Sì,
ma…” “Sopporti Mocciosus?”
“Vera…”
vedendo che non c’erano più soluzioni, James e Sirius si
lanciarono un’occhiata
complice e si gettarono ai suoi piedi, attaccandosi alle sue vesti e
assumendo
la faccia da cagnolino bastonato e cerbiatto ferito, e si misero a
dire, con
voce lagnosa: “Ti prego…”. Remus li squadrò,
e un lampo di malignità brillò nei
suoi occhi. “Facciamo così… io partecipo allo
scherzo” “Evvai!!” esclamarono
all’unisono gli altri tre “E voi cominciate a
studiare.” Sirius, che aveva
improvvisato un balletto della vittoria, si bloccò con i pugni a
mezz’aria e
gli occhi sgranati. “Stai scherzando, vero?”
“Prendere o lasciare”. Disperato,
Paddy guardò prima Peter e poi James, che allargò le
braccia, sconsolato. “Grr…
hai vinto, lupo dei miei stivali”.
Soddisfatto
per aver ottenuto quello che voleva, Remus stava per rispondere, ma venne
interrotto da una voce severa. “Che ci fate qui? Perché non siete nei vostri
dormitori?” La McGranitt incombeva su di loro, gli occhi stretti a fessura.
“Professoressa, qual buon vento!” esclamò James con la sua migliore faccia da
schiaffi. “Noi stavamo preparando il nostro piano di studi, non è forse felice
di ciò?” “Potter, le consiglio vivamente di tornare subito in Sala Comune con i
suoi amici, se non vuole pulire i corridoi insieme a Gazza”. Con un mezzo inchino,
il ragazzo si congedò, seguito a ruota dal resto del gruppo.
“Vuoi
far cadere ai tuoi piedi anche Minnie?” chiese Sirius sghignazzando quando
furono abbastanza lontani da orecchie indiscrete. “Sarebbe un’opera di bene,
sai che sono magnanimo…” “O che hai un perverso gusto per le esperienze
orripilanti… Uscire con Minnie, bleah!”. Fece finta di vomitare e Remus tirò
uno schiaffo sulla nuca del malcapitato, mentre Peter ridacchiava come un
matto. “Parola d’ordine?” “Piovra gigante”.
Una volta dentro, James adocchiò subito una
rossina seduta su un divano accanto al camino, evidentemente molto concentrata
su un tomo che teneva sulle ginocchia. “Scusate ragazzi” “Non ti preoccupare,
ci prendiamo i posti in prima fila per lo spettacolo”. Si avviò verso l’oggetto
dei suoi desideri da quando era salito la prima volta sull’Espresso per
Hogwarts, l’inarrivabile (almeno per lui), Lily Evans, e si sedette accanto a
lei, ben consapevole dei rischi che correva. Si scombinò i capelli e, con
l’aria più amichevole del mondo esclamò: “Evans, i MAGO sono ancora lontani,
potresti fare qualcos’altro invece di stare sempre a studiare.” E sorrise
sornione. “Se l’alternativa è uscire con te, cosa che stai di sicuro per
propormi, la risposta è no, preferisco i libri” “Oh, andiamo, solo tu e Remus
siete tanto disumani da stare sempre a studiare” fece un occhiolino a Remus,
che si era seduto nel divano di fronte insieme agli altri due, mentre Lily
continuava imperterrita a studiare senza degnarlo di uno sguardo. “Infatti devo
ancora capire come voi due possiate essere amici…” “Bé, forse anche io non sono
del tutto umano” “Giusto, parte del tuo DNA deve essere di pappagallo”. I
Malandrini, senza appoggiare minimamente l’amico, sghignazzarono, scuotendo la
testa. Prima che il ragazzo potesse ripartire all’attacco, lei disse “Se ti do
un biscottino te ne vai? Mi faresti un gran favore.” “Me ne andrò dopo che mi avrai dato un bacio”
“Se non sloggi, Potter, avrai solo un bel cazzotto” ribatté quella impassibile,
girando pagina. James si intristì per un secondo, poi si riprese, si alzò e,
dopo aver salutato con uno svenevole “Perdonami se non resto con te, ma ho
tante cose da fare… A presto” si avviò su per le scale. “Addio” rispose Lily.
James
perse di colpo tutto il suo buonumore e, appena entrato nella stanza, si buttò
sul suo letto a baldacchino. “Sai, amico, penso che prima della fine dell’anno
ti debbano fare una targa. A James
Potter, il ragazzo più ottuso e testardo che Hogwarts abbia mai ospitato. Si
ricorda per la sua capacità di eccellere in tutto, tranne che nel conquistare
Lily Evans.”. In risposta gli arrivò una cuscinata in faccia. “Stupido cane
pulcioso…” “Ehy! Non è colpa mia se mi si attaccano! E, se permetti, meglio le
pulci delle corna…”. Stavolta il cuscino fu accompagnato dall’intera mole del,
almeno per opinione di Sirius, cornuto, che aveva deciso mozzargli la testa con
quell’arma. “Vuoi la guerra, eh? Va bene!” Tirò la prima cosa che gli capitò
sotto mano, ossia una sua (puzzolente è dire poco) scarpa, ma sbagliò mira e
colpì Peter, che si stava tranquillamente godendo la scena. “Oh, scusa Pet…” fu
zittito dal suo migliore amico, che avevo deciso di non lasciargli tregua. Con
uno spintone lo allontanò dal letto, buttandolo addosso a Remus, che stava
tranquillamente leggendo un libro vicino alla finestra. Quando questo volò di
sotto, tutti si ghiacciarono, prima di sentire l’urlo belluino “IO VI
UCCIDO!!!!”.
Cinque
minuti dopo la stanza era completamente ricoperta dalle piume dei poveri
cuscini, mentre le colonne del baldacchino di Peter erano finite, non si sa
come, per terra, e tre dei Malandrini erano sdraiati per terra, mentre il
quarto, appeso a testa in giù, cercava in tutti i modi di evitare la ciabatta
incantata da Remus, che gli stava colpendo punti decisamente delicati del
corpo. “METTIMI GIù!” “Chiedimi scusa per il cornuto e se ne riparla” “E va
bene, mi dispiace, ma basta!” due secondi dopo anche il rampollo dei Black andò
a fare compagnia agli altri tre sul pavimento. “Delicato” constatò,
massaggiandosi il fondoschiena. “Povero…” disse Remus sarcastico. “Vediamo di
mettere a posto questo casino, che è meglio.” “Fai pure tu, noi geni dobbiamo
finire di discutere i dettagli. Vero, socio?” “Certo” “Allora… quando tu e la
Evans tornerete dalla ronda Remus la distrae se resta lì, tu vieni su ed
usciamo sotto il mantello, mentre Peter lo metti nel taschino. Poi preleviamo
Piton dalla sua ronda, lo portiamo sulla Torre di Astronomia e lo mettiamo con
le chiappe all’aria, che ne dici?” James sghignazzò “Dico che hai una mente
perfidamente geniale, ma io ho pronto il tocco di grazia.” “Che vuoi fare?”
“Oh, lo vedrai” “No, dai, dimmelo” “Ti ho detto che lo vedrai stasera!” “Cosa
vedrà stasera?” i due ragazzi, pietrificati, si girarono verso la porta, dove
videro Lily in posa minacciosa con le mani sui fianchi. “Evans!” esclamò James,
sorridente. “Che onore averti nel nostro dormitorio!” Sirius, con molto meno
garbo, chiese: “Che ci fai qui?” “Sono venuta per James” “Per me?” La faccia
era sinceramente perplessa. “Ti ricordi a che ora abbiamo le ronde?” “Certo,
oggi dalle 9 alle 10!” “E che ore sono?” Terrorizzato guardò l’orologio: 9,15.
“Oddio!” saltò in piedi con uno scatto. “Bene, andiamo?” Lily lo guardò
esasperata, poi, pensando che fosse inutile discutere, si girò e cominciò a
scendere le scale, con James alle calcagna.
Dall’inizio
dell’anno, ovvero da quando alla Grifondoro era venuto un infarto per aver
visto James con la spilla da Caposcuola, le ronde erano un’occasione di
assoluto silenzio, intervallate da disperati tentativi di lui di fare un po’ di
conversazione. Per questo, quando quella sera lei gli rivolse la parola, James
rischiò di cadere dalle scale che stavano scendendo. “Cosa avete intenzione di
fare te e Black stasera?” chiese Lily con aria sospettosa. “Nulla, una cosa fra
me e lui…” sorrise e si scompigliò i capelli, pensando a quanto si sarebbe
divertito quella sera. “Potter” Lei si era fermata, e lo guardava intensamente.
James si bloccò a sua volta. “Sì?” “Non state progettando uno scherzo, vero?”
“Ma che dici?” gli scappò uno sbuffo nervoso, e la mano tornò più velocemente
alla testa. Se continuava così, prima dei trent’anni sarebbe rimasto calvo,
come gli diceva sempre quel canide che si ritrovava come compagno di stanza,
alias Sirius. Lily si avvicinò ulteriormente, stringendo gli occhi. “Sicuro?”
Il ragazzo cominciò a sudare freddo, non tanto per il fatto che stava per
essere colto in fragrante, quanto perché era troppo vicina per i suoi standard,
e non poteva perdere il controllo. Insomma, lei sarebbe dovuta crollare
adorante ai suoi piedi, non il contrario! Ricambiò lo sguardo con altrettanta
intensità, incrociò le dita dietro la schiena e disse: “Lo giuro” “Bene. E ora
possiamo anche continuare.” Gli fece un mezzo sorriso, poi si riprese e tornò a
camminare spedita.
Quando
tornarono al dormitorio, non si erano scambiati altre parole. “Notte, Evans”
“Non starai diventando troppo cordiale?” James sorrise, mentre Remus bloccò la
ragazza che stava aspettando per parlare di… scuola. “Lily! Senti, volevo
proprio parlarti del compito di Difesa Contro le Arti Oscure…” Mentre i due si
sedevano sul divano, James salì nel dormitorio. In camera, Sirius lo stava
aspettando. “Peter?” “Già a posto” mostrò un rigonfio nella tasca della
camicia. “Senti, siamo proprio sicuri di volerlo fare? Voglio dire, a questo
punto possiamo anche lasciar perdere, sono sette anni che facciamo scherzi a
Moccioman…” Sirius lo guardò come se fosse pazzo. “Ma sei rincretinito? Sono
tre settimane che progettiamo questo scherzo! Non è che sei Remus?” “E’ che…”
scosse le spalle, combattuto. “Nulla, non importa. Andiamo” “Oh, ora ti
riconosco!” Prese il Mantello dell’Invisibilità e coprì entrambi.
In
Sala Comune Lily e Remus erano impegnati in una discussione sul metodo migliore
per evitare un Imperius, uno degli argomenti del compito del giorno dopo. I tre
Malandrini riuscirono ad uscire indisturbati, dato che James prima aveva
lasciato il ritratto aperto, e, dopo essersi assicurati di avere il via libera,
si avviarono alla ricerca di Piton. Lo trovarono intento a pattugliare un
corridoio del settimo piano. “Cominci lo spettacolo”, sussurrò Sirius, prima di
lanciare un Petrificus Totalus addosso al Serpeverde. Quando cadde in terra,
gli fecero un incantesimo levitante e se lo trascinarono dietro fino alla Torre
di Astronomia. Misero a terra Piton e si tolsero il Mantello, in modo che non
li vedesse. “Questa te la ricorderai, Mocciosus, penso che non ti abbiamo mai
fatto un così bel regalo.” Sirius sghignazzò, mentre Peter, che nel frattempo
si era ritrasformato, si apprestava ad appenderlo sulla cima della Torre.
“Aspetta, Codaliscia. James, qual’era il tuo tocco di grazia?” Senza parlare,
James agitò la bacchetta, e la divisa di Piton si trasformò in una calzamaglia
da supereroe giallo moccio con scritto sopra, con un bel verde vomito,
“Moccioman”. Sirius scoppiò a ridere, senza potersi trattenere, e anche Peter.
“Questa è bella! Sicuro di non avere la macchina fotografica?” James scosse la
testa ridacchiando, e disse: “Allora, lo appendiamo o no?” “Certo! Codaliscia,
al mio tre. Uno… due… tre!” In due secondi la povera Serpe si ritrovò appesa
per le mutande al pennone della Torre più alta del castello, urlando improperi
non uditi da nessuno a causa del vento. “Perfetto! E ora, tutti a letto! Sogni
d’oro Mocciosus, spero che la compagnia dei pipistrelli ti allieti il sonno!”
urlò Sirius, gongolante per la perfetta riuscita dello scherzo. O meglio, quasi
perfetta.
Nel
dormitorio femminile di Grifondoro, infatti, una certa rossina non
riusciva a
prendere sonno per colpa di “…quello stupido, egocentrico,
arrogante, immaturo
e rompiscatole di James Potter! Accidenti a lui!” Lily Evans era
in piedi
accanto alla finestra, a prendere un po’ di vento sulla faccia e
distrarsi.
“Notte, Evans” La mente continuava a proporle immagini di
James che le dava la
buonanotte, con quel dannato sorriso strafottente e quegli occhi
così… così…
“Adorabili?” Le suggerì la voce della coscienza, e
lei scosse la testa per
liberarsi del pensiero. Era dall’inizio dell’anno che
Potter si comportava in
maniera leggermente diversa, più dolce, gentile… e la
confondeva da morire.
Lasciò vagare lo sguardo sul castello. Adorava quel posto, le
torri, le guglie,
il parco… tutto. All’improvviso gli occhi si fermarono su
qualcosa che stonava
nel quadretto notturno. Qualcosa di giallo si agitava nella notte, in
cima alla
Torre di Astronomia, e all’improvviso si sentì l’eco
di un urlo, probabilmente
portato dal vento. “AIUTO!!” “Non può essere,
no…” udì delle risate provenire
dalla Sala Comune, e decise di scendere. Quando arrivò in fondo
alle scale, si
trovò davanti James, Sirius e Peter che sghignazzavano come dei
pazzi, sdraiati
davanti al camino. “Hai visto la faccia di Moccioman quando
l’abbiamo appeso
lassù?” “Gli si geleranno le chiappe,
poverino…” e continuarono a rotolarsi per
terra. A Lily non ci volle molto per fare due più due e capire
cosa era
successo, e subito avvampò di rabbia. “POTTER! CHE DIAVOLO
AVETE FATTO???”
James si girò verso di lei, e il suo sorriso si allargò
ulteriormente. In
realtà dentro desiderava profondamente una pala per seppellirsi,
ma era
impossibile togliersi quella faccia da schiaffi. “Oh, buonasera
Evans, non ti
avevo sentita arrivare…” sorrise sornione.
“Potter…” ringhiò lei, per nulla
addolcita. “Bé, Mocciosus stava andando a salvare i
pipistrelli qua fuori…” gli
altri lo appoggiarono annuendo energicamente e ridendo. Lily
ribatté con
sarcasmo “E voi avete pensato bene di appenderlo, immagino.
Bene”. Si avviò
verso il buco del ritratto “Ora andiamo e lo metti
giù” “Ma non ha ancora
portato a termine la sua missione” James era sempre più
sfacciato, il suo
orgoglio non gli permetteva di arrendersi subito, ma l’avrebbe
fatto volentieri
in quel momento. “Allora lo vai a sostituire! Muoviti, prima che
chiami la
McGranitt.” “Ok, ok, non ti scaldare” Un coretto di
“Nooo…” arrivò dalle sue
spalle. Lily uscì dal ritratto, mentre Sirius borbottò
“Figuriamoci, il
divertimento è già finito” ma la seguirono tutti e
tre, anche se solo James
mantenne il silenzio. “Idioti, bambini, deficienti, cosa diavolo
vi passa in
quella testa bacata?” il borbottio fu intercettato da James, che
chiese: “Puoi
ripetere, scusa? Mi sono perso al deficienti…”. Oramai
erano arrivati, e
l’ordine arrivò perentorio: “Rimettetelo
giù” “Come vuoi…” si sentì un
tonfo, e
Piton, si rialzò dolorante. Quando Lily vide com’era
conciato fece una faccia
disgustata, ma tornò subito seria, mentre Severus si lanciava
all’attacco dei
Malandrini. “Voi brutti bastardi…” “Non ti
è bastato per oggi, Mocciosus? Vuoi
tornare lassù?” chiese freddamente James. “E
rimettiti i pantaloni, non sei
esattamente una vista paradisiaca…” Piton riprese i
calzoni dal pavimento,
lanciò un’occhiataccia prima a James e poi a Lily, e se ne
andò borbottando
propositi di vendetta.
Appena
scomparve alla vista, lei tornò a fissare James con occhi di fuoco, arrabbiata
come lui non l’aveva mai vista. “TU…” urlò, puntandogli un dito contro il
petto. James continuò a sorridere, anche se in realtà si stava davvero
preoccupando di non riuscire a vedere il giorno dopo. “In sette anni questa è
la stronzata più grande che tu abbia mai fatto!!! Ma regredisci più passano gli
anni??? Un ragazzino di undici anni sarebbe più sveglio di voi!!”. James cercò
di interromperla, mentre gli altri due si godevano lo spettacolo come se
fossero stati a teatro. “Emh, ecco… Vedi, noi…” “VOI COSA?? Cosa diavolo
pensavate di fare??? Cosa volevate dimostrare??? Pensate che a prendervela con
Severus siate dei gran fichi, che tutti vi cascheranno ai piedi per questo
motivo?? Anzi, a prendervela con chiunque!! Siete solo dei bambini stupidi e
immaturi che pensano che la scuola sia solo un giocattolo nelle loro mani!!!”.
Lily riprese fiato, e James, che nel frattempo sembrava rimpicciolito, cercò di
difendersi. “Dai Evans, lo avremmo fatto scendere comunque…” “Sì, domattina
però.” Borbottò Sirius in maniera perfettamente udibile. Peter ridacchiò, ma fu
gelato da un’occhiataccia della Caposcuola. “Pensavo che tu stessi cambiando,
credevo che, forse, fossi un po’ diverso, migliore… invece sei sempre il solito
coglione di sempre.” A James tornò in mente quel giorno di due anni fa, in riva
al lago, quando Lily l’aveva disprezzato così pubblicamente e duramente, e si
sentì colpito con tanta forza che si dovette appoggiare un secondo. Il tono
della ragazza, che era diventato un po’ più amaro, tornò duro e deciso. Lo
guardò negli occhi e disse, con un’espressione che non lasciava adito a dubbi:
“Fai ancora una cosa del genere, Potter, e puoi tranquillamente smettere di
parlarmi per il resto dei tuoi giorni, perché per me saresti morto. Sono stanca
di te.” Si girò, senza dire altro, e se ne andò.
James, che fino a quel momento aveva mantenuto una facciata abbastanza tranquilla, si accasciò per terra, mettendosi la testa fra le mani. Sentì la mano di Sirius appoggiarsi sulla sua spalla e sussurrargli, con fare consolatorio: “Torniamo in dormitorio”.
Questo è sirius, fatto dalla co-autrice. non è bello?? qst è il suo indirizzo su deviantart: http://sgronghi.deviantart.com/art/Sirius-Black-136441581