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Autore: primimesi    20/09/2022    0 recensioni
“Perché piangi?” le chiese, avvicinandosi notò pure una guancia arrossata, segno che qualcuno doveva averla colpita. “Ti ha dato uno schiaffo?” le chiese, iniziando ad arrabbiarsi
“E’ che…” provò a rispondere la donna, cercando di fermare i bollenti spiriti dell’uomo. Ryo non aggiunse altro, era deciso di uscire da lì e prenderlo a pugni, anzi gli avrebbe direttamente sparato in fronte, ma Kaori riuscì a bloccarlo afferrandolo per un braccio. “Aspetta! Fermati, ti prego!” lo supplicò, mentre ancora piangeva
“Fermarmi? Perché mai? Quel rincoglionito ti ha alzato le mani, e io lo ammazzo!”
“Per favore! Lascia perdere! Ormai è fatta!”
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Ryo Saeba
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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Il grande giorno era arrivato, Kaori si vestì nella sua ormai non più stanza, aiutata da Miki, poi un’autista sarebbe passato a prenderla per portarla in chiesa, la situazione era tesa, e lei era in ansia. “Forse sono orribile così” disse la donna, mentre una truccatrice stava provando a truccarla

“Sta tranquilla Kaori, andrà tutto bene!” la incoraggiò Miki.

Il matrimonio fu parecchio lento, almeno per quanto riguardava Ryo, era stato uno dei primi a vedere la donna vestita da sposa, e quasi rischiò che le gambe gli cedessero per quanto fosse bella, per l’occasione si era anche lasciata allungare i capelli, che di solito li portava corti, nell’ultimo periodo prima di conoscere Hiro li aveva addirittura tagliati ancora più corti, in quel momento invece le arrivavano fino alle spalle, rendendola ancora più bella con l’acconciatura che le avevano fatto. Non era riuscito a dirle nulla, soltanto rimase a bocca aperta, con gli occhi spalancati, mentre Miki sorrideva felice. Alla fine della cerimonia, dovevano dirigersi tutti al banchetto, ma i due sposi restarono reclusi in una stanza della chiesa più a lungo di quanto avessero progettato. “C’è una cosa avrei dovuto dirti subito” disse Hiro a Kaori, mentre quest’ultima lo guardava preoccupata

“Che succede? Ci siamo appena sposati, e già c’è la prima tragedia?” chiese, cercando di smorzare un po’ la tensione ridacchiando.

Hiro si asciugò la fronte con un fazzoletto, stava sudando moltissimo e non solo per il vestito che stava indossando in quel momento. “Devo partire tra pochi giorni per l’America” rivelò

“Cosa?”

“Sì, mi dispiace non avertelo detto subito, ma è necessario che io parta!”

“Perché mai? Lavori qui, non puoi andartene così!”.

Hiro cominciò a fare avanti e indietro per quella stanza minuscola, mentre Kaori iniziava ad innervosirsi, a ben pensarci non litigavano quasi mai, perciò non sapevano né uno e né l’altra, come fossero veramente da arrabbiati.

“E’ necessario!”

“Da quanto lo sapevi?”

“Da un po’, ma pensavo ci sarebbe stato il tempo per dirtelo e farti assimilare la cosa, ora però la situazione è cambiata”

“Quale situazione Hiro? Non posso semplicemente andarmene così! Non posso!”

“Certo, perché devi stare con Ryo Saeba, vero?! Il tuo fantastico lavoro che non ti fa guadagnare un cavolo!”

“Attento a come parli! Sapevi chi stavi sposando, ma a quanto pare non lo sapevo io però!”.

I due si guardarono in cagnesco, cominciando a urlarsi contro, mentre tutti gli invitati attendevano che uscissero dalla chiesa per accoglierli, ma notando il loro ritardo, Ryo andò a cercarli, non appena vide Hiro aprire una porta e correre via, provò a fermarlo, ma preferì invece raggiungere Kaori, trovandola all’interno di una stanza, era voltata di spalle perciò non poteva vederla subito in viso, provò a chiamarla. “Kaori?!” quella voce la fece sussultare, aveva appena finito di litigare con il suo neo marito, e sentire quel tono le fece venire ancora di più da piangere, poi voltandosi verso di lui, anche se non avrebbe voluto, provò a sorridergli ma senza ottenere il risultato sperato. “Perché piangi?” le chiese, avvicinandosi notò pure una guancia arrossata, segno che qualcuno doveva averla colpita. “Ti ha dato uno schiaffo?” le chiese, iniziando ad arrabbiarsi

“E’ che…” provò a rispondere la donna, cercando di fermare i bollenti spiriti dell’uomo. Ryo non aggiunse altro, era deciso di uscire da lì e prenderlo a pugni, anzi gli avrebbe direttamente sparato in fronte, ma Kaori riuscì a bloccarlo afferrandolo per un braccio. “Aspetta! Fermati, ti prego!” lo supplicò, mentre ancora piangeva

“Fermarmi? Perché mai? Quel rincoglionito ti ha alzato le mani, e io lo ammazzo!”

“Per favore! Lascia perdere! Ormai è fatta!”

“Ormai è fatta un cazzo, Kaori! Tu non stai con uno che ti prende a schiaffi!”

“Avrei potuto difendermi, lo sai!”

“Sì, e il fatto che tu abbia deciso di non farlo, mi fa capire quanto ti abbia sconvolto il suo atteggiamento! Perciò, che tu sappia difenderti o meno non cambia niente!”

“Aspetta! Non voglio che dal torto passi alla ragione, lasciamo scorrere tutto così com’è, poi ne discuterò io con lui dopo”.

Ryo non voleva ascoltarla, ma si sentì costretto a farlo, in tutti i casi si sarebbe messo di lato solo per quel momento, perché lei ci teneva a non sfigurare davanti a degli sconosciuti, ma poi dopo ci avrebbe pensato lui. Kaori e Hiro uscirono dalla chiesa, festeggiati da tutti gli invitati, poi si recarono tutti al banchetto.

 

Alla fine di quella giornata, Ryo raggiunse la donna non appena tutti furono andati via, erano rimasti veramente in pochi, ma lui non poteva più attendere oltre. “Dobbiamo parlare” disse, con sguardo minaccioso. Hiro guardò Kaori, comprendendo che lei doveva aver parlato, l’ultima cosa che desiderava era proprio quella che Ryo Saeba si mettesse in mezzo alle loro cose, ma purtroppo era una persona importante per sua moglie, e non poteva farne a meno. Quando tutti andarono via, restarono soltanto loro, Ryo li costrinse a seguirlo fino a casa sua, e dopo che li fece accomodare, non perse tempo. “So quello che è successo” disse, guardando Hiro, l’uomo fissò molto male sua moglie, che spostò lo sguardo da un’altra parte. “Lei non c’entra niente!” rispose Ryo, notando ogni minimo dettaglio di quello sguardo – L’ho vista in lacrime, e aveva una guancia arrossata, tu le hai dato uno schiaffo”

“E’ successo! Non puoi certamente dirmi che a te non è mai capitato di darle uno schiaffo”

“Mai”.

Hiro sorrise nervosamente, si sentiva sotto accusa e questa cosa la odiava profondamente. “Si è trattata di una cosa stupida! Non puoi fare una tragedia per un piccolo schiaffo!” esordì a quel punto, alzando il tono della voce.

Ryo cercò di trattenersi per non colpirlo, notò come Kaori aveva avanzato verso di lui per provare a fermarlo, qualunque cosa avesse fatto, perciò si trattenne, almeno fisicamente. “Non devi osare toccarla nemmeno per scherzo” gli rispose, non ricambiando lo stesso tono, anzi, parlando piano, urlare erano capaci tutti, parlare in quel modo in una discussione simile, avrebbe sicuramente colpito il suo interlocutore, che comunque non rispose, perché non ne ebbe il tempo, lui continuò ancora: - “Kaori si è trattenuta dal non colpirti, ma io posso non farlo, e credimi se ti dico che faccio molto ma molto più male di lei quando sono incazzato, in questo momento lo sono tanto. Non devi più provare a toccarla o alzarle la voce o qualunque altra cosa che significa ferirla”.

Per qualche istante regnò il silenzio, in quel tempo che Ryo aveva conosciuto Hiro non era mai riuscito a decifrarlo veramente, e di solito lui capiva le persone immediatamente, ma con lui era sempre stato difficile, forse perché stava con Kaori, fatto stava che neanche in quel momento riusciva a capire cosa diamine passasse per la sua testa, finché non ci pensò Kaori a parlare. “Raccontagli la verità” voltandosi verso la donna, notò quanto lei fosse seria in quel momento, il suo sguardo era rivolto a Hiro, e i suoi occhi non brillavano com’erano soliti fare quando parlava di o con lui.

“No, non posso”

“Hiro!” lo riprese Kaori, avanzando verso di lui, ma venne fermata da Ryo

“Non andrai via da qui, finché non mi racconti ciò che lei vuole” lo minacciò lo sweeper.

A quel punto il medico anche se contro voglia fu costretto a raccontare la sua situazione, se avesse potuto avrebbe colpito ancora una volta Kaori per aver lasciato che il suo compagno di follie sapesse tutto. “Devo scappare in America” rivelò poi tutto di un fiato – Mi stanno cercando, pensavo di avere più tempo, e credevo di portare con me mia moglie senza troppi problemi, ma mi sbagliavo”

“Perché devi scappare?” domandò Ryo, davvero sconcertato

“Un organizzazione criminale mi insegue da anni, credevo di aver risolto, ma qualche giorno fa ho scoperto di essere ancora nel loro mirino, e non posso rischiare niente”

“Sposando Kaori l’hai messa volontariamente in pericolo, ti rendi conto di questo?!” Hiro non rispose, semplicemente abbassò lo sguardo – Te ne rendi conto o no?!”

“Volevo che venisse con me in America”

“Non ti salverai andando là, ti seguiranno ovunque!”.

  
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