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Autore: My Pride    19/09/2022    1 recensioni
~ Raccolta di flash fiction/one-shot incentrate sui membri della Bat-family ♥
» 200. Cospiracy ~ Bernard x Tim
Non è la prima volta che Bernard passa un mucchio di tempo al computer, ma non gli è mai capitato di starsene quasi mezza giornata alla ricerca di chissà cosa tra forum che parlano di supereroi, siti dedicati e informazioni che dovrebbero teoricamente arrivare dal cosiddetto “dark web”.
Genere: Commedia, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het, Slash | Personaggi: Bruce Wayne, Damian Wayne, Jason Todd, Jonathan Samuel Kent, Richard Grayson
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Sous le ciel de Paris Titolo: Sous le ciel de Paris
Autore: My Pride
Fandom: 
Batman
Tipologia: One-shot [ 841 parole [info]fiumidiparole ]
Personaggi: Damian Wayne, Talia Al Ghul
Rating:
Giallo
Genere: Generale, Malinconico
Avvertimenti: What if?
The time of our life: Infanzia, Album Luoghi, 20. Terrazza in città
 

 

BATMAN © 1939Bob Kane/DC. All Rights Reserved.

    È la prima volta che lascia l’isola, e rimane stupito da quanto sia bello e vario il mondo.
    Sua madre ha voluto premiare i suoi progressi e lo ha portato fino in Francia, ma Damian, dall’alto dei suoi sei anni e mezzo, sa già che quel viaggio non è altro che l’ennesima prova a cui lo sta sottoponendo la potente Talia Al Ghul. Non è un bambino come gli altri, non corre nei parchi né cammina mano nella mano con sua madre nei boulevard di Parigi, non chiede un gelato o si sofferma davanti ai negozi di giocattoli desiderandone uno, ma osserva dalla terrazza della suite le strade sottostanti, scrutando con attenzione tra la folla proprio come gli è stato insegnato a fare sin dalla tenera età.
    Sa che quel viaggio non è davvero un premio per la sua bravura, ma una piccola e infantile parte di lui vuole crederlo. Vuole pensare di essere lì per divertirsi, per vedere posti nuovi e meravigliarsi della bellezza che lo circonda, e con la coda dell’occhio guarda le casette a schiera davanti a lui, i tetti spioventi di colore azzurro e le mansarde, chiedendosi con la fantasia di un bambino quali vite facciano gli abitanti di quelle case; solleva lo sguardo verso il cielo al tramonto, meravigliato di quanto sia così diverso da quelli che ha sempre visto sull’isola, e si concentra su ogni sfumatura rossastra, dotata e arancione, mordicchiandosi il labbro inferiore mentre pensa a come potrebbe riprodurre una colorazione del genere su tela. Gli è stato insegnata qualunque arte sin da quando aveva tre anni, ha affrontato prove durissime e combattuto avversari con il triplo dei suoi anni, quindi sa che potrebbe persino dipingere la Notte Stellata ad occhi chiusi mentre muove al contempo l’archetto sulle corde del violino per far vita ad una complessa melodia.
    Sua madre gli ha sempre detto che, con i suoi geni e quelli del suo leggendario padre Batman, può fare qualunque cosa e avere qualsiasi cosa desideri. È il nipote del Demone, del grande Ra’s Al Ghul, e il mondo stesso può essere la sua tela se solo lo vuole. Però, mentre abbassa nuovamente lo sguardo e osserva il libro che ha abbandonato sul ripiano, proprio accanto ad un vaso di girasoli, non può proprio fare a meno di fantasticare su come potrebbe essere avere un’infanzia… normale. Quanti bambini sanno usare una spada? Quanti di loro riescono ad atterrare un uomo adulto con una mossa di jujitsu, a sparare con un M40 da lunghe distanze fino a centrare il bersaglio, o a risolvere complessi diagrammi matematici che darebbero filo da torcere persino agli studiosi più ambiziosi? Damian non lo sa, ma di una cosa è certo: nessun bambino ha mai avuto un’infanzia come la sua né è stato gettato più e più volte nel pozzo di Lazzaro per risanare ferite inflitte dalla sua stessa madre, né è stato cresciuto con l’intento di essere un novello Alessandro Magno destinato a conquistare il mondo.
    «L’hai trovato, tesoro mio?»
    La voce di sua madre è un sussurro, una dolce melodia come se gli stesse raccontando una favola della buonanotte, ma Damian riconosce anche una certa impazienza nel tono, sicuro che vuole la risposta che si aspetta di avere. E ritorna a scrutare fra le strade, traendo un lungo respiro mentre raschia ancora i denti sulle labbra, martoriandole. Ha trovato il suo bersaglio dieci minuti prima, ma non ha voluto dirlo per vivere in po’ l’illusione di un pomeriggio normale insieme a sua madre. Ormai, però, è il tramonto. Non può tergiversare ancora, non può più fingere di non sapere cosa sta facendo perché sua madre non gli crederebbe comunque, quindi affonda le unghie nella carne morbida delle sue cosce e chiude gli occhi per un secondo, ricacciando indietro ogni sentimento infantile. Lui è un Al Ghul, non deve mai dimenticarlo.
    «Terzo tavolo a sinistra, sedia rivolta verso l’insegna de “Le Café Noir”», afferma infine, e il nipote del Demone risale dalle viscere per dar vita ad un’espressione così austera che, sul volto di un bambino di sei anni, stona tremendamente. «Indossa un foulard arancione, giacca nera. Continua a guardarsi intorno e a sistemarsi gli occhiali da sole».
    «Sei stato bravissimo, eaziz». Sua madre gli poggia le mani sulle spalle e si china verso di lui, sfiorandogli una guancia con un bacio leggero. «Sai cosa fare, adesso».
    «Sì, madre».
    Damian lo dice senza alcuna esitazione, come se il bambino che finora ha osservato il tramonto non sia mai esistito; afferra la valigetta poggiata contro la ringhiera e, col favore della sera che sta ricoprendo col suo manto le strade, sale sul tetto dell’edificio con un agile balzo, correndo ad appostarsi nella rientranza sotto la mansarda che ha controllato ore prima. Monta il fucile, lo punta verso l’uomo.
    Un ultimo sguardo mentre porta il dito sul grilletto, e lo sparo che risuona fa gridare l’intera Parigi sotto lo sguardo impassibile di Talia Al Ghul.






_Note inconcludenti dell'autrice
Scritta per l'iniziativa #thetimeofourlife indetta dal gruppo Non solo Sherlock - gruppo eventi multifandom
Giuro che non sono fissata con Parigi, ma per Talia ha un significato visto che è il luogo in cui si è sentita davvero amata da Bruce. Comunque non c'entra nulla con la fic, era giusto per chiarire visto che alla fin fine è incentrata sull'infanzia (a dir poco terribile) che ha dovuto passare Damian
Non è qualcosa che canonicamente è accaduta nei fumetti ma, dato che lo scorcio della vita di Damian c'è sato e ha davvero affrontato prove durissime (come il cosiddetto Anno di Sangue a soli nove anni), ho immaginato che Talia potesse benissimo organizzare una cosa del genere per metttere alla prova suo figlio
Commenti e critiche, ovviamente, son sempre accetti
A presto! ♥



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