Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: Albascura_    26/09/2022    1 recensioni
Sapeva perfettamente come doveva darglielo per farlo godere: tutto, forte e veloce. Non c’era da stupirsi, il capitano Levi era un uomo coerente, amava scopare esattamente come amava combattere.
Scritta per la challenge "O FAMO STRANO" del gruppo fb Non solo Sherlock - gruppo eventi multifandom.
Genere: Erotico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Eren Jaeger, Levi Ackerman
Note: Lime | Avvertimenti: PWP
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NOTE: Questa storia è una Ereri ed è ambientata nel periodo dell'addestramento, perciò Eren è minorenne. Se l'age gap di questo tipo vi disturba non andate oltre. È tutto molto soft, ma vi avviso lo stesso!
La storia è stata scritta per la challenge O FAMO STRANO del gruppo fb Non solo Sherlock - gruppo eventi multifandom.
PROMPT:  
«Sei così anche con Erwin?» «Con lui non faccio queste cose.»
- «Cazzo, non puoi dirmelo così!»
Mi scuso in anticipo perchè questa storia è frutto di poche idee e confuse 🤣 Accetto ogni tipo di feedback, anche "Mi fa vomitare" 🤣
Con queste fantastiche premesse, buona lettura 🤣

 


Esclusiva 

 

Eren smontò dal turno di guardia proprio nel bel mezzo della notte, quando l’unica luce a indicargli la strada per gli alloggi dei cadetti era quella della luna e la possibilità di incrociare qualcuno, mentre guardingo deviava verso le stanze riservate ai comandanti, veramente molto remote.
Ultimamente il Capitano Levi era stato molto scrupoloso nello stilare i turni di guardia, ed Eren altrettanto meticoloso nel seguirli. Così, quando arrivò davanti alla sua porta, non ci fu nemmeno bisogno di bussare: lo stava aspettando dietro all’uscio socchiuso, nella penombra, il volto illuminato debolmente dalla luce tremante di una candela.
Eren non riuscì a trattenere un sorriso. Sapeva che al Capitano quelle smancerie non piacevano ma proprio non riuscì a farne a meno. Si sentiva così maledettamente fortunato, ogni volta che arrivava davanti a quella porta e lo trovava sveglio ad aspettarlo, che proprio non riusciva a contenere la gioia. Stentava ancora a crederci, nonostante quella faccenda andasse avanti ormai da diverse settimane. Insomma, Eren era consapevole di possedere un certo sex appeal, ma essere riuscito a far capitolare anche il Capitano, il suo idolo fin da quando era bambino (cioè l’altro ieri, come amava ricordagli il più spesso possibile Levi) aveva dell’incredibile.
Perciò quando Levi si fece da parte per permettergli di varcare la soglia, Eren era emozionato e teso come fosse la prima volta.
Ma ormai era noto a tutto il corpo di ricerca come fosse proprio nei momenti di massima tensione che Eren dava il meglio di sé, e le incursioni notturne nella stanza del suo Comandante non erano da meno. Erano come una missione. E Dio, se Eren adorava andare in missione!
«Heichou, sei stanco?» Domandò, notando le profonde occhiaie che gli adornavano il viso. Doveva aver lavorato fino ad allora.
«Si. Sono stanco di aspettarti, moccioso. Diamoci una mossa, domani sarà una lunga giornata.»
Eren annuì, iniziando a spogliarsi velocemente. Ripiegò gli abiti con cura prima di posarli in un angolo sulla scrivania. Levi fece lo stesso. Poi, senza aggiungere altro, si infilarono nel letto. 
Checché ne dicesse, Levi era molto più loquace a gesti che a parole. I palmi aperti che fece scorrere in una carezza decisa sul corpo di Eren raccontavano storie che le sue labbra si rifiutavano di pronunciare, ma per Eren non era un problema. Ci avrebbe pensato lui a parlare per entrambi. 
Portò la mano destra sotto le coperte, tra le sue gambe, e la sinistra al suo collo, in una presa salda ma gentile. Per un istante si godette le sensazioni che gli solleticavano i polpastrelli: i capelli morbidi e corti alla base del collo da un lato, i peli ricci e folti del suo pube dall’altro. Eren strinse entrambe le prese prima di piantare spudoratamente gli occhi in quelli di Levi.
«Dammi un bacio.» Suonò più come una pretesa che come una richiesta e per un istante Eren temette di aver esagerato.
Ma Levi rimase impassibile. Piegò un poco la testa e si avvicinò lentamente al suo viso. 
Il cuore di Eren prese a battere all’impazzata. Ormai aveva assaggiato tutto del suo Capitano meno che le labbra. Chiamare quello che provava desiderio era riduttivo.
Levi era così vicino che poteva sentirne il respiro caldo contro il viso. Eren vibrò di aspettativa, ma all’ultimo istante, invece di chiudere le distanze, Levi deviò verso il suo collo. Lo sfiorò con le labbra dischiuse, lo saggiò con la punta umida della lingua, iniziò a succhiare finché non sentì Eren iniziare a gemere sommessamente. Poi vi affondò i denti con ferocia, e non si fermò neanche quando sentì la pelle lacerarsi. Non gli importava di lasciare segni: tanto sarebbero presto spariti in uno sbuffo di vapore. Eren guaì di dolore. Eccola, la sua punizione. 
Soddisfatto, Levi lo lasciò andare e gli voltò le spalle, rimanendo sdraiato su un fianco.
«Datti una mossa moccioso. Non perdere tempo, mi sono già preparato da solo.»
Eren sospirò, il collo che pulsava fumante in prossimità della ferita, ma non se lo fece ripetere. Si posizionò dietro a Levi, sollevandogli appena una gamba. Si allineò alla sua apertura e lo penetrò con un colpo secco e profondo.
Sapeva perfettamente come doveva darglielo per farlo godere: tutto, forte e veloce. Non c’era da stupirsi, il capitano Levi era un uomo coerente, amava scopare esattamente come amava combattere. 
Eren era più che entusiasta di assolvere a quel compito.
C’era qualcosa nello stare con lui che lo faceva impazzire: non era il suo culo stretto e bollente, e neppure il suo modo indecente di ringhiare quando Eren cambiava inclinazione delle spinte e colpiva quel fascio di nervi dentro di lui che minacciava di farlo venire. 
Era il privilegio, quello che gli agitava lo stomaco e gli mozzava il respiro nel petto, la consapevolezza che il Capitano lo ritenesse abbastanza degno da abbassare la guardia e voltargli le spalle. 
Ma nonostante tutto, quella notte Eren si sentiva particolarmente insubordinato. 
«Heichou…» gli sussurrò nell’orecchio senza concedergli nessuna tregua dalle sue spinte, «sei così stronzo anche con Erwin o è un trattamento speciale che riservi solo a me?»
«Stupido… Moccioso…»
«Voglio saperlo» insisté, aggrappandosi al suo fianco per spingere con più vigore, «Il Comandante Erwin lo baci?»
«Ti conviene stare zitto se non vuoi che ti sbatta fuori.»
«Starò zitto quando mi risponderai.»
Calò il silenzio per qualche minuto, rotto solo dai loro gemiti e dal suono umido dell’amplesso. Ma alla fine Levi rispose.
«Con lui non faccio queste cose.»
Eren si stupì del tono più che delle parole. Cercò di non darlo vedere ma quanto fosse lusingato trasparì perfettamente dall’enfasi con cui prese a spingersi dentro di lui.
«Oh allora non sono speciale, tratti di merda tutti quelli che ci tengono a te.»
«Buon Dio ma che cazzo ti prende stasera?»
«Sono stanco di immaginare come sarebbe baciarti. Ormai non penso ad altro tutto il giorno. Sei l’unico che scopo che non ho mai baciato. È frustrante.”
Levi si immobilizzò di colpo. Si sfilò dalla presa di Eren con un grugnito e si girò per guardarlo in volto.
«Come scusa?» 
«Ho detto che sei l’unico che non ho ancora baciato.»
«No, frena. Con quanta altra gente staresti scopando esattamente?»
Eren aggrottò le sopracciglia e mordendosi il labbro iniziò a contare sulle dita. Quando arrivò all’anulare Levi era a bocca aperta, gli occhi sgranati.
«Cazzo, non puoi dirmelo così!»
Eren rimase sinceramente stupito dalla sua reazione. E anche un po’ contrariato. «Che c’è? Non abbiamo mai parlato di esclusiva. Noi non parliamo proprio. Né ci baciamo.» sottolineò esasperato. 
«È così? Vai con altri perché io non ti bacio?»
Eren abbassò lo sguardo. «Può darsi.» rispose. E anche perché gli piaceva, ma quello non c’era bisogno di dirlo.
Levi sospirò irritato. Soppesò le varie possibilità e concluse rapidamente che il moccioso valeva la sua pazienza. «Allora ti bacerò,» concesse rotolando sopra di lui, «a patto che tu smetta di fare la troia con gli altri.»
Il volto di Eren si illuminò. «Davvero?»
Levi annuì. «Non me ne fare pentire. Adesso zitto e girati, moccioso di merda.»


 

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Bene, ora si aprano le scommesse: secondo voi chi sono gli altri amanti di Eren? 🤣
Io ho diverse ipotesi e una grande certezza: sicuramente Jean è nella lista 🤪

 

   
 
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