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Autore: Tra luna e mare    26/09/2022    3 recensioni
La porta plumbea dietro di me si richiuse. Apparve allora la notte, e la frescura di fine settembre
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La porta plumbea dietro di me si richiuse. Apparve allora la notte, e la frescura di fine settembre. Un nugolo di luci artificiali illuminava la villetta, e quanto in essa vi era. Alberi, fontane, panchine. Era un paesaggio che avevo visto molte volte, e a cui non avevo mai prestato troppa importanza. Ma oggi stavo rivivendo un episodio a me caro.

Guardai le strade del circondario, la città allora possedeva una vita frenetica. Alcune auto erano ferme all'incrocio, pronte a partire non appena il semaforo si fosse illuminato di verde. E c'erano anche tanti negozi, tabaccai, biglietterie. L'aria mi pareva immobile, ma sapevo non era così. Guardando le chiome degli alberi, scorgevo la brezza che quella sera spirava tra le foglie. E ricordai che su una di quelle panchine, nel parco, c'ero anche io. In dolce compagnia. Non so di preciso perché fossimo andati proprio lì, sono passati davvero tanti anni. Ma ricordo che eravamo due giovani di belle speranze, e l'una desiderava l'altro per tenerlo con se. E così ci sfiorammo, le mani unite e il futuro radioso.

Durò a lungo, finché l'incantesimo svanì. E la mente si ottenebrò. Ora rivedo quei momenti, guardando il cielo su di un vetro opaco, finestra fine sul mio passato. Vorrei romperla, e prendere anche uno solo di quei giorni, quando il miele bagnava le labbra e gli orizzonti apparivano chiari. Ma non posso, e se ben ricordo, l'abito che indossavo non era cucito per me. A poco valevano le parole, quando la voce del cuore era distante. Eppure, nonostante i giorni persi, ho voluto rivivere una parte di quella sera al parco. So che allora eravamo sinceri, ingenui ma onesti. Erano i tuoi occhi candidi a suggerirmelo. Ora, sapere che quegli occhi ne hanno ammirati degli altri, sapere che i rintocchi hanno già scandito le nozze, mi lascia un po' di malinconia.

Vedo il cielo da questo pertugio, ed è distante. Forse un giorno, su di esso risplenderanno di nuovo le stelle.

   
 
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